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Camille Corot, Civita Castellana e Monte Soratte, 1826

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Camille Corot, Civita Castellana e Monte Soratte, 1826

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LA CATTEDRALE COSMATESCA DI CIVITA CASTELLANA

ATTI DEL CONVEgNO INTERNAzIONALE DI STuDI (Civita Castellana, 18-19 settembre 2010)

a cura di

Luca Creti

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER

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LA CATTEDRALE COSMATESCA DI CIVITA CASTELLANA Atti del convegno internazionale di studi (civita castellana, 18-19 settembre 2010)

a cura di Luca creti

Copyright 2012 © «L’ERMA» di BRETSCHNEIDER Via Cassiodoro, 11 – 00193 Roma

http://www.lerma.it Progetto grafico:

«L’ERMA» di BRETSCHNEIDER Tutti i diritti riservati. è vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto dell’Editore

ISBN 978-88-8265-761-1

con l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica della Presidenza del consiglio dei Ministri

della segreteria di stato della santa sede e della conferenza Episcopale italiana

REgIONE LAzIO PROVINCIA DI VITERBO

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITà CuLTuRALI SOPRINTENDENzA PER I BENI ARCHITETTONICI

SOPRINTENDENzA PER I BENI ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOgICI uNIVERSITà “LA SAPIENzA” ROMA

uNIVERSITà DELLA TuSCIA VITERBO uNIVERSITà DI SIENA

uNIVERSITà “g. D’ANNuNzIO” PESCARA uNIVERSITà DI uRBINO

ISTITuTO STORICO ITALIANO PER IL MEDIOEVO DIOCESI DI CIVITA CASTELLANA

ISTITuTO SuPERIORE DI SCIENzE RELIgIOSE “A. TROCCHI”

comitato organizzatore del convegno Paolo Portoghesi

Presidente Luca Creti coordinatore scientifico

Paola Amicucci Claudio Canonici

Luigi Cimarra giancarlo Palazzi

Ettore Racioppa segreteria Simona Municchi Francesca zampaletta

in copertina:

Civita Castellana, dettaglio del portico della cattedrale (elaborazione grafica di Ettore Racioppa)

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S ommario

Prefazioni

Marcello Meroi

. . .

» 13 Mariella zezza

. . .

» 15 Presentazione

gianluca Angelelli

. . . .

» 18 Prolusione

S.E. Mons. Romano Rossi

. . . .

» 21 introduzione

Francesco Paolo Fiore

. . .

» 27 La cattedrale di civita castellana: il punto sugli studi

Luca Creti

. . .

» 29

L

acattedraLecoSmateSca di

c

ivita

c

aSteLLana

civita castellana nel Patrimonium del primo Duecento

Massimo Miglio

. . . .

» 41 Testimonianze di eterodossia nel Patrimonio di san Pietro in Tuscia durante il secolo Xiii

Tommaso di Carpegna Falconieri

. . . .

» 47 Romanità a Roma: le basiliche del Xii secolo fra tradizioni e innovazioni

Dale Kinney

. . . .

» 53 La lastra con scene di caccia della cattedrale di civita castellana

Francesco gandolfo

. . .

» 77 construere ad lapides de filo

Renzo Chiovelli

. . .

» 89 La cripta della cattedrale di civita castellana: architettura e vicende costruttive

Donatella Fiorani

. . .

» 105 il cantiere e il reimpiego nella cattedrale di civita castellana

Daniela Esposito / Patrizio Pensabene

. . .

» 121 i marmi antichi nel riuso cosmatesco

Dario Del Bufalo

. . . .

» 167

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collaborazione e rivalità fra botteghe nella scultura figurativa cosmatesca:

il caso di civita castellana

Enrico Bassan

. . .

» 185 i disiecta membra degli arredi liturgici “cosmateschi” del duomo di civita castellana

giorgia Pollio

. . .

