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PANEGIRICO DEL SACRO CUORE DI GESÙ DEL PADRE ANTONIO CESARI. Antonio Cesari

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PANEGIRICO DEL

SACRO CUORE DI

GESÙ DEL PADRE ANTONIO CESARI

Antonio Cesari

(2)

PANEGIRICO

DEL

sa<8ia®

<si9®sisa>a(Basir

$n*«

Antonio©«««ti DELL' OBÀTOBIO Di VEROKA

.^-o^ffi/a 'tuoiMawKenià'.

IHVERONA.

1838.

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SIGNORMARCHESE

CARLO DI CANOSSA

IVAettendaiomanonegli scrittilasciatimi da mioZìo,per compierelastampa del Fiore di Storia Ecclesiastica,chenonha guari fufornita inTorino;trovaialcuni ragiona- menti morali, equestipure furono stampati, facendosiunsettimovolume.

Ma

unaltro manoscritto,chedaqttalcliegiornovo' va- glieggìando,mi rimanea da mettereinluce;

eCiòfil'IPjXEGIltICODEISjCFO CUOME DI Gestì:e stavapur aspettando chemisidesse

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A

ildestro,pervenirfinalmentealt opera.

Ornon volendo soprastarepitioltre,delibe- raial lutto difurnelastampa.Se nonette, mi rimaneaditrovarpersona,sottoilciti auspicio iodovessimandaralpàlioquesto Panegìrico,seguendocosìV usodel Zio, il qualeleopere sue soleva dedicarea sagge edillustripersone,e lecoses.acreinispe- zieltàa piissime ereligiose.

Orpensandoiomeco medesimoqual protettoredovessiscegliere,ilcuinomeac- crescesseviapiù splendoreefamaaquest'o- pera,nondovetti studiar troppo}chedi tratto ho postoVocchioeT animo mio sopradi Lei,Illustriss.m"

Sig.rMarchese.

E

veramen- te,essendo questa piccola opera (magrande perciò eh' ella contiene)tuttasantae leùera tlellalìeligionnostra, ionon noteaperciò farmiglior scella dìLei, specchiodi religio- ne( mei permettalasua modestia), echia- rissimoesemplaredellaNobiltà Veronese.

Ma

lasciandoper pocodall'ittide' latiil subbiéttodellOperetta,chetuttoappartiene a devozioneeda Religione; anche quelcoiai mododi scrivere, iocredoefièLedovràpia-

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Cere;che parptinetto,puroe-semplice;ed assai lontanodaqup' difetti, che,o pervo- lontàdi censurare, operinvidia,oper che c/tealtro,qualche prosuntuosoebizzarro let- terato volleapporrealleoperedel Zio.Ella avràpiù,volte fatto ilsaggionellemalte altreoperesue,e conosciutoin fatto,se nellesacremassimamente,lo stilesiachiaro enettopertutti.Parrebbe chelaVitadiGesù Cristodaluiscritta,nonpotessemeritar censura; cheparmi poterlaleggere,edinten- derla ancheledonnicciole:macifu pure chi volle trovarappicchidacensurare.

Ma

eraJ+nbelcombatterecon £avversarioche più nonvivea.bisognavamettersi incampo qualcheanno prima, quandoVautorepotea rimbeccarli,e rispondere aquelle capricciose, .vane,eprosuntuosecritiche.

E

bensiparve qui appunto, con qualfatta lodisoleano adu- larlo visoaviso,o conlettereo coniscritti, levando acielo lecosesue:maciò bastiper questoconto,chenon fa pernoi.

Ellaricevaadunque,mioIllustri"'SigS Marchese, con buonvisoquesto Panegirico,

<;leggendo/ocon dolceedaffettuosatene-

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6

rezza,nondubitò,cheilsuobelcuore rimar' rà commosso ed accesoviamaggiormente di quel?amore, dieilCuordiQesà dee metter ne'cuori nostri:ed insiemecol libriccino,me raccomandoallabontà e1gentilezza diLei, cuiconsommariverenzae devozionemiof- feriscoe dedico

UmilissimoObbligmtmimo Savidon PietroCesari.

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.

