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PERLA PREMJ ALLE POVERE FANCIULLE DELLE REGIE... DISTRIBUZIONE DEI. Google

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(1)

PERLA

DISTRIBUZIONE DEI

PREMJ ALLE

POVERE FANCIULLE DELLE REGIE...

Google

(2)

PER LA DISTRIBUZIONE

DEIjPREMJ

DELLE &EG1E SCUOLE DI CARITÀ

DI

S.

CATERINA DI PRATO

DAL CANONICO

FERDINANDO BALDANZE

PRECEDUTO DAUJfA LETTERA

AD ENRICO MAYER

DIGIUS.ARCANGELI

i>IB

A 2

1855,

(3)

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(4)

AD KNHICO MAYEll

A

voicaldoamatorede'miglioramenti del popo- lo,cheavete espresso perletteratanto rammarico dinonaver potutoesserfranoi collapersona, co-

me

lo foste coldesiderio,perassistere alla distri- buzione dei premiinel pio Stabilimento di carità edair

Accademia

musicalea benefizio dellAsilo d'infanzia, sarà certamente caro, pregiatissimo

Amico

, che dell'

una

e dell'altra io vifaccia cosìperiscorcio la descrizione.

E

primaè

da

ri-

cordarvi che nelV anticomonastero di S.Caterina oltreil regioStabilimentodellePericolanti,incui stannoa convitto circa5opoverefanciulle,edaltre di fuori vengono pure

ammesse a

profittare delle scuole deltessere inseta ed in lino,stabilimento con provvidacuramantenutoediretto,àvvenepure un altro separato del tuttoper la direzione eper

V

amministrazione,il qualedecaduto siccome era negli ultimitempièrisortosubitamentea novella vitaperopera del nuovo Direttore Sig. Gaetano Magnoìfi. Questaèlascuola chedicesidi S.

Cu

-

terinadal

nome

delMonasterosuddetto* scuoladi lanificio e di tessuti

d

Jogni maniera dove con- vengonoperimparare 189fanciulle;edinunan-

(5)

4

nessolocalesiènovellamentestabilito,comesape- te,persoscrizionede cittadini,eperlegrandissi-

me

curedelDirettoremedesimo/'//silod' infanzia, diche profittano tuttigiorni

64

bambine.

Fengo

oraalladescrizione dellafestanel luogo medesi-

mo

dellescuoleadornatoaciòcon moltissimoinge- gno.

E

tantopiù mirabile parve quell'adornamen- to, perchè dovevasi contrastare coli'irregolarità delle stanze nude pur anchediqualsivoglialeg- giadria,

come

sipubsupporre d'un monastero ab- bandonato, e dipoi riattato

ad

altro uso. In sul- l'entraregliaccorrentispettatori erano invitatiin duestanze

ad

osservarelavori di tessuto in lino e in cotonecon operesvariale etuttebellissime; e salita lascalaparavanodinanzialtritelai inmaggior numero tuttiadorni di festoni ecorone,ìquali offerivanonelpassare

fra

mezzo nuovissima galle-

ria.

E

questa facevasiancopiùbellaperuna lunga ordituradilanaaliste rosse eturchinesospesa al di sopraconnuovoingegno;la qualeinvestita

da

moltalucesidimostravatalvolta siccomeun iride Soprailcapo.

Ma

ora voglioconditivi proprionel centrodiquella festa.

Era

uno spettacolo ilpiù leggiadro,ilpiùcommoventechesiasi vistogiam-

mai

.

Le

stanzedel Filato/o, che in altrotempovi sarebber sembrate squallidee disadorne,offrivano allora scenacosì nuovae brillante, che tenevamol- tissimo del teatrale.

E

sfondo teatrale veramente ernia lungacorsìafiancheggiatada

amboi

lati

da

fila dilance, e ditirsi,chesorreggevanoi festo- nipendenti con bella vista

da

vicinipilastri,eche facevanodolce inganno

aW

occhiosufi'irregolarità

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3

degli archi chesopraquellis'inalzano. Alle lance edaitirsipoi stavanoaffissi io scudi incoronati a"alloro, nei quali leggevansi queste brevi

sew

tenze.

Diosia principio etermine delle azioni vostre.

Dioha gli occhi rivollial povero.

Rispettoaimaggiori: SonoimmaginidellaDivinità.

Le comuni fatichesicno vincolodifraternaconcordia.

O

poveri, confidatenella vostraindustria più che nell'ai trui soccorso.

Patrimoniodel poveroè il lavoro.

Il guadagnosi moltiplica col risparmio.

Qualeèl'uomo più stolto? L'ozioso.

E moltoricco chi vive parcamente Il fruttopiùdolceè quellodella fatica.

