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Academic year: 2021

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(1)

magazine Informazione

tecnica e progettuale

Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, CN/BO • ISSN 2307-8928

75

ORDINI ABBONATI!

www.ingenio-web.it

Non a tutti è sempre chiaro quale sia il valore di leggi e nor- me e capire, quindi, fino in fon- do il prevalere di una norma su un’altra. Per comprendere me- glio il valore delle varie norma- tive, leggi l’approfondimento di INGENIO. >>> a pagina 6

Legge 1086

e la gerarchia delle norme

Giunzioni saldate

istruzioni per i DL e progettisti

Con il D.lgs 106/2017, la responsabilità di avere materiali conformi in un cantie- re viene estesa a tutti gli attori, compresi DL e progettista. Per le carpenterie me- talliche, in particolare, la responsabilità del progettista e DL si estende anche a molti altri aspetti delle attività di posa.

Vediamo quali. >>> a pagina 24

Ecobonus e Sismabonus

Focus sulle ultime novità, cessione del credito, portale Enea

Mentre siamo in attesa di conoscere l’esito della Legge di Bilancio 2019, dove sono state previste proroghe di un altro anno agli attuali bonus edilizi, abbiamo voluto riepilogare quelli che sono attualmente le normative fisca- li vigenti e gli ultimi aggiornamenti in materia di ecobonus e sismabonus.

Tra gli argomenti di maggiore interesse si segnala quello della cessione del credito, valevole per entrambi i bonus e più legato ai condomini. Proprio su quest’ultimo aspetto l’AdE si è espressa specificando che non ha alcuna rilevanza la forma utilizzata per procedere alla cessione del credito e che l’atto di cessione, anche se redatto in forma scritta, è esonerato dall’obbligo di registrazione. Altre novità all’interno dell’articolo. >>> a pagina 5

Ingegneria forense nel processo civile telematico:

teoria e (soprattutto) pratica

INGEGNERIA

FORENSE PAVIMENTI

Le Norme Tecniche 2018 e la Circolare esplicativa:

cosa viene richiesto per i Pavimenti Industriali

a pagina 4 Le Costruzioni rap- presentano l’unico grande settore che non si è ripreso dalla crisi del 2009, in Italia.

Questo è dovuto a un insieme di fattori, molti endogeni, come per esempio la struttu- ra e l’organizzazione del settore, la bassa qualità manageriale di gran parte delle azien- de del settore, la pro- duttività che in 20 anni è peggiorata, la limita- ta ... >>>

Andrea Dari Editore INGENIO

Come uccidere le costruzioni:

istruzioni per l’uso

#68

2018dicembre

(2)

#Efficienza_Energetica n.68_dic.2018_pag.2

#In_Questo_Numero

14 Prevenzione incendi,

cambia tutto: le novità del testo approvato dai Vigili del Fuoco

Sismica

16 Miglioramento sismico di edifici prefabbricati mediante

connessioni dissipative in copertura

18 Pareti sismoresistenti in c.a.:

alcuni confronti fra NTC 2018, NTC 2008 ed Eurocodice

20 Isolamento sismico del busto di Francesco I d’Este con isolatori a pendolo

Costruire in Acciaio

22 Smontabile, riciclabile, adattabile:

ecco il nuovo tribunale temporaneo di Amsterdam

24 Giunzioni saldate e EN 1090:

istruzioni e controlli per i DL e progettisti

Costruire in Laterizio

26 Come fare le verifiche degli elementi non strutturali:

alcuni chiarimenti dalla Circolare NTC 2018

29 Architettura in Laterizio: Museo Yves Saint Laurent di Marrakech firmato Studio KO

Costruire in Calcestruzzo

32 Edifici bassi e alti: quale calcestruzzo scegliere per rendere la costruzione più sostenibile?

33 Concretezza: Calcestruzzo durevole, Produzione con mescolatore, Controlli, Blockchain e Formazione

34 La nuova palestra a Carvico (BG), una architettura in calcestruzzo snella ma muscolare

36 Comportamento strutturale di un sistema innovativo per pareti prefabbricate alleggerite

Pavimenti

38 Le Norme Tecniche 2018 e la Circolare esplicativa:

cosa viene richiesto per i Pavimenti Industriali

40 Il sistema pavimento:

pavimentazioni in legno abbinate a sistemi radianti

Impermeabilizzazioni

42 Umidità di risalita: cause e rimedi per ridurre il degrado

delle murature

BIM44 Digitalizzazione del danno sismico di edifici su piattaforma BIM attraverso tecniche di Intelligenza Artificiale

47 Digitalizzazione al servizio dei progettisti: il nuovo programma Hörmann per una consulenza 3.0

ICT48 Ransomware: come proteggersi e rimuoverli

Riqualificazione Energetica ed Acustica degli Edifici

50 In questo dossier si approfondirà la componente economica della riqualificazione energetica ponendo l’attenzione sulle diverse forme di finanziamento e incentivazione, nonché sulla progettazione stessa degli interventi. In particolare verranno analizzati gli strumenti economico finanziari, le tecniche di ottimizzazione della riqualificazione energetica e gli incentivi e le detrazioni ad oggi disponibili. A conclusione anche un’analisi degli aspetti acustici da considerare in fase di ristrutturazione.

