• Non ci sono risultati.

75 ORDINI ABBONATI!

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "75 ORDINI ABBONATI!"

Copied!
35
0
0

Testo completo

(1)

magazine Informazione

tecnica e progettuale

Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L.353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art.1, comma 1, CN/BO • ISSN 2307-8928

75

ORDINI ABBONATI!

www.ingenio-web.it

a pagina 4

Prevenzione sismica: perchè i professionisti parteciperanno a DiamociUna- Scossa

Andrea Dari Editore INGENIO

La prima Giornata della Prevenzione Sismica

500 piazze su tutta Italia con manifesti, lo- candine e professioni- sti a spiegare ai propri colleghi e ai cittadini l’importanza della pre- venzione sismica e l’u- so del Sisma Bonus.

I numeri della prima edizione di questa ini- ziativa... >>>

a pagina 6 a pagina 8

Il responsabile dei lavori risponde degli eventuali infortuni agli operai in can- tiere: in genere è un professionista tecnico, ad esempio l’ingegnere o l’ar- chitetto cui sono stati affidati i lavori di ristrutturazione. Quando questo non è presente la responsabilità viene assun- ta dal Committente. >>>

La sentenza n.331/2018 del Tar Abruzzo stabilisce l’obbli- go dei parametri stabiliti dal DM 17 giugno 2016 per la determinazione dei corrispet- tivi delle prestazioni profes- sionali. Le analisi dei tecnici del CNI. >>>

Equo compenso

Il Parametri Bis è vincolante

Sicurezza senza DL

Tutta la responsabilità al Committente

a pagina 5 Qualche giorno fa, il Consiglio dei Ministri ha pubblicato il NADEF 2018, documento che conterrebbe il programma di politica economica e finanzia- ria del Governo ed apporterebbe delle modifiche al DEF 2018 approvato il 19 giugno scorso. All’interno del documento novità importanti su Sismabo- nus ed Ecobonus, che verranno stabilizzati con l’introduzione di tipologie di certificazioni capaci di garantire i crediti e la predisposizione di contratti differenziati per tipologie d’intervento. Previste novità sulle azioni per la mi- tigazione del rischio sismico anche grazie alla promozione delle verifiche di vulnerabilità, e sul BIM con la digitalizzazione di tutta l’attività di progetta- zione e monitoraggio del MIT e delle stazioni appaltanti. >>>

Ecobonus, Sismabonus, rischio sismico, BIM…

Molte le novità per le costruzioni nel nuovo aggiornamento al DEF 2018

SISMICA Sisma verticale:

amplificazione della vulnerabilità degli edifici esistenti in muratura EFFICIENZA ENERGETICA

L’orientamento ottimale di un edificio: meglio una casa esposta ad Est e Ovest o a Nord e Sud?

#66

2018ottobre

(2)

#Efficienza_Energetica

Dai laboratori Ricerca & Sviluppo Mapei la malta cementizia Planitop Rasa&Ripara.

1 solo prodotto per riparare e rasare il calcestruzzo.

MALTA

CEMENTIZIA

A PRESA RAPIDA

scopri di più su www.logical.it

CORSI GRATUITI

NTC 2018 per gli edifici in C.A.

Calcolo dinamico orario 3 esempi pratici di PSC

Edifici in muratura e SismaBONUS 4 esempi di certificazione energetica

#In_Questo_Numero

Efficienza Energetica

16 L’orientamento ottimale di un edificio: meglio una casa esposta ad Est e Ovest o a Nord e Sud?

18 L’influenza dell’involucro sui sistemi impiantistici

20 Rebound effect:

il comportamento dell’occupante e l’impatto sul risparmio

energetico stimato

Sicurezza

22 Procedura operativa per la valutazione del rischio di seppellimento nelle attività di scavo

24 Il nuovo D.M. 10.3.1998:

la prevenzione incendi sui luoghi di lavoro si aggiorna

Costruire in Calcestruzzo

26 V&A Dundee Museum. Kengo Kuma progetta una scogliera in calcestruzzo sulla costa nord orientale della Scozia

30 Progettare piastre di fondazione con armatura a punzonamento mediante pioli con doppia testa a martello

Costruire in Acciaio

32 Progetto e messa in opera della Passerella sulla A8 “Vie d’Acqua”

realizzata in carpenteria metallica

34 L’acciaio nella riqualificazione urbana: la ricostruzione del Pont Du Triangle - Francia

Costruire in Laterizio

36 Recuperare l’esistente:

una nuova biblioteca civica da un edificio inutilizzato.

La verifica strutturale

38 I giunti di malta nella realizzazione

di murature portanti: requisiti e verifiche secondo la nuova normativa

Pavimenti

42 Pavimentazioni drenanti in calcestruzzo e gestione sostenibile delle acque meteoriche

Impermeabilizzazione

44 Umidità: Tecniche

a Neutralizzazione di Carica per i fenomeni di risalita capillare

ICT46 Cyber Security:

come si propagano i Ransomware

BIM: verso la completa

digitalizzazione del progetto

50 Obiettivo dell’approfondimento fotografare la diffusione del BIM negli studi italiani: chi adotta l’approccio BIM?

Per quali progetti? Quali sono i vantaggi riscontrati o le difficoltà incontrate?

Ne risulta un quadro assolutamente eterogeneo: dai grandi studi di ingegneria e architettura che utilizzano il BIM per infrastrutture ed importanti commesse internazionali a studi minori che, sorpresa, stanno sfruttando i vantaggi della digitalizzazione anche per progetti residenziali di “piccola taglia”.

Istantanea anche del mondo accademico con una serie di estratti di tesi BIM-based e ricerca incentrata sul BIM. >>>

Editoriale

4 Prevenzione sismica: perchè i professionisti parteciperanno a DiamociUnaScossa

Primo Piano

5 Ecobonus, Sismabonus, rischio sismico, consumo di suolo, utilizzo BIM: ecco il programma di riforma del Governo

6 Servizi di ingegneria

e architettura: i parametri sono obbligatori o no? Tutti i paletti dell’equo compenso

8 Sicurezza dei lavori in casa:

senza professionista tecnico DL, responsabilità totale

per il committente

9 TAR: prova superata, pienamente applicabili le NTC18!

Ora speriamo nella Circolare

Le Rubriche

Sismica

10 Sisma verticale: Amplificazione della vulnerabilità degli edifici esistenti in muratura

13 Uso strutturale di materiali innovativi alla luce della normativa vigente

(3)

n.66_ott.2018_pag.4

#Primo_Piano

... voluta da Fondazione Inarcassa e sostenuta dai Consigli Nazio- nali di Ingegneri e Architetti, Protezione Civile, Consorzio ReLuis e il CRUI sono la testimonianza di innegabilmente un successo.

Con INGENIO e IPE, il supporto di Telematica Informatica, abbiamo seguito lo sviluppo della giornata con una Diretta Facebook durata 8 ore, durante le quali ci siamo collegati con 70 piazze.

È la prima volta che accade in Italia che un portale tecnico crei una diretta da più postazioni con il coinvolgimento di tanti ordini. Non è filato tutto liscio, c’è stato un black out iniziale di una quindicina di minuti per un problema di server, qualche volta l’audio ha dato qual- che problema, ma alla fine tutte le piazze si sono riuscite a collegare.

