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Il Progetto Emilia Blu - Agricoltura blu per i sistemi zootecnici emiliani

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Academic year: 2022

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Il progetto Emilia Blu

Agricoltura Blu per i sistemi zootecnici emiliani

SCHEDA DI SINTESI

Titolo completo Inserimento di nuovi metodi e tecniche di agricoltura conservativa, per la riduzione delle “impronte” ambientali nei sistemi agricoli zootecnici emiliani

Fonte di finanziamento

Regione Emilia-Romagna, Legge regionale 28/98, Bando 2013 Zona Sisma – Studio e ricerca settore zootecnico-ambientale.

Coordinamento Emilia Blu è stato coordinato dal Centro Ricerche Produzioni Animali di Reggio Emilia che ha condotto anche le valutazioni sulla sostenibilità ambientale ed economica delle pratiche sperimentate, le attività dimostrative e di trasferimento.

Il gruppo di lavoro Fondazione CRPA Studi Ricerche

CREA SUI - Unità di ricerca per la suinicoltura

Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza Referenti:

Paolo Mantovi Fabrizio Ruozzi

Referenti:

Giacinto Della Casa Valerio Faeti

Referenti:

Vincenzo Tabaglio Stefano Santelli Coordinamento attività

di campo, rilievo dati e campionamenti/analisi

Gestione delle prove agronomiche

Supervisione scientifica, analisi e valutazione effetti sul suolo

Obiettivo generale del progetto

Introdurre metodi e tecniche di agricoltura conservativa (Agricoltura Blu) nelle aziende agricole coinvolte nelle principali produzioni zootecniche a

denominazione d'origine protetta dell’Emilia-Romagna e in particolare del territorio interessato dal sisma del 2012 (Parmigiano-Reggiano e Prosciutto a DOP), con il fine di ridurne le “impronte” ambientali, di incrementarne la fertilità dei suoli e la sostenibilità dell’intero processo produttivo agricolo, mantenendo nel contempo la produttività e la redditività aziendale.

Prove agronomiche Sono state condotte due prove in campo, dedicate rispettivamente a:

1) sistema bovino da latte per la produzione di Parmigiano-Reggiano, 2) sistema suino per la produzione dei salumi a DOP,

entrambe sui terreni dell’Azienda Beccastecca di San Cesario sul Panaro (MO), di proprietà del CREA-SUI. Ciascuna prova è stata impostata con randomizzazione in 4 blocchi per il confronto tra due tesi: agricoltura convenzionale vs. conservativa.

Parcelle da 1000 m2 ciascuna.

Caratteristiche dei terreni

Franco limoso argillosi, subalcalini, con dotazioni nella norma sia di calcare totale (6-7% circa) che di sostanza organica (da 2,0 a 2,5%) e azoto totale (1,5% circa), con valori della CSC abbastanza elevati (tra 21 e 26 cmol+/kg); il tenore di fosforo assimilabile è risultato variabile tra 10 e 20 mg/kg ma con i valori più ricorrenti tra 12 e 15 mg/kg, nella norma; il potassio scambiabile è variato tra i 170 e i 340 mg/kg, con valori medi di 210-260 a seconda del campo, valori abbastanza elevati.

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Rotazioni colturali e

distribuzioni di liquami

Sistema bovino da latte per Parmigiano-Reggiano

Sistema suino per DOP

Caratteristiche dei liquami

I liquami zootecnici, bovino e suino, sono stati utilizzati come base delle fertilizzazioni e nel sistema conservativo sono stati distribuiti con una botte a basso calpestamento grazie agli pneumatici a bassa pressione, dotata di dischi di taglio accoppiati a calate per un interramento poco profondo.

