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LA PARTITA DELLA SICUREZZA

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Academic year: 2022

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Tipolitografia Milano - 10/04

LA PARTITA DELLA SICUREZZA

Le attrezzature di lavoro

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai principali rischi, le regole del comportamento sicuro e del corretto uso delle più comuni

attrezzature di lavoro utilizzate nel settore delle costruzioni:

Sega circolare, Scale, Ponteggi e Martello pneumatico.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde

un’attrezzatura di lavoro diversa, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari SEGA CIRCOLARE Coppe SCALE

Bastoni PONTEGGI

Spade MARTELLO PNEUMATICO

Realizzato da Formazione Unindustria Treviso con il fi nanziamento dell’INAIL ai sensi del D.Lgs. n. 38/2000, art. 23

I mezzi

meccanici

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai principali rischi, le regole del comportamento sicuro e del corretto uso dei più comuni mezzi meccanici utilizzati nel settore delle costruzioni:

Ruspa, Autobetoniera, Gru e Carrello elevatore.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde un mezzo meccanico diverso, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari RUSPA

Coppe AUTOBETONIERA Bastoni GRU

Spade CARRELLO ELEVATORE

Realizzato da Formazione Unindustria Treviso con il fi nanziamento dell’INAIL ai sensi del D.Lgs. n. 38/2000, art. 23

I Dispositivi

di Protezione Individuale

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai più comuni rischi presenti nei cantieri edili, le tipologie di Dispositivi di Protezione

Individuale da utilizzare:

Elmetto, Guanti, Scarpe e Occhiali.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde

un dispositivo di protezione individuale diverso, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari ELMETTO Coppe GUANTI Bastoni SCARPE Spade OCCHIALI

Realizzato da Formazione Unindustria Treviso con il fi nanziamento dell’INAIL ai sensi del D.Lgs. n. 38/2000, art. 23

PRODOTTI PER LA PREVENZIONE SICUREZZA SUL LAVORO.

Il segreto è un buon allenamento

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Il segreto è un buon allenamento

PRODOTTI PER LA PREVENZIONE SICUREZZA SUL LAVORO.

Il segreto è un buon allenamento

www.inail.it

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Tipolitografia Milano - 10/04

Asso di RUSPA

E’ necessario che le macchine per la movimentazione terra e trasporto materiali, come la ruspa, vengano usate solo da personale esperto. Con l’utilizzo di questi mezzi sono infatti elevati i rischi di investimento di persone per errata manovra del guidatore o a causa della inadeguata progettazione della viabilità in cantiere. Statisticamente è elevato anche il numero di infortuni dovuti a schiacciamento del guidatore per ribaltamento del mezzo.

Due di RUSPA

Nell’utilizzo dei mezzi di movimentazione e trasporto è necessario adottare misure per assicurare la stabilità del mezzo e del carico (DPR 547/55 art.189).

Posizionare la ruspa presso cigli e cumuli signifi ca incorrere nel rischio di ribaltamento dell’automezzo con possibile schiacciamento del guidatore e investimento di persone nell’area circostante. Predisporre solide rampe d’accesso allo scavo con larghezza che garantisca un franco di cm 70 oltre la sagoma del veicolo (D.P.R. 164/56 art.4).

Tre di RUSPA

Nei lavori di escavazione con mezzi meccanici è vietata la presenza di persone nel campo d’azione della macchina operatrice e sul ciglio del fronte d’attacco (D.P.R. 164/56 art.12).

Nell’uso della macchina operatrice il manovratore deve allontanare preventivamente le persone nel raggio di infl uenza della macchina stessa e controllare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano funzionanti.

Quattro di RUSPA

Prima di utilizzare la ruspa è necessario circoscrivere l’area d’intervento e predisporre adeguati cartelli ammonitori per poter permettere il facile riconoscimento dell’area interessata dai lavori.

Importante è anche valutare la visibilità dalla cabina di manovra e accertarsi dell’effi cienza dei dispositivi di sicurezza di segnalazione acustica e luminosa.

Il posto di manovra va protetto con una solida tettoia, contro la caduta dei materiali di scavo.

Cinque di RUSPA

Prima di eseguire una operazione di scavo o demolizione è

opportuno verifi care sempre la presenza di tubi e cavi interrati o aerei. L’intercettazione di tali elementi può costituire un serio rischio per l’incolumità dell’operatore: nel caso di linee elettriche rischio di folgorazione, nel caso di tubazioni di gas rischio di esplosione o incendio.

Si può causare inoltre

un’interruzione di servizio (blocco dell’erogazione di acqua potabile o tranciamento di cavo telefonico).

Sei di RUSPA

Nella movimentazione dei carichi e nello scarico dei detriti bisogna osservare particolare attenzione.

Accertarsi sempre

preventivamente che nell’area di lavoro e nell’area di scarico dei detriti non vi sia presenza di persone, poiché lo scarico dei materiali dall’alto comporterebbe il rischio di colpire qualcuno. L’area deve essere opportunamente protetta .

Quando la benna scarica direttamente su autocarri, i conducenti devono allontanarsi dal mezzo.

Sette di RUSPA Le macchine per la

movimentazione terra e trasporto materiali vanno utilizzate soltanto per il loro scopo.

E’ assolutamente vietato utilizzare la ruspa per il trasporto di persone, poiché il rischio di incorrere in gravi incidenti e infortuni è elevato. E’ possibile infatti lo schiacciamento con la pala e la caduta dall’alto del personale trasportato.

La visibilità del conducente dalla cabina di guida verrebbe limitata, con il rischio di urtare oggetti o persone a terra.

Fante di RUSPA

Il manovratore deve essere opportunamente formato ed avere suffi ciente esperienza nell’uso delle macchine per la movimentazione terra. Egli deve segnalare prontamente al diretto superiore eventuali anomalie riscontrate nell’uso della stessa.

Durante l’uso deve chiudere la cabina e azionare il girofaro.

Al termine delle operazioni deve posizionare correttamente la macchina abbassando il braccio a terra e azionando il freno di stazionamento.

Cavallo di RUSPA Il preposto ha l’obbligo di controllare che i lavori di

escavazione e trasporto materiali con macchine operatrici siano eseguiti in condizioni di sicurezza.

Egli verifi ca che le attrezzature di lavoro siano usate in conformità alle istruzioni del fabbricante, utilizzate correttamente e siano in buono stato di manutenzione.

Si assicura che i lavoratori a terra indossino adeguati Dispositivi di Protezione Individuale e che l’area operativa della macchina sia opportunamente segnalata.

Re di RUSPA

Il datore di lavoro prende in considerazione i rischi presenti e adotta le misure necessarie affi nché le attrezzature siano utilizzate correttamente e abbiano idonea manutenzione.

Egli deve fornire macchine per il movimento terra con certifi cato di conformità CE, con indicato, il livello di potenza e di pressione sonora al posto di guida e ha l’obbligo di dare precise istruzioni al lavoratore sul corretto uso della ruspa e dei rischi derivanti da un uso improprio di essa.

I mezzi meccanici

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai principali rischi, le regole del comportamento sicuro e del corretto uso dei più comuni mezzi meccanici utilizzati nel settore delle costruzioni: Ruspa, Autobetoniera, Gru e Carrello elevatore.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde un mezzo meccanico diverso, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari = RUSPA • Coppe = AUTOBETONIERA • Bastoni = GRU • Spade = CARRELLO ELEVATORE

Asso di AUTOBETONIERA Tutte le manovre vanno eseguite nel rispetto delle regole di sicurezza; è necessario prestare attenzione allo spostamento del mezzo sia dentro l’area di cantiere, sia nel tragitto per raggiungerlo, poiché il rischio di incidenti stradali statisticamente è elevato.

