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ISTITUTO COMPRENSIVO LEONARDO DA VINCI SAN FELICE CIRCEO PROGETTO STRANIERI: a.s. 2018/19

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PROGETTO STRANIERI:

alfabetizzazione della lingua

italiana e integrazione sociale e culturale.

a.s. 2018/19

ISTITUTO COMPRENSIVO «L. DA VINCI» DI SAN FELICE CIRCEO Via G. Rossi – 04017 San Felice Circeo (LT) Tel. e fax 0773/547316

(2)

PARTE PRIMA

1. L’URGENZA DI UN INTERVENTO

L’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo ha un “Progetto Stranieri” fin dalla sua nascita: anno scolastico 2000/01.

Il dato storico delle iscrizioni nel nostro Istituto dimostra chiaramente l’urgenza di un intervento da parte delle Istituzioni, prima fra tutte la Scuola.

a.s. INFANZIA PRIMARIA SEC.1° Grado Totale

2000/01 4 7 8 19

2001/02 10 11 7 28

2002/03 10 16 5 31

2003/04 15 30 10 55

2004/05 13 17 8 38

2005/06 27 26 19 72

2006/07 36 40 26 102

2007/08 37 56 41 134

2008/09 30 55 52 137

2009/10 26 58 51 135

2010/11 40 57 55 152

2011/12 31 49 52 132

2012/13 29 49 58 136

2013/14 32 52 68 152

2014/15 51 59 57 167

2015/16 52 61 43 156

2016/17 43 76 30 149

2017/18 48 86 32 166

2018/19 53 98 27 178

Tabella 1 – n. iscritti alunni stranieri dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci”

di San Felice Circeo dall’a.s 2000/01

(3)

0 20 40 60 80 100 120

2000/01 2002/03

2004/05 2006/07

2008/09 2010/11

2012/13 2014/15

2016/17 2018/19

Infanzia

Primaria

Seconda ria I°

grado

Tabella 1 – n. iscritti alunni stranieri dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci”

di San Felice Circeo dall’a.s 2000/01

Il comune di San Felice Circeo conta circa 10.032 abitanti residenti, la presenza di extra comunitari regolarmente registrati e residenti è di 1410 ( di cui 898 maschi e 512 femmine - fonte dati ISTAT 01/01/2016), circa il 14,1% della popolazione residente (5,8 punti percentuale più del dato italiano che è del 8,3% - dati ISTAT 01/01/2016).

Attualmente (anno scolastico 2018/19) l’Istituto è frequentato da 793 alunni iscritti di cui 178 sono stranieri, rappresentano cioè il 22,4% dell’intera popolazione scolastica.

(4)

0 100 200 300 400 500 600 700

n.alunni

2018/19

Studenti italiani Studenti stranieri

L’apporto della popolazione straniera alla crescita demografica del territorio comunale di pertinenza dell’Istituto è decisamente rilevante, soprattutto se contrapposto al bilancio naturale della popolazione residente di cittadinanza italiana che risulta negativo da molti anni.

Sempre secondo le analisi dell’ISTAT per il prossimo anno si prevede un incremento della popolazione straniera (stimato del 0,5% - 1,5% circa). Tale incremento della popolazione straniera residente nel nostro Paese è dovuto anche, in misura non trascurabile, al continuo aumento dei nati di cittadinanza straniera (figli di genitori residenti in Italia, entrambi stranieri) che si traduce in un saldo naturale (differenza tra nascite e decessi) in attivo.

L’Istituto presenta dunque dei dati significativi tra le scuole presenti nei comuni limitrofi è ed la testimonia di un’emergenza dilagante.

Dati significativi che disegnano un quadro dai colori sempre più vari e raccontano storie di popoli provenienti da Paesi sempre più lontani.

(5)

1 1

41 1 2

5 1 1 Tunisia

Albania India Brasile Romania Marocco Bangladesh

Provenienza alunni stranieri iscritti alla Scuola dell’Infanzia dell’Ist. Compr.“L. da Vinci”

di San Felice Circeo nell’a.s. 2018/19

4 7

76 1

1 3

1 1

1 2 1

Tunisia Polonia India Bielorussia Kenia Romania Ucraina Brasile

Provenienza alunni stranieri iscritti alla Scuola Primaria dell’Ist. Compr.“L. da Vinci” di San Felice Circeo nell’a.s. 2018/19

(6)

1 2

18 1

1

2 1 1

Ucraina

Polonia

India

Siria

Tunisia

Venezuela

Romania

Provenienza alunni stranieri iscritti alla Scuola Secondaria 1° grado dell’Ist. Compr.“L. da Vinci” di San Felice Circeo nell’a.s. 2018/19

La realtà scolastica dunque sta cambiando; alunni indiani, tunisini, moldavi, polacchi, russi, rumeni,… arrivano nelle nostre classi, spesso senza nemmeno conoscere il vocabolario minimo per lo scambio di un saluto.

Con la loro silenziosa determinazione, ascoltano la nuova lingua, i nuovi gesti, i nuovi usi.

Questi bambini e questi ragazzi rappresentano, per le loro famiglie, la speranza di un’integrazione, essi sono spesso l’unico tratto d’unione con l’esterno, l’unico contatto linguistico con la gente del posto.

Per loro, per i ragazzi stranieri che frequentano la nostra scuola, è in atto un progetto di alfabetizzazione e di integrazione sociale e culturale, previsto dal POF, che si articola e struttura attraverso interventi sia in aula che fuori dall’aula.

Paese Infanzia Primaria Sec.I° grado Tot. alunni

Tunisia 1 4 2 7

Polonia 2 7 2 11

(7)

Ucraina - 1 1 2

Bangladesh 1 - - 1

Venezuela - 1 1 2

Albania 1 - - 1

Totale 48 86 30 166

L’attenzione dell’Istituto tuttavia non si ferma ai giovani. Il pensiero va alle famiglie di questi ragazzi, che, in quanto adulti, vivono con maggiore difficoltà il disagio di un’integrazione. Molte volte oppongono resistenze culturali a sistemi di vita spesso troppo distanti da loro.

Paura, diffidenza, ignoranza, pregiudizio, disagi materiali e linguistici sono per molti uomini e donne straniere un forte ostacolo, a volte insuperabile, all’integrazione.

Per questo l’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci di San Felice Circeo ha avuto l’idea di occuparsi concretamente anche degli adulti, oltre che dei giovani, attraverso un progetto di alfabetizzazione primaria della lingua italiana rivolto anche a loro.

2. PRINCIPI PEDAGOGICI E NORMATIVI

Un piccolo centro come San Felice Circeo non brulica certo di attrattive culturali o sociali, né gli Enti locali intervengono in maniera incisiva per incrementare qualsiasi iniziativa.

Non ci sono strutture ricreative per i giovani del posto, poche le attività sportive. Per questo la scuola rappresenta un polo di attrazione per i giovani, uno dei luoghi in cui essi possono esprimere i loro bisogni e spesso trovare delle risposte.

Più volte l’Istituto Comprensivo “L.da Vinci” ha dato vita ad iniziative qualificanti e significative per il Paese, manifestazioni culturali quali “Lo spazio della memoria” nell’anno2003/04 o il Concorso Nazionale di pittura, musica e poesia “Concorso Circeo 2000” e molto altro ancora.

