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Pertini,raccontato Rapè

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Academic year: 2022

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Un inedito Sandro Pertini,raccontato da Aldo Rapè

Nonostante la pioggia incessante ,un pubblico in maggioranza giovanile era presente,nella serata appena conclusa al Teatro Miela, per assistere a un divertente riadattamento della vita di Sandro Pertini,uno dei protagonisti della storia italiana del ‘900.

Il protagonista,Aldo Rapè,si è esibito in un monologo a tratti esilarante,narrando la giovinezza del Partigiano - Presidente.Con l’accompagnamento musicale di canzoni dell’epoca ,Rapè,con un curioso accento siculo,si addentrato negli stati da animo di “Pert” Dalla partenza dal suo paese di origine(Stella in Liguria),all’avvento del Fascismo,alla f u g a i n F r a n c i a , a l c o n f i n o i n v a r i e l o c a l i t à d ’ Italia,all’incontro con Antonio Gramsci nel carcere di Turi,fino alla sua lotta in montagna affianco ai partigiani ,dove ha conosciuto la sua compagna Carla.

Man mano che la storia andava avanti, è stato posto l’accento all’assoluta devozione di Sandro Pertini al Socialismo e alla Libertà.L’attore , durante tutta la messa in scena, ha spesso in bocca, l’immancabile pipa, segno che contraddistingueva

“Pert”.La rappresentazione è terminata al momento della Liberazione del 25 Aprile. Durante gli attimi di legittima euforia per la sconfitta del Nazifascismo, ci si domandava a che tipo di libertà si andava incontro.Una previsione,a mio avviso, non priva di lungimiranza.

Un folto e appassionato applauso hanno accompagnato l’uscita di scena di un bravo Aldo Rapè.

Andrea Forliano

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La corsa per Haiti presentata al Teatro Ristori di Cividale

Il 13 maggio la Gran Fondo Help Haiti a Cividale

Sport, solidarietà e spettacolo al Teatro Ristori di Cividale

Sarà un mese di maggio molto “vivace” per quel che riguarda il ciclismo in Friuli Venezia Giulia, in primis per il passaggio del Giro d’Italia – ricordiamo infatti che le due tappe, la San Vito-Zoncolan e la Tolmezzo-Sappada, si disputeranno rispettivamente il 19 ed il 20 maggio – ma anche per la “Corsa

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per Haiti” in programma il 13 maggio, una manifestazione che ha oltrepassato il quarto di secolo e continua a riscuotere un notevole successo fra gli amanti delle due ruote.

La Corsa per Haiti, proposta nelle due distanze di 141 km (la Gran Fondo) e 84 km (la Medio Fondo) è organizzata dall’Asd Chiarcosso – Help Haiti e sta diventando un appuntamento che richiama sempre

p i ù p a r t e c i p a n t i ; l a suggestione del tracciato e le bellezze naturalistiche dei l u o g h i a t t r a v e r s a t i o l t r e all’indiscutibile fascino di Cividale del Friuli – località di arrivo e partenza della Corsa

– nonché il percorso che ricalca per la maggior parte quello della 19^ tappa del Giro d’Italia 2016 fanno si che la Corsa per Haiti sia entrata ormai di diritto nel gotha del ciclismo nazionale.

La manifestazione è stata presentata al Teatro Ristori di Cividale lo scorso mese di febbraio con una serata che ha mescolato sport, solidarietà e divertimento; autorità e pubblico hanno affollato il teatro e Sante Chiarcosso, presidente della s o c i e t à o r g a n i z z a t r i c e , s i è p r o d i g a t o n e l l e v e s t i d i presentatore.

Fra le autorità presenti, oltre agli amministratori delle località attraversate dalla manifestazione ed all’Assessore alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli, non poteva mancare il patron delle tappe friulane del Giro d’Italia Enzo Cainero che, dall’alto della sua autorevolezza, ha elogiato il lavoro svolto dai volontari che contribuiscono alla sicurezza della Corsa, sono state quindi presentate al

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pubblico le società ciclistiche delle Valli del Torre e Natisone che collaboreranno alla manifestazione fornendo i propri iscritti per presidiare i punti nevralgici del percorso.

Sante Chiarcosso ha presentato la serata

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L’Assessore Cristiano Shaurli, Enzo Cainero e Sante Chiarcosso

La compagine dell’Asd Chiarcosso – Help Haiti

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I rappresentanti delle società ciclistiche delle Valli del Torre e del Natisone

Luca Bosco dell’Associazione Natisone Outdoor

La Corsa per Haiti non è però solo un’iniziativa sportiva ma viene svolta con lo scopo principale di raccogliere fondi per dare appoggio a Help Haiti, l’associazione che sostiene il progetto “Bambine di Strada”, tramite la onlus Pane Condiviso

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e la missione di Suor Angela che porge aiuto alle bambine, tramite istruzione, vitto e per alcune anche l’alloggio, le quali altrimenti andrebbero perse nei meandri della miseria, Haiti risulta infatti essere una delle isole più povere al mondo.

