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Gesù in mezzo a noi. Gesù in mezzo a noi.

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Academic year: 2022

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18 Giugno 1979

Gesù in mezzo a noi

Quando lo scorso anno Chiara vi ha consegnato il Comandamento Nuovo di Gesù, già qui al Congresso avete cominciato a viverlo e ad amare e tutto l’anno è stato ricchissimo di esperienze; anzi la testimonianza dell’amore scambievole tra voi è stata tale che tanti ragazzi hanno voluto conoscere Gesù.

Quest’anno il nuovo pezzo simbolico di bandiera che Chiara vi consegna è un altro importantissimo aspetto del nostro ideale:

“Gesù in mezzo a noi”.

Mi sembra che niente oggi sia più attuale di questo in una società che sembra voler relegare Dio lontano da tutti o rinchiuderlo solo nelle chiese. Dio però che è amore ed ama i suoi figli, anche quando vogliono far a meno di lui e sono perciò più soli e più tristi, ci ha pensato ed ha voluto restare continuamente in mezzo agli uomini per consigliarli, rallegrarli con la sua presenza, per camminare con loro per le strade, entrare nelle scuole, nelle case, dovunque.

Ma come ha fatto Gesù a istruire Chiara riguardo questo suo proposito?

Voi sapete, gen, che da quando Dio le ha fatto capire che Egli è Amore, Lui l’ha avviata per una strada ben precisa: la via appunto dell’amore e siccome Chiara non era sola nel fare questa strada ma intorno a lei si sono subito riunite le prime gen, questo amore è diventato reciproco e legge tra loro, il Comandamento Nuovo di Gesù.

Proprio per questo in quel piccolo gruppo fin dai primi giorni si sentì la spinta a mettere in comune non solo le cose materiali (come anche voi avete fatto quest’anno coi vostri giochi, con quello che avete in sovrappiù, ecc.) ma anche quelle spirituali come il desiderio di amare Dio sempre di più, le belle esperienze dell’uomo nuovo o le scoperte che lo Spirito Santo faceva loro fare e si dicevano l’un l’altra: “Vogliamo farci sante insieme: io aiuterò te, tu aiuterai me e faremo la strada tutte unite, come quando in montagna si va in cordata”. Insomma non volevano andare a Dio da sole, ma insieme.

Esperienza formidabile

Così sono incominciati i primi sforzi, piccoli dapprima, ma poi sempre più grandi, per rimanere nell’amore, finché ad un certo punto è esplosa un’esperienza formidabile.

Per spiegare quello che è successo niente serve così bene come il paragone dei fili della corrente elettrica che Chiara sempre usa in questo caso: “Come due poli della luce elettrica,

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contengono la corrente, ma producono la luce solo se si mettono in contatto tra loro, così l’amore scambievole unendo le nostre anime portò un’esperienza nuova.

Ci è sembrato di sperimentare che cosa significassero le parole di Gesù: ‘Dove due o più sono uniti nel mio nome, là sono io in mezzo ad essi’”.

Gesù in mezzo a noi fu un’esperienza formidabile!

Emmaus

Certo per conoscere bene che cos’è “Gesù in mezzo a noi” bisogna provarlo. Però per spiegarlo un po’ serve molto bene un’esperienza che Chiara fece alcuni anni fa in Terra Santa e precisamente quando si trovò nel luogo che si pensa corrisponda ad Emmaus.

“Era un pomeriggio assolato e c’era un tramonto tutto d’oro; quando ci hanno fatto scendere dalla macchina per camminare sulla stessa strada che forse Gesù aveva percorso, ci siamo ricordati di quello che tanti anni prima era lì avvenuto.

Erano tre giorni che Gesù era morto, e il terzo giorno era risorto; due discepoli, partiti da Gerusalemme, si avviavano verso Emmaus, un paesetto che dista dalla città circa 10 km.

Mentre discorrevano videro avvicinarsi a loro un uomo: Di che parlate fra voi, e perché siete così malinconici? Egli chiese. E loro dissero: Ma tu solo non sai quello che è avvenuto a Gerusalemme, che Gesù di Nazareth è stato crocifisso, Lui che era così potente nelle parole e nelle opere? E Gesù: O stolti e duri di cuore: non sapevate che ciò doveva avvenire? E cominciò a spiegare ciò che le Scritture dicevano del Redentore che doveva venire.

I discepoli arrivati con Lui ad Emmaus, videro che Gesù tentava di allontanarsi e dissero:

Resta con noi, Signore, perché si fa sera. Gesù entrò, si sedettero a tavola e quando Gesù spezzò il pane, lo riconobbero, ma Egli sparì. E, parlando fra loro i due discepoli commentarono: Ma non sentivamo ardere il cuore in petto mentre lui era fra noi?

Forse niente può spiegare così bene l’esperienza che noi prime gen abbiamo fatto fin dall’inizio, di vivere con Gesù in mezzo a noi, quanto queste parole. Gesù è sempre Gesù e anche se è solo spiritualmente presente, ci fa ardere il cuore di amore e ci spiega le Scritture”.

È stato Lui in mezzo alle prime gen a svelare l’importanza del suo testamento “Che tutti siano uno”.