PANEGIRICO

Atterolattarebt

©esù

La

cagìon meritoria ed efficiente della nostra salute, e la morte dìGesùCristo;elacagion di questamor- te inluiè stato1'amore.Ecosidal lato degli uomini, quelloche fa loro partecipareilfruttodi questamor- te,vuolaltresìesser1'amorfi;A riamar cioèGesù Cristo, dalqualecotantofuronoamati.Per -questo laChiesa, sollecitadelnostrobene,faogniopera di condurciad«marGesùCristo;e perprovocarcia farlo,cimette in mostra1'amore dilui,e'1faricor- dandoci i troppi gran meriti cU' egli had'essere amato.

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s

Aquesto1fine1cidà a> festeggiarelamemoria de" suoi benefici; dellaincarnazionesua, dellanatività;della morte, della passione, e della risurrezione sna; ovverò deisuoiSacramenti:lequalicose sono la fonte della salutenostra,comesonolamanifestazione più espressa dellasuacarità.NovellamenteGe3Ù Cristo- medesimo IiarivelatoallaChiesa,per operadiuna beata sua serva, unadevozion singolare, ed a provocarìfedeli adamarluipotentissima;ed è quella del suo Santis- simo Cuore: divozione e festalapiùtenera forsee dolce di tutte, perchè infattiè unaspressionevìva e calda, quanto esser possa mai nessun' altra, dell'amor suo.Alprimopubblicarsidiquestafestaarserodi presentetutteleanimebuoneditenerissimo affetto, eia presero ed abbracciarono- cupidamente: sicché ella èoggimai disseminatae ricevuta per tuttoilmondò;

c per reprimerel'audacia di qualche arrogante, fu con- fermala da'SommiPontefici,approvalae proposta allà pietà de' fedeli dallaCattolicaChiesa.Vóifiori"fbs&V Ocari,degliultimiad amarla, ed a prenderla còri piò- affettoe fervore, emei dice ìa.ispezielLàl'odierna fé- -stada voi con tanto splendor celebrata (*).Eperàic«

mi tengo ben certo di farvi cosa assai cara' a dirvene qualche cosa, per metlervelà. più in pregiò, è più ar- dentemente farvela amare; e del Cuore diGesùCristo rendervi via più teneramente divoti e caldi. Io procé-

(»)Quc.to PmeeufcoforFci | u(odall'AmorescitaCLiciadiSi»

Pietro Inoarnario, littl^-niloii -jucsU solennitàc dCrmionc. 'l

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9 derò alfa semplice, senza troppo lavoro;ilcheame tornerà forse meglio, e piùutilea voi.Vimostrerò leobbligazioniche avete grandissime a questa Cuore;

cipòleragioni fortissimedionorarloed amarla,es- sendo egli statoilministroprincipaUssìmoiteli"opera dellavostra salute.Voi impetratemi dal Salvatoreaa a scintilladiquelfuoco, che arde nelCuor suo aman- tissimo,acciocchéilparlarveneriescaad accendere digualcheamore verso di luLil vostro cuore edilmio.

L'umanitàsacrosantadìGesù Cristo ingenerata diSpiritoSanto nell'utero della Vergine, fu lo stru»

mentovivodituttelealtissimeoperazioni,chela PersonadivinadelVerboesercitòjnredenzione e salutedel^er«_Binano.E. .perocché quelCorpoera assunto in proprio da quella divinaPersona, e tanto erasualanaturadelVerbodivino, quanto. quella dell'Uomo,cioèilvero e proprioCorpo del Figliuolo diDio;pertantoaquellanaturaed a, quellacarne era dirittamente dovuta V adorazione eglionori divini.

Pur quéstolàChiesaproponea'fedelidiadorare quelladivinaPersona cosìDioedUomoinse stessa, e nella Santissima Eucaristia,nellaquale sotto le spe- ziedelv-.neèilCorpo, e sotto le spezie del vino è ilSangue diGesùCristo.Eperocchénon pur a tut- toilcorpo,maad ogni parte diluiè unita, e rima- neinseparabilmentecongiuntalapersona delVerbo ( chenoi! fudivisaeziandio na' tredi chemorto fu

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J1«

neisepolcro);pertanto, ad. Ognimembroeparto.di luièda renderelamedesimaadorazione..Cos'ila Chiesa,fa.lafestadelpreziosoSangue di Cristo, e quella altresìdellepiaghe,cioè dellemani e de* piedi edelcostatodiluiforati,dallalancia,e,da'chiodi; cosifadellespine, cioè de! suo capo da esseti-atil- to,comepartediuna divina persona.i