E tranne poche eccezioni, abbiamo visto delle postazioni sempre affollate di persone, e gruppi di colleghi entusiasti e attivi. Molte volte abbiamo ripreso in diretta la compilazione di una scheda di richiesta intervento, altre abbiamo visto la presenza di Sindaci e As- sessori. Presenti anche i Presidenti dei Consigli Nazionali proprio nello loro città, a testimoniare un impegno per il territorio anche di provenienza.

Diamoci una scossa: le visite informative

Ma è la seconda parte del progetto che rappresenta la prova del nove per l’iniziativa: quella delle visite tecniche informative di Dia- moci una Scossa a titolo gratuito presso gli immobili dei cittadini.

Come riporta il sito dell’iniziativa: “Non solo dunque una campagna informativa, ma un’iniziativa che permetta di passare concretamente

“dal sapere al fare” con visite tecniche informative presso le abi- tazioni da parte di Architetti e Ingegneri esperti in rischio sismico.

Per tutto il mese di novembre migliaia di Professionisti, consapevoli dell’importanza del proprio ruolo tecnico per la messa in sicurezza del Paese, parteciperanno volontariamente all’iniziativa – prima nel suo genere in Italia- recandosi su richiesta dei proprietari presso le abitazioni per effettuare una visita tecnica al fine di fornire una prima informazione sullo stato di rischio dell’immobile e sulle possibili so- luzioni finanziarie e tecniche per migliorarlo, senza alcun costo per il cittadino.”

Alcuni Ordini non hanno appoggiato l’iniziativa, qualcuno in modo

“occulto”, qualcun altro dichiarandolo: quello di Milano è uscito con un comunicato ufficiale:

“SISMICA: SÌ A FAVORIRE LA CULTURA DELLA PREVENZIONE SI- SMICA CON L’INIZIATIVA “DIAMOCI UNA SCOSSA!” PROMOSSA DAL CONSIGLIO NAZIONALE INGEGNERI. NO AI REPORT DI VI- SITA CHE POSSONO GENERARE CONFUSIONE E CONTENZIO- SI. INVITO AD ASTENERSI A TUTTI GLI INGEGNERI MILANESI.”

#Editoriale_segue_da_pag.1

Andrea Dari – Editore INGENIO

Prevenzione sismica: perchè i professionisti parteciperanno a DiamociUnaScossa

link all’articolo completo >>>

Ecobonus, Sismabonus, rischio sismico, consumo di suolo, utilizzo BIM: ecco il programma di riforma del Governo

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Stabilizzazione di Ecobonus e Sismabonus e previsione di interventi per la mitigazione del rischio sismi- co e il contrasto al consumo di suolo: ecco i contenuti del programma di Riforma collegato al DEF C’è un po’ di tutto, soprattutto novità importanti su Sismabonus ed

Ecobonus, nel PNR (programma nazionale di riforma) del Governo, collegato alla Nota di Aggiornamento al DEF ‘varata’ nei giorni scorsi e quindi, di riflesso, alla Legge di Bilancio 2019 che inizierà a breve il suo iter legislativo.

Di fatto, con il PNR vengono chiarite le intenzioni del Governo sull’efficientamento energetico e la messa in sicurezza degli edifici.

L’Esecutivo prevede anche misure di sostegno agli investimenti per la riqualificazione degli immobili e ulteriori incentivi per la rimozione dell’amianto. Vediamo di fare il punto.

Sismabonus

Lo sgravio fiscale per interventi di miglioramento delle classi sismi- che scadrà il 31 dicembre 2021 sia per gli interventi sulle singole unità immobiliari sia per quelli sulle parti comuni degli edifici condo- miniali. Nelle singole unità immobiliari la detrazione può raggiungere il 70% se l’intervento determina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e l’80% in caso di passaggio a due classi di rischio inferiori.

Nei condomìni è riconosciuto un bonus del 75% se l’intervento de- termina il passaggio ad una classe di rischio inferiore e dell’85% con passaggio a due classi di rischio inferiori.

Non è dato sapere se il Governo intenda rivedere i meccanismi di incentivazione.

link all’articolo completo >>>

(4)

#Primo_Piano

#Primo_Piano

strutture in materiale composito FRP

sistemi antisismici e rinforzi strutturali

w w w . f i b r e n e t . i t

Betontex Ri-struttura H-planet Reticola Life+ Profili pultrusi

Fibre Net S.r.l.

Via Jacopo Stellini 3 - Z.I.U. 33050 Pavia di Udine (Ud) ITALY Tel. +39 0432 600918 - info@fibrenet.info

Servizi di ingegneria e architettura: i parametri

sono obbligatori o no? Tutti i paletti dell’equo compenso

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

C’è una sentenza del Tar Abruzzo (L’Aquila), la n.331 dello scorso 9 agosto 2018, che è piuttosto

“illuminante” in ottica obbligatorietà dei parametri contenuti nel DM 17/06/2016 (cd. Decreto Para- metri Bis) per determinare i corrispettivi delle pre- stazioni professionali dei servizi di ingegneria e di architettura e, conseguentemente, gli onorari dei professionisti tecnici. Con la circolare n. 293 del 3 ottobre 2018, il Consiglio nazionale degli ingegneri segnala e analizza questa pronuncia, la cui deci- sione - favorevole alle ragioni della Categoria – è giunta all’esito di un ricorso promosso dall’Ordine degli Ingegneri di Teramo e dall’Ordine degli Archi- tetti PPC di Teramo.

Parametri per i corrispettivi:

si possono modificare le cifre?

Nel caso di specie, con il ricorso l’Ordine degli In- gegneri e l’Ordine degli Architetti di Teramo hanno impugnato gli atti della gara indetta dal Comune di Civitella del Tronto per l’affidamento dei servizi tecnici di ingegneria e architettura per il restauro, riqualificazione e messa in sicurezza della Fortez- za Borbonica di Civitella del Tronto, per un com- penso a base di gara che, inizialmente quantifica- to in € 470.977,56, secondo i parametri di cui al DM 17.6.2016, è stato poi ridotto a € 228.000,00, entro il tetto fissato dalla nota del 17.7.2015 prot.

RA/189416/SQ del Presidente della Giunta del- la Regione Abruzzo che limita la determinazione dei compensi per prestazioni intellettuali ad una percentuale compresa tra il 6% e l’8% dell’importo lordo dei lavori, in ragione della natura dell’opera e dall’entità dell’impegno intellettuale necessario per l’espletamento del compito da affidarsi.

