Consorzi di Bonifica Rubrica
31 Il Cittadino (Lodi) 06/07/2018 SPARISCE NEL CANALE: BIMBO PERDE LA VITA 2
19 Il Crotonese 06/07/2018 UMBRIATICO, DA 1 LUGLIO RIPRISTINATO SERVIZIO ANTINCENDIO
BOSCHIVO
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14 Il Gazzettino - Ed. Padova 06/07/2018 EMERGENZA PER IL PONTE: PROBLEMI DI STATICITA' 4
15 Il Gazzettino - Ed. Padova 06/07/2018 ALIPER, VIA LIBERA ALLA REALIZZAZIONE 5
10 Il Giornale di Brescia 06/07/2018 EMERGENZA NUTRIE ROLFI CHIEDE UN FONDO NAZIONALE 7
6 Il Mattino di Puglia e Basilicata 06/07/2018 CONSORZI DI BONIFICA, "NESSUN PRIVILEGIO PER FOGGIA" 8
46 Il Messaggero - Ed. Latina 06/07/2018 AI "SALOTTI" IL VIOLINO DI CIARLA 10
1 Il Quotidiano del Molise 06/07/2018 I TEMI DELLA COLDIRETTI SULLA SCRIVANIA DI CAVALIERE 11 8 Il Tirreno - Ed. Grosseto 06/07/2018 COLONIA FELINA PROTOCOLLO COL CONSORZIO DI BONIFICA 13 12 Il Tirreno - Ed. Grosseto 06/07/2018 LA GORA DELLE FERRIERE E' IL CORSO PIU' INQUINATO SI'
ALL'IMPIANTO IRRIGUO
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10 Il Tirreno - Ed. Lucca 06/07/2018 IL CONSORZIO RECUPERA LA STACCIONATA DEL MOLINO 15
5 Il Tirreno - Ed. Massa/Massa e Carrara 06/07/2018 CONSORZIO BONIFICHE E "SALVAMENTO" ADOTTANO INSIEME IL TORRENTE MONTIGNOSO
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23 La Provincia (CR) 06/07/2018 NUTRIE TAVOLO `PLENARIO' IN REGIONE 17
26 L'Inchiesta 06/07/2018 IL CONSORZIO DI BONIFICA CONTINUA A RIPULIRE I CANALI E
AVVIA LA SECONDA FASE. SODDISFATTO I
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26 L'Unione Sarda 06/07/2018 TROPPA PIOGGIA SUI CAMPI: DANNI A GRANO E POMODORI
(I.Pillosu)
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2 Primo Piano Molise 06/07/2018 CINGHIALI, BUROCRAZIA E CONSORZI DI BONIFICA COLDIRETTI A CONFRONTO CON CAVALIERE
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15 E7 - il Settimanale di Quotidiano Energia
04/07/2018 FONDI EUROPEI E PARADOSSI ITALIANI 21
6 Primo Giornale 09/05/2018 L'IMPRESA CHE FA BENE ALL'AMBIENTE 22
Consorzi di Bonifica - web Rubrica
Agricolae.eu 06/07/2018 VINCENZI: LA TRASPARENZA SULL'USO DEI FONDI UE VEDE ANBI PROTAGONISTA
23
Agronotizie.Imagelinenetwork.com 06/07/2018 ANBI, LE ULTIME DALL'ASSEMBLEA 24
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Leggo.it 06/07/2018 «C'E' UN COCCODRILLO NEL CANALE»: GLI STRANI AVVISTAMENTI A
MACCARESE
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BigHunter.it 06/07/2018 REGIONE LOMBARDIA CONVOCA TAVOLO NUTRIE 31
Carpi2000.it 06/07/2018 APPROVATO IL BILANCIO CONSUNTIVO DEL CONSORZIO BURANA:
INCREMENTATE LE RISORSE PER PIANURA E MONTAGN
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Cisl.it 06/07/2018 BONIFICA. ROTA (FAI CISL): "RILANCIARE I CONSORZI E TUTELARE I LAVORATORI"
33
Ilcuoioindiretta.it 06/07/2018 CONDANNATI A PAGARE. I GLI IRRIDUCIBILI DI STAFFOLI, ORENTANO E GALLENO PERDONO CONTRO IL CONSORZIO
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Loschermo.it 06/07/2018 SENTENZA DELLA CORTE D'APPELLO DI FIRENZE: IL CONTRIBUTO AL CONSORZIO DI BONIFICA E' LEGITTIMO E VA
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Sulpanaro.net 06/07/2018 CONSORZIO BURANA, ORA IL LAVORO DI PREVENZIONE E' SULLE
"BOMBE D'ACQUA"
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Anbi, le ultime dall'assemblea
Italia, Francia, Spagna e Portogallo chiedono la revisione della direttiva europea quadro acque 2000/60/CE. E il ministro Gian Marco Centinaio si rende disponibile a valutare progetti di valorizzazione a fini turistici della bonifica
di Alessandro Vespa
Attenzione anche alla possibilità di riutilizzare in agricoltura le acque reflue urbane Fonte foto: Alessandro Vespa - AgroNotizie
Anbi ha rinnovato a Roma, in una due giorni di lavori ricchi di temi e partecipanti, l'appuntamento con la sua assemblea annuale.
