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Il mistero Esposito: tempi di recupero triplicati

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Academic year: 2022

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Il mistero Esposito: tempi di recupero triplicati

“Gennaro Esposito in uno scontro di gioco ha riportato la frattura composta del quinto metatarso del piede destro.

L’atleta ne avrà per almeno quaranta giorni”: il 13 ottobre scorso il sito ufficiale della Salernitana riportava questa diagnosi, neanche troppo preoccupante, in seguito all’infortunio del centrocampista durante Ascoli-Salernitana.

Di giorni ne sono passati il triplo, centoventi, ma di Esposito in campo non vi è stata più traccia. Evidentemente esistono delle responsabilità per questo dilatarsi dei tempi di recupero. Staff sanitario o tecnico, qualcuno ha commesso un errore che però non è stato ancora evidenziato. Un vero e proprio mistero, che circonda Esposito. E pensare che il regista partenopeo, doveva essere uno degli elementi cardine della Salernitana ed invece si è rivelato un oggetto misterioso. Dopo una partenza lentissima, dovuta anche alla mancanza di una adeguata preparazione atletica, Esposito è stato colpito da questo infortunio che l’ha praticamente tolto dai giochi. Il paradosso è che di tempi di recupero ancora non se ne parla. Intanto il campionato volge alla sua fase conclusiva ed Esposito, in caso di pieno recupero, potrebbe tornare davvero utile.

Infermieri esausti, serve più personale

di Francesco Carriero

Blocco delle assunzioni, demansionamento e difficoltà

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nell’organizzazione rendono quasi impossibile il lavoro agli infermieri dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, con conseguenti gravi ricadute sul servizio sanitari e quindi sul paziente. Per questo, nella mattinata di ieri, il sindacato delle professioni infermieristiche Nursind, ha organizzato un flash mob di protesta, per portare all’attenzione degli utenti della struttura sanitaria, il loro malessere. «Il demansionamento all’interno del Ruggi – spiega Antonio D’Emila della rsu aziendale – è autorizzato di fatto dall’azienda che non assume personale da quasi 25 anni.

Infermieri specializzati, per mancanza di altri operatori, sono costretti ad occuparsi quotidianamente, anche del giro letti, dell’igiene dei pazienti e di accompagnarli a fare gli esami diagnostici, compiti per i quali certamente non serve personale qualificato. In questo modo si tolgono importanti risorse all’intera struttura, impoverendo paurosamente le prestazioni sanitarie». Gli infermieri sono costretti a divedersi quindi in più settori ed in vari reparti, senza che la loro retribuzione venga adeguata, visto che negli ultimi 3 anni la busta paga si è “appesantita” di soli 15 euro. «Questa carenza cronica di operatori – continua D’Elia – costa all’azienda il doppio di quanto spenderebbe per assumere nuovi infermieri, visto che da diverso tempo ricorre a lavoratori interinali per tappare le falle all’interno dei reparti. A questo si aggiunge la posizione di pochi operatori privilegiati, che svolgono mansioni amministrative oppure accumulano incarichi arrivando a stipendi assimilabili a quelli dei manager». Il sindacato chiede, inoltre, che si prendano immediati provvedimenti per stabilizzare la posizione per tutti i primari facenti funzione, che all’attuale stato delle cose risultano precari e che quindi potrebbero aprire contenziosi contro l’azienda. Ma le problematiche degli infermieri del Ruggi non si fermano alla carenza endemica di personale, ma anche a difficoltà che quotidianamente gli operatori devono affrontare, dalla presentazioni di certificati medici alla registrazione on line della busta paga: «Gli infermieri – spiega il segretario provinciale della

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Nursind Pasquale Picariello – si vedono sottratte a fine mese ore di retribuzione perché si smarriscono i certificati medici o addirittura il sistema informatico sbaglia i calcoli, contribuendo a creare una situazione di caos insostenibile.

L’azienda è di fatto ferma da 5 anni e le problematiche si accumulano, con conseguenze che si ripercuotono sempre sui cittadini. La speranza è quella di avviare una nuova fase di dialogo con il neo eletto direttore generale Viggiani, che in p o c o t e m p o h a g i à p i ù v o l t e d i m o s t r a t o d i e s e r t e particolarmente attento ai problemi del territorio e dei lavoratori». Per i membri del sindacato basterebbe che gli infermieri, anche solo per un giorno, si astenessero dal lavoro straordinario, per far venire fuori tutte le problematiche, ormai croniche, del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Il rischio a cui si va incontro, se non si trovano soluzioni a stretto giro di posta assumendo nuovo personale infermieristico ed operatori sanitari, è quello di paralizzare l’intero sistema, con gravissime ripercussioni sui cittadini.

