Forme di luce
Prendersi gioco dei momenti è la più grande sicurezza dei nostri tempi:
L’arte racconta la vita
Che cosa guida Luca Lucchini nel suo viaggio attraverso la luce:
L’illusione di muoversi non attraverso lo spazio, ma esprimendosi con la sopraffazione del proprio essere
L’artista
Tutto comincia alla fine degli anni 80, quando inizia a produrre per amici e pochi committenti, pure squattrinati, le prime forme, solo con l’amore per l’arte, l’irrazionale, lo stravagante che si trasforma.
La quantità di opere è impressionante, i clienti cambiano e così cambia pure il mercato di
riferimento, che da locale diventa internazionale.
Mettersi davanti alle proprie opere è come affrontare sceneggiature nuove che stentano a identificarsi e riconoscersi. Il personaggio diventa il fulcro creativo di un’attività che spazia dalle arti visive alla moda, ma anche alla musica, dove con alcuni amici fonda e diventa produttore e conduttore, un vero self made man moderno.
Le pressioni esterne difficilmente contribuiscono alle creazioni di un artista che sa essere semplice, ma cogliere l’esteriorità come anima senza tempo, facciata destinata ad implodere in pensieri e direzioni plurime.
Il garzone diventa protagonista in un impressionante fondo della scatola dove ogni oggetto si integra
perfettamente in una costruzione simbolica, ma allo stesso tempo loquace, capace di emozionare.
Il rigore delle forme viene dimenticato quando non c’è bisogno di piegarsi alla tecnologia, ma si concede ogni possibilità alla varietà del materiale, come
estensione delle braccia e della mente in un sinuoso rincorrere della luce che sembra quasi un insulto al libero arbitrio del pensiero. Luoghi, cose, emozioni che si accavallano in un salto inconsueto di elementi che sembrano diventare il centro dei nostri pensieri.
La notte
Tutto diventa, si trasforma e trova nella notte la migliore compagna di vita, perché tutto può
contribuire al cambiamento, come a indicare il suo maggiore punto di forza e il punto più debole e ne rappresenta la storia, perché spesso nel constatare che è per lui fondamentale creare di notte, l’avidità della creazione diventa eleganza, sperimentazione di un’icona che non è altro che la sfida della vita.
Le situazioni
Il buio, prima di tutto, un’antologia di episodi che si susseguono incessanti dove non mancano i colpi di luce che prendono piano piano forma, ispirati, da una mente che vaga nei pensieri e le storie,
belle e brutte che siano, le esperienze di una vita, si materializzano in situazioni artistiche, talvolta bizzarre e caricatoriali, ma ci piacciono così, per le sensazioni che esprimono, in un continuo cadere nell’oblio di un amore che non è altro che il nostro viaggio verso l’ignoto.
La forma
Trasmettere la luce è un illustre esempio di
trasparenza e luminosità perché le star catturano il copione di un percorso, il successo del protagonista quando di mezzo non ci sono scuse, ma il dettaglio fa la differenza e la materia viene forgiata come una lama di ferro per l’ennesima interpretazione nata per essere unica e ha deciso con prepotenza di apparire per combattere la costante tentazione di sentirsi personaggio di un autentico atto.
L’interpretazione
L’artista è costretto in un processo grottesco, ma trova sfondo e motivazione nelle proprie opere, prima lavorando per numerosi committenti anche stranieri, poi riuscendo a raccontare il proprio percorso in un ricorso alla contemporaneità parlando un linguaggio a volte minimalista, ma tenendo un vocabolario
infinito dove le chiavi interpretative hanno libertà di espressione naturale e dove sesso ed emozione non sono altro che la scoperta di una diversità che rivela fantasia e immaginazione, in una realtà capace di leggersi e interpretarsi.
La vittima, il protagonista
La materia nasce, si compone, si solidifica, quasi come una mutazione aliena dove il liquido diventa opera con l’obiettivo di catturare la luce capace di offrire il proprio lato sotto ogni punto di vista, finendo quasi sempre per essere la vittima di una diversità che racconta la realtà di un percorso audace, ma
deciso e riesce a dare una chiave di lettura in una fine rappresentazione di una leggenda italiana che ha un proprio nome e cognome:
Luca Lucchini