In pratica, i compensi delle prestazioni profes- sionali dei servizi di architettura e di ingegneria erano stati dal Comune inizialmente calcolati utilizzando i parametri definiti dal DM 17 giugno 2016 (“Approvazione delle tabelle dei corrispet- tivi commisurati al livello qualitativo delle presta- zioni di progettazione, adottato ai sensi dell’ar- ticolo 24, comma 8, del decreto legislativo n.50 del 2016”), per poi essere ridotti entro il limite

Obbligo dei parametri nei corrispettivi delle prestazioni professionali: importante sentenza del Tar Abruz- zo analizzata dai tecnici del CNI

link all’articolo completo >>>

percentuale (8%) stabilito secondo la nota del Presidente della Giunta Regionale. Le censure degli Ordini professionali avevano riguardato sia la affermata violazione del disposto dell’art.24, comma 8, del d.lgs. 18/04/2016 n.50 (“… I pre- detti corrispettivi sono utilizzati dalle stazioni ap- paltanti quale criterio o base di riferimento ai fini dell’individuazione dell’importo da porre a base di gara dell’affidamento.”), sia il lamentato ille- gittimo frazionamento dell’oggetto dell’appalto, separando le attività di progettazione da quelle di coordinamento della sicurezza in fase di pro- gettazione e di esecuzione.

Servizi di progettazione:

il decreto Parametri Bis è vincolante

Il Tar Abruzzo parte identificando l’oggetto del con- tendere: si tratta, in altri termini, di stabilire se le amministrazioni aggiudicatrici siano vincolate dai parametri per la determinazione dei corrispettivi pro- fessionali contenuti nel DM 17 giugno 2016, oppure siano libere di discrezionalmente discostarsene. Per sciogliere il nodo interpretativo, il giudice ammini- strativo di primo grado procede ad una ricognizione della disciplina e della ratio alla base dell’art.24 cita- to. L’art.24, comma 8, del d.lgs. n.50/2016 dimostra la manifesta volontà del Legislatore di stabilire uno standard dei compensi professionali “che sia garan- zia di qualità delle prestazioni richieste ai professio- nisti intellettuali che progettano opere pubbliche”.

Per il CNI, tale affermazione è molto importante e in linea con quanto da sempre dichiarato dalle rappre- sentanze istituzionali della Categoria. L’art.24, quin- di, va interpretato come non introduttivo di un “ob- bligo” delle amministrazioni di trasporre negli avvisi di gara i corrispettivi indicati nel decreto ministeriale ma – allo stesso tempo – disconosce decisamente la facoltà delle amministrazioni aggiudicatrici di fissare discrezionalmente il corrispettivo a base di gara del- le prestazioni di progettazione e direzione dei lavori, perché questo “equivarrebbe a dare un’interpreta- zione abrogativa” della disposizione dell’art.24 del Codice Appalti.

(5)

n.66_ott.2018_pag.8

#Primo_Piano

#Primo_Piano

Sicurezza dei lavori in casa: senza professionista tecnico DL, responsabilità totale per il committente

Matteo Peppucci – Collaboratore INGENIO

Cassazione: se non si nomina un tecnico, la responsabilità e l’onere del risarcimento per infortuni degli operai in cantiere ricadono sul committente, ad esempio il padrone di casa che ha chiamato un operaio per svolgere degli interventi

Il responsabile dei lavori risponde degli eventuali infortuni agli operai in cantiere: di base esso è un professionista tecnico, ad esempio l’ingegnere o l’architetto cui sono stati affidati i lavori di ristrut- turazione. Ma se non è così, chi diventa respon- sabile?

Incidente mortale durante dei lavori edili in casa:

attenzione alla sicurezza

Lo ha spiegato la Corte di Cassazione nella recen- te sentenza 40922/2018, riferita ad un caso-gui- da: la proprietaria aveva infatti commissionato ad un’impresa lavori di pitturazione delle pareti ester- ne di un villino di sua proprietà. Nel corso dei lavo- ri, il titolare dell’impresa (appaltatore) era decedu- to precipitando nel vuoto.

Per il Tribunale di primo grado la proprietaria è sta- ta ritenuta responsabile del reato di cui all’art.589 cod.pen poiché in qualità di committente dei lavori di pitturazione degli esterni di un un villino di sua proprietà, assumendo di fatto la veste di datore di lavoro, impartendo direttive, mettendo a disposi- zione attrezzature e materiali, ometteva di proce- dere alla valutazione dei rischi ed all’organizzazio- ne delle opere eseguite nel cantiere e di adottare le misure protettive atte a prevenire situazioni di pericolo, quali quelle della caduta nel vuoto, non- ché di provvedere alla verifica al controllo dell’os- servanza degli obblighi di prevenzione, chiude- re cagionando la morte dell’appaltatore il quale intento completare la pittura della parte esterna dell’immobile, trovandosi a lavorare sul pavimento esterno, che costituiva solaio di copertura di uno scantinato, provvisto di una luce precariamente coperta con un pannello di polipan (polistirolo), precipitava nel vuoto procurandosi ferite mortali.

Nel ricorso proposto in Cassazione, pur muoven- do dalla condivisibile enunciazione del dovere del committente di assicurare, in qualità di committen- te dei lavori, l’adeguata previsione e valutazione dei rischi in cantiere, ci si focalizzava sul fatto che

il giudice di primo grado avesse omesso di valutare link all’articolo completo >>>

l’abnormità del comportamento tenuto dai presta- tori d’opera interessati e dallo stesso appaltatore poi deceduto, consistito nella rimozione delle robu- ste tavole di legno che presidiavano l’apertura nel- la quale il medesimo cadde. “Non poteva, infatti, la committente dei lavori, che non era presente, nep- pure immaginare una tanto sconsiderata condotta, del tutto estranea a disposizione anche implicite della committente”.

In definitiva: la scelta scellerata di rimuovere le pro- tezioni per proteggere il recinto del cane, dunque, costituiva un’iniziativa inimmaginabile da parte del committente, trattandosi di scelta autonoma total- mente estranea alla sfera di pertinenza strettamente lavorativa, integrante un comportamento senz’altro abnorme, idoneo ad interrompere il nesso causale tra l’agire della proprietaria e l’evento stesso.

TAR: prova superata, pienamente applicabili le NTC18! Ora speriamo nella Circolare

Andrea Dari – Editore INGENIO

Norme Tecniche Costruzioni: si applicano!

Come molti sapranno, con due separati ricorsi al T.A.R. Lazio, sia il Consiglio nazionale dei geolo- gi con altri 13 Consigli regionali dei geologi che vari Operatori della diagnostica strutturale hanno chiesto l’annullamento - previa adozione di misura cautelare - di parti del D.M. infrastrutture 17 gen- naio 2018 (d’ora in poi NTC2018).

Il TAR, con due Ordinanze nn. 5304 e 5381 del 13 settembre scorso, ha ritenuto che non esistessero gli elementi di “fumus”, costituiti dalle gravi ed evi- denti lesioni della pubblica incolumità e dei diritti paventati in tutte le sedi dai ricorrenti stessi, e tali da richiedere la sospensione cautelare dell’effica- cia delle NTC18.

Esclusi questi elementi di gravità ed urgenza, il TAR ha stabilito di trattare nel merito le questioni il prossimo 19 giugno 2019.

Pertanto le NTC18 hanno superato questo ulterio- re, importante, banco di prova giuridico, e perman- gono pienamente efficaci in tutte le loro parti.

NTC 2018 OK. E la Circolare?

Superato questo passaggio che poteva in qualche modo portare a uno stallo sulle norme tecniche re- sta aperto il nodo della Circolare.

