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Rappresentazione schematica della linea del fronte di uno schieramento sotto attacco.

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Academic year: 2022

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1 Approfondimento 1: LA GUERRA IN TRINCEA

Rappresentazione schematica della linea del fronte di uno schieramento sotto attacco.

➢ In base a ciò che puoi osservare, cosa sono le trincee?

………

➢ Dove e come vivevano i soldati?

………

………

Dal settembre del 1914 fino all’agosto del 1918 i soldati degli eserciti stanziati nei vari fronti vissero in una situazione di logorante immobilismo, bloccati nelle trincee. Le trincee erano solchi profondi scavati lungo chilometri di terra, le cui pareti venivano rinforzate da travi in legno e sacchi di sabbia. Un filo spinato percorreva la superficie delle trincee, a blanda protezione degli attacchi improvvisi laddove le linee nemiche erano vicine.

Lì, soldati e ufficiali di grado inferiore vivevano giorno e notte, sotto la pioggia, la neve o il sole, in tutte le stagioni. In condizioni completamente prive di igiene, i soldati, oltre ad essere sottoposti alle intemperie del tempo, erano alla mercé del fuoco dell’artiglieria avversaria.

Lunghi periodi di estrema monotonia venivano interrotti dagli assalti alla baionetta alle (o dalle) trincee nemiche. Dietro preciso ordine, usciti dalle proprie postazioni, i soldati armati di baionette si lanciavano nell’attraversamento del campo che li separava dalle linee avversarie, sperando di raggiungerle. Una tattica tanto sanguinosa quanto inutile, costata ogni giorno centinaia di vite umane.

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Abbiamo del gran danno, dei grandi guasti alle armi. Se facciamo un altro combattimento, finite quelle restiamo senza. E questo è niente a confronto dei tanti morti: circa trentamila per guadagnare quattro pietre e quattro boschi. Se non finisce questa cosa, si diventa matti. Mangiare poco e male, il pane duro e pieno di muffa, la carne congelata. Siamo magri, senza fare la barba e sporchi come le bestie. Altro che i giornali che parlano dei soldati al fronte che stanno bene e mangiano e bevono […].

Vorrei farli provare un giorno o due, i signor d’Italia che ridono al caffè quando leggono sui giornali delle vittorie dei soldati italiani. Se provassero, se vedessero un minuto solo le cose che toccano ai poveri soldati, scapperebbero sottoterra.

Lavorando a gruppi, analizzerete alcune testimonianze dirette (lettere, canti popolari) dei soldati per comprendere a fondo cosa significava combattere e vivere nelle trincee.

Gruppo 1: Analizzate le testimonianze e rispondete alle domande.

1.Cosa intende l’autore con l’espressione “per guadagnare quattro pietre e quattro boschi”?

………

………

………

2.Quale sentimento esprime l’autore del testo a proposito della propria condizione?

………

………

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3.Riassumi in breve in quali condizioni erano costretti a combattere e vivere i soldati.

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………

4.Dal documento si deduce che la stampa mostrava un’altra realtà rispetto a quella veramente vissuta dai soldati, quale? Perché?

………

………

5.Quale sentimento esprime l’autore del testo rispetto alle autorità ufficiali e al suo governo?

………

6.Confronta questa testimonianza con quella che hai avuto modo di analizzare a pagina 2 del fascicolo precedente, che differenze noti? A cosa le attribuisci?

………

………

………

Soldati in trincea a Fort Douamont (Verdun)

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Tu mi parli di ideali e io ti dico

che ne ho abbastanza e che non ne posso più. Sacrificare la vita non è nulla in confronto a questa miseria che non finisce mai. Tu mi gridi: “in alto i cuori!”, ma vieni un po’ qui per qualche tempo, a trascinare la vita come faccio io, e vedi che manderesti subito al diavolo tutti gli ideali del mondo. Ancora una volta, maledetta la guerra insieme a quelli che l’hanno voluta!

Questi poveri soldati, ridotti in uno stato miserando dalle veglie delle attese, dalle continue piogge, da micidiali ordigni di guerra, sono stanchi e prostrati ed anelano il cambio.

Ve ne sono dei coraggiosi, degli eroi, dei paurosi; ma tutti cercano di compiere il loro dovere durante gli assalti. È vero però che durante le oscurissime notti, quando scoppiano sulle nostre trincee terribili granate, questa gente cerca uno scampo nel ritirarsi indietro, ed allora io ed altri ufficiali li ricacciamo avanti, puntando contro di loro il nostro moschetto carico, pronti a sparare ad ogni tentativo di fuga.

Vignetta satirica del disegnatore italiano Scalarini

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………

………

………

………

………

Gruppo 2: Analizzate le testimonianze e rispondete alle domande.

1.Che sentimento esprime l’autore del primo testo rispetto alla guerra?

………

………

2.Da ciò che puoi dedurre dalla seconda testimonianza, a quale destino andavano incontro coloro che per paura provavano a disertare? Chi potrebbe essere l’autore del testo?

………

………

3.Osserva l’immagine, quale messaggio voleva comunicare il disegnatore secondo te?

………

………

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………

4.Confronta queste testimonianze scritte con quella che hai avuto modo di analizzare a pagina 2 del precedente fascicolo, che differenze noti? A cosa le attribuisci?

………

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4 1.Secondo te, per quale motivo i feriti venivano “abbandonati nei crateri fra i cadaveri”?

………

………

2.Sottolinea la frase che secondo te mostra più delle altre il carattere cruento della guerra.

3.Che significato può avere l’espressione “Un brivido, ed è tutto dimenticato.”?

………

………

4.Confronta questa testimonianza con quella che hai avuto modo di analizzare a pagina 2, che differenze noti? A cosa le attribuisci?