È stato Lui a far penetrare così profondamente queste parole, che l’unità è diventata la nostra parola d’ordine, lo scopo di tutto il nostro Movimento.

L’unità! Solo Gesù in mezzo è capace di realizzarla perché è divina.

Come si sente?

Ma cos’è questa presenza di Gesù tra noi? Potreste chiedere.

Come possiamo essere sicuri che ci sia?

Come la si sente?

Ecco gen, sicuri al 100 per 100 non possiamo mai esserlo, ci dice Chiara, ma come nell’anima si sentono la gioia o il dolore spirituale... così, ma in una sfera superiore, la presenza spirituale di Gesù fra noi ci dona una pace che solo Lui ci può dare, una gioia, una forza, una

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convinzione che non può essere solo umana ma che è frutto di un aiuto speciale di Dio e si fanno passi che prima non avevamo coraggio di fare...

Quando manca

Ma le prime gen comprendevano ancora meglio cos’era “Gesù in mezzo a noi”, quando Lui veniva a mancare; e veniva a mancare quando i due fili dove passa la corrente si staccavano, anche per delle cose minime: uno sgarbo, un atto di orgoglio, un giudizio cattivo su quella compagna... quando insomma invece di amare, disposti a morire l’uno per l’altro, volevamo fare il nostro comodo o pensare solo a noi stessi.

Allora per chi aveva fatto questa esperienza così formidabile, di godere della presenza di Gesù in mezzo, sembrava che il mondo intorno crollasse, che il sole non ci fosse più e tutto diventava insulso e pesante. E non c’era pace finché non si ricomponeva l’unità.

Ma neanche in questi momenti neri Chiara e le sue compagne si sentivano attratte a tornare nell’uomo vecchio o fra le vanità che avevano lasciato per lanciarsi nell’Amore, perché l’esperienza di vivere con Gesù in mezzo era stata troppo affascinante.

Come rimetterlo

Piuttosto si sentivano come dei cosmonauti smarriti nello spazio che hanno perso i contatti con la base e cercano qualsiasi mezzo pur di riprenderli. Così cercavano tutte le occasioni per ricomporre l’unità anche se ciò doveva costare tanta fatica.

In quei momenti venivano spesso loro in mente le parole di Gesù: “Se un tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia l’offerta all’altare, va’, riconciliati e poi torna”.

Cercavano subito qual era il cavo interrotto e andavano dalla compagna a domandarle perdono o le chiedevano se aveva qualcosa o perché era triste.

Si guardavano in faccia per verificare se erano di nuovo pronte a tutto l’una per l’altra e si diceva: “Rimettiamo Gesù in mezzo”. Allora nel piccolo o grande gruppo, il sole tornava a brillare e tutto riacquistava sapore: anche riordinare la stanza, togliere una carta da terra, partire per quella città per un incontro o restare a casa a studiare, andare alla partita o andare a trovare un povero all’ospedale...

Gesù in mezzo a loro dava valore a tutto: sentivano la gioia d i esser figlie di Dio perché Gesù, fratello nostro, era con loro. E facevano patti perché a qualsiasi costo non venisse mai a mancare.

Gesù in mezzo è dinamico come un fuoco

Sono passati tanti anni, gen, da quando Chiara e le prime gen hanno incominciato ad impegnarsi così e bisogna dire per l’esperienza fatta che la presenza di Gesù in mezzo a noi non si può stabilire una volta per sempre. È una realtà dinamica che deve essere sempre rinnovata.

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Pensate ad un fuoco: se vogliamo che arda non basta accenderlo una volta per sempre, bisogna continuamente alimentarlo e i legni incrociati che mettiamo sopra il fuoco serviranno veramente allo scopo solo se si lasciano consumare.

Ora quei legni incrociati siamo noi che ci mettiamo a disposizione di Gesù per lasciarci bruciare dall’amore per Lui e per i fratelli, affinché Lui possa premiarci con la sua presenza tra noi.

Occorrono le virtù

E qui per sostenerci sono necessarie tutte le virtù: c’è bisogno di coraggio per amare per primi, perché capite bene che non si può aspettare che comincino gli altri (che al limite potrebbero anche non accorgersi della situazione), di pazienza per sopportare quelli che ci danno noia, di povertà per esser sempre pronti a dividere quello che abbiamo quando qualcuno ne ha bisogno o ce lo chiede, di misericordia per perdonare chi ci reca offesa, di perseveranza per ricominciare sempre anche quando abbiamo sbagliato o siamo stanchi, di purezza per riuscire ad amare tutti, senza badare a simpatie o antipatie.

Insomma Gesù in mezzo è una realtà dinamica e richiede tutto il nostro impegno per mettere Gesù in condizioni di realizzare la promessa di stare in mezzo a noi e qui, ormai voi lo sapete perfettamente, la chiave per ricomporre l’unità è Gesù abbandonato riconosciuto, amato, abbracciato da ogni gen in tutte le divisioni e in tutti gli ostacoli.

Chi è adatto?