L'evento più significativo della prima giornata di lavori è stata senza dubbio la sottoscrizione, da parte del presidente di Anbi, Francesco Vincenzi e del commissario gen. B. CC Giuseppe Vadalà, di un protocollo operativo di collaborazione per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità ambientale nell'attività di bonifica delle discariche abusive assegnate da decreto al commissario.
Il protocollo offrirà ai militari dell'Arma l'opportunità di stabilire e agevolare i rapporti con i consorzi, allo scopo di garantire un esame puntuale della situazione territoriale e delle specifiche competenze per una corretta ed efficiente collaborazione negli interventi di messa in sicurezza dei siti.
"Specifici atti convenzionali definiranno i rapporti tra la gestione del mio ufficio e i singoli consorzi di bonifica, anche ai fini di poter utilizzare le professionalità dei consorzi stessi quali stazioni appaltanti nei lavori da eseguire", ha asserito il commissario.
"Siamo orgogliosi - ha dichiarato Vincenzi - di poter concretamente
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collaborare con il commissario di Governo per realizzare obbiettivi di risanamento ambientale, fondamentali per la vita del nostro paese".
Più 'scoppiettante' la seconda giornata d'assemblea, dominata dal seminario sui temi della riforma della direttiva quadro acque e della nuova
programmazione, che ha visto la partecipazione, oltre che del presidente Vincenzi, di un'ampia platea di ospiti illustri, tra cui Josè Nuncio, presidente di Irrigants d'Europe; Erasmo d'Angelis, segretario generale Autorità di bacino distrettuale Appennino centrale; Giuseppe Blasi, capo dipartimento Dipeisr - Mipaaf; Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti e Filippo Gallinella, presidente Commissione Agricoltura della Camera e il ministro Giancarlo Centinaio.
Nel corso dei lavori è emerso come si renda necessario cambiare la direttiva europea quadro acque 2000/60/CE, attualmente in discussione a Bruxelles, a causa della sua difficile sostenibilità economica per l'agricoltura irrigua. Le richieste di revisione della direttiva acque vengono portate avanti attraverso Irrigants d'Europe, l'associazione che riunisce l'italiana Anbi, la spagnola Fenacore, la portoghese Fenareg e la Irrigants de France, ossia le associazioni nazionali dei paesi europei dove l'irrigazione è maggiormente diffusa e che copre circa il 75% delle aree europee irrigate per un totale in espansione di circa 7,7 milioni di ettari sui 10,2 disponibili.
Tra le proposte presentate, l'attuazione di misure alternative quali la riduzione dei carichi inquinanti e la limitazione al loro uso, nonché
trattamenti per rimuoverli dalle acque reflue urbane e industriali in maniera da limitare le necessità di diluizione. Richiesti anche criteri più flessibili e realistici per la valutazione qualitativa delle acque, che riconoscano i miglioramenti ed elementi come gli aspetti economici, le condizioni naturali, i diversi usi e gli effetti dei cambiamenti climatici. Secondo Anbi dovrebbe altresì essere rivisto l'allegato III alla direttiva per evitare valutazioni costi/benefici squilibrate e considerati gli impatti della disponibilità idrica sul mondo rurale, agroalimentare e della sicurezza alimentare. Particolare attenzione viene richiesta alla considerazione delle esternalità positive generate dall'irrigazione, a necessarie indagini sulle fonti di inquinamento non agricolo ed emergenti e allo stoccaggio e al riciclo delle acque nei territori con risorse scarse.
