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Rifiuti urbani. Dati 2017 - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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1 - RIFIUTI URBANI (dati 2017)

La raccolta ed elaborazione dei dati relativi ai rifiuti urbani in Regione Lombardia è disciplinata dall'art. 18 della L.R. 26/2003, che introduce obblighi e sanzioni, e dalla D.G.R. n. 6511/2017 (che sostituisce la precedente DGR 2513/2011) che definisce contenuti, tempistiche, frequenze e modalità di compilazione, definizioni, nomenclature e le modalità di calcolo degli indicatori di gestione. Recepisce inoltre il nuovo metodo di calcolo della percentuale di raccolta differenziata introdotto dal DM 26 maggio 2016, specificando la sua applicabilità dai dati 2017. Introduce anche tempistiche e modalità di inserimento specifiche per gli impianti di incenerimento della rete regionale per i rifiuti urbani ricompresi nell’elenco del D.P.C.M. 10 agosto 2016.

I dati sono raccolti attraverso l'applicativo web ORSO3.0

utilizzato in ben 14 regioni, dal nord al sud Italia; nel 2018, in due regioni, è iniziata una fase di sperimentazione (vedi cartina a fianco).

Sempre di più l'applicativo si pone come sistema condiviso e omogeneo per la raccolta dati, con le

finalità statistiche previste in particolare dall'art. 205 del D.Lgs. 152/2006 e dalle specifiche normative

regionali in materia: l'obiettivo principale di poter costituire un punto di riferimento unico per Enti,

Amministrazioni e soggetti pubblici che, a vario titolo, sono individuati dalla normativa in materia di

gestione rifiuti, o anche dagli stakeholder che comunque operano nel medesimo settore. Da diverso

tempo sono in corso incontri con alcuni di questi soggetti (a titolo di esempio si citano ISPRA Istituto

superiore per la protezione e la ricerca ambientale e SNPA Sistema Nazionale per la Protezione

dell'Ambiente, ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, CONAI Consorzio Nazionale

Imballaggi e i Consorzi di filera, CdCRAEE Centro di Coordinamento Rifiuti da Apparecchiature

Elettriche ed Elettroniche, ARERA Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente,

Legambiente), per definire accordi o protocolli per la condivisione di dati, informazioni ed esperienze,

ed operare per una interoperabilità o utilizzo dell'applicativo ORSO3.0, secondo quanto di

competenza, come unico sistema al fine di evitare sovrapposizioni o duplicazioni di sistemi di

raccolta dati.

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NOTA IMPORTANTE

Il DM 26 maggio 2016 "Linee guida sul calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani" ha definito i criteri e il metodo da utilizzarsi a livello nazionale per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, introducendo novità di rilievo che hanno di fatto modificato notevolmente quelli utilizzati in precedenza in Regione Lombardia.

Con DGR 21 aprile 2017 n. 6511, Regione Lombardia ha recepito integralmente tali linee guida oltre ai contenuti di due note di chiarimento da parte del Ministero, specificando che sarebbero state applicate per la prima volta nelle elaborazioni dei dati relativi al 2017, cioè quelle contenute nella parte dei rifiuti urbani della presente relazione.

Al fine di rendere sempre evidente che le elaborazioni non sono più direttamente confrontabili con quelle riportate nelle precedenti relazioni, i dati di produzione e delle raccolte differenziate e relativi indicatori sono evidenziati nel testo con uno sfondo lilla oppure, nelle note a corredo delle figure, è riportata l'indicazione DM 26/05/16. Per praticità, quando si fa riferimento ai dati precedenti per evidenziare incrementi o diminuzioni, il dato 2016 è stato "ricalcolato" con i medesimi criteri di quelli 2017. Nei grafici, ove possibile, sono riportati anche gli stessi valori o indicatori calcolati anche con la metodologia precedente (in genere in tratteggio o individuati nelle legende dall'etichetta OLD).

Le differenze sostanziali rispetto alle modalità di calcolo adottate fino ai dati 2016 sono riassumibili come di seguito:

- Vengono considerati come Rifiuti Urbani (RU) e, nel caso, come Raccolte Differenziate (RD), solo i rifiuti indentificati con i CER elencati in allegato al DM 26 maggio 2016 (in precedenza si consideravano comunque tutti i rifiuti urbani, indipendentemente dai codici CER utilizzati);

- Conteggio come RD anche dei quantitativi di rifiuti avviati a recupero energetico, come ad esempio il legno (nel metodo precedente NON venivano conteggiati come RD, ma solo come totale RU);

- Conteggio come RD dell’intero quantitativo dei rifiuti ingombranti avviati a selezione (nel metodo precedente veniva conteggiata la sola quota parte effettivamente selezionata dagli impianti);

- Conteggio come RD dell’intero quantitativo di rifiuti da spazzamento strade avviati a recupero (nel metodo precedente NON venivano conteggiati come RD ma solo nel totale RU);

- Conteggio come RD dei quantitativi di rifiuti inerti con codici CER 170107 e 170904, fino ad un massimo pari a 15 kg*abitante/anno, come da nota del Ministero dell'Ambiente 2776/2017 (nel metodo precedente NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU). Si fa presente che, anche se trattasi di casi limitatissimi, sono stati ammessi in questo punto anche alcuni quantitativi di inerti codificati con il CER 200301, data che sia la natura dei rifiuti che lo specifico codice CER sono previsti dal DM 26 maggio 2016;

- Conteggio come RD dei quantitativi stimati di frazione organica derivante dal compostaggio domestico (formula basata su numero e volume dei composter utilizzati e numero di svuotamenti annui), fino ad un massimo pari a 80 kg*abitante/anno, come da nota del Ministero dell'Ambiente 2776/2017 (nel metodo precedente NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU).

Si precisa che, come consentito dal DM 26 maggio 2016, la formula per la stima della frazione organica intercettata approvata con la DGR di Regione Lombardia prevede due soli svuotamenti annui, al posto dei quattro previsti dalle Linee guida ministeriali;

- Conteggio come RD dei quantitativi di rifiuti speciali assimilati avviati a recupero dai produttori (art. 184, comma 2, lett. b) e art. 198, comma 2, lett. g), D.Lgs. 152/2006), come da nota del Ministero dell'Ambiente 2789/2017 (nel vecchio metodo NON venivano conteggiati né come RD né come totale RU).

Si rimanda anche al Box 6 per ulteriori approfondimenti.

I dati elaborati sulla base dei nuovi criteri sono stati utilizzati ai fini della valutazione del

raggiungimento degli obietti previsti all'art. 205 co. 1 del D.Lgs. 152/2006 e della

determinazione delle addizionali (co. 3) o delle riduzioni (co. 3bis) dell'ecotassa come

previsto dallo stesso articolo e pubblicati da Regione Lombardia con DDUO 17052/2018.

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1.1 POPOLAZIONE

In Regione Lombardia nell’anno 2017, (www.Istat.it; http://www.asr-lombardia.it/ASR/i-comuni-della- lombardia/popolazione/popolazione-residente-/tavole/100647/) la popolazione residente risulta essere pari a 10.036.258 abitanti. Rispetto al 2016 (10.019.166 abitanti) l’incremento è stato pari al +0,2%, di poco superiore all'anno precedente. A partire dal 2013 il tasso di crescita si è sempre mantenuto costante, ovvero pari al +0,1%, rispetto a incrementi prossimi al +1% registrati in precedenza. A livello provinciale si registrano aumenti o diminuzioni nell'ordine del +1% o -1%.

Si ricorda che i dati riportati sono stati allineati alla “popolazione ricostruita Istat” a seguito del XV censimento della popolazione.

Nel 2017 i comuni di Lanzo d'Intelvi, Pellio Intelvi e Ramponio Verna (in provincia di Como), si sono fusi nel nuovo comune di Alta Valle Intelvi; il comune di Cavallasca (provincia di Como) è stato incorporato in quello di San Fermo della Battaglia; il comune di Felonica (provincia di Mantova) è stato incorporato in quello di Sermide, ridenominato Sermide e Felonica: conseguentemente i comuni della Regione Lombardia risultano essere 1.523.

