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Perché questo report? 3. Consigli per realizzare un buon ritratto fotografico 6. Come mettere in posa il soggetto del Ritratto 10

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Indice

Il ritratto fotografico

Perché questo report? 3

Presentazione

Consigli per realizzare un buon ritratto fotografico 6 La posa fotografica

Come mettere in posa il soggetto del Ritratto 10 Posa fotografica n°1

Il soggetto del ritratto è con la testa alta e dritta 13 Posa fotografica n°2

Il ritratto di profilo 16

Posa fotografica n°3

Testa e sguardo sopra le spalle 19

Posa fotografica n°4

Posare da seduti 21

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Linee guida e report a cura di Elio Leonardo Carchidi


Prima Edizione Autunno 2012 (Seconda Edizione riveduta e corretta in data 8 Agosto 2018)


Posa fotografica n°5

L’inquadratura obliqua 23

Posa fotografica n°6

La posa sdraiata 25

Posa fotografica n°7

Cosa fare com le mani mentre si posa 27 Posa fotografica n°8

Fotografare un gruppo di persone 31

Regole generali

Linee guida per ottenere un buon ritratto 34 Decidi prima ed in anticipo come rappresenterai il soggetto

nel ritratto, parlatene insieme. 39

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Il ritratto fotografico

Perché questo report?

Premessa

Innanzitutto ti ringrazio per aver scelto di scaricare questo report.

Prima di incominciare a leggerlo desidero spiegarti il perché di questo ebook e più in generale come mai scrivo articoli sulla fotografia come quelli pubblicati sul mio blog.

È inutile dire che mi costa fatica scrivere, non essendo io uno

"scrittore" di mestiere ma mi piace così tanto l'idea di poter essere d'aiuto ai tanti appassionati di fotografia, che mi fan- no domande sulla mia professione di fotografo, che alla fine la cosa mi regala soddisfazione. 


Da un po’ di tempo quindi provo piacere a buttare giù sugge- rimenti e idee legati alla professione del fotografo, tutto frut- to della mia ormai lunga esperienza che mi permette di po- ter rispondere ai tanti quesiti più comuni sui temi della foto- grafia professionale.

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Cambia poco che si tratti di un giovane fotografo alle prime armi o di un fervente appassionato di fotografia. Quello che mi interessa è provare ad essere utile a chi ha voglia di ap- profondire le proprie conoscenze al di là del livello delle sue competenze e/o dei suoi specifici interessi.

Di solito nello scrivere racconto cose vissute sul campo della mia lunga esperienza, che pure conta moltissimo, ma mi sono ormai convinto che questa da sola non basta. Il mondo corre così veloce che molte delle cose che oggi funzionano potrebbero non funzionare già domani.


Mi piace molto studiare la fotografia e l’arte in genere, quindi mi documento e, prima di scrivere qualunque cosa, leggo, faccio le mie ricerche e mi confronto con altri colleghi, pro- prio per evitare il rischio di personalizzare eccessivamente i contenuti.

Non si tratta dunque di lezioni accademiche né tantomeno di rigide regole applicate alla fotografia.

Si tratta piuttosto di spunti, riflessioni e idee che possono essenzialmente rappresentare motivo di stimoli per chi li legge.

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Sta ad ognuno approfondire, scoprire e mettere in pratica quello di cui chiacchiero.

Ti pregherei, dunque, di sentirti libero nel segnalarmi even- tuali inesattezze, mancanze, errori che potresti riscontrare nella lettura di questo report o di altri miei scritti, con tutta tranquillità senza esitazioni o imbarazzo.

Se ti va contattami magari per approfondire un argomento che ti interessa o per porre nuove questioni da affrontare in- sieme o anche per esprimere un tuo parere.

Il modo migliore per farlo è quello di inviarmi un’email (con- tatti@eliocarchidi.com) oppure puoi aprire una discussione sul "Forum della Fotografia Professionale" di cui sono utente e amministratore.

Alla fine di questo report trovi tutti i miei contatti. Sentirti mi farà molto piacere!

Buona lettura!


Elio Leonardo Carchidi


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Presentazione

Consigli per realizzare un buon ritratto fotografico

LE BUONE INTENZIONI

Mettere in posa il soggetto del tuo ritratto può diventare una cosa molto complicata.

