L’ Assistente di lingua straniera nelle classi italiane: indicazioni e consigli
SEMINARIO DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
La DIMENSIONE DIDATTICA: l’assistente nel contesto del sistema formativo italiano in relazione all’insegnamento delle lingue in Italia
La DIMENSIONE RELAZIONALE: l’assistente nel
contesto della classe
INGLESE
INGLESE INGLESE
LICEI ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI
PROFESSIONALI
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
5 ANNI (Età: 14-19 anni)
SCUOLA PRIMARIA 5 ANNI (Età: 6-11 anni)
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 3 ANNI (Età: 11-14 anni)
FORMAZIONE PROFESSIONALE REGIONALE
UNIVERSITA ’ ’ ’ ’
ISTRUZIONE TECNICA SUPERIORE
LINGUA
STRANIERA 2 LINGUA
STRANIERA 2 e 3
SCUOLA DELL’INFANZIA
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Liceo artistico Liceo classico
Liceo linguistico
Liceo musicale e coreutico Liceo scientifico
Opzione scienze applicate Liceo delle scienze umane
Opzione economico-sociale
3 LINGUE STRANIERE LUNGO
L’INTERO PERCORSO SCOLASTICO
2 LINGUE STRANIERE LUNGO
L’INTERO PERCORSO SCOLASTICO
INGLESE LINGUA
STRANIERA 2 e 3
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
UNA 2a LINGUA STRANIERA
INGLESE
NELLA SCUOLA ITALIANA:
L ’ inglese è studiato lungo l’intero percorso di scolarizzazione (6-19 anni);
Nel Liceo linguistico si studiano 3 lingue straniere per 5 anni;
Una seconda e/o terza lingua compare negli indirizzi di studio di economia, commercio, turismo e delle relazioni con il pubblico;
Grande importanza in tutte le scuole è data agli scambi interculturali, ai progetti di partenariato europeo e internazionale, alla mobilità studentesca e ai tirocini in azienda all’estero;
Grande importanza è attribuita alle certificazioni linguistiche affinchè gli studenti possano raggiungere il livello di competenza comunicativa in riferimento al Quadro Comune Europeo di riferimento per le lingue
NELLA SCUOLA ITALIANA:
L ’ inglese è studiato lungo l’intero percorso di scolarizzazione (6-19 anni);
Nel Liceo linguistico si studiano 3 lingue straniere per 5 anni;
Una seconda e/o terza lingua compare negli indirizzi di studio di economia, commercio, turismo e delle relazioni con il pubblico;
Grande importanza in tutte le scuole è data agli scambi interculturali, ai progetti di partenariato europeo e internazionale, alla mobilità studentesca e ai tirocini in azienda all’estero;
Grande importanza è attribuita alle certificazioni linguistiche affinchè
gli studenti possano raggiungere il livello di competenza
comunicativa in riferimento al Quadro Comune Europeo di
riferimento per le lingue
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Considera l’apprendimento delle lingue e lo sviluppo delle competenze linguistiche nel quadro del PLURILINGUISMO
Definisce la COMPETENZA
COMUNICATIVA e ne descrive tutte le componenti
Indica i 6 LIVELLI DI COMPETENZA , in riferimento alla comprensione, produzione e interazione orali e scritte
Conferma la validità dell’approccio
comunicativo, favorendone un’evoluzione
verso l’approccio azionale: TASK-BASED
APPROACH
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
I 6 LIVELLI DI COMPETENZA
SCUOLA PRIMARIA 5 ANNI (Età: 6-11 anni)
SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO 3 ANNI (Età: 11-14 anni)
I CICLO ISTRUZIONE
INGLESE: liv. A2 2 LINGUA: liv. A1
LICEI
ISTITUTI TECNICI
ISTITUTI PROFESSIONALI
SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
5 ANNI (Età: 14-19 anni)
2 LINGUA: liv. B1 – B2
II CICLO ISTRUZIONE
INGLESE: liv. B2
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
LIVELLO A
Parole/espressioni di base/
descrizioni
LIVELLO B
Raccontare/spiegare/argomentare
LIVELLO C
Analizzare/sintetizzare/tradurre
Precisione, disinvoltura, discorso fluido, efficacia, qualsiasi tematica
Riuscire a farsi capire, discorso più strutturato, temi specifici
Semplice, familiare, bisogni
concreti
«La prospettiva privilegiata è di tipo azionale poichè i locutori e gli apprendenti sono considerati come attori sociali che devono realizzare dei compiti (che non sono solo linguistici) in situazioni e contesti precisi, all’interno di un particolare dominio di azione»
APPROCCIO
COMMUNICATIVO
TASK-BASED APPROACH
PEDAGOGIA DI PROGETTO
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Sul piano LINGUISTICO: sviluppo della capacità di comprensione ed espressione in lingua straniera
Sul piano (INTER)CULTURALE: sviluppo di
una relazione viva tra la cultura italiana e la
cultura del proprio paese, fornendo un valido
contributo alle iniziative di scambi e gemellaggi
Dare priorità al parlato e alle attività di comprensione/produzione/interazione orali
Trattare gli argomenti di cultura e civiltà che permettono di lavorare in una prospettiva interculturale
Utilizzare il più possibile documenti autentici, risorse digitali e strumenti tecnologici
Favorire ambienti di apprendimento incentrati sull’azione (learning by doing) per la realizzazione di compiti autentici
Fornire supporto linguistico per la didattica CLIL nella materia di
specializzazione, se richiesto
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Sviluppare la conoscenza della cultura del proprio paese attraverso concorsi per studenti, creazione di situazioni autentiche di comunicazione
Dare un supporto alla preparazione didattica degli scambi e gemellaggi, soggiorni linguistici, stages in azienda
Contribuire ai progetti europei per la parte linguistica
e culturale (Erasmus, Etwinning…)
luogo CLASSE
studenti
Omogenei per età, non per livelli di conoscenza e
competenza
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
Possibili problemi di tipo relazionale tra studenti e tra docenti e studenti
Possibili problemi dovuti ai livelli di conoscenza e competenze diversificati CLASSE CHIUSA
In ogni classe gli studenti sono
raggruppati per età e lo stesso gruppo di
studenti sta assieme per
5 ore, tutti i giorni per 3
o 5 anni
CLASSE CHIUSA
Le dinamiche di gruppo sono spesso sconosciute
all’insegnante e imprevedibili. Di origine personale o derivanti da eventi scolastici (euforia,
disappunto, rabbia, stanchezza dovuti a compiti in classe,
assenza imprevista di un
insegnante, motivi personali, ecc...)
Necessità di inserirsi efficacemente con le
attività comunicative proposte
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione
CLASSE CHIUSA
I livelli di conoscenze e competenze diversificati producono problemi non solo nella programmazione delle attività da adattare a più livelli, ma anche nelle relazioni all’interno della classe
Rischio di sentirsi ridicolo per errori di pronuncia o di altro tipo Paura di esporsi dei più bravi che temono il confronto con
l’assistente perché potrebbe scalfire la loro posizione acquisita
all’interno del gruppo classe
RENDE PIÙ DIFFICILE SOTTRARSI ALLA
RICHIESTA DI ROMPE LE
DINAMICHE DEL GRUPPO CLASSE
FACILITA UNA MAGGIORE DISINVOLTURA NEL PRENDERE LA PAROLA
FAVORISCE RAPPORTI DIRETTI TRA
ASSISTENTE E SINGOLI
ATTIVITÀ DI GRUPPO
D.G. per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di istruzione