Nel

fondodella corsìa, dove correvano i primi sguardi, era eretto sottobellissimo padiglione il

busto delprotettoremunificentissimo del piostabi->

limento.Leopoldo

Ih

eduegrandi vasidifiori,che siinnalzavano

da ambedue

ilatisopraduetripodi di

vaga

mostra, diffondevano all'intorno i pià soavi odoridiprimavera.

Ma

piàgentileornamen- todi quella festa eratio tante giovinette dellostabili- mento conbell'ordineseduteindoppiafila nellungo della corsìa,lequali sirivolgevano con salutdvol cennoverso deiriguardanti con taleuna modestia chefacevagioireilcuore,edavatestimonio certo dellapurezzadell'animo e delcostume.

E

che vi diròdellepiccolebambinedell'Asilo?Sedutetutte insiemeconuna compostezza mirabilein quell'età tenerissimapursistudiavano di protendere queivi- sini9econquelli occhiolini,conquelleboccucceri- dentichiedevanounacarezza, unsorriso.

Ma

già leAutoritàlocaligli

IU

mi.Siggri.Sicario Regio,

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(7)

6

eGonfalonieresieranoassisiinluogodistintissimo edelevatoperdareincominciamento alla distribu- zione deipremj. Dijaccia ed ai lati sedevanole piùdistintepersone, fra le qualifacevano bello spettacololepiùgentiliSignore delpaese, e non pochedelle forestiere,chevollero dì lor presenza onorar quella festa.

Ed

ecco che cessa il lieve

mormorareditantevocisommesse;tutteletestesi sollevano

ad

untratto;tutti glisguardi si volgo- noin un puntosolo.

Era

ilSig.Con. Ferdinando Baldanzi, ilquale aprivalaceremonialeggendo il

discorso chesiamlietidiporresotto gli occhi del pulMico; discorso altamente inteso, altamente sentitodatutti.

E

segno non dubbiodellamolta impressione,che feceneglianimi, siera certofre- mito di plauso,chesiascoltava

ad

alcuni tratti,

e l'attenzione assidua fatta visibile ne sem- bianti. //Direttore Sig.Gaetano Magnolfi lesse dipoicompendiato ilsuo rendimento di contiinvi- tandoa riscontrareidocumentigiustificativisu li- bricheapubblicavistaerano esposti nella conti-

gua

stanzad'ingresso.

E

questoetnonfaceva per jattanza,e per soverchio

amor

della lode, che queironesto trovalodeepremionell'operasua,

ma

aconfusionedipochitristi,i quali(ilcredereste?) vorrebbero con villano oltraggio attaccare virtù troppo splendideemanifeste. IlPerchèiononsaprei seprimadovessimo lamentarci di nostra corrotta natura, od'altracosa che taceremo perlo migliore.

Da

quellalettura, e

da

altrasupremje sulle pre- miatefanciullefattane dal Segretariodel Direttore ilSig. Gaetano Targhili sifacea chiaro il nume-

(8)

7 ro delle fanciulle inpochissimotempomirabilmente sopradueterzicresciuto,quindiilavori moltipli- cati;lascuoladelleggeree dello scriverenelt ore delriposoaspesedel direttore aggiunta; oltre le

dueDoti diio scudi date dalla pia

Casa

deiCep- pi,cinquepremj nonminoridiliresettanta

da

porsi nellaCassa di risparmio a cinque fanciulle per meritodistribuiti; dodici libbre di pane dato a ciascunadelle

Ammesse

alleScuole conlibertàdi prenderlopiuttosto indanaro; cinquantasei premii dilire

una

e diliredueperlescuoledelleggere e e dello scrivere postiaprofitto dellepremiate nella suddetta cassa;lireduemilacentotrentaseiabene- fizio di tutte lefanciulle con 115librettidi credito

sullamedesima depositate.

Ne

seguitava la distribuzione dei detti pre- imi.

Era

bello spettacolo vedere quelle giovani tessitrici e fdatrici premiate,lequali tutte gioja nelvolto e pursuffìise di rossore nel doversi pre- sentarsoleframezzola moltitudine davantiai re- giRappresentanti venivano con lento passo, udi- vano,siinchinavano conbellamodestia, eritorna- vanopiùfrettolose al lor postofra leaccoglienze liete c/ellecompagne. Questafunzione tantocaraai bennatispiritidovea avere unfine degno del suo principio, equesto fine

V

ebbe tenerissimopiù di quellosifosse aspettato.

Ad un

cenno della Di- rettriceSig.

