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L innovazione tecnologica porta con sé sfide e opportunità.

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Academic year: 2022

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L

’innovazione tecnologica porta con sé sfide e oppor- tunità. La complessità e dinamicità della materia, non- ché la sua trasversalità, rendono indispensabile un’azione sinergica, inclusiva e continua nel tempo per man- tenere un adeguato vantaggio sul piano tecnologico, cultu- rale e organizzativo.

La Marina Militare ha dunque sentito la necessità di sinte- tizzare e diffondere, attraverso il documento "Il Future Combat Naval System 2035 nelle operazioni multi-dominio", la sua visione sullo Strumento Marittimo del futuro e la linea d'indirizzo per sviluppare e sostenere capacità a elevato contenuto di innovazione tecnologica.

Il documento, pubblicato in quest’occasione dal Notiziario della Marina, delinea i principali requisiti che lo Strumento Marittimo dovrà conseguire e si focalizza su alcuni aspetti di rilevanza strategica, quali il ruolo e le caratteristiche dei sistemi unmanned (senza pilotaggio umano), il vantaggio informativo e decisionale da conseguire attraverso l'inte-

grazione dei sistemi e l'analisi dei dati, l’adeguamento di requisiti e strumenti per selezionare, formare e impiegare il personale, elemento centrale del “Future Combat Naval System 2035”. Ulteriori focus sono dedicati al concetto di sostenibilità, in un’accezione più complessa e sfidante rispetto a quella comunemente adottata, e alle modalità di sviluppo delle capacità, basate su processi agili e nuove si- nergie tra mondo militare, industriale e accademico.

Le attività discendenti da questo impianto concettuale sono state già avviate, con diversi progetti per sviluppare e sperimentare tecnologie innovative in settori particolarmente rilevanti per la Forza Armata, a partire dalla Sorveglianza Marittima e veicoli autonomi subacquei.

Sono attività che vedono in prima linea il nostro personale, che grazie all’esperienza tecnica e operativa maturata sul campo, potrà dare un prezioso contributo allo sviluppo delle soluzioni tecniche utili a soddisfare le esigenze ope- rative.

La Vision della Marina Militare sullo Strumento Marittimo del futuro

di Enrico Vignola*

*Capo Ufficio Spazio e Innovazione Tecnologica (USIT)

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uardando ai prossimi 15 anni, si profilano scenari dove minacce ibride, confronto tecnologico, competizione per l’accesso

spazio, cyber), che la Marina Militare esprime per sua natura e che la rendono uno stru‐

mento centrale e abilitante per sostenere gli interessi nazionali. Per produrre effetti rile‐

vanti, queste capacità devono essere allo stato dell’arte anche rispetto alle disruptive technologies¹, integrate, interconnesse ed eco‐sostenibili.

L’insieme di queste capacità è il Future Com‐

bat Naval System 2035, che rappresenta per la Marina Militare un elemento centrale dello Strumento Marittimo destinato a fronteggiare gli scenari futuri, da sviluppare attraverso un processo capace di adattarsi dinamica‐mente all’innovazione, recependone sfide e oppor‐

tunità.

L’adattamento dinamico all’innovazione è fon‐

damentale per essere competitivi in uno sce‐

nario che vedrà una crescente competizione tecnologica, dove giocheranno un ruolo stra‐

tegico l’attitudine delle Organizzazioni a per‐

cepire rapidamente i cambiamenti e la capacità di attuare misure idonee a sfruttare efficacemente le opportunità che l’innova‐

zione tecnologica porta con sè.

alle risorse naturali, sfruttamento dei domini cibernetico e spaziale e necessità di sosteni‐

bilità ambientale sono in stretta correlazione e generano un “campo di battaglia” dove è determinante la capacità di produrre effetti rilevanti nel multi‐dominio.

In tale contesto, il mare continuerà ad essere un teatro cruciale nell’ambito della competi‐

zione strategica, soprattutto per Paesi a forte vocazione marittima come l’Italia, il cui be‐

nessere, prosperità e sicurezza sono indisso‐

lubilmente legati al mare. Basti pensare che sul fondo del mare si sviluppano tra le più importanti infrastrutture per il trasporto di energia e dati e che il nostro Paese importa via mare gran parte del suo fabbisogno di materie prime e risorse energetiche e vi esporta oltre il 50% dei prodotti finiti.