Al fine di non alterare i dati di produzione pro-capite, i dati relativi ai comprensori degli aeroporti di Malpensa 2000 (Terminal 1 e Terminal 2) e di Orio al Serio Aeroporto sono stati tenuti separati rispetto a quelli dei comuni su cui insistono, rispettivamente Ferno e Somma Lombardo (VA) e Orio al Serio (BG) e conteggiati solo ai fini dei totali provinciali e regionale.

1.2 PRODUZIONE TOTALE

La produzione totale dei rifiuti urbani (RU) in Regione Lombardia nel 2017 è stata pari a 4.684.043 tonnellate, che rappresenta circa il 15% del totale della produzione italiana (dato 2016, Ispra).

Rispetto al 2016 si registra una diminuzione del -1,6% (4.760.501 t, ricalcolata secondo i nuovi criteri). Secondo la precedente metodologia i totali 2017 e 2016 risulterebbero essere pari a 4.551.372 e 4.628.769 tonnellate rispettivamente.

In Fig. 1 sono rappresentati l’andamento della produzione totale dei rifiuti urbani e quello della popolazione residente nell’arco temporale dal 1995 al 2017: il dato 2017 e 2016 sono calcolati secondo il DM 26 maggio 2016, mentre il tratteggio rappresenta la produzione totale secondo la precedente metodologia.

La Città Metropolitana di Milano incide per il 32,0% sul totale della produzione regionale, seguita dalla Provincia di Brescia (13,6%), Bergamo (10,5%), Varese (8,9%) e Monza e Brianza (7,7%), mentre le rimanenti sette province rappresentano meno di un terzo della produzione totale (27,3%) (Fig. 2).

1.3 PRODUZIONE PRO-CAPITE

Il dato regionale 2017 di produzione pro-capite di rifiuti urbani è stato di 466,7 kg/ab*anno (1,29 kg/ab*giorno), in diminuzione del -1,8% rispetto all'anno precedente, quando era stato registrato un valore pari a 475,1 kg/ab*anno (1,30 kg/ab*giorno), ricalcolati secondo DM 26 maggio 2016. Salvo l'aumento relativo del 2016 e 2017, determinato dalla nuova metodologia, si osserva una generale diminuzione del valore di produzione totale pro-capite dei rifiuti urbani (Fig. 4 e Fig. 5), così come quello di tutte le province (Fig. 8).

I valori di produzione pro-capite annua delle province lombarde vanno dai 507,7 kg di Mantova,

505,9 kg di Pavia e 504,9 kg di Brescia, le uniche oltre i 500 kg, fino ai 426,6 kg e 413,4 di Lodi e

Monza, mentre tutte le altre si assestano nell'intorno della media regionale (Fig. 6). In tutte le

province, ad eccezione di Como e Lodi, si è registrato un calo della produzione pro-capite rispetto

all'anno precedente (ricalcolato) (Fig. 7). Il dato del pro-capite regionale è nettamente inferiore sia a

quello nazionale, pari a 497,1 kg, che a quello delle regioni del nord, pari a 510,2 kg (dati 2016,

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1.4 RACCOLTA DIFFERENZIATA (RD)

La raccolta differenziata continua a crescere: nel 2017 in Regione Lombardia sono state raccolte in maniera differenziata 3.262.786 tonnellate di rifiuti urbani, con un aumento di circa +0,4% rispetto al 2016, quando ne furono raccolte 3.249.618 tonnellate (dato ricalcolato). La differenza contenuta rispetto all'anno precedente è dovuta essenzialmente ai nuovi criteri non perfettamente applicabili ai dati 2016: secondo la precedente metodologia i quantitativi delle raccolte differenziate 2017 e 2016 risulterebbero essere pari a 2.840.225 e 2.814.974 tonnellate rispettivamente, con un incremento di +2,6%.

La percentuale di raccolta differenziata, calcolata con il metodo introdotto dal DM 26 maggio 2016, si attesta al 69,7%, che segue il 68,3% ricalcolato dello scorso anno. Si ricorda nuovamente che tali valori non sono confrontabili con quelli storici e, analogamente al dato di produzione totale, sono giustificati da quantitativi di rifiuti in precedenza non conteggiati.

A livello provinciale si registrano valori e andamenti negli anni piuttosto differenti: in tutte le province e anche a livello regionale è stato raggiunto o superato l'obiettivo nazionale del 65% (previsto dall'art. 205 del D.LGS. 152/2006), ad esclusione di Pavia e Sondrio. Mancano di poco il raggiungimento dell'obiettivo regionale del 67% (previsto dal Piano Regionale di Gestione Rifiuti approvato con DGR 1990/2014) anche Como e Milano, obiettivo superato invece da tutte le altre province e complessivamente a livello regionale (Fig. 14). In Fig. 15 è stato evidenziato, per gli anni 2017 e 2016, il confronto tra le percentuali di raccolta differenziata calcolata secondo il DM 26 maggio 2016 e la precedente metodologia.

Dalle elaborazioni effettuate a livello comunale si segnala che nell’anno 2017 oltre i due terzi dei comuni lombardi hanno superato l'obiettivo del 65% (Fig. 19).

1.5 RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche)

Dai dati raccolti con l’applicativo ORSO3.0 risulta che in Lombardia, nel 2017, sono state raccolte 46.133 tonnellate di RAEE, ancora in aumento rispetto al 2016, con il dettaglio riportato in Fig. 21.

Al fine di assicurare l’integrità della serie storica, dopo l’entrata in vigore del DM 8 marzo 2010 n. 65, che ha introdotto il c.d. “uno contro uno” e del DM 31 maggio 2016, n. 121, che ha introdotto il c.d.

“uno contro zero” (vedi Box 5), i dati raccolti dall'applicativo ORSO3.0 sono stati integrati come di consueto con quelli forniti dal Centro di Coordinamento RAEE (www.cdcraee.it) relativi ai quantitativi provenienti dai Luoghi di Raggruppamento/Centri di conferimento, ed evidenziati con degli asterischi nella tabella e con il colore viola nel grafico di Fig. 22 e Fig. 23. Il dato complessivo (Orso+LdR/AC) relativo al 2017 è pari quindi a 54.637,1 tonnellate.

1.6 COMPOSTAGGIO DOMESTICO

Altra novità introdotta dal DM 26 maggio 2016 è stata l'inclusione nelle raccolte differenziate della stima dei quantitativi di rifiuti organici intercettati con la pratica del compostaggio domestico che, secondo il metodo precedente di Regione Lombardia (DGR 2513/2011) era invece inquadrata come azione di prevenzione della produzione di rifiuti e quindi non inclusa nei conteggi. Per fini statistici, oltre ad evidenziare comunque in quali comuni veniva promossa tale iniziativa come buona pratica di gestione integrata dei rifiuti, si procedeva ad una stima del "rifiuto evitato", utilizzando una formula comunemente accettata che fissa in 250 grammi/persona la produzione giornaliera media di umido+verde e considerando ogni nucleo famigliare composto mediamente da tre persone.

Il DM 26 maggio 2016, in realtà prevede anche una diversa modalità di calcolo, basata sul volume e numero di composter utilizzati e considerando un numero di svuotamenti annui pari a 4: la DGR 6511/2017, nel recepire il Decreto Ministeriale, ha ridotto il numero di svuotamenti a 2.

Essendo questo il primo anno di applicazione della nuova metodologia, oltre ad aver effettuato

adeguata informazione ai Comuni attraverso comunicazioni e corsi di formazione, per i dati 2017 si

è ritenuto di applicare gradualmente tale nuovo approccio: la stima dei quantitativi da conteggiare è

stata effettuata secondo numero e volume dei composter, se indicati, oppure secondo il pro-capite.

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comunque un quantitativo massimo di 80 kg*ab/anno. I dati riepilogativi a livello regionale e provinciale sono riportati in Fig. 24, mentre la modalità di calcolo utilizzata è stata specificata nei dati di dettaglio comunale (vedi file e report pubblicati sul sito www.arpalombardia.it).

