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IRRAZIONALI CONSEGUENZE

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(1)

Istituto Istruzione Superiore G. Mazzatinti, Gubbio

IRRAZIONALI CONSEGUENZE

Federico Greco

3 febbraio 2015 Progetto SOSTA

Materiale sottoposto a licenza Creative Commons

(2)

P

ITAGORA

(ca. 570 a.C.; ca. 495 a.C.)

(3)

P

ITAGORA

: I

LUOGHI

Nasce a Samo

Ha viaggiato molto (contatti con egiziani e babilonesi) Muore a Metaponto

Scuola pitagorica, fondata a Crotone

(4)

P

ITAGORA

: I

LUOGHI

Nasce a Samo

Ha viaggiato molto (contatti con egiziani e babilonesi)

Muore a Metaponto

Scuola pitagorica, fondata a Crotone

(5)

P

ITAGORA

: I

LUOGHI

Nasce a Samo

Ha viaggiato molto (contatti con egiziani e babilonesi) Muore a Metaponto

Scuola pitagorica, fondata a Crotone

(6)

P

ITAGORA

: I

LUOGHI

Nasce a Samo

Ha viaggiato molto (contatti con egiziani e babilonesi) Muore a Metaponto

Scuola pitagorica, fondata a Crotone

(7)

P

ITAGORA

: D

ICONO DI LUI

Carl Boyer, Storia della matematica, pag. 58:

La sua figura riuniva in sé molti significati diversi per il pubblico più vasto: egli era al tempo stesso ilfilosofo, l’astronomo, ilmatematico, colui chenon sopportava i fagioli, ilsanto, il profeta, colui che faceva i miracoli, ilmago, il ciarlatano

Eric Bell, I grandi matematici, pag. 51:

La sua vita è diventata unafavola, ma la sua opera ha importanza per il progresso della matematicasolo se viene distinta dalmisticismo bizzarrodel numero, di cui egli rivestiva le proprie speculazioni cosmiche

(8)

P

ITAGORA

: D

ICONO DI LUI

Carl Boyer, Storia della matematica, pag. 58:

La sua figura riuniva in sé molti significati diversi per il pubblico più vasto:

egli era al tempo stesso ilfilosofo, l’astronomo, ilmatematico, colui chenon sopportava i fagioli, ilsanto, il profeta, colui che faceva i miracoli, ilmago, il ciarlatano

Eric Bell, I grandi matematici, pag. 51:

La sua vita è diventata unafavola, ma la sua opera ha importanza per il progresso della matematicasolo se viene distinta dalmisticismo bizzarrodel numero, di cui egli rivestiva le proprie speculazioni cosmiche

(9)

P

ITAGORA

: D

ICONO DI LUI

Carl Boyer, Storia della matematica, pag. 58:

La sua figura riuniva in sé molti significati diversi per il pubblico più vasto:

egli era al tempo stesso ilfilosofo, l’astronomo, ilmatematico, colui chenon sopportava i fagioli, ilsanto, il profeta, colui che faceva i miracoli, ilmago, il ciarlatano

Eric Bell, I grandi matematici, pag. 51:

La sua vita è diventata unafavola, ma la sua opera ha importanza per il progresso della matematicasolo se viene distinta dalmisticismo bizzarrodel numero, di cui egli rivestiva le proprie speculazioni cosmiche

(10)

P

ITAGORA

: D

ICONO DI LUI

Carl Boyer, Storia della matematica, pag. 58:

La sua figura riuniva in sé molti significati diversi per il pubblico più vasto:

egli era al tempo stesso ilfilosofo, l’astronomo, ilmatematico, colui chenon sopportava i fagioli, ilsanto, il profeta, colui che faceva i miracoli, ilmago, il ciarlatano

Eric Bell, I grandi matematici, pag. 51:

La sua vita è diventata unafavola, ma la sua opera ha importanza per il progresso della matematicasolo se viene distinta dalmisticismo bizzarrodel numero, di cui egli rivestiva le proprie speculazioni cosmiche

(11)

L

A

S

CUOLA

P

ITAGORICA E LA MATEMATICA

Prima dimostrazione delTeorema di Pitagora

Inizio della visione della matematica comespeculazione [a detta dello storico greco Proclo (410-485 d.C.)]

