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CAPITOLO 2 IL CAMPANILE DI SAN NICOLA A PISA

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Academic year: 2021

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CAPITOLO 2

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2.1 CENNI STORICI

Il campanile della chiesa di San Nicola in Pisa è situato in via Santa Maria vicino al lungarno. Originariamente isolato (figura 2.1), il campanile si eleva alla sinistra della facciata della chiesa e viene considerato un capolavoro del romanico-pisano caratteristico, per l’accentuata pendenza dovuta ai cedimenti del terreno ed interrato rispetto al piano stradale di circa 100 cm (figure 2.2-2.3).

fig. 2.1: Vista prospettica e ricostruzione del chiostro

La datazione della torre campanaria non è certa e vengono avanzate diverse ipotesi: -la prima, secondo l’attribuzione del Ragghianti a Diotisalvi, la fa risalire al 1170 d.C.; -la seconda la attesta tra il 1230 e 1250 (Nannicini-Canale e Testi-Cristiani);

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fig. 2.2: Ingresso al campanile (dall’interno)

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Il Vasari ne attribuisce la costruzione a Nicola Pisano e nella sua opera sulla vita dei più grandi artisti, pittori, scultori e architetti, ne fornisce una descrizione accurata e elogiativa : "Fece similmente Niccola in Pisa molti altri palazzi e chiese: e fu il primo,

essendosi smarrito il buon modo di fabbricare, che mise in uso fondar gli edifizi a Pisa in sui pilastri, e sopra quelli voltare archi, avendo prima palificato sotto i detti pilastri; perché facendosi altrimenti, rotto il primo piano sodo del fondamento, le muraglie calavano sempre; dove il palificare rende sicurissimo l’edifizio, siccome la sperienza ne dimostra. Col suo disegno fu fatta ancora la chiesa di San Michele in Borgo, de’ monaci di Camaldoli. Ma la più bella, la più prestigiosa e più capricciosa architettura che facesse mai Niccola, fu il campanile di San Nicola di Pisa, dove stanno Frati di Sant’Agostino: peroiocchè egli è di fuori a otto facce, e dentro tondo, con scale che, girando a chiocciola, vanno insino in cima, e lasciano dentro il vano del mezzo libero ed a guisa di pozzo; e sopra ogni quattro scaglioni sono colonne che hanno gli archi zoppi, e che girano intorno intorno. La quale capricciosa invenzione fu poi, con miglior modo e più giuste misure e con più ornamento, messa in opera da Bramante architetto a Roma, in belvedere, per papa Giulio II; e da Antonio da Sangallo, nel pozzo che è a Orvieto, d’ordine di papa Clemente VII; come si dirà quando fia tempo.” [1].

L’ampliamento del convento dei padri agostiniani, che ingloba oggi il campanile, risale al periodo successivo al 1295, quando, il 14 del mese di maggio, i frati dell’ordine degli eremiti di S. Agostino presero possesso della chiesa e del convento di S. Nicola di Pisa, come riportato da una effige posta nel chiostro del convento. Tale espansione, nel tempo, ha conosciuto diverse disposizioni dei locali: infatti, come è possibile verificare dai rilievi storici presenti tra i documenti inerenti tale costruzione presso la Soprintendenza ai monumenti e gallerie di Pisa, al piano terra, in corrispondenza dell’ingresso al vecchio chiostro, di fianco alla torre, vi era un ripostiglio e la restante parte dello spazio chiuso circostante era adibito ai locali dei frati; al piano primo, in corrispondenza dei ripostigli, vi erano le latrine, mentre la restante parte dello spazio chiuso era ancora adibita ai locali dei frati; al piano secondo vi era tutto un archivio dell’intendenza di finanza. Successivamente è stato realizzato un piano intermedio tra piano terra e piano primo suddividendo in due parti uguali la grande altezza disponibile; per accedervi è stata realizzata una scala in cemento armato che affianca il campanile, rimanendone distante circa un metro,

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circostanti il campanile, è stata realizzata una seconda scala a chiocciola che porta agli attuali archivi della chiesa attraverso i quali si raggiunge l’organo.

I locali circostanti alla torre sono caratterizzati da soffitti con volte a botte che, da un lato, si appoggiano ai muri portanti del chiostro e della chiesa e, dall’altra, al campanile.