1.7 RECUPERO DI MATERIA E RECUPERO DI ENERGIA

Immediatamente dopo la prevenzione e riduzione della produzione, la normativa europea colloca il recupero di materia come principale obiettivo della gestione dei rifiuti. La raccolta differenziata è indicata come strumento (non l'unico) per massimizzare il recupero, insieme ad esempio all'ecodesign, alla responsabilità estesa del produttore, al recupero di materiali a valle di operazioni di smaltimento o recupero energetico.

La L.R. n. 26/2003, all’art. 23, aveva già previsto a suo tempo gli indicatori del recupero di materia, di energia e recupero complessivo. L’indicatore “Avvio a recupero di materia” (colonna “materia”

in Fig. 26) è calcolato conteggiando i quantitativi delle raccolte al netto degli scarti e sommando anche i quantitativi derivanti dal recupero delle terre da spazzamento stradale; dal conteggio delle raccolte sono esclusi comunque quei rifiuti raccolti separatamente per essere avviati allo smaltimento in sicurezza (i c.d. RUP "Rifiuti Urbani Pericolosi" quali farmaci, siringhe, pile portatili, contenitori TFC, vernici, inchiostri, adesivi e resine, acidi, solventi, prodotti fotochimici, solventi, sostanze alcaline). L'indicatore relativo al "Recupero di energia" (colonna “energia” in Fig. 26) è calcolato conteggiando i quantitativi di rifiuti non differenziati avviati ad incenerimento con recupero energetico, comprensivi di una piccola quota di raccolte differenziate avviate a recupero energetico, quali ad esempio carta (documenti contenenti dati sensibili), o legno.

L'indicatore "Recupero complessivo" è la somma dei due precedenti e tutti sono riferiti al totale rifiuti urbani (in questo caso calcolati secondo la precedente metodologia).

Nel 2017, la percentuale di recupero complessivo (tra materia ed energia) è stata pari a 85,0%

rispetto al quantitativo prodotto di rifiuti urbani (calcolato secondo il metodo precedente che si ritiene più in linea con quanto previsto dalla normativa comunitaria), in aumento rispetto al 2016 (84,7%), con:

✓ percentuale di recupero di materia pari al 60,9%;

✓ percentuale di recupero di energia diretto pari al 24,1%.

Oltre alla percentuale di recupero di energia “diretto” (da intendersi quali conferimenti diretti dei rifiuti indifferenziati agli inceneritori sommati ai rifiuti in uscita dalle c.d. stazioni di trasferenza

1

), è indicata anche la percentuale di recupero di energia di “secondo (2ndo) destino” cioè comprensiva anche dei quantitativi in uscita dagli impianti di pre-trattamento dei rifiuti indifferenziati.

Per l’anno 2017 si registra una percentuale di recupero complessivo materia+energia di

“secondo destino” pari a 90,2%.

1.8 CONFERIMENTO DIRETTO IN DISCARICA

Nel 2017 sono state smaltite direttamente in discarica 22.981 tonnellate di rifiuti urbani non differenziati (corrispondenti a circa lo 0,5% del totale dei rifiuti urbani), con una diminuzione rispetto al 2016 pari a -22,5%, quando ne erano state smaltite 29.645 tonnellate (pari allo 0,6% del totale dei rifiuti urbani indifferenziati).

Le uniche due province nelle quali si registrano conferimenti più "significativi" rispetto alla

percentuale regionale (nonostante i quantitativi complessivi siano limitati), sono quelle di Como e

Varese: sul territorio dei comuni di Mozzate (CO) e Gorla Maggiore (VA), è infatti presente una

discarica di rifiuti non pericolosi dotata, all’interno, di un impianto di pre-trattamento ed igienizzazione

del rifiuto urbano indifferenziato a seguito del quale i rifiuti sono depositati in discarica.

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Considerando che dal contributo derivante dagli impianti di pre-trattamento che hanno trattato parte dei rifiuti urbani non differenziati (frazione residuale), una percentuale pari al 2,0% di rifiuti post-trattamento ha come destino finale lo smaltimento in discarica, nel 2017 il conferimento complessivo in discarica (diretto e post-trattamento) dei rifiuti urbani non differenziati è stato pari a 83.859 tonnellate.

1.9 RECUPERO RIFIUTI DA SPAZZAMENTO STRADE

Coerentemente con i disposti della L.R. n. 26/2003 in tema di incentivazione del recupero di materia dai rifiuti, le elaborazioni effettuate nella presente Relazione hanno incluso nell’indicatore

“Percentuale di avvio a recupero di materia” i quantitativi di rifiuti provenienti da spazzamento strade e recuperati nei c.d. impianti di lavaggio terre da spazzamento (soil washing), così come dichiarati dai Gestori degli impianti autorizzati. Da quest'anno inoltre, come previsto dal DM 26 maggio 2016 e dalla DGR 6511/2017, l'intero quantitativo di rifiuti da spazzamento strade avviati agli impianti che ne effettuano il recupero è conteggiato tra le raccolte differenziate.

Nel 2017 sono state raccolte 123.977 tonnellate di rifiuti da spazzamento stradale (circa il 2,6% del quantitativo totale dei rifiuti urbani prodotti) come da dettaglio di Fig. 30.

La maggior parte dei rifiuti da spazzamento raccolti vengono inviati ad impianti che ne effettuano il recupero ubicati in Regione Lombardia, ad esclusione di un impianto in Emilia-Romagna e uno in Provincia di Trento, ma per quantitativi trascurabili: si tratta di quasi 77.000 tonnellate direttamente, e quasi 42.000 tonnellate dopo un primo passaggio ad impianti di trasferenza/stoccaggio, per un totale pari a quasi 119.000 tonnellate, che rappresentano oltre il 95% dei rifiuti da spazzamento strade raccolti. (vedi Fig. 31).

I 10 impianti presenti sul territorio lombardo (un impianto ha cessato l'attività a metà 2016) hanno trattato complessivamente quasi 160.000 tonnellate di rifiuti da spazzamento strade e tipologie similari, delle quali circa tre quarti provenienti appunto dalla Lombardia.

1.10 RIEPILOGO DATI

Nella tabella di Fig. 32 sono riassunti per l’anno 2017, i seguenti dati riepilogativi sia a livello regionale che delle diverse province:

✓ dati statistici generali (numero comuni, abitanti residenti e variazione % anni 2016-2017)

✓ produzione di rifiuti urbani (totale; pro-capite; % su totale regionale; variazione % anni 2016- 2017);

✓ raccolta differenziata RD (totale; pro-capite; % di RD; variazione % anni 2016-2017);

✓ rifiuti indifferenziati (produzione totale; pro-capite; variazione % anni 2016-2017)

Nella tabella di Fig. 33 sono stati riassunti i dati principali relativi ai capoluoghi di provincia, che, per popolazione, tessuto urbano e concentrazione di attività produttive e commerciali, rappresentano sempre una particolarità nell'ambito delle statistiche, discostandosi dalle medie provinciali e in genere presentando “indicatori di gestione” diversi rispetto alla media provinciale.

Nella tabella di Fig. 34 sono riportati gli andamenti degli indicatori principali relativi alla produzione

e gestione dei rifiuti urbani.

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Box 1 Ultime novità normative

D.M. 26 maggio 2016

«Linee guida sul calcolo della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani»

I criteri per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata sono contenuti nel DM 26 maggio 2016, che fornisce indirizzi metodologici generali, il metodo nazionale per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata (la formula da applicare), nonché l’elenco dei codici CER da utilizzare ai fini del calcolo.

Sono stati "integrati" da due note di chiarimenti del Ministero dell'Ambiente, n. 2776/2017 e n. 2789/2017.