Ora, quantunque a tuttoquel CorpoSantissimo ed a quellemembraper noi martoriate noi siam de- bitoridellanostrasalute,perdio(comedissi)furo- no strumento della redenàon nostrada.Cristo operata;

e'v'è inluiuna parte del Corpo suo,allaquale noi siampiùpeculiarmenteobbligati,edabbiamo.verso dileimaggior, debito, dipiùteneiadevozione;peroc- ché in unmodopiù efficace,eper piùprossimoed altuososervigio,adoperolapropria virtù alcompimen- to,delgran mistero; e questo kilCuore diGesùCristo.

Xamaggior operadellapotenza edella nniserì- cordìadi-Dio fufattanelverginali utero.dellaVer- gine,quando(datoda Leiilconsentimento allepa- roledell'Angelo), fuinLeiconceputa,.e,cominciò lamortalesuavitaquelladivinaPersona.Eperoc- ché(essendola.formaziondiquelCorpofatla-.da soprannaturalevirtù,cioèdelloSpiritoSanto)esso fudal.primoistante.Corpocompiloeperfetto;

pertantonelCuore, come, nellafonte,delSangue, degli..Spirili ,edellaVita,cominciòl'essereinatto iti'|'.;t;:l,isiluraiaitilaumanità» ;Ilprimomovimen- toe.1'.azione,ondefulavorato-emossolaprima volta .quel-Sangue, che.ciricomprò dalla morte, venivi

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(laiGiiore:essopelcontinuatospingerediqueiSan- gnc,innaffiò,ecrebbe- nutrendola,'ilvirginal•fiore elettodiquellemembrasantissimeiessoconservò quellavitapreziosa,cioèalimentò emantenne quella vittimabenedettaalsagrifizioiliquellaimmolazione, che dovea farsene sulla croce; perlaqualelagiusti- zìadelPadre sarebbe placatacoli'umanagenerazione, mi essa ricompra dalla sua servUìi infeliceperquella morte. Riandatemicolpensierotuttigiiattidella vitamortaledelFigliuolodiDio,ebebenlisapete;

ipassi,le ifiiRbd,la predica xhmtT,THisagi,le]tingile orazioni,lelagrime,lefaticlic,nellequalileforzedi (jueiCorpo purissimo furono convenuteadoperareal -nostroammaestramento,alconforto,all'ajuto;ilCuore 'senza darsimai requie, somministrò vigore, virtù,e -forza. 'atantiesìtravagliosiservigi,a'qualinoidob- -blamo laliberti!nostra,eT-cirmpor dalla molte.

.Ma per liberar noi dalla morte, era bisogno (co- siaveaordinatolacaritàdiDioPadre) ebequesto suoPiglinolopatisse e morisse:evoiottimamente' sa- pete' ogniparticolaritàde suoi patimenti, e da ultimo del'suomorire.Voisapete,comeEgliinnocente (ched'altrecolpenon era reo, ebe pur delle nostre, -perioqualispendealavita)fuda Pilatomessoa'fla- gelli;per saziarecon mio strazio orribile che far volea delsuo corpo,l'iraarrabbiatade'suoi nemici.-Sapete idcllw spietatogoverno,dienefufatto,dilacerando .quellaCame pumaima,finoacolar vivo Sangue dalle squarciatimiaportevifinoalleossa.Orponestevoi

•peròmentel'uffiziochefeceallorailsuo 'Cuorel

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S*9

GocciavailSangue dalle ferile impresseda«pie' fieri colpi;eilCuore addolorato, spremendolo da se mede- simo,ilmandavaalleSpalleedalpettoed- all'altro suoCorpo: econtinuandosilabarbaradisciplina,e con essailgittarcdelSangue; edilCuorenonmai affievolitopertaritispasimi continuava, porgendo- sem- pre nuova materiaa'colpispietati,ed alle riaperte fe- rite.Ohamaro servigio!o quantoa-noi salutaretche disciplina pacìs nostràesupereum,etlivóree/us sanatisumus:ladisciplinaelagiustiziaanoi debita per Untimisfatti,chefailpresso. della 'nostra pace con Dio, 8 adoperò esidisfogòpur inlui,enoi per lelividurediquelSanguefummosanati.À Gesùfu posta in collolaCroce,allaquale facondannatoin- nocente:edessendoeglipertantopatirrifinito,e pressoche esangue perle percosse (già prima cheun altroconiai scambiasse quel peso), boti la pota a reg- geresìdileggieri.11Cuore,ilCuorsuorinforzando lapropria virtù,mandòcolSangue sospintoconmag- gior veemenza spiritoe lenaalCorpo suo vìnto e ab- battuto,per ravvalorarlo aportarequelpesò per noi.

