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Repubblica Bologna / LA CRISI

Economia, trimestre nero per l'industria

"E dopo il terremoto, in arrivo tempi duri"

I dati di Unioncamere sulla congiuntura. La produzione cala del 3%. Il presidente Carlo Alberto Roncarati: "Nei comuni colpiti dal sisma l'11% del Pil regionale"

di ENRICO MIELE

Maurizio Marchesini, presidente di Confindustria Emilia-Romagna Fatturati in calo, clienti in fuga ed esportazioni che tirano il freno. Per l'economia dell'Emilia-Romagna i primi tre mesi dell'anno sono da dimenticare. I dati diffusi ieri da Confindustria e Unioncamere non lasciano dubbi: nel primo trimestre 2012 i ricavi delle aziende emiliane sono scesi in media del 3%. Il tonfo tocca tutti i settori, dall'industria alimentare (-1,4%) a quella meccanica (-1,5%), passando per la moda (-3,5%) e il campo del mobile (-8,5%). "Ci aspettano mesi difficili" commenta il presidente di Unioncamere, Carlo Alberto Roncarati, che ricorda come "nei comuni interessati dal terremoto si concentri oltre l'11% del Pil regionale". Per questo serve "supportare le imprese in modo da garantire l'immediata ripresa delle attività colpite". Se anche la domanda interna è in flessione (-3,6%), non resta che aggrapparsi all'export che, come accade da molti mesi, è l'unica nota positiva con una crescita dell'1,7% (inferiore però rispetto all'ultimo periodo del 2011).

Dati preoccupanti. Come ammette il neo presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio

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Marchesini, per il quale "il 2012 resterà un anno negativo in cui l'export sarà sempre meno in grado di compensare le difficoltà della domanda interna e degli investimenti". E se la "ripresa si allontana" allora bisogna rilanciare i consumi: "E' indispensabile cambiare strategia - conclude il numero uno di via Barberia - mantenendo la barra dritta sul risanamento, con misure strutturali che agiscano

nel tempo e nell'immediato cerchino di alimentare la domanda". Ma se le aziende piangono, le banche non ridono, perché la situazione del credito resta critica. E il credit crunch (la difficoltà delle aziende a ottenere prestiti) prosegue nonostante i tassi abbiano smesso di salire. A dirlo è Intesa San Paolo che a marzo evidenzia un deciso calo dei prestiti alle imprese (-1,5%). Non fa eccezione la provincia di Bologna dove le erogazioni degli istituti alle aziende sono scese dello 0,2%.

 

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