Salernitana, dopo la rivoluzione serve vincere:

all’Arechi c’è il Barletta

di Marco De Martino

SALERNO. Basterà cambiare mezza squadra per voltare pagina e risalire la china? Se lo augurano Fabiani, Gregucci, Lotito, Mezzaroma ed i tifosi granata che oggi all’Arechi vedranno in campo tutta un’altra Salernitana. Negli uomini sicuramente, nello spirito e nei risultati è la speranza. I (pochi) tifosi che questo pomeriggio saranno in via Allende per assistere al

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match contro il Barletta vedranno un allenatore nuovo e cinque undicesimi della squadra che comincerà il match arrivati nell’ultima settimana. Il mercato invernale ha stravolto la rosa che ha deluso tifoseria e società. Praticamente annullata la colonia laziale, gli unici superstiti saranno Tuia e Mendicino. Chi non è stato ceduto, come Berardi, Luciani, Capua e Perpetuini, sarà relegato tra panchina e tribuna.

Iniezione d’esperienza e solidità per la Salernitana, che in difesa si avvarrà dell’apporto di Gori, Scalise (due pilastri della Nocerina promossa in B tre anni fa) e Bianchi, a centrocampo di quello del figliol prodigo Pestrin e della scommessa Ampuero. C’è però il problema transfer che potrebbe far saltare l’esordio del peruviano e del portiere Gori. In alternativa ci sono Gustavo e Berardi. Nuova posizione in campo per Foggia e Mancini, che giocheranno sulla linea dei trequartisti per dare libero sfogo alle loro qualità. Questo perchè Gregucci ha intenzione di puntare tutto sul 4-2-3-1. Un modulo che fece tremare i polsi quando fu proposto da Galderisi. Un modulo che però stavolta vedrà nei ruoli chiave gli interpreti giusti. O almeno è questa la speranza di Gregucci, che ha espressamente richiesto Ampuero, e di Fabiani che ha puntato, come ha sempre fatto in carriera, su elementi esperti e navigati. Una politica che spesso ha pagato ma che è molto rischiosa per le casse sociali. Lotito e Mezzaroma diserteranno ancora una volta l’Arechi ma guarderanno con interesse al match col Barletta. Dopo gli ingenti investimenti appena compiuti, in gran parte necessari per rimediare agli errori commessi in estate, i due coproprietari della Salernitana si attendono risposte dal campo. A mercato ormai chiuso e dopo tre cambi d’allenatore, non ci sarà più tempo e modo per rimediare ad eventuali errori. Si entra nella fase calda della stagione e non ci sarà più margine se davvero si vuole puntare alla B. A cominciare da questo pomeriggio.

Battere il Barletta, che è comunque reduce dalla vittoria ai danni del Frosinone secondo in classifica, è un obbligo per la Salernitana. La tifoseria, che anche questo pomeriggio resterà fuori dall’Arechi per protesta, attende risposte concrete. A

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Gregucci ed alla squadra il compito di darne.

SALERNITANA (4-2-3-1): Gori (Berardi), Scalise, Tuia, Bianchi, Piva; Montervino, Pestrin; Mancini, Foggia, Gustavo;

Mendicino. A disp.: Berardi (Iannarilli), Sembroni, Luciani, Perpetuini, Volpe, Ginestra, Fofana. All.: Angelo Adamo Gregucci

BARLETTA (3-4-3): Liverani; Guglielmi, Camilleri, Di Bella;

Cane, Legras, Mantovani, Cascione; D’Errico, Zigon, Cicerelli.

A disp: Vaccarecci, Pippa, Maccarone, Innocenti, Ilari, Ganz, La Mantia. All.: Nevio Orlandi.