Soprattutto se non conosci la persona che devi ritrarre ed è la prima volta che l’incontri pochi minuti prima di incomin- ciare a fotografarla.

E questo capita spesso ai professionisti che lavorano su commissione.

Quando fai il fotografo di professione, e sei specializzato in Fotografia di Ritratto, la richiesta più frequente che ti viene fatta è quella di fotografare delle persone, più o meno famo- se, che non hai mai conosciuto prima non sapendo mai chi ti troverai davanti all’obiettivo.

Che l’immagine ti venga commissionata da un privato, che vuole avere un suo ritratto personale magari da regalare a

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qualcuno, o che ti contatti la tua agenzia fotografica, una casa editrice oppure un’ azienda, questa è la prassi.

È una bella sfida!

Per esempio, molti uomini e donne d'affari hanno spesso bi- sogno di ritratti da consegnare al proprio ufficio stampa. E questi, di solito, arrivano trafelati, ti concedono poco tempo per lo scatto pur essendo (spesso, non sempre) molto esi- genti e vanitosi. Questo succede anche se si tratta di attori, attrici o di un personaggio famoso. Hanno sempre fretta e poca voglia di stare davanti alla fotocamera.

In poche decine di minuti devi essere in grado di metterli a proprio agio, di instaurare con loro il rapporto più confiden- ziale possibile e di portare a casa il tuo scatto migliore la- sciandoli soddisfatti.

Insomma se sei un fotografo ritrattista ti capita di ricevere le richieste più svariate, inaspettate e complicate dal punto di vista della loro gestione. Ogni santa volta ti devi mettere alla prova, accettare la sfida… e non è sempre facile tenere fede a quelle che erano le intenzioni di partenza riguardo al risul- tato finale che ti eri prefissato.

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Il soggetto da fotografare potrebbe essere timido, impaccia- to, non avere il minimo controllo dei propri movimenti, della mimica facciale e in generale del proprio corpo.

Viceversa potresti trovarti davanti un narcisista, fiero di sé e molto attento alla cura della propria immagine, che non ti sta a sentire e quindi non asseconda le tue indicazioni.

Bisogna stare all’erta.

La capacità di rimanere concentrati, senza perdere la pazien- za o combinare guai, diventa una dote essenziale, se questo non dovesse accadere il tuo soggetto si innervosirebbe e l’efficacia del tuo ritratto verrebbe messa a rischio (e anche il cliente).

Personalmente posso affermare che di "esperienze frustran- ti e deludenti" ne ho vissute veramente poche, ma le ho co- nosciute. Si possono contare sulla punta delle dita ma ogni volta che è capitato mi sono portato dentro la frustrazione di quei momenti per mesi interi.

Di solito riesco sempre a tenere tutto sotto controllo perché sono cosciente del fatto che creare un’atmosfera rilassata aiuta moltissimo e migliora la performance.

Un amico che mi vuole bene dice che lo faccio in modo natu-

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go bene sin da subito perché a suo dire avrei un talento in- nato nel riuscire a mettere a proprio agio le persone.

Io credo basti solo mettere un po’ d’impegno e chiunque può ottenere questo risultato.

Ogni volta che il fotografo ritrattista si trova sul set questo è il compito più difficile: essere sempre pronto e vigile nell’as- secondare il soggetto, senza perdere la concentrazione. È questa la giusta condizione per realizzare un buon ritratto.

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La posa fotografica

Come mettere in posa il soggetto del Ritratto

SI PARTE!

Sei mai stato su un set fotografico dove ti viene chiesto di realizzare dei fantastici ritratti nel giro di poche decine di mi- nuti?

All'inizio tutto sembra forzato e imbarazzante e non è facile trovare la giusta soluzione per far assumere al soggetto delle pose naturali, spontanee, efficaci… soprattutto se i tempi sono molto stretti.

In quel momento tutte le responsabilità cadono su di te che, come Fotografo, devi prendere le giuste decisioni in pochi minuti su come far muovere il soggetto e come farlo posare.

La prima cosa che devi fare è quella di far loro acquisire fi- ducia in te prendendo le redini in mano.