La serata si è poi conclusa con lo spettacolo teatrale in friulano “O sin di Gnocis”, una brillante commedia portata in scena dalla compagnia teatrale

KAPITI di Povoletto, un modo s i m p a t i c o p e r c o r o n a r e l a presentazione della Corsa per Haiti.

Servizio e foto: Dario Furlan

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Venerdì 16 marzo, per il ciclo “Waiting for… Sunset Boulevard!” sarà proiettato al cinema Giotto il film “Il viale del tramonto” di Billy Wilder

Venerdì 16 marzo gran finale per “Waiting for… Sunset Boulevard”, il ciclo di incontri e eventi collaterali che hanno introdotto il pubblico al grande musical internazionale atteso a Trieste fra il 21 e il 25 marzo.

Venerdì alle ore 18 e in replica alle ore 20 al Cinema Giotto grazie alla collaborazione con EGM Cinema, verrà trasmesso il film di Billy Wilder “Il Viale del Tramonto” con Gloria Swanson e William Holden da cui il musical è stato tratto. Sia alle 18 che alle 20 la proiezione sarà introdotta dal giornalista Umberto Bosazzi, esperto e appassionato di cinematografia e grande conoscitore della filmografia e del linguaggio cinematografico di Billy Wilder. I biglietti saranno in vendita a €7,50 con riduzioni a €5 (e prezzo speciale a €3,50 per gli abbonati del Rossetti).

Dopo una così ampia introduzione non resterà che accostarsi con soddisfazione alla magia di “Sunset Boulevard”: le repliche saranno sia serali alle 20.30 (ogni giorno da

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mercoledì 21 a domenica 25 marzo) sia pomeridiane con inizio alle 16 (nel weekend, il 24 e il 25 marzo). Gli acquisti si possono effettuare nei consueti punti vendita dello Stabile regionale, dal circuito vivaticket o entrando dal sito del teatro www.ilrossetti.it.

Gabriele Lavia è Il Padre di Strindberg:al Teatro Nuovo UDINE dal 21 al 23 marzo.

Le certezze della famiglia borghese affondano in una voragine di velluto rosso sangue trasportando con sé i mobili, gli oggetti, i simboli di un mondo fatalmente in rovina, mentre sul palcoscenico si consuma un appassionante e implacabile thriller psicologico. È questo Il padre di August Strindberg che il grandissimo Gabriele Lavia porta in scena nel doppio ruolo di regista e interprete con Federica Di Martino, e che vedremo in prima regionale al Teatro Nuovo Giovanni da Udine da mercoledì 21 a venerdì 23 marzo con inizio sempre alle 20.45.

Giovedì 22 marzo alle 17.30 la compagnia dello spettacolo incontrerà il pubblico nel foyer del Teatro per un nuovo appuntamento di Casa Teatro dal titolo “Il peso della realtà.

Re Senza terre”. Conduce Roberto Canziani, studioso e critico del teatro. Ospite lo psicologo e psicoanalista Gelindo Castellarin.

Composto nel 1887 in una manciata di mesi, Il padre di Strindberg è un dramma scritto “con l’ascia, non con la penna”, come lo definì lo stesso autore: un avvincente omicidio psichico perpetrato con spietata determinazione. Lo

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statuario autoritarismo del Capitano Adolf viene a scontrarsi con la moglie Laura sull’educazione da impartire alla figlia Berta. La donna non esita a instillare nell’animo dell’uomo un dubbio atroce: la sua stessa paternità. Il lungo calvario mentale di Adolf lo sprofonda in un’angoscia devastante, fino a farlo precipitare, come spiega lo stesso Gabriele Lavia

“nell’abisso della perdita di ogni ‘certezza ontologica’ dello statuto virile della paternità”.

I l crollo nella follia di un uomo che si credeva d’acciaio e si rivela di cristallo trascina con sé nella rovina i fondamenti del patriarcato e di un secolo, l’Ottocento. La casa, la famiglia, la resa dei conti, motivi simbolici per il drammaturgo svedese, vengono qui portati a un confronto ultimativo, che si impone con la lucidità dell’allucinazione.