Scoperta dell’incommensurabilità reciproca di alcuni enti geometrici

(12)

L

A

S

CUOLA

P

ITAGORICA E LA MATEMATICA

Prima dimostrazione delTeorema di Pitagora

Inizio della visione della matematica comespeculazione [a detta dello storico greco Proclo (410-485 d.C.)]

Scoperta dell’incommensurabilità reciproca di alcuni enti geometrici

(13)

L

A

S

CUOLA

P

ITAGORICA E LA MATEMATICA

Prima dimostrazione delTeorema di Pitagora

Inizio della visione della matematica comespeculazione [a detta dello storico greco Proclo (410-485 d.C.)]

Scoperta dell’incommensurabilità reciproca di alcuni enti geometrici

(14)

I

NCOMMENSURABILITÀ

INCOMMENSURABILITÀ

Due numeri, due grandezze si diconoincommensurabilise non hanno un sottomultiplo comune.

(15)

I

NCOMMENSURABILITÀ

INCOMMENSURABILITÀ

Due numeri, due grandezze si diconoincommensurabilise non hanno un sottomultiplo comune.

se s0sono segmenti dilunghezza2 u e 2

3urispetto a u.d.m. u fissata.

(16)

I

NCOMMENSURABILITÀ

INCOMMENSURABILITÀ

Due numeri, due grandezze si diconoincommensurabilise non hanno un sottomultiplo comune.

se s0sono segmenti dilunghezza2 u e 2

3urispetto a u.d.m. u fissata.

Rispetto a unanuovau.d.m. u0misurano 6 u0e 2 u0

Quanto vale u rispetto a u0?

(17)

I

NCOMMENSURABILITÀ

INCOMMENSURABILITÀ

Due numeri, due grandezze si diconoincommensurabilise non hanno un sottomultiplo comune.

COMMENSURABILIÀ

Due grandezze sonocommensurabilise è possibile determinare unaunità di misurarispetto alla quale le due grandezze abbiano entrambe una misura equivalente a un numero intero.

(18)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE Il lato DE e la diagonale EC delpentagonoABCDEsonocommensurabili?

DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche FG e FH

(19)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE Il lato DE e la diagonale EC delpentagonoABCDEsonocommensurabili?

FGgiace su EC ed è lato di unpentagono regolareFGHIJ più piccolo.

DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche FG e FH

(20)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche FG e FH

(21)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche FG e FH

Tracciando le diagonali di FGHIJ otteniamo unpentagono ancor più piccolo

(22)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche FG e FH

FGed FH sonocommensurabilise e solo se lo sono anche LM e una diagonale delnuovo pentagono

(23)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE DEed EC sonocommensurabilise e solo se lo sono anche LM e LN

Si possono inscrivere pentagoni uno dentro l’altro all’infinito

(24)

L

ATO E DIAGONALE DI UN PENTAGONO REGOLARE Non riusciremo maia trovare unpentagonoe una unità di misura per cuilato ediagonalesiano commensurabili

Ogni unità di misura u sarebbe ‘troppo grande’

(25)

L

A

S

EZIONE AUREA PERCHÉ?

Lato e diagonale di un pentagono regolare hanno un rapporto esprimibile attraverso il numeroirrazionale

√ 5 − 1

2

Questo numero è legato a quello che i greci chiamavano la sezione aurea di un segmento:

AHè lasezione aureadi AB, ovvero

AB: AH = AH : HB ⇒ AH2= AB · HB

(26)

L

A

S

EZIONE AUREA PERCHÉ?

