Sede operativa: Via Bastone snc – Dalmine (BG)
PIANO DI GESTIONE DELLE EMERGENZE INTERNE
Legge 1 Dicembre 2018, n. 132 art 26
bis
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE ... 3
2 ANAGRAFICA DELL’AZIENDA, INQUADRAMENTO TERRITORIALE E ANALISI DEL CONTESTO ... 4
3 GESTIONE DELLA SICUREZZA ... 8
4 NORME COMPORTAMENTALI GENERALI ED ESSENZIALI IN CASO DI EMERGENZA ... 11
5 PIANO DI EMERGENZA INTERNO... 12
6 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GENERALI (SICUREZZA/AMBIENTE) ... 24
7 GESTIONE AMMINISTRATIVA EMERGENZA AMBIENTALE ... 26
8 MEZZI DI ESTINZIONE INCENDIO ... 27
9 CHIAMATA DI EMERGENZA ... 33
ALLEGATO 1: Autorizzazione Unica Ambientale.
ALLEGATO 2: Layout dell'attività con identificazione delle aree di accettazione in ingresso, delle aree di stoccaggio e trattamento, degli impianti tecnici e degli uffici. indicazione dei codici CER trattati e indicazione dei quantitativi massimi ( messa in riserva instantanea).
N. Ed N. Rev DATA LUOGO DESCRIZIONE
00 00 20/02/2019 Dalmine (BG) Nuova emissione
REDATTO VERIFICATO E CONTROLLATO VERIFICATO E CONTROLLATO APPROVATO
C. esterno Il RSPP
Il Responsabile del sistema di gestione
ambientale
Il DdL
Jonathan
Meneghello Flavio Oberti Walter Pizio Walter Pizio
1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
In caso di emergenza la struttura organizzativa di un’Azienda deve essere in grado di reagire rapidamente e nel modo più uniforme possibile per fronteggiare il pericolo. Il Piano di Emergenza Interno è lo strumento operativo mediante il quale vengono studiate e pianificate le operazioni da compiere in caso di emergenza, al fine di consentire un esodo ordinato e sicuro a tutti gli occupanti di un edificio. Esso tende a perseguire i seguenti obbiettivi:
prevenire o limitare i pericoli alle persone;
coordinare gli interventi del personale a tutti i livelli, in modo che siano ben definiti tutti i comportamenti e le azioni che ogni persona presente nell’Azienda deve mettere in atto per salvaguardare la propria incolumità e, se possibile, per limitare i danni ai beni e alla struttura dell’edificio;
intervenire dove necessario, con un pronto soccorso sanitario;
individuare tutte le emergenze che possano coinvolgere l’attività, la vita e la funzionalità dell’impianto;
definire esattamente i compiti da assegnare al personale che opera all’interno dell’Azienda, durante la fase di emergenza;
controllare e circoscrivere gli eventuali incidenti;
predisporre le misure necessarie per la protezione della salute e dell'ambiente dagli incidenti rilevanti;
informare adeguatamente lavoratori, servizi di emergenza e autorità locali;
provvedere al ripristino e al disinquinamento dell'ambiente.
Nella formulazione del piano si è provveduto, tra l’altro a:
predisporre le modalità operative di intervento in caso di emergenze prettamente ambientali;
predisporre la segnaletica informativa e quella dei percorsi di fuga;
individuare e segnalare linee telefoniche dedicate all’emergenza;
protocolli operativi scritti.
1.1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il presente Piano di Emergenza è stato redatto ai sensi della seguente normativa (elenco non esaustivo):
• Decreto Ministeriale 10 marzo 1998
• Decreto 15 luglio 2003, n. 388
• Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81
• Decreto 388/2003
• Legge 132 del 01/12/2018
• Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.
2 ANAGRAFICA DELL’AZIENDA, INQUADRAMENTO TERRITORIALE E ANALISI DEL CONTESTO
L’azienda oggetto del presente documento è la PIZIO S.P.A.
La sede operativa oggetto del presente documento è situata in VIA BASTONE – DALMINE (BG) e-mail: : [email protected]
Tel. 035/561243 Fax 035/562254 Coordinate Geografiche impianto:
LATITUDINE: 45°39'21.81"N LONGITUDINE: 9°35'35.05"E
Presso la sede oggetto del presente documento, l’azienda PIZIO S.P.A. effettua attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (rifiuti da attività di costruzione e demolizione) che prevede le fasi di macinazione, vagliatura, selezione granulometrica e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate per l’ottenimento di aggregati riciclati (MPS).