“L’azione di quest’opera – afferma Lavia – è tutta interiore e stretta nella morsa tragica dell’unità di tempo, luogo e azione nella quale deve essere compiuto il ‘delitto perfetto’:

l’omicidio psichico. Il nostro spettacolo precipita l’azione dentro una vertigine di velluto rosso sangue dove il quieto salotto familiare comincia ad ‘affondare’ nel naufragio di ogni certezza. È il naufragio del mondo e della storia. Ma forse la vita non è altro che un naufragio. L’intreccio del

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Padre è semplicissimo. Un marito sospetta che la moglie lo abbia tradito e che la figlia sia figlia di un altro. Marito, moglie, figlia e…l’altro. Un intreccio, diciamolo pure, banale, che nelle mani di Strindberg diventa un ‘abisso’. O, meglio, il precipitare nell’abisso della perdita di ogni

‘certezza ontologica’ dello statuto virile della paternità e l’avvento della condizione di ‘incertezza dell’essere’

dell’uomo che, dunque, deve fare i conti con la cultura, la storia e addirittura, poiché Strindberg scrive una tragedia classica, con il mito”.

Una partita inesorabile di dare e avere, dove ogni segno sposta la bilancia di una macchinosa contabilità cosmica. La nuova produzione della Fondazione Teatro della Toscana ha debuttato al Teatro della Pergola di Firenze lo scorso gennaio e vede accanto a Gabriele Lavia e Federica Di Martino Giusi Merli, Gianni De Lellis, Michele Demaria, Anna Chiara Colombo, Ghennadi Gidari e Luca Pedron. Le splendide scene sono di Alessandro Camera, i sontuosi costumi di Andrea Viotti, le musiche di Giordano Corapi, le luci di Michelangelo Vitullo.

“Siamo alla fine dell’Ottocento e, quindi, ci si muove – prosegue Lavia – in un ambito nel quale, ancora, non è possibile scientificamente provare con certezza la ‘paternità certa’ di un uomo. Solo la madre è certa. Il padre non è certo. Così il Capitano. Il Padre, cioè l’uomo del comando, privato di ogni certezza è condannato a soccombere di fronte alla donna che è più forte, perché ha la ‘certezza dell’essere’. La certezza dell’essere contro l’incertezza del non essere. E se l’essere uomo diventa ‘non essere’, diventa proprio come Amleto, follia”.

La vicenda personale alla quale più o meno precisamente può venir ricondotta l’opera è in sostanza il matrimonio di Strindberg con Siri von Essen, da lui conosciuta quando è la baronessa Wrangel. Divorziatasi dal marito, Siri sposa Strindberg nel 1877 e gli dà quattro figli, dei quali tre hanno molta parte nella vita di lui. Ma il matrimonio attira e

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respinge insieme lo scrittore, e con tale veemenza, che egli dopo la prima avrà altre due mogli, ma resterà sempre inquieto e infelice.

Il periodo in cui scrive Il padre è quello che precede il divorzio da Siri, sancito nel 1891, ma è pure il momento di sue intense e abbastanza sistematiche letture di psicologia, storia, politica, scienze naturali, e in cui si occupa anche di pittura, fotografia e ipnotismo.

Conclude Gabriele Lavia: “È proprio nel precipitare nella follia che il Capitano Adolf riesce ad affondare il suo ‘caso banale’ di sospetto di ‘corna’ nell’abisso della storia dell’uomo, fino al mito di Ercole (salvatore del mondo) e di Onfale (la grande de-virilizzatrice) che si scambiano i vestiti. Cosicché l’uomo diventa donna e la donna diventa uomo. Onfale con l’inganno s’impossessò della clava di Ercole e della sua pelle di leone, simboli della virilità e della forza. Ed Ercole, ingannato, indossò le vesti della bellissima Onfale, simboli della fragilità e dell’obbedienza. Il nostro Capitano, privato del potere economico e interdetto, impazzito e stretto nel vestito dei ‘pazzi’ (la camicia di forza), indosserà simbolicamente lo scialle profumato della moglie in una vertiginosa proiezione del mito”.

Biglietteria del Teatro aperta dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso la domenica, il lunedì e i giorni festivi). L’acquisto dei biglietti è possibile anche al temporary ticket store del teatro alla Libreria Feltrinelli di via Canciani a Udine (tutti i mercoledì, orario 10.00-13.00 e 13.30-18.00), online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it e nei punti v i v a t i c k e t . P e r i n f o : t e l . 0 4 3 2 2 4 8 4 1 8 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard.

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Maria la Bailadora Napoli, Biblioteca Nazionale di Napoli Giovedì 22 marzo 2018, ore17,00

Francesco Mercurio, direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Alessandra Calvo, presidente dell’associazione culturale Soup, Diletta Capissi, giornalista, presentano il racconto di Armida Parisi Maria la Bailadora alla battaglia di Lepanto, prefazione di Paola Pozzi, illustrazioni di Daniela Valentino, edito da Frame Ars et Artes, Napoli 2017. Letture di Imma Villa e Annalisa Direttore. Commento musicale alla fisarmonica di Alfredo Di Martino.