Il maggior numero di infortuni con esiti mortali nel comparto edile è infatti riconducibile all’uso dei mezzi di trasporto.

Due di AUTOBETONIERA Nell’utilizzo dell’autobetoniera bisogna avere particolare attenzione nel posizionare il mezzo in condizioni di massima stabilità e sicurezza (art.46/547).

Posizionare l’autobetoniera in corrispondenza di cigli e cumuli signifi cherebbe incorrere nel rischio di ribaltamento dell’automezzo, con possibile conseguenza di schiacciamento del guidatore e investimento di persone nell’area circostante.

Il terreno sul quale sosta l’autobetoniera non deve presentare buche o sporgenze pericolose.

Tre di AUTOBETONIERA Prima dell’uso dell’autobetoniera è necessario verifi care che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possono interferire con le manovre.

Il possibile contatto con i cavi in tensione può infatti comportare un forte rischio di folgorazione per gli addetti alle lavorazioni.

Quattro di AUTOBETONIERA Quando si lavora a terra, in prossimità di un’autobetoniera in movimento, è opportuno essere forniti di casco, guanti e scarpe con puntale d’acciaio e suola imperforabile. In modo particolare, chi lavora in prossimità del getto è opportuno che utilizzi anche occhiali di protezione, in modo da prevenire il rischio di lesioni agli occhi, dovuto a schizzi di calcestruzzo.

Oltre al rischio meccanico vi è anche un rischio chimico, poiché spesso gli impasti cementizi sono trattati con additivi.

Cinque di AUTOBETONIERA E’ vietato pulire, oliare o ingrassare a mano organi ed elementi in moto, come il tamburo.

E’ vietato compiere su organi in moto qualsiasi operazione di riparazione o registrazione.

Lavorare infatti sul tamburo quando è in movimento, comporta l’esposizione al rischio di lesioni per contatto.

Sei di AUTOBETONIERA Per sciacquare la betoniera sulla bocca di caricamento è necessario salire alla tramoggia usando sempre la scaletta, per evitare il rischio di caduta dall’alto.

Quando la zona di ispezione in corrispondenza della bocca del tamburo non è provvista di piattaforma, l’ultimo gradino della scala di accesso deve avere la superfi cie piana, realizzata con grigliato metallico o lamiera traforata.

Sette di AUTOBETONIERA Le operazioni di pulitura comportano un notevole utilizzo di acqua, pertanto devono essere eseguite a distanza dagli impianti elettrici.

L’acqua è infatti un ottimo conduttore elettrico, se raggiunge un apparecchio in tensione non isolato comporta un elevato rischio di folgorazione dell’operatore. Tale attenzione non deve essere rivolta solo agli apparecchi a terra, ma anche alle linee elettriche aeree i cui cavi possono essere privi di isolamento.

Fante di AUTOBETONIERA Conoscere a fondo i comandi della macchina che si utilizza riduce notevolmente il rischio di infortunio. Leggere sempre attentamente il libretto di istruzioni rilasciato dal costruttore della macchina.

Avvertire prontamente il diretto superiore di ogni anomalia riscontrata nel funzionamento dell’autobetoniera.

Verifi care sempre che l’interruttore di arresto sia effi ciente e ben riconoscibile e che la lampada lampeggiante di segnalazione funzioni.

Cavallo di AUTOBETONIERA Il preposto ha l’obbligo di verifi care il corretto uso e il funzionamento della macchina.

Egli deve controllare che intorno al raggio d’azione dell’autobetoniera non vi siano persone, che la fase del getto avvenga sotto la sorveglianza e le indicazioni di un addetto a terra e che le benne per il sollevamento del conglomerato cementizio abbiano un dispositivo che impedisca l’accidentale spostamento della leva che comanda l’apertura delle valvole di scarico.

Re di AUTOBETONIERA Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire macchinari adeguati ai lavori.

Egli deve verifi care che

l’autobetoniera possieda una targa con indicate le caratteristiche principali della macchina, che vi sia protezione completa delle catene di trasmissione, degli ingranaggi dei rulli e anelli di rotolamento, che il tamburo per l’impasto del calcestruzzo non presenti elementi sporgenti non protetti, che i canali di scarico non presentino pericoli di cesoiamento o schiacciamento.

Asso di GRU

E’ vietato il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali la eventuale caduta del carico può costituire pericolo (artt. 11 e 186 DPR 547/55, art. 675 Codice Penale);

qualora tale passaggio non si possa evitare, le manovre per il sollevamento-trasporto dei carichi devono essere segnalate e la zona d’ingombro ben delimitata, in modo da consentire l’allontanamento delle persone che si trovino esposte al pericolo dell’eventuale caduta del carico.

Due di GRU

Gli attacchi delle funi, delle catene e dei ganci devono essere eseguiti in modo da evitare sollecitazioni pericolose, impigliamenti o accavallamenti; verifi care sempre l’integrità di questi elementi in modo che il carico possa essere sollevato senza il rischio di caduta.

Funi e catene devono essere sottoposte a verifi che trimestrali.

L’imbracatura dei carichi deve essere effettuata usando mezzi idonei per evitare la caduta del carico o il suo spostamento dalla posizione iniziale.

Tre di GRU

Per attrezzature che servono al sollevamento di carichi non guidati è opportuno sempre verifi care la presenza della messa a terra e che i collegamenti elettrici siano integri.

Qualora le attrezzature di lavoro che servono al sollevamento di carichi non guidati non possano trattenere i carichi, in caso di interruzione parziale o totale dell’alimentazione di energia, devono venire prese misure appropriate per evitare di esporre i lavoratori ai rischi relativi.

Quattro di GRU Per evitare il rischio di

ribaltamento, le gru a torre fi sse vanno ancorate ad un’adeguata fondazione o ai binari di scorrimento con tanaglioni.

Le gru a torre mobili, scorrendo su rotaie, necessitano della sistemazione del terreno su cui posano per evitare cedimenti durante l’uso e della perfetta effi cienza dei giunti delle rotaie stesse.

Le gru mobili devono risultare stabili alle sollecitazioni che derivano dai carichi o dall’azione del vento, in relazione alla resistenza di posa.

Cinque di GRU

Per impedire l’interferenza tra i bracci, le gru vanno montate in modo che la loro distanza sia superiore alla somma delle lunghezze dei loro bracci.

Se ciò non è possibile occorre dotare le gru di dispositivi

limitatori della rotazione dei bracci durante il funzionamento oppure stabilire norme procedurali di utilizzo, stabilendo la precedenza operativa con cartelli che identifi chino gli apparecchi di sollevamento e lettere ai gruisti unite a planimetria, dove vengono indicate le zone di possibile contatto.

Sei di GRU

Prima dell’uso della gru è necessario verifi care che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possono interferire con le manovre.

La gru, durante il suo utilizzo, non può mai arrivare a meno di 5 m dalle linee elettriche in tensione, sia con la struttura, sia con il carico.

Negli spostamenti, prima di procedere, abbassare il braccio il più possibile, tenendo conto degli ostacoli e delle linee elettriche.

Sette di GRU

Sui mezzi di sollevamento deve essere indicata la portata massima ammissibile del carico.

Non superare i limiti massimi di carico indicati, poiché vi è il rischio di ribaltamento della gru.