La scuola più di ogni altra Istituzione vive direttamente la dimensione antropologica del Paese e meglio di ogni altra Istituzione è sensibile ai bisogni del territorio. Per questo motivo nell’ambito dell’educazione degli adulti la scuola rappresenta una risorsa, può offrire un significativo contributo umano alla dilagante emergenza che le famiglie di tali alunni stranieri sperimentano quotidianamente a causa della precaria integrazione.

Significativi a tale riguardo sono gli interventi normativi attualmente vigenti in Italia.

La legge-delega 28.03.2003, n.53, all’art.2, comma1, tra i principi e i criteri direttivi ispiratori pone la promozione di un apprendimento “…in tutto l’arco della vita” e la necessità di assicurare “

…a tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di sviluppare le capacità e le competenze, attraverso conoscenze e abilità, generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali, adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro, anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.

Dal 1997 i Centri Territoriali Permanenti (CTP) si sono occupati di coordinare le offerte per i corsi di alfabetizzazione e dei corsi per lavoratori.

Per dare risposta ai bisogni formativi dovuti all’immigrazione nel D.Lgs. 25 luglio 1998, n.286, art.38. si affida alle istituzioni scolastiche, l’accoglienza degli stranieri adulti mediante corsi di alfabetizzazione nelle scuole elementari e medie.

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Ed è nel corso degli anni ’90 che gli interventi di natura legislativa e normativa hanno puntato alla creazione di un sistema integrato di EDA (educazione degli adulti), finalizzato all’integrazione lavorativa, allo sviluppo formativo. Sulla base di norme che attuano processi di decentramento funzionale (L. 59/97), vengono affidati alla regione compiti vari in materia di politica del lavoro.

Il DPR. 08.03.1999 n.275 (art.8) prevede che il Ministero definisca i processi formativi dell’EDA, anche a distanza. L’ampliamento dell’offerta formativa deve essere coordinato con iniziative promosse dagli Enti locali in favore di giovani e di adulti. L’obiettivo di fondo è che il sistema scolastico garantisca anche per l’età adulta “… la possibilità di acquisire i saperi minimi necessari per collocarsi adeguatamente nella vita sociale e produttiva”, tenendo conto dei nuovi alfabeti, dei nuovi saperi e dei nuovi bisogni formativi, lavorando per l’acquisizione di competenze, per saper fare uso delle conoscenze.

In particolare va citato il documento approvato dalla Conferenza Unificata Stato-regioni, Stato- città ed autonomie locali che, in data 02.03.2000 ha formalizzato un “Accordo tra Governo, regioni, province, comuni, comunità montane per riorganizzare e riordinare l’educazione permanente degli adulti”. Il sistema generale dell’accordo si articola in tre livelli: nazionale, regionale, locale; inoltre il terzo livello a sua volta si articola in altri tre livelli: provinciale, comunale e delle Comunità Montane.

L’accordo affida al Comune l’esercizio delle iniziative relative all’educazione degli adulti (D.Lgs. n.

112/1998) e prevede l’istituzione di un Comitato locale, sede della programmazione integrata. Il Comitato programma e promuove le attività di educazione degli adulti, elabora progetti e formula proposte ad esempio riguardo all’istituzione e alla dislocazione di Centri territoriali.

Per l’attuazione dell’Accordo è stata emanata la Direttiva n. 123/2001 che contiene le linee guida per l’organizzazione e potenziamento dell’educazione degli adulti nel sistema di istruzione.

Per il raggiungimento degli obiettivi prioritari è prevista la revisione di tutte le attività di educazione degli adulti, gestite all’interno del sistema scolastico; in particolar modo i percorsi di alfabetizzazione per soggetti appartenenti alle fasce sociali deboli o ad altre culture.

Il comma 1° dell’art.1 del D.P.R. 8 marzo 1999, n.275 dispone che: “Le istituzioni scolastiche sono espressioni di autonomia funzionale e provvedono alla definizione e alla realizzazione dell’offerta formativa, (..).

Inoltre sono uscite le “Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri” a cura dell’Ufficio per l’integrazione degli alunni stranieri, dove ci sono utilissime indicazioni operative che abbiamo tenuto presente nella nostra organizzazione.

Infine è fondamentale applicare coerentemente il principio di sussidiarietà: dove “le autonomie funzionali costituiscono una delle possibili applicazioni del principio di sussidiarietà, per il quale l’esercizio delle funzioni e dei servizi deve essere dislocato un livello di governo il più possibile prossimo alla cittadinanza; restando alle strutture amministrative sovraordinate la possibilità di un intervento in caso di mancato esercizio a livello locale”. Del resto il principio della Sussidiarietà verticale ed orizzontale è sancito dalla Costituzione (l’art. 118).

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3. MOTIVAZIONI SOCIALI

La scuola oggi è il microcosmo di una società multietnica e multiculturale. Prendere atto di una trasformazione, che coinvolge a vari livelli tutto il territorio nazionale, significa razionalizzare l’entità del fenomeno e gestire come risorsa la presenza degli stranieri nel nostro Paese.

Lo scambio culturale, il reciproco rispetto dell’individuo in quanto tale, la solidarietà, sono tutti valori la cui giusta considerazione non può che giovare ad una società democratica.

Il primo passo va in direzione dell’accettazione dell’altro, in quanto “diverso” per colore, per lingua, per religione; nei confronti di chi è distante dalla cosiddetta “normalità”.

L’impegno della scuola consiste nel generare spiriti consapevoli e aperti, nel maturare convinzioni per scambi solidali e reciproci nei confronti di chi, in un dato momento storico, è più debole.

La scuola inoltre promuove l’integrazione sociale e linguistica, il rispetto per l’individuo e i suoi diritti.

Ma operare solo su un fronte non basta, non è sufficiente coinvolgere i giovani che vivono all’interno della comunità scolastica. E’ necessario che il lavoro si compia anche all’esterno, che lo sforzo sia congiunto, che provenga da entrambe le parti.

Per questo il “Progetto stranieri” oltre ad ipotizzare un intervento diretto agli alunni stranieri iscritti presso l’Istituto rivolge la sua attenzione anche alle famiglie.

PARTE SECONDA

1. IL PROGETTO: ARTICOLAZIONI

Il Progetto si articola in due ambiti distinti:

B. PROGETTO ALFABETIZZAZIONE

E INTEGRAZIONE PER GENITORI

STRANIERI A. PROGETTO

ALFABETIZZAZIONE E INTEGRAZIONE

PER ALUNNI STANIERI

PROGETTO

STRANIERI

(10)

A.

PROGETTO ALFABETIZZAZIONE E INTEGRAZIONE PER ALUNNI STRANIERI Finalità/Obiettivi:

• il primo e fondamentale obiettivo è quello di alfabetizzare gli alunni stranieri, fornendo loro gli strumenti per la comunicazione. Sugli alunni non italofoni è dunque necessario prevedere un intervento quotidiano, sia all’interno che al di fuori del contesto classe, per accelerare i tempi dell’assimilazione di suoni e significati della nuova lingua.

• Il secondo obiettivo, altrettanto importante, è quello della socializzazione e dell’integrazione dei bambini stranieri, che non vanno visti come “un problema” della classe o del paese ma come una risorsa. La testimonianza che esiste una dimensione multietnica e multiculturale nel mondo, di cui questi bambini sono una piccolissima rappresentanza, offrirà lo spunto per approfondimenti interdisciplinari ad esempio sulle tematiche inerenti il disagio, la guerra, la diversità, il razzismo.