La Circolare Esplicativa per l’applicazione delle Norme Tecniche è più che utile, è necessaria per arrivare a una corretta adozione delle NTC 2018:

Queste Norme, proprio per la loro universalità e

complessità sono sempre accompagnate da un documento esplicativo, le Istruzioni per l’applica- zione, spesso chiamato semplicemente Circolare.

In genere questo documento - utilissimo se non necessario - esce un anno dopo la pubblicazione delle NTC. Ora l’Assemblea ha approvato con un solo voto contrario (quello dei Geologi) la Circola- re. Ora deve essere corretto e pubblicato (e infor- mazioni non ufficiali sono che i testi siano pronti).

Ma per farlo occorre la firma del Presidente del Consiglio Superiore dei LLPP.

Senza questo documento le norme tecniche sono zoppe ? no, ma la loro applicazione, da cui dipen- de la sicurezza delle nostre opere - ponti, ospeda- li, case, capannoni … - risulta più semplice con la presenza della Circolare.

Ma oltre alle Norme Tecniche ci sono altri docu- menti importantissimi per la messa in sicurezza del Paese.

Per esempio per gli interventi sulle opere esistenti si utilizzano delle tecnologie che spesso non sono regolamentate direttamente dalle NTC, come gli FRP: in questo caso, per consentirne l’adozione il Consiglio Superiore ha in questi ultimi anni predi- sposto linee guida per la progettazione degli inter- venti e per la realizzazione degli stessi andando poi a certificare i prodotti idonei.

link all’articolo completo >>>

(6)

#Primo_Piano

#Sismica

Rivenditore esclusivo per l’Italia

Il BIM per l’Ingegneria Strutturale

Structures

La nuova versione di Tekla Structures 2018 è ora disponibile, molte le novità introdotte e i miglioramenti di funzionalità esistenti. Tekla Structures 2018 offre processi di modellazione 3D più veloci, dettagli più precisi, un migliore controllo delle modifiche e una produzione più rapida di disegni, oltre ai guadagni in termini di efficienza legati al flusso di lavoro.

• Revisioni multi-disciplinari con lo strumento di Change Management per il confronto e la gestione di file IFC

• Modellazione armature di nuova generazione con la flessibilità di creare e modificare le armature per geometrie irregolari

• Modellazione algoritmica in tempo reale con il plugin per Rhino/Grasshopper e molto altro…

METODI DI LAVORO DI NUOVA GENERAZIONE MIGLIORE COMUNICAZIONE DEL PROGETTO Scopri tutti i vantaggi di Tekla Structures 2018 su harpaceas.it

PAD. 33 STAND

Sisma verticale: Amplificazione della vulnerabilità degli edifici C48

esistenti in muratura

Studi e analisi sulle conseguenze del sisma verticale in coerenza con la Normativa D.M.17.1.2018 e con la relativa Circolare in corso di approvazione.

Proiezione verso una metodologia di modellazione e calcolo utilizzabile in àmbito professionale

Massimo Mariani – Studio Ricerche Applicate - Perugia Francesco Pugi – Ricerca e Sviluppo di AEDES Software Alessio Francioso – National Technical University of Athens I dissesti mostrati dagli edifici in occasione dei ri- correnti eventi sismici sul territorio italiano hanno confermato in generale l’alta vulnerabilità del patri- monio edilizio esistente, con particolare riferimen- to agli edifici residenziali dei nuclei storici.

I danneggiamenti sono determinati da una serie di fattori di varia origine, fra i quali il ruolo principale, alla luce delle manifestazioni ormai chiare del ter- remoto, è svolto dalla carenza di qualità muraria, che può determinare disgregazioni con possibili collassi di intere porzioni degli edifici.

Accelerazioni verticali e stima di vulnerabilità

In questa fenomenologia, un ruolo fondamentale è svolto dalle accelerazioni verticali. È noto che gli edifici ubicati in zone vicine alla faglia attiva ricevono accelerazioni sussultorie i cui effetti si compongono con quelli dovuti alle accelerazioni orizzontali. Nell’ambito della valutazione di vul- nerabilità sismica è molto importante considerare questo aspetto per non rischiare la sovrastima del- la capacità e un conseguente giudizio di sicurezza inappropriato. In letteratura sono reperibili studi

che confermano perdite dovute al sisma verticale riguardanti resistenza e duttilità [2]. La diminuzio- ne di capacità sia in termini di resistenza che di spostamento ultimo mostrata dai pannelli murari sottoposti a sisma verticale è stata recentemen- te valutata da Massimo Mariani e Francesco Pugi [3], evidenziando riduzioni percentuali significative a causa della variazione di carico assiale prodotta dalle accelerazioni verticali.

Valutazione di sicurezza degli edifici esistenti in muratura

Si rende adesso opportuno il trasferimento dell’in- dagine da singoli pannelli verso edifici reali, cioè organismi murari composti da più pareti e da strutture complementari fra loro interagenti, con la finalità di focalizzare gli effetti negativi delle azioni sismiche verticali sulla valutazione di sicu- rezza degli edifici stessi.

Analisi degli effetti del sisma verticale sul comportamento globale

Per studiare gli effetti prodotti sulla reazione

I laboratori TENSO FLOOR, leader nella tecnologia della post-tensione, hanno realizzato la piattaforma ecologica ECO-FLOORTEK.

Tenso Floor - Via Sirtori, SNC - 20838 Renate (MB) - 0362 91 83 11 - www.tensofloor.it 10.000 mq senza alcun tipo di giunto di

costruzione né di dilatazione assicurano una tenuta perfetta nei confronti del percolato grazie alla realizzazione in AETERNUM CAL, un calcestruzzo ad alte prestazioni, impermeabile e resistente alle aggressioni chimiche.

(7)

n.66_ott.2018_pag.12

#Sismica

#Sismica

complessiva dell’edificio occorre svolgere analisi sul comportamento globale, con la consapevo- lezza che tali analisi assumono significato fisico qualora non vi siano altre cause che inibiscono il comportamento d’insieme.

Si presupporrà quindi che le pareti abbiano una dignità strutturale, seppur costituite da materiali di scarsa qualità, e che la struttura presenti elementi idonei per contrastare i cinematismi, quali i colle- gamenti fra solai e pareti e gli ammorsamenti fra le murature portanti.

Queste ipotesi rendono valida la modellazione e l’analisi globale dell’edificio.

Indagine sulle murature in pietrame irregolari

I materiali murari più frequentemente danneggiati in modo consistente sono costituiti da pietrame di- sordinato e più in generale da murature irregolari.

Si indagherà quindi sugli effetti delle accelerazioni verticali in relazione sia all’entità dell’evento sismi- co, sia a diversi livelli di qualità muraria (includen- do gli effetti dei principali interventi di consolida- mento), con riferimento alle murature irregolari.

L’indagine verrà condotta nel completo rispetto della Normativa Tecnica vigente (D.M. 17.01.2018), an- che alla luce dei più recenti contenuti interpretativi, espressi nel testo della Circolare applicativa reso noto il 27 luglio 2018.