Chiavato in croceda'chiodi,onde mani e piedi eran forati,eportavano luttoilCorpoaprendo lesquama- ture,a sgorgo pioveaneilSangue da quelle fonti del- lanostra salute. E'! Cuor diGesùCristo,giàquasi esaustoerasciutto,tuttaviasomministròfinoall'ulti- magocciaU Sangueprezioso,checolmardoveail prezzodelnostro riscatto.Gesùeramorto, ed- alcu- negocciolen'eranotuttaviarimasenelCuorsemK vita,EperocchéCristonon nevoleanequelpo-

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chissimo ritenere,matuttospenderlo in piena reden- zione del mondo, ordinò,,glienonpotendo piùilsuo Cuorepremerlofuordallearterie,ad un colpodi lanciaglifosse aperto:edilCuore per essa forato e divisomandòfuori1'ultimoavanzo della preziosa sua .vita..EccodolorosiservìgidelCuor di Gesù prestati allanostrasalute,e nostreobbligazioniconlui.Ma quello,eliosopratuttiglialtriaggrandisce ed innalza imeritidiquesto Cuore,siè,clicdove ciascun ment- iròdiCristo,tormentatocomechessia,sentìsenza più la IMltlì TMTffnF*i*H paouU*»-™»-umoiata;néla manopatìildolore del piede,nèilpiedequellodel capo;ilCuor sololisentitutti,e spessonelmede- simo tempo: perchè nelCuore{comeinfoniate prin- cipioeradiceunìversaidellavita)venianoringor-

•gaiidoa ferireper loromodo,lesensazionidolorose da.-tuUVn mepibri. .sài e*»* jw*.-»»*™»!affiniti»con

.tutti,diacerbissimatrafitturaad ogniferitasirisen-

tiva,Cosi iu te solo,oDivin Cuore di Cristo furono raccolti,eda te procedettero virtualmente tuttiiser- vigi,che dallaumanità diGesùfuronofinoallafine .presuliall'operadellapassionsqa,edellareden-

zione delmondo.Ma nonfinirono qua le obbligazioni, :chestringono tuttinoi di onorarti,amarti,e renderti culto digratoonoreed eterno; anziquestanonfu .peravventura altrocheuna piecola eforsemenoma

;partede'meritichetu nehaicollaumanagenerar

«ione,ilmegliocirestaancora a. vedere.

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Honotatifinquiiservigi,anzimalerialiche no, dalCuore di Gesù Cristo renilutìai!»santasuauma- nità,nelleopere dellaredenzione delmondo,perti qualinoisiamointspesile-Ilaobbligalialsuo Cuore'.

Resta ora a diredellamigliorparte,cviapiùpre- ziosadellepene e fatiche di questo Cuore,comecon- sortei:pmteelpcdcgH«IR.ti!.Idiabenedettianima delSalvatore.Veramente qui dimoròilfioredell' al- tissimanobiltàepregiodiquellagrand' opera; di quii procedeilmeritoeilvalore diluttitservìgiprestati alCorpodiCristo:aper quegliaffettieccellentissimi fusoddisfattopienamenteallagiustiziadelPadreye latimaba generariolioconIdiMppaciucnta" e redenta .

