1. IL SANTO DAIME E IL SUO RAPPORTO CON IL TURISMO DI MASSA. PRIMA DI PARTIRE…
Dando un’occhiata alle informazioni turistiche e ai consigli per viaggiatori più o meno esperti della guida Lonely Planet, si trova, nella sezione che riguarda il Brasile e la sua cultura, qualche paragrafo sulla religione. Chiaramente si parla di cattolicesimo come della fede ufficiale, vi sono informazioni sul candomblè, sull’umbanda e il quimbanda. Nel trafiletto intitolato “altri culti”, si trovano notizie sui “rituali indigeni” che “si sono diffusi tra la popolazione brasiliana senza essere assorbiti dai culti afrobrasiliani”. I rituali a cui si fa riferimento sono quelli dell’Uniao do Vegetal e del Santo Daime (che specifica come
maggiormente diffuso in Acre e in Amazonas). La guida ci informa poi sull’uso sacramentale dell’ayahuasca, che dal governo è consentito all’interno di rituali specifici.
Sono andata a vedere nello specifico che cosa dicesse la guida sull’Acre, la regione del Brasile al confine con il Perù, e su Rio Branco, il capoluogo della regione, città fondata nel 1882 dai raccoglitori della gomma sulle rive del rio Acre. Rio Branco, “un tempo cittadina dai toni appariscenti e al tempo stesso inquietanti, si è trasformata in un luogo davvero piacevole, benché non si trovi ancora sui percorsi turistici” (op.cit:746). Se poi il turista vuole
avventurarsi a visitare i dintorni della città, la guida offre un ventaglio di opzioni che vanno dal parco dedicato a Chico Mendez ai “Centri del Santo Daime”. Per saperne di più sui centri daimisti, la guida consiglia di “trovare un membro della comunità disposto ad accompagnarvi, soprattutto se volete partecipare alle cerimonie”. È inoltre precisato come poter fare per raggiungere le comunità di Alto Santo e Colonia 5000, con consigli riguardo ai mezzi di trasporto e utili ragguagli sulle distanze di percorrenza e le date delle cerimonie più frequenti.
Figura 6 foto che compare nel sito: www.santodaime.org
Lo stesso sito ufficiale del Santo Daime, www.santodaime.org, sponsorizza con veemenza le visite a Céu do Mapià assicurando che la comunità locale si impegna ad accogliere
calorosamente i visitatori, la cui permanenza è resa il più possibile sicura, confortevole, familiare ed economica.
Nel sito è descritto il tragitto che viene percorso dalla maggior parte dei viaggiatori, che solitamente arrivano in aereo a Rio Branco, città che offre, sempre secondo il sito daimista, svariate possibilità di alloggio, varietà di scelta riguardo al cibo, e una vita spirituale intensa.
Colonia 5000 è presentata come una comunità aperta a ricevere i visitatori nel periodo dei Festival, durante i quali è prevista una densa programmazione speciale che riguarda sia i lavori comunitari agricoli e agro-forestali sia le sessioni di insegnamento spirituale e le terapie con tecniche mirate all’autoconoscenza e alla meditazione.
Per arrivare a Mapià è necessario raggiungere attraverso una “strada sterrata in pessimo stato”
Boca do Acre, 220 Km percorribili da Rio Branco in 5-10 ore di viaggio in autobus, a seconda della stagione.
Boca do Acre è una piccola città nell’interno amazzonico, “con un attivo commercio di generi di prima necessità” che offre scarse possibilità di alloggio. Da Boca do Acre, con una canoa o una piccola imbarcazione a motore, si può raggiungere Céu do Mapià, percorrendo un “tratto che richiede molta attenzione da parte de viaggiatore”, che consiste nella navigazione di un tratto del rio Purus e dell’igarapè Mapià.