Lato e diagonale di un pentagono regolare hanno un rapporto esprimibile attraverso il numeroirrazionale

√ 5 − 1

2

Questo numero è legato a quello che i greci chiamavano la sezione aurea di un segmento:

AHè lasezione aureadi AB, ovvero

AB: AH = AH : HB ⇒ AH2= AB · HB

(27)

L

A

S

EZIONE AUREA PERCHÉ?

Lato e diagonale di un pentagono regolare hanno un rapporto esprimibile attraverso il numeroirrazionale

√ 5 − 1

2

Questo numero è legato a quello che i greci chiamavano la sezione aurea di un segmento:

AHè lasezione aureadi AB, ovvero

AB: AH = AH : HB ⇒ AH2= AB · HB

(28)

L

A SEZIONE AUREA

Dietro ciò che i greci ritenevanobello, bello in modo assurdo c’è un numeroirrazionale

(29)

L

ATO E DIAGONALE DI UN QUADRATO

Con un’altra costruzione che si ripete all’infinitosi può dimostrare che diagonale d e lato l di un quadrato sonoincommensurabili.

Dal teorema di Pitagora scopriamo che d = l ·√ 2

(30)

L

ATO E DIAGONALE DI UN QUADRATO

Con un’altra costruzione che si ripete all’infinitosi può dimostrare che diagonale d e lato l di un quadrato sonoincommensurabili.

Dal teorema di Pitagora scopriamo che d = l ·√ 2

(31)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

La scuola pitagorica era unasettae non amava che si divulgassero all’esternotecnicheutilizzate,scoperte

Men che meno gliinsuccessidovevano essere divulgati

Scoprire che alcuni segmenti eranoincommensurabilisignificava mettere limiti al concetto di numero, su cui i pitagorici avevano fondato la loro visionemistico-filosofica

I numeri che piacevano ai pitagorici erano quellinaturalie irazionali positivi, mentre dietro una coppia di incommensurabili c’era sempre un numeroirrazionale

⇒ L’incommensurabilitàera unsegretoda tenere nascosto, più che un risultatorivoluzionario da divulgare

(32)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

La scuola pitagorica era unasettae non amava che si divulgassero all’esternotecnicheutilizzate,scoperte

Men che meno gliinsuccessidovevano essere divulgati

Scoprire che alcuni segmenti eranoincommensurabilisignificava mettere limiti al concetto di numero, su cui i pitagorici avevano fondato la loro visionemistico-filosofica

I numeri che piacevano ai pitagorici erano quellinaturalie irazionali positivi, mentre dietro una coppia di incommensurabili c’era sempre un numeroirrazionale

⇒ L’incommensurabilitàera unsegretoda tenere nascosto, più che un risultatorivoluzionario da divulgare

(33)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

La scuola pitagorica era unasettae non amava che si divulgassero all’esternotecnicheutilizzate,scoperte

Men che meno gliinsuccessidovevano essere divulgati

Scoprire che alcuni segmenti eranoincommensurabilisignificava mettere limiti al concetto di numero, su cui i pitagorici avevano fondato la loro visionemistico-filosofica

I numeri che piacevano ai pitagorici erano quellinaturalie irazionali positivi, mentre dietro una coppia di incommensurabili c’era sempre un numeroirrazionale

⇒ L’incommensurabilitàera unsegretoda tenere nascosto, più che un risultatorivoluzionario da divulgare

(34)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

La scuola pitagorica era unasettae non amava che si divulgassero all’esternotecnicheutilizzate,scoperte

Men che meno gliinsuccessidovevano essere divulgati

Scoprire che alcuni segmenti eranoincommensurabilisignificava mettere limiti al concetto di numero, su cui i pitagorici avevano fondato la loro visionemistico-filosofica

I numeri che piacevano ai pitagorici erano quellinaturalie irazionali positivi, mentre dietro una coppia di incommensurabili c’era sempre un numeroirrazionale