Gli interlocutori principali dell’organizzazione sono:
Datore di lavoro: Walter Pizio
• CATEGORIA 8 (Intermediazione senza detenzione di rifiuti);
• CATEGORIA 9 (Bonifica di siti – effettuata presso Committenti esterni).
L’azienda è dotata di sistema di gestione integrato qualità/ambiente/sicurezza, certificato da ente terzo, secondo i seguenti standard:
• ISO 9001:2015 – certificato n. IT184109 del 21/01/2003 – Scadenza 14/01/2021 – rilasciato da BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A.
• ISO 14001:2015 – certificato n. IT244082/UK del 12/06/2012 – Scadenza 22/02/2021 – rilasciato da BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A.
• OHSAS 18001:2007 – certificato n. IT230854 del 16/01/2009 – Scadenza 13/02/2021 - rilasciato da BUREAU VERITAS ITALIA S.P.A.
2.1 UBICAZIONE E POSIZIONE GEOGRAFICA
L’insediamento in cui viene esercitata l’attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi si trova in via Bastone snc, Dalmine (BG). L’impianto occupa una superficie complessiva di 5126 mq. L’identificazione catastale è al mappale n. 752-407 del foglio 2 sezione censuaria di Sforzatica del Comune di Dalmine (BG). L’impianto è inserito in un contesto in via di sviluppo alla periferia del comune Sforzatica di Dalmine.
Si riportano ortofotogrammi fuori scala con individuazione dell’area di studio.
2.2 DESCRIZIONE DEI LOCALI E DELLA STRUTTURA
Presso l’insediamento viene esercitata l’attività di messa in riserva R13 e recupero R5 di rifiuti speciali non pericolosi (CER 170904) ai sensi dell’art. 216 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e per la quale la società risulta iscritta al registro recuperatori provinciali.
Il ciclo produttivo che determina la formazione di emissioni riguarda le fasi di recupero R5 effettuate mediante il frantoio. Non vengono utilizzati prodotti chimici.
L’attività viene svolta in un piazzale. L’azienda dispone anche di un locale prefabbricato dove è ubicato l’ufficio (box).
2.3 CICLO PRODUTTIVO, SERVIZI TECNICI
Le fasi lavorative risultano articolate come segue:• Stoccaggio rifiuti in ingresso (messa in riserva);
• Preselezione dei rifiuti con pala meccanica o terna;
• Caricamento tramoggia del frantoio mediante pala meccanica o terna;
• Frantumazione con frantoio a mascelle a regolazione idraulica;
• Trasporto su nastro trasportatore con passaggio attraverso separatore magnetico;
• Stoccaggio provvisorio del materiale lavorato in attesa di analisi;
• Caricamento su autocarri del materiale ottenuto (MPS conformi alla normativa vigente) e spedizione.
3 GESTIONE DELLA SICUREZZA
Il responsabile ed amministratore, nonché datore di lavoro della struttura, provvede affinché nel corso dell’esercizio non vengano alterate le condizioni di sicurezza e venga applicato il piano di sicurezza, di emergenza interno. In particolare:
sistemi di vie di uscita e di circolazione interne sono tenuti costantemente sgombri da qualsiasi materiale che possa ostacolare l’esodo delle persone e costituire pericolo per la propagazione di un incendio;
prima dell’inizio di qualsiasi attività all’interno dell’Azienda, deve essere controllata la funzionalità dei sistemi di vie di uscita ed il corretto funzionamento degli impianti e delle attrezzature di sicurezza;
vengono mantenuti efficienti gli impianti elettrici, in conformità a quanto previsto dalle normative vigenti;
vengono presi opportuni provvedimenti di sicurezza in occasione di particolari situazioni, quali manutenzioni, ecc. ;
viene fatto osservare il divieto di fumare negli ambienti e nei posti ove tale divieto è previsto per motivi di sicurezza.
3.1 SEGNALETICA DI SICUREZZA
Si applicano le vigenti disposizioni sulla segnaletica di sicurezza, espressamente finalizzate alla sicurezza antincendio, di cui al decreto Legislativo 81/08 e s.m.i. nonché le prescrizioni di cui alla direttiva in materia di estintori.