Con un intreccio a più voci, tra parole e musica, tra storie e passioni, con l’autrice Armida Parisi, si attraverseranno le pagine e l’ispirazione del racconto Maria la Bailadora, la giovane ballerina di flamenco, innamorata di un ufficiale conosciuto a Napoli, che si imbarca trasvestita da soldato sulla nave ammiraglia spagnola in partenza per la grande battaglia di Lepanto. Una vicenda appassionante, un amore senza tempo che riflette tutte le implicazioni e le emozioni del presente. “Tutto è possibile, invece, se una donna innamorata balla il flamenco”.

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Armida Parisi, responsabile della redazione Cultura del quotidiano Roma, si occupa di letteratura, storia, arte e c o s t u m e . H a c u r a t o l a pubblicazione di due volumi di racconti editi da Homo Scrivens e ha partecipato in qualità di r e l a t r i c e o m o d e r a t r i c e a numerose presentazioni di libri n o n c h é a d i v e r s i c o n v e g n i organizzati dall’Università e associazioni cittadine.

Imma Villa, attrice rigorosa, una delle più versatili p r o t a g o n i s t e d e l l a s c e n a c o n t e m p o r a n e a a n c h e p e r l’intensa fisicità dei ruoli i n t e r p r e t a t i , r i e s c e a d orchestrare in modo superbo corpo e voce senza mai eccedere.

Riconosciuta attrice di parola per la particolare e meticolosa attenzione ai testi e alle sue sonorità che l’ha portata a confrontarsi con autori, quali B r e c h t , M u l l e r , B e r n h a r d , Seneca, Mayorga, Moscato, Ruccello. E’ cofondatrice e condirettrice artistica del Teatro Elicantropo, insieme al regista Carlo Cerciello. Tra le sue interpretazioni più recenti si segnalano: Fedra di Seneca, Bordello di Mare con città di Moscato, Scannasurice di Moscato, firmati dal regista Carlo Cerciello; In memoria di una signora amica di Giuseppe Patroni Griffi, regia di Francesco Saponaro. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti: tra cui il Premio le Maschere del Teatro Italiano 2017, per la migliore interprete di monologo (Scannasurice di Enzo Moscato, regia Carlo Cerciello); Premio

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della Critica 2015, come migliore spettacolo; Premio della Critica 2013 per La Madre di Bertolt Brecht, regia Carlo Cerciello.

Annalisa Direttore, attrice e doppiatrice talentuosa, vanta u n a r i c c a f o r m a z i o n e t e a t r a l e e

cinematografica. Ha lavorato con molti registi, tra cui: Carlo Cerciello, Mario Gelardi, Giovanni Meola. Protagonista in ruoli classici e contemporanei in diversi spettacoli, quali: “Brucia la città”- Ritals (NTF 2017). Soolbook, Picnic in trincea, Editoriali Grandi firme, Benzina, La Madre, Troilo e Cressidra, Do not Disturb, Canti di Donne, partecipando a n u m e r o s i F e s t i v a l d i T e a t r o . E ’ protagonista del cortometraggio “La

ricerca è dentro di noi” della Fondazione Veronesi –qvc- CastaDiva; ha preso parte, inoltre, a web serie e films, tra cui: Fiction Voyager, Signorina morte, La frequenza dei ricordi, Recoor, Missione impossibile, Il resto della sera, Tutto l’amore del mondo, Notte prima degli esami 82.

Attualmente è impegnata nelle riprese di “Caravaggio la mente ferita”.

Ingresso gratuito: Biblioteca Nazionale

NOTE IN CASTELLO | UDINE, domenica 18 marzo (ore 11)

La Grande Guerra fu una Grande Vittoria? Negli anni successivi e per molto tempo la parola d’ordine fu: “Vittoria! Anche se…

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con tanto sacrificio!”. Chi si sedette al tavolo della pace dalla parte dei vincitori spinse l’opinione pubblica ad un enorme processo di autoconvincimento volto ad assorbire e coprire le immani sofferenze belliche.

Nella nostra regione la vittima più significativa del conflitto si profilava essere quel “corpo culturale”

multiforme che oggi chiamiamo Mitteleuropa. La “Sconfitta”, la caduta totale dell’Impero, la Finis Austriae, decretando la fine della Mitteleuropa intesa come identità geopolitica concreta, incominciò ad agevolarne la trasformazione in un mito astratto.

Se oggi, quando i nazionalismi sembrano metabolizzati e la globalizzazione appare di moda, si può riflettere su questi argomenti, si provi invece ad immaginare che cosa negli anni Venti potevano provare due artisti nati a cavallo fra l’Italia (la vincitrice) e l’Austria-Ungheria (la sconfitta) trovandosi a lavorare assieme in occasione della celebrazione di un anniversario della “Vittoria”.

Ecco, dunque, la storia di uno scontro tra Augusto J., vecchio leone del concertismo prebellico, scaltro committente di una musica da eseguire in occasione della raccolta di fondi per erigere un Monumento al Fante Vittorioso, e il giovane Eugenio V., compositore geniale, angosciato dal terrore di cadere nella vana retorica.