L’obiettivo è di fornire ai professionisti tutti gli strumenti per proporre, progettare e realizzare l’intervento. >>>

Editoriale

4 Come uccidere le costruzioni:

istruzioni per l’uso

Primo Piano

5 Ecobonus e Sismabonus: il vade- mecum “all inclusive”.

Requisiti, cessione del credito, portale ENEA

6 Le opere idrauliche sono ‘roba’

da Ingegneri e non da Architetti:

tutte le competenze dei professionisti tecnici

6 La L.1086 e la gerarchia delle norme: una guida alla comprensione del valore delle norme

8 CILA per lavori di manutenzione straordinaria: le differenze con la SCIA e i poteri del comune

8 Studio professionale

nell’appartamento: permesso di costruire o SCIA? I chiarimenti

Le Rubriche

Ingegneria Fofense

9 Ingegneria forense nel processo civile telematico: teoria

e (soprattutto) pratica

Sicurezza

12 L’incendio doloso e le basi della Fire Investigation

14 Sicurezza nelle forniture di calcestruzzo: compendio su ruoli e responsabilità

(3)

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#Editoriale_segue_da_pag.1

Andrea Dari – Editore INGENIO

Come uccidere le costruzioni: istruzioni per l’uso

link all’articolo completo >>>

... propensione all’innovazione, la frammentazione della domanda;

ma la causa di questa crisi può essere addebitata anche a fattori esterni, come la burocrazia normativa, unica per arretratezza nei paesi industrializzati.

Ma una delle cause che ha contribuito in modo maggiore a porta- re alla perdita del lavoro da parte di oltre 600mila persone e alla chiusura di un numero impressionante di aziende è legata a come la politica ha sempre considerato questo settore: un comparto semplicemente da spolpare.

Costruzioni, un settore da spolpare

Sono decenni che non si fanno politiche per la casa, per la messa in sicurezza degli edifici e delle strutture, per l’efficientamento del patrimonio immobiliare.

Le scelte sono sempre collegate allo spolpamento e all’interesse.

Guardiamo lo sviluppo delle nostre aree urbane, sono sempre colle- gate al favoritismo clientelare che ha unito imprenditoria immobiliare e PA, quest’ultima nei migliori dei casi più interessata agli oneri di costruzione e urbanizzazione che allo sviluppo sociale della città.

Le nostre periferie, ormai diventate parte dei centri nelle grandi cit- tà, hanno interi quartieri senza piazze, senza marciapiedi nelle vie, senza parcheggi. Inoltre abbiamo interi centri storici distrutti dalla scellarata realizzazione di altri centri, quelli commerciali.

Invece di perseguire la logica della Mix City e del Policentrismo si è perseguita quella della speculazione edilizia. In Italia Urbanistica è sinonimo di contenzioso normativo con il Comune, non di progetta- zione urbana.

Per fare questo, per rendere il sistema ricattabile, la politica ha capito che la soluzione era quella di rendere le costruzioni un nemico.

Cementificazione, impermeabilizzazione del territorio, questi i termi- ni utilizzati negli ultimi trent’anni per parlare del nostro settore. Negli anni ‘60 l’obiettivo della politica era quello di dare una casa a prezzi contenuti a tutta la popolazione. Oggi si parla di reddito di cittadinan- za. La scelta degli anni ‘60 portò lavoro, benessere. Ricordo il piano INA CASA. Le scelte di oggi porteranno a stimolare la crescita del lavoro nero.

Non c’è stato un governo negli ultimi decenni che abbia avuto la capacità e l’interesse di prendere in mano il problema della casa, l’ultimo politico che si è interessato a questo problema è stato pro- babilmente Fanfani.

Ecobonus e Sismabonus: il vademecum “all inclusive”.

Requisiti, cessione del credito, portale ENEA

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Approfondimento su tutte le specifiche di Ecobonus e Sismabonus, comprese le ultimisse novità sull’in- vio dei dati al portale ENEA e sulla cessione del credito non soggetta all’obbligo della registrazione

Ecobonus in pillole

Le detrazioni fiscali del cd. Eco- bonus sono un meccanismo di incentivazione alla realizzazio- ne di interventi di riqualifica- zione energetica previsti dalla legge 296/2006 (commi da 344 a 347) e dall’art.14 del decre- to-legge 63/2013 come conver- tito dalla legge 90/2013 e come modificato dalla legge 205/2017 (Legge di Bilancio 2018).

Il sito tematico finanziaria2018.

enea.it è dedicato all’invio tele-

matico all’ENEA della documentazione necessaria ad usufruire delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del pa- trimonio edilizio esistente che, in seguito alla pubblicazione in GU della Legge di Bilancio 2018, sono state prorogate nella misura del 65% fino al 31 dicembre 2018 e per gli interventi realizzati su parti comuni di edifici condominiali (nella misura del 65%; 70%; 75%, 80% e 85%), sino al 31 dicembre 2021.

Per dovere di cronaca, segnaliamo che la Legge di Bilancio 2019, attualmente al vaglio della Camera, prevede all’art.11 la proroga di un anno degli attuali bonus edilizi per ristrutturazioni e rispar- mio energetico, su singole unità immobiliari.

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(4)

#Primo_Piano n.68_dic.2018_pag.6

#Primo_Piano

Le opere idrauliche sono ‘roba’ da Ingegneri e non da Architetti:

tutte le competenze dei professionisti tecnici

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Consiglio di Stato sulle competenze professionali: gli architetti non hanno competenza progettuale in materia di opere idrauliche, riservata agli ingegneri

Non si scappa: le opere idrauliche sono di competenza degli In- gegneri e non conta se, in un bando di gara, le proposte migliorati- ve di un’offerta tecnica sottoscritta da un architetto non comportino significative modifiche tecniche rispetto al progetto posto a base di gara. Nell’ordinamento italiano, fondalmente, non c’è equiva- lenza professionale tra Ingegneri e Architetti.