Anna

Bianchi lebambine dell'Asilo diCaritàsiavanzavanosoavemente fin sotto

V

ar- coche metteanellamaggiorestanza,

ed

alcompa- rire dique candidiangioletti (che tali parevano anclieper

V

uniforme grembialetto bianco diegiuri-

(9)

8

gea coprirloroilpettoeiespalle)

fu

unatenerezza, unacommozione, unapietàche meglio era espressa nei volti de circostanti diquel eli io ve lopossa descrivere.Il sentimentodellemorali virtùridesto

da

spettacolo nuovo edinaspettatoè

come

scintil- la che gran

fiamma

seconda: perchè perquello sentiamo spandersi

V anima

in mille affetti, ap- prendiamoilbisogno di riversarli sullecose che ne circondano,ed immemoridi tuttecure e riguardi altrononsappiamoinquel punto cheamare.

Qual madre

,qualpadre jra que gentilidie onorarono quellafestanonavrebbe voluto su quel momento avercomesuequelle figliuolette delpovero? Vede-

tecome

V

entusiasmo ditutte virtudi,che è la ge- nerosita, nonsi risveglia senon perqueste scene commoventissime, perquesti pacifici trionfi della morale.

Non

visodire come tutti restammo com- mossi,

quando

quelle innocenticreaturelevandogli sguardi alcielo colletenerelle

mani

sulcuorecan- tarono

ad

alternocoro

una

lorocanzone.

Ed

è

da

notare cheisolo di questo coro eranocantatidatre bambine,unadellequalinon oltrepassaiquattro anni.

Se

graditealcune strofe di questa canzone

da me

compostaemessainmusicasemplicissima,

ecco che veletrascrivo.

Tutte

LosguardonelCielo

laroanosulcor, Confervido zelo

lodiamoilSignor, Cheilgiornobeato

delpremiociaddusse, Ilgiornoaspettalo

coli'ansiadelcor.

Losguardoce.

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(10)

9

Parte del Coro

Magrazierendiamo

aluicheciregge, CalCicto inalziamo

leinaniedilcor.

Lanostrainnocenza

bc.iignoprotegge

C

educaa sapienza

virludeed amor.

Tutte Losguardoec.

Parte delCoro

Ohquauto beate

lemadri saranno, Seacasaportate

quel premiod*ouor.

Ohquale carezza

a voinonfarauuo!

Equesta dolcezza

delpremio maggior»

TutteLosguardoec*

E

questo metterenellamemoriade*fanciulli/lican- zonette facili epiane che racchiudanosensi morali edaffetti gentiliècostumesantissimo,esivorreb- be perpetuatonel popolo che canta canzoniinsid- setelepiù volteimmorali con aperto dannodei primi\iqualisonopurtroppofacili

ad

impararle ecantarle.

Ma

quientrerei inpiù lungo tema, nè sonqueste cose

da

dirsiavoi,che tanto acantisen- titenella scienza morale, eche tante cose avete dette,

ed

egregiamentescrittesopra argomento di questogenere.

V

engo

a

parlarvi della seconda festa che è

a

diredell'accademia vocale e strumentalea bene' fizio dell'Asilo d'infanzia. Sul cominciar della notte,che succedeva a tanto giorno, l'ampia sa- la del teatro nel Collegio Cicognini con splendida copia illuminatasifaceva piùbella

d'una

scelta adunanzadipersonenonsolodel paese,

ma

anco- radelleaccorsedallepiù.vicinecittà.

U

orchestra

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(11)

»

IO

dei nostribuonidilettantiajutatain questa occa- sione

da

parecchi ProfessoridellaCapitaleche,sic come tutti gli altris prestarono gratuita

V

opera loro{facoltosi, imparate generosità dagli arti- sti ///)cidelizio d'elettamusica;edilsig. Teo- duloMabellinipistojese ebbeplauso per eseguire colFlautocertafantasiacomposta dalui medesi- mo.

Non

istarbadichiararperminuto i pezziche sieseguirono

da

ciascuno.Solo dirò che una Si- gnorinaDilettante pratese, la sig.

Marianna

Fia- scaini,ilsig.M°. Giuliani,isigg. Profdi,eFrep-

pa

detterprovadelmolto che potevannelcanto, e

ilunghi ripetuti applausiJacevan fede dell'entu- siasmodesiatonelVuniversale.

E

nonè

da

tacere chelaSignorinadilettantesuddettanella sua ca- vatina

Casta Diva ec.

spiegotantadolcezza di sentimento,tanta ricchezzadimodulazioni,che commosseemaravigliograndemente anche ìmede- simi Professori dell'arte, che

t

ascoltarono.