Quando la portata massima ammissibile varia a seconda dell’inclinazione e lunghezza dei bracci, dello spostamento dei contrappesi, della velocità, controllare l’apposita targa che indica il peso del carico ammissibile, in relazione alle variazioni delle condizioni d’uso.

Fante di GRU

La persona incaricata di

manovrare la gru e gli imbracatori devono essere istruiti in

modo opportuno affi nché non rappresentino una minaccia per se stessi e per gli altri.

Il gruista deve assicurarsi che sia sempre possibile la rotazione completa del braccio senza pericolo di urto con ostacoli, deve valutare l’entità del carico, effettuare con gradualità le manovre di sollevamento, trasporto e appoggio del carico, non lasciare carichi sospesi al gancio.

Cavallo di GRU

Il preposto deve verifi care che tutte le operazioni di sollevamento siano adeguatamente eseguite al fi ne di tutelare la sicurezza dei lavoratori; in particolare i carichi sospesi non devono rimanere senza sorveglianza salvo il caso in cui l’accesso alla zona di pericolo sia precluso e il carico sia stato agganciato e sistemato con la massima sicurezza.

Egli deve accertarsi che gli addetti al carico indossino sempre casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile.

Re di GRU

II datore di lavoro provvede affi nchè le gru e gli apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg siano sottoposti a verifi che di prima installazione e a verifi che annuali per assicurarne l’installazione corretta ed il buon funzionamento, al fi ne della sicurezza dei lavoratori.

II datore di lavoro provvede inoltre a informare i lavoratori sui rischi cui sono esposti durante l’uso delle attrezzature di lavoro.

Asso di CARRELLO ELEVATORE

La conduzione del carrello elevatore è considerata, a ragione, una operazione pericolosa. Come tale è assolutamente vietata a persone minorenni. Chi conduce il carrello elevatore deve aver ricevuto un’adeguata formazione ed avere buona esperienza nell’utilizzo del mezzo. Utilizzare il carrello elevatore guidandolo e manovrandolo correttamente e con attenzione signifi ca limitare il rischio di incidenti e infortuni per se stessi e per gli altri.

Due di CARRELLO ELEVATORE

Nell’utilizzo del carrello elevatore è necessario fare attenzione che il carico sia basso per avere una migliore visibilità rispetto al percorso che si deve seguire per ridurre i danni in caso di caduta del materiale trasportato e per evitare che il carico sbilanci il mezzo con conseguente rischio di ribaltamento.

Bisogna limitare la velocità degli spostamenti per avere un buon controllo del mezzo.

Tre di CARRELLO ELEVATORE

Controllare sempre la stabilità del carico prima di muoverlo. Disporre il carico in modo che il carico non abbia a franare o rotolare o scivolare.

Tenere il carico il più possibile in fondo alla forca o braccio.

Non trasportare carichi sovrapposti se sono più alti della piastra porta forche o della griglia reggi carico, a meno che essi siano collegati in modo che nessun pezzo possa cadere all’indietro. I pallets ed i contenitori devono essere sempre in buono stato.

Quattro di CARRELLO ELEVATORE

Devono sempre venire adottate misure organizzative atte a evitare che i lavoratori a piedi si trovino nella zona di attività di attrezzature di lavoro semoventi; quando per la buona esecuzione dei lavori vi è la necessità che vi siano lavoratori nelle vicinanze, fare molta

attenzione nella movimentazione del mezzo, affi nché essi non subiscano danno (art. 35 D.Lgs 626/1994, comma 4-bis).

Nelle manovre fare sempre molta attenzione a non urtare oggetti e persone.

Cinque di CARRELLO ELEVATORE

Nell’uso di attrezzature di lavoro destinate a sollevare carichi bisogna sempre assicurarsi che gli accessori di sollevamento siano scelti in funzione dei carichi da movimentare.

La portata massima è indicata sulla targhetta di identifi cazione.

Il sovraccarico compromette l’effi cienza degli organi meccanici o elettrici di traslazione o di elevazione.

In nessun caso aggiungere contrappeso per cercare di aumentare la capacità di carico.

Sei di CARRELLO ELEVATORE

Gli accessori di sollevamento devono essere contrassegnati in modo da poterne identifi care le caratteristiche essenziali per un’utilizzazione sicura. Se l’attrezzatura di lavoro non è destinata al sollevamento di persone, una segnalazione in tal senso dovrà esservi apposta in modo visibile al fi ne di non generare equivoci.

Non utilizzare mai attrezzature destinate al solo sollevamento di materiale, come il carrello elevatore, per il trasporto di persone.

Sette di CARRELLO ELEVATORE

E’ sempre necessario prestare attenzione alle manovre del carrello elevatore poiché manovre errate o eseguite con leggerezza, da parte del conducente, possono rappresentare un serio rischio di lesioni, anche gravissime, a carico dell’operatore addetto e per gli altri lavoratori. La presenza di questo tipo di automezzi richiede ed esige infatti una adeguata regolamentazione del traffi co nell’ambito dell’area di lavoro, onde evitare collisioni con altri mezzi, cose o persone.

Fante di CARRELLO ELEVATORE

Conoscere a fondo i comandi della macchina che si utilizza riduce notevolmente il rischio di infortunio. Leggere sempre attentamente il libretto di istruzioni rilasciato dal costruttore della macchina.

Avvertire prontamente il diretto superiore di ogni anomalia riscontrata nel funzionamento del carrello elevatore.

Cavallo di CARRELLO ELEVATORE

Il preposto ha l’obbligo di verifi care che il carrello elevatore sia usato correttamente, in conformità alle istruzioni del fabbricante e che sia sottoposto a regolare manutenzione.

Egli deve controllare che i lavori di sollevamento con carrello elevatore siano eseguiti in condizioni di sicurezza, che la macchina sia guidata da personale adeguatamente formato e istruito sui rischi specifi ci, e che i lavoratori a terra siano forniti ed indossino adeguati Dispositivi di Protezione Individuale.

Re di CARRELLO ELEVATORE

I carrelli elevatori forniti dal datore di lavoro dal 1/1/97 devono essere marcati CE.

Devono essere sistemati o attrezzati in modo da limitarne i rischi di ribaltamento, ad esempio, a) installando una cabina per il

conducente,

b) mediante una struttura che impedisca il ribaltamento del carrello elevatore,

c) mediante una struttura che trattenga il lavoratore sul sedile del posto di guida per evitare che, in caso di ribaltamento, possa essere intrappolato da parti del carrello stesso.

LA PARTITA DELLA SICUREZZA

PRODOTTI PER LA PREVENZIONE SICUREZZA SUL LAVORO.

Il segreto è un buon allenamento

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Realizzato da Formazione Unindustria Treviso con il fi nanziamento dell’INAIL

ai sensi del D.Lgs. n. 38/2000, art. 23

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Tipolitografia Milano - 10/04

Asso di ELMETTO L’elmetto è un Dispositivo di Protezione Individuale, realizzato in plastica speciale.

Il casco di protezione per il capo è un prodotto dal costo contenuto, che serve per proteggere il capo dai rischi di caduta di materiali o oggetti dall’alto con massa contenuta e con velocità anche elevata, dai rischi di impreviste collisioni contro le strutture fi ssi o carichi in movimento e dal contatto con elementi pericolosi (art. 381 D.P.R. 547/55).

Due di ELMETTO

L’elmetto deve essere robusto, leggero, ben aerato, con una bardatura interna morbida e adatta ad assorbire gli urti.

La bardatura deve essere registrabile e dotata di una fascia posta sotto la nuca che impedisca al casco di cadere con gli

spostamenti della testa.