D.G.R. 21 aprile 2017, n. 6511

«Modalità di Compilazione dell’applicativo O.R.SO. (Osservatorio Rifiuti SOvraregionale) relativo alla raccolta dei dati di produzione e gestione dei rifiuti urbani e dei rifiuti gestiti dagli impianti in Regione Lombardia - Definizione del metodo standard per il calcolo e la verifica delle percentuali di raccolta differenziata dei rifiuti urbani raggiunte in ogni comune, ai sensi dell’art. 205 del D.LGS.

3 aprile 2006, n. 152»

La nuova DGR definisce le modalità di compilazione di ORSO3.0, l'applicativo web per la raccolta dei dati, e fornisce le indicazioni per il calcolo degli indicatori della gestione dei rifiuti, tra cui quello della percentuale di raccolta differenziata come definito dal DM 26 maggio 2016.

In particolare ha introdotto alcune modifiche legate appunto all'utilizzo dell'applicativo ORSO3.0: ad esempio per i comuni l'obbligo di indicazione del soggetto gestore della raccolta almeno per i rifiuti urbani non differenziati ora è sanzionabile, oppure per gli inceneritori di rifiuti urbani, è previsto l'inserimento dei dati in modalità dettagliata (cioè con indicazione dei soggetti conferitori e degli impianti di destinazione dei rifiuti).

Si rimanda alla lettura integrale della DGR, ricordando che i nuovi criteri di calcolo sono utilizzati per la prima volta per i dati relativi al 2017.

Direttiva 2018/849/UE del 30 maggio 2018

«Direttiva 2018/849/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 che modifica le direttive 2000/53/CE relativa ai veicoli fuori uso, 2006/66/CE relativa a pile e accumulatori e ai rifiuti di pile e accumulatori e 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche»

La Direttiva modifica tre direttive, quella sui veicoli fuori uso, sulle pile e accumulatori e sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, al fine di coordinarle con quanto previsto dalla Direttiva quadro sui rifiuti (DIR 2008/98/CE come modificata dalla DIR 2018/851/UE), in particolare per quanto riguarda le definizioni, la responsabilità estesa del produttore e degli obiettivi di riciclaggio, le modalità di trasmissione dei dati relativi ai tassi di riciclaggio raggiunti, l'obbligo di eliminazione di taluni componenti o sostanze dai veicoli fuori uso.

Direttiva 2018/850/UE del 30 maggio 2018

«Direttiva 2018/850/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti»

Modifica la "vecchia" Direttiva discariche, in particolare per quanto riguarda le definizioni generali, sempre per allinearsi a quelle previste nella Direttiva quadro, e alcune specifiche (ad esempio quella di "insediamento isolato"). Vengono inoltre fissati obiettivi più stingenti relativi ai quantitativi di rifiuti smaltibili in discarica, al fine di favorire il più possibile la transizione verso l'economia circolare, come ad esempio, entro il 2035, quello di smaltire in discarica al massimo il 10% dei rifiuti urbani prodotti, dettagliando anche nello specifico come calcolare il raggiungimento di tali obiettivi.

Direttiva 2018/851/UE del 30 maggio 2018

«Direttiva 2018/851/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 2008/98/CE relativa ai rifiuti»

Molte le novità introdotte da questa Direttiva che va a modificare in maniera sostanziale diversi articoli della Direttiva quadro sui rifiuti, nell'ambito della oramai nota "economia circolare". Dall'introduzione di alcune nuove definizioni, tra cui quella di rifiuti urbani, di rifiuti da costruzione e demolizione e di rifiuti alimentari, al rafforzamento del concetto di responsabilità estesa del produttore;

dall'introduzione dell'obbligo di raccolta differenziata dell'organico all'innalzamento degli obiettivi di riciclo dei rifiuti urbani che si alzano al 55% nel 2025, al 60% nel 2030 e al 65% nel 2035. Dall'incentivazione delle misure volte alla prevenzione della produzione dei rifiuti alla definizione delle regole per calcolare il conseguimento degli obiettivi di riciclaggio.

Direttiva 2018/852/UE del 30 maggio 2018

«Direttiva 2018/852/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018 che modifica la direttiva 94/62/CE sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio»

Anche la Direttiva imballaggi ha subito un restyling in termini di allineamento delle definizioni, di introduzione di misure volte a favorire il riutilizzo degli imballaggi e di innalzamento degli obietti di riciclaggio che passano al 65% degli imballaggi entro il 2025 e al 70%

entro il 2030, con obiettivi specifici per ogni singolo materiale e anche in questo caso definizione delle regole per calcolare il conseguimento degli obiettivi.

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Box 2 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo P1 - aggiornamento 2017

Piano Regionale Gestione Rifiuti (DGR 1990/2014)

Produzione RU - Obiettivo P1: “Variazione della produzione pro-capite di RU inferiore del 8% rispetto alla variazione della spesa per consumi delle famiglie (SCF) al 2020 rispetto al 2011”.

NOTA METODOLOGICA: la verifica del presente obiettivo del PRGR è effettuata utilizzando la precedente modalità di calcolo che era quella utilizzata al momento dell'approvazione del Piano stesso.

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Valori SCF 3.183 3.014 2.894 2.950 3.031 3.040 3.051

PC 497,6 472,5 461,2 464,7 456,8 462,0 453,5

Variazione progressiva (rispetto a 2011=0)

vSCF - -5,3% -9,1% -7,3% -4,8% -4,5% -4,1%

vPC - -5,0% -7,4% -6,6% -8,2% -7,2% -8,9%

Indicatore P1 - -0,3% -1,7% -0,7% 3,4% 2,8% 4,7%

Nella tabella sono riportati i valori assoluti della Spesa per Consumi delle Famiglie (SCF) e della produzione pro-capite annua regionale (PC), quindi le loro variazioni progressive rispetto al 2011 (anno indicato nel PRGR).

Come indicato nel PRGR, l’indicatore P1 è calcolato dalla differenza fra la variazione del SCF e la variazione del PC, per cui appare di segno contrario rispetto a quanto riportato nel recente "Primo Rapporto di Monitoraggio Integrato del PRGR/PRB-VAS.

Nel grafico è rappresentato l'andamento dell'indicatore, secondo la modalità di calcolo adottata, come descritto sopra:

risulta quindi che valori minori di zero rappresentano un andamento negativo (cioè che si discosta dall'obiettivo), mentre valori sopra lo zero, rappresentano l'entità del disaccoppiamento, cioè la tendenza dell'indicatore verso l'obiettivo dell'8% (da intendersi

"da superare" e non quindi come

"inferiore del...").

Box 3 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo RD1 - aggiornamento 2017 -4,0

-2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

%

Piano Regionale Gestione Rifiuti (DGR 1990/2014)

Raccolta differenziata - Obiettivo RD1: “Raggiungimento del 67% di raccolta differenziata a livello regionale al 2020 e del 65% a livello di singolo Comune”.

NOTA METODOLOGICA: la verifica del presente obiettivo del PRGR è effettuata utilizzando la precedente modalità di calcolo che era quella utilizzata al momento dell'approvazione del Piano stesso.

Indicatore 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

% RD regionale 50,6% 52,4% 54,4% 57,0% 59,0% 60,8% 62,4%

n. comuni

%RD>65% 316 400 442 499 588 686 719

D.G.R. 5 novembre 2018, n. 738

«Definizione delle modalità operative per l’individuazione dei comuni soggetti alle addizionali e alle riduzioni del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi ai sensi della l.r.

10/2003»

Definisce i criteri per la determinazione delle addizionali e riduzioni dell'ecotassa, ai sensi dell'art. 205 del D.Lgs. 152/2006, specificando che vengono utilizzati i dati inseriti nell'applicativo ORSO, che l'ambito di riferimento per la verifica del pro-capite comunale è quello regionale e prevede che tramite decreto del dirigente in materia di pianificazione rifiuti venga approvato l'elenco delle percentuali di RD e di pro-capite per ogni comune, con indicazione delle addizionali o riduzioni da applicarsi all'ecotassa.

D.D.U.O. 21 novembre 2018, n. 17052

«Individuazione dei comuni soggetti per l’anno 2018 alle riduzioni del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi ai sensi della l.r. 10/2003»

Approvazione dell'elenco delle percentuali di raccolta differenziata e di pro-capite raggiunte nel 2017 per ogni comune dei Regione Lombardia, con indicazione delle eventuali addizionali o riduzioni da applicarsi all'ecotassa.