La complessità descritta e la rapida evolu‐

zione tecnologica richiedono l’espressione di capacità militari in grado di influire in tutti i domini delle operazioni (terra, mare, aria,

¹ Intelligenza Artificiale, Big Data, Quantum, robotica, materiali innovativi, sistemi d’arma ipersonici, biotecnologie.

ella sua logica di sviluppo, il Future Com‐

bat Naval System 2035 dovrà disporre, nel suo complesso, di capacità di difesa

operative “in teatro”, con capacità di fusione dei dati acquisiti e ruolo di centro decisionale e integrazione nel contesto di un’operazione Multi‐Dominio.

Il Future Combat Naval System guarda anche allo spazio e aerospazio, affinchè la Marina Militare possa contribuire al suo presidio e alla sua difesa, a tutela dei servizi essenziali che questo dominio assicura (telecomunica‐

zioni, osservazione della terra e sorveglianza marittima, posizionamento, etc..). In relazione a ciò, è indispensabile integrare lo strumento aeronavale nella capacità Space Situational Awareness/Space Surveillance & Tracking che la Difesa sta sviluppando e concorrere a dare al Paese un’autonomia strategica per l’accesso allo spazio, nell’ipotesi di effettuare lanci di piccoli satelliti da piattaforma navale.

Allo stesso tempo, deve essere perseguita ogni possibile sinergia in ambito Difesa e inter‐dicastero affinchè gli output operativi di satelliti e piattaforme aerospaziali tattiche possano essere utilmente impiegati a vantag‐

gio della Maritime Situational Awareness, at‐

traverso l’integrazione dei dati e, laddove possibile, concorrendo alla configurazione di payload e missioni di tali assetti.

antimissile per intercettare missili ipersonici e balistici, in modo da assicurare la protezione del territorio e della popolazione rispetto ai ri‐

schi collegati con la proliferazione della minac‐

cia balistica. A tal fine, dovrà contare su una capacità di sorveglianza per operare dal livello del mare fino a oltre i 100km di quota, inte‐

grandosi nella capacità Space Situational Awa‐

reness nazionale; dovrà altresì disporre di armi a energia diretta per l’impiego sopra la su‐

perficie, sia a livello non letale che distruttivo quando necessario. Sarà inoltre essenziale so‐

stenere e monitorare l’evoluzione tecnologica dell’ipersonico per tutte le possibili applica‐

zioni sulla capacità missilistica.

Nell’ambiente subacqueo, dovrà operare in maniera persistente senza limiti di quota, sia a protezione delle infrastrutture critiche di prioritaria importanza per il Paese – con spe‐

cifico riferimento alle dorsali dati e alle con‐

dotte di flussi energetici – sia in contrasto alla multiforme minaccia subacquea, con cre‐

scente attenzione a quella unmanned. A tal fine, è importante sviluppare la capacità di impiego multi‐statico dei sensori elettro‐acu‐

stici e disporre di una flotta di mezzi autonomi subacquei connotati da modularità, resilienza e persistenza in ambiente subacqueo, intero‐

perabilità e innovative capacità di comunica‐

zione sfruttando il dominio elettromagnetico, acustico e ottico.

Navi, Sommergibili e Aeromobili continue‐

ranno a evolversi quali veri e propri hub stra‐

tegici, facilmente dislocabili e in grado di sfruttare le peculiarità del dominio marittimo

‐ global common ‐ a vantaggio degli interessi nazionali. Dovranno generare localmente massa critica e effetti rilevanti, ovunque ri‐

chiesto, assolvendo funzioni di lancio, ricovero e centrale logistica per mezzi spaziali e marit‐

timi² con payload diversificati. Allo stesso tempo, dovranno poter fungere da centrali

² Nell'accezione multidimensionale aeronavale, sopra e sotto la superficie, dall'alto mare alla fascia costiera e litorale

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n tutti gli ambienti che costituiscono la complessa e articolata dimensione marit‐

tima, inclusi anche gli scenari in cui operano le Forze Speciali, i sistemi unmanned e auto‐

nomi avranno un ruolo sempre più cruciale, sia come minaccia sia come risorsa. La rela‐

tiva acquisizione dovrà pertanto procedere con la massima priorità. Essi dovranno essere sviluppati considerando i seguenti requisiti:

impiego dell’Intelligenza Artificiale e delle relative applicazioni, per abilitarne l’auto‐

nomia nella conduzione di una missione e l’impiego coordinato secondo gli schemi del teaming tra unmanned e tra manned e unmanned;

modularità e riconfigurabilità, per fron‐

teggiare scenari operativi mutevoli e com‐

piti ad ampio spettro (protezione delle forze, guerra elettronica, contrasto della minaccia aerea e di superficie, rilievi idro‐

grafici, lotta anfibia, ISR, contromisure mine, etc);

resilienza, autonomia e persistenza, in‐

tesa come capacità di presidiare con con‐

tinuità le aree di interesse;

capacità di elaborazione dei dati (modello computazionale edge), nell’ottica di razio‐

nalizzare i flussi delle comunicazioni.