E’ necessario regolare sempre l’elmetto in modo che sia comodo.

Tre di ELMETTO

E’ necessario indossare sempre l’elmetto per lavori eseguiti sopra, sotto o in prossimità di impalcature, e di posti di lavoro sopraelevati e per lavori di installazione e di posa di ponteggi.

In questo modo la testa è protetta dagli urti accidentali contro le strutture dell’impalcatura, dalla caduta di eventuali materiali e liquidi dall’alto.

Quattro di ELMETTO

L’elmetto va usato per proteggere la testa dall’urto accidentale contro carichi sospesi, ad esempio in prossimità di movimentazione di materiali con gru o altri mezzi di sollevamento.

Anche se è severamente vietato il passaggio dei carichi sospesi sopra i lavoratori e sopra i luoghi per i quali la eventuale caduta del carico può costituire pericolo, in realtà la percentuale di infortuni dovuti all’urto contro carico sospeso è alta.

Cinque di ELMETTO

L’elmetto va usato per proteggere la testa dalla caduta accidentale di oggetti e materiali dall’alto.

E’ opportuno utilizzare l’elmetto quando vi è il rischio di caduta di materiale dall’alto come, ad esempio, nei lavori eseguiti in fossati, trincee, pozzi e gallerie, ascensori e montacarichi.

Sei di ELMETTO

L’elmetto va usato per proteggere la testa dall’impatto con sassi e materiale proiettato a forte velocità.

E’ opportuno usare l’elmetto per proteggere la testa da sassi che schizzano nelle operazioni di manovra degli automezzi, nei lavori di demolizione, nelle operazioni di scarico di materiale dall’alto, nelle vicinanze di aree in cui avviene il deposito di detriti.

Sette di ELMETTO

L’elmetto va usato per proteggere la testa dalla caduta accidentale di liquidi dall’alto, derivanti da lavorazioni eseguite da altro personale in quota o in fase di getto.

Con l’uso di questo Dispositivo di Protezione Individuale si evita il rischio di aggressioni chimiche alla testa, derivanti da sostanze liquide aggressive, come solventi, acidi, calcestruzzo in stato liquido, caduti accidentalmente dall’alto.

Fante di ELMETTO L’elmetto fornito deve essere utilizzato in base alle disposizioni del datore di lavoro e deve essere mantenuto in buono stato.

Un elmetto che abbia già subito un trauma non garantisce più un’effi cace protezione. In caso di elmetto lesionato richiedine un altro al tuo datore di lavoro.

Ricorda che deve essere marcato CE. (D.Lgs 475/92).

Cavallo di ELMETTO Il preposto deve accertarsi che i lavoratori usino l’elmetto di sicurezza, in base agli specifi ci rischi presenti nei diversi tipi di lavorazione del cantiere.

Egli si accerterà che questo Dispositivo di Protezione Individuale venga sempre usato in modo corretto e nelle fasi di lavoro previste, al fi ne di tutelare la sicurezza del lavoratore.

Re di ELMETTO

L’elmetto deve essere fornito e scelto in modo opportuno dal datore di lavoro a seconda delle lavorazioni in atto e i livelli di rischio connessi.

Nel fornire l’elmetto agli operai, egli deve tenere conto che deve essere compatibile con l’utilizzo di altri Dispositivi di protezione Individuale, permettendo, ad esempio, l’agevole installazione di schermi, maschere o cuffi e di protezione.

I Dispositivi di Protezione Individuale

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai più comuni rischi presenti nei cantieri edili, le tipologie di Dispositivi di Protezione Individuale da utilizzare: Elmetto, Guanti, Scarpe e Occhiali.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde un dispositivo di protezione individuale diverso, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari = ELMETTO • Coppe = GUANTI • Bastoni = SCARPE • Spade = OCCHIALI

Asso di GUANTI I guanti di sicurezza sono un Dispositivo di Protezione Individuale, realizzato in diversi tipi e in diversi materiali, a seconda degli usi a cui è destinato.

In commercio infatti esistono modelli diversi di guanti in risposta ad ogni esigenza in fatto di prestazioni e di confort.

Servono per proteggere le mani del lavoratore da vari tipi di rischio derivante dal contatto con materiali o sostanze in grado di provocare lesioni.

Due di GUANTI

Con l’uso di guanti in gomma, o in cuoio, dotati di particolari zigrinature antiscivolo su palmo e dita, viene garantita una presa più sicura degli oggetti da movimentare.

E’ opportuno utilizzare i guanti di sicurezza quando si manipolano materiali scivolosi, quando si maneggiano oggetti pesanti, quando si ha bisogno di avere in generale una buona presa. (UNI 8479 del 01.04.89).

Tre di GUANTI

L’utilizzo di guanti in tela

rinforzata o in cuoio, o in gomma, resistenti a tagli, abrasioni, strappi, perforazioni, permette la protezione delle mani dalle schegge dei materiali con i quali si viene a diretto contatto.

E’ opportuno utilizzare questo tipo di guanti di sicurezza quando si maneggiano materiali da costruzione, mattoni, piastrelle, legname, ferro. (UNI EN 388 del 31.01.96; UNI 8479 del 01.04.89).

Quattro di GUANTI

L’utilizzo di guanti impermeabili in plastica permette la protezione delle mani nel caso di lavori con solventi e prodotti caustici e chimici.

Questo tipo di guanti di sicurezza è particolarmente indicato per eseguire lavori di verniciatura a mano o a spruzzo, maneggio di prodotti chimici, oli disarmanti, lavorazioni con prodotti contenenti catrame. (UNI EN 374/1-2-3 del 30.11.94; UNI 8479 del 01.04.89).

Cinque di GUANTI L’utilizzo di guanti dielettrici realizzati in materiale isolante permette la protezione dalle scosse elettriche.

E’ opportuno utilizzare questo tipo di guanti di sicurezza quando si eseguono lavori su parti in tensione, nelle operazioni di manutenzione svolte sui macchinari e in tutti quei casi in cui vi è il rischio di folgorazione.

A seconda della tensione di esercizio vi sono diversi tipi di guanti, che proteggono dai tre tipi di livello di rischio (alto, medio, basso).

Sei di GUANTI

L’utilizzo di guanti di protezione contro il calore, resistenti a temperature elevate, permette la protezione delle mani dalle scottature.

E’ opportuno utilizzare questo tipo di guanti di sicurezza quando si eseguono lavori di saldatura o manipolazione di prodotti incandescenti o molto caldi, taglio ossiacetilenico e in tutte quelle lavorazioni in cui vi sia il rischio di scottature. (art. 383, D.P.R.

547/55; UNI EN 407 del 30.09.94;

UNI 8479 del 01.04.89).

Sette di GUANTI

I guanti antitaglio, disponibili in commercio in vari materiali (in tela rinforzata, in cuoio, in gomma, in plastica, in maglia metallica o in lega), sono resistenti a tagli, abrasioni, strappi, perforazioni.

Questo tipo di guanto deve essere utilizzato per proteggere le mani quando vi è il rischio di tagli e ferite, ad esempio quando si maneggiano materiali taglienti o con spigoli vivi come cavi di acciaio, lamiere, vetri. (UNI EN 388 del 31.01.96; UNI 8479 del 01.04.89).

Fante di GUANTI

I guanti forniti devono essere utilizzati in base alle disposizioni del datore di lavoro e devono essere mantenuti in buono stato.

Guanti danneggiati, ad esempio sfi lacciati, aumentano il rischio di impigliamento dell’arto.