Di seguito le principali caratteristiche medie dei liquami utilizzati

Parametro (unità di misura) Liquami bovini Liquami suini

Solidi totali (%) 3,9 1,8

Azoto totale (g/kg) 2,52 1,86

Azoto ammoniacale (g/kg) 1,40 1,27

Fosforo (g/kg) 0,39 0,45

Produzioni vegetali Frumento da foraggio, sistema bovino: vicine a 12 t s.s./ha nel convenzionale e 10,5 t s.s./ha nel conservativo (maggiore competizione con erbe infestanti).

Granella di frumento, sistema suino: superiori alle 8 t/ha (al 13% di umidità) in entrambe le tesi.

Grano saraceno, sistema bovino: resa media della granella pari a 1,5 t s.s./ha.

Mais da granella in regime seccagno come da consuetudine aziendale: a causa dell’andamento stagionale particolarmente siccitoso, le rese sono risultate scarse in tutte le tesi a confronto, variando tra 8 e 9 t/ha per il sistema convenzionale bovino e suino, rispettivamente e 5,0 e 7,4 t/ha per il sistema conservativo bovino e suino, rispettivamente (15,5% di umidità).

Grano

saraceno Mais granella

Mais granella Medica IV° anno Frumento foraggero

2013 2014 2015

Medica IV° anno Frumento foraggero Cover crop

Mulch

paglia Mais granella

Mais granella Mais granella Frumento granella

2013 2014 2015

Mais granella Frumento granella Cover crop

gestione conservativa, tutte semine su sodo gestione convenzionale, con arature

applicazione liquami a basso calpestamento, rasoterra a bande applicazione liquami con carobotte e piatto deviatore aratura

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Dotazione di

sostanza organica

Già dopo due anni è risultata maggiore nelle tesi non lavorate rispetto a quelle convenzionali, sia nel sistema bovino (2,67% rispetto a 2,41%), sia nel sistema suino (2,32% rispetto a 2,06%).

Nutrienti e salinità Nei sistemi conservativi si notano incrementi delle concentrazioni di nutrienti, sia per l’azoto totale che per il fosforo assimilabile ed il potassio scambiabile. Anche la conducibilità elettrica appare leggermente incrementata pur restando come valore assoluto su livelli trascurabili ai fini delle produzioni agricole.

Il fosforo assimilabile nel regime conservativo si è concentrato in particolare nei primi 10 cm grazie alla sua scarsa mobilità, alle liquamazioni poco profonda e all’assenza di rivoltamenti del terreno.

Indice di struttura Misura la stabilità degli aggregati terrosi all’azione distruttiva dell’acqua.

È risultato sempre superiore nelle tesi non lavorate, in entrambi gli strati di terreno (0-10 e 10-20 cm).

Almeno nel primo strato, i valori per il sistema bovino sono decisamente superiori a quelli del sistema suino (44% vs. 24%); ciò si deve alla precessione del prato di medica, vantaggio che la non lavorazione migliora nel tempo.

Microartropodi (indice QBS-ar)

Già dopo due anni è stata riscontrata maggiore qualità biologica dei suoli in regime sodivo rispetto a quelli arativi. Il vantaggio è più sensibile nel sistema bovino, dove l’indice QBS del conservativo è il doppio del convenzionale, rispetto al sistema suino, in cui l’incremento è del 25%.

DNA estratto e profilo enzimatico

Nei primi 10 cm di terreno il vantaggio del conservativo è del 55% nel sistema bovino e del 32% in quello suino per DNA estratto.

Anche il profilo enzimatico (calcolato come media di 8 enzimi idrolitici) mostra un aumento nel regime conservativo, variabile dal 46% al 58%, rispettivamente nei due sistemi colturali bovino e suino.

Grado di

compattamento

Le differenze principali fra le tesi si osservano nei primi 20 cm sui 40 esplorati, strato in cui opera la maggior parte dell’apparato radicale. Nei primi anni di conversione il suolo sodivo presenta una maggiore resistenza alla penetrazione, che tuttavia andrà migliorando col tempo a partire dagli strati superficiali. I valori medi del sistema bovino sono risultati superiori del 57% nel conservativo rispetto al terreno arato, mentre nel sistema suino tale aumento è stato del 55%, seppure non si sia mai oltrepassata la soglia critica di compattamento, stimata in 2000 kPa.