Ma chi può far questo? Chi sono le persone adatte, perché Gesù si stabilisca tra noi? Ecco gen, qui non c’è proprio da preoccuparsi. Quando Gesù fa questa promessa non dice: “Dove due o più santi”, neppure “dove due adulti di grande esperienza”. Gesù dice soltanto: “Dove due o più...”.

Quindi anche due o più ragazzi! Due: di cui uno adulto e uno piccolino, due: anche peccatori, ma pentiti che si decidono per Dio, due: anche fino a ieri nemici tra loro, due: un italiano e un tedesco, un bianco e un nero, un ragazzo povero ed uno ricco, uno sportivo pieno di forze e un paralitico in carrozzella, una mamma e un figlio, uno studente e un professore, un medico e un malato all’ospedale.

Gesù fa crollare ogni barriera, ogni divisione. Per Lui non ci sono preferenze, Lui vuole stabilirsi tra tutti (purché noi Gli creiamo le condizioni necessarie).

Effetti

E quali sono gli effetti? Certo! Perché Gesù è Dio e la sua presenza non può non operare cose grandi.

Il primo effetto è che il mondo intorno si converte. E al contatto con Lui pochi resistono.

Gesù che è luce si mostra, Lui che è fuoco riscalda. Allora se qualcuno prima non credeva in Dio, ora ci crede perché in un certo qual modo l’ha visto spiritualmente presente nelle nostre riunioni, nelle nostre giornate, nei nostri pomeriggi.

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Un secondo effetto è che Gesù fra noi ci ha insegnato come ottenere tante grazie per la nostra vita spirituale e materiale perché ci ha insegnato a chiedere uniti al Padre qualsiasi cosa, assicurandoci che il Padre ci esaudirà.

E tali e tante sono state le grazie di tutti i generi ottenute, che nel Movimento ed anche tra tutti i gen del mondo questo modo di pregare uniti è diventato un metodo universale.

Un terzo effetto della presenza di Gesù tra noi è stato capire in modo nuovo il Vangelo, la Scrittura, le parole dei vescovi e del Papa.

Ed io penso che sia perché nessuno come Gesù sa spiegare il Vangelo. Quelle parole per noi sono diventate tutte luminose, parole che, col suo aiuto, ci sentiamo capaci di vivere, parole vere che sentiamo di dover difendere contro le false interpretazioni di compagni e di adulti.

E le verità anche più misteriose, della nostra fede, che la Chiesa ci insegna, ci sembrano meno difficili, le sentiamo vere dentro di noi e allora quando ci capita di incontrare persone che non credono in Dio o che sostengono idee contrarie a quello che la Chiesa ci insegna, noi non abbiamo paura, non ci facciamo contagiare, ma con calma, con garbo, senza offendere mai nessuno diciamo il nostro pensiero con le parole che in quel momento lo Spirito Santo ci suggerisce. Ci sentiamo forti dell’aiuto di Gesù presente tra noi, perché uniti o, se siamo soli, di Lui che ci lega, anche a distanza, con Chiara, con tutto il Movimento e con tutti gli altri gen che amano e coi quali perciò siamo una cosa sola.

Che cos’è Gesù in mezzo nel Movimento

E poi ancora se voi chiedeste a Chiara: ma che cosa è stato Gesù in mezzo nel Movimento da quando è nato fino ad oggi?

Chiara vi direbbe che Lui è il nostro fondatore, perché Lui si è servito di lei, ma è stato Lui che le ha dato le ispirazioni e poi via via le ha suggerito tutte le idee per comporlo e portarlo avanti.

Lui è stato ed è continuamente il propagatore che lo ha esteso ormai in 128 nazioni.

Lui ne è il sostenitore che nei momenti difficili quando il Movimento era come un’isoletta nell’oceano in tempesta ci ha sempre sostenuto, fin da quando eravamo piccoline.

Lui è il nostro condottiero che ci mostra sempre i nuovi fronti dove portare la nostra rivoluzione.

Gesù in mezzo è la luce di ogni nostra piccola o grande riunione. Essa brilla dovunque ci sono due uniti nel suo nome: in una casa, in un convento, in una fabbrica, in una piazza, in una sede gen...

Rivivere Maria

Ed infine qual è il frutto forse più bello di Gesù in mezzo a noi?

Ci fa essere simili a Maria. Lei è la Madre che ha dato la vita a Gesù.

Ebbene noi, quando con l’amore reciproco riusciamo a dare Gesù presente tra noi al mondo, in certo modo facciamo spiritualmente quel che ha fatto Maria. E generandolo qua e là dovunque ci siamo uniti nel suo nome, costruiamo dappertutto delle piccole chiese, dove quel Dio

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che nel lontano 1943 Chiara ha scoperto Amore, si stabilisce per restare sempre con noi già da questa terra, se noi lo vogliamo.

Allora diamo il via a questo congresso di Gesù in mezzo!

Facciamo che ogni momento sia pieno di Lui: in tutto il congresso, in ogni unità, in ogni tavolo, in ogni gioco.

Per simboleggiare questa realtà porteremo a Chiara alla fine del congresso un puzzle che comporremo qui ogni giorno, facendo non soltanto atti d’amore personali ma tenendo Gesù in mezzo.

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