La voglia matta di Gregucci:

Voglio grinta, cuore ed orgoglio

di Fabio Setta

SALERNO. Cuore, grinta, orgoglio. Sono questi i concetti base della Salernitana di Gregucci. Se poi basteranno a riportare la squadra nei play off lo dirà il campo. Il tecnico è pronto a metterci il massimo impegno. Carico, pieno di entusiasmo, esattamente come in quel 2004/2005 quando riuscì a trainare la Salernitana verso una difficile salvezza in serie B in coppia con il dg Imborgia. La grinta è la stessa e forse anche le difficoltà. Anzi in questa nuova avventura i problemi sembrano essere ancora di più: “Adesso ci aspetta un mini campionato, bisogna affrontare partita per partita e dopo ogni scoglio superato si possono aprire scenari nuovi. Vogliamo entrare nel gruppo play off. Oggettivamente ci sono delle difficoltà, bisogna lavorare e se gli altri si allenano due volte, ci

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dobbiamo allenare tre volte. Altri modi per uscire dalle difficoltà non ne conosco. Dobbiamo conoscere integrare i nuovi, ma il concetto è quello di squadra. L’unico che ha vinto partite da sole aveva i riccioli e giocava a Napoli. La proprietà mi ha chiesto di arrivare ai play off e di riuscire a giocarcela con tutti. I play off cominciano domani, la mentalità deve essere subito quella delle partite da dentro o fuori”. Gregucci dopo una settimana di allenamenti ha già in mente quella che dovrà essere la sua squadra: “Una squadra compatta, che possa rendere orgogliosa la piazza di Salerno.

La prima conquista è dare identità al nostro popolo, è un fattore fondamentale conoscendo la fede della città verso la squadra. La sconfitta peggiore è quando sono andati vi i tifosi a Pontedera dieci minuti prima della fine, non deve più succedere”. Con pochi allenamenti e con diversi giocatori arrivati nell’ultima giornata di mercato, difficile parlare invece di identità tattica: “Il nostro deve essere un calcio, rappresentativo e orgoglioso. Non mi sono dimenticato delle gare contro Catania e Ascoli, quando la palla entrava da sola.

La prima conquista è con la nostra gente. Devo conoscere ancora le gambe, in questa settimana ho conosciuto i cervelli.

Dobbiamo rivitalizzare il concetto di squadra. Ho trovato un gruppo che non ha le stimmate né il dna del mio concetto di squadra. Se vedi la gara di Pontedera, butti il dvd dalla finestra. Fondamentale è l’atteggiamento. Io ho sempre prediletto un gioco esterno, giocare fuori per arrivare dentro. La difesa sarà a quattro, questo è sicuro. Ho fatto quattro allenamenti e non sono Van Gaal”. E proprio il mercato è argomento ancora caldo: “Non c’è mercato che soddisfi allenatore. Vorrei Messi e Ronaldo ma non me l’hanno dato.

Battute a parte ho dato degli indirizzi e sono stato accontentato. Era necessario prendere un portiere. I due ragazzi sono di prospettiva, ma devi avere altri requisiti che Berardi ora non ha, ma che in futuro sicuramente avrà. Ho rotto l’anima al direttore per avere un portiere e per confermare Berardi”. Resta il dubbio che forse in attacco qualcosa poteva servire: “Abbiamo calciatori in quel reparto,

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chi lavora duro e merita di giocare, giocherà. Nel mio progetto non esistono punti fermi Sono molto legato a Ciro Ginestra, ma il campo è spietato, contano le prestazioni.

Foggia? Sta bene, motivato, ma può migliorare, come tutti. Il suo ruolo? Esterno Il raggiungimento degli obiettivi passa attraversa gli uomini. Bisogna superare le difficoltà, anche quella del terreno di gioco. Il posto in classifica? Il mio obiettivo è portare la squadra al massimo, poi posso andare a vincere da nono anche in casa del secondo. Bisogna avere coraggio”.

Gori: «I play off sono alla portata»

SALERNO. La Salernitana ha trovato finalmente il suo nuovo numero uno. Si tratta di Pier Graziano Gori prelevato a titolo definitivo (contratto fino al giugno 2015) dal Benevento. In questi ultimi giorni si è parlato molto dell’esigenza di un portiere esperto di categoria dopo le non convincenti prestazioni di Berardi e quelle altalenanti di Iannarilli. E così Fabiani dopo aver intavolato diverse trattative ha scelto l’ex numero uno di Nocerina e Benevento. E’ lo stesso Gori che ci spiega come si è arrivati al suo ingaggio: “Il Benevento mi ha comunicato che non rientravo più nei suoi piani e nel frattempo la Salernitana mi ha contattato. C’è stato prima un pour parler circa dieci giorni fa e nelle ultime ore la trattativa è decollata fino alla firma sul contratto”. Come accade ormai per tutti gli acquisti di questa sessione invernale di calciomercato a portare avanti le operazioni è s t a t o i l s o l o d i r e t t o r e s p o r t i v o g r a n a t a s e n z a l’intermediazione di patron Lotito solito condurre in prima persona le trattative. “Non ho sentito nè Lotito nè Mezzaroma,