2.2 DESCRIZIONE ARCHITETTONICA

Il campanile è caratterizzato da una struttura alquanto complessa ed è realizzato con materiali lapidei di diverso tipo. Si riporta di seguito la descrizione effettuata dagli architetti Deri e Giannettoni: presenta una struttura a forma ottagonale che si sviluppa da una cilindrica di uguale misura e nella cella campanaria, sopra una galleria ad archetti sostenuti da colonnine, una conclusione più ristretta, a prisma esagonale con apertura a piramide. Fino alla galleria, che si articola in due fornici per ciascuno dei lati dell’ottagono, la muratura verrucana presenta grossi conci perfettamente rifilati a nastrino, spianati e disposti in precisi filari privi di giunti. Ogni lato è ritmato da archeggiature cieche, sostenute da lesene angolari pentagonali e racchiudenti profonde losanghe talvolta passanti e un tondo asimmetrico. Nell’esagono della cella campanaria, di arenaria ("panchina" livornese) a conci rettangolari tagliati, spianati e allineati con precisione, ogni lato presenta una monofora per le campane, con arco a pieno centro incassato, e piatti pilastri d’angolo che si concludono con tre archetti a pieno centro. La struttura interna è di arenaria, le colonne di marmo apuano e di granito elbano: tutti questi materiali, con parti anche di grigio calcareo pisano creano molteplici vibrazioni di colore e luci (figure 2.4 – 2.9). La piramide della copertura è realizzata in muratura di mattoni pieni.

Con la Torre pendente, oltre alla decorazione esterna, e alla pendenza, ha in comune anche il sistema di salita mediante scala elicoidale; ma mentre nella torre pendente essa è inserita nel massiccio spessore dei muri, nel campanile di San Nicola, con soluzione più ardita, ma più efficace per la notevole riduzione delle masse murarie e dei pesi, la scala è libera verso l’interno e impostata su di una galleria elicoidale di eleganti archetti rampanti sostenuti da colonnine (figure 2.10 – 2.17).

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In essa le gallerie esterne della torre pendente, sovrapposte su piani orizzontali distinti, vengono trasferite all’interno conseguendo una suggestiva immagine unitaria e dinamica di ascesa, secondo l’iconografia della Torre di Babele che probabilmente ispirò molte opere del Bramante[2].

Il campanile non presenta evidenti stati fessurativi; lavori di restauro attualmente in corso che riguardano l’intero campanile, e soprattutto la cella campanaria, si sono resi necessari per permettere l’accesso del pubblico fino all’altezza della cella campanaria e l’accesso in sicurezza al tetto piramidale posto al di sopra della cella campanaria (figura2.6). Nella parte inferiore del campanile, i lavori consistono nella chiusura di una vecchia apertura (figure 2.14 – 2.15) e, nella cella campanaria, nella realizzazione di un soppalco per permettere il raggiungimento delle cinque campane e, soprattutto, per permettere la fruibilità del percorso esterno intorno alla cella campanaria (figura 2.16); su tale percorso è quindi prevista anche la realizzazione di una ringhiera di protezione per garantire la sicurezza dei visitatori. I lavori si concludono con la sostituzione della scaletta pericolante in legno, che permette l’accesso alla parte superiore della cella campanaria, con una di adeguata sicurezza (figura 2.17).

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fig. 2.4: Vista dal basso

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fig. 2.6: Colonnato e cella campanaria (foto storica)

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fig. 2.8: Attacco delle colonne alla base

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fig. 2.10: Scala elicoidale vista dal basso

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fig. 2.12: Scorcio delle scale

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fig. 2.14: Restauro di una vecchia apertura posta alla sinistra dell’ingresso (vista da dentro)

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fig. 2.16: Lavori di restauro nella cella campanaria: realizzazione del soppalco

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2.3 RILIEVO STRUTTURALE

Il rilievo strutturale è stato eseguito basandosi sui disegni pervenuti dalla ricerca compiuta presso la Soprintendenza ai monumenti e gallerie di Pisa e controllando misure di altezze, spessori, raggi, etc. Gli strumenti utilizzati sono stati molteplici: la bussola per gli orientamenti principali, il metro rigido pieghevole e la rotella metrica da 50m per le misure degli spessori e delle altezze interne e il distanziometro ad onde per le misure delle altezze esterne. La complessa geometria ha richiesto diversi sopralluoghi protratti nel tempo per acquisire misure sempre nuove e per verificarne altre già acquisite.

Il campanile si sviluppa per un’altezza complessiva di 35.55m dal livello zero, che è posto a 1.00m sotto il livello della sede stradale. Presenta una vistosa inclinazione dalla verticale di 0.75m nella direzione nordovest-sudest ruotata di circa 21° rispetto alla direzione della strada.