Tanta èI'affinitàei rispondere degliaffetti' dell'-ani- ma, edell'amorsoprattutto,co' sentimentie-conile passionidelcuore,chesisuolpigliareI'uno per l'altro:ed è tanto un dire, Vidonoilcuore; Siet*

ilmio cuore, quanto dire Sieteìlmio amore, e1*amo- re vi dono: ealtutto,senteYuomodisemedesimo, cheeglipatisceedamacolonore. Ionon dirò, che dalcuoregli 'aflettidell'anima sieno ingenerali o pro- dotti;ben posso dire,elledolore,timore,tristezza, ed amore pajono cose del cuore,edegline riman cosìimpressionato,ovverpassionato,pervivissimo risentirsenechefa:che quivisoltanto,quasiper ec- cellenza,tulle lepassionidell'anima pajonoconccn-

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il Irate.EperocchéilCuore, diGesùCristofuilpiù compiuto -e perfetto, che inuomfossemai; pertanto itiilituttialtricuoripiùfortemente dalla passioneed

allcttiumanitoccoccommosso.Ecominciò assai

pertempoascuo.tei'sierisentirsiper noi.Appena eoiiccpulonelsen della Vergineilsagrato .suoCorpo, lece. la santaAnimasua a,Djo Padre quel gran sagri- fìxÌQ.di.si,cliccontinualo in tutta la vita,sicompii sullaqrocc.Ilprimo, attodiquell'anima accesadel- l'Qiipr. disuo l'adre, edellasalutedegliuomini,fu.

iliojrci'irsi .yilliuia«U» pnljma^-Eecp,

disse,..tusdegnastisempre mai le oilerte delle pecore, de'L.ociede buoi;.ed aspettasti quella della mia vita, per venirea questo, tumi vestisti questo corpomor- tale:Corpus aptasti mifù, nel qual patendo e morendo, tifacessiaccettevolesagrifizio.Oreccomi al tuopia-*

cere,.che -i^^at&a^il.mia.-.Erce ^umù*.utfacùun, Deus,, vfiluntatem tuam.Ed ohcon quanto di voglia ediletto,iomitiofferiscofinoad ora di fare la tua volontà:Deus meusvalui.Selamìamorte servirà allatuagloria,iolavoglio,emisagriGcopronta- mente a riceverla.Orquestogeneroso effetto diamore dellagloriadiDio,prodottodall'anima diGesùCri- sto,quantogenerosamentefusecondatoedajutato dalCuore dilui! ilqualrispondendo a tanta pienezza diamore, ne fudilatatoperunguizzo dìveemente cordialeallegrezza, laqualemaisempre in tutta vita E accompagnò:Quaepiacilasunt ei factosempen meusrìbusest,ut faciam voluntatcm Patrìs mei.

Efuquesto quel sentimento 4i esuberante letiaa, ebe

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i6

fudiCristonotatounavoltapertutte1'altrenel- 1'Evangelio:Etexultavit

m

SpirìtuSancto.

AccompagnandonoiGesù Cristo per tutta sua vita,troviamo di caldi o cocentiaffettidaluisvegliati insestesso:a'qualituttiun simile movimentosifu desiatonel sagro,suo Cuore.Di luisidice,che veg- gendoiGiudeifermidirifiutarelasaluteche loro offeriva,infremuitetturbavitseìpsum:che trovata iltempio di Dio suo Padre vólto in mercato, e pro- fanatalareggia dellasua maestà, arsedizelo,ene ciiciùvaforzaiivuiWu^tuil,tire..1cnpolcrndell'ami- co Lazaro, Veggendo piagnere della sua morteleamato sorelle,dìpietàlacrinuttusestJesus:chemirando

lemuradell'ingrataeribelleGerusalemme,e and-,

veggendolasuarovina,e là riprovazionediquella misera gente, strettodicompassione, JUvit super iU' lata:Questo sciodell'onore del Padre,questa pietà dulienostre'miserie,quel'doloredellaperdizione di tanti,,strinseveramenteed angustiò diambascia vee- mentementeiltenero e dolce suo Cuore, che né patì una pena acerbissima, fino a. far piagnerelui,ohe era' 1'allegrezzadelparadiso..Maperocchélafogapiù.

veemente de* suoiaffettifuveramente nella passione,

« noi,verremopiùtritamentecercandoliinquesto tempo.Maprima, cola nella cena, qual gaudio allargò ilCuor di Cristo,quandonuli*instituìrilSantissimo Sacramento, diede allasuacarità*unosfogosilargo esìdilettóso!Certo fu inebriatod'Infinitadolcezza, kiquel clicporgendo agli Apostoliilpane daluisa- grato,lóir'disse;Mangiale,quéstoèilmioCorpo.