Una musica per una “Vittoria” o musica per una “Sconfitta”?

Futuro o Passato?

GIARDINO VIATORI GORIZIA:

RIAPRE AL PUBBLICO DA SABATO

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17 MARZO

Con l’approssimarsi della primavera riapre al pubblico la splendida area verde di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, il Giardino Viatori: da sabato 17 marzo fino al prossimo 3 giugno sarà possibile accedere agli spazi di via Forte del Bosco dalle 15 alle 19. A dominare gli spazi verdi centinaia di specie, che fioriranno nelle prossime settimane, tra cui rododendri, collezioni di lillà, ortensie, spiree, viburni, osmanti, peonie, rose rampicanti, pruni e meli da fiore, ed un centinaio di magnolie caducifolie, ultimo grande amore del professor Viatori, appassionato di botanica e creatore di questo affascinante parco urbano. E ancora l’ombrosa e sempre fresca valle delle azalee, il laghetto delle ninfee e il roseto, solo per citare alcune delle meraviglie del Giardino che presto saranno in fiore.

Tra le piante erbacee perenni e le bulbose, che completano le aiuole formando macchie dai colori spesso vivaci e contrastanti, spiccano cuscini di Phlox elberis che assieme all’erica, ai bucaneve e ai narcisi annunciano la fine dell’inverno, e poi iris, peonie, Hemerocallis, Hosta, salvie, papaveri, Agapanthus, astri, gladioli, gigli, dalie e ciclamini, che dalla primavera accompagnano fino all’autunno.

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Gli esperti prevedono per quest’anno al Giardino Viatori un’eccezionale fioritura di magnolie primaverili (compresi molti dei giovani ibridi di Magnolia campbellii) nella prima metà di aprile, seguita da prunus e malus da fiore, azalee, cornus, e dai primi di giugno l’arrivo delle ortensie. Come sempre fanno da sfondo alle importanti fioriture le bulbose e diversi bordi misti.

L’apertura del Giardino è fissata ogni sabato, domenica e festivi da sabato 17 marzo a domenica 3 giugno dalle 15 alle 19.00 con visite guidate alle 17.00.

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Anche quest’anno si prevede l’organizzazione di visite guidate, conferenze e incontri pubblici organizzati dalla Fondazione Carigo con la collaborazione dell’Associazione Amici del Giardino Lucio Viatori. Il primo appuntamento è fissato per venerdì 23 marzo alle 17.00 con il vivaista lombardo Enrico Riva, specializzato in erbacee perenni, che parlerà delle grandi potenzialità del genere Geranium nella conferenza “Gerani, non Pelagorni”.

Gli appuntamenti proseguiranno venerdì 6 aprile con il giornalista e docente universitario Maury Dattilo, appassionato di giardini e scienza del paesaggio che terrà l’incontro “I giardini d’inverno”. Il prossimo 19 aprile sarà la volta del giornalista ed esperto di tradizioni agricole e alimentari Enos Costantini, voce della storica trasmissione di radio rai Friuli Venezia Giulia “Vita nei campi” che parlerà di “La vite nella storia del paesaggio friulano”. Venerdì 4 maggio l’agronoma e architetto del paesaggio Camilla Zanarotti,̀ parlerà di Porcinai e il paesaggio ”. Ancora, l’11

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maggio Erica Vaccari, esperta di turismo di qualità, interverrà su “Il nuovo giardino provenzale: dove la tradizione incontra la modernità”. Il 20 maggio l’associazione Noi…dell’Arte parlerà di “I colori dentro la natura” spiegando come da piante, radici, foglie e fiori si ottengono i pigmenti per tingere filati e tessuti, infine domenica 3 giugno Julia Artico terrà un “Laboratorio di intreccio con il fieno”.

Serata speciale venerdì 13 luglio alle 21 con la serata multivisione a tema naturalistico a cura di Carlo de Agnoi

“Terra e Vita”.

Giardino Viatori è nato negli anni ’70 quando Luciano Viatori, da sempre appassionato di botanica e giardinaggio, acquistò una collina ai margini della città di Gorizia, con splendida vista sulla città con il suo castello, l’Isonzo, il Carso e le Prealpi.

Con molta costanza, passione e determinazione Lucio Viatori ripulì il terreno incolto, arricchì di sostanza organica il substrato con l’apporto di trucioli di legno e rinforzò i tratti ripidi e franosi, realizzando opere di consolidamento, sentieri, scalinate e ponticelli in legno. Con il suo innato pragmatismo decise di realizzare il laghetto all’interno del cratere scavato da una bomba della Grande Guerra e costruì un

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ingegnoso sistema d’irrigazione a caduta, tutt’oggi funzionante.

