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Relazione Produzione e Gestione dei Rifiuti in Regione Lombardia - parte 1 - Rifiuti Urbani 2019 - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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(1)

Relazione

Produzione e Gestione dei Rifiuti in Regione Lombardia

parte 1 - Rifiuti Urbani dati 2019

parte 2 - Rifiuti Speciali parte 3 - Impianti

ARPA LOMBARDIA

Settore Attività Produttive e Controlli U.O. Attività produttive

Osservatorio Regionale Rifiuti

(2)

ARPA LOMBARDIA

Settore Attività Produttive e Controlli Direttore: Sergio Padovani

U.O. Attività produttive Dirigente: Emma Porro

Redatto da Alessia Castoldi, Matteo Lombardi, Stefania Turati.

Milano, dicembre 2020

Si ringraziano per la collaborazione e il supporto fornito: i Comuni, i Gestori delle raccolte, i Gestori

degli impianti di trattamento, gli Osservatori Provinciali Rifiuti, la DG Ambiente e clima di Regione

Lombardia, il Centro di Coordinamento RAEE, il CONAI e i Consorzi, IFEL, i colleghi di ARPA

Lombardia e delle altre Agenzie e Regioni.

(3)

SOMMARIO

INTRODUZIONE ... 2

1 - RIFIUTI URBANI (dati 2019) ... 3

1.1 POPOLAZIONE ... 5

1.2 PRODUZIONE ... 6

Produzione totale ... 6

Produzione pro-capite ... 6

Raccolta differenziata (RD) ... 7

RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) ... 7

1.3 GESTIONE ... 7

Recupero di materia e recupero di energia ... 7

Conferimento diretto in discarica ... 8

Recupero rifiuti da spazzamento strade ... 9

Destino dei rifiuti ... 9

1.4 RIEPILOGO DATI ... 9

1.5 GRAFICI E TABELLE ... 9

Box 1 Ultime novità normative ... 39

Box 2 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo P1 - aggiornamento 2019 ... 40

Box 3 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo RD1 - aggiornamento 2019 ... 41

Box 4 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo RD2 - aggiornamento 2019 ... 41

Box 5 Produzione totale RU e percentuale di RD: applicazione del DM 26 maggio 2016 - proiezioni 2019 ... 42

Box 6 Direttiva 2018/851/UE e D.Lgs 116/2020: obbligo raccolta rifiuti organici e rifiuti tessili ... 43

Box 7 Prime elaborazioni monitoraggio produzione rifiuti urbani gennaio-giugno 2020 ... 43

SITO INTERNET

Home / ARPA Imprese / Rifiuti / Catasto e osservatorio rifiuti / Dati rifiuti urbani

https://www.arpalombardia.it/Pages/Arpa-per-le-imprese/Rifiuti/Catasto-e-osservatorio-rifiuti/Dati-

rifiuti-urbani.aspx?firstlevel=Rifiuti

(4)

INTRODUZIONE

La Relazione sulla Produzione e Gestione dei Rifiuti in Regione Lombardia è redatta in accordo ai disposti dell’art.18 della L.R. n. 26 del 12 dicembre 2003 ed illustra i dati della produzione e gestione dei rifiuti urbani relativi all’anno 2019 (parte 1), i dati della produzione e gestione dei rifiuti speciali relativi all’anno 2018 (parte 2) e i dati dei rifiuti gestiti nel 2019 nelle principali tipologie di impianti di trattamento rifiuti ubicati in Lombardia (parte 3).

Considerato che i dati relativi alla gestione dei rifiuti urbani e quelli relativi alla gestione dei rifiuti speciali, a causa delle modalità di acquisizione, sono disponibili in tempi diversi, da questa edizione la Relazione verrà pubblicata in tre parti separate, al fine di divulgare i dati in maniera più tempestiva non appena terminate le elaborazioni.

I dati dei Rifiuti Speciali 2018 sono infatti già disponibili sul sito internet di ARPA Lombardia al seguente indirizzo http://ita.arpalombardia.it/ITA/servizi/rifiuti/grsl/estrifiutispec2018.asp.

I dati della parte 1 - rifiuti urbani 2019 sono acquisiti mediante l’applicativo web O.R.SO.

(Osservatorio Rifiuti SOvraregionale), la cui compilazione è effettuata dai Comuni entro il 31 marzo dell’anno successivo a quello di riferimento dei dati. Scadenze, frequenze e modalità di compilazione sono definiti dalla D.G.R. 6511/2017, recentemente modificata in parte dalla D.G.R. 3005/2020. A causa dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, proprio con la D.G.R. 3005/2020, la scadenza di compilazione dell'applicativo O.R.SO. per i dati 2019 è stata posticipata al 30 giugno 2020, sia per i Comuni che per gli Impianti di trattamento rifiuti, anche per allinearsi alla proroga al 30 giugno 2020 del termine di presentazione del modello unico di dichiarazione ambientale (L. 70/94).

Come previsto dalla normativa vigente, tutti i dati sono oggetto di una puntuale attività di verifica, validazione ed elaborazione, da parte di ARPA Lombardia, in collaborazione con le Province, secondo criteri prestabiliti, con impegno temporale di diversi mesi.

La presente Relazione è corredata da allegati riepilogativi dei dati illustrati, comprensivi della graduatoria prevista dall’art. 9 c. 1 della L. R. n. 12 del 12/7/2007 (relativamente alla percentuale della raccolta differenziata RD dei comuni) e dalla D.G.R. 5 novembre 2018, n. 738 (relativamente alla determinazione delle addizionali e riduzioni dell'ecotassa) e dei principali Indicatori a livello sia regionale che provinciale.

Sul sito internet dell'Agenzia (Home / ARPA Imprese / Rifiuti / Catasto e osservatorio rifiuti / Dati rifiuti urbani) è possibile scaricare i file pdf della presente relazione e dei relativi report, e i file excel dei dati.

NOTA 1: nel testo, per convenzione, l’indicazione delle percentuali di variazione dei quantitativi tra un anno e l’altro sono sempre precedute dal segno positivo o negativo, al fine di rendere più immediata la lettura della variazione stessa, nonostante il riferimento come “incrementi” o

“diminuzioni”.