Devi essere molto paziente e indicare a loro le giuste posi- zionei per lo scatto.

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Solo conquistando la fiducia della persona che hai davanti sarai in grado di intercettare il suo lato migliore fatto di for- me e simmetrie ma anche di tanti piccoli movimenti espres- sivi e mimica facciale.

È questo che fa la differenza e che ti consentirà di ottenere lo scatto che stai cercando.

Questa semplice guida non può insegnarti come mantenere un self-control ottimale o come porti nella giusta maniera per creare il feeling necessario, più semplicemente ti elenca alcuni tra i fondamentali principi della posa fotografica.

Leggerla ti aiuterà a prendere la prima giusta decisione nel momento dello scatto, indicandoti la strada più breve per gestire al meglio la posa del tuo soggetto.

Quello che stai per leggere di sicuro ti aiuterà a schiarirti le idee su come realizzare un buon ritratto evitando alcuni de- gli errori più comuni che sono causa di fallimento.

Il metodo che ho scelto di seguire, per affrontare questo tema, è quello di analizzare una per una le 8 immagini di ri- tratto che ho giudicato più rappresentative a livello di posa.

Sarebbe stato veramente impossibile prenderne in conside- razione più di tante in questo breve report, mi riprometto però di approfondire l’argomento, magari mettendoci più

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cura e inserendo altre tra le migliaia di immagini che illustra- no le pose fotografiche più affascinanti ed efficaci.

Per ora ti basti conoscere queste 8 pose fotografiche.


A me sono sembrate sufficientemente esplicative e adatte allo scopo. Non basarti sulla qualità tecnica degli scatti che vedrai, non ho badato a questo nella selezione.

Non si tratta di guardare fotografie artistiche, quello che ci serve in questo contesto è di poter valutare attraverso loro le pose fotografiche più efficaci e semplici da ottenere.

Dai un’occhiata e fammi sapere cosa ne pensi!

PS: Se desideri ricevere altri manuali e/o report simili a questo, iscriviti alla mia Newsletter Gratuita e ti terrò informato.


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Posa fotografica n°1

Il soggetto del ritratto è con la testa alta e dritta

Fotografare un viso dritto è sicuramente la maniera più effi- cace per instaurare tra te e il tuo soggetto un rapporto diret-

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to ed immediato ma anche con chi guarderà la tua immagi- ne.

Un ritratto di questo tipo trasmette fiducia e sicurezza a chi lo guarda, perché è “fermo”, equilibrato. Il soggetto in posa appare “trasparente”, sincero, non è ambiguo, non si na- sconde. Si mostra per quello che è!

Quando si sceglie di fare questo tipo di inquadratura il ri- schio è di realizzare immagini piatte, quasi da foto tessera.

Soprattutto quando sia il volto e che lo sfondo sono entram- bi a fuoco il ritratto appare "commerciale", non artistico.


C’è un piccolo trucco che potresti adottare per evitarlo: cerca il punto preciso di messa a fuoco sugli occhi ed evidenzia lo sguardo, crea una sfocatura graduale sul contorno del viso e sul resto.

Lasciare solo gli occhi a fuoco ha un forte potere attrattivo perché fa passare in secondo piano tutto il resto.

Mettendo in pratica questo escamotage otterrai l’effetto di catturare immediatamente l’attenzione di chi guarda il ritrat- to e nello stesso tempo avrai creato una fotografia più inte- ressante e seducente.

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Non è un caso che esistano ottiche fotografiche create ad- hoc appositamente per ottenere questo tipo di risultato (de- focus control).

Un risultato simile puoi tranquillamente ottenerlo anche con un'obiettivo standard a patto che di usare la giusta lunghez- za focale (85 è l'ideale ma vanno bene anche il 105 o 135 mm). Queste lunghezze focali, abbinate ad un’adeguata apertura di diaframma sufficientemente luminosa (1.4/1.8) riducono al minimo la profondità di campo mettendo a fuo- co solo sul dettaglio che scegli di evidenziare.

Fai delle prove e tieni la mano ferma, basterebbe un minimo spostamento per farti perdere il dettaglio.