Dal 2014, a seguito della scomparsa di Lucio Viatori, il Giardino è stato donato, come da disposizioni testamentarie, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, che si è assunta l’impegno di conservare e valorizzare questo prezioso Patrimonio nell’interesse dell’intera comunità, mantenendo vivo il progetto e l’insegnamento del professor Viatori.

Tutto pronto per Jazz Area Metropolitana! (dal 23 marzo)

Venezia, 14 marzo 2018. Jazz Area Metropolitana, il network diffuso tra le ex province di Padova, Venezia e Treviso, torna per il suo secondo anno di attività e coinvolge nuovamente diversi paesi della riviera del Brenta. “Flussi” è il titolo del percorso di concerti che – tra marzo e maggio – coinvolge e dà nuova linfa al territorio regionale.

Teatri, ville, scuole, strade e negozi sono “invasi” da nuove energie, idee e proposte all’insegna del comun denominatore della musica d’oggi: un modo creativo di generare occasioni di incontro e rafforzare la comunità.

Planmkton

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La serie di appuntamenti comincia a Martellago venerdì 23 marzo 2018 alle ore 21 con Giaro TangJazz, nella Barchessa di Ca’ della Nave (Ingresso libero, prenotazione consigliata).

Sul palcoscenico, insieme all’appassionato titolare del progetto – Paolo Giaro – sono Eliana Melone (voce), Raffaele Damen (fisarmonica), Carlo Colocci (sax), Massimiliano Tonelli (contrabbasso) e Ivan Gambini (batteria). Giaro è chitarrista, compositore e arrangiatore, ma è soprattutto un’anima accogliente, che assorbe suoni e sentimenti dalle strade del mondo per farli propri e per restituirli con un vestito nuovo. Ha lavorato con i più grandi ed ha sperimentato incisioni, festival, direzioni artistiche. Nel progetto

“TangJazz” la musica del Rio de la Plata sposa il jazz meno convenzionale e si aggancia al contesto musicale contemporaneo europeo, per una miscela sonora affascinante, dal sentimento struggente e ricchissimo di colori.

HYPER+ feat. AMIR ELSAFFAR

Si prosegue sabato 24 marzo, dalle ore 18, quando a Dolo torna

“Jazz in the Shops”: il centro storico del paese (negozi, cortili, strade) è palcoscenico per diversi concerti diffusi:

i musicisti e le loro sonorità fanno parte della vita del paese, ne compongono il paesaggio e si accostano alla gente che normalmente vi abita.

Tra i luoghi protagonisti sono il nuovo Punto Vela, i negozi Dimore e Clarté – tutti in via Matteotti – e (per finire) la storica location de I Molini del Dolo. Ensemble di fiati, solisti o gruppi da camera si divertono a “jazzare” tra la

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gente e, punta di diamante degli incontri, la funambolica band di Helga Plankensteiner (artista altoatesina oggi sulla breccia nazionale), protagonista anche del concerto di domenica 25 marzo.

Ed è proprio una giornata speciale, quella di domenica 25 marzo. ben due concerti e un brunch sono ospitati a Dolo nella sede dell’Ex Macello, restituita alla città come “contenitore”

culturale.

Alle 11.30 si “aprono le danze” con un aperitivo di benvenuto, seguito alle 12 dal concerto di Helga Plankensteiner e del suo vulcanico progetto “Plankton”. A seguire il brunch (ore 13) curato dall’Osteria-Ristorante Galleria 24 e alle 14 il concerto del trio Hyper+ con il trombettista Amir ElSaffar.

Musica, cibo e luogo sono all’insegna della commistione tra la tradizione e la ricerca del nuovo.

Così l’esplosivo concerto della sassofonista, cantante, compositrice Helga Plankensteiner con il suo progetto

“Plankton” (Italia, Germania, Austria) intende spazzare via qualsiasi possibile confine tra vecchio e nuovo, tra classico e jazz, tra narrazione e improvvisazione. Gli interpreti di

“Plankton” sono eccellenti musicisti che provengono da ambo i versanti alpini (dalla Baviera al Veneto): Matthias Schriefl alla tromba; Gerhard Gschlössl al trombone, Michael Lösch all’Hammond e pianoforte, Enrico Terragnoli alla chitarra e banjo e Nelide Bandello alla batteria. Una band di grande livello e incontenibile fantasia che supporta l’eclettismo di Helga nel suo ultimo lavoro di ricerca, raccolto nel cd

“Lieder/Songs” recentemente pubblicato da Jazzwerkstatt. Sono in particolare i romantici Lieder di Schubert ad essere r i v i s i t a t i e r i g e n e r a t i t r a i m p r o v v i s a z i o n e e reinterpretazioni avvenieristiche, tra jazz non convenzionale, rispetto dello schema canzone e suo stravolgimento.