NOTA 2: da gennaio 2015, la provincia di Milano è diventata Città Metropolitana di Milano. Nel testo, quando si fa genericamente riferimento alle province, comunque si intende compresa anche la Città Metropolitana.

NOTA 3: i dati riportati di seguito che non concordano con quelli delle precedenti relazioni si intendono rettificati, anche quando non esplicitamente precisato.

NOTA 4: per effetto degli arrotondamenti operati in fase di elaborazione o di redazione della

relazione, alcuni valori o somme nel testo, tabelle o grafici possono non coincidere precisamente tra

loro, in genere per una unità in più o in meno.

(5)

1 - RIFIUTI URBANI (dati 2019)

La pandemia nota con il nome Covid-19 ha caratterizzato tristemente e pesantemente il 2020.

Immediatamente dopo l'emergenza sanitaria, fra le tante problematiche affrontate c'è stata anche quella legata alla gestione dei rifiuti che, in osservanza al principio di precauzione e avendo principalmente in attenzione la tutela della salute prima ancora di quella ambientale, ha portato ad una serie di indicazioni gestionali, disposte sia da parte del Governo e dei Ministeri competenti, sia a livello regionale, tramite apposite ordinanze contingibili e urgenti. Tra queste, la sospensione della raccolta differenziata e l'invio ad incenerimento dei rifiuti provenienti dai "comuni in zona rossa", al divieto di utilizzo dei soffiatori meccanici nelle attività di spazzamento stradale, la sospensione dell'accesso ai centri del riuso. Più avanti, con l'aggravarsi della situazione, sono intervenute anche misure per rinviare gli obblighi formali e delle scadenze, tra le quali la presentazione della dichiarazione Mud (D.L. 17 marzo 2020, n. 18) e in analogia anche della compilazione dell'applicativo ORSO, disposta con DGR 3005/2020, entrambe prorogate al 30 giugno 2020.

Nonostante tale rinvio e la situazione complicata soprattutto per i piccoli comuni, i dati relativi alla produzione e gestione dei rifiuti urbani 2019 sono stati elaborati come di consueto e sono stati presentati il 9 dicembre con una conferenza stampa tenutasi nell'Auditorium Testori presso il Palazzo Lombardia, alla presenza dell'Assessore all'Ambiente e clima Raffaele Cattaneo e del presidente di ARPA Lombardia Stefano Cecchin.

Quest'anno, inoltre, questa parte della Relazione è stata arricchita con ulteriori elaborazioni e approfondimenti, fra i quali:

- schemi di flusso del destino dei rifiuti a livello regionale e provinciale;

- aggiunta del box relativo agli obblighi di raccolta dei rifiuti organici e dei rifiuti tessili;

- aggiunta del box con le prime elaborazioni dati gennaio-giugno 2020;

- aggiornamento elaborazioni dei dati sulla diffusione della tariffazione puntuale e del compostaggio domestico nei report regionale e provinciali e nel report comuni;

- aggiunta situazione al 2010 nelle mappe regionali e provinciali del pro-capite e %RD.

In Sicilia e in Lazio, fra le ultime regioni che hanno introdotto l'utilizzo dell'applicativo O.R.SO., è stata effettuata attività di addestramento a distanza con il supporto di ARPA Lombardia e ARPA Veneto, sottolineando ancora una volta la collaborazione in essere tra Agenzie ed Enti.

Nel 2020 è terminato lo sviluppo del "Market inerti", già presentato in diversi convegni e seminari (da ultimo al Primo Forum di Regione Lombardia per lo Sviluppo Sostenibile:

https://youtu.be/oqFzxyrGk78, dal minuto 4:10). Il nuovo

modulo, integrato in O.R.SO., è nato da una esigenza "locale" di Regione Lombardia e ANCE Lombardia (Associazione Nazionale Costruttori Edili), che ha visto poi il coinvolgimento di ANPAR (Associazione Nazionale dei produttori di Aggregati Riciclati) e ANEPLA (Associazione Nazionale Estrattori Produttori Lapidei e Affini) grazie ai quali, con il coinvolgimento delle imprese associate, è stata effettuata una sperimentazione del prototipo sviluppato, alla quale ha partecipato anche ARRR (Agenzia Regionale Recupero Risorse della Toscana). Sono emerse diverse proposte e suggerimenti che hanno portato all'attuale versione che sarà rilasciata in produzione ad inizio 2021.

Attualmente, in stretta collaborazione con Emilia-Romagna e Veneto, è anche in corso la progettazione definitiva del "modulo fanghi", che consentirà la completa informatizzazione delle comunicazioni/notifiche di utilizzo dei fanghi biologici in agricoltura (D.Lgs 99/92 e Dgr 2031/2014), il cui sviluppo è previsto nel corso del 2021.

Recentemente, a seguito di incontri con la Direzione Centrale Bilancio e finanza di Regione Lombardia, è stata richiesta l'analisi di fattibilità per una implementazione di O.R.SO. per semplificare le verifiche dei quantitativi e delle tipologie dei rifiuti dichiarati per l'applicazione delle aliquote previste dalla normativa in tema di Ecotassa.

Sono in corso di definizione gli accordi per l'attuazione dell'interoperabilità con la banca dati ANCI-

Conai, sempre nell'ottica di ottimizzazione delle risorse, evitando duplicazioni di dati e inserimento

delle medesime informazioni da parte dei comuni.

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NOTA IMPORTANTE

Il DM 26 maggio 2016 "Linee guida sul calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani" ha definito i criteri e il metodo da utilizzarsi a livello nazionale per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, introducendo novità di rilievo che hanno di fatto modificato notevolmente quelli utilizzati in precedenza da Regione Lombardia.

Con DGR 21 aprile 2017 n. 6511, Regione Lombardia ha recepito integralmente tali linee guida oltre ai contenuti di due note di chiarimento da parte del Ministero, specificando che sarebbero state applicate per la prima volta a partire dalle elaborazioni dei dati relativi all’anno 2017, così come anche quelle nella parte dei rifiuti urbani della presente relazione.