"Non ci piace l'Europa che divide invece di unire; - ha detto Vincenzi - non ci piace, ad esempio, l'Europa, che contrasta i diritti informativi dei
consumatori o che, sull'irrigazione, privilegia l'impostazione dei paesi del Nord, favoriti dal clima continentale, a discapito delle esigenze delle agricolture mediterranee, per le quali l'acqua è un determinante fattore competitivo".
"In Europa - ha ribadito il ministro alle Politiche agricole, alimentari e forestali ed al turismo, Gian Marco Centinaio - bisogna tenere il punto, perché l'agricoltura italiana è sotto attacco; dobbiamo difenderci e contrattaccare, perché non possiamo rinunciare alle risorse della Pac. Pieno appoggio ad ogni iniziativa, come il Piano nazionale invasi, indirizzato ad aumentare la disponibilità idrica del paese".
A proposito di invasi, buone notizie sono giunte per bocca di Giuseppe Blasi, capo dipartimento Dipeisr al ministero Politiche agricole, alimentari e
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forestali, che ha ribadito l'impegno del Mipaaf ad attribuire entro l'anno le concessioni per l'apertura dei cantieri e puntare, entro il 2023, ad avere utilizzato almeno il 90% della spesa attribuita dall'Unione europea. "Per il restante 10% ne chiederemo eventualmente l'utilizzo per altri interventi" ha concluso Blasi. "L'esperienza, però, insegna; per questo, stiamo individuando una nuova metodologia per l'attribuzione dei 245 milioni di euro, previsti dal Fondo sviluppo e coesione".
Un plauso all'annuncio è giunto dal presidente Anbi, che ha voluto ricordare che attualmente sono disponibili 1,3 miliardi di euro per infrastrutture sul territorio, a fronte dei quali i consorzi di bonifica hanno presentato un parco progetti dal valore doppio.
Incalzato dal direttore di Anbi Massimo Gargano, nel suo ruolo di ministro del Turismo, Centinaio ha anche dichiarato la propria piena disponibilità a valutare progetti di valorizzazione a fini turistici della bonifica. "Acqua, agroalimentare, paesaggio, cultura sono asset fondamentali dell'incoming in Italia" ha detto il ministro. "All'estero le vie d'acqua sono già usate a fini turistici. Per progetti seri, c'è la mia massima disponibilità a collaborare anche nella ricerca dei necessari finanziamenti ad iniziare dalle opportunità comunitarie".
Non è mancato un accenno, infine, alla possibilità di riutilizzare in agricoltura le acque reflue urbane; ipotesi che mitigherebbe il problema di scarsità della risorsa idrica, ma che richiede un approccio integrato in termini di informazione, infrastrutture e garanzie per la salute i cui costi non possono essere sostenuti dai consorzi e dal settore agricolo irriguo e andrebbero sostenuti con piani pubblici di investimento a lungo termine.
© AgroNotizie - riproduzione riservata Fonte: Agronotizie
Autore: Alessandro Vespa
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ANSA.it Ambiente&Energia Focus Energia Fondi europei e paradossi italiani
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06 luglio 2018 15:55
Fondi europei e paradossi italiani
Il settore idrico chiede infrastrutture
Responsabilità Editoriale Gruppo Italia Energia
e7 il settimanale di QE - Il settore idrico è uno dei molti in cui l’Italia sconta procedure d’infrazione europea e multe. Allo stesso tempo l’UE offre al nostro Paese diverse opportunità di finanziamento per lo sviluppo infrastrutturale e sociale che spesso non vengono colte per la cronica incapacità nel programmare e investire queste risorse.
Su questo paradosso si basa un appello dell’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (ANBI) che ha lanciato un
“Patto per le infrastrutture utili” da sottoporre a Governo e opinione pubblica.
