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IN UNA REAZIONE CHIMICA

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Academic year: 2021

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(1)

IN UNA REAZIONE CHIMICA

Tempo (t) [B]

A B

k v = -d[A]/dt = d[B]/dt = k [A] v è la velocità di reazione

k è la costante cinetica della reazione

A parità di [A], maggiore è il valore della costante cinetica, maggiore è la velocità di reazione

(2)

Velocità diretta

v

1

= -d[A]/dt =

k

+1

[A]

Velocità inversa

v

-1

= -d[B]/dt =

k

-1

[B]

All’equilibrio v

1

= v

-1

k

+1

[A] = k

-1

[B]

A B

K+1 K-1

Keq =

[B]

[A]

k

+1

k

-1

=

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IL PROFILO ENERGETICO DI UNA REAZIONE

N.B. IL PRODOTTO PUO’ ANCHE ESSERE MENO STABILE (A ENERGIA LIBERA PIU’ ALTA) DEI REAGENTI

Il valore della costante cinetica della reazione dipende dalla

energia necessaria per raggiungere lo stato di transizione (energia di attivazione). Maggiore è l’energia di attivazione, minore è il

valore della costante cinetica

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Reazione non catalizzata vs. reazione catalizzata

IL PROFILO ENERGETICO DI UNA REAZIONE

Un catalizzatore abbassa l’energia di attivazione DG‡

(5)
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Lo stato di transizione

• Uno stato di transizione NON è un intermedio della reazione

• Uno stato di transizione è un “arrangiamento” molecolare intermedio tra la struttura dei reagenti e quella dei prodotti

• Uno stato di transizione NON è isolabile. La sua struttura può solo essere ipotizzata

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Reazione non catalizzata

Stabilizzazione dello stato di transizione nella

corrispondente reazione catalizzata (catalisi

generale basica)

Reazione non catalizzata

Stabilizzazione dello stato di transizione nella

corrispondente reazione catalizzata (catalisi generale acida)

La stabilizzazione dello stato di transizione

Meccanismo SN2

(8)

• catalisi generale acida o basica: il meccanismo

catalitico prevede la presenza di una molecola che dona

protoni (acida) o carica negativamente (basica);

• catalisi elettrostatica: porta alla stabilizzazione delle

cariche parziali che si possono generare nello stato di

transizione con un opportuno controione.

• catalisi elettrofila: il meccanismo è elettrofilo e

generalmente dipende da ioni metallici;

• catalisi nucleofila: il meccanismo della reazione è

nucleofilo

Esempi di stabilizzazione dello stato di transizione

In definitiva la stabilizzazione dello stato di

transizione dipende dalla presenza di specifici gruppi

chimici (e nel corretto stato di ionizzazione) sul

catalizzatore

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I DATI SPERIMENTALI CI DICONO CHE L’ENZIMA

FORMA UN COMPLESSO CON IL SUBSTRATO

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I DATI SPERIMENTALI CI DICONO CHE

L’ENZIMA FORMA UN COMPLESSO CON IL

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(14)

IL MODELLO DI MICHAELIS E MENTEN (1930)

E + S ES E + P

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(17)

PER ESERCITARE L’EFFETTO CATALITICO L’ENZIMA DEVE FORMARE IL COMPLESSO ENZIMA-SUBSTRATO (ES). DEVE QUINDI RICONOSCERLO

(18)

PER ESERCITARE L’EFFETTO CATALITICO L’ENZIMA DEVE FORMARE IL COMPLESSO ENZIMA-SUBSTRATO (ES). DEVE QUINDI RICONOSCERLO

IL MODELLO DELL’ADATTAMENTO INDOTTO (INDUCED FIT) o MODELLO DI KOSHLAND

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ESEMPI DI GRUPPI DI UN ENZIMA IMPLICATI NEI

PROCESSI CATALITICI

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SPECIFICITA’ DEGLI ENZIMI

•  Gli enzimi hanno un elevatissimo grado di

specificità nei confronti dell’identità chimica dei reagenti (substrati) e dei

prodotti delle reazioni da essi catalizzate.