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ma solo Fabiani che ha trattato direttamente con il mio procuratore. Ho firmato fino al giugno del 2015”. Gori avrà il compito di dare sicurezza a tutta la retroguardia granata ed il goalkeeper originario di Taranto non teme il confronto con la piazza di Salerno: “Sono convinto che sarà un’annata positiva. Credo che il lavoro paga sempre ed i risultati alla fine arriveranno. I playoff sono sicuramente alla nostra portata”. Antonio Mandia

Aquila-Salernitana anticipata a sabato 8 febbraio

L’Aquila Calcio comunica che, vista la concomitanza con altra manifestazione sportiva, la Lega Pro ha disposto l’anticipo a sabato 8 febbraio, alle ore 14:30 presso lo Stadio “T.

FATTORI”, l’incontro valevole per la sesta giornata del girone di ritorno del Campionato di Lega Pro, Prima Divisione Girone B tra L’AQUILA e SALERNITANA. La prevendita partirà nei primi giorni della prossima settimana, quindici euro più diritti il costo dei tagliandi acquistabili presso il circuito Etes(clicca qui per l’elenco degli esercizi affiliati).

L’altra manifestazione sportiva cui fa riferimento il club abruzzese è la sfida tra L’Aquila Rugby e il Verona Rugby.

Come già anticipato dalla nostra redazione (clicca qui per leggere l’articolo) i granata faranno dunque settimana corta dopo la gara di domenica contro il Barletta.

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Salernitana, il giorno della verità

Signori, si chiude. Finalmente, dirà qualcuno. Questa sera, alle 23, i battenti dell’Ata Quark si abbasseranno. Il solito omaccione della Lega si parerà sulla soglia della porta che delimita l’accesso al corridoio che porta agli uffici dove vengono depositati i contratti, per evitare che i soliti ritardatari cerchino di intrufolarsi oltre il fatidico gong.

Il grande circo del calciomercato, versione invernale, chiuderà ufficialmente per far posto alla fase finale dei campionati. La Salernitana proverà a sparare le ultime cartucce dopo un mese in cui, se non ci fosse stato il fatebenefratelli di Ascoli, ci sarebbe stato molto poco da stare allegri. Fabiani cercherà di chiudere da due a quattro operazioni. L’obiettivo è fare l’en plein, assicurando a Gregucci almeno un rinforzo per ogni ruolo. Al tecnico serve u n p o r t i e r e d ’ e s p e r i e n z a , u n t e r z i n o s i n i s t r o , u n centrocampista capace d’interpretare più di un ruolo ed una punta prolifica. Sono tanti i nomi appuntati sul taccuino di Fabiani. PORTIERE La sensazione è che se la Salernitana non dovesse riuscire ad accaparrarsi il beneventano Gori, o in alternativa il torinista Berni, rimarrà con gli attuali Berardi e Iannarilli. Per il primo il club sannita ha puntato i piedi, con Vigorito che non vuole rinforzare una diretta rivale ai play off. Per il secondo resta da trovare un accordo per spalmare il sostanzioso ingaggio che percepisce con Cairo.

Troppo acerbi Viotti e Facchin. TERZINO SINISTRO Giacomini resta il favorito ed alla fine dovrebbe approdare alla corte di Gregucci. In alternativa c’è sempre il messinese Bolzan.

CENTROCAMPISTA L’obiettivo resta lo stabiese Mezavilla, seguito anche dal Benevento ma che la Juve Stabia non molla.

N e l l e u l t i m e o r e s o n o s p u n t a t i n u o v a m e n t e i l n o m e dell’avellinese Togni e di Barillà della Reggina. ATTACCANTE Il sogno è David Di Michele. La trattativa lampo, già sul

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nascere molto complicata, non è decollata e sarà molto difficile riuscire a strappare in extremis Re David alla Reggina. L’alternativa è Lupoli del Varese, seguito da inizio gennaio, mentre restano in caldo le piste che portano al modenese Bruno ed a Guerra dell’Entella. CESSIONI Restano da piazzare Siniscalchi (Messina), Chirieletti (Teramo), Nalini (Virtus Vecomp) e probabilmente Ricci e Capua (Paganese). Se dovessero arrivare anche un portiere ed una punta potrebbero lasciare Salerno Berardi e Ginestra. Sembra destinato a restare Pasquale Foggia, così come Volpe, Gustavo e Mounard.