Questi assetti dovranno avere una spinta inte‐

grazione, intesa nell’accezione più ampia del termine, con Unità Navali, Sommergibili e Ae‐

romobili: capacità di operare sul mare e dal mare con l’Unità madre anche in condizioni meteomarine degradate e piena interoperabi‐

lità con i sistemi di Comando e Controllo, al pari di quanto avviene con un sensore o si‐

stema d’arma.

L’applicazione delle disruptive technologies nell’ambito dei sistemi autonomi, come l’Intel‐

ligenza Artificiale, comporterà una vera e pro‐

pria ridefinizione del “campo di battaglia”

marittimo. Se da una parte si ridurrà il livello di esposizione del personale – contenimento della vulnerabilità a favore della spendibilità degli assetti – dall’altra si dovrà perseguire la piena e trasversale capacità di operare in tea‐

ming sia per l’utilizzo multiplo e integrato di assetti unmanned sia per quello tra manned ed unmanned, sviluppando dottrina e adde‐

stramento in modo coerente.

fondamentale. Conseguentemente, la con‐

nettività degli assetti e la capacità di condivi‐

sione e analisi dei dati, strategiche per sviluppare e addestrare i sistemi di autoap‐

prendimento e mantenere la superiorità in‐

formativa e decisionale, sono gli elementi più trasversali ed abilitanti del Future Combat Naval System 2035. In quest’ottica, che vede un approccio centrato sul “sistema dei si‐

stemi” piuttosto che sulla singola piatta‐

forma, è indispensabile perseguire i seguenti requisiti e progetti:

interconnessione degli assetti (mezzi, sen‐

sori, simulatori e sistemi di Comando e Controllo) che devono essere scalabili/fe‐

derabili by design nel rispetto dei requisiti di sicurezza cyber, anche in ambiente al‐

leato, perseguendo l’integrazione anche degli assetti legacy;

sicurezza e accessibilità ai dati generati dagli assetti, ottenuta implementando adeguate soluzioni ‐ flessibili e scalabili nel tempo ‐ per classificarli, catalogarli, imma‐

gazzinarli e condividerli in sicurezza nella rete degli stakeholders (nazionali ed al‐

leati);

capacità di verificare l’integrità e confi‐

denzialità delle diverse fonti di informa‐

zione che andranno ad alimentare i sistemi di Situational Awareness, data fu‐

sion e big data analytics;

el complesso scenario multi‐dominio in cui la nostra Marina dovrà operare, il vantaggio informativo giocherà un ruolo

costituzione di un fusion center primario di Forza Armata che possa garantire, oltre alla fusione delle informazioni provenienti dalle varie fonti e sensori, anche la ridon‐

danza in caso di situazione critica/emer‐

genziale;

sviluppo di un sistema di Comando e Con‐

trollo (tattico e operativo) che possa inter‐

facciarsi con quello in uso nelle Alleanze strategiche e che abbia capacità big data

analytics, essenziale per valorizzare

‐ anche in modalità predittiva ‐ la cre‐

scente mole di informazioni eterogenee, a vantaggio della qualità e velocità del pro‐

cesso decisionale;

sviluppo di un sistema di Supporto Logi‐

stico in grado di supportare in modo con‐

tinuo e adattativo lo strumento operativo a ogni livello di comando (tattico, opera‐

tivo, strategico), con capacità big data analytics e autoapprendimento, essenziali per valorizzare, anche in modalità predit‐

tiva, la crescente mole di informazioni pro‐

venienti dallo stato dei sistemi, a vantaggio della disponibilità operativa degli stessi e delle economie di gestione dello strumento;

sviluppo di un sistema di gestione ammi‐

nistrativa e sanitaria integrata in grado di instradare e processare i dati in modo da abbattere i carichi di lavoro sugli opera‐

tori, velocizzare i processi e ottimizzare le risorse materiali.