⇒ L’incommensurabilitàera unsegretoda tenere nascosto, più che un risultatorivoluzionario da divulgare

(35)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

La scuola pitagorica era unasettae non amava che si divulgassero all’esternotecnicheutilizzate,scoperte

Men che meno gliinsuccessidovevano essere divulgati

Scoprire che alcuni segmenti eranoincommensurabilisignificava mettere limiti al concetto di numero, su cui i pitagorici avevano fondato la loro visionemistico-filosofica

I numeri che piacevano ai pitagorici erano quellinaturalie irazionali positivi, mentre dietro una coppia di incommensurabili c’era sempre un numeroirrazionale

⇒ L’incommensurabilitàera unsegretoda tenere nascosto, più che un risultatorivoluzionario da divulgare

(36)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

Ippaso di Metaponto

Uno dei principali esponenti della scuola dopo Pitagora

Morto misteriosamente, forse per aver rivelato risultati o tecniche per provare l’incommensurabilità

(37)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 1

Ippaso di Metaponto

Uno dei principali esponenti della scuola dopo Pitagora

Morto misteriosamente, forse per aver rivelato risultati o tecniche per provare l’incommensurabilità

(38)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 2

Lato di un cubo dato e lato di un cubo di area doppia sonoincommensurabili perché√3

2è irrazionale

Cittadini diDelonon sapete duplicare un altare cubico? E allora beccatevi lapeste

(39)

C

ONSEGUENZE FISICHE

- 2

Lato di un cubo dato e lato di un cubo di area doppia sonoincommensurabili perché√3

2è irrazionale

Cittadini diDelonon sapete duplicare un altare cubico?

E allora beccatevi lapeste

(40)

I NTERMEZZO

(41)

N

ON DATE MAI

...

Unmatematico, unfisicoed uningegnerestanno attraversando in treno una landa scozzese. In un campo scorgono otto pecore. L’ingegnere,

guardandole, dice: ‘Dal fatto chequeste pecore sono tutte di color nero potremmo dedurre chela maggior parte delle pecore della Scozia sono nere.’

Il fisico osserva: ‘In realtà, possiamo solo dedurre chein Scozia ci sono otto pecore di color nero.’

Il matematico chiosa: ‘Vi sbagliate entrambi. Possiamo solo dedurre che in Scozia esistono almeno otto pecore e chela parte di queste otto pecore che a noi è visibile è di color nero.’

(42)

N

ON DATE MAI

...

Unmatematico, unfisicoed uningegnerestanno attraversando in treno una landa scozzese. In un campo scorgono otto pecore. L’ingegnere,

guardandole, dice: ‘Dal fatto chequeste pecore sono tutte di color nero potremmo dedurre chela maggior parte delle pecore della Scozia sono nere.’

Il fisico osserva: ‘In realtà, possiamo solo dedurre chein Scozia ci sono otto pecore di color nero.’

Il matematico chiosa: ‘Vi sbagliate entrambi. Possiamo solo dedurre che in Scozia esistono almeno otto pecore e chela parte di queste otto pecore che a noi è visibile è di color nero.’

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N

ON DATE MAI

...

Unmatematico, unfisicoed uningegnerestanno attraversando in treno una landa scozzese. In un campo scorgono otto pecore. L’ingegnere,

guardandole, dice: ‘Dal fatto chequeste pecore sono tutte di color nero potremmo dedurre chela maggior parte delle pecore della Scozia sono nere.’

Il fisico osserva: ‘In realtà, possiamo solo dedurre chein Scozia ci sono otto pecore di color nero.’

Il matematico chiosa: ‘Vi sbagliate entrambi. Possiamo solo dedurre che in Scozia esistono almeno otto pecore e chela parte di queste otto pecore che a noi è visibile è di color nero.’

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N

ON DATE MAI

...

Unmatematico, unfisicoed uningegnerestanno attraversando in treno una landa scozzese. In un campo scorgono otto pecore. L’ingegnere,

guardandole, dice: ‘Dal fatto chequeste pecore sono tutte di color nero potremmo dedurre chela maggior parte delle pecore della Scozia sono nere.’