Al fine di rendere sempre evidente che le elaborazioni non sono più direttamente confrontabili con quelle riportate nelle precedenti relazioni, i dati di produzione e delle raccolte differenziate e relativi indicatori sono evidenziati nel testo con uno sfondo lilla oppure, nelle note a corredo delle figure, è riportata l'indicazione DM 26/05/16.

Nei grafici, ove possibile, sono riportati anche gli stessi valori o indicatori calcolati anche con la metodologia precedente (in genere in tratteggio o individuati nelle legende dall'etichetta OLD).

Le differenze sostanziali rispetto alle modalità di calcolo adottate fino ai dati 2016 sono riassumibili come di seguito:

- Vengono considerati come Rifiuti Urbani (RU) e, nel caso, come Raccolte Differenziate (RD), solo i rifiuti indentificati con i CER elencati in allegato al DM 26 maggio 2016 (in precedenza si consideravano comunque tutti i rifiuti urbani, indipendentemente dai codici CER utilizzati);

- Conteggio come RD anche dei quantitativi di rifiuti avviati a recupero energetico, come ad esempio il legno (nel metodo precedente NON venivano conteggiati come RD, ma solo come totale RU);

- Conteggio come RD dell’intero quantitativo dei rifiuti ingombranti avviati a selezione (nel metodo precedente veniva conteggiata la sola quota parte effettivamente selezionata dagli impianti);

- Conteggio come RD dell’intero quantitativo di rifiuti da spazzamento strade avviati a recupero (nel metodo precedente NON venivano conteggiati come RD ma solo nel totale RU);

- Conteggio come RD dei quantitativi di rifiuti inerti con codici CER 170107 e 170904, fino ad un massimo pari a 15 kg*abitante/anno, come da nota del Ministero dell'Ambiente 2776/2017 (nel metodo precedente NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU). Si fa presente che, anche se trattasi di casi limitatissimi, sono stati ammessi in questo punto anche alcuni quantitativi di inerti codificati con il CER 200301, dato che sia la natura dei rifiuti che lo specifico codice CER sono previsti dal DM 26 maggio 2016;

- Conteggio come RD dei quantitativi stimati di frazione organica derivante dal compostaggio domestico (formula basata su numero e volume dei composter utilizzati e numero di svuotamenti annui), fino ad un massimo pari a 80 kg*abitante/anno, come da nota del Ministero dell'Ambiente 2776/2017 (nel metodo precedente NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU).

Si precisa che, come consentito dal DM 26 maggio 2016, la formula per la stima della frazione organica intercettata approvata con la DGR di Regione Lombardia prevede due soli svuotamenti annui, al posto dei quattro previsti dalle Linee guida ministeriali;

- Conteggio come RD dei quantitativi di rifiuti speciali assimilati, avviati a recupero dai produttori (art. 184, comma 2, lett. b) e art. 198, comma 2, lett. g), D.Lgs. 152/2006), come da nota del Ministero dell'Ambiente 2789/2017 (nel vecchio metodo NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU).

Si rimanda anche al Box 5 per ulteriori approfondimenti.

I dati elaborati sulla base dei nuovi criteri sono stati utilizzati ai fini della valutazione del

raggiungimento degli obiettivi previsti all'art. 205 co. 1 del D.Lgs. 152/2006 e della

determinazione delle addizionali (co. 3) o delle riduzioni (co. 3bis) dell'ecotassa come

previsto dallo stesso articolo e dalla DGR n. 738/2018.

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1.1 POPOLAZIONE

In Regione Lombardia nell’anno 2019, la popolazione residente risulta essere pari a 10.103.969 abitanti (http://www.demo.istat.it/pop2020/index.html). Rispetto al 2018 (10.060.574 abitanti) l’incremento è stato pari al +0,4%, di poco superiore a quello degli ultimi anni, dato in controtendenza rispetto a quello nazionale (-0,3%, https://www.istat.it/it/archivio/245466). A livello provinciale, si registrano variazioni negative per Mantova, Cremona, Sondrio e Lecco (tra -0,3% e -0,1%) e positive per tutte le altre province, con le crescite maggiori per Milano e Como con +0,9% e +0,8%

rispettivamente.

Nel 2019 ci sono state le seguenti variazioni:

• Provincia di Como

- Cagno e Solbiate si sono uniti nel nuovo comune di Solbiate con Cagno;

• Provincia di Cremona

- Ca' d'Andrea è stato incorporato in Torre de' Picenardi;

- Drizzona e Piadena si sono uniti nel nuovo comune di Piadena Drizzona;

• Provincia di Mantova

- Bigarello è stato incorporato in San Giorgio di Mantova, ridenominato San Giorgio Bigarello;

- Borgofranco sul Po e Carbonara di Po si sono uniti nel nuovo comune di Borgocarbonara;

• Provincia di Milano

- Vermezzo e Zelo Surrigone si sono uniti nel nuovo comune di Vermezzo con Zelo;

• Provincia di Pavia

- Canevino, Ruino e Valverde si sono uniti nel nuovo comune di Colli Verdi;

• Provincia di Varese

- Cadrezzate e Osmate si sono uniti nel nuovo comune di Cadrezzate con Osmate.

Conseguentemente i comuni della Regione Lombardia risultano essere 1.507.

Si precisa che a livello comunale, alcuni dati nell'applicativo O.R.SO. sono compilati congiuntamente come "unioni/consorzi", come di seguito riportato:

• Provincia di Bergamo

- Unione Media Val Cavallina, formata dai comuni di Borgo di Terzo, Luzzana e Vigano San Martino;

• Provincia di Como

- Unione dei Comuni Lombarda Lario e Monti, formata dai comuni di Blevio e Torno;

- Unione dei Comuni Lombarda Terre di Frontiera, formata dai comuni di Bizzarone, Faloppio, Ronago e Uggiate-Trevano;

- Fenegrò-Cirimido, formata dai comuni di Fenegrò e Cirimido

• Provincia di Lodi

- OltreAdda Lodigiano, formata dai comuni di Abbadia Cerreto, Boffalora d'Adda, Corte Palasio e Crespiatica;

• Provincia di Sondrio

- Unione comuni Spriana-Torre di Santa Maria, formata dai comuni di Spriana e Torre di Santa Maria;

- Unione dei Comuni Lombarda della Valmalenco, formata dai comuni di Caspoggio, Chiesa in Valmalenco e Lanzada.