Proposta di metodologia applicabile con analisi pushover

Il percorso valutativo proposto, inserito nel quadro delle analisi sismiche statiche non lineari, è appli- cabile in ambito professionale, data la sua agevole implementazione in qualsiasi codice di calcolo che gestisca le analisi modale e pushover.

Il confronto fra diverse qualità murarie, in aumento nel passaggio dallo stato originario a quello con- solidato considerando intonaci armati e altre tecni- che, evidenzierà la possibilità di eseguire efficaci percorsi di innalzamento della soglia di crisi anche a partire da situazioni iniziali deficitarie e penaliz- zate dagli effetti del sisma verticale.

Effetti del sisma verticale e verifiche di vulnerabilità

Almeno per gli edifici in muratura irregolare, que- sta indagine conferma analiticamente, nel com- pleto rispetto della Normativa vigente, quanto mostrato fisicamente dagli eventi sismici: il sisma verticale determina una maggiore vulnerabilità, e da questo segue l’opportunità di considerarne gli effetti negativi nel processo di valutazione della si- curezza, in tutti i campi operativi (prevenzione di edifici integri soggetti a possibili eventi; studio di agibilità di edifici interessanti da eventi; interventi di consolidamento).

link all’articolo completo >>>

Uso strutturale di materiali innovativi alla luce della normativa vigente

Luigi Ascione – Università di Salerno Roberto Frassine – Politecnico di Milano

Introduzione

Negli ultimi lustri l’uso strutturale di materiali inno- vativi è progressivamente aumentato, soprattutto nel campo del rinforzo strutturale. Si intendono qui come tali i materiali noti con gli acronimi FRP (Fi- ber Reinforced Polymer), FRCM (Fiber Reinforced Cementitious Matrix), CRM (Composite Reinfor- ced Mortar), FRC (Fibre Reinforced Concrete).

Tutti, ad eccezione dei CRM, come sarà meglio il- lustrato nel prosieguo, sono classificabili come ma- teriali compositi, nell’accezione comunemente attri- buita nella letteratura scientifica a questo termine.

Benché non inseriti nelle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC, approvate con Decreto Ministe- riale del 17 gennaio 2018) tra i materiali utilizzabili a scopo strutturale, tuttavia al paragrafo 8.6 di det- te Norme è chiarito che per i soli interventi sulle strutture esistenti possono essere altresì utilizza- ti materiali non tradizionali, purché nel rispetto di normative e documenti comprovata validità, ovve- ro quelli elencati al capitolo 12 delle stesse NTC.

Se i risultati conseguiti con un impiego corretto di tali materiali è risultato più che soddisfacente, come peraltro comprovato dall’ampia bibliografia tecnica e scientifica disponibile in campo interna- zionale, le maggiori difficoltà che si incontrano sul piano operativo attengono al processo di identifi- cazione, qualificazione ed accettazione in cantie- re, non sempre già disponibile.

Al paragrafo 11.1 delle NTC viene infatti prescritto che i materiali e prodotti per uso strutturale debba- no essere identificati univocamente a cura del Fab- bricante, secondo le procedure applicabili; qualifi- cati sotto la responsabilità del produttore, secondo le procedure applicabili; accettati dal Direttore dei lavori mediante acquisizione e verifica della do- cumentazione di qualificazione, nonché mediante eventuali prove sperimentali di accettazione.

Generalmente i materiali innovativi ricadono nel caso C di detto paragrafo, che prescrive al Fab- bricante l’obbligo di munirsi della marcatura CE sulla base di una pertinente “Valutazione Tecnica Europea” (ETA), oppure di ottenere un “Certificato di Valutazione Tecnica” (CVT), rilasciato dal Presi- dente del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, previa istruttoria del Servizio Tecnico Centrale, an- che sulla base di Linee Guida approvate dal Con- siglio Superiore dei Lavori Pubblici, ove disponibili.

Con il presente articolo gli autori intendono fornire al lettore una panoramica delle caratteristiche mor- fologiche e meccaniche essenziali dei sopraelen- cati materiali innovativi, insieme con la descrizione del corrispondente quadro normativo aggiornato all’attualità, ai fini della loro corretta circolazione nel mercato dei materiali da costruzione per uso strutturale, nel rispetto del dettato delle NTC e di quanto richiesto nell’Allegato 1 del Regolamento UE 305/2011.

Figura 1 – Modifica della curva pushover per effetto del sisma verticale

(8)

#Primo_Piano

#Sismica

Oltre 10 anni di

AETERNUM CAL

20838 Renate (MB) - Via Sirtori, zona industriale - tel. (+39) 0362 91 83 11 - fax (+39) 0362 919396 www.teknachemgroup.com - info@teknachem.it

Caratteristiche morfologiche e meccaniche Materiali FRP

Si distinguono i materiali FRP sotto forma di lami- ne o nastri per il rinforzo strutturale di costruzioni esistenti e le barre di FRP, da utilizzarsi sia per il rinforzo di costruzioni esistenti, sia come barre di armatura di nuovi getti di conglomerato cementizio.

Devono il loro successo in campo strutturale, prin- cipalmente, all’elevata resistenza meccanica rap- portata al peso specifico ed alla loro ottima resi- stenza agli ambienti aggressivi.

Lamine o nastri di FRP

Sono materiali eterogenei ed anisotropi e presen- tano un comportamento prevalentemente elastico lineare fino a rottura. Sono realizzati mediante l’impiego di fibre continue, di arammide, carbonio o vetro, immerse in una matrice polimerica ter- moindurente, detta anche resina. Il diametro delle fibre è generalmente compreso tra 5 e 15 μm.

Sono resi solidali alla struttura da rinforzare me- diante un adesivo polimerico.

Al complesso di matrice, fibre ed adesivo si attri- buisce, nel linguaggio tecnico, il nome di sistema di rinforzo.

Si distinguono due tipi di sistemi di rinforzo:

i. Sistemi preformati (precured systems),

ii. Sistemi impregnati in situ (ad esempio wet lay- up systems).

Sistemi preformati

Sono costituiti principalmente da elementi a forma di lastre sottili (lamine o nastri) preparati in stabili- mento, generalmente mediante pultrusione (Figu- ra 1).

Successivamente sono incollati alla membratura da rinforzare con resine polimeriche, molto spesso epossidiche (Figura 2).

Sistemi impregnati in situ

Sono costituiti da fogli o tessuti di fibre uni o mul- ti-direzionali, impregnati direttamente in cantiere con resina polimerica, che può fungere anche da adesivo al substrato interessato dall’intervento di rinforzo (Figura 3).

Barre di FRP

Le barre di FRP, disponibili in commercio per l’im- piego come armature lente di getti di calcestruzzo, sono costituite di fibre di vetro (GFRP), di carbonio (CFRP) o di arammide (AFRP)

immerse in resine (prevalentemente) termoindu- renti. Hanno generalmente una lunghezza di 12 m.

Figura 1 – Schema di un processo di pultrusione:

1) Fibre (fase dispersa) 2) Rullo 3) Impregnazione delle fibre con la fase continua (polimero) 4) Uscita dalla vasca di impregnazione 5) Cura 6) Tiraggio 7) Materiale composito (a matrice polimerica rinforzato con fibre continue)

Le barre di FRP esibiscono comportamento aniso- tropo e possono essere caratterizzate da differenti tipi di sezione trasversale (rettangolare, rotonda, piena o cava).