Insomma, di carne al fuoco ce n’è ancora tanta ma soltanto per qualche altra ora. Poi, alle 23, chi è dentro è dentro, chi è fuori è fuori. Rien ne va plus…

Incendiata l’auto di un dirigente granata

di Giuseppe D’Alto Ritrova l’auto incendiata per non aver selezionato un giovane calciatore. E’ una delle piste battute dai carabinieri in relazione all’atto vandalico posto in essere nei confronti del responsabile del settore giovanile della Salernitana Antonio Ruggiero. I fatti. Ieri pomeriggio era in programma una partita amichevole al Pastena di Battipaglia tra una selezione di calciatori campani e i giovanissimi regionali della Salernitana allenati dall’ex granata, al secolo “toro di Mariconda”, proprio per verificare le potenzialità di alcuni giovani talenti campani sotto la supervisione del responsabile del settore giovanile della Salernitana. Un test come tanti che si effettuano per monitorare i giovani talenti. Tutto sembrava filare via liscio… A fine partita l’amara sorpresa: la Mercedes di Antonio Ruggiero (nella foto con Mezzaroma) danneggiata dalle

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fiamme. L’incendio pare si sia propagato durante la partita e, ad evitare il peggio, sembra sia stato un passante che ha immediatamente allertato immediatamente i vigili del fuoco ed i carabinieri. Sulla misteriosa, ed inquietante, vicenda indagano gli uomini dell’arma guidati dal capitano Costa.

Ruggiero è stato ascoltato dai militare per comprendere se a provocare questo gesto fosse stato uno screzio con qualche genitore o a qualche esponente della squadra avversaria. Il responsabile del settore giovanile della Salernitana ha negato di aver ricevute minacce o intimidazioni. I militari della compagnia di Battipaglia non escludono nessuna pista ed hanno immediatamente informato i colleghi della compagnia di Salerno per acquisire ulteriori informazioni utili a risalire al movente dell’incendio. “Non credo all’atto vandalico”. Il responsabile del settore giovanile, Ruggiero, stenta a credere all’ipotesi di vendetta o avvertimento per vicende inerenti il settore giovanile. “Non iniziamo ad emettere sentenze prima che le indagini facciano il loro corso – spiega il responsabile del settore giovanile. La centralina si potrebbe essere incendiata per un corto circuito alla centralina. Non ho ricevuto minacce e non posso pensare ad una cosa del genere. E’ un’ipotesi alla quale non voglio neanche pensare”.

Ma secondo gli inquirenti è più probabile che l’auto abbia preso fuoco per responsabilità altrui che per un improvviso guasto. Il precedente. Qualche mese fa il responsabile del settore giovanile granata fu aggredito da un giovane calciatore, diciassettenne, al quale era stata comunicato che era stata svincolato dalla Salernitana. L’episodio avvenne alla presenza della madre del giovane (tesserato fino a giugno con i giovanissimi nazionali). Anche in quell’occasione intervennero i carabinieri per i rilievi del caso. Quest’anno altri episodi di tensione hanno riguardato le partite del settore giovanile della Salernitana. In particolare il derby con la Nocerina (disputato ad Eboli) e la partita con il Palermo caratterizzata da scintille con alcuni genitori, di origine partenopea, dei tesserati rosanero. Ora questo nuovo misterioso e preoccupante episodio.

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Fabiani propone alla Reggina lo scambio Foggia-Di Michele

di Marco De Martino

La voce è di quelle clamorose che, se confermata, avrebbe la capacità di far dimenticare alla tifoseria granata tutte le delusioni patite finora. La Salernitana sarebbe sulle tracce di David Di Michele. L’attaccante avrebbe chiesto alla Reggina di essere ceduto e Fabiani, vecchia volpe del mercato, avrebbe subito allacciato i contatti per strapparlo alla nutrita concorrenza. Contratto di sei mesi con opzione per il rinnovo in caso di promozione in serie B: sono questi i termini dell’accordo proposto a Re David, indimenticato ex granata che nonostante i 38 anni appena compiuti continua a far gol in serie B. Di Michele, che a Salerno in tre stagioni (una in A e due in B) tra il 1998 ed il 2001 ha realizzato 40 gol, non ha mai nascosto il proprio affetto per la piazza di Salerno e potrebbe accettare di buon grado il declassamento per tornare ad essere protagonista in granata. La trattativa è però molto complessa, anche perchè l’intenzione della Reggina manifestata dal ds Giacchetta è quella di trattenere Di Michele. L’affare poi, col mercato ormai agli sgoccioli, va chiuso nel giro di 48 ore. C’è una montagna da scalare e va fatto in poco tempo ma, si sa, che quando c’è di mezzo un nome così importante tutto è possibile. Soprattutto se l’idea di portare Di Michele a Salerno solleticasse la fantasia di Lotito che da oggi, con Fabiani, sarà a Milano per le ultime battute della finestra invernale della campagna trasferimenti. Sul piatto della bilancia la Salernitana potrebbe mettere Pasquale Foggia per convincere il diesse amaranto Simone Giacchetta a liberare Re David. Per un ritorno che potrebbe concretizzarsi, un altro che oggi dovrebbe finalmente diventare realtà Ieri sera ad