Alle 13 un originale “Jazz Brunch”, proposto dal Ristorante Osteria Galleria 24 (di Dolo) – delle vere delizie in armonia

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fra tradizione e nuove frontiere della cucina – in attesa del secondo concerto, con il progetto in trio Hyper+, una combinazione veneto-friulana composta dal sassofonista Nicola Fazzini, dal bassista Alessandro Fedrigo e dal percussionista Luca Colussi: strumentisti di spessore e fantasia, la cui musica si muove tra jazz, improvvisazione e musica contemporanea alla ricerca di nuove dimensioni sonore. Il trio accoglie nuovamente (dopo il successo di “Saadif” del 2016) il trombettista di origine irachena Amir ElSaffar, figura di grande rilievo nell’attuale scena musicale newyorkese, già collaboratore, tra gli altri, di Vijar Iyer, Cecil Taylor, Marc Ribot. La tradizione che in questo caso l’ensemble esplora è proposta dallo stesso ElSaffar, che accosta alla sua innata necessità di ricerca alle più antiche tradizioni del suo paese. Il mâquam ottomano è tra gli spunti principali degli arrangiamenti dell’ensemble, così come gli elementi microtonali e i modi musicali arabi, di antichissima derivazione. La loro musica è un viaggio evocativo, un incontro tra panorami sonori urbani e antichi, che si avventura ogni volta attraverso strade originali, mai percorse prima.

In questa prima parte di Jazz Area Metropolitana hanno collaborato alla realizzazione delle attività il Comune di Dolo, il Comune di Martellago, Centromarca Banca, Fondazione Riviera Miranese e Galleria 24. Si confermano al fianco del network, che prosegue nella programmazione fino a maggio, anche i Comuni di Stra, di Mogliano Veneto, di Mirano e di Santa Maria di Sala con il loro contributo insieme a Conte 131 e Ca’ della Nave; Cortivo 2.0, Novarex e Voltan come partner;

lo Studio 15 Design per le grafiche, I-Jazz e Europe Jazz Network – di cui fanno parte gli organizzatori – e Pro Helvetia per l’ospitalità all’interno delle proposte musicali.

Il Giornale della Musica si conferma media partner di Jazz Area Metropolitana.

Nei prossimi mesi Jazz Area Metropolitana si sposta (per la

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prima volta) anche in provincia di Rovigo e a Santa Maria di Sala; tornano tra le mete anche Padova e Stra, con nuovi partner, progetti sempre innovativi e con ospiti illustri e di fama internazionale.

Info e prenotazioni

info@jazzareametropolitana.com

mob.: +39 347 5793170 (Giorgia Masiero) Andrea Forliano

Teatro San Giovanni TRIESTE:

16 e 17 marzo,il Petit Soleil in scena Shakespeare Drafts – Macbeth Antonio e Cleopatra, per la regia di Aldo Vivoda.

Due realizzazioni in chiave moderna, che vedono in scena i soli protagonisti e si soffermano sulle relazioni emotive e psicologiche, con un’idea di regia quasi beckettiana, in cui le parole diventano carne. Terzo personaggio una voce fuori campo che recita i sonetti di Shakespeare, dà ordini, illustra scene ed emozioni dei personaggi, provoca attori e pubblico come nelle tragedie greche.Un teatro dove una voce risponde ad un’altra voce, perché non c’è altro teatro.

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Perché Drafts?

Questa parola “drafts” – schizzo, non va intesa in senso riduttivo o parziale, ma al contrario indica l’intento di mettere in valore ed esaltare ancor di più, attraverso la sua riduzione, la storia delle scene e le emozioni dei due protagonisti.

I Drafts, concepiti con ritmi e tempi moderni, hanno l’ambizione di raccogliere, attraverso la tecnica del presente qui e ora, gli “attimi” importanti rispettando l’autore, arrivando a toccare l’essenza più pura dell’opera.

Proprio l’immensa ricchezza del teatro Shakespeareano consente di intraprendere questo viaggio artistico, il cui punto d’arrivo è una proposta teatrale innovativa e molto

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interessante.

MACBETH

Macbeth è un uomo retto e onesto, ma la sua coscienza e lealtà vengono compromesse dalla malefica predizione della Strega e dalla sconfinata ambizione della moglie, Lady Macbeth, priva del senso morale del marito. Quest’ultima lo spingerà a tramutarsi in regicida per ottenere quel potere che rovinerà entrambi.

Antonio e Cleopatra

La storia è quella di Antonio, valoroso condottiero romano, che si invaghisce di Cleopatra, regina d’Egitto, raccontata attraverso i momenti più significativi delle loro battaglie amorose sulle rive del Nilo. In scena due attori: un attore, un’attrice – un uomo, una donna – sfidati da una voce fuoricampo, sfidati dal destino. Due eroi che si credono ragazzi. Tre personaggi: la loro solitudine non cessa mai…

Biglietto intero 8€; ridotto (studenti e over 65) 5€.