Sono realizzate principalmente mediante processi di pultrusione a cui possono seguire fasi di intrec- ciatura o tessitura di filamenti trasversali di fibre attorno alla sezione per produrre diversi siste- mi atti ad assicurare una migliore aderenza bar- ra-conglomerato cementizio.

Figura 2 – Incollaggio di una lamina preformata alla struttura da rinforzare

Figura 3 – (a) Tessuto secco; (b) Impregnazione in situ

link all’articolo completo >>>

(9)

n.66_ott.2018_pag.16

#Efficienza_Energetica

#Efficienza_Energetica

L’orientamento ottimale di un edificio:

meglio una casa esposta ad Est e Ovest o a Nord e Sud?

Franco Casalboni – Ingegnere - Polistudio srl

Quali fattori bisogna prendere in considerazione per orientare al meglio il proprio edificio?

Il tema di quale sia l’orientamento ottimale per un edificio è da tempo al centro di molti dibattiti e studi in quanto dalla scelta dell’orientamento dipendono il comfort degli occupanti e i consumi energetici per riscaldamento e climatizzazione estiva.

Due linee di pensiero

Ci sono scuole di pensiero che indicano nell’orien- tamento N-S (cioè con i lati maggiori esposti ad EST e ad Ovest) come il migliore, mentre altre ri- tengono che sia da preferire l’orientamento E-O (cioè con i lati maggiori esposti rispettivamente a NORD e a SUD). I due orientamenti sopra indicati sono esattamente l’uno l’opposto dell’altro (ovvia- mente ci sono poi le situazioni intermedie) e qual- cuno si chiederà come sia possibile che nemmeno su questo ci si riesca a mettere d’accordo.

Questa breve nota non ha certamente la pretesa di dirimere la questione dicendo una parola ultima- tiva ma vuole semplicemente porre all’attenzione alcuni fattori che possono essere da guida laddo- ve ci sia la possibilità di effettuare tale scelta (tante volte non c’è questa facoltà).

Vari fattori

Come prima cosa occorre avere presente quali soni i fattori che caratterizzano le varie esposizioni.

NORD: non c’è mai il sole, la luce è sempre unifor- me, esposizione a venti freddi in inverno.

EST: sole al mattino, piacevole in primavera/esta- te, freddo in autunno/inverno.

SUD: sole basso nelle ore centrali invernali, allo zenit in estate per cui ci si protegge facilmente dal- la radiazione solare diretta con aggetti poco pro- fondi.

OVEST: forte soleggiamento al pomeriggio, in om- bra tutta la mattina.

Soluzioni fino agli inizi del 2000

Fino agli inizi degli anni duemila ci si è preoccupati fondamentalmente di limitare i consumi energetici per il riscaldamento invernale, fattore ritenuto tra i maggiori responsabili dell’inquinamento atmosfe- rico. Si suggeriva pertanto di preferire soluzioni che favorissero l’utilizzo dei cosiddetti “guadagni

solari”, soluzioni cioè che permettessero al sole di riscaldare gli edifici nella stagione invernale o entrando attraverso le superfici vetrate o accumu- lando calore su pareti perimetrali che avrebbero poi rilasciato di notte all’interno degli ambienti il calore accumulato di giorno.

L’evolversi della normativa ha fatto sì che i nuo- vi edifici avessero un livello di coibentazione tale da ridurre di molto il fabbisogno di riscaldamento facendo per contro aumentare la spesa energeti- ca per la climatizzazione. Infatti, un edificio molto coibentato, se da una parte disperde poco calore verso l’esterno in inverno e ne fa entrare poco in estate, dall’altra costituisce un ostacolo allo smal- timento del calore endogeno, quello cioè prodot- to all’interno da persone, illuminazione e apparati elettrici. Questo fatto ha quindi sgretolato la grani- tica certezza, in voga fino ad alcuni fa, che l’orien- tamento ottimale fosse sempre quello E-O. Ci si è resi conto che occorre guardare il comportamento dell’edificio lungo tutto l’anno solare e non solo in inverno e questo ha portato a valutazioni diverse rispetto al passato.

Valutazioni diverse

Oggi il tema va affrontato tenendo conto di molti più fattori, dei quali i principali sono:

La destinazione dell’edificio

Il tipo di attività che vi si svolge ed i profili orari di funzionamento

La zona climatica in cui si trova

Destinazione dell’edificio

Vediamo il caso di edifici con destinazione a civi-

le residenza. link all’articolo completo >>>

In questo caso di notte non ci sono attività per cui ha ancora senso privilegiare un orientamento E-O con i lati maggiori esposti a Nord ed a Sud cercando di collocare a Nord bagni, scale, corri- doi, vani tecnici e, perché no, le camere da letto mentre a sud vi saranno cucine, soggiorni e studi.

In questo modo in inverno si sfrutta il sole bas- so permettendogli di entrare attraverso i vetri, e la luce piatta e omogenea che si ha a Nord interes- serà locali che non vengono vissuti di giorno.

Il forte irraggiamento delle esposizioni EST ed OVEST avrà effetti molto modesti sul surriscalda- mento estivo degli edifici.

Nel caso invece di un edificio ad uso terziario, è senz’altro da preferire l’orientamento N-S e quindi con i lati maggiori esposti ad Est e ad Ovest.

Questi edifici sono occupati durante la giornata e vuoti la sera per cui occorre sfruttare il più possi- bile l’illuminazione naturale per ridurre i consumi energetici dovuti alle lampade accese; saranno quindi da preferire grandi superfici vetrate a con- dizione che siano presenti schermi solari esterni tali da proteggere gli ambienti dalla radiazione so- lare diretta.

Con le prestazioni termiche che hanno i vetri di oggi, superfici vetrate ampie non sono un proble- ma in inverno, in quanto, a regime, quasi sempre il calore prodotto all’interno supera le dispersioni termiche dell’involucro e per contro in tutte le sta- gioni permettono di notte lo smaltimento del calo- re in eccesso prodotto all’interno degli edifici.

(10)

#Efficienza_Energetica #Primo_Piano

L’influenza dell’involucro sui sistemi impiantistici

Clara Peretti – Ingegnere, Libera professionista, Segretario Generale Consorzio Q-RAD

Introduzione

L’involucro edilizio è un elemento il cui compito è di gestire l’influenza dei fattori ambientali esterni sull’ambiente interno. All’involucro sono demanda- te diverse funzioni da soddisfare, esso non è sem- plicemente una barriera tra interno ed esterno, ma fornisce protezione dal caldo, dal freddo, modula il passaggio di luce ed aria.

L’involucro di un edificio svolge inoltre un ruolo fondamentale nella gestione dei guadagni solari, dei carichi termici, della ventilazione, dei ricam- bi d’aria, dell’umidità e nell’aspetto architettonico dell’edificio.