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Posa fotografica n°2

Il ritratto di profilo

Quando ci si trova davanti ad un soggetto timido o nervoso che tarda un po’ ad entrare in confidenza con il Fotografo,

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riprenderlo di profilo può rappresentare una valida soluzio- ne per farlo sbloccare.

Una persona non conosce quasi mai molto bene il proprio profilo (tutti ci guardiamo allo specchio di fronte) può quindi accadere che vedendo in fotografia il proprio profilo potreb- be rimanere un po’ stupita.

Bisogna insistere e convincerla del fatto che può essere un’occasione per conoscersi meglio, per scoprire lati di sé che non si conoscono bene.

Questo tende a rassicurare il soggetto e alla fine del servizio fotografico potrebbe scoprire di avere ottenuto immagini più intense e comunicative di quelle che si aspettava.

Fotografare il profilo è un modo davvero interessante di ri- prendere una persona.

Questa posa può effettivamente dire di più sul soggetto e svelare alcune sue caratteristiche nascoste.

Inoltre il profilo di una persona tende a far apparire ironico e divertente il soggetto.

La cosa alla quale prestare attenzione, fotografando il profi- lo, è di non farlo somigliare ad una foto segnaletica.

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Per sfuggire a questo pericolo basterà avere l’accortezza di evitare sfondi grigiastri (bianco sporco) o di puntare una luce diretta sul soggetto come quella che usa la polizia.


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Posa fotografica n°3

Testa e sguardo sopra le spalle

Questa posa di solito viene utilizzata nei servizi di moda o in quei servizi fotografici nei quali protagonista dell'immagine

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più che il volto del soggetto sono le sensazioni che il ritratto deve trasmettere.

È una posa efficace per comunicare relax e grande confiden- za con la macchina fotografica.

C'è da dire che questa posa fotografica è, probabilmente, più adatta ad una donna che non ad un soggetto maschile.

Per una donna è più naturale e spontaneo mettersi in que- sta posizione.

Questo non vuole dire che è questa posizione non funziona sugli uomini, anzi può funzionare benissimo, a patto però che il modello abbia un fisico davvero atletico.

Le spalle e il collo di una donna sono molto più armoniche e seducenti di quelle di un uomo.

Una cosa molto importante da tenere in considerazione in questo tipo di inquadratura è quella di assicurarsi che il collo non si attorcigli troppo mettendo in evidenza pieghe fasti- diose che sono difficili da correggere (anche con l'aiuto di Photoshop).

Il soggetto dovrebbe sempre guardare oltre la spalla, cioè sopra di questa, mantenendo il collo il più dritto possibile.

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Posa fotografica n°4

Posare da seduti

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Mettere seduto il soggetto durante lo svolgimento del servi- zio fotografico può essere un'ottima idea sopratutto quando questo non sa dove mettere le mani e i piedi o fa fatica a controllarli non riuscendo ad assumere una posizione suffi- cientemente plastica con il resto del corpo.

La maggior parte delle persone, da sedute, si sentono di più a proprio agio.

In modo particolare le persone inesperte o alle prime armi che di solito sono anche molto timide. Quando stanno sedu- te controllano meglio i movimenti e magari trovano un pun- to d'appoggio comodo per le gambe e le mani evitando così problemi di inquadratura.

Ovviamente la seduta deve essere comoda.

In studio il soggetto può benissimo sedersi su una sedia, su uno sgabello o su un cubo ma anche in esterno l’immagine può diventare interessante se per esempio lo si fa sedere sul gradino di una scala su un marciapiede o su qualunque altra cosa che lo faccia stare comodo e rilassato!

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Posa fotografica n°5

L’inquadratura obliqua

L'inquadratura obliqua, pur essendo considerata originale e creativa, è un tantino rischiosa. Si corre il rischio di trasmet-

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tere a chi guarda la foto un senso di instabilità e di mancan- za di equilibrio (esattamente il contrario di quello che invece accade con l’inquadratura frontale - posa n.1). Basta sbaglia- re anche di pochi gradi nell'inclinare il soggetto (o la fotoca- mera) e tutto sembrerà cadere dando un senso di disagio vi- sivo.