………

………

………

………

Melma densa come porridge, trincee come crepe superficiali e traballanti in un porridge, un fetido porridge sotto il sole. Sciami di mosche e mosconi che si posano a grappoli sulle buche rigurgitanti di escrementi. Feriti abbandonati nei crateri fra i cadaveri putrescenti:

inermi sotto il sole cocente e le notti pungenti, sotto l’incessante pioggia di granate. Uomini sventrati senza polmoni, con la faccia accecata, spappolata, le membra saltate in aria. Uomini che gridano e farfugliano. Uomini feriti che agonizzano sui reticolati, finché un getto pietoso di fuoco liquido [lancifiamme] non li accartoccia come mosche sulle candele.

Queste non sono che parole e

probabilmente trasmettono a chi le

legge solo un frammento del loro

significato. Un brivido, ed è tutto

dimenticato.

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Gorizia (canto popolare)

La mattina del 5 di agosto Si muovevano le truppe italiane Per Gorizia e le terre lontane E dolente ognun si partì.

Sotto l’acqua che cadeva a rovescio

Grandinavano le palle nemiche, Su quei monti, colline e gran valli Si moriva dicendo così:

O Gorizia, tu sei maledetta Per ogni cuore che sente coscienza.

Dolorosa ci fu la partenza E il ritorno per molti non fu.

O vigliacchi che voi ve ne state Con le mogli sui letti di lana, Schernitori di noi carne umana, Questa guerra ci insegna a punir.

Voi che amate il campo d’onore, Questa terra di là dei confini, Qui si muore gridando: assassini!

Maledetti sarete un dì.

Cara moglie, che tu non mi senti, Raccomando ai compagni vicini Di tenermi da conto i bambini Che io muoio col loro nome nel cuor.

O Gorizia, tu sei maledetta Per ogni cuore che sente coscienza.

Dolorosa ci fu la partenza E il ritorno per tutti non fu.

Ma fra di me tengo una cosa che non mi dimenticherò più: giorni indietro proprio a me e sei dei miei compagni mie toccato andare a fucilare uno della nostra compagnia; devi sapere che cuesto cui cuando eravamo sul Podigara, si era lontanato dalla compagnia due volte proprio in cuci giorni che bisognava attaccare, poverino si vede che non aveva proprio coraggio, e per cuesto è stato condannato per codardia e disfattismo e a avuto la fucilazione al petto; lanno fatto sedere su di una pietra e la è bisognato spararci per forsa perché dietro di noi cera la mitragliatrice, e poi siè comandati non bisogna rifiutarsi, ma per questo io son molto dispiaciuto ben che ne ò visti tanti di morti, ma così mi ha fatto senso e letà di 34 anni... bisogna anche esere asasini.

Gruppo 4: Analizzate le testimonianze e rispondete alle domande.

2.Il canto popolare “Gorizia”, a chi fa riferimento quando parla dei “vigliacchi”?

………

3.Cosa è stato costretto a fare il soldato che ha scritto la lettera?

………

………

4.Confronta queste testimonianze scritte con quella che hai avuto modo di analizzare a pagina 2 del precedente fascicolo, che differenze noti? A cosa le attribuisci?

………

………

………

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1. Sottolinea i termini sgrammaticati del secondo testo.

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Cari genitori, non potete

assolutamente immaginarvi come si presenta un campo di battaglia e già oggi, quando un solo giorno è passato, non posso neanche credere che sia possibile una barbarie così bestiale e un’indicibile miseria. Abbiamo dovuto conquistare la posizione battendo metro per metro e ogni cento metri c’era una nuova trincea e ovunque morti e morti a file. [...] La truppa che arriva al fronte deve marciare per chilometri attraverso il caos, nel puzzo dei cadaveri in questa enorme tomba di massa.

Ma ancora un fatto le voglio raccontare: un giorno ci hanno messo tutti in riga perché hanno detto che ci facevano la decimazione, per via che molti erano disfattisti... "Soldati - ha gridato il colonnello - sarete fucilati uno ogni dieci, se non dite i nomi di quei vigliacchi che fanno i disfattisti, mettendo in grave pericolo la patria" e subito hanno incominciato a contare, fuori uno ogni dieci. Però, neanche un soldato ha fatto la spia e, alla fine, non hanno fucilato nessuno, avevano fatto solo per dare un avvertimento;

ma, a guardare, disfattisti eravamo tutti, perché in trincea si sentivano solo lamentele, bestemmie contro il governo e contro i comandi, contro la guerra e quelli che l'avevano voluta.

1 2

1.L’autore della prima lettera, cosa intende con l’espressione “metro per metro”? Qual è la difficoltà maggiore che riscontra in battaglia?

………

………

………

2.Da ciò che puoi dedurre dalla seconda testimonianza, cosa significa il termine

“decimazione”? A chi era applicato questo provvedimento e per quale motivo?

………

………

………

3.Qual è il sentimento dei soldati nei confronti della guerra e del governo?

………

………

4.Confronta queste testimonianze con quella che hai avuto modo di analizzare a pagina 2 del precedente fascicolo, che differenze noti?

A cosa le attribuisci? ………..

………

………

………

………

………

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7 Confrontati con i compagni rispondendo oralmente alle seguenti domande. Scrivi poi un breve testo storiografico che riassuma i punti principali relativi alla guerra in trincea, utilizzando come traccia le medesime domande.

➢ Qual è l’opinione dei soldati nei confronti della guerra rispetto al momento dello scoppio del conflitto?

➢ Perché? Quali sono le condizioni di vita in trincea?

➢ Quale opinione hanno maturato i soldati nei confronti dei propri governi?

➢ I governi come affrontano la situazione? (censura, punizioni)

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