Il fisico osserva: ‘In realtà, possiamo solo dedurre chein Scozia ci sono otto pecore di color nero.’

Il matematico chiosa: ‘Vi sbagliate entrambi. Possiamo solo dedurre che in Scozia esistono almeno otto pecore e chela parte di queste otto pecore che a noi è visibile è di color nero.’

(45)

...

NULLA PER SCONTATO

Per me la matematica è...

La scienza dellepecore giallesolo da un lato

(46)

...

NULLA PER SCONTATO

Per me la matematica è...

La scienza dellepecore giallesolo da un lato

(47)

M USICA

(48)

P

APERINO NEL MONDO DI MATEMAGICA

La matematica si trova nei posti più impensati

(49)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(50)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(51)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(52)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(53)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(54)

O

NDE SU UNA CORDA

Prendiamo unacorda

Pizzicando una corda al centro otteniamo quella che in fisica si chiama onda stazionaria. Essa genera un suono che ha unafrequenzalegata al materiale di cui è fatta la corda e che bene si accorda alla lunghezza della corda stessa [modo normale]

Se pizzichiamo la stessa corda a un quarto della sua lunghezza otteniamo un altrosuonoche ha una frequenzadoppiadel suono precedente

A un ottavo, un sedicesimo, etc. succede la stessa cosa [tutti modi normali]

L’orecchio umano percepisce questi suoni allostesso modo. Nota solo una differenza inaltezza: il primo è piùgrave, il secondo piùacuto, il terzo ancora più acuto e via così

L’intervallo di ottava separa due suoni il cui rapporto in frequenza è 2:1

(55)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

La scuola pitagorica fu la prima a scoprire questa proprietà, ma...

ilmisticismo bizzarrodel numero spinse i pitagorici a pensare che un suono erabuonosolo se generato da unabella proporzione

SCALA PITAGORICA

Sono suoniconsonanti(leggetestanno bene insieme) tutti quei suoni che sono generati da un rapporto 2:1 o da un rapporto 3:2

(56)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

La scuola pitagorica fu la prima a scoprire questa proprietà, ma...

ilmisticismo bizzarrodel numero spinse i pitagorici a pensare che un suono erabuonosolo se generato da unabella proporzione

SCALA PITAGORICA

Sono suoniconsonanti(leggetestanno bene insieme) tutti quei suoni che sono generati da un rapporto 2:1 o da un rapporto 3:2

(57)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

La scuola pitagorica fu la prima a scoprire questa proprietà, ma...

ilmisticismo bizzarrodel numero spinse i pitagorici a pensare che un suono erabuonosolo se generato da unabella proporzione

SCALA PITAGORICA

Sono suoniconsonanti(leggetestanno bene insieme) tutti quei suoni che sono generati da un rapporto 2:1 o da un rapporto 3:2

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L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

La scuola pitagorica fu la prima a scoprire questa proprietà, ma...

ilmisticismo bizzarrodel numero spinse i pitagorici a pensare che un suono erabuonosolo se generato da unabella proporzione

SCALA PITAGORICA

Sono suoniconsonanti(leggetestanno bene insieme) tutti quei suoni che sono generati da un rapporto 2:1 o da un rapporto 3:2

Intervallo di quintaascendente:

(59)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

La scuola pitagorica fu la prima a scoprire questa proprietà, ma...

ilmisticismo bizzarrodel numero spinse i pitagorici a pensare che un suono erabuonosolo se generato da unabella proporzione

SCALA PITAGORICA

Sono suoniconsonanti(leggetestanno bene insieme) tutti quei suoni che sono generati da un rapporto 2:1 o da un rapporto 3:2

Intervallo di quintadiscendente:

(60)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella ascendente è generata

moltiplicandoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta dividendoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(61)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella ascendente è generata

moltiplicandoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta dividendoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(62)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella ascendente è generata

moltiplicandoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta dividendoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(63)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella discendente

dividendoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta moltiplicandoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(64)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella discendente

dividendoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta moltiplicandoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(65)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA Ogni nota nella discendente

dividendoper 3/2 la frequenza della nota precedente

se la nota così ottenuta non appartiene alla prima ottava, la si riporta moltiplicandoper una opportuna potenza di due

ricordiamo che la seconda procedura fornisce la stessa nota, ma nell’ottava richiesta

(66)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

Con l’ottava e le due quinte otteniamo i 12 tasti ben noti che in un pianoforte o in una pianola vanno da un Do al successivo

I tasti dovrebbero essere almeno 13 perché le frequenze di Fa # e Sol [ non coincidono

Tra due note consecutive a volte c’è un tono, a volte un semitono (dove ci sono i diesis)

Il rapporto tra le frequenze di due note successivenon è sempre lo stesso

(67)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

Con l’ottava e le due quinte otteniamo i 12 tasti ben noti che in un pianoforte o in una pianola vanno da un Do al successivo

I tasti dovrebbero essere almeno 13 perché le frequenze di Fa # e Sol [ non coincidono

Tra due note consecutive a volte c’è un tono, a volte un semitono (dove ci sono i diesis)

Il rapporto tra le frequenze di due note successivenon è sempre lo stesso

(68)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

Con l’ottava e le due quinte otteniamo i 12 tasti ben noti che in un pianoforte o in una pianola vanno da un Do al successivo

I tasti dovrebbero essere almeno 13 perché le frequenze di Fa # e Sol [ non coincidono

Tra due note consecutive a volte c’è un tono, a volte un semitono (dove ci sono i diesis)

Il rapporto tra le frequenze di due note successivenon è sempre lo stesso

(69)

L

A SCUOLA PITAGORICA E LA MUSICA

Con l’ottava e le due quinte otteniamo i 12 tasti ben noti che in un pianoforte o in una pianola vanno da un Do al successivo

I tasti dovrebbero essere almeno 13 perché le frequenze di Fa # e Sol [ non coincidono

Tra due note consecutive a volte c’è un tono, a volte un semitono (dove ci sono i diesis)

Il rapporto tra le frequenze di due note successivenon è sempre lo stesso

(70)

L

E SCALE

COMMA PITAGORICO

Nella scala pitagorica il Do # e il Re [ differiscono per 23.46 cent (centesimi di semitono)

La differenza è dettacomma pitagorico

SCALA NATURALE

Si consideranoconsonantianche gli intervalli di sesta e di terza

COMMA ZARLINIANO

Un intervallo di sesta seguito da uno di quarta non corrisponde a due quinte perfette consecutive

La differenza è dettacomma zarliniano

(71)

L

E SCALE

COMMA PITAGORICO

Nella scala pitagorica il Do # e il Re [ differiscono per 23.46 cent (centesimi di semitono)

La differenza è dettacomma pitagorico

SCALA NATURALE

Si consideranoconsonantianche gli intervalli di sesta e di terza

COMMA ZARLINIANO

Un intervallo di sesta seguito da uno di quarta non corrisponde a due quinte perfette consecutive

La differenza è dettacomma zarliniano

(72)

L

E SCALE

COMMA PITAGORICO

Nella scala pitagorica il Do # e il Re [ differiscono per 23.46 cent (centesimi di semitono)

La differenza è dettacomma pitagorico

SCALA NATURALE

Si consideranoconsonantianche gli intervalli di sesta e di terza

COMMA ZARLINIANO

Un intervallo di sesta seguito da uno di quarta non corrisponde a due quinte perfette consecutive

La differenza è dettacomma zarliniano

(73)

L

E SCALE

DIFFERENZA FRA LE SCALE

Le frequenze che contraddistinguono Mi, La e Si nelle scala pitagorica e in quella naturale differiscono