Nel report comunale e nei file excel, quindi, i dati sono riportati così come compilati, cioè come

"unioni/consorzi", mentre nelle mappe a livello comunale, i dati del pro-capite e della percentuale di raccolta differenziata, sono invece attribuiti ai singoli comuni.

Da ultimo, si ricorda che al fine di non alterare i dati di produzione pro-capite, i dati relativi ai

comprensori degli aeroporti di Malpensa 2000 (Terminal 1 e Terminal 2) e di Orio al Serio Aeroporto

sono stati tenuti separati rispetto a quelli dei comuni su cui insistono, rispettivamente Ferno e

Somma Lombardo (VA) e Orio al Serio (BG) e conteggiati solo ai fini dei totali provinciali e regionale.

(8)

1.2 PRODUZIONE Produzione totale

Nel 2019 la produzione totale dei rifiuti urbani (RU) in Regione Lombardia è stata pari a 4.840.740 tonnellate, con un aumento di solo +0,5% rispetto al 2018 (4.816.332 tonnellate), quando invece l'aumento era stato più marcato, pari al +2,8%.

Il dato nazionale 2019 si attesta a 30.078.697 tonnellate (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2020, https://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2020), in lieve calo di -0,3% rispetto al 2018: la Lombardia rappresenta quindi circa il 16% del totale nazionale.

Analizzando i dati degli ultimi 4 anni (che si ricorda sono calcolati con metodo DM 26 maggio 2016 che prevede il conteggio di quantitativi in precedenza non considerati), la produzione media risulta pari a circa 4.775.000 tonnellate, passando da 4.760.501 tonnellate del 2016 a 4.840.740 tonnellate del 2019, con un incremento di +1,7% in 3 anni (circa +0,6% annuo). I quattro anni precedenti, dal 2012 al 2015, presentano invece una produzione media di quasi 4.612.000 tonnellate (dalle 4.628.154 tonnellate del 2012 a 4.571.434 tonnellate del 2015, quindi con una diminuzione di -1,2%, circa -0,4% all'anno).

La differenza tra i dati medi dei due quadrienni appare abbastanza elevata (+3,5%), ma in realtà se il confronto viene fatto con la media del quadriennio 2016-2019 calcolato con i medesimi criteri di cui alla DGR 2513/2011, che risulta quindi di circa 4.645.000 tonnellate, l'incremento è contenuto a +0,7%.

I quantitativi di rifiuti urbani prodotti dipendono sostanzialmente dalla popolazione residente: a livello provinciale, quindi, si passa dalle 1.558.111 tonnellate della Città Metropolitana di Milano (+0,6 rispetto al 2018), 666.792 di Brescia (+1,0%), 516.251 di Bergamo (+0,9%) per arrivare alle 100.369 tonnellate di Lodi (-0,2%) e 87.044 di Sondrio (+0,5%). Non variano i "contributi" di ogni provincia alla produzione totale: Milano incide per il 32,2%, seguita dalle province di Brescia (13,8%), Bergamo (10,7%), Varese (8,8%) e Monza e Brianza (7,7%). Le rimanenti sette province rappresentano meno di un terzo della produzione totale (27,1%).

Produzione pro-capite

Il dato regionale di produzione pro-capite si assesta a 479,1 kg/ab*anno (1,31 kg/ab*giorno), dato praticamente identico a quello del 2018 (478,7 kg/ab*anno, 1,31 kg/ab*giorno), con un incremento quindi di appena +0,1%.

Il dato nazionale (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2020) è pari 499,3 kg/ab*anno, in leggera flessione rispetto ai 499,6 kg dell'anno precedente (-0,1%), mentre quello del nord Italia è pari a 518,4 kg, in aumento rispetto ai 516,4 kg del 2018 (+0,5%).

Riprendendo l'analisi dell'evoluzione nel medio periodo, la produzione pro-capite media degli ultimi 4 anni risulta pari a 479,9 kg (dai 475,1 kg del 2016 ai 479,1 kg del 2019, con un incremento di +0,8% in 3 anni (circa +0,3% annuo). Nei quattro anni precedenti, la media è stata pari a 463,8 kg, da 472,5 kg del 2012 a 456,8 kg del 2015, con una diminuzione di -3,3%% in 3 anni (circa -1,1%

annuo). Anche in questo caso va sottolineato che i dati ufficiali dal 2016 sono calcolati con il nuovo metodo previsto dal DM 26 maggio 2016: la media del periodo 2016-2019 calcolato con i precedenti criteri di cui alla DGR 2513/2011, risulta pari a 462,0 kg, quindi addirittura inferiore a quella del quadriennio precedente.

Nel 2019, le Province lombarde presentano dati relativi alla produzione pro-capite abbastanza differenziati, da un minimo di 423 ad un massimo di 536 kg/ab*anno. Ai vertici come produzione pro- capite, con un dato nettamente superiore a quello regionale, si collocano le province di Mantova, Brescia e Pavia, rispettivamente con 535,8 kg, 525,7 kg e 503,3 kg. Dall'altro lato, si trovano invece le province di Monza, Lodi e Bergamo, con 422,9 kg, 435,2 kg e 462,4 kg. Le rimanenti si discostano dal dato regionale di +/-1% circa, cioè +/- 5 kg.

Le variazioni rispetto all'anno precedente sono contenute entro +/-1%, ad eccezione degli incrementi di Mantova e Cremona (+1,5% e +1,3% rispettivamente) e della diminuzione di Pavia (-1,4%).