E

questoèdir molto considerando che avevaafronte lasig.Fiascaini giovinetta di lietissimesperanze per

V

arte,già lodata ancheneipubblici fogliper quellasua voceincantevole, per quel suo metodo correttissimo.Delrestoiovi chiederò scusa,sean- die troppolungamentevihotrattenuto sul descri- vevi queste cose}e voi

me

ne vorrete esser corte- se,siccomespero,risguardandoall'

amor

grande che sempre vi acceseper leottimeistituzioni,al- l'incrementodellequali voiavetecontribuito coir opera e col consiglio,lo vorrei che fosseroconti- nuatiquestiesempid'industriosa carità,cherivol-

gendoledilettevoliartiall'estrcizio dellepiùcare

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(12)

virtùsociali

fa

dolce forzaanchealcuore del ric- co,avido più chealtri

mai

dei piaceri delia vita, perchèmeglio dieinbasselibidini,insoverchio di cavalli e di cocchi ed altrettali superbiespeiula

1'abbondevolefacoltà asollievo dei poveri necessi- tosi.

Ma

eccomi senza quasiawedermene nuovamen-

tesuldeclamarequestealtissime veritàa voi che tantolesentite,edieall'occasionesapetecontari toeffettoripetere*

Abbiatemi

nudamente

periscusato,ecredetemi conreverente affetto

Vostro amicosincero

GIUSEPPE ARCANGELI

(13)

2)

ì 3

li

D 2 3

PER LA DISTRIBUZIONE DEI PREMJ

NELLER.SCUOLE

DI

S.

CATERINA DI PRATO

(14)

Invitatoa farparole intalgiorno avoi, pove- reFanciulle addette aquesto Istituto di Benefi- cenza,mipareopportuno prender motivo da

un

sentimento, che, se Lene mi accorgo, occupa adessogli animivostri, evirende

come

maravi- gliateedubbiose,seper voi veramentesia fatta I*allegrezza,dicui vi

danno

segno e queste vo- streScuoleconvaga semplicitàdi oroamentimes- se a festa,e piùancorala frequenza di rispetta*

bili persone qua intervenute. Neil'umile condi- zione vostra ediquei lavori, incheesercitatela

mano, non

sapete persuadervi diporgere argo- mentoall'attenzione dichi moltovi sovrasta per grado o per fortune, ed è per lo

meno

insolito pervoi vederviin siffattamaniera tenute inono- ranzaedinpregio.

Or

mentretalmodestopensiero

pone

inmiglior lucela virtùvostra,rimprovera al tempo stesso unantico pregiudizio

non

ancora dimenticato da molti uomini,iquali,ove

non

èopulenzao

pom-

padinomi,rifiutano attenzione; e fanno

come

colui,chegiudica bello

un

lavoro,sol

quando

ne ériccalamateria o rinomato1'artefice,cuisi at-

(15)

i6

tribuisce.

E

per avventura

non mancano

molti

,

chepiùdi voi ancora sono oggi maravigliati di questaesultanza,che visifa d'attorno,e consi- gliandosiconcerteloro passioni

non

sanno farsi ragionedell'importanzachesidàa questariunio- ne vostra; quasinonsiano ancora giunti adac- corgersi,chevoi purefate pariedell'umanafami- glia,che nelleangustiedel vostro stato per voi specialmente invocano la pubblica sollecitudine natura e religione, chedallecure spese attorno a voideederivarnemiglioramentoall'intieraso- cietà.Pertantononadisingannar costoro,che io

non

soselovogliano,

ma

a toglier voididubbio, povere Giovani, ed aggiunger vigore alla vostra attivitàedallevostresperanze,comincio dadirvi, cheper voiè questaFesta.

Da

chevimostrasteal

guardodelpubblico quiriunite per guadagnarvi

ilpanecolsudoredellavostra fronte,persottrar- vi all'indipendenza ed all'ozio,

due

formidabili nemici delcostume, peristruirvinella piùsubli-

me

delle scienze,quelladei proprj doveri,daquel

momento

,iodico, voiacquistaste

un

diritto ai riguardiedall'estimazionediogni onesta perso- na,ed occupaste

un

grado onorevole nella so- cietà.

Quindise

V

intenzionedi chi volle render so- lenne questo giorno édiretta a farbenapprezzare avoi lasituazionevostra, ed eccitare nei vostri animivirtuosaemulazione,

non

potrebberoavere mira diversada questalemie parole, che colla semplicità più dicevoleallacircostanza a voi uni- camenteiorivolgo: evolendoiocooperareal ci-

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'7 vilee moralevostrobenessere, invitol'attenzione vostraaconsiderarenell'industria e nell'istruzione duemezzinonsolo persottrarvi all' indigenza ed

alvizio,

ma

pernobilitareancora la condizione vostra, e larvistromenti di pubblica e privata

l'elicità.L'utile, che puòderivare avoi dalle mie breviparole, conforterà milusingoadudirle con sofferenza anchela generosa comitiva, che sol- lecitadelle vostre futuresorti

qua

intervennead onorarvi.