In caso di guanti lesionati richiedine un altro paio al tuo datore di lavoro.

Ricorda che devono essere marcati CE (D.Lgs 475/92).

Cavallo di GUANTI

Il preposto deve accertarsi che i lavoratori usino i guanti di sicurezza, in base ai particolari livelli di rischio presenti.

Si accerterà che i guanti vengano usati in modo corretto e nelle fasi di lavoro previste.

Qualora i guanti non fossero suffi cienti nella protezione contro l’azione chimica dei prodotti presenti nella polvere di cemento (ad es. il cromo), il preposto deve accertarsi che il lavoratore usi una crema-barriera, contro il rischio di eczema da contatto per la pelle.

Re di GUANTI

I guanti servono per proteggere le mani contro i rischi per contatto con materiali o con sostanze nocive.

Pertanto devono essere scelti in modo opportuno dal datore di lavoro, a seconda delle lavorazioni in atto e dei livelli di rischio connessi.

La scelta dei guanti deve essere effettuata inoltre considerando che essi devono essere comodi, resistenti e devono garantire una buona protezione rispetto ai diversi tipi di lavorazione.

Asso di SCARPE

Le calzature di sicurezza sono un Dispositivo di Protezione Individuale, realizzato in diversi tipi e forme (scarpe, scarponcini, stivali), a seconda degli usi a cui è destinato.

In commercio esistono modelli diversi di calzature in risposta ad ogni esigenza in fatto di prestazioni e di confort.

Servono per proteggere i piedi del lavoratore da vari tipi di rischio come urti, colpi, impatti, ustioni, causticazioni, punture e schiacciamento, tagli e abrasioni, calore, fi amme, freddo.

Due di SCARPE

Le scarpe di sicurezza, realizzate con materiali resistenti, dotate di puntale d’acciaio, sono indispensabili per proteggere i piedi nel momento in cui si inciampa.

L’urto accidentale contro oggetti e materiali potrebbe infatti provocare lesioni e traumi al piede e alle dita, mentre, con l’utilizzo di questo Dispositivo di Protezione Individuale, si evita il rischio di incorrere in tali infortuni.

Tre di SCARPE Le scarpe di sicurezza sono dotate di puntale antischiacciamento che, nel caso di caduta di materiale sul piede, risulta molto utile come protezione. (art, 384 D.P.R. 547/

55).

Il puntale garantisce una protezione delle dita del piede da un urto di 200 Joule e una resistenza alla compressione sotto un carico massimo di 15 KN, è quindi indispensabile per garantire alle dita del piede una buona protezione dal rischio di schiacciamento.

Quattro di SCARPE Le scarpe di sicurezza sono dotate di suola imperforabile, consistente in una lamina di acciaio, che, nel caso di contatto con materiali appuntiti, come chiodi, lame taglienti, rottami, solitamente presenti a terra in cantiere, protegge il piede dal rischio di ferite, tagli, punture. (art, 384 D.P.R. 547/55).

La presenza di tale soletta non pregiudica comunque la comodità della scarpa.

Cinque di SCARPE Le scarpe di sicurezza sono dotate di suola in gomma che, nel caso di contatto con corrente elettrica protegge dal rischio di folgorazione fi no ad un massimo di 1000 volt. Nel caso di lavorazioni in presenza di tensioni superiori, è necessario ricorrere ad altri Dispositivi di Protezione Individuale specifi ci, ad esempio scarpe con suole dielettriche.

Sei di SCARPE

Le scarpe di sicurezza dotate di soletta interna termoisolante proteggono dal calore di elementi molto caldi.

E’ opportuno utilizzarle nelle operazioni che comportano lo spargimento di materiale caldo, come ad esempio l’asfalto, sono tuttavia utili anche come protezione dal freddo nella stagione invernale.

Sette di SCARPE

Le scarpe di sicurezza sono dotate di suola antisdrucciolo che, realizzata con materiali antiscivolo e dotata di particolari zigrinature, garantisce una buona stabilità sul terreno, su coperture e falde inclinate (art, 384 D.P.R. 547/55).

Con l’utilizzo di calzature dotate di suola antiscivolo si evitano i rischi di caduta dall’alto, per lavori eseguiti in quota, e in generale, i rischi di scivolamento e caduta.

Fante di SCARPE

Le scarpe di sicurezza devono essere utilizzate in base alle disposizioni del datore di lavoro e devono essere mantenute in buono stato.

In caso di scarpe lesionate è opportuno richiederne un altro paio al datore di lavoro.

Utilizzare sempre e solo calzature che riportino il marchio CE (D.Lgs 475/92), poiché corrispondenti ai requisiti di sicurezza richiesti dalla normativa vigente.

Cavallo di SCARPE

Il preposto deve accertarsi che i lavoratori usino le scarpe di sicurezza, in base ai particolari livelli di rischio presenti nei diversi tipi di lavorazione del cantiere.

Si accerterà che questo Dispositivo di protezione Individuale venga sempre usato in modo corretto e nelle fasi di lavoro previste, al fi ne di tutelare la sicurezza del lavoratore.

Re di SCARPE

Le scarpe di sicurezza devono essere fornite e scelte in modo opportuno dal datore di lavoro secondo le lavorazioni in atto e i livelli di rischio connessi.

A seconda del tipo di lavorazione egli dovrà fornire ai lavoratori scarpe con suola imperforabile e puntale di protezione, scarpe con soletta termoisolante, scarpe con suola antiscivolo, stivali in gomma. E’ compito del datore di lavoro istruire e formare correttamente i lavoratori sull’uso corretto delle scarpe di sicurezza.

Asso di OCCHIALI

Gli occhiali sono un Dispositivo di Protezione Individuale, realizzato in diversi tipi e forme, a seconda degli usi ai quali sono destinati.

In commercio esistono modelli diversi di occhiali e visiere in risposta ad ogni esigenza in fatto di prestazioni e di confort.

Dotati di lenti in materiale infrangibile (in vetro temperato antiurto o in policarbonato), servono per proteggere gli occhi da vari tipi di rischio, derivanti dalle diverse lavorazioni.

Due di OCCHIALI

Con l’uso degli occhiali viene garantita la protezione degli occhi dalla proiezione di schegge, anche a forte velocità, derivanti dalla lavorazione in atto, che potrebbero causare seri danni agli occhi, tra cui la cecità.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando si eseguono lavori di scalpellatura e demolizioni, lavorazione delle pietre, molatura, saldatura, tranciatura e tutte le lavorazioni in cui si prevede il rischio di proiezione di schegge ad alto impatto nell’ambiente circostante.

Tre di OCCHIALI

Con l’uso degli occhiali viene garantita la protezione degli occhi dagli schizzi di materiale in forma liquida, come malta o sostanze irritanti per gli occhi.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando si eseguono getti in calcestruzzo, si usano pompe a getto liquido, e in tutte le lavorazioni in cui si prevede il rischio di schizzi di malta e sostanze irritanti.

Quattro di OCCHIALI Con l’uso degli occhiali viene garantita la protezione degli occhi dai fumi caldi e in tutti quei casi in cui vi è il rischio che il lavoratore venga raggiunto da schizzi di materiale incandescente.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando si eseguono lavori di asfaltatura, nella stesura di guaine a caldo e in tutte quelle lavorazioni che producono fumi caldi.

Cinque di OCCHIALI Con l’uso degli occhiali viene garantita la protezione degli occhi dalle polveri, derivanti dai vari di tipi da lavorazione.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando si eseguono lavorazioni in cui vi sia la formazione di polvere, come ad esempio lavori di scalpellatura, lavorazione delle pietre, del legno, molatura, sabbiatura, fresatura.