Descrizione del progetto nelle sue fasi didattiche e organizzative I destinatari

I destinatari del progetto sono tutti gli alunni stranieri dell’Istituto Comprensivo che necessitano di intervento linguistico. Sin dall’inizio dell’anno scolastico 2005-06 sono stati effettuati dei monitoraggi linguistici sugli alunni stranieri, in modo tale da avere il dato in entrata sulla loro effettiva conoscenza della lingua scritta e parlata, (comprensione e produzione) e l’inserimento in una fascia di livello in base all’International Framework, sistema di riferimento già usato in Europa per le lingue straniere. Sulla base dell’esito di tale test d’ingresso si procederà all’elaborazione della tipologia d’intervento e degli obiettivi ipotizzabili nell’arco dell’anno scolastico.

Si darà priorità agli alunni che non conoscono assolutamente la lingua; inoltre si consolideranno le conoscenze degli alunni stranieri che vivono in Italia da più tempo, sui quali sono già stati effettuati in passato degli interventi di alfabetizzazione e che pertanto sono già in possesso di strutture sintattiche e lessicali di base.

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QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO PER LE LINGUE

Scala globale

Livello Obiettivi

Livello elementare

A1

Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). E’ in grado di interagire in modo semplice, purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare.

A2

Riesce a comprendere e utilizzare frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad esempio informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente e elementi che si riferiscono a bisogni immediati.

Livello intermedio

B1

E’ in grado di comprendere I punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente a lavoro, a scuola, nel tempo libero ecc. Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. E’ in grado di descrivere esperienze e avvenimenti , sogni, speranza, ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti.

B2

E’ in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti, sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. E’ in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Sa produrre testi chiari ed articolati su un’ampia gamma di argomenti ed esprimere un’opinione su un argomento di attualità, esprimendo i pro e i contro delle diverse opzioni

Livello Avanzato

C1

E’ in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si esprime in modo scorrevole e spontaneo senza un eccessivo sforzo per cercare le parole. Usa la lingua in modico flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione.

C2

E’ in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o che legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali o scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di significato anche in situazioni piuttosto complesse

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Test di ingresso

La situazione degli alunni stranieri viene rilevata in ingresso con una serie di test diversificati per ordine di scuola, di competenze e di abilità. Per gli alunni che hanno già seguito nell’anno scolastico precedente un corso di alfabetizzazione, con interventi individualizzati o per gruppi di livello, si vuole accertare l’acquisizione delle loro abilità affinché siano un pre-requisito per impostare un intervento linguistico di livello successivo.

Scuola dell’Infanzia

Per gli alunni della scuola dell’infanzia si cercheranno le abilità di:

comprensione orale (1): attraverso una serie di semplici domande volte ad attestare la comprensione del lessico minimo della vita quotidiana, del lessico dell’aula, dei colori, dei semplici comandi.

produzione orale (2): attraverso una serie di immagini per stimolare l’alunno a riconoscere i soggetti raffigurati, a descriverli nel loro aspetto, colore, forma.

Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado

Nell’elaborazione dei test bisogna tener conto di alcune considerazioni:

Il test d’ingresso non costituisce una valutazione globale e definitiva dell’alunno, ma è uno strumento che consente al docente di individuare gli obiettivi linguistico-comunicativi a cui la programmazione curricolare deve tendere;

In base alle moderne tecniche glottodidattiche la lingua deve essere concepita non come mera astrazione, ma come una realtà dinamica strettamente connessa al suo uso effettivo. Ne consegue che l’accertamento delle competenze e abilità linguistiche deve essere incentrato non solo sul possesso delle singole strutture morfosintattiche, ma sulla competenza comunicativa nel suo complesso.

Nell’elaborazione di un test di ingresso è di fondamentale importanza tenere conto della specificità dei destinatari e della loro motivazione all’apprendimento della lingua.

I test proposti fanno riferimento ai livelli A1 e A2 del Quadro Comune di Riferimento Europeo per le Lingue.

I test d’ingresso comprendono prove di tipo strutturato, semistrutturato o non strutturato, con largo uso di immagini, al fine di aiutare gli alunni e fare in modo che non si blocchino davanti a un codice linguistico poco o per nulla conosciuto.

Tutte le prove devono svolgersi individualmente.

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Valutazione dei test di ingresso

Sulla base dei risultati, valutati in dati percentuali, per gli alunni viene stabilita una situazione di partenza necessaria per organizzare le attività di apprendimento alle esigenze formative dell’alunno, affinchè raggiungano i traguardi necessari per lo sviluppo della competenze. Per l’alunno si valuteranno i progressi linguistici e l’eventuale modalità per seguire i programmi curriculari della classe in cui si trova inserito. Gli interventi linguistici fuori dall’aula e la precedenza data all’alfabetizzazione della lingua italiana non esonerano i docenti da una valutazione individuale e disciplinare, per la quale non viene richiesta all’alunno la conoscenza della disciplina a livello di contenuti ma, almeno nella fase iniziale, l’uso di alcuni semplici elementi lessicali della disciplina stessa.

Inserimento nella classe

Dopo avere effettuato il test d’ingresso l’alunno viene inserito in classe sulla base dei criteri fissati e approvati dal Collegio dei docenti. La normativa vigente rimanda al“Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero, a norma dell’articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n.286”. Il successivo Decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1999, n.394 - art.45 - Iscrizione scolastica precisa che: “I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all’età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto:

a) dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno, che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica;

b) dell’accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell’alunno;

c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Paese di provenienza;

d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. “ (comma 2)

“Il collegio dei docenti formula proposte per la ripartizione degli alunni stranieri nelle classi: la ripartizione è effettuata evitando comunque la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri” (comma 3). In osservanza dei dettami della normativa vigente (compresa la CM74/06) gli alunni con cittadinanza straniera vengono inseriti nelle classi.

Pur essendo l’Istituto Comprensivo “L. Da Vinci” una scuola secondaria di primo grado, alcuni alunni che hanno un’età compresa tra i 15 e i 18 anni, sprovvisti di carriera scolastica pregressa riconoscibile, vengono accolti nelle classi e inseriti in base alle loro competenze linguistiche e i dati anagrafici.

L’assenza di un CTP a San Felice Circeo, sede a cui la normativa indirizzerebbe gli alunni stranieri con almeno 10 anni di frequenza scolastica per proseguire il loro percorso didattico-educativo;

l’impossibilità per tali alunni di spostamenti agevoli, poiché spesso legati a mezzi pubblici; la mancanza di contatti con un territorio diverso da quello di residenza, spingono la scuola, quale unica realtà concreta, a favorire il processo di integrazione e socializzazione degli alunni compresi in questa fascia d’età, attraverso la frequenza scolastica in orario curriculare.

L’inserimento degli alunni stranieri nelle classi tiene conto anche di altri elementi legati

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stati inseriti in contesti che risultavano più idonei di altri, pertanto si derogava al principio di inserimento in base all’età per favorire condizioni relazionali e affettive più adeguate.

Alla luce di tali constatazioni, alla luce del numero sempre crescente di alunni con cittadinanza straniera che superano per età l’obbligatorietà all’istruzione, l’Istituto “L. da Vinci”, in maniera sempre più concreta, sta cercando di organizzare un progetto ponte per far confluire gli alunni, che non abbiano più i requisiti per frequentare la scuola dell’obbligo, in un corso pomeridiano nel quale avvenga una preparazione linguistico-disciplinare finalizzata al conseguimento della Licenza Media.