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Per informazioni e prenotazioni: 348-3940159 (Aldo Vivoda).

A.F.

Friuli Venezia Giulia, ritorna con un record di presenze alla rassegna fieristica internazionale

‘ProWein’ a Düsseldorf, Germania

ProWein, la “Messe” di Düsseldorf (Germania) in programma da domenica 18 a martedì 20 marzo, una delle più grandi fiere al mondo dedicate al vino e ai liquori, rappresenta uno dei luoghi migliori per mettere in mostra le eccellenze del territorio regionale. E il Friuli Venezia Giulia, grazie all’organizzazione dell’Ersa, Agenzia regionale per lo sviluppo rurale, si presenta puntuale e con numeri da record all’appuntamento anche quest’anno, con i suoi prestigiosi vini, che troveranno spazio in un’area di oltre 300 mq dislocata nel Padiglione 15, allestita secondo la formula espositiva già utilizzata con successo in manifestazioni come Vinitaly e Vinexpo.

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L’ottavo anno di presenza dell’Ersa come regista della partecipazione regionale alla rassegna, vede un nuovo record assoluto nel numero di aziende vitivinicole regionali partecipanti alla collettiva: ben 64 aziende rappresentative di tutto il territorio regionale. I protagonisti a Düsseldorf saranno il gusto e la qualità dei vini made in FVG, ma anche il territorio ricco di bellezze artistiche e naturalistiche e di biodiversità che rende unici questi vini.

“Il territorio del Friuli Venezia Giulia – commenta l’Assessore alle risorse agricole e forestali Cristiano Shaurli – ha una naturale vocazione alla viticoltura grazie al suo clima e a terreni così diversi tra loro che ne fanno un luogo predestinato alla produzione di vini eccezionali.

L’obiettivo ora, è di farli conoscere sempre di più al mondo partendo in primis dai professionisti del settore presenti in massa a Düsseldorf; i dati positivi dell’export vitivinicolo ci stanno dando ragione e la presenza record degli stessi produttori oltre ad essere motivo di orgoglio ne è la migliore testimonianza. Come sempre poi – conclude l’Assessore –, uniremo i nostri vini al nostro territorio perché è quello che li rende unici e perché vogliamo che sempre più persone

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conoscano il Friuli Venezia Giulia anche attraverso la qualità dei suoi prodotti”

Fiera leader dell’industria internazionale del vino e degli alcolici, ProWein ha festeggiato nel 2014 il suo 20°

anniversario. Nell’ormai lontano 1994 era chiamata Pro-Vins e contava 321 espositori provenienti da 9 Paesi e 1.517 visitatori, principalmente dalla Germania e dalla Francia.

Oggi a Düsseldorf arrivano oltre 6.600 espositori provenienti da 295 territori di produzione di 60 Paesi di Europa, America, Africa, Asia ed Oceania, per un’affluenza di pubblico che supera i 60.000 visitatori internazionali (58.500 specializzati). Si tratta un target composto soprattutto da figure professionali fortemente specializzate nel settore enologico come importatori, commercianti al dettaglio e all’ingrosso, rappresentanti di Gdo e di prestigiose enoteche, ma anche dell’industria alberghiera e della ristorazione, provenienti da 130 nazioni”. Il 96% del pubblico specializzato ha raggiunto i propri obiettivi alla ProWein 2017 rimanendo soddisfatto dei risultati. Restando ancora sui dati del 2017, il 75% dei partecipanti faceva parte del management di c a t e g o r i a

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super iore e media, i visitatori provenivano dalla Germania e inoltre da America (11 %, incluse America meridionale, centrale e Canada) il 6 % dall’Asia, il 20 % dal Benelux. l’8

% dalla Francia. il 6 % dall’Italia, il 14 % dall’Europa dell’Est, il 4 % dall’Austria, il 4 % dalla Svizzera, il 10 % dalla Scandinavia e il 6 % da Regno Unito e Irlanda. Fedele al motto “ProWein goes city”, la fiera ha esteso il suo raggio d’azione a ben 50 location nella città. Qui, e nelle innumerevoli manifestazioni notturne, è possibile scegliere tra degustazioni, menù di alta classe e bottle-party in un’atmosfera di totale relax.

La “Messe” si articola in mostre speciali, seminari e masterclass, dove si presentano con sistematicità gli sviluppi e le novità più importanti. Qui si può scoprire quali sono le maggiori tendenze del settore discutendo personalmente delle proprie ambizioni con altri viticoltori ed esperti.

Diversamente da altre fiere ProWein realizza un concetto di B2B vero: l’accesso al solo pubblico specializzato. Pertanto, ogni singolo contatto è professionale. Oggi, infatti, in questo settore sempre di più il successo viene deciso dalle caratteristiche di eccellenza, dai concetti di marketing e da

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un portfolio creato con intelligenza.

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