Un’iniziativa che annovera tra i proponenti anche ANCE, FILBI-UIL e CREA con l’obiettivo di stimolare l’economia e l’occupazione.
“Semplicemente dobbiamo imparare a spendere bene e in fretta le risorse europee”, spiega a e7 Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI. “La nostra mentalità è basata sulle risorse nazionali che vengono gestite in maniera diversa rispetto a quelle comunitarie. Ancora oggi, per rispondere alle opportunità che l’UE ci offre, aumentiamo burocrazia e adempimenti che poi non riusciamo a smaltire”.
Il problema in questo “Paese lumaca”, come sottolineato dall’associazione nel corso di una conferenza stampa, è che “dal finanziamento alla realizzazione di un’opera pubblica passa troppo tempo e si vanifica il lavoro fatto in precedenza”, rimarca Vincenzi. In particolare, i “tempi di attraversamento dei cantieri”, cioè quelli relativi
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all’iter burocratico, occupano fino al 60% del tempo necessario alla finalizzazione di un progetto.
Alla base del Patto per le infrastrutture utili c’è un calcolo ben preciso: entro il 2023 si rischia di dover restituire all’UE circa 600 milioni di euro di finanziamenti non spesi nel campo delle opere irrigue, che salgono a 1,3 miliardi di euro se si considerano le opere idriche in generale.
Più nel dettaglio, riporta l’ANBI, il Ministero dell’Agricoltura ha approvato il bando di selezione delle proposte progettuali del Piano di sviluppo rurale nazionale 2014-2020, che prevede un finanziamento destinato ai consorzi di bonifica per infrastrutture irrigue pari a 291 milioni di euro. “Al proposito sono stati presentati 84 progetti esecutivi per oltre un miliardo di euro ma l’iter per l’individuazione delle opere da finanziare ad oggi non risulta ancora completato”. A ciò si aggiungono circa 245 milioni di euro previsti dal Fondo sviluppo e coesione per opere di irrigazione (destinato per l’80% al Sud e il 20% al Nord), oltre a Piano nazionale invasi e Fondo per la protezione del delta del Po dalla subsidenza.
“Abbiamo presentato questa alleanza per sollecitare la politica, le istituzioni e la società a far sì che le risorse a disposizione non siano perse a causa di eccessiva burocrazia e ritardi della PA. Bisogna far partire i cantieri”, rimarca il Presidente di ANBI a e7.
Macero Maceratese: i pionieri della raccolta differenziata
Pagine Sì! SpASogenus: tutela ambientale e ricadute economiche per il territorio dell’alta Vallesina
Pagine Sì! SpAGasparetti, il global service per il settore dei rifiuti
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l’intermediazione dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento
Pagine Sì! SpAAstea: una passione green centenaria per il territorio tra Macerata e Ancona
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«Varano, alligatore, poteva essere qualsiasi cosa ma di certo era molto grosso». Arrivano nuove conferme sul misterioso caso del coccodrillo di Maccarese. L'ultima è quella di un dipendente storico dell'azienda agricola dei Benetton, Carlino Ferri, un'istituzione locale. Dopo una vita sui campi ne ha viste di tutti i colori, ma questa non se l'aspettava:
«Una settimana fa, saranno state le 5 del mattino - racconta - ero su via Campo Salino prima delle Vasche di Maccarese - a qualche decina di metri davanti a me sulla strada ha attraversato uno strano animale.
Era grande, solo la coda sarà stata lunga due metri, sembrava proprio un coccodrillo, finora ho evitato di raccontarlo, mi avrebbero preso per matto».