I comuni che hanno registrato un dato di produzione totale pro-capite inferiore a quello regionale

sono 940 (nel 2018 erano 934), corrispondenti al 62,4% sul totale dei comuni e al 53,5% degli

(9)

Raccolta differenziata (RD)

Continua la crescita delle raccolte differenziate, arrivate a 3.487.030 tonnellate, con un aumento di +2,3% rispetto alle 3.409.356 tonnellate del 2018: tenendo conto che la produzione totale è aumentata solo di +0,5%, significa un "risultato utile netto" pari a +1,8%, cui corrisponde una diminuzione dei rifiuti indifferenziati, calati infatti di -3,8%. Secondo la precedente metodologia i quantitativi delle raccolte differenziate 2019 risultano essere pari a 3.027.484 tonnellate (dato 2018:

2.974.858 tonnellate).

La percentuale di raccolta differenziata raggiunge il 72%.

Rispetto al 70,8% del 2018, l'aumento è stato di +1,8%: si ricorda nuovamente che tali valori, calcolati con il metodo introdotto dal DM 26 maggio 2016, non sono confrontabili con quelli storici fino al 2015. Il dato nazionale (Rapporto Rifiuti Urbani ISPRA 2020) è pari a 61,3%, mentre quello del nord Italia è pari a 69,6%.

In tutte le province si è registrato un aumento della percentuale di raccolta differenziata, ad esclusione di Mantova, sostanzialmente immutata rispetto al 2018: gli incrementi maggiori sono stati registrati a Pavia (passata da 51,5 a 54,8%), Monza (da 75,6 a 78%) e Como (da 66,5 a 68,5%).

Anche Milano e Como hanno superato quest'anno l'obiettivo del 67%, previsto dal Piano Regionale di Gestione Rifiuti vigente (DGR 1990/2014).

Dalle elaborazioni effettuate a livello comunale si segnala che sono 1.100 (quasi il 75%) i comuni lombardi che hanno superato l'obiettivo del 65%, e oltre 900 hanno superato la percentuale di raccolta differenziata regionale.

RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)

1

Dai dati raccolti con l’applicativo O.R.SO risulta che in Lombardia, nel 2019, sono state raccolte 51.917,1 tonnellate di RAEE, con un aumento del +8,0% rispetto alle 48.075,5 tonnellate del 2018.

A livello regionale, il dato pro-capite è stato pari a 5,14 kg (dato 2018: 4,78 kg).

Al fine di assicurare l’integrità della serie storica, i dati raccolti dall'applicativo O.R.SO. sono stati integrati come di consueto con quelli forniti dal Centro di Coordinamento RAEE (www.cdcraee.it) riferiti ai quantitativi provenienti dai Luoghi di Raggruppamento/Centri di conferimento ed altri siti diversi dai Centri di Raccolta comunali. Tali quantitativi sono evidenziati con degli asterischi nella tabella di Fig. 23 e con il colore viola nel grafico di Fig. 24: il dato complessivo (Orso+LdR/AC) relativo al 2019 è pari quindi a 63.597,8 tonnellate, con un pro-capite pari a 6,29 kg, superiore al dato nazionale pari a 5,68 kg/ab, ma ancora al di sotto della media delle regioni del Nord Italia.

1.3 GESTIONE

Recupero di materia e recupero di energia

Immediatamente dopo la prevenzione e riduzione della produzione, la normativa europea colloca il recupero di materia ("riciclaggio") come principale obiettivo della gestione dei rifiuti.

In tal senso, la raccolta differenziata è da considerarsi uno "strumento" con la finalità di massimizzare il riciclaggio dei rifiuti urbani. Per questo motivo, l'attenzione principale si deve focalizzare non tanto sugli obiettivi di percentuale di raccolta differenziata, fissati all'art. 205 del D.Lgs 152/2006, ma su quelli di "riciclaggio dei rifiuti urbani" definiti all'art. 181, (modificati dalla DIR 2018/816/UE recepita

1 Per il cittadino che acquista una nuova apparecchiatura elettronica è possibile consegnare al negoziante quella vecchia, qualora della stessa tipologia (c.d. “uno contro uno”), oppure consegnare apparecchi di piccole dimensioni (inferiore a 25 cm) presso i grandi punti vendita (superficie maggiore di 400 mq), senza obbligo di acquisto (c.d. “uno contro zero”). Il ritiro è obbligatorio e gratuito e consente al commerciante il conferimento in forma semplificata presso i Centri di Raccolta Comunali (CdR) o presso “Luoghi di Raggruppamento”

(LdR) o comunque altre tipologie di “centri di conferimento” appositamente realizzati, dove i RAEE, raccolti ai sensi delle suddette norme, vengono stoccati in attesa del conferimento agli impianti di recupero.

Nello specifico si tratta di centri di conferimento gestiti da “grandi utilizzatori” pubblici o privati (ad es. ospedali o caserme), o “installatori”

e da “centri di raccolta privati” (in genere gestiti dagli stessi Sistemi collettivi). In Regione Lombardia, secondo i dati forniti dal CdC RAEE nel “Rapporto annuale 2019” (https://www.raeeitalia.it/it/rapporto/dashboard.html), si trovano 147 di questi siti, che si aggiungono agli 882 Centri di raccolta comunali iscritti al portale del CdCRAEE. I rifiuti conferiti, pur essendo spesso rifiuti urbani a tutti gli effetti, non rientrano nella produzione contabilizzata tramite l’applicativo web O.R.SO., ma vengono contabilizzati dal CdCRAEE.

(10)

recentemente dal D.Lgs 116/2020) che, oltre a quelli fissati al 2020 (50%), ne ha introdotti di progressivamente più ambiziosi al 2025 (55%), 2030 (60%) e 2035 (65%). All'art. 205-bis del D.Lgs 152/2006 sono anche indicate le regole e i criteri per il calcolo di tali indicatori.