La sezione del campanile varia con l’altezza. La base ha sezione a forma di corona circolare di diametro esterno pari a 3.60m e interno pari a 2.40m; procedendo verso l’alto, alla quota di 10.55m, la sezione assume la forma di ottagono inscritto nel cerchio sottostante, per quanto riguarda il paramento esterno, e mantiene la forma circolare internamente. Alla quota di 21.41m, la sezione subisce un allargamento, grazie agli archi che scaricano sulle lesene che si sviluppano dalla quota zero, in corrispondenza degli spigoli dell’ottagono, per alloggiare un colonnato composto da 16 colonne allineate lungo i lati dell’ottagono, tre per lato. Alla stessa quota il muro interno assume nuovamente una forma di corona circolare, ma di spessore ridotto: internamente il raggio si restringe fino a 2.30m e esternamente è pari a 3.05m. Salendo ancora di quota fino a 26.31m, la sezione assume la forma di un poligono irregolare a 16 lati che si appoggia sulle 16 colonne; sopra tale quota e per uno sviluppo in altezza di 2.75m, la forma della sezione è quella di una corona esagonale di spessore 0.75m e lato esterno di 3.35m, anch’essa adornata con lesene angolari. La sommità ha forma piramidale a base esagonale di spessore di 0.30m che raggiunge la quota di 35.55m.

All’interno del campanile si sviluppa una scala elicoidale, di larghezza 1.00m, costituita da due parti: la prima inizia al livello zero, termina al livello di 21.41m ed è articolata nel seguente modo: la prima rampa è composta da 31 scalini e supera un

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dislivello pari a 4.80m; la terza rampa è composta da 28 scalini e supera un dislivello pari a 5.34m; la quarta rampa è composta da 29 scalini e supera un dislivello pari a 5.38m; la seconda inizia al livello 21.41m e termina al livello 26.31m ed è composta da una sola rampa che monta a partire con un angolo di sovrapposizione di circa 63° sulla rampa inferiore (la quarta della prima parte). Le scale, esternamente, sono incastrate nel muro mentre, internamente, poggiano, per quanto riguarda la prima parte delle scale, su archi zoppi rampanti che scaricano su colonne di diametro pari a 0.32m in numero di 7 per rampa e, per quanto riguarda la seconda parte delle scale, su un muretto dello spessore di 0.35m, per i primi scalini, e su 3 colonne di diametro pari a 0.32m, per i restanti scalini.

Posta di fianco alla porta di ingresso, in corrispondenza dell’inizio delle scale, all’altezza di 2.24m, c’è una rientranza nel muro attualmente tamponata solo in corrispondenza del paramento esterno della muratura.

Lungo le scale, ad intervalli non regolari, si trovano delle finestre alte 1.00m a base trapezia con l’apertura sull’esterno di 0.15m e quella sull’interno di 0.80m.

Il campanile è inglobato negli edifici circostanti per un’altezza pari a 16.77m in gronda e 18.29m al colmo del tetto dal livello zero.

Le tavole del rilievo strutturale sono di seguito riportate (figure 2.18-2.24): in esse si possono vedere quattro sezioni orizzontali fatte a livelli ritenuti rappresentativi (sez. A-A, sez. B-B, sez. C-C, sez. D-D) ed una verticale eseguita nel piano di massima inclinazione (sez. E-E); sono poi riportate due assonometrie in cui si vede, nella prima, il campanile isolato e, nella seconda, il campanile inglobato negli edifici circostanti.

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N

via Santa Maria

1.95m

quota

E E

SEZIONE A-A scala 1:100

(17)

E

E

SEZIONE B-B scala 1:100

via Santa Maria

N

quota

12.00m

(18)

E E

SEZIONE C-C scala

1

:1

00

via Santa Maria

21.50m

quota

N

(19)

SEZIONE D-D scala 1:100

E E

vi

a Santa Maria

N

quota

27.60m

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A B A B C D

SEZIONE E-E scala 1:150

C D

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Riferimenti Bibliografici

[1] Giorgio Vasari, Vite de’ più eccelenti pittori, scultori e architettori. [2] Descrizione a cura di Arch. Monica Deri e Arch. Isabella Giannettoni.

Figura

fig. 2.1:  Vista prospettica e ricostruzione del chiostro
fig. 2.2:  Ingresso al campanile (dall’interno)
fig. 2.4:  Vista dal basso
fig. 2.6:  Colonnato e cella campanaria (foto storica)
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