Contenuti:

Unità di apprendimento n°1:

Obiettivi cognitivi Presentazione e saluto

Dati personali (età, luogo di nascita, etc..) Lessico della sfera familiare

Obiettivi grammaticali

Lettura dei fonemi ( per alunni con sistemi fonetici diversi dall’Italiano)

Verbo essere e avere (indicativo presente) C’è - Ci sono

Unità d’apprendimento n°2:

Obiettivi cognitivi Lessico della casa Lessico dell’aula I numeri

Obiettivi grammaticali

L’articolo Il nome

Avverbi di luogo Avverbi di spazio Unità d’apprendimento n.°3:

Obiettivi cognitivi

L’anno, i mesi, i giorni della settimana, le stagioni

Lessico del corpo umano

Lessico del supermercato Obiettivi grammaticali

Il presente indicativo delle tre coniugazioni L’aggettivo qualificativo

Unità d’apprendimento n.°4:

Obiettivi cognitivi

Lessico dell’abbigliamento Lessico degli animali domestici I colori

Obiettivi grammaticali Andare, venire, stare L’aggettivo possessivo Dov’è ? – Dove sono?

Unità d’apprendimento n.°5:

Obiettivi cognitivi

Lessico dei mezzi di trasporto

Lessico della città (vie, piazze, semafori, vigile) Obiettivi grammaticali

Verbi servili + infinito I pronomi

Uso del LEI nei discorsi formali

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Unità d’apprendimento n. 7:

Obiettivi cognitivi Il lessico del viaggio

Cenni di geografia (in generale e qualche particolare dell’Italia)

Obiettivi grammaticali

Indicativo -Il passato prossimo Verbo fare

Unità d’apprendimento n.°8:

Obiettivi cognitivi

Il lessico degli uffici pubblici (Comune, ASL, etc ..)

La gestualità degli italiani

Obiettivi grammaticali Indicativo - L’imperfetto Verbo uscire, verbo dire

Unità d’apprendimento n.°9:

Obiettivi cognitivi

Il lessico dell’ habitat naturale del luogo in cui si vive

Il lessico dell’ habitat naturale del paese di provenienza

Obiettivi grammaticali Indicativo – Futuro semplice

In tale programmazione non si può tenere conto di una scansione mensile delle unità d’apprendimento, ma viene indicato un monte ore medio, poiché si può verificare l’arrivo di alunni stranieri durante il corso dell’anno scolastico e pertanto il percorso va adattato alle esigenze individuali se non addirittura riavviato sin dall’inizio. Inoltre non si può fare riferimento alle attività di apprendimento, previste dalle “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell’Infanzia e per il primo ciclo di istruzione” in quanto non sono stati contemplati in maniera specifica per l’Italiano L2 . Metodologia:

• Saranno necessari interventi individuali o in piccoli gruppi dello stesso livello;

• per ottenere dei minimi risultati sarebbero necessarie quattro - cinque ore quotidiane, frontali, almeno per il primo trimestre (scuola secondaria di I grado);

• il Consiglio di classe può prevedere, in alcune ore, l’assenza degli alunni da determinate discipline e concordare che per una valutazione periodica delle medesime si rimanda ad un tempo successivo, salvo competenze specifiche dell’alunno (Es. alcuni alunni indiani scolarizzati nel paese d’origine conoscono l’inglese, pertanto le ore di tale disciplina diventano un modo per l’alunno di relazionarsi al contesto classe e con il docente. Dunque si eviterà di sottrarlo alla classe durante tali lezioni);

• il lavoro degli insegnanti coinvolti deve essere sistematico e programmato, in modo da convogliare gli sforzi in un’unica direzione;

• si annoteranno gli argomenti svolti, gli esercizi assegnati e le date dell’intervento. Sarà infatti previsto un quaderno apposito su cui registrare ore, argomenti trattati, contenuti lessicali e grammaticali, i nomi degli alunni coinvolti. Una sorta di registro per meglio indirizzare gli sforzi dei docenti verso il conseguimento di un obiettivo comune: l’acquisizione per l’alunno delle competenze linguistiche;

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• verrà utilizzato l’approccio umanistico-affettivo, con una serie di metodi sviluppati a partire dagli anni sessanta. La tecnica allontana un impatto esclusivamente grammaticale ormai superato nella nuova concezione dell’obiettivo glottomatetico di “imparare ad imparare lingua” e invece predilige un percorso didattico capace di minimizzare resistenze di carattere psico-affettivo;

• l’area lessicale punterà all’acquisizione di vocaboli spendibili nell’immediato uso quotidiano (generi alimentari, scuola, ospedale, etc.);

• l’area sintattica mirerà all’acquisizione delle strutture semplici, l’uso di sostantivi e aggettivi, di frasi coordinate, dei tempi del modo indicativo; (prima alfabetizzazione);

• libri di testo, giochi, immagini, cassette audio-video, sistemi multimediali (computer), sono strumenti necessari per lo studio dell’Italiano come L2

• per favorire l’acquisizione e l’uso di termini spendibili nell’immediato uso quotidiano i docenti potranno prevedere e attuare nel corso dell’anno scolastico brevi uscite sul territorio, in orario antimeridiano, con piccoli gruppi di alunni.

Docenti Coinvolti

Tutti i docenti dell’Istituto Comprensivo “L. da Vinci” sono coinvolti direttamente o indirettamente nel “Progetto Stranieri” dell’Istituto.

La presenza degli alunni stranieri nelle classi implica un adeguamento della didattica tradizionale ad un modo “diverso” di fare scuola, necessita di interventi mirati e di strategie che coinvolgono non solo il singolo alunno ma tutto il gruppo classe in un apprendimento dalla visuale più ampia. Il docente dovrà allontanarsi dalla rigidità dei programmi tradizionali e dovrà avvalersi della presenza di tali alunni quali autentica risorsa interculturale.

I docenti che sono impegnati direttamente nel progetto stranieri sia in orario aggiuntivo, sia in orario curriculare per il corso di prima alfabetizzazione fuori dall’aula, costituiscono circa il 21% del numero totale del corpo insegnanti.

L’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo sin dall’anno scolastico 2004/05 ha promosso corsi obbligatori di aggiornamento per sostenere e formare i docenti direttamente coinvolti nel “Progetto stranieri”. Il programma dei corsi prevedeva cenni di teoria, ma si sviluppava essenzialmente su base pratica, in modo tale da fornire ai docenti, attraverso l’interazione e il confronto, la possibilità di produrre materiale autentico che potesse essere immediatamente utilizzato negli interventi programmati in favore dei nostri alunni con cittadinanza non italiana e delle loro famiglie. Senza dubbio questi corsi sono stati molto utili perché hanno permesso in questi anni a tutti i docenti impegnati nel Progetto di avere quelle prime nozioni che consentissero di realizzare un

“primo intervento” e di tamponare almeno inizialmente l’emergenze e le prime difficoltà. Un

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A questo punto del nostro percorso è apparso dunque assolutamente necessario investire in corsi di formazione specifici, che coinvolgessero tutti i docenti, molti dei quali non possedevano gli strumenti e le competenze necessari per affrontare l’insegnamento dell’italiano come L2 e per promuovere le competenze culturali, pedagogiche e didattiche necessarie per consentire da una parte l’inserimento degli stranieri e dall’altra la diffusione di una cultura dell’accoglienza fra gli italiani.