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istemi e scenari così complessi impor‐

ranno un adeguato supporto soprattutto dal punto di vista della preparazione del personale, che dovrà avvalersi di un sistema di training distribuito di Forza Armata avan‐

zato ‐ Live Virtual Constructive. Esso deve es‐

sere concepito con un’architettura integrata nella quale tutti i simulatori della Forza Ar‐

mata sono connessi per interagire tra loro e con le diverse tipologie di centri di comando e assetti sul campo (unità e mezzi navali, ae‐

romobili, unità anfibie e distaccamenti forze speciali) in tempo reale, con federazione pro‐

gressiva. Il sistema deve essere certificato per garantire l’interoperabilità con le altre Forze Armate e con gli Alleati e deve poter gene‐

rare anche scenari ed ambienti di simula‐

zione predittivi attraverso i quali sviluppare nuove idee.

L’acquisizione di queste capacità consentirà di interpretare e di rivedere in chiave innova‐

tiva anche il ruolo del Centro di addestra‐

mento, nella misura in cui, grazie alle nuove tecnologie, sarà possibile “distribuire” e “si‐

nergizzare” la formazione e l'addestramento degli equipaggi presso le Unità operative e presso le basi ‐ navali, aeree, anfibie e di forze speciali ‐ includendo così anche le Unità in al‐

lestimento e perseguendo notevoli economie e elevata standardizzazione.

Il Modeling & Simulation dovrà essere larga‐

mente impiegato, fino a conseguire i più am‐

biziosi traguardi del “gemello digitale”, anche per formare e addestrare il personale alla manutenzione e sostegno logistico dei mezzi, anche in confederazioni a connotazione mul‐

tinazionale come già accade per i sommergi‐

bili U‐212 o velivoli JSF. Questa trasformazione potrà consentire, nel tempo, di puntare ad effettuare diverse tipologie di interventi tecnici da personale qualificato che opera in strutture di supporto centralizzate, equipaggiate con tecnologie adattive e con‐

tinuamente connesse e avvalendosi della re‐

altà aumentata.

I percorsi di selezione, formazione e adde‐

stramento devono prevedere la generazione di un adeguato bacino di professionalità spe‐

cializzate nella meccatronica, nel supporto al‐

l’unmanned, nell’analisi dei dati e sicurezza cibernetica, nella sperimentazione e imple‐

mentazione di sistemi di apprendimento au‐

tomatico e nell’interazione con macchine

“intelligenti”.

Lo sviluppo di queste professionalità deve es‐

sere sincronizzato con l’acquisizione delle ca‐

pacità, attraverso una lungimirante pianificazione, pena il rischio di sotto‐impie‐

gare gli assetti e perdere l’iniziativa. Anche le logiche d’impiego del personale dovranno essere adattate in modo da non disperdere la specializzazione e la specificità conseguita.

a complessità delle capacità descritte im‐

pone un’applicazione pratica del concetto di sostenibilità molto più sfidante di quella comunemente adottata. Per essere competitivi, sarà infatti necessario perseguire il manteni‐

mento continuo dei sistemi allo stato dell’arte, ben oltre il semplice mantenimento degli stessi in efficienza. Conseguentemente, sin dalle fasi progettuali, in aggiunta ai tradizionali criteri, do‐

vranno essere considerati i seguenti principi:

il sostegno di una capacità non deve essere limitato al suo mantenimento in efficienza, ma deve includere anche gli aggiornamenti hardware e software per dare concretezza ai requisiti di scalabilità e federabilità;

la qualità, la sicurezza e la fruibilità dei dati, che sono una risorsa strategica, presuppon‐

gono un continuo investimento per lo svi‐

luppo delle infrastrutture e infostrutture e l’efficace sfruttamento delle tecnologie emergenti;

sono indispensabili strumenti tecnico‐ammi‐

nistrativi di supporto evolutivo che sfruttano i dati (sia statici che di ritorno dal campo) per migliorare la performance e ridurre i costi;

le infrastrutture e infostrutture a terra de‐

vono essere predisposte con adeguato anti‐

cipo all’ingresso ed integrazione di una nuova capacità e tale tempistica deve regolare l’en‐

trata in servizio della capacità stessa;

le professionalità per condurre, addestrare e manutenere questi assetti non possono es‐

sere improvvisate, il che impone uno sforzo‐

sia dal punto di vista finanziario (es: corsi e simulatori) che di pianificazione (es: sele‐

zione, formazione e politica di impiego).

Quest’ultimo aspetto rafforza l’imprescindibile esigenza di una più adeguata consistenza degli organici di Forza Armata, indispensabile per di‐

mensionare efficacemente i Corpi e le specialità al fine di poter gestire e condurre in modo soste‐

nibile³ sistemi e assetti sempre più complessi e caratterizzati da tecnologie che richiedono ele‐

vata specializzazione.