» 191 Drudo de Trivio e Luca di cosma. Gli artisti, le opere e il loro intervento

a civita castellana

Manuela gianandrea

. . .

» 217 Perché non tante facciate come quella di civita castellana?

identità e rivalità – periferia e centro

Peter Cornelius Claussen

. . .

» 233 i riflessi del portico della cattedrale di civita castellana

nell’architettura italiana del Rinascimento

Paolo Portoghesi

. . .

» 243 il futuro del pavimento cosmatesco

Angela Dressen

. . .

» 253 il settecento religioso a Roma e nel territorio

Claudio Canonici

. . .

» 267 Riscritture barocche. La cattedrale di civita castellana nel settecento

Claudio Varagnoli

. . .

» 275 il riammodernamento della cattedrale, “spelonca rovinosa”:

la figura dell’architetto e le fasi del cantiere tardobarocco

Luca Creti

. . .

» 289 Tra amministrazione pontificia e nuovo stato unitario: vicenda, protagonisti e aspetti

significativi del restauro del portico del duomo di civita castellana

Maurizio Caperna

. . .

» 315 Protezione e trasmissione dei valori materiali e spirituali custoditi

nella chiesa cattedrale di civita castellana

giuseppe Simonetta

. . .

» 333

a

pparati

Bibliografia

. . . .

» 343 indice dei nomi

a cura di Simona Municchi

. . . .

» 377 indice dei luoghi

a cura di Francesca zampaletta

. . .

» 391

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9

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Edward Lear, Civita Castellana, 1844

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Jacob Philipp Hackert, Civita Castellana, 1175

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il convegno internazionale sulla cattedrale cosmatesca tenutosi a civita castellana il 18 e 19 settembre del 2010 ha rappresentato un momento culturale di altissimo valore, favorendo la riscoperta e la valorizzazione di un modello architettonico che ha segnato la storia della nostra provincia ed il suo sviluppo in campo artistico.

civita castellana nel corso dei secoli ha conosciuto importanti fasi di sviluppo che l’hanno portata a diventare uno dei centri più notevoli del Lazio. Per anni abbiamo parlato di civita castellana in riferimento al suo status di “città della ceramica” ma non minore importanza va attribuita al suo sviluppo storico ed artistico. il convegno, che ha visto la presenza di studiosi di fama internazionale, ha consentito di ricostruire la storia della comunità e soprattutto di evi- denziare le maggiori espressioni artistiche che nella cattedrale di santa Maria Maggiore hanno trovato la loro massima sintesi. La cattedrale comatesca è senza dubbio il simbolo mirabile di un’arte che dal Medioevo in poi ha conosciuto mutamenti di stile e di tecnica raggiungendo lo splendore massimo con l’intervento dei maestri cosmati, protagonisti di un modello artistico sicuramente irripetibile ed inimitabile.

è davvero sorprendente scoprire quanto ricca di cultura sia la nostra terra. La Tuscia ogni giorno di più ci appare come un autentico “museo a cielo aperto”, con sessanta comuni diversi fra loro ma uniti da una stessa peculiarità:

quella di avere dei centri storici, dei borghi straordinariamente unici e belli, capaci di affascinare ogni genere di turista.

Ricordare l’opera dei cosmati ha significato rendere omaggio al lavoro di chi ha permesso a civita castellana di carat- terizzarsi, oltre che come polo industriale, come importante centro d’arte e cultura. Non posso quindi che ringraziare gli ideatori di questo grande evento che, sono certo, resterà nella storia della nostra provincia.

marceLLo meroi Presidente della Provincia di Viterbo

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Otto secoli fa veniva costruito il portico del duomo di civita castellana, un’opera che oggi fa parte dello straordina- rio patrimonio artistico del Lazio. Marmo bianco, tufo scuro e tessere di tanti colori furono messi insieme dai cosmati per creare qualcosa di unico. Nel medesimo secolo, san Francesco lanciava questo messaggio: “chi lavora con le mani è un operaio, chi lavora con le mani e con la testa è un artigiano, chi lavora con mani, testa e cuore è un artista”. con le nuove generazioni di artisti, artigiani e apprendisti che rappresentano tuttora la vera ricchezza del nostro territorio la tradizione lasciata in eredità dai cosmati si rinnova, il passato diventa futuro e lo fa attraverso “l’arte del lavoro”.