Il “Progetto di formazione di Educazione Interculturale”, promosso per l’anno scolastico 2008/09 dall’Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di San Felice Circeo, ha previsto la collaborazione e l’intervento di un gruppo di docenti universitari dell’Università degli Studi di Roma

“Roma Tre”, Facoltà di Scienze della Formazione, che collaborano alle attività didattiche e di ricerca del CREIFOS (Centro di Ricerca sull’Educazione Interculturale e sulla Formazione allo Sviluppo), coordinato dal Prof. Francesco Susi.

Il corso si è prefisso di affrontare e approfondire alcuni nodi concettuali propri della pedagogia interculturale e della pedagogia sociale, come il multiculturalismo, l’interculturalità, la globalizzazione, le migrazioni, i processi e sistemi formativi, le emergenze educative, i bisogni formativi e culturali. Particolare attenzione è stata dedicata al tema della mediazione culturale, della didattica in prospettiva interculturale e alla revisione dei curricoli in chiave interculturale.

Tempi di realizzazione

Il progetto è organizzato prevalentemente sui tempi dell’anno scolastico (trimestre/pentamestre), con una fase intensiva nel primo trimestre.

Il lavoro verrà svolto prevalentemente in orario antimeridiano, sebbene sia previsto un intervento intensivo pomeridiano, a supporto e completamento del lavoro del mattino.

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Programmazione

1

I Livello 1) ASCOLTARE E COMPRENDERE

1.a. Ascoltare e comprendere semplici e brevi messaggi orali ricorrenti nel linguaggio della classe e del laboratorio

1.a.1. rispondere ai saluti

1.a.2. comprendere ed eseguire comandi che richiedono una“risposta fisica” (avvicinarsi, alzarsi, sedersi, …)

1.a.3. con il supporto di parole “chiave”, comprendere le regole dei giochi più comuni

1.a.4. comprendere e agire consegne relative ad attività di manipolazione (taglia, incolla, colora, …)

1.a.5. comprendere ed eseguire indicazioni di lavoro scolastico(leggi, copia, scrivi, …) 1.a.6. comprendere semplici osservazioni di valutazione sul lavoro svolto (bravo, bene, …) 1.a.7. comprendere e rispondere a inviti (vieni qui, andiamo, …)

1.b. Ascoltare e comprendere micro-messaggio orali relativi ad aspetti concreti della vita quotidiana

1.b.1. comprendere il significato globale con l’aiuto di elementi chiave e di facilitazioni paralinguistiche

1.b.2. comprendere e riconoscere i vocaboli appresi

1.b.3. apprendere nuovi vocaboli relativi alla vita scolastica e alla vita quotidiana

1.b.4. comprendere e riconoscere le frasi affermative e interrogative che prevedono un modello domanda / risposta di tipo chiuso

1.b.5. apprendere nuove strutture di base

1.b.6. individuare le diverse parti di un enunciato

1.c. Ascoltare e memorizzare canzoni, filastrocche, giochi di parole, poesie 1.c.1. discriminare e riprodurre suoni rintracciabili nella lingua madre 1.c.2. percepire e riprodurre anche suoni diversi dalla lingua madre 1.c.3. riprodurre la progressione ritmica dei suoni

1.c.4. cogliere e ricordare parole ed espressioni nuove

1.c.5. riprodurre canzoni e filastrocche ascoltate da registrazioni 1.c.6. riprodurre accenti e intonazioni

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1.d.4. riordinare il racconto in sequenze cronologiche di immagini

1.d.5. scegliere la frase più significativa come legenda di ciascuna sequenza

1.e. Ascoltare e comprendere brevi racconti relativi a esperienze concrete vissute da altri, con il supporto di immagini e drammatizzazioni

1.e.1. cogliere il contenuto globale del fatto 1.e.2. individuare le persone coinvolte 1.e.3. riordinare in sequenze le immagini 1.e.4. simulare un ruolo

1.e.5. cogliere semplici nessi causali NOTA: Ascolto (fonti)

• insegnante di classe

• insegnante di laboratorio

• altri bambini

registrazioni

2) COMUNICARE ORALMENTE

2.a. Parlare con pronuncia “accettabile”, al fine di essere compresi 2.a.1. riprodurre i suoni italiani presenti nella lingua madre 2.a.2. usare le intonazioni e le pause

2.a.3. riprodurre in maniera “accettabile” i suoni non presenti nella fonologia della lingua madre

2.b. Usare vocaboli ed espressioni di uso frequente per denominare e indicare 2.b.1. denominare cose, persone, animali, reali e non

2.b.2. costruire campi lessicali con nomi, verbi, aggettivi per associazioni e per contrario 2.b.3. usare il lessico appreso in nuovi contesti

2.c. Chiedere e dare informazioni 2.c.1. sulla propria identità 2.c.2. sull’ambiente della scuola 2.c.3. sull’ambiente familiare

2.c.4. sulle qualità più evidenti di persone, oggetti e situazioni 2.c.5. sulla posizione e la collocazione nello spazio

2.c.6. sulla successione e la dimensione del tempo 2.c.7. chiedere una cosa

2.c.8. chiedere a qualcuno di fare qualcosa 2.d. Esprimere aspetti della soggettività

2.d.1. esprimere i propri bisogni 2.d.2. esprimere gusti e preferenze

2.d.3. esprimere condizioni soggettive e fisiche

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2.d.5. esprimere accordo o disaccordo 2.d.6. esprimere intenzioni

2.e. Raccontare brevemente fatti e avvenimenti relativi all’esperienza personale recente 2.e.1. raccontare fatti accaduti nel presente

2.e.2. raccontare fatti ed episodi accaduti nel passato immediato

2.e.3. esprimere emozioni e raccontare fatti anche con l’aiuto delle espressioni facciali, della mimica e del disegno per sopperire al lessico mancante

2.e.4. usare le regole e le strutture apprese

2.e.5. presentare le persone coinvolte nei fatti narrati 2.e.6. rendere la successione temporale e la durata 2.f. Sostenere una breve conversazione in un piccolo gruppo

2.f.1. porre domande e rispondere in maniera conscia

2.f.2. usare nei contesti reali di comunicazione le strutture e i modelli linguistici appresi in dialoghi guidati

2.f.3. tenere conto della comunicazione degli altri interlocutori

2.f.4. differenziare la comunicazione con i pari e con gli adulti (registro formale e informale)

3) LEGGERE E COMPRENDERE DIVERSI TIPI DI TESTO

3.a. Decodificare e leggere

3.a.1. possedere la corrispondenza grafema/fonema 3.a.2. leggere i diagrammi, i trigrammi e i suoni complessi 3.a.3. rispettare i legami e le pause

3.a.4. usare i toni adatti alla punteggiatura 3.b. Leggere e comprendere brevi testi

3.b.1. associare la parola all’immagine

3.b.2. associare brevi frasi a immagini e a drammatizzazioni 3.b.3. rispondere a domande strutturate sul testo

3.b.4. comprendere il significato globale di un breve testo 3.b.5. ricavare il significato di parole sconosciute dal contesto 3.b.6. eseguire una serie di istruzioni scritte

3.b.7. cogliere le informazioni principali di un breve testo 3.b.8. ordinare in sequenze

4) PRODURRE TESTI SCRITTI DI VARIO GENERE

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4.b.2. scrivere liste relative a campi lessicali indicati 4.b.3. descrivere oggetti, persone e ambienti noti

4.b.4. scrivere un diario quotidiano con una o più frasi significative 4.c. Saper utilizzare la lingua posseduta per scopi funzionali