Concentrazioni di nitrati

Nei terreni gestiti in conservativo sono risultate generalmente inferiori a quelle dei terreni lavorati, per tutti e due gli strati campionati (0-30 e 30-60 cm in questo caso) ed in particolare per i nitrati residui autunnali.

In sintesi: pur considerando la brevità della sperimentazione, è stato possibile documentare

l’effetto positivo delle pratiche conservative sui principali parametri della fertilità fisica, chimica e

biologica dell’agrosistema. Il trend positivo che è già stato possibile misurare verrà certamente

consolidato negli anni a venire man mano il regime biotico sodivo potrà affermarsi in maniera

definitiva.

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Risultati economici

Calcolo del bilancio economico

La metodologia adottata per l’analisi economica ha previsto il calcolo dei costi dei mezzi tecnici e del costo di esercizio delle macchine agricole, che risulta formato da due componenti: le voci di spesa fisse indipendenti dall’utilizzo e le voci di spesa variabili legate all’impiego.

I valori dei ricavi sono stati determinati in base ai valori di mercato dei prodotti, relativi ai due anni di prove. Non sono stati considerati eventuali contributi alla produzione o alla tecnica di lavorazione.

Bilancio economico per il sistema bovino

Bilancio economico per il sistema suino

In sintesi: anche se sulle due annate di prova i costi per il sistema bovino sono risultati sostanzialmente uguali (per la coltivazione del grano saraceno nella tesi conservativa), nel sistema suino invece i costi sono stati nettamente ridotti nel sistema conservativo. Considerando i profitti, questi sono sempre positivi per la tesi conservativa, e sempre negativi nella tesi convenzionale.

3212 3136

-76

3255 3387

132

-500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

Costi €/ha Ricavi €/ha Profitti €/ha

Convenzionale Conservativo

3541

3325

-215 2665

3082

417

-500 0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000

CostI €/ha RicavI €/ha Profitti €/ha

Convenzionale Conservativo

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Cos’è l’impronta del

carbonio

L’impatto ambientale è stato valutato attraverso la quantificazione della impronta carbonica delle produzioni, utilizzando la metodologia LCA (Life Cycle Assessment, Analisi del ciclo di vita), che si basa su un approccio globale che tiene conto di tutti i processi di produzione.

Con impronta di carbonio si intende la somma di tutte le emissioni di gas serra correlate alle diverse produzioni evidenziandole in termini di emissioni di CO2 equivalente.

Impronta del carbonio per il sistema bovino

Impronta del carbonio per il sistema suino

In sintesi: dal punto di vista dell’impatto ambientale le tecniche conservative hanno consentito una riduzione significativa delle emissioni di gas ad effetto serra, soprattutto grazie al sequestro di carbonio nel suolo. Considerando tale contributo le rotazioni conservative possono più che azzerare le emissioni di gas serra e risultare un “pozzo” di CO2, ma anche non considerando l’effetto del sequestro, l’impronta carbonica delle produzioni conservative è risultata comunque inferiore rispetto a quelle convenzionali.

8895

-2108 -4000

-2000 0 2000 4000 6000 8000 10000

kg CO

2

eq/ha

Convenzionale Conservativo

1067

-205 -500

-300 -100 100 300 500 700 900 1100 1300 1500

kg CO

2

eq/t SS

Convenzionale Conservativo

9944

-3118 -4000

-2000 0 2000 4000 6000 8000 10000

kg CO

2

eq/ha

Convenzionale Conservativo

1367

-442 -500

-300 -100 100 300 500 700 900 1100 1300 1500

kg CO

2

eq/t SS

Convenzionale Conservativo

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