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CORYNEBACTERIUM STRIATUM: EPIDEMIOLOGIA E SENSIBILITÀ AGLI

ANTIBIOTICI DI UN PATOGENO EMERGENTE

Pini B., Brigante G., Sokeng G., Gualandris S., Luzzaro F., Toniolo A.

Laboratorio di Microbiologia Medica,

Ospedale di Circolo e Università dell’Insubria, Varese

Introduzione. Corynebacterium striatum è un membro della

flora cutanea normale che talvolta può causare, anche nei pazienti immunocompetenti, infezioni di ferita e del tratto respiratorio, endocardite e sepsi. Poiché negli ultimi due anni è aumentata la rilevazione di isolati clinici di questa specie, ne abbiamo studiato l’epidemiologia e la sensibilità ai far-maci.

Metodi. Sono stati studiati i ceppi consecutivi e non

dupli-cati di C. striatum isolati da gennaio 2006 a maggio 2007 presso il nostro Laboratorio. Per l’identificazione si è utiliz-zato il sistema BBL Crystal Gram-Positive ID (Becton Dickinson). La sensibilità ai farmaci è stata valutata median-te il metodo Emedian-test (AB Biodisk) includendo le molecole di più recente introduzione (linezolid, daptomicina e chinopri-stina-dalfopristina). I risultati sono stati interpretati sulla base del documento M45-A (Clinical and Laboratory Standards Institute, 2006).

Risultati. Sono stati valutati 72 isolati di C. striatum. La

maggior parte dei ceppi (n=61, 84.7%) era stata ottenuta da infezioni della cute e dei tessuti molli. Gli isolati proveniva-no da reparti diversi, con frequenza maggiore da pazienti di Chirurgia Generale (n=16, 22.2%) e Medicina Interna (n=12, 16.6%). Molti isolati presentavano una resistenza multipla agli antibiotici (inclusi penicillina G, cefalosporine a spettro esteso, tetraciclina, gentamicina, eritromicina, ciprofloxaci-na). Su questi isolati MDR, oltre a teicoplanina e vancomici-na, sono risultati costantemente attivi linezolid, daptomicina e chinopristina-dalfopristina.

Conclusioni. Le infezioni causate da C. striatum

rappresen-tano oggi una patologia emergente in ambito ospedaliero. Gli antibiotici recentemente introdotti per il trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli possono rappresentare una valida alternativa ai glicopeptidi.

053

VALUTAZIONE DELLE INDAGINI

MICROBIOLOGICHE PER M. tubercolosis SU CAMPIONI DI BAL IN RELAZIONE AL QUANTIFERON TB-GOLD.

Prignano G.1, Bordignon V.1, Gallo M.T.1, Belardi M.1,

Vento A.1, Cilli L.1, De Santis A.1, Stivali F.1, Ranazzi A.1,

Filippetti M.2, De Mori P.3, Cordiali Fei P.1,

Ensoli F.1.

1SC Patologia Clinica e Microbiologia, Polo Dermatologico e 2SC Chirurgia Toracica, Polo Oncologico - Istituti Fisioterapici

Ospitalieri - Roma.

3Lab. Analisi Chimico Cliniche e Microbiologiche - INMI - Roma.

Introduzione. L’introduzione di nuovi test in vitro per la

diagnosi di infezione tubercolare latente (ITBL), basati sulla produzione di IFN-γ da parte di linfociti T indotta da antigeni specifici di M. tuberculosis, comporta la necessità di rivalutare le casistiche cliniche analizzate con il tradizionale test cutaneo. Abbiamo valutato i risultati del test QuantiFERON TB-gold in relazione all’analisi micro-biologica per M. tuberculosis.

Materiali e Metodi. Sono stati inclusi nello studio 100

campioni di BAL di altrettanti pazienti sottoposti ad esame broncoscopico per sospetto di patologia neoplasti-ca o infiammatoria. I neoplasti-campioni di lavaggio bronchiale sono stati trattati per fluidificazione e decontaminazione con SNAP N’ DIGEST (SDL, USA) prima della semina in ter-reno solido Lowenstein-Jensen (BBL) e in terter-reno liquido MGIT (BBL): l’incubazione a 37°C veniva protratta per 8 settimane. La tipizzazione dei ceppi dei micobatteri è stata eseguita mediante il metodo ACCUPROBE (BioMérieux) nel laboratorio di Microbiologia dell’INMI di Roma A tutti i pazienti è stato prelevato contestualmente all’esa-me broncoscopico un campione di sangue per la valutazio-ne della produziovalutazio-ne di IFN-γ indotta dagli antigeni Esat-6, CFP-10 e TB 7.7 di M. tuberculosis (QuantiFERON-TB Gold, Cellestis, Australia).

Risultati. La prevalenza di ITBL nella popolazione

stu-diata era del 32%; nel 5% dei pazienti il risultato del test era indeterminato per anergia dei linfociti.

L’esame colturale ha rivelato una infezione da M.

gordo-nae in un soggetto QuantiFERON negativo, mentre in 4/32

pazienti QuantiFERON positivi l’esame colturale è risulta-to positivo per M. tuberculosis.

Conclusioni. I risultati confermano la specificità del test

immunologico e confermano il dato riportato dalla lettera-tura relativo al rischio di sviluppare la malattia nel 10-20% dei casi di ITBL.

volume 22, numero 3, 2007 POSTER

Microbiologia

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