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Ascoli c’è stata la riunione fiume dei curatori fallimentari del club bianconero che hanno finalmente liberato Manolo Pestrin. Questa mattina dopo la rescissione con la società marchigiana il centrocampista romano dovrebbe firmare finalmente il contratto, già pronto da tempo, che lo legherà alla Salernitana per i prossimi sei mesi. Altro fronte caldo è quello relativo al portiere. E’ volata a due tra Berni e Gori, con i giovani Viotti e Facchin che seguono a ruota. Per Berni il problema principale è rappresentato dall’ingaggio elevato, mentre per Gori bisogna convincere il Benevento a cederlo. Per entrambi se ne riparlerà a Milano con i rispettivi procuratori e le rispettive società di appartenenza. Nella giornata di ieri si è parlato con il Messina per uno scambio di difensori:

Siniscalchi dovrebbe passare alla società peloritana, percorso inverso per il terzino sinistro Riccardo Bolzan. Ma ieri sera l’ipotesi sembra saltata, perché sempre da Ascoli oggi arriverà l’esterno Giacomini. In ogni caso il passaggio di Siniscalchi al Messina di Grassadonia potrebbe tornare d’attualità in quel di Milano. Difficilmente arriverà un altro centrale visto che con Bianchi, Sembroni e Tuia a completare il roster sarà confermato Molinari. Ghinassi però resta sempre una alternativa valida. A Milano Fabiani incontrerà anche la Juve Stabia, con cui è stato imbastito un discorso molto ampio che ha riguardato diversi calciatori. Quasi impossibile arrivare a Lanzaro e Di Carmine viste le richieste del club gialloblù, Fabiani potrebbe insistere per il centrocampista Mezavilla su cui si è catapultato anche il Benevento. In uscita, oltre al già citato Siniscalchi, restano Chirieletti, Ricci, Capua (seguiti, tra le altre, dalla Paganese) e Berardi (che potrebbe essere girato al Modena o allo Spezia). Esposito potrebbe tornare al Verona.

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Prove tattiche per Gregucci.

Ufficiale il ritorno di Scarpellino

Proseguono senza sosta gli allenamenti della Salernitana nel ritiro di Roma, presso il Mancini Hotel Quadrifoglio, scelto da Lotito per mantenere alta la concentrazione. Dopo il primo approccio di martedì nel quale il neo mister Gregucci ha tenuto il gruppo a rapporto conoscendo uno ad uno i calciatori della rosa, ieri doppia seduta per Montervino e compagni.

Nella prima parte che si è svolta in mattinata il trainer granata ha suddiviso la squadra in due gruppi che si sono dedicanti in particolar modo ad esercizi di forza in palestra.

Nel pomeriggio, invece, lavoro sul campo imperniato su una fase di riscaldamento e su uno specifico lavoro tattico per correggere gli errori visti nel match di Pontedera, concludendo la seduta con una fase di scarico in palestra. Al gruppo si è aggregato Tuia che inizialmente era rimasto a Salerno causa influenza, mentre proseguono il lavoro differenziato i vari Molinari, Chirieletti e Siniscalchi con quest’ultimo pronto a cambiare aria dopo le ultime non convincenti prestazioni. Sul centrale salernitano è forte il pressing di Paganese e Messina. Anche Nalini ed Esposito non hanno ancora preso parte al nuovo corso targato Gregucci in quanto reduci dai rispettivi infortuni e si sono sottoposti a sedute fisioterapiche a Salerno. Intanto ieri è stato ufficializzato l’ingaggio di Renato Scarpellino che entra a far parte dello staff tecnico granata come collaboratore tecnico del mister Gregucci. Antonio Mandia

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