In tema di sostenibilità dei mezzi, l’innovazione tecnologica deve essere largamente applicata anche per abbattere i carichi di lavoro necessari alla conduzione ‐ operativa e logistica ‐ e manu‐

tenzione delle Unità, attraverso il massiccio ri‐

corso alla digitalizzazione e a soluzioni progettuali, gestionali e procedurali che contri‐

buiscano in modo concreto a migliorare l’econo‐

mia delle “ore uomo”.

Ulteriore elemento caratterizzante degli assetti aeronavali del 2035 è il Green, inteso nell’acce‐

zione di eco‐sostenibilità dei mezzi, con minori emissioni, riduzione dei consumi e maggiore au‐

tonomia operativa, ottenuta anche attraverso il ricorso a fonti energetiche rinnovabili e materiali riciclabili a basso impatto ambientale.

³ Garantendo al personale armonici cicli di formazione/addestramento ‐ impiego operativo ‐ recupero.

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n un quadro la cui tendenza è quella di evitare interazioni cinetiche ricorrendo sempre di più a forme di confronto indirette, lo scenario di impiego dello strumento militare si configura non solo nello spazio fisico, ma anche nell’am‐

biente informativo e nella dimensione cogni‐

tiva.

Conseguentemente, a fronte di tanta dinami‐

cità nello sviluppo tecnologico delle capacità militari, l’elemento dominante e centrale del Future Combat Naval System 2035 resta la persona, che manterrà un ruolo preminente nei processi decisionali.

Il personale dovrà quindi essere formato per collaborare con la macchina (human‐machine teaming), mantenendo l’iniziativa rispetto a questa, che non potrà sostituirlo nell’elabora‐

zione del pensiero critico e creativo, così come nel confronto con le situazioni ambigue e con la sfera etica e morale.

Allo stesso tempo, sarà indispensabile diffon‐

dere a tutti i livelli la cultura dell’innovazione e stimolare la valorizzazione delle opportunità che le nuove tecnologie possono portare a van‐

taggio della nostra Organizzazione.

Leadership, selezione e formazione sono dun‐

que parte integrante di questa visione. La sfida tecnologica impone un corrispettivo e indi‐

spensabile adeguamento delle attitudini da se‐

lezionare e delle competenze da sviluppare, a partire dalla leadership, da armonizzare con la solida base valoriale, cognitiva ed esperienziale che oggi definisce l’essenza del buon marinaio.

l Future Combat Naval System 2035 è un mo‐

dello di riferimento la cui sfida tecnologica e della sostenibilità deve essere affron‐

tata senza ritardo, perseguendo da subito le massime sinergie tra Forze Armate, Industria e mondo Accademico.

Considerata l’intensa interazione tra i domini in cui dovranno operare i futuri mezzi, le atti‐

vità di studio, progettazione e contrattualizza‐

zione implicheranno sempre più la necessità di coinvolgere expertise multinazionali e/o multi‐

agenzia per rispondere in maniera efficace ai nuovi requisiti, fermo restando il ruolo di rife‐

rimento di chi ha chiara contezza delle spe‐

cificità in gioco, militari in senso lato e afferenti più distintamente alla Marina Militare. È dun‐

que essenziale che lo sviluppo delle capacità descritte avvenga attraverso la virtuosa combi‐

nazione delle competenze di tutti questi attori e la loro dinamica interazione.

Tale approccio, basato sul coinvolgimento

sinergico di utenti esperti, sia operativi che tec‐

nici, deve essere implementato per tutte le at- tività di sviluppo delle capacità a elevato contenuto di innovazione, in modo che esse siano adattate all’esigenza operativa in modo agile e dinamico, cogliendo le opportunità offerte dalla rapida evoluzione tecnologica.

In tale contesto, la Forza Armata deve essere protagonista nel generare e presidiare progetti di sviluppo capacitivo a elevato contenuto in- novativo che possano:

!"indicare le priorità della Marina Militare e contribuire a indirizzare le attività di ricerca e sviluppo;

fungere da catalizzatori delle varie progettua‐

lità e iniziative che insistono sul settore indi‐

viduato, evitando frammentazione;

valorizzare e capitalizzare il potenziale e le pe‐

culiarità di aziende e centri di ricerca nazio‐

nali.

!"

!"

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I N S E R T OD E LN O T I Z I A R I OD E L L A M A R I N A:

FU T U R E NA V A L SY S T E M 2035 N E L L EO P E R A Z I O N I M U L T I-D O M I N I O

AN N O LXVIII - FE B B R A I O 2022

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