È una posa molto utilizzata nelle immagini di moda. Si dice contribuisca a far apparire "più in carne" una modella molto magra (caratteristica fisica che negli anni passati era molto in voga).

Una buona idea per ridurre al minimo questa sensazione di instabilità potrebbe essere quella di mettere la modella in posizione a braccia aperte occupando quasi tutta la diagona- le dell’immagine.

Lo sguardo della modella dovrebbe essere rivolto verso

l’alto, questo compenserebbe in qualche modo lo “squilibrio”

intrinseco della composizione.


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Posa fotografica n°6

La posa sdraiata

Di solito le immagini dove il soggetto è ripreso sdraiato sul pavimento comunicano giocosità e tranquillità.

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Il modello o la modella sdraiati per terra sono rilassati e quindi trasmettono efficacemente queste sensazioni. Se poi l'inquadratura è "in pianta", cioè la camera è perfettamente perpendicolare al soggetto, la foto diventa ancora più rassi- curante.

La ripresa dall'alto viene ad esempio utilizzata per creare ef- fetti di movimento con i capelli oppure per riprendere mo- delle in atteggiamenti sexy e/o provocanti.

È ottima per ritratti di Glamour e/o di Beauty. Le immagini con il soggetto in questa posizione possono essere davvero spettacolari anche perché questo punto di vista è davvero insolito nella vita di tutti i giorni.

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Posa fotografica n°7

Cosa fare com le mani mentre si posa

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Per alcune persone controllare la posizione delle mani è un vero dramma, sul set ma anche fuori dal set, a volte pure nella vita di tutti i giorni.

Di solito il modello e la modella mentre posano sono troppo concentrati ad occuparsi della loro faccia e delle espressioni del volto.

Le mani (ma anche i piedi) vengono spesso "dimenticate".

Il problema è che se il Fotografo prova a fornire indicazioni al soggetto in questione sulla posizione delle sue mani e dei piedi questo, nel tentativo di controllarle, perde completa- mente il coordinamento sul resto del corpo e questo rende le cose ancora più complicate.

D'altra parte le mani rappresentano un importante elemento compositivo della fotografia ed è importantissimo che que- ste siano al posto e nella posizione giusta.

La prima banale soluzione, per tentare di superare questo ostacolo, potrebbe essere quella di fare incrociare le braccia al nostro modello ma questa posa, indicata sopratutto per i maschi, non è molto efficace con le ragazze.

Avere le braccia incrociate può comunicare un senso di fidu- cia e di sicurezza in chi la guarda ma se è una ragazza a te-

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nere le mani in questa posizione il messaggio inviato cam- bia.

Far mettere le mani in tasca o sui fianchi rappresenta una valida alternativa per una donna. Questa posizione delle mani aiuta la modella ad essere più rilassata e a sentirsi a proprio agio.

E poi ci sono le mani sul viso.

Le mani che toccano la faccia possono comunicare un sacco di cose.

Prova da solo e vedrai quanti atteggiamenti si possono as- sumere con le mani sul volto. Puoi apparire burbero, stanco, sorpreso, arrabbiato!

Oltretutto, a volte, possono anche contribuire a nascondere qualche "difetto" del viso e a rendere più misteriosa l'imma- gine.

Le braccia aperte di una donna, invece, trasmettono una for- te sensazione di accoglienza.

Questa posa può essere molto coinvolgente e anche abba- stanza seducente.

Così come le mani che coprono o sfiorano il corpo. Queste aggiungono confidenza e sensualità al ritratto.

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Anche quando si fotografano bambini è necessario prestare attenzione ad un corretto uso delle mani. Farlo per tempo renderà più facile la ripresa.

Basterà dare loro, ad esempio, il giocattolo preferito (un pe- luche, un libro) così tenendo le mani occupate saranno an- cora più spontanei di quanto già non lo siano naturalmente.

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Posa fotografica n°8

Fotografare un gruppo di persone

Fotografare un gruppo di persone è una cosa molto difficile sopratutto quando si tratta di dover soddisfare le aspettative

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di un cliente che ha commissionato questo tipo ritratto per un utilizzo commerciale.

Capita, ad esempio, nel caso di Fotografie che servono ad un'azienda per promuovere la propria immagine istituziona- le che comprenda un gruppo.