In particolare la cartellonistica indica:
le uscite di sicurezza;
i percorsi per il raggiungimento delle uscite di sicurezza (vie di esodo);
l’ubicazione dei mezzi di estinzione incendio e dei presidi di sicurezza (pulsanti, valvole di intercettazione, ecc.);
le aree sicurezza ed adibite al raduno in caso di emergenza, di pronto intervento e di coordinamento di fasi operative.
In particolare, la segnaletica distribuita presso i locali dell’edificio, comprende:
SEGNALETICA DESCRIZIONE
DIVIETO Vietano un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo (divieto di accesso alle persone estranee o a luoghi ove ci vuole una determinata competenza, divieto di fumare, di usare fiamme libere, divieto di usare acqua sul fuoco o su componenti elettrici in esercizio, ecc.)
AVVERTIMENTO
Avvertono del rischio o pericolo (avvertimento di presenza di tensione elettrica, avvertimento di alte temperature, avvertimento della presenza di sostanza particolari per celle frigo, presenza del gas metano, acidi e sostanza pericolose, ecc)
PRESCRIZIONE
Prescrivono un determinato comportamento (prescrizione dell’uso dei mezzi di protezione quali guanti, occhiali, ecc prescrizione di non manomettere i dispositivi di sicurezza attivi, prescrizione di non intervenire su macchine o apparecchiature, ecc.)
SALVATAGGIO Forniscono indicazione relative alle uscite di sicurezza o dei mezzi di soccorso o di salvataggio (indicazione sulle uscite di sicurezza, indicazione dei percorsi di esodo per l’evacuazione, indicazione della cassetta di pronto soccorso e della postazione per il ricovero degli infortunati, indicazione del posto telefonico per attivare la procedura di chiamata ai soccorsi esterni, ecc)
INFORMAZIONE Forniscono informazioni generiche o specifiche (informazioni generali sulla sicurezza aziendale secondo il D.Lgs. 81/08, informazioni sul primo soccorso, informazioni sulla scelta dell’estintore più idoneo, informazioni su norme comportamentali in caso di emergenza, informazioni sul corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuali, informazioni in merito alla posizione dei dispositivi generali di comando, ecc)
3.2 PORTE, USCITE DI EMERGENZA E VIE DI FUGA
Presso gli uffici (box prefabbricato) le uscite di emergenza corrispondono con gli accessi ai locali, i quali sono opportunamente indicati e segnalati.
Le uscite di emergenza risultano sufficienti a garantire l’esodo delle persone, anche considerando che l’affollamento massimo ipotizzabile (nella condizione massima) è di circa 4 persone negli uffici. Tale affermazione trova riscontro nell’allegato III, punto 3.5. del D.M. 10/03/98.
3.3 CHIAMATA DEI SERVIZI DI SOCCORSO
I servizi di soccorso vengono avvertiti in caso di necessità tramite telefonia fissa o mobile da un responsabile aziendale allo scopo preposto e nominato. L’indicazione della procedura di chiamata è indicata al paragrafo specifico.
3.4 FORMAZIONE INFORMAZIONE DEGLI ADDETTI
Gli addetti al servizio antincendio e primo soccorso sono adeguatamente informati sui rischi prevedibili, sulle misure da osservare per prevenire gli incendi e sul comportamento da adottare in caso di emergenza incendio e/o generale. In particolare, i responsabili e gli addetti al servizio di gestione delle emergenze, devono essere in grado di portare il più pronto ed efficace ausilio alle squadre di pronto soccorso esterno in caso di incendio o altro pericolo, proprio perché coinvolti in prima persona nella gestione dei luoghi, dei mezzi e delle emergenze.
Il personale non facente parte della squadra emergenze, viene comunque formato e informato sui contenuti del presente piano e sulle correte modalità di gestione delle emergenze ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/2008.
3.5 INTERRUTTORI/PULSANTI DI SGANCIO
L’impianto elettrico a servizio dell’area di lavoro è dotato di interruttore di sgancio generale dell’alimentazione elettrica, segnalato con adeguata cartellonistica.