4.c.1. compilare un semplice questionario con i dati personali 4.c.2. scrivere le istruzioni di un’attività già svolta

4.c.3. scrivere un breve messaggio a un destinatario reale per una determinata occasione (biglietto di saluti, auguri, scuse, …)

5) RIELABORARE TESTI

5.a. Completare brevi testi

5.a.1. sostituire la parola al disegno o all’immagine 5.a.2. trovare la parola mancante o nascosta 5.a.3. trovare la frase mancante

5.b. Riordinare le parti di un testo 5.b.1. riordinare la frase

5.b.2. rimettere in ordine due o più frasi 5.b.3. riordinare in sequenze temporali 5.c. Rielaborare brevi testi

5.c.1. introdurre la negazione

5.c.2. cambiare la scena in testi descrittivi

5.c.3. cambiare il protagonista di un breve racconto 5.c.4. trasformare i dialoghi in fumetti

5.c.5. cambiare i tempi del racconto

5.c.6. riassumere un testo attraverso frasi-chiave 5.c.7. produrre semplici espansioni

5.c.8. proporre il finale di un breve racconto

6) RICONOSCERE NEL LINGUAGGIO ORALE E SCRITTO STRUTTURE MORFOSINTATTICHE E LESSICALI

6.a. Consolidare la competenza ortografica

6.a.1. usare i diagrammi, i trigrammi e i suoni complessi 6.a.2. distinguere i suoni doppi

6.a.3. usare l’accento 6.a.4. usare l’apostrofo

6.a.5. usare correttamente le maiuscole

6.b. individuare all’interno di una breve comunicazione orale e scritta le componenti fondamentali della frase

6.b.1. concordare le varie parti di una frase per automatismo

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6.b.3. riconoscere i nomi, gli articoli, i verbi, gli aggettivi

6.b.4. riflettere su alcune caratteristiche dei nomi, degli articoli, dei verbi, degli aggettivi 6.c. Individuare all’interno della comunicazione la struttura della frase

6.c.1. individuare la frase minima con il supporto di domande strutturate e di immagini 6.c.2. individuare le espansioni

7) USARE LA LINGUA IN FUNZIONE INTERCULTURALE

7.a. Confrontare alcuni elementi della lingua madre con elementi della lingua italiana (valorizzazione della lingua d’origine)

7.a.1. rilevare differenze e similitudini nei due alfabeti 7.a.2. costruire semplici glossari bilingue

7.b. Conoscere e confrontare elementi della cultura d’origine e della cultura italiana (valorizzazione della cultura d’origine)

7.b.1. narrare aspetti ed esperienze relativi alla propria storia e alla cultura d’origine (feste, religione, cibi, ecc…)

7.b.2. cogliere similitudini e differenze relative a giochi, fiabe, feste, cibo, ecc…

7.b.3. individuare le regole esplicite che sono alla base delle relazioni all’interno della scuola 7.b.4. intuire le regole implicite per imitazione e osservazione.

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Programmazione

2

II Livello

1) ASCOLTARE E COMPRENDERE

1.a. Ascoltare e comprendere il racconto di un’esperienza

1.a.1. comprendere il significato globale, individuando i personaggi, il luogo, il tempo 1.a.2. formulare le domande relative alle informazioni mancanti

1.a.3. mettere in scena il racconto

1.b. Ascoltare e comprendere descrizioni di oggetti, luoghi e persone 1.b.1. formulare domande per l’individuazione dell’oggetto descritto

1.b.2. sulla base di esercitazioni sistematiche, individuare le costanti per elaborare griglie descrittive 1.c. Ascoltare e comprendere testi narrativi letti dall’insegnante

1.c.1. scoprire attraverso la lettura dell’insegnante il “piacere dell’ascolto”

1.c.2. cogliere il significato globale del racconto 1.c.3. cogliere alcuni elementi analitici

1.c.4. giocare ad interpretare i ruoli

1.d. Ascoltare e comprendere brevi lezioni relative alle diverse discipline 1.d.1. cogliere l’argomento e il tema

1.d.2. comprendere il significato globale 1.d.3. comprendere i termini settoriali

1.d.4. prendere appunti individuando le parole-chiave

1.d.5. formulare domande relative ai termini e ai contenuti non compresi

2) COMUNICARE ORALMENTE

2.a. Saper utilizzare la lingua nelle forme colloquiali e standard richieste dalle situazioni di vita quotidiana

2.a.1. parlare con un tono di voce adeguato alla situazione 2.a.2. utilizzare registri diversi (formale – informale) 2.a.3. chiedere e dare informazioni

2.a.4. saper chiedere spiegazioni e chiarimenti rispetto a elementi comunicativi non compresi e a malintesi

2.b. Raccontare i fatti vissuti in prima persona o ai quali si è assistito e riferire fatti accaduti ad altri 2.b.1. correggere la comunicazione “libera” sulla base di domande poste dagli interlocutori

2.b.2. organizzare la comunicazione sulla base degli schemi narrativi individuati 2.b.3. utilizzare consapevolmente nessi causali e temporali

2 S. Cantù, G. Favaro, A. Mastromarco, Proposta di programmazione di italiano L2 per bambini stranieri, Centro COME,

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2.b.4. organizzare la comunicazione entro limiti di tempo stabiliti

2.c. Elaborare brevi relazioni su elementi della propria identità e della propria storia utili per farsi conoscere dagli altri

2.c.1. riconoscere e raccontare i propri modi di esprimere i sentimenti 2.c.2. motivare le proprie preferenze

2.c.3. esplicitare intenzioni e progetti

2.c.4. raccontare episodi della propria storia

2.d. Intervenire in una conversazione (in piccolo gruppo) esprimendo il proprio punto di vista e tenendo conto della comunicazione degli altri per:

2.d.1. dichiarare l’argomento

2.d.2. discutere problemi di relazione all’interno del gruppo 2.d.3. spiegare e argomentare

2.e. Saper esporre contenuti relativi alle diverse discipline 2.e.1. dichiarare l’argomento e il tema

2.e.2. sintetizzare il significato globale 2.e.3. utilizzare i termini settoriali

3) LEGGERE E COMPRENDERE DIVERSI TIPI DI TESTO

3.a. Consolidare la capacità di lettura

3.a.1. leggere correttamente e in modo scorrevole

3.a.2. leggere ad alta voce comunicando il significato e lo scopo del testo

3.a.3. utilizzare varie strategie di lettura in relazione allo scopo per cui si legge e alla natura del testo 3.b. Leggere e comprendere testi di vario genere (narrativo, informativo, regolativi)

3.b.1. desumere dal testo il significato di parole sconosciute 3.b.2. utilizzare il dizionario

3.b.3. rispondere a domande di tipo chiuso (multiple e V/F) 3.b.4. rispondere a domande di tipo aperto

3.b.5. riferire il contenuto del testo

3.c. Leggere e comprendere testi relativi alle varie discipline(leggere per studiare) 3.c.1. cogliere l’argomento e il tema

3.c.2. identificare parole e/o frasi non comprese 3.c.3. identificare parole-chiave

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3.d. Leggere un libro con caratteristiche di non rigida sequenzialità, interculturale, con una struttura narrativa semplice per lessico, sintassi e intreccio narrativo

3.d.1. individuare le parti costitutive di un libro (titolo, presentazione, indice, capitoli, illustrazioni) 3.d.2. rileggere autonomamente le parti del libro lette insieme per esprimere apprezzamenti e valutazioni