Che

umileedangustiosavoigiudichiatela

con-

dizionevostra,è ragionevole e vantaggioso pen- siero,

ma

chedisonorataedincapacedimigliora-

melo

davoisi reputi,è pregiudizioed errorfu- nestissimo.Allorquando venendoaquesteScuole o tornandoallevostre case viavvenite intaluno ragguardevole per opinionediricchezza, o per

I'eleganza dellevesticheil cuoprono, odelcoc- chio che lo trasporta, sentite gli animi vostri eccitaliamaravigliaodinvidia, efors'anche

mo-

vete lamentodiessertanto aldi sotto di quella che voichiamate fortuna grande, felicissimostato.

E

diversoin veroegliè dalvostro;

ma

nontaleda risvegliarein voicotantobassisentimenti, n«icosì falsigiudizj, se perpocodateluogoalla ragione.

Imperocchédisposeil sapientissimo Autore del tutto, chefossevariae disugualela distribuzio- nedeibenidella vita;.ma

non

escluse nessun uo-

mo

dal parteciparvi,ediead un.

tempo

aciascu- noajiiti bastanti perprovvederea seslessa

.

Quelli, cheora vicompariscono nell'abbondan- zaenell*agio, nonlofurono giàsempre,e sono

(17)

i8

semprevive lememorie che accertanodella me- diocritàe forsJanchedella strettezza incuivisse- ro; e

quando

sieno oradimenticate queste

memo-

rie, e

non

vogliasi rintracciar le causedi tale opulenza nelPistoriadelleusurpazioni e dei de-

litti,gioverà persuadersi,chefruito della loroat- tivitàe delloroingegnosonoquellesostanze,per cuisidistinguono.Quindi illoro merito ela con- siderazione vostranon dee fondarsi sull'attuai Condizione,

ma

suimodiche tennero per giunger- vi;viè divario fra voie coloro, che inclinate tanto adammirare,senon inquanto nella carrie- raaperta ad ogni

uomo

essi songiunti ad unter- mine,che non potrannooltrepassare, o da cui dovrannoforse retrocedere;laddovevoi nesiete alprincipio,econ una perseverante attivitàed industriaellapuòdivenire pervoi più estesa ed onorevole .

Sebbene aparificarviconchiadesso vi sovra- sta per copiadi beni,edesserepiù paghe di vo- stra sorte di quello,cheessinoisieno,nonsiesi-

gonotantisforzi, nè tantotempo:basta che voi giungiateaprovvedereai bisognidi vostravita;

mentreognisovrabbondanzanonèchefomentoal disordinedellavita stessa, erimaneinvariabile ed eternaquellalegge ,cheimponedistribuire ogni superfluo achièposto nell'impotenza diguada- gnarsi il necessario.

Oraavoidiè

natura nel vi- gore della mente e del corpo

modo

di sot- trarvi all'avvilimentodell'indigenza, e ciò con maggiorgloria pervoi, che dichiunquesi resti nell'ozio; poiché laddoveallecuredi avidimenìi-

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entiedignoti,oali» forzadiqueibovi,chesolcano leereditate terre,

debbono

essila loro agiatezza ,

voi poteteripeterladall'immediato

buon

usodei mezzi ordiuarj dati dallaProvvidenzaallaconser- vazione della vita; e ilvostro paneeilvostro ve- stito,

comunque

rozzi, acquisteranno tal pregio dal sudore, di cui li avrete bagnati,da vincere tuttalasquisitezza dellemense,ed il fasto delle decorazionisignorili

.

Perchècredetevoi, chevisiano uomini,iquali veggonodi mal occhiole istituzioni direttea sti-

molare la vostra attività,la vostra industria , i

quali vituperano le arti qui usate per liberarvi dall'abiezione della miseria?

È

difficile invero renderragione,di ciòche alla ragione ripugna tanto,eladisonora;pure

può

dirsi,checompia- cendosidiquelgradoqualunque cheessi occupa- nosuperiore avoinell'ordinecivile,si adontano diogni piccolo passo,che davoi si

muova

, giac- che ogni piccolo passoè sufficiente,per sopravan- zarli. Essitemono di sparire dalla società,se voi cessatediessere miserabili; laloro vanità trova pascolonel vostro avvilimento: vorrebbero ve- dervi sempreinattosupplichevole davanti aloro achiedereun pane,peraverela stolta superbia di accordarveloonegarvelosecondol'impulsodi quelle simpatieodiquelle prevenzioni,che

danno

regola ai loro fatti, ai loro giudizj.