«C'è un coccodrillo nel canale»: gli strani avvistamenti a Maccarese
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Venerdì 6 Luglio 2018 - Ultimo aggiornamento: 15:22
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Lo stesso punto in cui è stato avvistato una decina di giorni fa da Cristiano, un ragazzo di 16 anni: «Nuotava dentro il canale - ha detto - sono un appassionato di animali e conosco la differenza tra un varano o un iguana, quello era un coccodrillo». C'è poi Emanuele Redolfi, l'autista del Latte Sano, martedì alle 4.30 ha visto «il
lucertolone» sul bordo del canale a 200 metri di distanza, tra via delle Tamerici e via Campo Salino. Ai casi più recenti si aggiungono ora pian piano gli altri, raccontati alle redazioni e ai carabinieri che ora provano a far luce sulla vicenda. «Due mesi fa mio figlio mentre passavamo al Centro VI in via Campo Salino ha urlato, aveva visto un coccodrillo nel canale - racconta Emiliano Cogato - gli ho detto di vedere meno televisione». Un mese e mezzo fa due stranieri sono finiti con l'auto nel canale, la persona che li ha recuperati con il trattore gli ha chiesto cosa fosse successo: «Ha attraversato un grosso animale con la coda lunga e ci siamo spaventati», la risposta. Tre settimane fa al Bar Breccia un signore è entrato trafelato: «Ha raccontato di aver visto un iguana o qualcosa del genere in via Campo Salino accanto al canale», aggiunge Giovanni Zorzi, dipendente di lungo corso del Consorzio di Bonifica. Troppi i casi per pensare a un equivoco e poi tutti concentrati lungo un chilometro di strada. Ma possibile che si tratti davvero di un coccodrillo magari abbandonato da qualcuno? E che giri indisturbato da due mesi in via Campo Salino? I Carabinieri di Fregene hanno preso sul serio la cosa allertando la Forestale, saranno loro a mettersi sulle tracce del fantomatico coccodrillo di Maccarese.
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REGIONE LOMBARDIA CONVOCA TAVOLO NUTRIE venerdì 6 luglio 2018
"Lunedì a Palazzo Lombardia si riunirà per la prima volta il 'Tavolo nutrie'. Lo rende noto l'Assessore Rolfi che fa presente di aver invitato tutti gli attori coinvolti per arrivare a un piano di contenimento condiviso.
"Voglio mettere a fattore comune le esperienze per migliorare le risposte e soprattutto avere azioni coordinate su tutto il territorio regionale. L'eccessiva presenza di nutrie in Lombardia è un'emergenza nazionale".
"Purtroppo le risorse regionali non sono sufficienti, serve un fondo nazionale.
Ne ho gia' parlato con il ministro Centinaio che si e' dimostrato sensibile sul tema. Ora confido in un'azione incisiva da parte della politica nazionale per porre rimedio ai continui danni provocati dalla nutria alla agricoltura lombarda". Al tavolo nutrie parteciperanno lunedi' le associazioni di categoria, Autorita` Bacino del fiume Po, Province, ANCI, i rapper dei consorzi di bonifica, AIPO e Federparchi".
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Titolo: Re:Regione Lombardia convoca Tavolo nutrie
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Approvato il bilancio consuntivo del Consorzio Burana: incrementate le risorse per pianura e montagna
6 Lug 2018
Si è svolto nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Burana che ha approvato il Bilancio Consuntivo 2017 e destinato ulteriori fondi per gli interventi in ambito montano e per la sicurezza in pianura. Ai 650mila euro assegnati alla montagna nel Preventivo 2018, già tradottisi in 19 progetti come da programma condiviso con gli Enti Locali, si aggiungono ulteriori fondi per 100mila euro; analogamente gli ulteriori investimenti in pianura di 128mila euro serviranno per interventi di ripresa frane lungo le sponde dei canali, problema acuitosi a seguito dei continui eventi meteorici di quest’ultimo periodo.
Il Presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi conferma: “Proprio nell’ottica di una valorizzazione del territorio montano aumenta ogni anno l’impegno economico dell’Ente tanto che nel budget del 2018 è stato deliberato un ulteriore stanziamento di 100mila euro proveniente del bilancio consuntivo e che si tradurranno in ulteriori 4 progetti per contenere il dissesto in montagna. Siamo perfettamente consapevoli delle criticità che affliggono il territorio appenninico, motivo per cui i nostri tecnici attuano un costante monitoraggio, la sorveglianza, il riscontro a segnalazioni, i sopralluoghi: l’auspicio è di un maggiore intervento finanziario anche della Regione al fine di spostare l’azione dalla emergenza alla prevenzione. Il risultato positivo del bilancio 2017 – prosegue Vincenzi – ci permette inoltre di destinare 100mila euro al territorio di pianura finalizzati a riprendere le frane che sempre più spesso si presentano nei canali a seguito delle oscillazioni dei livelli idrici a causa delle ormai note “Bombe d’Acqua”. L’urbanizzazione, infatti, recapita nei corpi idrici l’acqua molto velocemente e la struttura consortile deve rispondere prontamente abbassando gli invasi dei canali per poi rialzarli ai fini irrigui.”