Competenze professionali: tutte le esclusive degli Ingegneri

Il Consiglio di Stato ribadisce, nella sentenza 6593-2018 dello scorso 21 novembre, un concetto molto importante per i professionisti tecni- ci, quello del perimetro delle competenze: nello specifico, si ricorda che la progettazione delle opere viarie, idrauliche ed igieniche, che non siano strettamente connesse con i singoli fabbricati, è di pertinenza degli ingegneri, in base all’interpretazione lettera- le, sistematica e teleologica degli artt. 51, 52 e 54 del R.D. 2537/1925 (cfr. Consiglio di Stato, sez. IV, sent. 22 maggio 2000, n. 2938).

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La L.1086 e la gerarchia delle norme:

una guida alla comprensione del valore delle norme

Andrea Dari – INGENIO

Ha 47 anni e continua a governare il mondo delle costruzioni: la L. 1086

La mancanza di una formazione giuridica all’inter- no del percorso di studi delle professioni tecniche a volte porta chi opera nel nostro settore - in par- ticolare chi vi fa il suo ingresso dopo la laurea - a fare un po’ di confusione sul valore di leggi e nor- me e quindi a non comprendere fino in fondo il prevalere di una norma su un’altra, soprattutto in situazioni di “conflitto normativo”.

Non tutti quindi magari sanno, o ricordano, o com- prendono il perchè del fatto che nel settore delle opere in conglomerato cementizio armato, normale e precompresso o a struttura metallica il riferimen- to principale continua ad essere la legge 1086 del 5 novembre 1971 (pubblicata nella Gazzetta Uffi- ciale n. 321 del 21/12/1971) di cui riteniamo quindi utile allegarla al presente articolo (vedi in coda il

testo della legge 1086 del 5 novembre 1971).

Il perchè questa legge del 1971 continui ad ave- re un ruolo prevalente su l’innumerevole elenco di norme e codici prodotti negli anni successivi è do- vuto alla cosiddetta Gerarchia delle Fonti, ovvero al valore che viene dato dal nostro sistema giuridi- co ai diversi provvedimenti.

Per dare un supporto ai nostri lettori, riportiamo qui una breve guida.

Che cosa è la gerarchia delle norme

Nel nostro ordinamento vige il Principio della Ge- rarchia delle Fonti, che può essere rappresentato con una piramide al cui vertice è posta la costitu- zione, più in basso vi sono le leggi ordinarie ed ancora sotto vi sono posti i regolamenti e gli usi.

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(5)

#Primo_Piano #Ingegneria_Forense

Ingegneria forense nel processo civile telematico:

teoria e (soprattutto) pratica

Fabrizio Zavagnini – Ingegnere, Ordine degli Ingegneri di Roma e CTU del Tribunale di Roma

Il primo appuntamento per approfondire una disciplina che richiede esperienza, preparazione tecnica ingegneristica e conoscenze specifiche processuali

Chi è il consulente tecnico d’ufficio (CTU)

Il consulente tecnico d’ufficio o CTU è una figu- ra espressamente richiamata nel codice di proce- dura civile (CPC) e viene nominata ogni qualvolta durante lo svolgimento della causa nasca la ne- cessità di ottenere pareri autorevoli nei più svariati campi quali la medicina, la tecnica, etc. Infatti l’art.

61 del cpc recita: ”Quando è necessario, il giudice può farsi assistere, per il compimento di singoli atti o per tutto il processo, da uno o più consulenti di particolare competenza tecnica.

La scelta dei consulenti tecnici deve essere nor- malmente fatta tra le persone iscritte in albi speciali formati a norma delle disposizioni di attuazione al presente codice”. A completamento della descri- zione dell’art. 61 aggiungiamo che solamente in seguito alla richiesta di iscrizione e al conseguen- te esito favorevole dell’esame del CV dettagliato, il professionista viene inserito nell’Albo dei CTU del Tribunale di Roma.

Come si riceve la comunicazione di nomina

Dopo l’esito favorevole dell’esame del CV sopra citato, l’indirizzo di posta elettronica certificata (pec) del professionista può essere inserito nel Registro Generale degli Indirizzi Elettronici (ReGIndE) del Ministero di Giustizia.

Tra le altre attività definite dal DM 44/2011, la base del processo civile telematico (pct), il Ministero della Giustizia custodisce le liste di indirizzi pec di molte figure professionali tre le quali i consulenti tecnici. Ě quindi necessario disporre, tra gli altri strumenti elettronici anche di un indirizzo persona- le di pec per poter “interloquire” con il tribunale, le parti e i relativi consulenti. Infatti proprio attraver- so un messaggio pec il professionista riceve la comunicazione di nomina e i termini dell’u- dienza alla quale deve partecipare.

L’utilizzazione della posta elettronica certificata per le comunicazioni in ambito processuale è giu- stificata anche dal recepimento della pec nell’art.

136 cpc.