La L.R. n. 26/2003, all’art. 23, aveva già previsto, a suo tempo, gli indicatori del recupero di materia, di energia e recupero complessivo. L’indicatore “Avvio a recupero di materia” elaborato in questa relazione, è calcolato conteggiando i quantitativi delle frazioni (cioè i quantitativi delle raccolte al netto degli scarti) e sommando anche i quantitativi derivanti dal recupero delle terre da spazzamento stradale; dal conteggio delle raccolte sono esclusi comunque quei rifiuti raccolti separatamente per essere avviati allo smaltimento in sicurezza (i c.d. RUP "Rifiuti Urbani Pericolosi" quali farmaci, siringhe, pile portatili, contenitori TFC, vernici, inchiostri, adesivi e resine, acidi, solventi, prodotti fotochimici, solventi, sostanze alcaline). Questo indicatore, se concettualmente si allinea alla percentuale di riciclaggio prevista dalle Direttive europee, attualmente non risulta pienamente conforme ai criteri di calcolo recentemente indicati.

L'indicatore relativo al "Recupero di energia" è calcolato conteggiando i quantitativi di rifiuti non differenziati avviati ad incenerimento con recupero energetico, comprensivi di una piccola quota di raccolte differenziate avviate a recupero energetico, quali ad esempio carta (documenti contenenti dati sensibili), o legno.

L'indicatore "Recupero complessivo" è la somma dei due precedenti e tutti sono riferiti al totale rifiuti urbani (in questo caso calcolati secondo la precedente metodologia).

Nel 2019, la percentuale di recupero complessivo (tra materia ed energia) è stata pari a 84,6%

rispetto al quantitativo prodotto di rifiuti urbani (calcolato secondo il metodo precedente che si ritiene più in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria), in aumento rispetto al 2018 (83,9%), con:

✓ percentuale di recupero di materia pari al 62,3% (dato 2018: 61,7%);

✓ percentuale di recupero di energia diretto pari al 22,2% (dato 2018: 22,2%).

Si evidenzia che mentre la percentuale di avvio a recupero di materia, essendo di fatto legata ai quantitativi raccolti in maniera differenziata, negli anni è sempre aumentata, al contrario, quella relativa al recupero di energia è proporzionale ai quantitativi di rifiuti indifferenziati, per cui è in progressiva diminuzione, influenzando a volte "negativamente" anche la percentuale di recupero complessivo.

Oltre alla percentuale di recupero di energia “diretto” (da intendersi quali conferimenti diretti dei rifiuti indifferenziati agli inceneritori sommati ai rifiuti in uscita dalle c.d. stazioni di trasferenza

2

), è indicata anche la percentuale di recupero di energia di “secondo (2ndo) destino” cioè comprensiva anche dei quantitativi in uscita dagli impianti di pre-trattamento (sostanzialmente TMB - trattamento meccanico biologico - e TM - trattamento meccanico) dei rifiuti indifferenziati.

Per l’anno 2019 si registra una percentuale di recupero complessivo materia+energia di

“secondo destino” pari a 89,9% (dato 2018: 89,7%)

Conferimento diretto in discarica

Nel 2019 sono state smaltite direttamente in discarica solo 3.838 tonnellate di rifiuti urbani non differenziati (corrispondenti a meno dello 0,1% del totale dei rifiuti urbani), in diminuzione rispetto al 2018, quando ne erano state smaltite 27.158 tonnellate (pari allo 0,6% del totale dei rifiuti urbani indifferenziati).

Considerando che dal contributo derivante dagli impianti di pre-trattamento (TMB e TM) che hanno trattato parte dei rifiuti urbani non differenziati (frazione residuale), una percentuale pari a circa il 1,0% di rifiuti post-trattamento ha come destino finale lo smaltimento in discarica. Nel 2019, il conferimento complessivo in discarica di “secondo (2ndo) destino” (diretto e post-trattamento) dei

2Per “stazioni di trasferenza” si intendono impianti dove i rifiuti vengono temporaneamente stoccati per breve tempo senza alcun trattamento, in attesa di poter conferire carichi utili agli impianti di trattamento finale. Sono in genere realizzati in aree dove la raccolta, per motivi logistici o geografici (ad esempio allo sbocco delle valli nelle aree di montagna), viene effettuata con mezzi di ridotte dimensioni

(11)

rifiuti urbani non differenziati è stato di 51.749 tonnellate, pari a solo 1,1% del totale dei rifiuti urbani prodotti.

Recupero rifiuti da spazzamento strade

3

Nel 2019 sono state raccolte 133.895 tonnellate di rifiuti da spazzamento stradale (circa il 2,8% del quantitativo totale dei rifiuti urbani prodotti), sostanzialmente il medesimo quantitativo rispetto al 2018 (133.151 tonnellate).

La maggior parte dei rifiuti da spazzamento raccolti (quasi 131.000 tonnellate, il 97,6%) vengono inviati ad impianti che ne effettuano il recupero (i c.d. impianti di lavaggio terre da spazzamento o di soil washing), ottenendo sostanzialmente materiali inerti di varia pezzatura (e limitati quantitativi di materiali compostabili).

I 10 impianti presenti sul territorio lombardo (l'impianto di Cremona, pur essendo ancora autorizzato, ha cessato l'attività nel 2016) hanno trattato complessivamente quasi 207.000 tonnellate di rifiuti da spazzamento strade e tipologie similari, ottenendo più di 93.000 tonnellate di materiali (sostanzialmente aggregati riciclati inerti), per un recupero totale pari a circa il 45,0%.

Destino dei rifiuti

Da quest'anno sono state effettuate nuove elaborazioni e sono stati aggiunti altri grafici e mappe, per rappresentare, anche graficamente, i flussi dei rifiuti prodotti in Regione Lombardia.

La gestione dei rifiuti urbani è effettuata, almeno come "primo destino", quasi esclusivamente attraverso impianti regionali. Meno del 2% dei rifiuti vengono avviati direttamente ad impianti ubicati fuori regione, prevalentemente nel caso di comuni confinanti con tali regioni, come ad esempio dal Bresciano verso il Veneto oppure dalle province di Cremona, Lodi e Mantova verso l'Emilia- Romagna.