l’Ing. Cinalberto Bertozzi Direttore del Consorzio della Bonifica Burana spiega che “Oltre al consueto iter per la progettazione in territorio montano, quest’anno, si sono attivate ulteriori sinergie tecnico-economiche con la sottoscrizione di apposite convenzioni con i comuni di Montecreto e Zocca per interventi che riguardano l’efficienza del sistema viabile, al servizio dei cittadini e delle aziende agricole, affinché non si creino situazioni di isolamento. Sappiamo che le vie di comunicazione sono fondamentali perché i nuclei abitativi non restino isolati ed affinché si possa andare nella direzione di uno sviluppo socio-economico di quelle zone.” Il Direttore Generale aggiunge “Per quanto ci riguarda sono in via di conclusione gli interventi programmati nel 2017 e sono già in corso quelli programmati per il 2018.”
Il Presidente Vincenzi conclude poi come: “L’impegno costante del Consorzio per la montagna sia stato riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna e dall’UNCEM nella Conferenza annuale che, come Consorzi di Bonifica della Regione, abbiamo in applicazione dell’Accordo sottoscritto ed anche dai consiglieri con particolare riferimento ai rappresentanti del territorio montano durante il Consiglio del 20 giugno scorso”.
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Bonifica. Rota (Fai Cisl): "Rilanciare i consorzi e tutelare i lavoratori"
6 luglio 2018 - “È drammatica la situazione che si è venuta a creare nel Consorzio di bonifica n. 8 di Ragusa. La difficile condizione in cui versano i lavoratori coinvolti, privati del proprio stipendio da undici mesi, non può più essere tollerata. Bisogna mettere da parte egoismi ed interessi di parte e agire concretamente per salvare il Consorzio e tutelare i lavoratori”. Lo dichiara Onofrio Rota, Segretario generale nazionale della Fai Cisl.
“La crisi del Consorzio – spiega il sindacalista – non è stata determinata solo da gestioni poco oculate. Con gli anni, a seguito delle varie finanziarie regionali, il finanziamento è sceso
gradualmente, spostando il carico dalla Regione agli utenti e creando un inasprimento dei rapporti tra organizzazioni datoriali e sindacali. Per gli 80 lavoratori messi in servizio a tempo
indeterminato dopo anni di precarietà, in esecuzione di una sentenza del Tribunale, la Regione non ha riconosciuto alcun contributo, poiché andrebbero a totale carico dell'Ente ma, nei fatti, si tratta di operai rientranti nelle garanzie occupazionali disposte dalla Regione e inquadrati nell'ambito di fasce di garanzie di 151, 101 e 51 giornate lavorative. Una situazione di stallo che solo in parte potrà essere sbloccata da quanto ottenuto, grazie alle forti pressioni di Fai Cisl, Flai Cgil e Filbi Uil, con l’approvazione di un emendamento alla manovra del Governo nel collegato alla finanziaria, che prevede un contributo straordinario di un milione di euro per questo
Consorzio, somma peraltro ancora non disponibile e insufficiente a sanare le retribuzioni arretrate maturate”.
“Ad oggi – denuncia Rota – i lavoratori continuano a vedere negato il diritto fondamentale alla retribuzione. La mancanza di un confronto proficuo con la dirigenza dell'Ente, inoltre, e la mancanza di un indirizzo politico certo rispetto alla riforma in atto da parte della Regione, rendono tutto più complicato. Tanto che la crisi coinvolge tutto il comparto e non solo il
Consorzio di Ragusa. Eppure queste realtà rappresentano dei presidi fondamentali per la messa in sicurezza e la valorizzazione del territorio. È dunque indispensabile che i lavoratori e le loro famiglie non vengano lasciati soli. Le istituzioni locali e nazionali, il mondo delle imprese e le parti sociali, tutti devono impegnarsi in questo momento per trovare soluzioni condivise, che puntino a rilanciare il ruolo dei Consorzi nei prossimi anni”.