Chi è il consulente tecnico di parte (CTP)

Il consulente tecnico di parte o CTP è previsto nell’art. 194 cpc e ha la facoltà di intervenire alle operazioni peritali e presentare al CTU insieme ai difensori osservazioni e istanze a voce o per iscritto. Il consulente tecnico di parte viene nomi- nato soprattutto per il rapporto fiduciario che lega la parte e il difensore al tecnico stesso pertanto il CTP non è obbligato ad appartenere ad alcun albo professionale. Seppure non obbligatorio, è comunque, nella pratica, necessaria anche per il

CILA per lavori di manutenzione straordinaria: le differenze con la SCIA e i poteri del comune

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Tar Calabria: la CILA non può essere oggetto di una valutazione in termini di ammissibilità o meno dell’intervento da parte del Comune, che però può controllare la conformità dell’immobile oggetto di CILA alle prescrizioni vigenti in materia

La CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata, art.6-bis dpr 380/2001) è diversa dalla SCIA (segnalazione certificata di inizio at- tività): l’attività assoggettata a CILA infatti non solo è libera, come nei casi di SCIA, ma, a differenza di quest’ultima, non è sottopo- sta a un controllo sistematico, da espletare sulla base di pro- cedimenti formali e di tempistiche perentorie, ma deve essere soltanto conosciuta dall’amministrazione, affinché essa possa verificare che, effettivamente, le opere progettate importino un impatto modesto sul territorio.

Pertanto siamo di fronte a un confronto tra un potere meramente sanzionatorio (in caso di CILA) con un potere repressivo, inibito- rio e conformativo, nonché di autotutela (con la SCIA).

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Studio professionale nell’appartamento:

permesso di costruire o SCIA? I chiarimenti

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Consiglio di Stato su un caso di abuso edilizio per studio professionale interno: attenzione, solo il cambio di destinazione d’uso tra categorie omogenee si può fare con SCIA

Occhio: se volete trasformare l’appartamento in un ufficio o studio, serve il permesso di costruire anche se tale trasformazione non im- plica l’apertura di un vero e proprio cantiere.

È davvero notevole, l’importanza di quanto stabilito dal Consiglio di Stato nella sentenza 6562-2018 del 20 novembre scorso, riguar- dante la trasformazione di un appartamento, situato in una zona centrale di Roma, in uno studio medico, con accoglimento finale del ricorso contro l’ordine di demolizione.

Palazzo Spada, nello specifico, ripercorre la normativa susseguitasi negli anni e poi conclude ritenendo ormai superato la vecchia interpretazione in base alla quale “il cambio d’uso da abitazione ad ufficio, anche se eseguito senza opere, non sia mai soggetto a permesso di costruire”.

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(6)

n.68_dic.2018_pag.10

#Primo_Piano

#Ingegneria_Forense

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sistemi antisismici e rinforzi strutturali

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le, meglio ancora quella certificata per non rischia- re di dover ricorrere costantemente all’avvocato per ricevere i messaggi di posta elettronica prove- nienti dal CTU. Il CTP non necessita di hardware e software per depositare le relazioni tecniche, at- tività effettuata dal difensore.

Incarico

L’art. 191 cpc recita:”Nei casi previsti dall’art. 61 e seguenti il giudice istruttore, […] nomina un con- sulente, formula i quesiti e fissa l’udienza nella quale il consulente deve comparire”.

La nomina viene comunicata attraverso messag- gio pec diretto al consulente che, in assenza di impedimenti giustificati e motivi di astensione ri- chiamati nell’art. 192 cpc, dovrà presentarsi all’u- dienza nella data e orario presenti nella comunica- zione stessa.

Dopo avere ottenuto l’incarico il ctu ha accesso alla pagina https://pst.giustizia.it contenente gli atti del processo precedentemente depositati, a patto di possedere una firma digitale attiva da utilizza- re con il browser installato sul suo pc. A beneficio di chi legge, è confermato l’accesso in ambien- te Ubuntu 16.04, con browser Firefox, con smart card Oberthur e con lettore Bit4id. Generalmente in assenza di ulteriori necessità di comunicazione, entro i termini fissati nel verbale di udienza alme- no la bozza definitiva della relazione tecnica viene inviata agli indirizzi pec delle parti e sempre attra- verso pec si ricevono indietro le relative osserva- zioni, così come definito in art.195 cpc.

Conclusione dell’incarico di CTU

Dopo aver completato le attività deve essere in- fine depositata telematicamente la relazione tecnica entro il termine fissato nel verbale d’u- dienza. Esistono diverse software house che for- niscono programmi e supporto tecnico più o meno estesi per semplificare molte delle attività eseguite durante il deposito di una ctu, tuttavia è bene sa- pere che le principali necessità/funzionalità sono:

• preparazione del file nel formato richiesto dal pct;

• firma digitale;

• casella pec per l’invio del file firmato digitalmen- te all’indirizzo email di posta elettronica certifica- ta del tribunale.

A beneficio di chi legge, dopo le installazioni in ambiente Linux (Ubuntu 16.04 LTS) e la verifica indipendente del corretto funzionamento di tutti e quattro i componenti software/hardware:

• SLpct distribuito anche in versione free;

• lettore card bit4id;

• card tipo Oberthur;

• pec Aruba

è confermato il corretto deposito delle relazioni tecniche e delle istanze ctu al Tribunale di Roma.

Visti i vincoli temporali nei quali lavorare è utile an- che disporre di una catena ridondante dei compo- nenti sopra elencati con l’obiettivo di aumentare le probabilità di successo e quindi di deposito dei vari documenti anche nel malaugurato evento di guasto; probabilità di guasto che è costantemente in aumento con il passare del tempo.