(10)

Box 4 Piano Regionale Gestione Rifiuti - Obiettivo RD2 - aggiornamento 2017

Piano Regionale Gestione Rifiuti (DGR 1990/2014)

Raccolta differenziata - Obiettivo RD2: “Presenza di quantitativi raccolti delle frazioni sotto indicate per ogni Comune”.

Frazione Entro il 2015 Entro il 2020

FORSU (scarti di cucina) Attivazione in tutti i Comuni superiori ai

1.000 abitanti Attivazione in tutti i Comuni

Imballaggi in carta, plastica, vetro, metalli, legno Attivazione in tutti i Comuni Altri metalli non imballaggi Attivazione in tutti i Comuni

RAEE Attivazione in tutti i Comuni

Oli minerali e vegetali, accumulatori, toner,

vernici, farmaci Attivazione in tutti i Comuni

Scarti verdi

Attivazione in tutti i Comuni. Raccolta domiciliare solo se a pagamento, con canone specifico a copertura del servizio, per il cittadino che aderisce Scarti tessili e vestiti usati Attivazione in tutti i Comuni

Ingombranti Attivazione in tutti i Comuni

Indicatore 2017

n. comuni che hanno raggiunto l'obiettivo RD2-2015 787

n. comuni che hanno raggiunto l'obiettivo RD2-2020 297

L’indicatore RD2 è calcolato verificando tutte le raccolte attivate dai comuni, comprese anche le frazioni che compongono la raccolta multimateriale, se indicate: dato che molti comuni non riportano tale informazione nell'applicativo ORSO3.0, il dato potrebbe essere sottostimato.

Art. 181, D.LGS. 152/2006

Anche nel D.LGS. 152/2006, all'art. 181, co.1, è riportato un obiettivo simile a quello del PRGR, ma "meno severo": "...le autorità competenti realizzano, altresì, entro il 2015 la raccolta differenziata almeno per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile, per il legno...".

Indicatore 2017

SI (manca legno) SI SI (totale)

n. comuni che hanno raggiunto l'obiettivo art. 181 130 1.140 1.270 L’indicatore è calcolato con gli stessi criteri utilizzati per il precedente, considerando solo le frazioni previste dal d.lgs. 152/2006: dato che per quanto riguarda il legno non è previsto l'obbligo, sono stati conteggiati separatamente quei comuni dove manca solo quella frazione.

Box 5 I dati del Centro di Coordinamento RAEE (CdCRAEE)

Dopo che dal 2011, con l’entrata in vigore del DM 8 marzo 2010 n. 65, è possibile per il cittadino che acquista una nuova apparecchiatura elettronica consegnare al negoziante quella vecchia, qualora della stessa tipologia (c.d. “uno contro uno”), con l’entrata in vigore del D.LGS. 49/2015, che ha di fatto sostituito interamente il precedente D.LGS. 151/2005 e del recente DM 31 maggio 2016, n. 121, è prevista anche la possibilità per i consumatori di conferire apparecchi di piccole dimensioni (inferiore a 25 cm) presso i grandi punti vendita (superficie maggiore di 400 mq), senza obbligo di acquisto (c.d. “uno contro zero”).

Il ritiro è obbligatorio e gratuito e consente al commerciante il conferimento in forma semplificata presso i Centri di Raccolta Comunali (CdR) o presso “Luoghi di Raggruppamento” (LdR) o comunque altre tipologie di “centri di conferimento” appositamente realizzati, dove i RAEE, raccolti ai sensi delle suddette norme, vengono stoccati in attesa del conferimento agli impianti di recupero.

Nello specifico si tratta di centri di conferimento gestiti da “grandi utilizzatori” pubblici o privati (ad es. ospedali o caserme), o

“installatori” e da “centri di raccolta privati” (in genere gestiti dagli stessi Sistemi collettivi). In Regione Lombardia, secondo i dati forniti dal CdC RAEE nel “Rapporto annuale 2016”, si trovano 103 di questi centri.

I rifiuti conferiti, pur essendo spesso rifiuti urbani a tutti gli effetti, non rientrano nella produzione contabilizzata tramite l’applicativo web ORSO3.0., ma vengono contabilizzati dal CdCRAEE.

(11)

Box 6 Calcolo della produzione totale RU e della percentuale di RD: applicazione dei criteri del DM 26 maggio 2016

Come già richiamato in precedenza, con la pubblicazione del DM 26 maggio 2016 sono state approvate le linee guida nazionali per il calcolo della percentuale di raccolta differenziata, a cui le Regioni devono adeguarsi. Gli aspetti salienti di tali linee guida sono riassumibili in:

a. definizione di un elenco di codici rifiuti ammissibili (che richiama anche al DM 8 aprile 2008 sui Centri di raccolta);

b. destino delle raccolte differenziate prioritariamente a recupero di materia, per cui è contemplato implicitamente anche il recupero energetico;

c. inclusione nella RD dell'intero quantitativo di rifiuti ingombranti misti se inviati ad impianti finalizzati al recupero;

d. inclusione nella RD dell'intero quantitativo di rifiuti da spazzamento stradale se inviati ad impianti finalizzati al recupero;

e. inclusione nella RD (e negli RU) dei rifiuti inerti da C/D con codici CER 170107 e 170904 se conferiti da utenze domestiche (quantitativo max pari a 15 kg*ab/anno);

f. inclusione nella RD (e negli RU) della frazione organica avviata a compostaggio domestico, stimata secondo la formula riportata nella DGR, che tiene conto del numero e volume di composter utilizzati e di 2 svuotamenti anno (quantitativo max pari a 80 kg*ab/anno);

g. inclusione nella RD (e negli RU) dei quantitativi di rifiuti speciali assimilati avviati a recupero dai produttori (art. 184, comma 2, lett. b) e art. 198, comma 2, lett. g), D.Lgs. 152/2006).

Senza entrare nel merito di considerazioni e valutazioni sui criteri generali adottati, che hanno la finalità principale di uniformare le modalità di calcolo fra tutte le Regioni, va evidenziato che in particolare per i punti c), d) ed e), tali indicazioni differiscono in modo significativo rispetto al metodo precedente adottato in Regione Lombardia con D.G.R. 2513/2011.

Metodo precedente

Criteri DM 26 maggio 2016 e DGR 6511/2017

a+b a+b+c a+b+c+d a+b+c+d+e a+b+c+d+e+f a+b+c+d+e+f+g

Tonnellate

RU 4.551.372 4.548.506 4.651.527 4.681.040 4.684.043

RD 2.840.225 2.839.932 3.009.705 3.127.249 3.230.270 3.259.783 3.262.786

-0,01% 5,97% 10,11% 13,73% 14,77% 14,88%

Perc. RD % 62,40% 62,44% 66,17% 68,75% 69,45% 69,64% 69,66%

Nella tabella sono riportati i quantitativi della produzione totale di rifiuti urbani e il quantitativo totale delle raccolte differenziate, al variare delle condizioni elencate all'inizio del box e contraddistinte dalle lettere. Si noti che la condizione di cui alla lettera a) porta ad una leggera diminuzione dei quantitativi totali e delle raccolte differenziate, mente le altre riguardano solo i quantitativi delle raccolte differenziate, che aumentano complessivamente fino a quasi il +15%. Considerando tutte le condizioni, la percentuale di raccolta differenziata regionale arriva poco oltre il 69,5% con un aumento di circa 7 punti percentuali.

A livello provinciale, le variazioni sono comprese fra i circa +10 punti percentuali di Cremona, +9 di Bergamo e Lecco fino ad arrivare ai soli +5 di Mantova (che è però la Provincia con la più alta %RD) e +4 di Pavia che invece rimane il fanalino di coda della Lombardia.