Or

que-

st'istesso

non

èegli pervoi

un

impulso, ondesot- trarvi alcapricciodi siifattesovvenzioni piòdiso- norantidiogni miseria, esorgereaquel grado,

cui vi èconcesso aspirare, e di cai avete asili

(19)

so

mezzi perimpossessarvi? Se inforza diquelle vi-

cende, cui soggiacelacondizione

umana

, se per infermilacheaffliggano ilvoslrocorpo,odaaltre noncolpevoli sventuresaràangustiatalasussisten- za vostra,andate senza rimorsoastendere altrui supplichevolela

mano;

che troveretepur sulla terra esseri pietosi,chesenza sopracciglio o rim- proveroa voisoccorreranno; almeno visaràdato di ingrandirel*animosostenendocon calma i ri- fiuti:

ma

seavendosaldoil braccioesana lamen-

te vi esporretead incontrarli, tutta ricaderà so*

pra voi1'ontaedilvilipendio; voi

non

sarete più oggettodelpubblicocompatimento,

ma

dellapub- blica vergogna.

E

datantasventura, Giovani chemiascoltate, voi fosteritolte,chiamandovia queste Scuole di Carità. Quianzisi vuolenon solo sottrarvi alle ingiuriedella necessità,

ma

armarvi ancora con- tro quelle piùfuneste del vizio e della ignominia che ne consegue,quisi vuole procurarviunado- te diabilità,chevifacciaapprezzale e rispetta- bili.Consideraste voi mai quanto sia turpe ed

«bietta nella societàlacondizione del vagabondo questuante edel povero ozioso? In mezzo alle strettezze,cheloinceppanoadogni passo, egliè tormentato incuore da unairrequieta brama di goderequei vantaggi, di cuiilluogoelepersone, fralequali vive,ridondano, senza potere,

come

ilTantalo dellefavole, sodisfarvi. Comincia un giornoperlui;e sorgendodal suo schifoso stra- punto

non

vede oggetto che loconsoli ,

non

concepisceidea

non

alfetto,che neelevi1'anima;

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(20)

21 solounalanguidasperanzaglirappresentaalpen- siero qualche incontro favorevole per acchetare lafame»di cui già sentegliincitamenti.

£

siab- bandona ben tostoallaventura perle vie per le piazze; se una troppocredula pietà si presta alle sue ricerche,eccochesenza pensare a domani

,

senza ricordarsi dei figli, che languono nello stento,si gettaavidamente,

come

queibrutidicui seguegliandameuti edimodi,sulcibo,che più, appetisce,eper ordinario

non

si determinanè al piùvile, nèalpiù salubre.Se avviene,chesieuo rigettate o non paghe abbastanza sue

domande

,

uditelo

menar

lamenti sull'iniquità del

mondo

e deitempi,esagerare la tenucità dei ricchi,la sua miseria,rendere sarcasmi e villanie per

ammoni-

zionie consigli,imprecar maliachi

non meno

di luipenuriae mendica, accusared'imprevidenza i

magistrati,maledire alle istituzionilepiù bene- Gche. Cosi abituandosie^lia

non

agire che die- trogliimpulsi di

un

materiale bisogno, dimentica tutti gli altrirapporti,che legan l'uomo allaso- cietà; noticura leleggi, cheeglinoncredefatte peri poveri,nonle all'elioni difamiglia,icui ge- miti lo

muovono

adiracondia, nonlagratitudine, perchè riguarda1'altruielomosiua,

come

unsuo diritto,non glicsempj,mentrenellaprosperitàe nell'industria non vede che usurpazionie frodi

,

non

la religione

non

Dio,cheeglirammenta^sol- tantoper dar valoreallesue esigenze, per acca- gionarlodisua miseria.

Tale èilcomplessodi disordini, in cui pote- vatevoipure rimanere avvolte, se questi recinti

(21)

nonvioffrivano dibuon'ora

un

asilo; etanto più deplorabili sisarebberosviluppali questieffetti in voi,cheladebolezzadel sesso,l'inesperienza dell' età,e diròanchelarilassatezzadellamoralepubblica concorrono acimentare ed indurre all'avvilimen- to. Ellaè quindi,soffrite checosi miesprima per ben vostro,ellaètroppo indulgente la società,

cherimette alvostro arbitrio l'ascrivervi aque- stasalutare palestrao lostarne lontane;imperoc- ché

come

visonosupremi ordinamentidirettia fre- narlemani di coloro che insidiano alle altrui proprietà,eall'altrui esistenza, non

meno

[utile sarebbeastringereall'attivitàedall'esercizioquel- le,che appuntocolla loro inazione, quantunque deboli ed inermi, minano sordamente fino alle basi la morale eV ordine pubblico. Nostristolti pregiudizj ! Mentrenon sappiamo tollerare insi- lenzio il pericolo, in cui pone la

comune

si- curezza o il decoro

comune

un animale abban- donatoed errante, o qualchesconciorifiuto che ingombrilevie, miriamo poisenzafarmoltocor- rerediquadrivioinquadrivio tenere fanciullette, cui par dolceil pane conartificiosequerelecarpi- to allasofferenzadi chi passa,

ma

che tornerà loro amatissimo,

quando

vedrannoirreparabile quell'innocenza equell'onore,concui lo cambia- rono.Infelici!