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#Sicurezza

#Sicurezza

1 ø 2 4 1 ø 1 2 1 ø 2 4

3 ø 1 2 3 ø 1 2

3 ø 2 4

3 ø 1 2 3 ø 1 2

110

9 0

Adi a ba t i ca Non espos ta Esposta Iso la n te

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DEFINIZIONE CARATTERISTICHE DI INCENDIO, DEGLI ISOLANTI E DELL’ESPOSIZIONE DEGLI ELEMENTI.

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L’incendio doloso e le basi della Fire Investigation

Leonardo Corbo – Esperto in Sicurezza antincendio

Il fenomeno incendio doloso in Italia

Il mio primo rapporto con il fuoco è di vecchia data da quel lontano 1965 quando fui assegnato al Co- mando Prov.le dei VV.F. di Milano. Non solo la lot- ta agli incendi ma anche il tema della prevenzione e soprattutto la ricerca e la determinazione della loro causa sono sempre stati gli elementi centrali del mio lavoro che è stato riconosciuto come un importante contributo allo sviluppo della lettera- tura sulla scienza e sulla tecnica di prevenzione incendi oltre ad avere l’indubbio pregio di illustrare la complessa problematica di questa materia inter- disciplinare in maniera ragionevolmente completa ed organica. A tal proposito mi piace anche segna- lare di aver tenuto per una decina di anni presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Mila- no un corso di prevenzione incendi per sopperire alla scarsità delle fonti di informazioni fornendo gli elementi indispensabili all’approfondimento delle conoscenze nel campo della tecnologia antincen- dio e rispondendo al bisogno di disporre anche nel nostro Paese di una qualificata letteratura tecnica in materia. Molte volte dalle ceneri di un incendio o dai reperti di una distruzione nascono i dovuti insegnamenti, ma non solo le esperienze dei di- sastri possono essere utilizzate ed estrapolate per fissare i criteri che statisticamente dovrebbero ga- rantire un sufficiente grado di sicurezza.

Sono numerose le variabili che intervengono a ca- ratterizzare il fenomeno fisico-chimico della combu- stione. Il verificarsi di un incendio può dipendere da

una combinazione di più fattori quali: tipo e quantità dei materiali combustibili coinvolti, sorgenti di igni- zione, modalità di propagazione del fuoco, mancan- za di adeguate misure di prevenzione, atti od omis- sioni di persone che hanno consentito che questi fattori si concatenassero tra loro.

Un fenomeno così ricorrente come l’incendio ri- chiede un numero elevato di tecnici che siano specificatamente preparati per l’investigazione

tecnica e presenti sul tenitorio per un’azione ca- pillare. Occorre pertanto identificare un percorso formativo minimo comune per procedere con suf- ficienti garanzie di uniformità di approccio. Un’ac- curata analisi tecnico-investigativa dell’evento condotta da specialisti della materia, con metodi e strumenti professionalmente ineccepibili, oltre a consentire una fedele ricostruzione della dinamica del sinistro, porterebbe anche all’identificazione di importanti elementi indicatori utili a stabilirne la causa e le eventuali responsabilità. L’analisi tec- nico-investigativa permetterebbe di scoprire gli in- cendi dolosi e, conseguentemente, di contrastare il fenomeno delle frodi assicurative.

Ho esaminato oltre 100.000 atti afferenti incendi avvenuti in Italia dal 1994 al 2015 che per entità del danno, morti e feriti coinvolti, estensione e durata dell’intervento dei VV.F. sono stati segnalati con fonogramma alle autorità competenti, compresa la Magistratura, dai Comandanti Prov.li dei VV.F.. Ho potuto così accertare che gli incendi dolosi in Italia sono molto più di quelli indicati nelle statistiche di- sponibili realizzate dall’ISTAT, dai Vigili del Fuoco e dalle Guardie Forestali (incendi boschivi).

Secondo le statistiche dei Vigili del Fuoco circa il 70 % degli incendi è di origine non accertata.

Le conseguenze della determinazione della causa agiscono direttamente sulla liquidazione del dan- no e sulla possibilità di prevenirlo. La situazione in Italia del fenomeno dei danni dolosi non è molto chiara e pertanto sarebbero auspicabili un maggior sforzo tecnico-scientifico-legale e una maggiore collaborazione di autorità statali e compagnie di

assicurazione per approfondire gli accertamenti che permettano di individuare l’effettiva causa di un incendio.

Le polizze incendio dovrebbero richiedere una particolare cura nella determinazione della cau- sa per le limitazioni introdotte sulla risarcibilità del danno, in caso di intenzionalità.

I danni da incendio dovuti a fatti dolosi accertati sono il 6% sul totale degli incendi, con il massimo pari al 10% per i locali di pubblico spettacolo ed il minimo del 2% peri complessi industriali di produ- zione e utilizzazione dell’energia elettrica.

In Italia rimangono ignote le cause del 70% degli incendi. Questa percentuale raggiunge 1’82% per boschi, località agricole e allevamenti.

Nelle abitazioni la causa dolosa copre il 5% de- gli incendi, le cause elettriche il 15%, il camino il 13%; ma per il 48% dei casi la causa non viene accertata.

Nell’industria la causa dolosa accertata copre solo il 7% dei presunti incendi dolosi.