64,63%

66,49%

59,32%

68,52%

61,30%

65,74%

81,80%

58,58%

65,92%

46,36% 46,80%

68,18%

73,76% 74,11%

66,50%

78,21%

70,29%

74,20%

86,83%

64,94%

74,05%

50,32%

55,06%

75,52%

42%

48%

54%

60%

66%

72%

78%

84%

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA

- a+b +c +d +e +f +g

2.600.000 2.800.000 3.000.000 3.200.000 3.400.000

- a+b +c +d +e +f +g

58%

60%

62%

64%

66%

68%

70%

Tonnellate

RD (t) %RD

(12)

R IFIUT I U R B A N I 2017 P rod uzi on e

Fig. 1 PRODUZIONE TOTALE RIFIUTI URBANI (t) E POPOLAZIONE REGIONALE – 1995-2017 (DM 26/05/16)

La produzione totale dei rifiuti urbani (RU) in Regione Lombardia nel 2017 è stata pari a 4.684.043 tonnellate, con una diminuzione del -1,6% rispetto al 2016 nonostante l'aumento della popolazione. Si ricorda che rispetto alla metodologia precedente (dati fino al 2015 nel grafico) sono conteggiati nel totale RU anche gli inerti di provenienza domestica, il compostaggio domestico e i rifiuti assimilati avviati a recupero da parte dei produttori stessi. La diminuzione rispetto al 2016 è piuttosto evidente e, come descritto successivamente, relativa essenzialmente ad un forte calo dei rifiuti indifferenziati.

La linea tratteggiata blu scuro rappresenta l'andamento della produzione totale calcolata secondo i precedenti criteri della DGR 2513/2011, per cui il totale 2017 risulterebbe pari a 4.551.372 tonnellate, addirittura inferiore al dato 2015 (4.571.434 t).

Fig. 2 PRODUZIONE TOTALE DEI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (%) - 2017 (DM 26/05/16)

Il dato di produzione totale disaggregato a livello provinciale, mostra una situazione che si ripropone sempre simile agli anni precedenti: la Città Metropolitana di Milano incide per il 32,0% sul totale della produzione regionale, seguita da quelle di Brescia (13,6%), Bergamo (10,5%),

3.722.820 3.803.133 3.933.158 4.071.787 4.289.561 4.447.889 4.615.028 4.682.556 4.615.534 4.735.103 4.773.468 4.944.926 4.929.000 5.029.428 4.929.000 4.960.153 4.827.508 4.628.145 4.599.250 4.648.392 4.571.434 4.760.501 4.684.043

8.000.000 8.500.000 9.000.000 9.500.000 10.000.000

0 1.000.000 2.000.000 3.000.000 4.000.000 5.000.000

abitanti tonnellate

Produzione totale (t) Produzione totale OLD (t) Popolazione

MI 32,0%

BS 13,6%

BG 10,5%

VA 8,9%

MB 7,7%

CO 6,0%

PV 5,9%

MN 4,5%

CR

3,6% LC 3,4% LO

2,1% SO 1,8%

(13)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 P rod uzi on e

Fig. 3 PRODUZIONE TOTALE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (tonnellate) - 2003-2017 (DM 26/05/16)

Anche per l'andamento della produzione totale a livello provinciale conferma quanto già illustrato in Fig. 1: i dati 2016 e 2017 sono calcolati secondo il nuovo metodo e quindi non vanno correlati direttamente con i precedenti. Per quasi tutte le province si registra comunque una diminuzione della produzione rispetto al 2016, variabile dal -0,1% e -0,7% delle province di Como e Sondrio, fino al -2,2% e -4,0% delle Province di Mantova e Brescia. Le rimanenti province registrano diminuzioni attorno al -1,5%. In netta controtendenza la Provinca di Lodi, con un aumento di +1,5%.

Fig. 4 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI REGIONALE (kg/ab*anno) - 2000-2017 (DM 26/05/16)

Il dato regionale 2017 di produzione pro-capite di rifiuti urbani è stato di 466,7 kg/ab*anno (1,28 kg/ab*giorno), in diminuzione del -1,8%

rispetto all'anno precedente, quando era stato registrato un valore pari a 475,1 kg/ab*anno (1,30 kg/ab*giorno).

Applicando la metodologia precedente, il dato di produzione totale pro-capite risulta invece pari a 453,5 kg/ab*anno, in netta diminuzione rispetto agli anni precedenti, confermando un trend decrescente che dura dal 2008, anche se in modo meno marcato.

400 420 440 460 480 500 520 540

Pro-capite Pro-capite OLD 0

200.000 400.000 600.000 800.000 1.000.000 1.200.000 1.400.000 1.600.000

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

(14)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 P rod uzi on e

Fig. 5 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI (kg/ab*anno) E SPESA MENSILE DELLE FAMIGLIE (euro) REGIONALE – 2000-2017 (DM 26/05/16)

Il confronto fra la produzione pro-capite dei rifiuti urbani e la spesa media mensile per consumi delle famiglie (dati Istat ultimo aggiornamento Report 2017 del 19 giugno 2018 disponibile a questo link http://www.istat.it/it/archivio/217356) mostra in maniera abbastanza evidente il disaccoppiamento soprattutto se si considera il pro-capite totale calcolato secondo la precedente metodologia (vedi Box 2).

Fig. 6 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA (kg/ab*anno) E REGIONE (RL) – 2017 (DM 26/05/16) I valori di produzione pro-capite annua delle province lombarde calcolate secondo il metodo del DM 26 maggio 2016 (barre piene) sono sempre superiori al medesimo valore calcolato con il metodo precedente (barra vuota). Le province di Brescia (504,9 kg), Pavia (505,9 kg)

2.400 2.600 2.800 3.000 3.200 3.400

420 440 460 480 500 520

540 euro

kg

Produzione pro-capite regionale (PC) Pro-capite OLD Spesa per consumi delle famiglie (SCF)

0 100 200 300 400 500 600

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

(15)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 P rod uzi on e

Fig. 7 VARIAZIONE PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PER PROVINCIA E REGIONE (%) - 2016-2017 (DM 26/05/16) La variazione del pro-capite a livello regionale segna un saldo negativo pari a -1,8% e quasi tutte le province (dal -3,9% di Brescia al -0,7%

di Sondrio). Solo Como, con un +0,1% e Lodi con +1,0%, registrano un incremento. La variazione del pro-capite calcolata secondo la metodologia precedente ricalca sostanzialmente quella illustrata nel grafico, ad esclusione di Como, che non registra variazione, e Lodi, che risulta in diminuzione di -0,1%.

Fig. 8 PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI PROVINCIALI (kg/ab*anno) E VALORE MEDIO REGIONALE (RL) - 2000- 2017 (DM 26/05/16)

Il grafico illustra l’andamento della produzione pro–capite di rifiuti urbani delle diverse province lombarde per l’intervallo temporale tra gli anni 2000-2017, confrontato con l’andamento del valore medio regionale. Seguono poi i grafici con gli andamenti delle singole province dove, in tratteggio, è riportato anche il medesimo indicatore calcolato secondo la precedente metodologia.

BG

BS

CO

CR LC

LO

MN

MI

MB PV

SO

VA

RL

-4%

-3%

-2%

-1%

0%

1%

2%

3%

4%

400 450 500 550 600

2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

(16)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 P rod uzi on e

400 450 500 550 600

CR old 400

450 500 550 600

BG old

400 450 500 550 600

CO old

400 450 500 550 600

BS old

450 500 550 600

MN old

450 500 550 600

MI old 400

450 500 550 600

LC old

400 450 500 550 600

LO old

(17)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 P rod uzi on e

Classe Comuni Abitanti

PC n. % n. %

< 0,9

(328,5) 61 4,0% 109.934 1,1%

0,9 - 1,2

(438,0) 673 44,2% 4.193.237 41,8%

1,2 - 1,5

(547,5) 546 35,9% 4.672.044 46,6%

1,5 - 1,8

(657,0) 159 10,4% 859.131 8,6%

1,8 - 2,1

(766,5) 40 2,6% 132.888 1,3%

2,1 - 2,6

(949,0) 24 1,6% 29.469 0,3%

2,6 - 3,1

(1.131,5) 12 0,8% 19.019 0,2%

> 3,1 8 0,5% 20.536 0,2%

TOTALE 1.523 10.036.258

Fig. 9 NUMERO DI COMUNI E ABITANTI PER CLASSI DI PRODUZIONE PRO-CAPITE DI RIFIUTI URBANI (kg/giorno) – 2017 (DM 26/05/16)

Da elaborazioni effettuate a livello comunale, risulta che 940 dei 1.523 comuni della Lombardia (pari a circa il 62%) hanno registrato nel 2017 una produzione pro-capite di rifiuti urbani inferiore rispetto alla produzione pro-capite regionale.