4 NORME COMPORTAMENTALI GENERALI ED ESSENZIALI IN CASO DI EMERGENZA
Il corretto utilizzo dei presidi antincendio (estintori) viene garantito dalla costante presenza di personale opportunamente formato ed addestrato, come previsto dal D.Lgs. 81/08.
4.1 DIVIETI E LIMITAZIONI
Nei locali (box prefabbricato) è vietato l’uso di fiamme libere, di stufe elettriche con resistenza a vista, di stufe a cherosene e di ogni apparecchio portatile di riscaldamento o cottura.
È inoltre vietato costituire deposito di sostanze infiammabili o di sostanze che possano per la vicinanza, reagire tra di loro provocando incendi o esplosioni. (in riferimento a tale indicazione, sono disponibili le schede di sicurezza di ciascun prodotto, indicante le modalità di corretto immagazzinamento ai fini della sicurezza).
Il personale è stato informato in merito ai succitati divieti e pericoli.
4.2 SQUADRA ANTICENDIO E DI GESTIONE DELLE EMERGENZE
E’ istituita specifica squadra antincendio e ciò in relazione alle dimensioni dell’azienda, dei locali/aree di lavoro e del numero di occupanti e persone presenti presso la struttura, e al livello di rischio incendio. Il numero di addetti formati, informati ed addestrati secondo quanto disposto dal D.M. 10/03/98 risulta adeguato.
I nominativi della squadra di emergenza, con i rispettivi corsi di formazione, sono riportati nell’organigramma aziendale.
4.3 PUNTO DI RACCOLTA
Il punto di raccolta della struttura è ubicato in area esterna, in prossimità dell’ingresso dei locali di lavoro, nella zona antistante il cancello di ingresso. Il punto di raccolta è il punto in cui il personale e i clienti devono raggiungere a seguito dell’emanazione del messaggio di evacuazione dei locali. Il raggiungimento di tale luogo, comporta la sicurezza di tutti i presenti. Il punto di raccolta viene identificato per mezzo dell’apposizione di specifica cartellonistica a sfondo verde e pittogramma bianco.
Gli addetti che si recano presso il punto di raccolta devono prestare attenzione ai mezzi che possono transitare nelle vicinanze.
È vietato sostare nelle vie di transito degli automezzi.
È vietato sostare lungo la via di accesso ai locali e di fronte al cancello di ingresso, in quanto potrebbe creare problemi in caso di esodo e/o di arrivo dei mezzi di emergenza.
5 PIANO DI EMERGENZA INTERNO
Al fine di individuare le corrette procedure di emergenza, occorre individuare la tipologia dell’emergenza che richiede specifiche disposizioni ed organizzazione.
EMERGENZA CONDIZIONI DI PERICOLO
INCENDIO
Le cause ed i pericoli di incendio più comuni sono:
a) deposito di sostanze infiammabili (ad es. prodotti per pulizia) e combustibili (ad es. carta) in luogo non idoneo (ad esempio in locali tecnologici, locale quadro elettrico, ecc.)
b) incendio impianto di riscaldamento
c) accumulo di rifiuti, carta o altro materiale combustibile che può essere incendiato accidentalmente o deliberatamente (ad es. cestini dei rifiuti negli uffici)
d) uso di impianti ed apparecchiature elettriche difettose o non adeguatamente protette e) riparazioni o modifiche di impianti elettrici effettuate da persone non qualificate
f) presenza di apparecchiature elettriche sotto tensione anche quando non sono utilizzate (ad esempio macchine per il caffè)
g) utilizzo non corretto di apparecchi di riscaldamento portatili (ad esempio stufette elettriche) h) ostruzione delle aperture di ventilazione di apparecchi di riscaldamento, macchinari,
apparecchiature elettriche e di ufficio
i) presenza di fiamme libere in aree ove sono proibite (ad esempio sigarette accese, candele profumate ecc.)
j) negligenze di appaltatori o degli addetti alla manutenzione (es. lavorazioni a caldo quali utilizzo di mola o saldatura in presenza di materiali combustibili o infiammabili)
k) eventi dolosi TERREMOTO
Come evidenziato dalla Classificazione sismica dei Comuni elaborata dalla Regione Lombardia (D.G.R. 2129/2014), il territorio comunale è classificato in zona 3 (bassa sismicità).
SANITARIA Malore di personale, utenti e personale esterno all’azienda.