In questi casi non basta preoccuparsi solo ed esclusivamen- te della composizione e della posizione dei soggetti (che già di per sé è una cosa complicata da fare) ma ci si deve pure preoccupare dello sfondo perché questo diventa un elemen- to importante dell’immagine dovendo comunicare anch’esso la condizione ambientale in cui questi operano.

Per ora tralascerei di parlare di questo tipo di situazione ab- bastanza estrema.

Preoccupiamoci invece di soluzioni comuni e frequenti. Per esempio il ritratto di famiglia o di gruppi amicali.

Una delle prime regole per evitare di scattare fotografie piat- te e senza sapore è quella di evitare composizioni perfetta- mente simmetriche.

Pensare a linee sfalsate e/o a composizioni a "triangolo" è sempre una buona idea.

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Creare una composizione dove la zona centrale è più alta ri- spetto a quelle laterali (a triangolo appunto) rappresenta una soluzione molto efficace.

Una valida alternativa a questo tipo di inquadratura è quella della ripresa dall’alto posizionando i vari componenti del gruppo “a semicerchio”.

Questo eviterà oltretutto che i soggetti si coprano l'un l'altro.

Far saltare le persone, farle urlare e cose del genere aiuta moltissimo a tirare fuori immagini di gruppo davvero diver- tenti. Per fare questo però ci si dovrà attrezzare con una fo- tocamera che consenta lo scatto e la messa a fuoco continui e veloci.

Far abbracciare le persone è un altro buon sistema per sem- plificare di molto le cose quando si ha a che fare con più persone. I soggetti così abbracciati saranno più facili da in- quadrare e appariranno certamente più rilassati e gioiosi.

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Regole generali

Linee guida per ottenere un buon ritratto

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Se la tua specializzazione è quella di Fotografo Ritrattista avrai a che fare con molte persone che non conosci e che sono nuove a questo tipo di esperienza. Molti di questi non hanno mai posato se non per delle foto personali con amici e parenti.

La prima cosa che dovrai fare in questi casi è riuscire a rassi- curarli facendo in modo di accrescere la fiducia in loro stessi e quella che dovranno riporre nei tuoi confronti.

Ecco alcuni semplici suggerimenti su quello che puoi fare per aiutarli a rilassarsi sin da subito.

1. Appena arrivano accoglili con cortesia magari facendo una battuta spiritosa.

2. Dimostrati distratto e impegnato in altre faccende come, per esempio, rispondere al telefono o preparare il set foto- grafico. Dare a loro troppa importanza appena arrivati nel tuo studio magari scrutandoli da capo a piedi potrebbe im- barazzarli. Fai in modo di farli sentire a casa loro.

3. Dimostrati sereno e molto contento di essere in loro com- pagnia (come davvero dovrebbe essere).

4. Dai un'occhiata al loro guardaroba e scegliete insieme l'abbigliamento migliore da indossare durante il Servizio Fo-

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tografico magari parlando anche di argomenti diversi che esulano da quello che state incominciando a fare.

5. Osservarli distrattamente mentre ci parli ti darà molte in- dicazioni sul loro modo di essere e di comportarsi.

6. Fai attenzione al loro respiro e osserva bene che non lo trattengano. Questo indicherebbe che non sono rilassati al punto giusto. Magari aspetta ancora un po’ prima di iniziare.

Una persona rilassata non trattiene il respiro ma inspira ed espira con regolarità.

7. Chiacchierare con il tuo modello o la tua modella, anche di cose personali ponendoti sul loro stesso piano, faciliterà di molto le cose. Questi si lasceranno andare e si sentiranno a proprio e tu avrai così possibilità di concentrarti sulla posa migliore.

Per fare questo potresti di tanto in tanto mostrargli qualche scatto di quelli che state realizzando. Così potrai valutare le sue reazioni e capire meglio se si piace. Basterà fargli dare un'occhiata sul visore della tua fotocamera digitale.

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Ma attenzione a questo ultimo punto, non è detto che farle vedere la sua immagine risolverà tutti i problemi, addirittura a volte potrebbe contribuire a peggiorare le cose!

Una persona insicura, pessimista, che non ha una buona dose di autostima, tende a sminuirsi e a vedersi peggio di quello che in realtà è.