Le storie di tanti operai e imprenditori che si sono realizzati grazie al loro ingegno, impegno e creatività, dimostrano l’importanza di rilanciare gli antichi mestieri nel mercato del lavoro di oggi. La nostra Regione è piena di giovani che stanno riscoprendo la passione delle nobili arti antiche. Per unire il vecchio e il nuovo si può attingere a strumenti del presente, ed è proprio su quegli strumenti che la Regione Lazio sta investendo.

Vogliamo parlare nel linguaggio della modernità per accrescere, quella che potemmo chiamare, la grande bottega digitale degli apprendisti. Diecimila assunzioni di apprendisti nei primi quattro mesi del 2012 nel Lazio, di cui il 50%

costituito da donne, numeri che certificano la reale portata di questo strumento che affonda, però, le sue radici nel nostro passato: Michelangelo Merisi da caravaggio firmò il suo primo contratto di apprendistato il 6 aprile 1584 per 40 scudi d’oro.

Promuovere la creazione delle botteghe e contribuire alla formazione di nuove imprese, da sempre priorità della Giunta Polverini, vuol dire proiettarsi in avanti attraverso l’integrazione di politiche per lo sviluppo delle imprese, politiche per il lavoro e politiche per la formazione. il Piano Giovani al lavoro punta a valorizzare e sostenere gli

“artisti del lavoro” che hanno ereditato la voglia di fare e di rischiare in prima persona e che si inseriranno nel mercato occupazionale con progetti di start up o autoimpiego. Dobbiamo essere orgogliosi di essere discendenti di quei lavo- ratori, artigiani, artisti che ci hanno iniziato alla via dei mestieri dell’arte e quindi legittimi eredi, consapevoli della responsabilità di custodire e trasmettere quel tesoro inestimabile delle loro competenze alle generazioni future.

marieLLa ZeZZa

Assessore al Lavoro e Formazione della Regione Lazio

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è con grande soddisfazione che diamo seguito all’impegno assunto durante il convegno internazionale sulla cattedrale cosmatesca di civita castellana tenutosi il 18 e 19 settembre del 2010, vale a dire la pubblicazione degli atti.

Questo appuntamento di studi è stato certamente il più importante tra quelli che si sono svolti nella nostra città dal 1986, data nella quale fu organizzato il seminario sui Falisci.

Per la sua capillare e puntuale preparazione, per quasi un anno, un’equipe di instancabili esperti ha lavorato a questo avvenimento proprio affinché esso potesse rappresentare uno dei momenti culturali più importanti della nostra storia recente: non è facile, infatti, organizzare un evento di questo tipo, di così alto valore scientifico, nei modi e tempi con i quali è stato pensato e voluto.

il convegno è nato tra un primo nucleo di persone animate dall’amore per civita castellana e con il proposito di ricordare l’anno 1210, allorquando venne ultimata la costruzione del portico della cattedrale.

è in quella cerchia inizialmente ristretta, che ha visto il Prof. Paolo Portoghesi tra i primissimi protagonisti e di cui mi sono onorato di far parte, che è nata la volontà di realizzare un incontro di studi che fosse una pietra miliare nel racconto della nostra città e non soltanto. insomma non un seminario in qualche senso “dovuto” alla cattedrale e, quindi, un appuntamento minore, ma un simposio internazionale, in grado di riunire i più importanti studiosi nazionali e mondiali, capace di illuminare aspetti ancora in chiaroscuro della storia tardo medievale locale, con ulteriori contributi finalizzati all’analisi del clima culturale, religioso, artistico e storico; terreno di confronto e riflessione odierna e futura.