Negli esercizi commerciali la causa dolosa ac- certata copre il 5% degli incendi ma per il 48% la causa non è stata accertata. Gli incendi rappresen- tano e hanno rappresentato da sempre il fattore di maggior rischio per le attività umane e pertanto nel corso dei tempi sono state create metodologie per prevenirli e strumenti per combatterli.

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#Primo_Piano n.68_dic.2018_pag.14

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Sicurezza nelle forniture di calcestruzzo: compendio su ruoli e responsabilità

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Ance e CNI hanno messo a punto il Focus n° 1 (novembre 2018) intitolato “Sicurezza nelle forniture di calcestruzzo: ruoli e respon- sabilità”

Una vera e propria guida sulle forniture in calcestruzzo, per quanto riguarda ruoli e responsabilità: l’hanno redatta assieme l’ANCE e il CNI: in sintesi – spiega la circolare del CNI n.315 del 14 novembre 2018 - il “focus” evidenzia il fatto che il coordinamento tra i vari sog- getti che operano nei cantieri edili è necessario per garantire ade- guati livelli di sicurezza. Il coordinamento è richiesto dal legislatore del Testo Unico sulla Sicurezza (d.lgs. 81/2008) nel caso delle mere forniture di calcestruzzo in cantiere: la fornitura di materiali non pre- vede l’obbligo di redazione del POS (Piano Operativo di Sicurezza), bensì l’informazione reciproca e il reciproco coordinamento fra im- presa affidataria e impresa fornitrice, ai sensi dall’articolo 26, commi 1 e 2. Tale compito è posto in capo all’impresa esecutrice.

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Prevenzione incendi, cambia tutto:

le novità del testo approvato dai Vigili del Fuoco

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Decreto norme antincendio: la bozza, ormai delineata dai Vigili del Fuoco e approvata nella seduta del 28 novembre 2018, stabilisce i criteri da seguire sia per valutare il rischio incendio all’interno dei luoghi di lavoro che per stabilire le conseguenti misure da adottare per ridurre la probabilità di innesco e per contenere le conseguenze in caso di incendio

Le nuove norme per la prevenzione antincendio sono realtà: si aspetta solo il testo definitivo del decreto interministeriale (che verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale) ma, come anticipato dal quotidiano Edilizia & Territorio, è stato ufficialmente approvato nella seduta del 28 novembre del Comitato centrale tecnico scientifico per la preven- zione incendi (Ccts) del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, l’attesa bozza di decreto con la quale vengono aggiornati i criteri per la valutazione del rischio antincendio e la gestione delle emergen- ze nei luoghi di lavoro.

Di fatto, il nuovo decreto sostituirà lo storico DM 10.3.1998: la bozza stabilisce sia i criteri da seguire sia per valutare il rischio incen- dio all’interno dei luoghi di lavoro ...

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Miglioramento sismico di edifici prefabbricati mediante connessioni dissipative in copertura

Progettazione di connessioni dissipative fra gli elementi di copertura in edifici prefabbricati per il miglioramento della risposta sismica

di edifici prefabbricati

Lorenzo De Stefani, Roberto Scotta, Renato Vitaliani – Dipartimento di Ingegneria Civile, Edie ed Ambientale - Università di Padova

Carolina Baruffi – Laboratoire d’étude des microstructures LEM - ONERA/CNRS

I recenti eventi sismici italiani, in particolare L’A- quila 2009 (Menegotto 2009, Colombo and Tonio- lo, 2012a) ed Emilia 2012 (Colombo and Toniolo 2012b, Liberatore et al. 2013, Belleri et al 2014, Bournas et al 2014, Ercolino et al 2016) hanno messo in evidenza la vulnerabilità sismica degli edifici industriali prefabbricati italiani. Molti crolli si sono verificati a causa dell’inefficacia e/o to-

tale assenza di connessioni tra le membrature.

In Italia, prima del 2008, molte zone italiane erano considerate dalle norme tecniche vigenti come non sismiche. La progettazione degli edifici industriali prefabbricati in queste zone avveniva per le sole azioni gravitazionali e per quelle orizzontali mode- ste date dal vento. Molto spesso, per opporsi alle azioni del vento, si faceva affidamento sul solo

attrito tra le membrature (con o senza appoggi di neoprene), come consentito dalle norme dell’e- poca (vedi D.M. LL.PP. 3/12/1987 (1987); Circo- lare LL.PP. 16/03/1989 (1989). Questo ha com- portato, in queste zone, la costruzione di edifici prefabbricati privi di collegamenti meccanici tra le membrature degli edifici prefabbricati esistenti.

Con l’introduzione delle Norme Tecniche per le Costruzioni del 2008 (Norme Tecniche 2008) tut- to il territorio nazionale italiano è diventato sismi- co e lo standard di progettazione è stato allineato a quello dei più moderni codici antisismici, anche per le strutture prefabbricate.

Le carenze principali degli edifici prefabbricati e le possibili soluzioni

Tuttavia, per i prefabbricati esistenti con con- nessioni inefficaci e/o privi di connessioni i recenti

sismi hanno indotto spostamenti relativi tra gli ele- menti strutturali maggiori della luce di appoggio degli stessi, determinandone il crollo. Questo si è verificato soprattutto per gli elementi di copertura.

Altre carenze riscontrate riguardano il collega- mento dei pannelli di tamponamento, criticitàgià ampiamente trattata in letteratura (Biondini et al 2013, Scotta et al 2015 and Belleri et al 2016).