Sei di OCCHIALI

Con l’uso degli occhiali viene garantita la protezione degli occhi dai detriti, derivanti dalle demolizioni.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando la lavorazione produce detriti, e c’è il rischio di materiale proiettato a forte velocità nella zona degli occhi, come ad esempio in lavori di scalpellatura e di demolizione, rimozione intonaci e formazione di tracce.

Sette di OCCHIALI

Con l’uso degli occhiali, dotati di particolari fi ltri, viene garantita la protezione degli occhi dai raggi laser.

E’ opportuno utilizzare gli occhiali protettivi quando c’è il rischio di essere intercettati dai raggi, ad esempio nei lavori con macchinari dotati di raggi laser, nelle operazioni di saldatura, o in prossimità di attrezzature di misurazione tramite laser.

Fante di OCCHIALI

Gli occhiali forniti devono essere utilizzati in base alle disposizioni del datore di lavoro e devono essere mantenuti in buono stato.

In caso di occhiali lesionati richiedine un altro paio al tuo datore di lavoro.

Ricorda che devono essere marcati CE in ogni parte (lente destra, lente sinistra e montatura) (D.Lgs 475/92).

Cavallo di OCCHIALI

Il preposto deve accertarsi che i lavoratori usino occhiali e schermi di sicurezza, in base ai particolari livelli di rischio presenti nei diversi tipi di lavorazione del cantiere.

Si accerterà che questi Dispositivi di Protezione Individuale vengano sempre usati in modo corretto e nelle fasi di lavoro previste, al fi ne di tutelare la sicurezza del lavoratore.

Re di OCCHIALI Gli occhiali servono per

proteggere gli occhi contro lesioni meccaniche, ottiche, termiche, pertanto devono essere scelti in modo opportuno dal datore di lavoro secondo le lavorazioni in atto e i livelli di rischio connessi.

Le lenti devono essere

otticamente neutre; la montatura robusta e adattabile al viso, deve consentire una buona visuale e garantire una buona protezione rispetto al tipo di lavorazione.

LA PARTITA DELLA SICUREZZA

PRODOTTI PER LA PREVENZIONE SICUREZZA SUL LAVORO.

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Realizzato da Formazione Unindustria Treviso con il fi nanziamento dell’INAIL ai sensi del D.Lgs. n. 38/2000, art. 23

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Tipolitografia Milano - 10/04

Asso di SEGA CIRCOLARE La sega circolare va usata in modo corretto, per evitare rischi di punture, di tagli ed abrasioni alle mani, rischio di caduta di materiali dall’alto, rischio elettrico, di danni all’apparato uditivo causati dal rumore, di ferite causate da proiezioni di schegge e inalazione di polveri.

Per proteggersi da questi rischi bisogna indossare il casco, guanti, scarpe di sicurezza con suola imperforabile, occhiali protettivi, respiratore con fi ltro idoneo e otoprotettori.

Due di SEGA CIRCOLARE Per lavorare in condizioni di sicurezza, è opportuno posizionare la macchina

seguendo le indicazioni del libretto d’uso, fornito dal costruttore ed assicurarsi che il piano di appoggio sia orizzontale e stabile.

Le vibrazioni eccessive infatti, possono provocare lo sbandamento del pezzo in lavorazione o delle mani che trattengono il pezzo, con il rischio di tagli alle mani o di proiezione di schegge.

Tre di SEGA CIRCOLARE La sega circolare deve essere provvista di schermi messi ai due lati della lama nella parte sporgente sotto la tavola di lavoro, in modo da impedire il contatto delle mani con la lama stessa (art. 109 D.P.R. 547/55). Se per esigenze tecniche non è possibile fornire la sega circolare di cuffi a registrabile, la lama deve avere uno schermo paraschegge di dimensioni appropriate.

Non toccare mai la lama in movimento, poiché vi è il rischio di gravi lesioni alle mani.

Quattro di SEGA CIRCOLARE Non manomettere mai gli elementi a protezione della lama, come la cuffi a di protezione registrabile.

Essa, infatti, evita il contatto del lavoratore con la lama e intercetta le eventuali schegge di materiale prodotte dalla lavorazione:

manometterla signifi cherebbe esporsi a grandi pericoli.

Per il taglio sicuro di tavolame lungo, la sega circolare è dotata di coltello divisore in acciaio, che è applicato posteriormente alla lama a distanza massima di 3 mm dalla dentatura, per mantenere aperto il taglio.

Cinque di SEGA CIRCOLARE Per tagliare i pezzi di piccole dimensioni e per i tagli in cui le mani possono trovarsi in prossimità del disco è

indispensabile utilizzare spingitoi di legno o metallo (art.114 D.P.R.

547/55).

Questi strumenti servono ad evitare il contatto delle mani con la lama. Buona regola, in ogni caso, per un uso in sicurezza della sega circolare, è di prestare sempre molta attenzione all’operazione del taglio di legname, senza distrarsi.

Sei di SEGA CIRCOLARE Verifi ca l’integrità dei collegamenti elettrici e di terra, dei fusibili e delle coperture delle parti sotto tensione.

Nel caso vi siano delle parti lesionate non utilizzare la

macchina e segnalare la rottura al capo cantiere.

Accertarsi che la sega circolare sia provvista di dispositivo contro il riavviamento accidentale al ristabilirsi della corrente elettrica.

Sette di SEGA CIRCOLARE Dopo l’uso la sega circolare va pulita accuratamente e lasciata in perfetta effi cienza.

Il piano di lavoro e la zona circostante vanno sempre lasciati liberi da materiali.

Lasciando disordine, eventuale materiale depositato a terra può provocare il rischio che qualche altro lavoratore inciampi e scivoli.

Fante di SEGA CIRCOLARE Prima dell’uso bisogna registrare correttamente la cuffi a di protezione e il coltello divisore e assicurarsi dell’esistenza degli schermi ai due lati del disco sotto il banco di lavoro.

E’ sempre necessario prestare molta attenzione quando si usano attrezzi e accessori da taglio, poiché il rischio di infortuni è alto.

Ricordarsi sempre di togliere la tensione elettrica agendo sul macchinario e sul quadro generale di alimentazione.

Cavallo di SEGA CIRCOLARE Il preposto deve verifi care che le macchine vengano usate in modo corretto e sicuro. Se il macchinario è a ridosso di ponteggi o di apparecchi di sollevamento dei carichi, egli deve verifi care che venga realizzato un solido impalcato sopra l’area della lavorazione, ad altezza non maggiore di m 3 da terra, a protezione contro la caduta di materiali.

Deve inoltre accertarsi che i lavoratori, usando la sega circolare, indossino gli opportuni Dispositivi di protezione

Individuale.

Re di SEGA CIRCOLARE Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire macchine dotate di marchio CE, conformi alle norme Armonizzate secondo la “Direttiva macchine” (D.P.R. 459/96).

Egli deve fornire al lavoratore guanti, scarpe di sicurezza, elmetto, cuffi e, occhiali per l’utilizzo in sicurezza della sega circolare. Ha inoltre il compito di dare precise istruzioni al lavoratore sul corretto uso della sega circolare e dei rischi derivanti da un uso improprio degli attrezzi da taglio.

Le attrezzature di lavoro

Questo mazzo di carte descrive, in riferimento ai principali rischi, le regole del comportamento sicuro e del corretto uso

delle più comuni attrezzature di lavoro utilizzate nel settore delle costruzioni: Sega circolare, Scale, Ponteggi e Martello pneumatico.