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OhDio! tanto .piacer dunque sentìquelCuoreamo- roso nelloentrareinpettodinoimiseriuomini) e nell' obbligarciinperpetuotantasuacarità!questo eia-amoreda luilMache?Ahimè! soggiunse:Unodi voidodici sedutiquimecoatavola,mi tradirà. Oli che ferita trapassò allora, quel Cuore!Eorche dirò delsuo prevederel'infedeltàripetutadelsuo Pietro, daluipiùamatoefavoritoditutti?quelCuorsì, gentile diCristonedovè spasimare. Taccio del pre- sentireilbacio di Giiida,che con qnelL%ja§ta d' amo- reildoveva tradire.E.ilbuon Gesùgiiporseman- suetolaguanciaconqueldolcerimprovero,che mostravaildoloreacutodell'amareggialosuo Cuore.

Entrato nell' orto co' tre discepoli, egli(che le pro- prie passionisignoreggiava }allentòloroilfreno:e primaalla:tristezza,ted^altimore.Vedea.vicinaquel passo che aveva sempre desideratoed amato., ora sot- tratteall'anima sua tutte le cagioni che avea d'allegrez- za nellasua morte, lasciò in essa signoreggiar d timo- re,e la più orribile melanconia. Caepitpavere etmoc- stur esse.Tristi* estanima mea usque admortori.

Spaventevoli parole,e incredibili! la potenza infinita ciietemei laletiziaessenzialedel cielo, itnmalinconi- chitae tristafino allamorte!Vedeteneisegninel pallore deivolto,emassimamente degli occhi ondeg- giantie torbidi,chemostrano didomandare confòrto, eildomandainfattia quo' discepoli,che paurosi egli soleaconfortare)assicurandolidisuasolapresenza:

Egosui»,nolitetimerc.MailCuore! quivi era Vaf-

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fatino,IItranriiasciamento crudele.Che'eerówétt Clic indovinarlo?udistebenIerimedesimo. Io mi -sento, disse,affogarilcuore della tristezza-,eglimi palpila fortemente in aspettando i-mali acerbissimichemi sott preparati,nonpossoriaverepiù'ilfiato;tantaè Tambascia'che ne patisce,chemene sento morirci Usqtteadmortati.Grttasitriorazione alPadre:;la volontàdella'partesuperioreèpronta,ed'accòrdo collanaturadivina;accetta volentieri la morte;maia parte iuferiorc inurriilisce, gela,frema, rifugge;edil suo tenerissimo Cuore combattuti) da questiaffetticon- trarj,We'riceveun tormentosissimosiruggìmento. L'ani- maè crociatada centoideedolorose;ingratitudine nostrau tantoamorsuo:ilsuo patire inutile per tanti, chenon vorranno giovarsene; dolore delle offese fatte a suo Padre,e tìell»"p«rdirioB(ì ditanti,orrore dellamorte accompagnatada'hifanìie,Vituperi, insulticrudeli;sono questealtrettanteferite,ellelastrazianofma at viro.

c'1Cuòre? rispondeioh»aciaschedunodiquesti pensieriuna scossa, una trafittura di spasimo tormen- tosissimo,clicloaffoga,ecomecoltellominuzzalo c' falloin brani.1 •--'•' ?:-'"-'

Fece Dio provar talora a qualche anima predHet- Uuna particéHa di queste sue pene;aCatterin»da Sena, a quelladaGenova,aTeresa,aMaddalena de'pazzi;e furono per morirne/ Per lo strignkuento delCuore rimanevano irrigidite eperdute di tutte lo membra,senza senso né moto:altresisentìano ar- deretutu-,comein fornace,con ispasimato tormento*

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altre,perdutane aflalto ogni forza, languivano agoniz- zando, per dolorosissimo sfinimento.Orche era ciò?, un sentimento per una vivacissima cognizione di que- stae di quella pena del Salvatore, che imprimeva loro nelcuore quella passionesìforteesipenetrante, che lanaturanonlapotea tollerare.Orohe sarebbe -stato a sentirle tutte insieme,ed a doversostenerne tutta inuno raccoltal'atrocità?indubitatamente sarebhono morte.Tanto di pena intollerabile era riservata al solo Cuore dì Cristo:ilqualetrafittodataate^Hiu^edi- lacerato,sarebbe altresì venuto meno, sela.virtùdi- '