3.d.3. individuare nell’unitarietà della narrazione alcuni elementi analitici (l’intreccio, le descrizioni, i sentimenti dei personaggi, ecc…)

3.d.4. rappresentare con altri linguaggi (disegno, drammatizzazione, …) elementi significativi del libro

4) PRODURRE TESTI SCRITTI DI VARIO GENERE

4.a. Saper scrivere in italiano con una buona competenza ortografica 4.a.1. identificare gli errori ortografici ricorrenti e autocorreggersi

4.a.2. identificare eventuali forme di “fossilizzazioni” (nella pronuncia/ortografia e nella struttura/sintassi) e svolgere esercitazioni

4.b. Tradurre in brevi testi scritti le comunicazioni orali strutturate in laboratorio (fatti, descrizioni, esperienze)

4.b.1. descrivere in testi scritti fatti ed esperienze accaduti a sé nel presente e nel passato 4.b.2. descrivere persone, luoghi, avvenimenti accaduti nel presente e nel passato

4.b.3. descrivere progetti e sogni per il futuro

4.c. Produrre brevi testi di tipo funzionale e di carattere personale 4.c.1. scrivere una lettera ad un destinatario reale

4.c.2. scrivere un diario personale

4.c.3. scrivere un messaggio o un appunto 4.c.4. compilare questionari e moduli 4.c.5. scrivere istruzioni

4.d. Scrivere testi legati al mondo immaginario e della fantasia 4.d.1. fumetti

4.d.2. brevi storie 4.d.3. narrazioni

4.d.4. testo pubblicitario 4.d.5. trama di un film visto

4.d.6. sintesi di un libro/racconto letto

5) RIELABORARE TESTI

5.a. Completare brevi testi

5.a.1. completare un testo con la struttura “a buchi”

5.a.2. completare un testo privo di “finale”

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5.b. Riordinare le parti di un testo 5.b.1. in ordine logico

5.b.2. in ordine cronologico 5.c. Modificare un testo

5.c.1. modificare i protagonisti

5.c.2. modificare la dimensione del luogo (se fosse in un altro paese…) 5.c.3. modificare la situazione del tempo

5.c.4. proporre alternative alle scelte proposte 5.d. Sintetizzare

5.d.1. attribuire un titolo

5.d.2. identificare le informazioni principali (chi, dove, quando, che cosa, perché) 5.d.3. “estrarre” la morale

5.d.4. identificare un messaggio “nascosto”

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B.

PROGETTO DI ALFABETIZZAZIONE E INTEGRAZIONE PER GENITORI STRANIERI

Premesse:

Il progetto dell’Istituto L. da Vinci è dunque quello di invitare e coinvolgere i genitori degli alunni stranieri a collaborare per il conseguimento di un obiettivo comune, cioè il bene di tutti.

Il contatto diretto con le famiglie aprirebbe le porte ad una comunicazione bilaterale, consentirebbe più agevoli informative circa l’andamento dell’Istituzione, sarebbe un ponte capace di mettere in relazione mondi diversi.

Spesso la scuola si è trovata, infatti, in difficoltà per le più ordinarie comunicazioni scuola- famiglia, per le circolari che davano notizie di scioperi di inizio del servizio mensa, dell’orario di entrata e di uscita da scuola e quanto ancora di assolutamente routinario nell’organizzazione scolastica.

Ma quasi tutte queste comunicazioni non arrivano al destinatario perché quest’ultimo non conosce la lingua.

Ecco perché è stata concepita l’idea di un’alfabetizzazione primaria, come diritto che ogni uomo possiede di giungere, attraverso l’educazione permanente, ad una dignitosa esistenza.

La vita in un Paese straniero non è sempre facile. L’urgenza della quotidianità, non supportata dal lessico minimo della sopravvivenza, potrebbe essere veramente difficile.

La conoscenza di base della lingua italiana risolverebbe i problemi di chi necessita di cure mediche, di chi deve provvedere ai bisogni alimentari propri e dei familiari, di chi vuole raggiungere stazioni ferroviarie, call center, aeroporti e così via.

L’acquisizione di un codice linguistico, seppure inizialmente caratterizzato da un bagaglio lessicale minimo, che esprima i bisogni del “qui ed ora”, consentirebbe a queste famiglie di sentirsi meno isolate, più integrate.

Il rapporto che oggi si è creato con gli alunni è fondamentalmente basato sulla reciproca collaborazione, sulla comune volontà di arrivare al medesimo obiettivo comunicativo. Con questi ragazzi si è instaurato un rapporto di empatia, di fiducia e di speranza, infatti essi confidano nella professionalità dei docenti e nella loro costante dedizione, hanno imparato a conoscerli e stimarli, ad ascoltarli e a farsi ascoltare.

L’aspetto fondamentale, per le famiglie di tali alunni, è quello di ritrovare figure di riferimento già note, cioè docenti che lavorino sia con i ragazzi (nella veste di alunni) che con gli adulti (nella veste di genitori).

L’approccio umanistico-affettivo, su cui verte tutta la progettualità legata all’intervento linguistico sugli stranieri, necessita dell’abbattimento del filtro affettivo perché avvenga una serena acquisizione della lingua. A ciò si aggiunge che una scelta didattica e il relativo uso di tecniche glottodidattiche specifiche hanno bisogno di una certa continuità perché ci sia riscontro nella fruizione delle medesime formule comunicative tra genitori e figli.

Una difformità di scelte e di modalità didattiche potrebbero certamente generare confusione e creare disagio emotivo e relazionale, quindi ritardare l’acquisizione– apprendimento della lingua per genitori e figli, pertanto l’intrusione di figure esterne all’organizzazione scolastica costituisce certamente un deterrente per il buon funzionamento del progetto.

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Analisi dei bisogni:

Analizzando le presenze di stranieri nel territorio contiguo all’Istituto Comprensivo, esse sono complesse e diversificate, più di quanto si immagini.

Questa complessità obbliga ad un intervento urgente, che offra:

1. Un’occasione per imparare la lingua italiana in modo da comunicare;

2. una reale e concreta occasione di integrazione e di scambio interculturale Per questo è necessario conoscere la realtà diversificata che esprimono gli immigrati:

A. per cultura e mentalità: la concezione di vita e del mondo, i modelli educativi e sociali, i valori di riferimento, pur rispondendo a identici bisogni fondamentali dell’essere umano, variano molto per ciascuna appartenenza;

B. per estrazione sociale: nella maggior parte dei casi chi decide di non partire non appartiene alle classi sociali più povere in assoluto, soprattutto se proviene da molto lontano, a motivo del forte investimento economico e psicologico necessario. Emigrano studenti, impiegati, insegnanti, operai, artigiani, contadini;

C. per esperienza pregressa: molti immigrati hanno già vissuto più o meno a lungo in altri Paese, imparato e praticato, a volte, lingue e culture diverse;

D. per la motivazione all’espatrio: dalla speranza di un profitto economico, altrimenti impossibile nelle situazioni di sottosviluppo dei Paesi di origine, ai non pochi casi di situazioni di guerra, di discriminazione, di repressione, di forti tensioni sociali, al desiderio di una migliore qualificazione professionale, all’insofferenza per un sistema sociale troppo opprimente e molto spesso a più motivi insieme;

E. per le modalità d’inserimento nel nostro Paese: nonostante le conoscenze e le esperienze professionali già acquisite, l’immigrato potrà inserirsi nella società soltanto accettando lavori di edilizia, bracciantato agricolo, ambulantato, lavori domestici e più delle volte lavori in nero e non tutelato.