•  Gli enzimi sono chemioselettivi,

regioselettivi e stereoselettivi.

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La specificità di substrato

La chimotripsina catalizza la scissione dei legami peptidici solo accanto agli amminoacidi evidenziati

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OH OH OH HO O CH2OPO32- OH OH OH O CH2OH -2O 3POCH2

La specificità di reazione

Glucosio 6-P Fruttosio 6-P

=

O OH OH HO O CH2OPO32- 6-P-δ-gluconolattone Glucosio 6-P isomerasi Glucosio 6-P deidrogenasi

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• Ogni enzima viene classificato a secondo della reazione che catalizza. • Ogni enzima viene classificato con un numero: EC X.Y.Z.T

• X = classe

• Y = sottoclasse

• Z = sotto-sottoclasse

• T = numero dell’enzima nella sotto-sottoclasse

(http://www.ebi.ac.uk/thornton-srv/databases/enzymes/)

Classi:

– 1. Ossidoreduttasi

• Catalizzano una reazione redox.

– 2. Transferasi

• Catalizzano il trasferimento di un gruppo da una molecola ad un’altra: X-Y + Z →X-Z + Y (le chinasi trasferiscono un gruppo fosfato).

– 3. Idrolasi

• Catalizzano la scissione idrolitica di legami C=O, C-N, C-C, P-O-P,…

4. Liasi

• Catalizzano scissioni di legami con meccanismi diversi dalle ossidoreduttasi e dalle idrolasi.

– 5. Isomerasi

• Catalizzano modificazioni geometriche.

– 6. Ligasi (Sintetasi)

• Catalizzano l’unione di due molecole accoppiata al consumo di ATP o di un altro nucleotide trifosfato.

(31)

Per esempio:

Alcool + NAD+ → Aldeide o chetone + NADH

•  Nome comune: alcool deidrogenasi

• Nome sistematico: alcool:NAD+ ossidoreduttasi

• EC 1.1.1.1

Classificazione gerarchica degli enzimi

Numero dell’enzima nella sotto-sottoclasse

La sotto-sottoclasse – con NAD+ o NADP+ come accettori La sottoclasse – Agiscono sul gruppo di donatori CH-OH

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ENZIMI E COFATTORI (COENZIMI)

L’attività catalitica di molti enzimi dipende dalla presenza di piccole

molecole, chiamate cofattori o coenzimi, il cui ruolo è diverso da enzima a enzima. In genere i cofattori partecipano alla catalisi di reazioni chimiche che non possono avvenire se sono presenti solo le 20 catene laterali degli amminoacidi proteici. Un enzima senza il suo cofattore è detto apoenzima; l’enzima completo oloenzima:

apoenzima + cofattore = oloenzima

Flavina adenina dinucleotide (FAD)

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UN ESEMPIO: LA SCISSIONE DI UNA CATENA

POLIPEPTIDICA CATALIZZATA DALLA CHIMOTRIPSINA

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LA SPECIFICITA’ DI SUBSTRATO DELLA CHIMOTRIPSINA DIPENDE DALLA “TASCA” IN CUI SI ALLOGGIA IL SUBSTRATO

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LA SPECIFICITA’ DI SUBSTRATO DI TUTTE LE PROTEASI DIPENDE DALLA “TASCA” IN CUI SI ALLOGGIA IL SUBSTRATO

(36)

LA SPECIFICITA’ DI SUBSTRATO DI TUTTE LE PROTEASI DIPENDE DALLA “TASCA” IN CUI SI ALLOGGIA IL SUBSTRATO

(37)

La chimotripsina possiede un residuo di serina (nucleofilo) nel sito attivo

(38)
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Nel sito attivo della chimotripsina si può evidenziare una “triade catalitica”

La funzione della “triade catalitica” è di aumentare la nucleofilicità della serina 195

(40)

Chimotripsina: il meccanismo molecolare della scissione del legame peptidico

(41)

L’intermedio tetraedrico prodotto dall’attacco della serina al legame peptidico è stabilizzato da una “tasca” costituita dai gruppi

(42)

La “triade catalitica” è presente anche in altre proteasi

carbossipeptidasi

(43)
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