In caso di malessere o in caso di lesioni a persone, devono essere intraprese (eventualmente fino all’arrivo dei soccorsi sanitari) adeguate misure di primo soccorso.
GUASTO IMPIANTI In caso di guasti ai tubi di distribuzione possono avere luogo fughe di gas e successivamente esplosioni. Anche danni dovuti a fuoriuscite accidentali di acqua, da tubi guasti possono causare situazioni pericolose. Qualora si verificassero guasti all’impianto elettrico, si presenterebbero rischi legati al panico delle persone e alla difficoltà di eventuali evacuazioni.
ALLAGAMENTO
EMERGENZA CONDIZIONI DI PERICOLO
PRESENZA DI AMIANTO NEI RIFIUTI DA SOTTOPORRE A FRANTUMAZIONE
Il rischio potrebbe presentarsi qualora, a seguito di caratterizzazione mediante analisi effettuate tramite laboratorio autorizzato, effettuato su ogni partita di rifiuto in ingresso, vi sia esito positivo (presenza di amianto). La probabilità di accadimento è molto bassa; i rifiuti in ingresso all’impianto vengono accettati esclusivamente in presenza di omologa rifiuti che attesti il ciclo produttivo, l’assenza dallo stesso di fibre di amianto e da caratterizzazione analitica di un campione di rifiuto rappresentativo della partita (analisi di laboratorio contente anche valutazione circa la presenza di amianto). Il personale inoltre è adeguatamente formato ed effettua anche una valutazione visiva del carico. Le analisi per determinare la presenza di amianto vengono eseguite sia prima di eseguire la macinazione, sia dopo la stessa (in occasione del test di cessione)
SCARICO ACQUE REFLUE “NON
CONFORME”
Il rischio potrebbe presentarsi qualora l’impianto di trattamento delle acque reflue dei piazzali non funzioni correttamente; tale rischio è inoltre evidentemente correlato al rilascio di sostanze pericolose in seguito a sversamenti accidentali non controllati. La probabilità di accadimento è molto bassa poiché non vi è materiale pericoloso per l’ambiente stoccato all’interno del deposito rifiuti asservito alla rete delle acque meteoriche; inoltre l’impianto è manutenuto correttamente e periodicamente vengono effettuati autocontrolli sulle acque di scarico con l’ausilio di laboratori accreditati.
RISCHIO DISPERSIONE RIFIUTI PRESSO FONDI DI TERZI A CAUSA DI AGENTI
ATMOSFERICI (PIOGGIA, VENTO)
I rifiuti all’interno dell’azienda vengono stoccati all’aperto, in cumuli di altezza conforme a garantire la non franabilità degli stessi. Nei periodi siccitosi, onde evitare la formazione di polvere e la dispersione della stessa nei fondi limitrofi, è attivo un sistema di bagnatura dei cumoli impiegante l’acqua raccolta dagli eventi meteorici. La probabilità di accadimento è ritenuta molto bassa.
EMISSIONE ANOMALA DI POLVERE
Stante la natura dei rifiuti stoccati (inerti da demolizione) è possibile che in situazione climatiche particolari ( perdurare di periodi siccitosi presenza di vento, ecc.) si possano originare sollevamenti di polveri considerate anomale. Le polvere derivare potenzialmente da tutte le fasi di lavoro (scarico rifiuto, macinazione, stoccaggio MPS); sono presenti dedicati presidi anti polvere (impianto di nebulizzazione acqua su frantumatore, impianti di bagnatura dei cumuli, bagnatura delle piste di lavoro, movimentazione del materiale all’interno del deposito a velocità controllata, assenza di lavorazioni in presenza di vento forte). La probabilità che vi sia sollevamento di polveri e dispersione delle stesse nei fondi dei vicini o sulla limitrofa viabilità è ritenuta bassa.
5.1 EMERGENZA INCENDIO
I locali sono valutati quali locali di lavoro a rischio incendio basso, di cui al D.M. 10/03/98 ovvero:
“Aree di lavoro a rischio incendio basso: Si intendono a rischio di incendio medio i luoghi di lavoro o parte di essi, in cui sono presenti sostanze a basso tasso di infiammabilità e le condizioni locali e di esercizio offrono scarse possibilità di sviluppo di principi ed in cui, in caso di incendio, la probabilità di propagazione dello stesso è da ritenersi limitata”.