Finalità/Obiettivi:

1) il primo e fondamentale obiettivo è quello di alfabetizzare gli adulti stranieri (in modo particolare i genitori degli alunni), fornendo loro gli strumenti per una conoscenza di base della lingua italiana.

2) Il secondo obiettivo, altrettanto importante, è quello della socializzazione e dell’integrazione degli stranieri, che non vanno visti come “un problema” del Paese ma come una vera e propria risorsa.

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La partecipazione al progetto da parte degli adulti è completamente gratuita. Nel mese precedente l’inizio del progetto saranno contattati personalmente tutti i partecipanti (utilizzando in particolare il canale degli alunni, figli dei destinatari dell’intervento).

Verrà effettuata anche una apposita pubblicità in modo da dare indicazioni e chiarimenti più precisi del progetto stesso.

Contenuti:

I ° Modulo (30 ore) – Livello Principianti

n.

lezioni Contenuto lessicale Contenuto

grammaticale Obiettivi

Lez. 1

Presentazione - saluto - lessico della sfera personale (dati)

Formule di pattern drills

Memorizzazione delle forme di saluto e dei suoni nuovi della lingua

Lez. 2 Lessico della casa/della famiglia

Sostantivi.

Verbo essere

Conoscenza e uso dell’ ausiliare essere. Uso dei sostantivi relativi al campo semantico

Lez. 3 Lessico della

casa/della famiglia Verbo avere Conoscenza e uso dell’ausiliare avere.

Lez. 4

Lessico del supermercato (I).

avverbi di luogo e di spazio.

C’è – ci sono

Riconoscere gli avverbi e usarli appropriatamente. Uso di c’è / ci sono

Lez. 5

L’euro.

I numeri.

Lessico del supermercato (II).

Articoli Collegare articoli e sost.

Lez. 6

Lessico del corpo umano e

dell’abbigliamento.

I colori.

Recupero verbo essere /avere

Uso del lessico specifico della lezione. Capacità di indicare le parti del corpo e di riconoscerle.

Idem con l’abbigliamento Lez. 7

Lessico delle azioni

quotidiane (I) Indicativo

presente Uso del lessico specifico

Lez. 8

Lessico delle azioni

quotidiane (II) Indicativo

presente Idem

Lez. 9 Lessico delle

sensazioni/emozioni

Verbi specifici relativi all’area lessicale

Uso delle espressioni

Lez. 10

Lessico dei mezzi di trasporto.

La bicicletta (parti)

Verbi di movimento

Uso dei verbi di movimento.

Capacità di chiedere e dare indicazioni, notizie,informazioni.

II ° Modulo (27 ore) - Liv. Principianti avanzato

n.

lezioni

Contenuto lessicale

Contenuto

grammaticale Obiettivi

Lez. 1 Recupero del lessico noto

recupero delle strutture linguistiche

Uso del lessico e delle strutture note.

(32)

Lez. 2 Lessico del medico

Aggettivi Qualificativi

Uso degli aggettivi qualificativi. Uso del lessico specifico della lezione.

Capacità di comunicare un malessere, di chiedere certificati, medicinali o interventi di pronto soccorso.

Lez. 3 Lessico del lavoro (I)

Uso di dovere, volere e potere + infinito

Distinguere tra professioni e mestieri.

Associare il verbo relativo al lavoro Esprimere l’ambito di competenza lavorativa ( propria o di un familiare) Lez. 4 Lessico del

lavoro (II)

Uso di dovere, volere e potere + infinito

Idem

Lez. 5 Calendario.

Stagioni, mesi, settimane, giorni.

Uso del passato prossimo (I)

Distinzione tra i mesi dell’anno, le stagioni, i giorni della settimana.

Lez. 6 Lessico del lavoro nei campi (colture di ortaggi e di fiori). Arnesi da lavoro.

Uso del passato prossimo (II)

Uso del lessico specifico.

Lez. 7 Lessico del tempo libero

Mi piace - non mi piace

Uso di saper fare

Esprimere preferenze, capacità e abilità personali

Lez. 8 Lessico della città (I)

Dov’è- dove sono Preferisco/voglio

Muoversi tra le strade, le piazze.

Chiedere e dare indicazioni su luoghi, su indirizzi, etc..

Lez. 9 Lessico della città (II)

Preposizioni e avverbi di luogo.

Preposizioni articolate

Idem

Lez. 10 Lessico della stazione

Pronomi personali soggetto/complemento Aggettivi possessivi

Chiedere notizie su orari dei treni, sulle destinazioni. Chiedere per acquistare un biglietto.

III ° Modulo (38 ore) - Liv. Intermedio/ avanzato

n.

lezioni

Contenuto lessicale

Contenuto

grammaticale Obiettivi

Lez. 1 Recupero lessico noto

Recupero strutture linguistiche note

Uso di lessico e strutture note Lez. 2 Il giornale:

annunci di affitto,

Aggettivi qualificativi

di grado comparativo Conoscere le tipologie di lavoro. Usare gli

aggettivi per fare confronti

(33)

Lez. 6 Cucina italiana/

cucina straniera.

Piatti tipici

Sto + gerundio Conoscere la cucina italiana e dei luoghi d’origine dei corsisti. Lessico degli utensili da cucina e dei cibi

Lez. 7 Cucinare piatto tipico italiano /piatto tipico straniero (rif. lez.

5)

Conversazione libera I corsisti produrranno, sulla base delle ricette a disposizione, alcuni piatti tipici italiani o stranieri

Lez. 8 Le feste tradizionali in Italia

Forme impersonali: Si dice, si vende, si fa,..

Conoscere le feste tradizionali in Italia e scambiare informazioni sulle feste dei paesi di provenienza. Uso delle forme impersonali

Lez. 9 Analisi di un testo : La favola espressiva

Imperfetto Comprensione di un breve testo narrativo.

Uso dell’imperfetto come tempo della narrazione.

Lez. 10 Codice stradale Imperativo Come muoversi sulle strade italiane.

Conoscere la segnaletica. Uso dell’Imperativo nei divieti.

Lez. 11 Visione di un film (parte di un film)

Conversazione libera Comprensione generale. Esposizione del contenuto.

Lez. 12 Il tempo libero in Italia

Futuro semplice Sport, hobbies.

Uso del futuro

Lez. 13 Città importanti d’Italia (cenni di geografia)

Consolidamento delle forme verbali note

Immagini di città e monumenti significativi.

Uso dei tempi e dei modi studiati

IV ° Modulo (10 ore) – Per tutti al termine del corso

n.

lezioni Argomento Obiettivi

Lez. 1 La Costituzione Italiana e i suoi principi Conoscere i principi fondamentali della Costituzione Italiana in particolare della prima parte.

Lez. 2 Distinzioni concettuali tra Repubblica, Stato, Regione, Provincia, Città metropolitana, Comune

Riconoscere l’organizzazione statale italiana

Lez. 3 Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo – Carta dei Diritti dell’UE e Costituzione europea

Conoscere i principi definiti dalle varie dichiarazioni universali

Lez. 4 L’organizzazione del mercato del lavoro – Statuto dei lavoratori

Riconoscere i diritti e doveri legati al mondo del lavoro

Lez. 5 Il dialogo tra culture e sensibilità diverse Attraverso un confronto interculturale analizzare i collegamenti esistenti tra globalizzazione, flussi migratori e problemi identitari

Riferimenti

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