Ad ogni seme tradizionale corrisponde un’attrezzatura di lavoro diversa, secondo lo schema di seguito riportato:

Denari = SEGA CIRCOLARE • Coppe = SCALE • Bastoni = PONTEGGI • Spade = MARTELLO PNEUMATICO

Asso di SCALE

La scala va utilizzata per superare dislivelli, nei lavori in elevazione.

Va sempre usata in modo corretto, per evitare rischi di caduta dall’alto, con le conseguenti lesioni traumatiche e spesso con conseguenze letali.

E’ sempre opportuno, prima di salire, la verifi ca che gli indumenti e le attrezzature non intralcino la salita. Sulla scala deve salire un solo operatore, che durante la salita e la discesa, deve essere sempre rivolto verso la scala.

Due di SCALE

La scala deve avere certifi cazione e marchio CE, in quanto deve rispettare i requisiti tecnici richiesti dalla Norma Europea UNI-EN 131 del 1994, con la quale vengono fornite le dimensioni funzionali, le caratteristiche costruttive generali, i metodi di prova e le informazioni per il corretto uso.

La scala deve essere costruita con materiale adatto alle condizioni di impiego, deve essere suffi cientemente resistente nell’insieme e nei singoli elementi e deve avere dimensioni

appropriate all’uso.

Tre di SCALE

Il piano di appoggio deve essere stabile.

Quando l’uso della scala, per la sua altezza o per altre cause, comporta il pericolo di sbandamento, essa deve essere adeguatamente assicurata o trattenuta alla base da altra persona. Non posizionare mai la scala in vicinanza di porte, fi nestre, spigoli di edifi ci, tiranti, apparecchiature in tensione.

La scala non va usata mai se vi sono condizioni di instabilità, di pericolo e di forte vento.

Quattro di SCALE

La scala a mano deve essere provvista di dispositivi

antisdrucciolevoli alle estremità inferiori dei due montanti e ganci di trattenuta o appoggi antisdrucciolevoli alle estremità superiori, quando sia necessario, per assicurarne la stabilità. E’

sempre buona regola accertarsi che la sommità della scala sia vincolata al piano d’appoggio in modo adeguato in modo da evitare il rischio che essa sbandi, provocando la caduta dell’utente.

Cinque di SCALE

La lunghezza della scala a mano deve essere tale che i montanti sporgano almeno 1 metro oltre il piano di accesso, anche ricorrendo al prolungamento di un solo montante, purché fi ssato con opportuna legatura. Ciò permette un appoggio sicuro da parte dell’utente sia in fase di discesa che di salita e una maggiore stabilità della scala stessa.

Sei di SCALE

Le scale semplici possono avere lunghezza massima di 9 metri e un’inclinazione compresa tra 65°

e 75°, larghezza non inferiore a 28 cm, distanza tra i pioli compresa tra cm 25 e cm 30 e carico statico verticale massimo di 150 kg (UNI EN 131/1 del 30.04.94) Sistemare la scala con la giusta inclinazione evita il rischio che essa sbandi e scivoli all’indietro o in avanti nella fase di utilizzo.

Sette di SCALE

Per un utilizzo in sicurezza, le scale in legno non devono presentare listelli chiodati sui montanti, tubi o fi lo di ferro teso tra gli stessi al posto dei pioli mancanti (art. 8 D.P.R. 164/56).

I pioli devono essere privi di nodi e ben incastrati ai montanti e i montanti devono essere trattenuti con tiranti in ferro applicati sotto i due pioli estremi. Inoltre, quando la scala è più lunga di quattro metri, deve essere applicato anche un tirante intermedio.

Fante di SCALE

Le scale sono uno dei punti a rischio del cantiere: le scale semplici portatili vanno usate solamente per il loro scopo, che è quello di superare dislivelli.

Ogni altro uso improprio di esse, come ad esempio lavorare sui pioli, comporta molti rischi e una probabilità elevata di incorrere in incidenti e infortuni, poiché, se utilizzate in modo scorretto, è facile che esse subiscano ribaltamenti e sbandamenti.

Cavallo di SCALE Il preposto ha l’obbligo di controllare che le scale siano usate sempre in modo corretto e che vengano fi ssate in modo adeguato ai piani di appoggio.

Egli verifi ca che vengano adottati tutti quegli accorgimenti necessari all’utilizzo delle scale in perfetta sicurezza, compresa la verifi ca dell’integrità degli elementi dai quali sono formate. Controlla inoltre, che tutti i Dispositivi di Protezione individuale forniti dal datore di lavoro vengano utilizzati dai lavoratori.

Re di SCALE

Le scale devono essere fornite e scelte in modo opportuno dal datore di lavoro in base al tipo di lavorazione (scale fi sse a pioli, scale semplici portatili, scale a mano su ponteggi, scale ad elementi innestati, scale doppie).

Egli ha il compito di mettere a disposizione dei lavoratori mezzi personali di protezione, appropriati ai rischi delle lavorazioni e dare precise istruzioni al lavoratore sul corretto uso delle scale e dei rischi derivanti da un uso improprio di esse.

Asso di PONTEGGI

Le opere provvisionali devono essere allestite con buoni materiali e a regola d’arte, proporzionate e idonee allo scopo; esse devono essere conservate in effi cienza per l’intera durata del lavoro.

Il ponteggio deve quindi avere dimensioni idonee, essere robusto, con appoggi o sostegni solidi, per evitare rischi di caduta dall’alto. L’uso del ponteggio è obbligatorio per lavori che sono eseguiti ad altezza superiore a m 2.

Due di PONTEGGI

Per la realizzazione del ponteggio devono essere usati solo elementi di materiale autorizzato: tutti gli elementi metallici (aste, tubi, giunti, basi) devono portare impressi il nome o il marchio del fabbricante. (D.P.R. 164/56 art.31).

Ogni componente deve infatti possedere i necessari requisiti di resistenza richiesti a norma di legge ed essere sempre mantenuti in buono stato di conservazione ed effi cienza. Non utilizzare mai elementi che appartengono ad altro ponteggio.

Tre di PONTEGGI

Nel predisporre la costruzione del ponteggio bisogna accertarsi che la base di appoggio sia adeguata, che il terreno non sia in pendenza e sia compatto; di conseguenza regolare le basette e compattare il terreno spianandolo o stendendo del ghiaione in modo da creare un piano regolare. Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infi ssione in modo che sia impedito ogni cedimento in senso verticale e orizzontale.

Quattro di PONTEGGI

Il ponteggio deve essere ancorato in modo adeguato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani e ad ogni due montanti con disposizione di ancoraggi a rombo, ovvero ad ogni 22 mq di ponteggio. Le tavole che costituiscono l’impalcato devono essere fi ssate in modo che non possano scivolare sui traversi metallici. I montanti, di una stessa fi la, posti ad una distanza non superiore a cm 180, devono poggiare in basso su piastra metallica di superfi cie non inferiore a cm 150.

Cinque di PONTEGGI

Per salire ai vari piani di ponteggi e impalcature è necessario utilizzare scale a mano, costituite da due montanti paralleli, collegati tra loro da una serie di pioli trasversali ben incastrati ai montanti, o scale ad innesto (o all’italiana) e a sfi lo, costituite dall’unione di scale semplici con le estremità dei montanti predisposte per essere incastrate le une nelle altre. Le scale utilizzate per salire sui ponteggi non devono essere mai poste l’una in prosecuzione dell’altra.