Sono indicate le principali condizioni di emergenza che si possono presentare, nonché delle misure che i lavoratori devono intraprendere in caso di necessità; di seguito vengono indicate le modalità di evacuazione e gestione dell’emergenza. Dette modalità possono fornire un riferimento su come affrontare anche la gestione delle emergenze presso le realtà aziendali presso cui gli autotrasportatori si recano. Si precisa dunque che la gestione dell’emergenza può variare e si dovrà pertanto prendere visione delle misure fornite dalle aziende clienti.
PERSONALE COMPITI DA SVOLGERE
ADDETTO ALLA SQUADRA ANTINCENDIO
Una volta individuato l’incendio, comunica verbalmente al collega la presenza dell’emergenza;
si dirige presso l’area interessata e valuta se è possibile gestire l’emergenza internamente o se occorre procedere con la comunicazione ai VVF;
qualora l’emergenza sia gestibile, si munisce di estintore e provvede allo spegnimento;
qualora l’emergenza richieda l’intervento dei VVF, provvede ad effettuare la chiamata ai vigili del fuoco.
abbandona i locali/aree di lavoro allontanandosi dal focolaio e fermandosi in luogo sicuro.
L’ADDETTO DOVRA’ EVITARE di combattere il fuoco al di sopra delle proprie possibilità PERSONALE
NON FACENTE PARTE DELLA SQUADRA ANTINCENDIO
Venuto a conoscenza della presenza dell’incendio, rimane a disposizione dell’addetto alla gestione delle emergenze.
verifica la presenza di prodotti chimici infiammabili o di materiale combustibile nelle vicinanze dell’incendio e provvede, se il caso lo permette, ad allontanarli dal focolaio.
provvede a segnalare il pericolo all’addetto antincendio;
attende indicazioni da parte dell’addetto antincendio: qualora si presenti la necessità di abbandonare i locali di lavoro, provvede a comunicare agli altri addetti presenti la necessità di abbandono dei locali.
5.2 EMERGENZA TERREMOTO
Si tratta di un’emergenza pericolosa, soprattutto per chi si trovi in un ambiente chiuso, ma anche per persone che si trovano all’aperto.
In ogni caso, si definiscono le regole basilari al fine di prevenire possibili eventi dannosi agli operatori presenti.
Terremoto
Addetto che si trova all’interno degli uffici
Tutti i lavoratori
evitare di correre verso l’uscita;
raggiungere le pareti perimetrali o strutture portanti dell’edificio;
una volta terminata l’emergenza, prima di abbandonare lo stabile, accertarsi con sicurezza che le vie di esodo siano fruibili, in alternativa attendere l’arrivo dei soccorsi;
nel caso in cui la struttura sia stata fortemente danneggiata dall’avvenimento, attendere l’arrivo dei soccorsi;
a fine scossa controllare eventuali danni a carico delle strutture e delle reti impianti;
una volta raggiunta l’area esterna, non sostare al di sotto di cornicioni;
evitare di utilizzare cellulari e linee telefoniche in quanto servono agli enti preposti all’emergenza.
Addetto che si trova all’esterno
Tutti i lavoratori
spostarsi in uno spazio aperto, lontano da edifici, pali della luce e cavi;
stare a distanza da animali spaventati;
un’automobile o camion costituisce un buon riparo e pertanto è consigliabile permanere all’interno della vettura, sempre che non sia ferma al di sotto di edifici, viadotti, cartelloni pubblicitari, ecc.
L’unità produttiva analizzata nel presente piano si trova all’aperto, pertanto occorre seguire le indicazioni per questa tipologia di attività.
Di seguito si riportano alcuni consigli su come assistere le persone in caso di bisogno:
I. Aiutare le persone ferite: Non spostare i feriti molto gravi, potreste aggravare le loro condizioni.
Chiedere immediatamente aiuto ai numeri di pronto emergenza e di pronto soccorso.
II. Evitare di curiosare nelle zone dei disastri: Potrete seriamente intralciare il lavoro dei soccorsi.
III. Aiutare i soccorsi organizzati: Mettersi a disposizione delle forze di soccorso o della Protezione civile e attenersi alle loro disposizioni o richieste. Soltanto un aiuto organizzato e collettivo può garantire efficacia nei soccorsi.