I tipici interventi utilizzati per eliminare queste la- bilità alle azioni orizzontali sono sostanzialmente di due tipologie:

• incremento delle lunghezze di appoggio (Re- luis 2012);

• introduzione di connessioni rigido/elastiche (Dal Lago and Ferrara 2016).

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I recenti eventi sismici italiani hanno messo in evidenza la vulnerabilità sismica degli edifici industriali prefabbricati. Le principali carenze riscontrate sono legate al mancato trasferimento delle forze orizzontali tra gli elementi strutturali a causa dell’inefficacia o totale assenza di connessioni tra le membrature.

I recenti eventi sismici hanno pertanto determinato il crollo spesso per perdita di appoggio delle strutture di copertura.

La semplice introduzione di vincoli di tipo rigido risulta molte volte inutile, se non dannosa, per l’intrinse- ca fragilità degli stessi, perché diminuisce la capacità di dissipazione energetica e aumenta la rigidezza della struttura con conseguente aumento delle forze sismiche. In questo lavoro viene indagata l’efficacia dell’introduzione di connessioni dissipative elasto-plastiche tra gli elementi di copertura e le travi in edi- fici prefabbricati. Viene illustrata una procedura per il dimensionamento dei dispositivi bilanciata tra la necessità di evitare la perdita di appoggio degli elementi di copertura e quella di assicurare un efficace smorzamento per dissipazione isteretica dei dispositivi introdotti.

Per il corretto funzionamento delle connessioni duttili è necessario controllare l’attrito all’interfaccia degli elementi di copertura. La soluzione proposta assicura una sostanziale riduzione delle sollecitazioni alla base delle colonne, limitando nel contempo gli spostamenti relativi fra gli elementi di copertura.

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Pareti sismoresistenti in c.a.: alcuni confronti fra NTC 2018, NTC 2008 ed Eurocodice

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Le Norme Tecniche 2018 hanno introdotto di- verse modifiche nell’ambito della progettazione e della verifica delle pareti in calcestruzzo armato.

Il capitolo è stato riorganizzato profondamente dal punto di vista tipografico. Sebbene non siano cambiate le procedure di base, dando l’illusione di una conferma dei contenuti precedenti, ad una più attenta lettura si notano differenze, alcune più evidenti, altre che potrebbero sembrare di poco conto, che possono comportare rilevanti variazio- ni nella valutazione della capacità delle strutture e quindi nel progetto finale.

Confronto fra diverse metodologie di verifica per le pareti sismoresistenti

Lo scopo del presente articolo è quello di confron- tare tra di loro i risultati che si ottengono sul- le pareti seguendo le metodologie di verifica proposte dalle norme di principale diffusione:

NTC 2018, EC8 e NTC2008.

Per i confronti, saranno trattate separatamente le strutture ad alta, media e bassa duttilità; an- che se alcune modifiche accomunano tutte e tre le categorie, per maggior chiarezza saranno ripetute in ciascun paragrafo.

Il caso in studio

Per avere un’indicazione numerica di ciò che cam- bia nella pratica progettuale, ipotizziamo di consi- derare un semplice caso in cui sono schematiz- zate due pareti, una tozza e una snella, di pari altezza ed ugualmente caricate con forze di due tipi: una verticale e un’altra orizzontale, simulante l’azione del sisma. Il software di calcolo utilizzato nelle analisi è Namirial CMP, nella versione 30.

Le caratteristiche delle pareti sono illustrate nelle figure seguenti. È importante sottolineare che si è scelto di trattare solo alcuni aspetti, al fine di evi- denziare le differenze fra le suddette normative;

pertanto questo articolo è ben lontano dal voler essere una trattazione esaustiva dell’argomento.

A questo fine si rimanda ai testi delle norme citate e della letteratura tecnica.

Pareti in CD “A” – DCH: cosa cambia

Si tratta della categoria di strutture per le quali i cambiamenti introdotti dalle NTC 2018 sono meno rilevanti. Nella determinazione delle sollecitazioni

di verifica, rispetto alle NTC 2008, è stata elimina- ta la variazione di +/-50% dello sforzo normale, operazione prevista nelle norme attuali per le sole pareti estese debolmente armate. Per il resto, le modifiche hanno riguardato due aspetti: il primo riguarda la limitazione alle sole pareti snelle dell’operazione di traslazione verso l’alto del diagramma dei momenti flettenti; il secondo ri- guarda le strutture miste telaio-pareti, con l’ado- zione del diagramma semplificato di inviluppo del taglio nel caso di parete snella, come per Eurocodice 8, mentre per le NTC 2008 era previ- sta solamente per le pareti non estese debolmente armate in CD “B”. La variazione della formula di amplificazione del taglio per pareti snelle (formula [7.4.14], in cui compare un’elevazione al quadrato che nella (7.4.13) delle NTC 2008 non era presen- te) va probabilmente attribuita alla correzione di un refuso; tale formula nella sua attuale struttura corrisponde infatti alla (5.25) nell’Eurocodice 8.

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Isolamento sismico del busto di Francesco I d’Este con isolatori a pendolo

Maria Gabriella Castellano – FIP Industriale S.p.A

Anna Saetta, Sebastiano Baggio, Luisa Berto, Irene Rocca – Department of Architecture Construction Conservation University IUAV

Come proteggere sismicamente un’opera d’arte

Gli eventi sismici avvenuti nell’area del Mediter- raneo hanno mostrato come la vulnerabilità si- smica dei beni culturali, intesi sia come costru- zioni storiche che oggetti d’arte, statue, dipinti e collezioni museali, sia un tema di grande attualità.