Sei di PONTEGGI

Gli impalcati ad altezza maggiore di 2 metri devono essere protetti su tutti i lati verso il vuoto da parapetto alto almeno un metro, costituito da due correnti, devono essere dotati di tavola fermapiede alta almeno 20 cm, e di andatoie.

La larghezza delle andatoie non deve essere inferiore a cm 60, se destinate al passaggio solo di persone, e a cm 120, se destinate al trasporto di materiali.

Sia i correnti che la tavola fermapiede devono essere applicati all’interno dei montanti.

Sette di PONTEGGI

Non ingombrare i ponteggi con materiali ed utensili.

Questi infatti potrebbero causare il rischio di caduta dei lavoratori dall’impalcatura, e il rischio di caduta di materiale dall’alto.

Contro la caduta di materiale dall’alto, in corrispondenza di luoghi di transito o stazionamento, devono essere allestititi impalcati di sicurezza (mantovane), all’altezza del solaio di copertura del piano terra e ogni m 12 di sviluppo verticale del ponteggio.

Fante di PONTEGGI

Quando si transita sui ponteggi è necessario indossare gli opportuni Dispositivi di Protezione Individuale, forniti dal datore di lavoro: il casco di protezione protegge dall’urto accidentale con le strutture dell’impalcatura e dalla caduta dall’alto di materiale, i guanti difendono le mani da possibili tagli, le scarpe di tipo antinfortunistico (suola imperforabile, slacciamento rapido, punta rinforzata contro lo schiacciamento) proteggono da urti e materiale eventualmente presente a terra.

Cavallo di PONTEGGI Il preposto ha l’obbligo di controllare che il ponteggio sia allestito correttamente, che sia completo in tutte le sue parti e che sia stabile.

Le fasi di montaggio e smontaggio del ponteggio devono essere effettuate sotto l’assistenza di un preposto (D.P.R. 164/56 art.17).

Egli deve inoltre controllare che sia segregata l’area interessata dal ponteggio, durante l’allestimento, al fi ne di tenere lontano i non addetti ai lavori.

Re di PONTEGGI

Il datore di lavoro deve fornire strutture adatte a garantire l’esecuzione di lavorazioni in quota in condizioni di sicurezza, differenziate a seconda della situazione e del tipo di lavoro:

ponteggio a sbalzo, costituito da travi a sbalzo ed elementi in legno;

ponteggio metallico ad elementi prefabbricati; ponte su ruote, per lavori di breve entità; ponte su cavalletti, per lavori a terra o all’interno dell’edifi cio.

Il montaggio deve essere eseguito solo da personale adeguatamente formato.

Asso di MARTELLO PNEUMATICO

Il martello pneumatico va usato in modo corretto, facendo uso degli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale forniti dal datore di lavoro, come il casco di protezione, le scarpe antinfortunistiche, cuffi e, visiera di sicurezza e i guanti antiperforazione, antitaglio, antivibrazione.

In tal modo si evitano i rischi di urti, impatti, compressioni, dovuti al contatto con l’utensile, danni all’udito causati da rumore, inalazioni di polvere e lesioni agli arti superiori per le vibrazioni.

Due di MARTELLO PNEUMATICO Per evitare un cattivo funzionamento e il rischio di ribaltamento, il compressore deve essere posizionato su un piano orizzontale e stabile.

Per evitare scoppi dovuti ad eccesso di pressione, esso deve essere munito di valvola di sicurezza tarata alla pressione massima di esercizio.

Per eliminare l’eventuale presenza di acqua o di olio nell’aria che esce dal compressore serve applicare un separatore a fi ltro di tenuta.

Tre di MARTELLO PNEUMATICO

Il martello pneumatico va impugnato saldamente, usato senza forzature, in posizione corretta e stabile.

Se utilizzato nel modo corretto si possono evitare i seri rischi di urti, compressioni, ferite e proiezione di schegge.

E’ sempre opportuno controllare che il martello pneumatico sia in buono stato e, in caso contrario segnalare tempestivamente le eventuali anomalie al datore di lavoro.

Quattro di MARTELLO PNEUMATICO

Le connessioni tra i tubi di alimentazione e l’utensile devono essere integri; in caso contrario non utilizzare la macchina e segnalare eventuali malfunzionamenti al datore di lavoro.

Verifi care inoltre, che la leva antiavviamento accidentale funzioni correttamente.

L’attrezzo deve essere sottoposto periodicamente a manutenzione programmata.

Cinque di MARTELLO PNEUMATICO

L’area interessata dalle operazioni di demolizione effettuate con martello pneumatico è un luogo in cui vi è esposizione ad elevato livello di rumorosità, presenza di polveri e rischio di contatto accidentale con l’attrezzo. Proprio per questo motivo l’area va delimitata con appositi cartelli, al fi ne di rendere chiari i rischi connessi al tipo di lavorazione svolta, per segnalare ai lavoratori la situazione di pericolo e per impedire che i non addetti ai lavori si trovino in condizioni di rischio.

Sei di MARTELLO PNEUMATICO

Prima di eseguire una operazione di scavo o demolizione è opportuno verifi care sempre la presenza di tubi e cavi elettrici.

L’intercettazione di tali elementi può costituire l’interruzione di un servizio (ad esempio blocco dell’erogazione di acqua potabile o tranciamento di cavo telefonico) o può costituire un serio rischio per l’incolumità dell’operatore se vengono interrotte linee elettriche (rischio di folgorazione) o

tubazioni di gas esplosivo (rischio di esplosione o incendio).

Sette di MARTELLO PNEUMATICO

Per evitare l’accumulo di gas di scarico e polveri nell’area di lavoro, evitare turni lavorativi prolungati e continui e

interrompere l’affl usso dell’aria durante le pause di lavoro, spegnendo il compressore e scaricando la tubazione.

Per proteggersi dalle polveri è opportuno usare mascherine di sicurezza con fi ltri.

Fante di MARTELLO PNEUMATICO

Il martello pneumatico deve essere adoperato in conformità alle istruzioni del fabbricante, utilizzato correttamente e oggetto di continua manutenzione. E’

importante che l’attrezzo venga adoperato solamente da lavoratori incaricati a svolgere tale compito, opportunamente formati e addestrati

(art.35, comma 5 e art. 38 D.Lgs.

626/94).

Cavallo di MARTELLO PNEUMATICO

Il preposto ha l’obbligo di controllare che i lavori di demolizione eseguiti con il martello pneumatico avvengano in condizioni di sicurezza.

Egli verifi ca che l’operatore utilizzi gli adeguati Dispositivi di Protezione Individuale, come casco, guanti e scarpe di

sicurezza con suola imperforabile, cuffi a antirumore e mascherina e che le attrezzature siano adoperate in conformità alle istruzioni del fabbricante, utilizzate correttamente e siano in buono stato di manutenzione.

Re di MARTELLO PNEUMATICO

Il datore di lavoro ha l’obbligo di fornire macchine dotate di marchio CE, conformi alle norme Armonizzate secondo La “Direttiva macchine” (D.P.R. 459/96), e fornire al lavoratore guanti, scarpe di sicurezza, elmetto, cuffi e, mascherina antipolvere occhiali o visiera, tuta per l’utilizzo in sicurezza del martello pneumatico.

Ha inoltre il compito di dare precise istruzioni al lavoratore sul corretto uso del martello pneumatico e dei rischi derivanti da un uso improprio di esso.

LA PARTITA DELLA SICUREZZA

PRODOTTI PER LA PREVENZIONE SICUREZZA SUL LAVORO.

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