IV. Non usare il telefono per contattare parenti o amici: Lasciare libere le linee telefoniche per i soccorsi.
V. Evitare di usare le strade: Devono essere lasciate libere per il transito dei mezzi di soccorso.
VI. Togliere la password al Wi-Fi del proprio telefono smartphone o ADSL (se ci si trova in casa) per consentire a chiunque di usare la rete internet. Se ci sono persone in difficoltà nelle vicinanze, possono usare il Wi-Fi per chiedere soccorso.
VII. Lasciare un messaggio pubblico su Facebook. Se ci si trova in una zona colpita duramente dal sisma, scrivere un messaggio pubblico su Facebook per comunicare di stare bene e indicare il luogo dove ci si trova. C'è anche un servizio apposito sul social network chiamato Safety Check.
In questo modo, con un solo gesto si tranquillizzano tutti i propri parenti e conoscenti, i quali eviteranno di contattarvi telefonicamente o di chiamare i numeri di emergenza. Così facendo, si consente ai soccorsi di intervenire dove c'è veramente bisogno.
Si ricorda che al termine dell’evento, il lavoratore incaricato alla gestione delle emergenze dovrà avvertire la proprietà dei locali e la direzione.
5.3 EMERGENZA SANITARIA
Lo scopo della presente sezione è quella di determinare le procedure da attuare nel caso in cui vi sia un infortunio o un malessere da parte di personale lavoratore o clienti, in modo tale da poter garantire un’assistenza idonea nel minor tempo possibile.
Per tale motivo, la società deve disporre di un numero adeguato di addetti formati in materia di primo soccorso, mediante la partecipazione ad un corso di formazione di cui al D.M. 388/03, della durata di 16 ore, in quanto trattasi di categoria C.
E’ presente la cassetta di pronto soccorso i cui contenuti sono disposti dal D.M. 388/03 e che deve essere tenuta presso ciascun luogo di lavoro, adeguatamente custodita in un luogo facilmente accessibile ed individuabile con segnaletica appropriata; i contenuti sonno da integrare sulla base dei rischi presenti nei luoghi di lavoro e su indicazione del medico competente, ove previsto, e del sistema di emergenza sanitaria del Servizio Sanitario Nazionale, e devono essere mantenuti costantemente controllati ed aggiornati.
Qualora il contenuto della cassetta debba essere utilizzato, occorre in un secondo momento, provvedere alla reintegrazione dei presidi impiegati, al fine di garantire sempre la totale efficienza della cassetta stessa.
In caso di emergenza, occorre che venga allertato tempestivamente il pronto soccorso di riferimento, indicando con precisione il luogo dal quale si chiama e l’incidente che è avvenuto, i sintomi che si presentano in modo tale che gli operatori del pronto soccorso possano eventualmente indicare come comportarsi.
Una volta effettuata la telefonata, occorre attendere i soccorsi, liberando le vie di accesso per l’ambulanza: una volta che i soccorritori giungono, mostrare rapidamente il luogo ove si trova l’infortunato.
Qualora, a seguito della spiegazione ai soccorsi, sia consigliato effettuare un trasporto in auto occorre prestare la massima attenzione alle metodologie di carico dell’infortunato.
FIGURA DISPOSIZIONI
Addetto che individua l’infortunio Richiede l’intervento da parte dell’addetto al primo soccorso informandolo sull’accaduto.
Addetto primo soccorso
Si reca dalla vittima e analizza la situazione, cercando di identificare il primo soccorso più idoneo in funzione delle condizioni del soggetto;
valuta se respira, se perde sangue, ecc.
Addetto primo soccorso
Una volta analizzati sintomi e possibili cause, provvede a contattare l’addetto in reception spiegando l’accaduto e comunicando la necessità di intervento da parte del 112
Addetto primo soccorso
Si adopera al fine di sgombrare l’accesso per i soccorsi ed attende il loro arrivo; comunica l’accaduto al responsabile della struttura e della squadra di emergenza.
Addetto primo soccorso L’addetto al primo soccorso effettua la chiamata al 112, in quanto è in condizione di spiegare quanto accaduto e le condizioni della vittima.