Mostrare gli scatti durante lo svolgimento del servizio foto- grafico ad un soggetto del genere potrebbe essere una pes- sima idea!

Con il suo atteggiamento poco positivo oltre che peggiorare il suo di umore potrebbe far calare anche il tuo rendendoti insoddisfatto del risultato.

Ti sembrerà di lavorare per nulla.

I migliori fotografi di ritratto (ti garantisco che ho conosciuto i migliori), quelli che non fanno un semplice ritratto ma

creano immagini, parlano molto con la persona che hanno davanti all’obiettivo e questa si affida totalmente a loro.


Il soggetto sente di essere in buone mani. Non sente alcun bisogno di verificare come viene in foto. Sente di essersi af- fidato nelle mani di un buon professionista.

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La più grande conquista che un Fotografo di Ritratto possa fare è di riuscire a catturare l'essenza del soggetto sapendo che è lui il suo migliore complice.

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UN ULTIMO SUGGERIMENTO


Decidi prima ed in anticipo come rappresenterai il soggetto nel ritratto, parlatene insieme.

Prima di iniziare le riprese pensa a come ti piacerebbe ritrar- re la persona che stai fotografando.

Chiacchiera un po’ con questa e decidete insieme come rap- presentarla nelle immagini cercando di trovare un punto d'incontro comune.

Decidete sin dall’inizio se realizzare scatti fotografici che evo- chino ottimismo, tenerezza, paura, soggezione, potenza, si- curezza, affidabilità o altro.

Saperlo in anticipo vi avvantaggerà di molto.

Potreste insieme, per esempio, dare un'occhiata a qualche ritratto scegliendo quelli che vi piacciono di più cercando di riprodurli o quantomeno di trovare ispirazione.

Potrebbe aiutarvi molto seguire la stessa rotta.


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ORA TOCCA A TE!


A questo non mi resta altro da fare che augurarti e sperare, che tu possa trarre vantaggio da questi miei suggerimenti.

Provaci, potrai ottenere risultati migliori e ritratti fantastici.

Non esiste davvero un sistema giusto o sbagliato per ritrarre una persona, si tratta di sensibilità, di talento, di motivazio- ne.

Solo provando e riprovando potrai trovare il metodo migliore e più adatto al tuo stile.

Una buona idea per iniziare è quella di allenarsi e fare tanti esperimenti magari con amici e conoscenti che oltre a essere disponibili non ti costano il becco di una lira.

Mano a mano conquisterai la fiducia necessaria in te per di- rigere il soggetto e per realizzare lo scatto che stai cercando!

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QUALCOSA SU DI ME

Elio Leonardo Carchidi lavora come fotografo professionista da oltre 30 anni.

Nella sua carriera ha attraversato in pieno il passaggio epo- cale dalla Fotografia Analogica alla Fotografia Digitale avendo avuto così l’opportunità di acquisire la piena espe- rienza in entrambi i campi e potendo quindi soddisfare le esigenze più disparate dei suoi committenti.

Ha lavorato con le maggiori case cosmetiche italiane e inter- nazionali specializzandosi e diventando un affermato e affi- dabile professionista nel settore della Fotografia di Ritratto e della Fotografia di Beauty.

Ha fotografato oltre 3000 persone lavorando come fotogra- fo free-lance realizzando centinaia di Ritratti Artistici per personaggi famosi dello sport, dello spettacolo e della cultu- ra e pubblicando i propri lavori sulle maggiori testate italiane e internazionali.


È fondatore e titolare di Studio Fotografico Studio154 la più nota Società di Produzioni Fotografiche a Roma leader nel

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settore della fotografia commerciale e del noleggio fotografi- co.

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CONTATTI


website


eliocarchidi.com email

contatti@eliocarchidi.com pagina facebook

http://www.facebook.com/elio.leonardo.carchidi telefono

39 (0)6 4201.6461

Elio Leonardo Carchidi lavora a Roma, nel suo studio foto- grafico privato situato nel centro della città in Via Sicilia, 154.


Riceve per appuntamento, è disponibile per consulenze, workshop, webclass sui vari argomenti fotografici.

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