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incidente sul Decreto del Commissario della Regione Lazio n

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Academic year: 2022

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Lettera aperta al Governatore Nicola Zingaretti

Egregio Governatore

In questi giorni si è avuta informazione sulla sentenza emessa dal TAR del Lazio che"accoglie il gravame" incidente sul Decreto del Commissario della Regione Lazio n. 259 del 6.08.2014 con specifico riferimento al punto 5.6:"Approvazione dell’Atto di indirizzo per l’adozione dell’Atto di autonomia aziendale delle aziende sanitarie della Regione Lazio”.

Premessa la forte richiesta del Comitato Infermieri Dirigenti Nazionale (CID) e del coordinamento CID Lazio affinchè Lei impugni tale sentenza, si ritiene necessario, anzi, doveroso porre alla sua attenzione alcune riflessioni.

I giudici del TAR Lazio hanno completamente ignorato un fatto acclarato da sempre nelle organizzazioni sanitarie di ogni ordine e grado: i processi di cura ed assistenza sono effettuati in maniera integrata da medici, infermieri ed altri professionisti sanitari che costituiscono l'equipe di cura ed assistenza.

Gli infermieri in specifico pianificano, organizzano, gestiscono ed effettuano - come indicato dal Decreto del ministero della salute n. 739/94 e dalle leggi nn 42/99 e 251/00 - prestazioni, interventi ed attività autonome e attività indicate da specifiche prescrizioni del medico. Sulle prescrizioni mediche inerenti il processo diagnostico e terapeutico, nessun dirigente di qualsiasi tipologia professionale può interferire.

Altro è la funzione gestionale.

Si vorrebbe parlare evidentemente di altro quando si inserisce nel dibattito di cosa incida sulla migliore assistenza, sull'appropriatezza, efficacia ed efficenza dei processi di cura ed assistenza, la funzione gestionale effettuata dalle professioni sanitarie - infermieristica in primis.

Tale funzione che, fra le altre comprende anche la gestione di numerosi operatori di diversa afferenza professionale, significa anche garanzia delle presenze degli operatori, sostituzione degli stessi con risorse sempre più scarse, predisposizione delle turnazioni e composizione delle equipe assistenziali, riposizionamento degli operatori in base ai carichi di lavoro, orientamento a comportamenti coerenti con il codice deontologico della professione di riferimento, formazione permanente e molto altro ancora che in nessuna unità operativa semplice o complessa che sia dell'intero Paese viene effettuata certo dal dirigente medico di tali unità operative.

Quelle funzioni sono svolte e sono appannaggio dei Coordinatori infermieristici che si riferiscono al loro dirigente professionale. Questi sono fatti oggettivamente riscontrabili come pure che ciò non ha prodotto alcun danno o

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grave pericolo per la salute degli assistiti; se ne avrebbe avuto, di contro, una qualche notizia.

L'innovazione gestionale che con notevole sforzo anche questo governo regionale ha portato nelle strutture sanitarie del Lazio sta producendo risultati a dir poco insperati non solo in termini di risparmio economico,ma anche e soprattutto nella continuità clinico assistenziale e nell'appropriatezza degli interventi ad essa correlati. Questa dirigenza infermieristica e delle professioni sanitarie ribadiamo è gia definita per legge negli ambiti delle responsabilità e delle autonomie, agita da colleghi che occupano diversi livelli nelle organizzazioni, il problema è solo accettare e definire che tutto ciò possa essere riconosciuto e strutturato nei diversi contesti aziendali.

Nella speranza, Governatore, che lei abbia la volontà di impugnare la decisione assunta dal TAR del Lazio, le rinnoviamo la nostra disponibilità per un supporto professionalmente all'auspicata impugnazione oltre che la condivisione e lo studio delle strategie manageriali che la Regione Lazio vorrà utilizzare per migliorare il servizio sanitario.

Il Consiglio Direttivo del CID

Trasmette il Segretario Nazionale CID - dott. Nicola Barbato

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