Un progetto ambizioso e con molti obiettivi.

in particolare l’Amministrazione ha voluto, allargando il progetto iniziale del solo convegno alla celebrazione dell’intero “Anno dei cosmati”, da un lato richiamare l’attenzione dei cittadini sulla condivisione della propria storia per rinsaldarne i legami identitari e, dall’altro, puntare decisamente su un investimento culturale, seppur forse in parziale controtendenza con ciò che sembra accadere nel nostro Paese, perché siamo convinti che non è, e non può essere, soltanto la nostra dimensione industriale a darci benessere e ricchezza.

crediamo, infatti, che la capacità di capire ed interpretare il passato come il futuro, rendendoci in grado di valo- rizzare ciò che siamo e competere ai più alti livelli, come accade ogni giorno a civita castellana, trovi il suo humus naturale nell’insostituibile substrato culturale su cui si fonda il nostro agire quotidiano.

La nostra città, già conosciuta a livello internazionale per l’altissimo valore della sua produzione ceramica, coniuga oggi la sua immagine industriale con un’offerta culturale di altrettanto valore, rafforzando e potenziando

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la prima e candidandosi giustamente tra le più interessanti città d’arte (seppur ancora pienamente da valorizzare) dell’italia centrale.

Questo progetto si è sposato pienamente con gli intenti celebrativi e religiosi della curia Vescovile, con la quale abbiamo collaborato in perfetta armonia, in particolare con sua Eccellenza Mons. Romano Rossi, cui va un grande ringraziamento per il suo impareggiabile impegno ed interesse.

L’impegno profuso ha avuto giusti riconoscimenti: tra tutti, in primis, voglio ricordare il Presidente della Repubblica, che ha concesso l’onore del suo Alto Patrocinio, così come hanno fatto la Presidenza del consiglio dei Ministri, la segreteria di stato Vaticano, la conferenza Episcopale italiana ed il Ministero dei Beni culturali.

Un ringraziamento va anche alla Regione Lazio, alla Provincia di Viterbo, alla soprintendenza per i Beni e le Attività culturali e a quella per i Beni Artistici ed Etnoantropologici, nonché all’istituto storico italiano per il Medioevo, i quali non hanno fatto mancare il loro patrocinio impreziosendo l’iniziativa ed il consenso intorno alla stessa.

Moltissime sono le Università che hanno collaborato, soprattutto grazie alla partecipazione di tutti i relatori pre- senti, che sono stati l’anima dei due giorni di studi e a cui va il mio più profondo grazie per aver accettato il nostro invito. Tra tutte, e in qualche modo in rappresentanza di tutte, ringrazio il Magnifico Rettore dell’Università della Tuscia, ateneo di questo territorio che non può che porsi come orizzonte culturale e riferimento tecnico-scientifico.

Da ultimo, ma non certo per affetto e riconoscenza, voglio ricordare la collaborazione avuta con le scuole supe- riori di civita castellana e specialmente con l’istituto d’Arte Midossi (oggi Liceo Artistico) che, con un concorso tra i suoi studenti, ha realizzato il logo dell’“Anno dei cosmati” una nuova ed insostituibile guida alla cattedrale e le medaglie commemorative, concretizzando quella unione tra energie territoriali e capacità comunicativa cui facevo cenno in precedenza; un grazie particolare va anche all’Ass. Paola Amicucci e ai Proff. creti, cimarra e Racioppa che tanto si sono spesi per la buona riuscita dell’evento.

senza gli sponsor non avremmo potuto raggiungere questi obiettivi: la loro partecipazione è la nota più lieta perché significa che una parte fondamentale della città ha capito che niente, più dell’investimento culturale, saprà dare alla nostra terra, così come alla nostra italia, lustro, importanza e ricchezza.

GianLuca anGeLeLLi sindaco di civita castellana

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