vinanon fosse presta a rinvigorirloefarloforteal dolore.Manèquestosoccorsodivirtùdivinanon bastò,sichenonvenissemancoalla strettadi tanti- esiraddoppiatitormenti.Iovo'dire,che crescendo ógnor più nel cuore diluil'ambascia,ecomeinistflet- ta didurissimo torchiopremendofuor di misura, cadile svenuto soprala(errain crudele agonia, oheglificca sentireilvero dolore della morte: enontrovandoil Cuore così ristretto alcuno sfogo, od alleviamento del suo dolore, tentando di pure a|utarsi, con tanto impelo spre- mèe cacciò da sèi!Sangue,checon ispaventevolo violenza,dallevene tutte travasandosi della cute, asci in largo sudar vermiglio>latuttoilCorpo; esipie- noecopioso,chea sgorghinecorsefinsoprala terra.Oggimai nonparrannopiùfavoleque' prodìgi della forza e virtù incredibile dell'amore che«lasciaro- noscrittoipoeti.Veramente l'amore, sovrano signore eprimo <%li affetU dell'anima diGesùCristo,operò

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ao

imprimendo inlei,eper ossa nelmore,Lullequelle passionisìdolorose:mentre volendo egli trionfare di Ognisentimento della impaurilanatura,lefecetanto diforza,e'lediedesìorribiltormento,che fu vicina

amorire. ' -

Questoamorfinalmentesopralacroce{pernon intrattenermiper singula ad ogni suo atto), rinforzan- do la sua virtù, colmò la misura dell'intera soddisfa- zionea!Padre per noi, aluiristorando l'ingiuriadel- l'avernoi voltateglilespalleper rioamore di noi me- desimi.Ter questo villano abbandono da noi fatto di quellaaltissimaMaestà,volleGesùsoddisfare a Dio, con patirne egliun simile dolore atrocissimo nella be- nedettifAnimasua.Notate bene, egli erasommamen- teamato ed avuto carissimodalsuoPadre;iperche sìcomeDio,esicomeUomoilvolca;equestoamore delPadre conosceva egli assai bene,-ed eralamaggior o pin caraconsolatone?HicestMiinsmeusdilectus,

intfitomihibenecompiaciti:Ori sopralacroce,

questaconoscenzasìdilettevole(onde clic, ecome che ciò avvenisse)glifuscurata:ilche mette orrore, efatremare a. pensarlo di quella divina persona. Essa sitrovò subissata inun vortice diùiiìiiitaamaritudine per le pene eh' egli pativa, perglischernine'suoido- lori,e le maledizioni avventategli:nel qualdesolamento non trovava conforto uè da' amici, uè da' discepoli, nò da sè; e(quelloeh? è più)uèdalPadre. Gesù' Cristo sisentìquasivenutomenoognihe un, e(piasi(.inor-

ridiscoadirlo ) temè d' essere ahbandouato dal Padre.

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«lolorcctrambustiamento da uccideretutti gliuomini.

Io lascio a voiilpensare lo spasimo,ei'affogamento ohe ne pali allora quel Cuore, voi avrete provato, o forsealcuno divoi.,comeincertestrettediacuto dolore,rimangailcuore oppresso, trafitto e affogato, eproprio sentalamorte.Quanto nedovesseessere Gesùdilaniato,ben voi deefarintenderenonpoco l'ardoredell'amorsuo-versoDio,latemperastessa gentileepietosadel-Cuor dilui.Aliche dovettees- sereaCristoancheun lontano sospetto d'avere per- duto L'amor di. suo Padie! quando questa «ispezione condusse ad agonie mortali (con tantomenodicono- scenza e d'amore)ilcuore de' Santi.Mache? inten- detelodallosfogo,che aliarne fecequelCuore tra- fitto.Egliaveasempre benedetto suo Padrene' pati- menti,questa èlaprima e la sola volta,cheeglisi duoledolcemente dilui:esentendosi,otemendosi iibbanilonato,enontrovandonemBÒ.lacagione,gli domandailperchè;e tutto sbigottito e tremante,non arrischiandosidichiamarlosuo Padre(comesempre aveafatto,anchelàgittatecollaboccainterranel- l'orto), quiilnomina,comefacciatanoi peccatori c servi,suo Dìo:Deusmeus.Deusmeus, utquidme derelifjuisaìNonpiù.GesùCristoha giàcon questo solo soddisfattoperlipeccali di mille mondi:Consum- matumest.BeutaAsiesorbitalafecciadell'Binaris- simo calice dò' dolori,ilCuoredilui(pare ame), fattocertodalPadre, che egli avea gradita la durìs- -simasoddisfazionealuirendulapergliuomini;il