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Condannati a pagare. Gli
’irriducibili’ di Staffoli, Orentano e Galleno perdono contro il
Consorzio di Bonifica in secondo grado. Per i giudici: “Il vantaggio è generale e il tributo legittimo”
Venerdì, 06 Luglio 2018 20:17 dimensione font Stampa Email Add new comment
Il tributo al Consrozio di Bonifica va pagato. La corte di Appello di Firenze ha confermato la sentenza di primo grado e ora i 49 proprietari di terreni e immobili di Staffoli e zone limitrofe, Orentano e Galleno per lo più che da oltre due anni avevano impugnato le cartelle del consorzio ritenendo non dovuto il contributo, dovranno pagare tutto ciò che non è stato versato comprese le spese legali del processo perso.
"Non capisco perché questa scelta, a memoria mia non ho ricordo di una sola volta in cui la giustizia abbia detto che le cartelle del consorzio di Bonifica fosse illegittimo, nonostante ogni tanto qualcuno ci provi". Questo il primo commento del presidente del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord Ismaele Rodolfi che aggiunge: "Una vittoria questa – continua Ridolfi – che dimostra quanto sia importante e indispensabile l'opera svolta dall'Ente consortile sul territorio. E' infatti proprio grazie al contributo di bonifica che riusciamo a garantire una difesa idraulica efficiente, con le opere di prevenzione sul reticolo idraulico: ancora più preziose, alla luce dei cambiamenti climatici che anche la nostra terra sta affrontando".
Dal punto di vista giudiziario la vicenda era nata quando staffolesi, qualche orentanese a qualche cittadino
Venerdì, 6 Luglio 2018 20:581 / 2
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Torna in alto di Galleno le cui proprietà ricadono nel territorio del Consorzio avevano sostenuto con atti giuridici che i loro immobili, non ricevevano alcun "concreto vantaggio" dalle opere del Consorzio, e per tanto pretendevano di essere esentati dal tribunto.
Le risultanze istruttorie hanno però dimostrato che tali immobili ricavano senza dubbio vantaggi dalle opere di bonifica svolte dal Consorzio sul territorio. Come ha sottolineato infatti la Corte d'Appello, basta pensare alle opere inerenti alla manutenzione e gestione del "reticolo idraulico" e alle correlate attività di difesa e gestione dei rischi idraulici provocati dalla pioggia, per capire che tali vantaggi sono a beneficio di tutta la zona su cui l'ente consortile opera. Si tratta infatti di vantaggi "generali" e cioè "inerenti ai più immobili in relazione alla zona di bacino di competenza del consorzio", e che proprio per tale ragione costituiscono il presupposto del dovuto contributo di bonifica. (g.m.)
Ultima modifica il Venerdì, 06 Luglio 2018 20:41
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IN ATTUALITÀ, PRIMO PIANO 6 luglio 2018 La redazione 0 commenti
Sentenza della Corte d’Appello di Firenze: il contributo al Consorzio di Bonifica è legittimo e va pagato
LUCCA – La Corte d’Appello conferma: il contributo di bonifica è legittimo e va pagato. Con sentenza n. 1128 di quest’anno, la Corte d’Appello di Firenze ha infatti respinto per inammissibilità e
infondatezza l’appello proposto da 49 cittadini, tutti proprietari di immobili nel comprensorio del Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord, che lamentavano la legittimità nei loro confronti del contributo di bonifica asserendo che i loro immobili, non ricevendo alcun “concreto
vantaggio” dalle opere del Consorzio, ne dovessero essere esenti.
Le risultanze istruttorie hanno però dimostrato che tali immobili ricavano senza dubbio vantaggi dalle opere di bonifica svolte dal Consorzio sul
comprensorio.
La redazione
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Come ha sottolineato infatti la Corte d’Appello, basta pensare alle opere inerenti alla
manutenzione e gestione del “reticolo idraulico” e alle correlate attività di difesa e gestione dei rischi idraulici provocati dalla pioggia, per capire che tali vantaggi sono a beneficio di tutta la zona su cui l’ente consortile opera. Si tratta infatti di vantaggi
“generali” e cioè “inerenti ai più immobili in relazione alla zona di bacino di
competenza del consorzio”, e che proprio per tale ragione costituiscono presupposto del dovuto contributo di bonifica.