400 450 500 550 600

MB old

400 450 500 550 600

PV old

400 450 500 550 600

SO old

400 450 500 550 600

VA old

0% 10% 20% 30% 40% 50%

Comuni Abitanti

(18)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lt a di ff erenzi ata

Fig. 10 ANDAMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA e DEI RIFIUTI URBANI INDIFFERENZIATI (tonnellate) - 1995-2017 (DM 26/05/16)

Nel 2017 in Regione Lombardia, sono state raccolte in maniera differenziata 3.262.786 tonnellate, con un aumento di circa +0,4% rispetto al 2016, quando ne furono raccolte 3.249.618 tonnellate (ricalcolata con i nuovi criteri).

Nel grafico è riportata la serie storica dei quantitativi totali delle raccolte differenziate e dei rifiuti indifferenziati a partire dal 1995, dove è ben evidente il continuo aumento dei quantitativi di RD con il superamento di quelli di Indifferenziato nel 2011. Il netto incremento del totale delle raccolte differenziate relativo al 2016 e 2017 è dovuto alla nuova modalità di calcolo introdotta con il DM 26 maggio 2016, che considera frazioni prima escluse dai conteggi. I tratteggi invece riportano la serie storica calcolata con il precedente metodo.

Fig. 11 COMPOSIZIONE MEDIA DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA (%) - 2017 (DM 26/05/16)

Sono state inserite anche le "frazioni" aggiuntive previste dal DM 26 maggio 2016: oltre agli ingombranti, anche lo spazzamento e gli inerti a recupero, la stima dell'organico derivante dal compostaggio domestico e i rifiuti assimilati agli urbani avviati a recupero dai produttori

0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 2.500.000 3.000.000

Raccolta Differenziata (t) Rifiuti Indifferenziati (t) RD old Indiff old

Umido 22,6%

Carta e cartone 16,4%

Verde 13,4%

Vetro 9,7%

Ingombranti a rec.

7,2%

Multimateriale 6,6%

Plastica 6,1%

Legno 5,9%

Spazzamento a rec.

3,6% Inerti a rec.

3,2%

Metalli 1,5%

Raee 1,4%

Comp. dom.

0,9%RSA

0,1% Altre 1,4%

(19)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lta di fferenzi ata

Fig. 12 ANDAMENTO COMPOSIZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA REGIONALE (tonnellate*1000) - 1998 e trend 2003-2017 (DM 26/05/16)

Si noti il continuo incremento dei quantitativi e l’aumento relativo proprio dell’organico, frazione che in generale funge sempre da “traino” per l’ottenimento di alti valori sia quantitativi che qualitativi della raccolta differenziata.

Il netto incremento del totale delle raccolte differenziate realtivo al 2016 e 2017 è dovuto alla nuova modalità di calcolo introdotta con il DM 26 maggio 2016, che considera frazioni prima escluse dai conteggi: ingombranti a recupero (tutto il quantitativo inviato a selezione), spazzamento a recupero, inerti a recupero, compostaggio domestico e RSA.

Fig. 13 ANDAMENTO COMPOSIZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA REGIONALE (%) - 1998 e trend 2003-2017 (DM 26/05/16) Stesso grafico di figura precedente, ma espresso in percentuale.

L'apparente diminuzione delle percentuali delle raccolte differenziate "classiche" è dovuto all'introduzione nel conteggio delle nuove frazioni previste dal DM 26 maggio 2016.

0 500 1.000 1.500 2.000 2.500 3.000

1998 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Umido Carta Verde Vetro Ing. rec. Multi Plastica Legno Spazz. rec. Inerti rec. Metalli RAEE Comp. dom. RSA Altre

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1998 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Umido Carta Verde Vetro Ing. rec. Multi Plastica Legno Spazz. rec. Inerti rec. Metalli RAEE Comp. dom. RSA Altre

(20)

RIFIUTI URBANI 2017 Raccolta differenziata

Fig. 14PERCENTUALE RD A LIVELLO PROVINCIALE E REGIONALE (%) –2003-2017 (DM 26/05/16)

5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90

Obiettivo 2006

Obiettivo 2007

Obiettivo 2011

Obiettivo 2008

Obiettivo 2010 Obiettivo 2012

Obiettivo Regionale 2020 PRGR (67%)

(21)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lta di fferenzi ata

Fig. 15 CONFRONTO PERCENTUALE RD A LIVELLO PROVINCIALE E REGIONALE NUOVO E METODO PRECEDENTE (%) –2016- 2017

Nel grafico sono evidenziati, per il 2016 e 2017, i valori di % di raccolta differenziata calcolata con il precedente metodo (barre bianche con bordo tratteggiato) e il contributo apportato con il DM 26 maggio 2016 (barre piene).

Fig. 16 COMPOSIZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA PER PROVINCIA (kg/ab*anno) - 2017 (DM 26/05/16)

Anche in questo grafico, secondo la nuova modalità di calcolo introdotta con il DM 26 maggio 2016, sono incluse le frazioni prima escluse dai conteggi: ingombranti a recupero (tutto il quantitativo inviato a selezione), spazzamento a recupero, inerti a recupero, compostaggio domestico e RSA.

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

2016 2017 2016 old 2017 old

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

Umido Carta Verde Vetro Ing. rec. Multi Plastica Legno Spazz. rec. Inerti rec. Metalli RAEE Comp. dom. RSA Altre

(22)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lt a di ff erenzi ata

Fig. 17 COMPOSIZIONE RACCOLTA DIFFERENZIATA PER PROVINCIA (%) - 2017 (DM 26/05/16) Stesso grafico di figura precedente, ma espresso in percentuale.

Osservando le figure precedenti, e confrontando i dati regionali e provinciali, è possibile notare come ad esempio la provincia di Sondrio sia rimasta l'unica dove sostanzilamente non viene effettuata la raccolta dell'umido o come la provincia di Mantova abbia una raccolta della frazione verde di molto superiore a buona parte delle altre province.

BG (242)

BS (205)

CO (151)

CR (115)

LC (88)

LO (61)

MN (68)

MI (134)

MB (55)

PV (188)

SO (77)

VA (139)

Umido 182 162 80 111 80 57 67 134 55 87 13 139

Carta e cartone 239 205 143 115 75 58 68 133 55 187 74 139

Verde 213 188 134 114 86 56 68 134 54 180 54 138

Vetro 169 75 136 4 88 21 19 130 55 154 74 136

Multimateriale 124 167 56 115 88 42 68 60 55 109 50 21

Legno 196 178 124 108 76 52 67 126 55 163 31 129

Plastica 240 163 114 104 63 55 68 124 39 178 33 132

Metalli (Fe+Al) 220 197 107 106 75 51 66 108 54 133 31 122

Raee 235 195 130 103 88 54 68 134 55 184 70 133

Fig. 18 NUMERO DI COMUNI CHE HANNO ATTIVATO LE PRINCIPALI RACCOLTE DIFFERENZIATE – 2017 (DM 26/05/16) Anche il numero di comuni che hanno attivato le principali raccolte differenziate dei materiali aiuta a capire i livelli di raccolta nelle varie province. Nell'analisi non bisogna dimenticare che alcune frazioni sono raccolte con il multimateriale: ad esempio nella provinca di Cremona