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Cuorelilaituttonell'amoresidilatò<!' infittitacai-

«azione;pensando clie anche perlinostriabbandoni ingiuriosi,eraper quel suo patimentoben soddisfatto, egliuomini rappacificaticon Dio.Ora ora rassicurato che Dioconluie perluiamavaaltresìtuttinoi,ri- pigliandoildolcenomediPadre, aluil'anima pro- priae le nostre raccomandando, morì: Pater inma- matuaicommendospirilummeum... et inclinata capite, emisit spiritimi.Pensate oggimai,o cari,se onesto cenno, che io v'ho datofin'ora delleobbliga- zioniche avetecon quelCuore amante,videbba ba- stareadonargli tuttoil<:uorvostro; oseforsevipa}a troppo,da che egli per cuore dimanda cuore.

Era mortoGesùCristo:ed assai fu contento di quello,che, mortolui,sapeadoversifarenelcorpo :suo; cioèdi aprirgliilpetto d' una lanciata.Nefiicon- tento,per poter(comedissida prima)tuttoofferire espendere per noi (senza ritenersene gocciolo)ilpro- prioSangue:mafiitroppo- più,perchèinessosuo pettovedeva apertauna porta, perlaquale potessero lesueanime amanti entrarglinet Cuore,a gustarle dolcezze della sua carità.Deh!caritàveramente degna delFigliuolodiDio!Orèdunque cotestoilcambio, die egli aspetta del tanto amarci epatireclicfece per noi? questo, dico, del gustare noi le dolcezzedel- lasua'carità?Si:on Cuore divinononvuole ne go- de d? altro che d' amare, e far benea-quellichi?ama.

Deh! gustino, gustinogliuomini,efaccianoil'«aggio delladolcezzache dailsentirel'amor di Cristo, eio

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2 3 Mutarglinc|Cuore.Certo yerran loroinnauseabitte leterreneelecarnalidolcezze,enpn godranno, che pur dilui,edelpiacered'amarlo.Orquesto alui piace- cotanto, percliè giovaa noi; che diaaoi orandoci do!mondo, e innamorandoci diluisolo,saremmosal- vi.Adunque, per provocarciadentrarglinelCuore, questobuon Salvatore,edmostraapertocollaforila grondante di sangue:e,Venitesì,grida,venite, e beote, senzaoroni ai-gento, delmio vino e dellatte.Quella, mostra delsuoCuor feritoèun «cordarci de* me- ritiche egliha con noi, e della

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obbligazionecheci stringe diamarlo,ecosìonorarilsuo Cuore, èun rammentarci l'opera elefatiche dellaredenzionno- stra,perlequaliquelCuoresorjwmnistrospiritie sangue: èun ricordarcigliaffetti,e singolarmente la caritàsuainpatirecotanto:caritàedaffettiche nel Cuore ebberoilloroesercizioedilnutrimento.Fi- nalmentenonpersensibilerappresentazione,main vera realtà ricevete quelCuor divino nella Santissima Eucaristia,dove staGesùCristoamododiucciso:

ed aprendocilaferitadel verosuo Cuore, vi invita e provoca a porre la bocca a quel fonte di cocentissima carità:Fenile, incprìamiiù carissimi.Orapertanto amoredimanda egli altro cheamore? or a ci» lo ne- gate voi essendo amati da chicchessia ?Edavendovi da- to CristoilCuor suo,domandatroppo, dimandandovi ilvostro?Deh! soalcune'èqui,cheglielnieghi, esca tostodellacompagniavostra,evadascomuni- cato.Iononvogliotemernedialcundivoi:acco-

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statevi,ricevete,e donate.Aquella fornace diamore imparerete, anzi riceverete1'amore, quell'amorfortee affocato,clie diparolenon è contento,mamotte tutto, e luttospende per quello cheama.questa èlavera divozionealCuordiGesù. Accostateviall'apertura del Cuore,che tutto arde: ricevete lafiamma et ardete:

Cormeum(vidice)diiatatum est: dilatamirii et vos.

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