«Una vittoria questa – dice il presidente del Consorzio Ismaele Ridolfi – che dimostra quanto sia importante e indispensabile l’opera svolta dall’Ente consortile sul territorio. E’ infatti proprio grazie al contributo di bonifica che riusciamo a garantire una difesa idraulica efficiente, con le opere di prevenzione sul reticolo del territorio:
ancora più preziose, alla luce dei cambiamenti climatici che anche la nostra terra sta affrontando».
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Home > San Felice sul Panaro > Consorzio Burana, ora il lavoro di prevenzione è sulle “bombe d’acqua”
Consorzio Burana, ora il lavoro di prevenzione è sulle
“bombe d’acqua”
Si è svolto nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione del Consorzio della Bonifica Burana che ha approvato il Bilancio Consuntivo 2017 e destinato ulteriori fondi per gli interventi in ambito montano e per la sicurezza in pianura. Ai 650mila euro assegnati alla montagna nel Preventivo 2018, già tradottisi in 19 progetti come da programma condiviso con gli Enti Locali, si aggiungono ulteriori fondi per 100mila euro; analogamente gli ulteriori investimenti in pianura di 128mila euro serviranno per interventi di ripresa frane lungo le sponde dei canali, problema acuitosi a seguito dei continui eventi meteorici di quest’ultimo periodo.
Il presidente del Consorzio Burana Francesco Vincenzi conferma in una nota: “Proprio nell’ottica di una valorizzazione del territorio montano aumenta ogni anno l’impegno economico dell’Ente tanto che nel budget del 2018 è stato deliberato un ulteriore stanziamento di 100mila euro proveniente del bilancio consuntivo e che si tradurranno in ulteriori 4 progetti per contenere il dissesto in montagna. Siamo perfettamente consapevoli delle criticità che affliggono il territorio appenninico, motivo per cui i nostri tecnici attuano un costante monitoraggio, la sorveglianza, il riscontro a segnalazioni, i sopralluoghi: l’auspicio è di un maggiore intervento finanziario anche della Regione al fine di spostare l’azione dalla emergenza alla prevenzione. Il risultato positivo del bilancio 2017 – prosegue Vincenzi – ci permette inoltre di destinare 100mila euro al territorio di pianura finalizzati a riprendere le frane che sempre più spesso si presentano nei canali a seguito delle oscillazioni dei livelli idrici a causa delle ormai note “Bombe d’Acqua”.
L’urbanizzazione, infatti, recapita nei corpi idrici l’acqua molto velocemente e la struttura consortile deve rispondere prontamente abbassando gli invasi dei canali per poi rialzarli ai fini irrigui.”
Cinalberto Bertozzi, direttore del Consorzio della Bonifica Burana spiega che
“Oltre al consueto iter per la progettazione in territorio montano, quest’anno, si sono attivate ulteriori sinergie tecnico-economiche con la sottoscrizione di apposite convenzioni con i comuni di Montecreto e Zocca per interventi che riguardano l’efficienza del sistema viabile, al servizio dei cittadini e delle aziende agricole, affinché non si creino situazioni di isolamento. Sappiamo che le vie di comunicazione sono fondamentali perché i nuclei abitativi non restino isolati ed affinché si possa andare nella direzione di uno sviluppo socio-economico di quelle zone.” Il Direttore
Generale aggiunge “Per quanto ci riguarda sono in via di conclusione gli interventi programmati nel 2017 e sono già in corso quelli programmati per il 2018.”
Il preesidente Vincenzi conclude poi come: “L’impegno costante del Consorzio per la montagna sia stato riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna e dall’UNCEM nella Conferenza annuale che, come Consorzi di Bonifica della Regione, abbiamo in
applicazione dell’Accordo sottoscritto ed anche dai consiglieri con particolare riferimento
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« Bambino di un anno si ustiona con acqua bollente
ai rappresentanti del territorio montano durante il Consiglio del 20 giugno scorso”.
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da sulpanaro | 06 Lug 2018 | San Felice sul Panaro
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