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

BG BS CO CR LC LO MN MI MB PV SO VA RL

Umido Carta Verde Vetro Ing. rec. Multi Plastica Legno Spazz. rec. Inerti rec. Metalli RAEE Comp. dom. RSA Altre

(23)

dettaglio 2017 0-35 35-40 40-45 45-50 50-60 60-65 65-70 70-80 80-90 90+

0-999 80 23 22 38 38 15 17 48 37 3

1000-4999 30 23 21 26 68 42 68 240 179 24

5000-19999 5 1 1 5 15 21 39 184 116 20

20000-49999 1 2 9 14 23 10

50000-99999 1 2 1 3 4

100000+ 1 1 1 1

Totale 115 48 44 70 126 89 142 500 342 47

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lta di fferenzi ata

Fig. 19 RACCOLTA DIFFERENZIATA - NUMERO DI COMUNI PER CLASSE DI %RD - 2003–2017 (DM 26/05/16)

Analizzando il numero di comuni per “classe” di percentuale di raccolta differenziata (gli intervalli sono stati definiti con riferimento agli obiettivi di raccolta differenziata fissati dalla normativa statale e regionale vigente), si può notare come per il 2016 e 2017, in virtù del nuovo metodo, si hanno delle sensibili diminuzioni degli intervalli fino al 65%, mentre si ha un enorme innalzamento per la classe sopra il 65%.

In tabella sono rappresentati i dati di dettaglio relativi al 2017, con "esplosione" della classe +65% del grafico (che conta ben 1.031 comuni) in 4 distinte, con la 70-80 e la 80-90 che presentano il numero maggiore di ricorrenze.

Classe Comuni Abitanti

RD n. % n. %

< 35% 115 7,6% 130.959 1,3%

35 – 40% 48 3,2% 113.689 1,1%

40 – 45% 44 2,9% 56.142 0,6%

45 – 50% 70 4,6% 169.035 1,7%

50 – 60% 126 8,3% 1.898.272 18,9%

60 – 65% 89 5,8% 762.281 7,6%

65 – 70% 142 9,3% 1.392.690 13,9%

70 – 80% 500 32,8% 3.353.802 33,4%

80 – 90% 342 22,5% 1.936.129 19,3%

> 90% 47 3,1% 223.259 2,2%

TOTALE 1.523 10.036.258

Fig. 20 NUMERO DI COMUNI E ABITANTI PER CLASSI DI RACCOLTA DIFFERENZIATA (%) – 2017 (DM 26/05/16)

Da elaborazioni effettuate a livello comunale, risulta che 900 dei 1.523 comuni della Lombardia (pari a quasi il 60%), in aumento rispetto al 2016, hanno registrato nel 2017 una percentuale di raccolta differenziata maggioredi quella regionale.

0% 10% 20% 30% 40%

Comuni Abitanti 0

200 400 600 800 1000

0-35% 35-40% 40-45% 45-50% 50-60% 60-65% +65%

2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

(24)

R IFIUT I U R B A N I 20 17 R acco lt a di ff erenzi ata

Provincia Neon (t)

con CFC (t)

Pericolosi (t)

Non pericolosi (t)

Totale (t)

PC anno (kg)

N. comuni PC>4 kg

N. comuni No Raee

Bergamo 72,5 1.038,8 1.443,0 2.862,3 5.416,5 4,88 184 5

Brescia 52,1 1.419,7 2.603,6 2.505,0 6.580,3 5,21 160 10

Como 31,1 563,1 793,3 1.358,4 2.745,9 4,58 81 14

Cremona 17,5 422,8 376,0 1.163,0 1.979,3 5,52 75 12

Lecco 15,2 299,5 319,3 1.021,4 1.655,4 4,88 79 0

Lodi 9,9 246,9 249,1 736,2 1.242,0 5,41 52 4

Mantova 16,3 493,6 636,0 980,8 2.126,7 5,16 52 0

Milano 85,7 2.321,1 3.313,1 6.422,7 12.142,6 3,75 97 0

Monza e Brianza 53,2 755,1 848,2 2.173,4 3.830,0 4,39 30 0

Pavia 8,0 657,8 569,8 1.073,8 2.309,4 4,23 87 4

Sondrio 4,9 227,9 209,1 553,8 995,7 5,49 50 4

Varese 37,5 932,9 1.169,3 2.969,5 5.109,2 5,74 118 6

REGIONE 403,8 9.379,4 12.529,7 23.820,2 46.133,0 4,60 1.065 59

Fig. 21 RACCOLTA RIFIUTI RAEE, DATI APPLICATIVO O.R.SO. (tonnellate) - 2017

Dai dati raccolti con l’applicativo ORSO3.0, risulta che nel 2017 sono state raccolte 46.133 tonnellate di RAEE, in aumento rispetto al 2016.

Il pro-capite medio regionale si attesa sui 4,6 kg/abitante*anno, quindi oltre la soglia 4 kg indicata come obiettivo dalla DIR 2012/19/UE e dal D.LGS. 49/2014, che in realtà deve essere raggiunta a livello comunale: i comuni che hanno superato l’obiettivo comunitario di raccolta pro-capite di 4 kg/anno risultano essere 1.065, su un totale di 1.523, quindi circa due terzi del totale dei comuni.

Anno Neon (t) con CFC (t) Pericolosi (t) Non pericolosi (t) Totale (t) (Orso)

LdR/AC (t) (CdcRAEE)

TOTALE (t) (Orso+LdR/AC) 200121* 160211* 200123* 160213* 160215* 200135* 160214 160216 200136

2004 274,0 78,0 9.075,6 259,6 - 5.837,5 585,6 33,2 2.576,1 18.719,4 18.719,4

2005 258,0 90,1 9.433,8 202,9 18,0 7.696,3 505,1 33,6 2.613,5 20.851,3 20.851,3

2006 267,6 1,5 9.981,0 204,3 - 9.523,3 718,3 4,3 3.428,8 24.129,1 24.129,1

2007 299,8 12,0 9.998,8 51,6 - 11.086,0 874,1 6,9 4.976,9 27.306,0 27.306,0

2008 269,4 15,3 10.779,8 45,5 - 13.344,3 467,1 4,3 8.566,5 33.492,3 33.492,3

2009 273,0 14,1 10.581,6 52,3 - 15.928,8 317,9 10,9 14.061,0 41.239,6 41.239,6

2010 290,8 11,2 10.406,4 42,5 - 21.636,8 231,5 5,9 16.555,1 49.180,1 211,9 * 49.392,0*

2011 332,5 3,3 8.832,1 19,5 - 20.049,1 193,6 4,9 16.932,5 46.367,5 4.922,9 * 51.290,4*

2012 324,4 8,1 7.844,8 10,2 - 15.071,6 195,1 16,7 16.398,6 39.868,8 6.382,3 * 46.251,1*

2013 337,9 - 7.933,9 4,2 - 13.603,8 77,9 3,9 17.050,2 39.011,7 7.561,2 * 46.572,9*

2014 357,9 0,7 8.345,4 5,3 - 14.236,4 132,3 3,1 18.412,3 41.493,5 7.379,0 * 48.872,5*

2015 375,1 4,7 8.871,3 12,0 - 13.456,7 142,0 3,1 19.900,2 42.765,3 7.572,7 * 50.388,0*

2016 386,3 - 9.080,0 7,9 - 12.833,5 301,7 7,1 22.433,6 45.050,1 8.962,6 * 54.012,7*

2017 403,8 0,2 9.379,1 5,5 - 12.524,2 6,8 - # 23.813,4 46.133,0 8.504,1 * 54.637,1*

Fig. 22 ANDAMENTO REGIONALE RACCOLTA RIFIUTI RAEE, DATI O.R.SO. e CdcRAEE (tonnellate) - 2004 -2017

I quantitativi dei RAEE raccolti con l'applicativo ORSO3.0, dal 2010 sono integrati anche con quelli gentilmente forniti dal CdCRAEE, in modo da considerare anche i quantitativi intercettati dai sistemi "uno contro uno" e "uno contro zero" previsti rispettivamente dal DM 8 marzo

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