Tra i requisiti funzionali dell’involucro vi sono: ge- stire i flussi termici, quelli d’aria, e di umidità, gesti- re la penetrazione dell’acqua, gestire il passaggio della luce e la radiazione solare, gestire il rumore, fornire rigidità e resistenza meccanica, essere du- revole, essere esteticamente gradevole.

Progettisti ed utenti vedono nell’involucro edilizio un elemento chiave per garantire un adeguato li- vello di comfort negli edifici ed assicurare una ot- timale efficienza energetica. Tuttavia, sino a tempi recenti e, in parte, ancora oggi, gli sforzi di otti- mizzazione e la ricerca si sono focalizzati nel mi- gliorare semplicemente l’isolamento termico dei componenti di involucro, senza porre attenzione alle conseguenze che questi hanno sulla qualità degli ambienti interni e sui sistemi per la climatiz- zazione.

Riqualificazione dell’involucro e riqualificazione dei sistemi impiantistici

Gli interventi di riduzione del fabbisogno termico degli edifici sono molteplici, tra questi:

Riduzione della trasmittanza delle strutture opa- che disperdenti (aggiunta di isolante esterno – cappotto, interno oppure nell’intercapedine, coi- bentazione solai);

Eliminazione dei ponti termici;

Riduzione della trasmittanza degli infissi (sosti- tuzione delle finestre, delle porte).

Gli interventi elencati causano una riduzione del fabbisogno termico dell’intero edificio e, parallela- mente, una riduzione dei fabbisogni che i sistemi impiantistici dovranno coprire.

Tale aspetto, in fase di progettazione non sempre viene considerato, ma risulta di primaria importan- za in quanto:

1. Influisce sul comfort delle persone e sulle possi- bilità di gestione e di regolazione dei parametri indoor

2. Influisce sui consumi annuali e sulle relative emissioni di CO2.

3. Influisce sui costi del sistema di generazione e di emissione: un ridotto fabbisogno implicherà sistemi di generazione e di emissione di taglia più piccola e, quindi, una riduzione dei costi.

In un intervento di riqualificazione integrato viene spesso rivista l’intera concezione del sistema edi- ficio-impianto. Due tecnologie che riescono, inte- grandosi, a fornire risparmio energetico e aumento del comfort sono i cappotti esterni (installazione di isolante nelle pareti disperdenti) e i sistemi radianti (a pavimento, parete e soffitto).

I sistemi radianti presentano molteplici tipologie, con spessori e materiali diversi. I sistemi a pavi- mento vengono dimensionati a partire dall’am- biente più sfavorito che presenterà il passo delle tubazioni più fitto (il passo delle tubazioni varia so- litamente tra 5 e 30 cm); segue poi la determina- zione del passo delle tubazioni negli altri ambienti.

Il passo delle tubazioni ha influenza diretta sulla quantità di materiale del sistema radiante (tuba- zione e, se presente sistemi di ancoraggi delle tu- bazioni). Mediamente, per un sistema radiante tra- dizionale (sistema di Tipo A secondo UNI EN ISO 11855) vi è una variazione di prezzo di circa 10 Euro/m2 per passare da 10 cm a 15 cm di passo di posa (Fonte: prezziari provinciali, dato medio)

Un esempio applicativo

Nell’articolo integrale viene descritto un esempio applicativo di riqualificazione di un appartamento esistente situato in tre diverse città: Bolzano, Mi- lano e Roma. La variabile utilizzata nel calcolo per questi tre climi è la minima temperatura esterna di progetto, pari a -15°C per Bolzano, -5°C per Mila- no e 0°C per Roma.

link all’articolo completo >>>

(11)

#Efficienza_Energetica n.66_ott.2018_pag.20

#Primo_Piano

FRA VECCHIO E NUOVO,

SEMPRE SULLA STRADA GIUSTA CON MASTERSAP.

MasterSap is more

Portfolio.is.it

AMV s.r.l. - Via San Lorenzo, 106 34077 Ronchi dei Legionari (GO) Tel. 0481.779.903 r.a. - Fax 0481.777.125 info@amv.it - www.amv.it

Visiona, verifica e scarica il demo su amv.it

C M Y CM MY CY CMY K

20170112_AMV_IngegneriaSismica.pdf 1 12/01/17 15.18

Rebound effect: il comportamento dell’occupante e l’impatto sul risparmio energetico stimato

Luca Rollino – Ingegnere ed Architetto, A.D. C2R Energy Consulting Srl Lidia Tulipano – Ingegnere, Consultant C2R Energy Consulting Srl Le Direttive Europee in materia di efficienza ener- getica negli edifici, recepite dalla legislazione na- zionale degli Stati membri, hanno come scopo principale la riduzione dei consumi energetici at- traverso la realizzazione di interventi di efficien- tamento sul patrimonio esistente e la realizza- zione di nuovi manufatti sempre più performanti, auto-sostenibili, con fabbisogno energetico molto basso e in larga parte soddisfatto mediante l’utiliz- zo di fonti energetiche rinnovabili.

Il mondo dell’energia e della ricerca ha fatto de- gli enormi passi in tal senso, sviluppando nuove tecnologie e puntando sulla formazione di figure sempre più esperte nell’ambito della progettazio- ne energetica, il cui ruolo risulta di fondamentale importanza all’interno dei team di progettazione.

Tuttavia spesso sono state rilevate grandi diffe- renze fra le prestazioni energetiche degli edifi- ci calcolate in fase progettuale e le prestazioni effettive misurate successivamente alla realiz- zazione di interventi di riqualificazione ener- getica, come emerge da recenti studi di settore;

anche il mondo della ricerca si è interrogato in tal senso al fine di individuare i fattori alla base di tale

“fenomeno”, individuando nell’azione dell’utente la risposta principale.

Il ruolo dell’occupante sulle prestazioni energetiche dell’edificio riqualificato

L’influenza dell’occupante spesso viene trascu- rata in fase di progettazione di interventi di effi- cientamento energetico, nella misura in cui si tiene conto di alcuni parametri che influenzano il calcolo del fabbisogno di energia dell’edificio derivanti da un comportamento convenzionale dell’utente, che spesso però si discosta totalmente dall’ef- fettivo comportamento dell’utente reale.

La differenza fra le prestazioni energetiche stimate in fase di progettazione degli interventi di riqualifi- cazione energetica e le prestazioni effettivamente misurate, mediante il monitoraggio dei consumi, successivamente alla realizzazione di interventi di miglioramento dell’efficienza energetica, dipende dalle condizioni di utilizzo e di gestione dell’edificio e degli impianti di cui è dotato, correlate ad alcu-

ne variabili influenzabili notevolmente dall’utenza. link all’articolo completo >>>

I parametri che risultano essere maggiormente variabili sono la temperatura interna di set-point, il tasso di ventilazione connesso all’apertura delle finestre o all’utilizzo della ventilazione meccanica, il numero di ore di accensione dell’impianto di ri- scaldamento/raffrescamento, i consumi di acqua calda sanitaria. I risultati emergenti attestano che il risparmio di energia in seguito a interventi di ri- qualificazione risulta nella pratica inferiore rispetto a quanto stimato; tale aspetto inoltre è alla base di parecchie controversie che scaturiscono dall’in- soddisfazione dell’utente in merito all’effettiva ri- duzione dei consumi energetici attesa a valle di interventi di efficientamento. Aumenta dunque la necessità di rivolgere maggiore attenzione da par- te dei progettisti energetici e degli esperti del set- tore verso il ruolo degli occupanti e il loro compor- tamento in seguito all’applicazione di misure per il miglioramento delle prestazioni energetiche del si- stema edificio-impianto, al fine di stimare corretta- mente i risparmi energetici, economici ed in termini di sostenibilità ambientale derivanti e non vanifica- re o ridurre gli sforzi compiuti verso la riduzione dei consumi di energia ed eventuali sprechi energetici.