Non

hannoincontratotìnquìunsag- gio benefattore,cheabbia provvisto ai loro ve*

ri bisogni, cheleabbia toltea quell'abbandono, cui lecondannarono, prima ancora ch'elle im- primessero

orme

sicure sulla terra, gli snaturati autori deilorogiorni;e inlantochèsivannotutto

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(22)

nò di iraaginando argomenti per migliorarela condi- zionedell'umana famiglia, esse nella

comune

di- menticanzalepreparanosenza saperlosemprepiù funesto avvenire!

Diasiperò lode tanto più distinta a voi,Fan- ciulle, che mi udite, poiché veniste spontanee a cercardifesaalla reputazionevostrain questoluo- gosacro allaCaritàedall' Industria. Qui nell'as- siduo lavoro delle mani, nell'attività della vita vi preparatetalcorredo di costumaie/.za,talsor- gentediguadagni, chebasterannoa costituireper voi, e perchi vorrà un giornoassociarsi ai desti- ni vostri, decorosa e durevole dote.Imperocché

siconseguonoesidanno

mano

fraloro,

come

cau- seedeliciti ,attività e costume, parsimonia ed agiatezza; efu certamente benignacon voi Prov- videnza, che obbligandovi alla prima intese a rendervi validissimealconseguimento eall' osser- vanza dell altre.

Quand'anche

peròdall' umiltà del vostrostato vi fosse concesso giungere ame- diocri fortune, imperocché nonsaprei augurarvele troppoelevate,lamigliorgaranzia perconservarle e renderle decoroseèla fatica.

É

anticolamento, che al-progresso della virtùfanno ostacolo w la gola il sonno e/'oziose piume » e datali cause dobbiam riconoscere V avvilimentodi molli,che per vigoree per ingegno potrebbero condurre onorataeprosperosaesistenza; e piùanticoancora èiltributo dislima concessoalla

donna

operosa ed industre, cui non sdegnò tessere encomio il

più sapiente fra gli antichiMonarchi, encomio che ben converrebberipetere in quesli recinti nel-

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*4

r esultanzadiquesto giorno,se anzi che allettar- vi colsuonodellalode migliorconsigliononfosse indirizzarviedeccitarvia meritarla.

E

aciòrimangonoancora,standoalmioproponi- mento,brevi

ma

importantiparole,che riguardano lamiglior partedi ciascunadi voi,laculturacioè del vostroanimo,cui pureè rivoltaquesta bene- ficaIstituzione.

Comecché

attiva la vostramano,se

un

sanointelletto eun

buon

volere

non

la gover- nino,dàscarsi,non durevoli, e diròancheigno- bili frutti.Mentreoggimai ancheall'inerte mate- riasièsaputocomunicaretaleaccordo edenergia di movimenti darenderne soverchio ilresultatoai

comodi ed ai bisogni della vita, sarebbe strano disordine,che

non

si usasse almeno altrettanta attività pereccitare glianimi alla cultura di se stessi

.

Ma

quidicasi a

comune

gloriaeda vostro con- forto,oFanciulle,che questa beneficaattivitàva sviluppandosi meravigliosamenteinmezzo anoi

.

QuestanostraPatria,piccoladigiro,

ma

grande

alpari diognialtraed insigneper

monumenti

di pietà, vede ogni dì più. mercè la saviezzadel Principeche neregge, e deisuoi benemeritiRap- presentanti rivolgereamigliorusolelargizionide- gliantichiBenefattori, e intantochèattende dal loro zeloedaffrettacoi voti nuovi salutari prov- vedimenti»in voifind'ora si compiace, percui sorgesperanzad'unagenerazione meglio istrutta neireligiosiecivilidoveri

.

Or

converrebbeeccitarvi a ben usare di quel talento,che atal fine avoipurefu concesso, e

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10 determinarela volontàvostra a quelle pratiche

,

cheinsitfattadisciplina possono condurvi a più pronti epiùestesi resultati;

ma

lasciando que-

st'ufficio acoloro,cui fucommesso,econfidando

nell'amore concui lo esercitano,a voi e adessi dirò,senza timoredierrare,chepiù efficace di ogniteoriae d'ogni

metodo

didascalico per mi- gliorare ilcostumedelleclassiinferiorièlascuo- ladegli esempj.