Per poter affrontare questo genere di problemi, è necessario adottare un approccio di studio inter- disciplinare, come quello presentato in Berto et al. (2012) che comprende: percorso della cono- scenza, rilievo geometrico e caratterizzazione dei materiali, accurata definizione della do- manda sismica, sviluppo di specifici metodi di analisi in accordo con le caratteristiche degli oggetti e con il livello di accuratezza richiesto ed infine progetto, se necessario, di opportuni sistemi di protezione. Tra le soluzioni di protezio- ne più avanzate, è sempre di maggior impiego l’i- solamento sismico di singoli oggetti d’arte, in pas- sato soprattutto in Giappone e nel J. Paul Getty Museum di Los Angeles, più recentemente anche in Italia. Recenti studi sul comportamento degli isolatori a pendolo a doppia superficie curva

“Double Concave Curved Surface Sliders (DC- CSS)”, hanno evidenziato la loro efficacia nella protezione dei beni mobili (e.g. Berto et al. 2013 and 2015, Chiozzi et al. 2015). Questo sistema di isolamento, già ampiamente impiegato nel mondo dell’ingegneria civile, rappresenta quindi una va- lida soluzione anche per oggetti caratterizzati da massa e dimensioni ridotte per l’adattabi- lità ai contesti museali grazie alla loro dimen- sione contenuta e la possibilità di approfittare del know-how industriale esistente, evitando di ricorrere a complessi sistemi sviluppati ad hoc per specifiche opere. Per questi motivi, un particolare sistema sviluppato da FIP industriale in collaborazione con l’Università di IUAV è stato pro- gettato ed impiegato per l’isolamento del Busto di Francesco I D’Este, scolpito da Gian Lorenzo Bernini ed esposto nella collezione della Galleria Estense nel Palazzo dei Musei di Modena (Figura 1). Le caratteristiche geometriche del Busto e del relativo piedistallo sono riportate in Tabella 1 dove sono indicate anche le dimensioni massime in al- tezza (H), larghezza (L), profondità (P). L’opera si

H (mm) L (mm) P (mm) Peso (kN) BustoBase 1000140 1060315 500240 2.65

Piedistallo 1473 479 354 5.50

Tabella 1 – Dimensioni del busto, base e piedistallo

Figura 1 – Il busto di Francesco I d’Este

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trova esposta al secondo piano del Palazzo dei Musei di Modena, un complesso monumentale in muratura molto esteso.

Il sistema di isolamento impiegato per il busto di Francesco I d’Este

Tenuto conto delle caratteristiche geometriche ed inerziali del busto e del sistema busto/piedistallo, e dell’effetto di amplificazione dell’azione sismica dovuto alla quota dell’opera all’interno dell’edificio, valutata in fase preliminare mediante le formula- zioni semplificate presenti in NTC08 ed EC8, non- ché Linee Guida CNR DT212/2013, ...

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Smontabile, riciclabile, adattabile: ecco

il nuovo tribunale temporaneo di Amsterdam

Federica Calò – Fondazione Promozione Acciaio

Il tribunale temporaneo di Amsterdam

In posizione strategica nei pressi della stazione ferroviaria di Amsterdam è di recente conclusio- ne la realizzazione di un edificio concepito come tribunale temporaneo. Il nuovo volume sorge nell’area già occupata dal complesso denominato Parnasi che si affaccia sull’importante arteria cit- tadina della Parnassusweg ed è composto da due edifici esistenti, laddove è previsto, nel corso dei prossimi cinque anni, di trasferire tutte le attività giuridiche. Ad oggi, il nuovo edificio, oltre a ospi- tare temporaneamente le attività del tribunale, funge anche da ingresso principale dell’intero complesso, che solo al termine dei lavori sulle preesistenze sarà completamente sostituito.

Un tribunale “smontabile” grazie ad un “kit”

di elementi prefabbricati in acciaio, modulari ed adattabili alle esigenze

La particolarità di questo progetto e requisito fon- damentale richiesto dalla committenza, riportato come clausola fondamentale anche nel concorso di progettazione, è il fatto di essere stato concepi- to sì per essere temporaneo ma con la possibi- lità di recuperare completamente tutte le strut- ture portanti in acciaio permettendo, quindi, un riciclo completo dei materiali, oltre alla riduzio- ne dei tempi di costruzione sia di assemblag- gio sia di smontaggio.

Per raggiungere tale intento, il volume è stato quindi ideato con una struttura portante in carpen- teria metallica, una serie di “kit” di elementi pre- fabbricati, modulari ed adattabili alle esigenze,

in grado di facilitare lo scambio di funzioni e di attività.

Nonostante la temporaneità dell’opera, l’edificio è stato concepito con elevati standard.

La qualità del progetto e delle varie componenti del sistema costruttivo si evince nell’organizza- zione logistica e nell’attenzione all’isolamento acustico e termico dei vari spazi, oltre che nei riguardi del risparmio energetico e a requisiti ele- vati di comfort, generalmente riservati a strutture di carattere permanente.

Il volume del tribunale temporaneo si presenta semplice e regolare, avvolto da un rivestimento di colori sobri e dettagli ricercati che creano un’artico- lazione orizzontale di finestre a strisce e parapetti oscurati con rivestimento in tessuto sintetico teso.

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