Il rebound effect: di cosa si tratta?

Ai fini di effettuare la valutazione delle prestazioni energetiche dell’edificio in seguito alla realizzazio- ne di interventi di efficientamento, occorre consi- derare l’influenza del cosiddetto “rebound effect”, ovvero “effetto rimbalzo”: dalle ricerche effettuate emerge infatti che l’utente, che ha attese elevate in merito alle prestazioni energetiche dell’edificio post riqualificazione energetica, modifica le pro- prie abitudini aumentando il consumo di energia e in alcune occasioni determinando sprechi ener- getici, in quanto ricerca livelli di comfort molto più elevati in funzione delle aspettative alte o, nella maggior parte dei casi, non si preoccupa più di avere un comportamento “responsabile” da un punto di vista energetico nei confronti del sistema poiché riscontra comunque una riduzione delle spese energetiche (tuttavia nettamente inferiore rispetto a quanto stimato in fase progettuale).

(12)

#Primo_Piano

#Sicurezza

Namirial MEP è la piattaforma

su cui puoi progettare i tuoi impianti,

da quelli per l’antincendio, sprinkler, idranti, Co2,

rivelatori, evacuatori,

a quelli per la termotecnica, tubazioni, pannelli radianti, canali d’aria,

fino alla progettazione delle reti a gas.

AntincendioStrutturaleTopografia e Strade TermoacusticaAmbiente Sicurezza

ManutenzioneContabilitàProgettazioneUtilità

BIM MEP

Presto

Namirial MEP sarà anche BIM tool grazie ad ARCHLine.XP Namirial BIM, il connettore IFC installato gratuitamente insieme ai software Namirial

per una naturale integrazione BIM!

Building Information Modeling

Scopri i dettagli e guarda il video:

www.edilizianamirial.it/bim

PROGETTA GLI IMPIANTI IN MODO INTEGRATO

Namirial MEPBIM

2018_02_NAMIRIAL_EDILIZIA_BIM_AZIMUT_A4.indd 1 13/02/18 10:22

Procedura operativa per la valutazione del rischio di seppellimento nelle attività di scavo

Procedura operativa per la stima, la valutazione e il trattamento del rischio di seppellimento nelle attività di scavo, nei cantieri temporanei mobili

Giuseppe Parisi – Consulente per la sicurezza Namirial S.p.A Fra le attività ad alto rischio di infortunio, come quella di scavo, la valutazione dei rischi costitui- sce il punto di partenza fondamentale per la sua esecuzione in sicurezza.

Gli scavi, dopo le cadute dall’alto, sono la fonte del maggiore numero di incidenti nel settore delle costruzioni.

Il D.Lgs.n.81/2008, nel Titolo IV, Capo II, Sezione III, artt. 118,119,120 e 121, ha fornito alcuni fra i riferimenti fondamentali, anche se non esaustivi, per effettuare la valutazione.

L’esposizione al rischio la sicurezza per il lavora- tore che effettua attività di scavo è particolarmen- te elevata; il rischio iniziale può essere eliminato e/o ridotto attraverso: l’individuazione e l’adozione delle misure di prevenzione e di protezione a ca- rattere organizzativo; l’individuazione e l’adozio- ne delle misure di prevenzione e di protezione a carattere tecnico; l’individuazione e l’adozione dei DPC (dispositivi di protezione collettiva); l’aggior- namento di misure e di sistemi di prevenzione e di protezione in relazione ai mutamenti organizzativi e all’evoluzione della tecnica; l’individuazione e l’adozione dei DPI (dispositivi di protezione indi- viduale).

Per la gestione dei rischi associati al fattore di pe- ricolo seguiremo il modello di analisi, valutazione e trattamento del rischio proposto dalla norma UNI 31000:2010.

Come primo STEP per una corretta pianificazio- ne della sicurezza è necessario condurre un’ana- lisi e una valutazione del rischio di seppellimento per tutte le attività e lavorazioni elementari in cui il fattore di pericolo è presente è successivamente individuare le misure organizzative, tecniche, pro- cedurali, DPI e DPC necessari per ridurre i rischi entro un livello di accettabilità.

Il percorso di valutazione e pianificazione della sicurezza inizia:

a) definendo il contesto lavorativo (nel ns esem- pio si tratta di un lavoro all’interno di uno scavo a trincea)

b) la quantificazione del rischio valutandone la probabilità di accadimento e la gravità.

Il valore numerico che indica l’entità del rischio viene calcolata tenendo presente tre elementi:

La probabilità di accadimento (P)

La gravità del danno (D)

L’entità del rischio “R” viene calcolata con la se- guente formula:

R = (P x G)

Probabilità: la probabilità può assumere valori da 1 a 4

Magnitudo: Il valore della magnitudo può assu- mere valori da 3 a 4.

Stima e valutazione del rischio iniziale

Stabilito il valore del rischio iniziale Ri si perviene al rischio residuo Rr introducendo nel processo di valutazione un parametro K di riduzione stimato in base a fattori non considerato nel calcolo iniziale di R.

R = (P x G) x K

link all’articolo completo >>>

Riferimenti

Documenti correlati

Va subito osservato che per i condomini la sicurezza è riferita all’in- tero edificio, mentre l’efficienza energetica può essere valutata sulla singola unità immobiliare (anche

La nuova versione del software EC700, per il calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici secondo le Specifiche Tecniche UNI/TS 11300, ti consentirà di accrescere il livello

Il 28 febbraio 2017 sono state pubblicate le linee guida per la classificazione del rischio sismico delle strutture, con- tenute nel decreto attuativo del Sismabonus che

Grazie alla partecipazione di numerosi esperti e tecnici del settore, l’approfondimento affronta il tema della efficienza energetica negli edifici non residenziali come gli

Solo a SAIE 2016 scopri le nuove procedure relative al Codice Appalti, nuovi strumenti come il BIM, nuove tecnologie e materiali intelligenti, prodotti innovativi e macchine a basso

Dalla progettazione di nuovi edifici al consolidamento degli esistenti: studi, tecniche e tecnologie per la riduzione del rischio sismico e il rinforzo delle strutture.. Un

In questi anni l’Europa ha intrapreso una serie di iniziative con lo scopo di ridurre le emissioni di CO2 e diminuire contestualmente la dipendenza da fonti energetiche primarie

Seppur il professore usi un lin- guaggio molto forte, in cui eviden- zia che la gran parte del lavoro dei professionisti di oggi nasca da una giungla normativa che impo-