1.4 RIEPILOGO DATI

Nella tabella di Fig. 48 sono riassunti per l’anno 2019, i seguenti dati riepilogativi sia a livello regionale che delle diverse province:

✓ dati statistici generali (numero comuni, abitanti residenti e variazione % anni 2019 e 2018)

✓ produzione di rifiuti urbani (totale; pro-capite; % su totale regionale; variazione % anni 2019 e 2018);

✓ raccolta differenziata RD (totale; pro-capite; % di RD; variazione % anni 2019 e 2018);

✓ rifiuti indifferenziati (produzione totale; pro-capite; variazione % anni 2019 e 2018)

Nella tabella di Fig. 49 sono stati riassunti i dati principali relativi ai capoluoghi di provincia, che, per popolazione, tessuto urbano e concentrazione di attività produttive e commerciali, rappresentano sempre una particolarità nell'ambito delle statistiche, discostandosi dalle medie provinciali e in genere presentando “indicatori di gestione” diversi rispetto alla media provinciale.

Nella tabella di Fig. 50 sono riportati gli andamenti degli indicatori principali relativi alla produzione e gestione dei rifiuti urbani (anni 2019 e 2018).

1.5 GRAFICI E TABELLE

Nelle pagine seguenti sono riportati dati, grafici e tabelle commentati, suddivisi fra produzione e gestione.

3 Il DM 26 maggio 2016 prevede che l'intero quantitativo di rifiuti da spazzamento strade avviati agli impianti che ne effettuano il recupero debba essere conteggiato tra le raccolte differenziate mentre, coerentemente con i disposti della L.R. n. 26/2003 in tema di incentivazione del recupero di materia dai rifiuti, le elaborazioni effettuate nella presente relazione hanno incluso nell’indicatore “Percentuale di avvio a recupero di materia” di cui al paragrafo 1.7 i soli quantitativi di inerti recuperati dal riciclaggio dei rifiuti provenienti da spazzamento strade, così come dichiarati dai Gestori degli impianti autorizzati.

(12)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

Fig. 1 PRODUZIONE TOTALE RIFIUTI URBANI (t) E POPOLAZIONE REGIONALE – 1995-2019 (DM 26/05/16)

La produzione totale dei rifiuti urbani (RU) in Regione Lombardia nel 2019 è stata pari a 4.840.740 tonnellate, in lieve aumento rispetto al 2018 di 23.803 tonnellate (+0,5%). Nell'ultimo quadriennio si registra un incremento medio di circa +1,7% della produzione totale, superiore all'aumento della popolazione registrato nel medesimo intervallo (+0,8%).

* Si ricorda che dal 2016 le elaborazioni sono effettuate secondo il DM 26 maggio 2016 e DGR 6513/2017 (si rimanda alla nota ad inizio relazione per dettagli). La linea tratteggiata blu scuro rappresenta l'andamento della produzione totale calcolata secondo i precedenti criteri della DGR 2513/2011.

Fig. 2 PRODUZIONE TOTALE DEI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (%) - 2019 (DM 26/05/16)

Il dato di produzione totale disaggregato a livello provinciale, mostra una situazione invariata rispetto agli anni precedenti, con la Città Metropolitana di Milano che incide per il 32,2% sul totale della produzione regionale, seguita da quelle di Brescia (13,8%), Bergamo (10,7%), Varese (8,8%) e Monza e Brianza (7,7%). Le rimanenti sette province rappresentano meno di un terzo della produzione totale (26,9%).

3.722.820 3.803.133 3.933.158 4.071.787 4.289.561 4.447.889 4.615.028 4.682.556 4.615.534 4.735.103 4.773.468 4.944.926 4.929.000 5.029.428 4.929.000 4.960.153 4.827.508 4.628.145 4.599.250 4.648.392 4.571.434 4.760.501 4.684.043 4.816.332 4.840.740

8.000.000 8.500.000 9.000.000 9.500.000 10.000.000

0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000

abitanti tonnellate

Produzione totale (t) Produzione totale OLD (t) Popolazione

MI

32,2%

BS

13,8%

BG

10,7%

VA

8,8% MB

7,7%

CO

5,9%

PV

5,7%

MN

4,6%

CR

3,6%

LC

3,4%

LO

2,1%

SO

1,8%

73,1%

26,9%

(13)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

Fig. 3 PRODUZIONE TOTALE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (tonnellate) - 2003-2019 (DM 26/05/16)

Nel grafico è rappresentato l'andamento della produzione totale a livello provinciale negli anni, in modo da poter apprezzare sia il contributo di ciascuna provincia in termini di produzione totale, sia l'andamento nel tempo. In generale, nell'ultimo quadriennio, è possibile apprezzare ad esempio una tendenza all'aumento della produzione totale per alcune province (Bergamo e Milano), o alla diminuzione (Pavia).

* dal 2016, elaborazioni secondo il DM 26 maggio 2016 (vedi nota Fig. 1).

Fig. 4 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI REGIONALE (kg/ab*anno) - 1995-2019 (DM 26/05/16)

Il dato regionale 2019 di produzione pro-capite di rifiuti urbani è stato di 479,1 kg/ab*anno (1,31 kg/ab*giorno), in aumento del +0,08%

rispetto all'anno precedente, quando era stato registrato un valore pari a 478,7 kg/ab*anno (1,31 kg/ab*giorno). Da questo grafico si apprezza ancora meglio la tendenza all'aumento della produzione degli ultimi 4 anni.

Applicando la metodologia precedente, il dato di produzione totale pro-capite risulta invece pari a 466,14 kg/ab*anno, in lieve diminuzione del -0,04%.

* dal 2016, elaborazioni secondo il DM 26 maggio 2016; in tratteggio, secondo la precedente DGR 2513/2011 (vedi nota Fig. 1).