(74)

L

E SCALE

DIFFERENZA FRA LE SCALE

Il rapporto tra una nota piena e una precedente nella scala naturalevariatra 9 : 8 e 16 : 15. Questo crea problemi se si devono far suonare insieme strumenti accordati con chiavi diverse (problema di attualità con l’avvento dellamusica polifonica)

(75)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

TEMPERAMENTO EQUABILE

La soluzione matematica è quella di distribuire in modo uniforme (rispetto alle loro frequenze) i 12 semitoni che si formano tra due Do successivi

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive deve essere lo stesso. Quanto vale r?

(76)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

TEMPERAMENTO EQUABILE

La soluzione matematica è quella di distribuire in modo uniforme (rispetto alle loro frequenze) i 12 semitoni che si formano tra due Do successivi

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive deve essere lo stesso.

Quanto vale r?

(77)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

1 Se indico conf1la frequenza del Do che apre l’ottava, conf2la frequenza del Do#, conf3la frequenza del Re, . . . conf12la frequenza del Do che chiude l’ottava, io ho che

f2

f1 = r, f3

f2 = r, . . . , f12

f11 = r (1)

f12= 2 ·f1 (2)

2 Dalle equazioni (1), attraverso sostituzioni successive, ottengo f2= r · f1, f3= r · f2 =r2· f1, . . . f12 = r · f11= . . . =r11· f2 =r12· f1

3 Mettendo insieme l’ultima relazione ottenuta e (2) otteniamo r12· f1= 2 ·f1, ⇒ r12= 2

4 Quindi,r= 12√ 2

(78)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

1 Se indico conf1la frequenza del Do che apre l’ottava, conf2la frequenza del Do#, conf3la frequenza del Re, . . . conf12la frequenza del Do che chiude l’ottava, io ho che

f2

f1 = r, f3

f2 = r, . . . , f12

f11 = r (1)

f12= 2 ·f1 (2)

2 Dalle equazioni (1), attraverso sostituzioni successive, ottengo f2= r · f1, f3= r · f2 =r2· f1, . . . f12 = r · f11= . . . =r11· f2 =r12· f1

3 Mettendo insieme l’ultima relazione ottenuta e (2) otteniamo r12· f1= 2 ·f1, ⇒ r12= 2

4 Quindi,r= 12√ 2

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

1 Se indico conf1la frequenza del Do che apre l’ottava, conf2la frequenza del Do#, conf3la frequenza del Re, . . . conf12la frequenza del Do che chiude l’ottava, io ho che

f2

f1 = r, f3

f2 = r, . . . , f12

f11 = r (1)

f12= 2 ·f1 (2)

2 Dalle equazioni (1), attraverso sostituzioni successive, ottengo f2= r · f1, f3= r · f2 =r2· f1, . . . f12 = r · f11= . . . =r11· f2 =r12· f1

3 Mettendo insieme l’ultima relazione ottenuta e (2) otteniamo r12· f1= 2 ·f1, ⇒ r12= 2

4 Quindi,r= 12√ 2

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

1 Se indico conf1la frequenza del Do che apre l’ottava, conf2la frequenza del Do#, conf3la frequenza del Re, . . . conf12la frequenza del Do che chiude l’ottava, io ho che

f2

f1 = r, f3

f2 = r, . . . , f12

f11 = r (1)

f12= 2 ·f1 (2)

2 Dalle equazioni (1), attraverso sostituzioni successive, ottengo f2= r · f1, f3= r · f2 =r2· f1, . . . f12 = r · f11= . . . =r11· f2 =r12· f1

3 Mettendo insieme l’ultima relazione ottenuta e (2) otteniamo r12· f1= 2 ·f1, ⇒ r12= 2

4 Quindi,r= 12√ 2

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive nel temperamento equabile è il numeroirrazionale,

r = 12

2 ≈ 1.0594

SCALA TEMPERATA

La scala temperata era già usataempiricamente futeorizzatada Andreas Weckmeister nel 1691