Non

intendo detrarre all'effica- ciadell'istruzione,cheanch'esse acquistar

ponno

leggendo;

ma

conquestosolo mezzo

come

siprov- veder^ ad oggettos\ rilevante ;

come

si giungerà a conseguirlo,or chegli assottigliatiguadagnila-

scianoappena tempoalriposo perchi vogliaaver pane chebastialla sussistenza ?

E

poi fu sempre più debole e piùlental'azioneprodotta siili'ani-

mo

daciòche si leggeesi ascolta,chedaciòche

sivede. Neil'artiornativesiottengonoprogressi dallo studioso megliochecon freddeed astratte regoleconibuoni modelli presi danatura e dal vero.

Che

selasciaguradei tempirende rarique-

sticampionidel bello moraleinmezzoalle classi inferiori,tanto piùgrave debito sarebbe di chi obbondadimezzi perlacultura dello spirito, e per grado o per fortuna è posto iu alto, farsi

norma

aisoggetti

.

Ed

invero quali utiliimpressioni non si pro- durrebbero neh"animodiquestepovere Fanciul- le, se volendoeccitarlealla praticaor di questa or di quella virtù si dicesse loro:Vedete quel potente, quel magistrato; tranquillo imparziale nelsuo ministerotrattaconparizelo lacausa del

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»6

poveroedelricco; eglinon è mosso adagireda favoreo daarbitrio,

ma

dall'

amore

della verità edel ben pubblico; da lui imparate nei difficili iucoolri e nella difesa dei vostri interessi

mode-

razione e rispettoalleleggi.Vedetequel facolto- so, quelgentiluomo, nella sua elevazione gli è gratalasocietà degli artigiani e deipoveri, nella suaopulenza«borredall'ostentazionee dal lusso;

daluiapprendetesobrietàneltrattamentovostro*

cortesia nellemaniere. Vedete quel negoziante, che all'avvedutezza congiunge buona fede nei

traffici, chetraetuttoilproGttodall'industriasua senza defraudare1'altrui di mercede; ed egli vi insegniche

debbono

andarconcordi onestàe par- simonia.

Né mancano

a dirveroinmezzo anoiesemplari di questafatta;

ma

o troppo rari albisogno,o avvolti nell'oscura ed abietta moltitudine non giungonocolloro splendorea fissarl'attenzione di chiabbisognadiscorta.Quindi ovesi voglia prov- vedere efficacementeallapreziosacausa delcostu-

me

pubblicoconvieneaffidamela direzioneaicon- sigliedailumidi altra infallibilemaestra ,da cui invanosi tentaprescindere,laReligione.Ellache

fatrovareun padre agli orfanelli,

un

ospizioagli infermi, ellacheispiròl'ideadiraccogliere perle vie eperlepiazze,ediseparare dalla societàde- pravatagli abbandonatiei pezzenti,perrenderli poiallasocietà stessu in etàpiùmaturautilied ope- rosi,hapureneisuoi tesoricon che istruirli ed .

avvalorarlialla virtiì.

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27

Ecco

|o povere Giovani,la scuola, ecco illi-

bro,che

può

farvi dotte quanto basta, perchè

sia feliceed onoratala vostra vita.Consultatela nellefatiche vostre;ella viinsegnerà asostenerle concoraggio, aben distribuirneifrutti, a divi- derlicoicadentigenitori vostri,coi più bisognosi di voi,aserbarli conprovidaeconomiaallefuture esigenze.Prendetelaa scortanelle vostre azioni

,

e nei vostriaffetti, ne mai commetterete viltà; anzi nullaavretedainvidiareallepiù prospereed elevatecondizioni.Ascoltatela,mentre trattenen- doviinquesti recintisietetutto d\ testimonidelle sollecitudini paterne,chesidiffondono attorno a voi,edelle industriedi una disinteressatae pa- ziente carità, che veglia agli interessi vostri;

essa vi raccomandagratitudine.

inmigliorgui- sa voi potete sodisfare adebitocosisacro,nè più accettocompenso potete renderea chivi gover- na, che traendoprofitto dal benefìzioed alle in- tenzionirispondendo dichi affrettala vostrama- no al lavoro, ecolle parole e coli' esempio vi

educa alla virtù;imperocché nondesio di lode,

nè timore di biasimo o altra vileinfluenzacon-

siglia edavvalora nella pietosaopera,

ma

sincero desideriodellafelicità vostra.

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