0 200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

400 420 440 460 480 500 520 540

Pro-capite Pro-capite OLD

(14)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

Fig. 5 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI (kg/ab*anno) E SPESA MENSILE DELLE FAMIGLIE (euro) REGIONALE – 2000-2019 (DM 26/05/16)

Nella figura, oltre alla produzione pro-capite dei rifiuti urbani, è rappresentato l'andamento della spesa media mensile per consumi delle famiglie (dati Istat - ultimo aggiornamento Report 2019 del 9 giugno 2020, disponibile al link https://www.istat.it/it/archivio/244051): a fronte di una ulteriore flessione della spesa per consumi, già iniziata nel 2018, non si rileva una analoga flessione della produzione pro-capite (si rimanda anche al Box 2). Si sottolinea che il netto incremento del pro-capite registrato nel 2016 è dovuto all'introduzione dei nuovi criteri di calcolo.

* dal 2016, elaborazioni secondo il DM 26 maggio 2016; in tratteggio, secondo la precedente DGR 2513/2011 (vedi nota Fig. 1).

Fig. 6 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (kg/ab*anno) E REGIONE (RL) – 2019 (DM 26/05/16) Le province con la più alta produzione pro-capite sono quelle Mantova (535,8 kg), Brescia (525,7 kg) e Pavia (503,3 kg), le uniche a superare i 500 kg/anno, mentre all'opposto troviamo quelle di Monza (422,9 kg) e di Lodi (435,2 kg). Le altre province presentano valori più in linea con la media regionale pari a 479,1 kg, superata, seppur di poco, anche da Cremona, Lecco e Sondrio. I valori di produzione pro-capite annua delle province lombarde calcolate secondo il metodo del DM 26 maggio 2016 (barre piene) sono sempre superiori al medesimo valore calcolato con il metodo precedente (barra vuota) a causa del computo di frazioni aggiuntive (inerti, compostaggio domestico e RSA).

2.400 2.600 2.800 3.000 3.200 3.400

420 440 460 480 500 520 540

euro

kg

Produzione pro-capite regionale (PC) Pro-capite OLD Spesa per consumi delle famiglie (SCF)

462,4

525,7 473,6

482,3 481,7 435,2

535,8 475,0

422,9

503,3 481,1 475,3

479,1

0 100 200 300 400 500 600

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

(15)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

Fig. 7 VARIAZIONE PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA E REGIONE (%) - 2018-2019 (DM 26/05/16) Stante il quasi trascurabile aumento del pro-capite regionale, la variazione del pro-capite nelle province, come evidente dal grafico, risulta variabile, in genere contenuta al di sotto del +/-0,5%. Uniche variazioni di rilievo si notano per gli aumenti delle province di Mantova (+1,5%), Cremona (+1,3), Brescia e Bergamo (+0,8%) e le diminuzioni di Pavia (-1,4%) e Como (-0,9%).

I trattini grigi in corrispondenza di ogni colonna rappresentano la variazione della produzione totale.

Le variazioni del pro-capite calcolate secondo la metodologia precedente della DGR 2513/2011, praticamente rispecchiano quelle rappresentate nel grafico.

Fig. 8 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PROVINCIALI (kg/ab*anno) E VALORE MEDIO REGIONALE (RL) - 2000- 2019 (DM 26/05/16)

Il grafico illustra l’andamento della produzione pro–capite di rifiuti urbani delle diverse province lombarde per l’intervallo temporale tra gli anni 2000-2019, confrontato con l’andamento del valore medio regionale. Seguono poi i grafici con gli andamenti delle singole province dove, in tratteggio, è riportato anche il medesimo indicatore calcolato secondo la precedente metodologia. La forbice tra i valori maggiori e quelli minori si è ridotta progressivamente: da un picco nel 2002 di 182 kg tra la provincia di Sondrio e quella di Brescia, a poco più di 100 negli ultimi anni, allineandosi ai valori più bassi, grazie alla diminuzione dei valori di Brescia, Pavia e Mantova, quelle con i valori più alti.

* dal 2016, elaborazioni secondo il DM 26 maggio 2016; in tratteggio, secondo la precedente DGR 2513/2011 (vedi nota Fig. 1).

400 450 500 550 600

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

BG BS

CO

CR

LC LO

MN

MI MB

PV

SO

VA RL

-4%

-3%

-2%

-1%

0%

1%

2%

3%

4%

variazione prod. totale

(16)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

CR old 400

450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

BG old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

CO old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

BS old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

MN old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

MI old 400

450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

LC old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

LO old

(17)

R IFIUT I U R B A N I 20 1 9 P rodu zi on e

2019 Comuni Abitanti

kg/anno n. % n. %

< 300 17 1,1% 21.056 0,2%

300-425 471 31,3% 2.360.813 23,4%

425-550 743 49,3% 6.547.450 64,8%

550-675 184 12,2% 1.000.378 9,9%

675-800 49 3,3% 101.523 1,0%

800-925 16 1,1% 18.540 0,2%

925-1050 15 1,0% 25.399 0,3%

> 1050 12 0,8% 28.810 0,3%

TOTALE 1.507 10.103.969

2018 Comuni Abitanti

< 300 17 1,1% 18.068 0,2%

300-425 477 31,5% 2.402.538 23,9%

425-550 745 49,1% 6.421.007 63,8%

550-675 187 12,3% 993.826 9,9%

675-800 47 3,1% 154.468 1,5%

800-925 16 1,1% 23.318 0,2%

925-1050 10 0,7% 14.990 0,1%

> 1050 17 1,1% 32.359 0,3%

TOTALE 1.516 10.060.574

Fig. 9 NUMERO DI COMUNI E ABITANTI PER CLASSI DI PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI (kg/anno) – 2019 e 2018 (DM 26/05/16)

Si può apprezzare come la maggior parte dei comuni si collocano come sempre nelle classi di pro-capite inferiori, cioè, escludendo la <300, la 300-425 e la 425-550 che rappresentano oltre l'80% dei comuni, e la 550-675, con poco più del 12% dei comuni. Da notare inoltre che, se si considerano gli abitanti, la "rappresentatività" delle due classi precedenti sale a oltre l'87%.

Rispetto al 2018 non si rilevano variazioni significative nella distribuzione delle classi del pro-capite.

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

MB old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

PV old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

SO old

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016* 2017* 2018* 2019*

VA old

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

2018

Comuni Abitanti

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

2019

Comuni Abitanti

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