Bach nel Clavicembalo ben temperato mostrò le enormi possibilità compositive di questo sistema

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive nel temperamento equabile è il numeroirrazionale,

r = 12

2 ≈ 1.0594

SCALA TEMPERATA

La scala temperata era già usataempiricamente

futeorizzatada Andreas Weckmeister nel 1691

Bach nel Clavicembalo ben temperato mostrò le enormi possibilità compositive di questo sistema

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive nel temperamento equabile è il numeroirrazionale,

r = 12

2 ≈ 1.0594

SCALA TEMPERATA

La scala temperata era già usataempiricamente futeorizzatada Andreas Weckmeister nel 1691

Bach nel Clavicembalo ben temperato mostrò le enormi possibilità compositive di questo sistema

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

TONI E SEMITONI

Il rapporto r tra le frequenze di due note successive nel temperamento equabile è il numeroirrazionale,

r = 12

2 ≈ 1.0594

SCALA TEMPERATA

La scala temperata era già usataempiricamente futeorizzatada Andreas Weckmeister nel 1691

Bach nel Clavicembalo ben temperato mostrò le enormi possibilità compositive di questo sistema

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

Differenze in Hz tra le frequenze neltemperamento equabilee quelle nella scalacromatica pitagorica(scala pitagorica che opera alcune scelte a orecchio sui ’tasti’ doppi)

(86)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

PROBLEMA FISICO

Non si può mai accordare con esattezza uno strumento.

PROBLEMA MUSICALE

La scalanaturalee quellapitagoricapartono da note consonanti e, quindi, producono solo note gradevoli all’orecchio umano. Lo strumento musicale voce si adatta meglio a tali scale

INTERVALLO DI TERZA

L’orecchio di un musicista preferisce intervallo di terza Do-Mi dellascala naturale, che vale 5/4 = 1.25, a quello dellascala temperata, che vale invece

12

16 ≈ 1.26

(87)

T

EMPERAMENTO EQUABILE

PROBLEMA FISICO

Non si può mai accordare con esattezza uno strumento.

PROBLEMA MUSICALE

La scalanaturalee quellapitagoricapartono da note consonanti e, quindi, producono solo note gradevoli all’orecchio umano. Lo strumento musicale voce si adatta meglio a tali scale

INTERVALLO DI TERZA

L’orecchio di un musicista preferisce intervallo di terza Do-Mi dellascala naturale, che vale 5/4 = 1.25, a quello dellascala temperata, che vale invece

12

16 ≈ 1.26

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T

EMPERAMENTO EQUABILE

PROBLEMA FISICO

Non si può mai accordare con esattezza uno strumento.

PROBLEMA MUSICALE

La scalanaturalee quellapitagoricapartono da note consonanti e, quindi, producono solo note gradevoli all’orecchio umano. Lo strumento musicale voce si adatta meglio a tali scale

INTERVALLO DI TERZA

L’orecchio di un musicista preferisce intervallo di terza Do-Mi dellascala naturale, che vale 5/4 = 1.25, a quello dellascala temperata, che vale invece

12

16 ≈ 1.26

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L

ICENZE

Le tabelle della parte musicale sono prese da fisicaondemusica.unimore.it Materiale distribuito attraverso licenza

Creative Commons Attribution-Noncommercial-Share Alike 3.0 https://archive.org/details/IrrazionaliConseguenze

(90)

B

IBLIOSITOGRAFIA

Carl Boyer, Storia della matematica, Oscar, Mondadori Eric Bell, I grandi matematici, BUR, Rizzoli

fisicaondemusica.unimore.it

Ugo Amaldi, La fisica per i licei scientifici, vol. 2, Zanichelli

Odifreddi P., Penna, pennello e bacchetta. Le 3 invidie del matematico, Laterza, Bari, 2005

(91)

FINE

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