Il personale presente
Qualora, analizzate le condizioni e su indicazione da parte del 112, sia necessario spostare la vittima, il personale presente collabora con l’addetto al primo soccorso, seguendo le indicazioni impartite dallo stesso.
Gli addetti al primo soccorso dovranno intervenire in base alle conoscenze acquisite al corso di formazione e dovrà utilizzare i presidi contenuti all’interno della cassetta di pronto soccorso, in funzione della tipologia dell’infortunio occorso alla vittima.
5.4 PROCEDURA DA ATTUARE GUASTI IMPIANTO ELETTRICO
1. Verificare eventuali problemi riconducibili ad uno sgancio involontario/volontario dell’alimentazione elettrica;
2. Qualora non si riesca ad attivare l’illuminazione ordinaria, l’addetto alle emergenze provvede al coordinamento dell’evacuazione delle aree di lavoro;
3. L’evacuazione dei locali avviene con le modalità definite all’interno del paragrafo “Emergenza incendio”;
4. Terminata l’evacuazione si valuta la presenza di tutto il personale;
5. Prima di procedere ad avviare l’attività il datore di lavoro provvede ad incaricare ditta per ristabilire il corretto funzionamento dell’impianto elettrico.
5.5 PROCEDURA DA ATTUARE GUASTI IMPIANTO IDRICO
1. In caso di guasto dell’impianto idrico, il responsabile delle emergenze verifica immediatamente le condizioni dei locali dove si è verificato il malfunzionamento/perdita;
2. Verifica la possibilità di intercettare l’acqua e rendere inutilizzabile l’area oggetto del guasto;
3. Qualora la perdita risulta ingestibile, il responsabile delle emergenze comunica la necessità di evacuare ed allontanarsi dalle aree di lavoro;
4. L’evacuazione dei locali avviene con le modalità definite all’interno del paragrafo “Emergenza incendio”;
5. Terminata l’evacuazione si valuta la presenza di tutto il personale;
6. Prima di procedere ad avviare l’attività il datore di lavoro provvede ad incaricare ditta per ristabilire il corretto funzionamento dell’impianto idrico.
5.6 PROCEDURE IN CASO DI ALLUVIONE/ESONDAZIONE
Il datore di lavoro ha il compito di gestire le eventuali emergenze riconducibili ad allagamenti ed esondazioni. All’addetto spetterà avvertire e comunicare ai lavoratori le misure da adottare a seconda delle condizioni meteorologiche previste, ad esempio provvedendo ad evacuare i locali o a chiudere precauzionalmente l’attività.
Di seguito si riportano alcune possibili misure da attuare in caso di emergenza.
MISURE GENERICHE
• non abbandonare i locali/aree di lavoro né utilizzare automezzi se i piazzali e le strade limitrofe sono già invase dalle acque;
• interrompere le attività lavorative avendo cura di porre in sicurezza le macchine elettriche (spegnimento e distacco delle prese di alimentazione).
MISURE PER GLI ADDETTI ALLA GESTIONE EMERGENZE
• evitare l’uso del telefono se non estremamente necessario onde evitare l’intasamento delle linee telefoniche,
• mettersi in ascolto di notizie sintonizzando autoradio o radio a batterie su emittenti locali o nazionali, attendere istruzioni dagli addetti alla gestione dell’emergenza,
• al momento del cessato pericolo dichiarato dagli organi d’informazione o indubbiamente stabilito da un esame dell’esterno e delle condizioni atmosferiche, verificare con cautela le condizioni di sicurezza dei locali, in caso contrario avvisare i manutentori competenti e se necessario le squadre di soccorso,
• rendere asciutti e non scivolosi i pavimenti,
• dichiarare la fine dell’emergenza,
• ripristinare l’attività lavorativa.
5.7 PRESENZA DI AMIANTO NEI RIFIUTI DA SOTTOPORRE A FRANTUMAZIONE
I rifiuti in ingresso all’impianto sono originati da operazione di demolizione effettuati nell’ambito di cantieri edili. Al fine di scongiurare la presenza di amianto (in tutte le sue forme) l’azienda pone in essere le seguenti precauzioni:
• accettazione di rifiuti solo in presenza di corretta documentazione attestante la natura non pericolosa degli stessi (Formulario di Identificazione Rifiuto e scheda tipo “omologa” in cui vi sia, tra l’altro, evidenza del ciclo produttivo dal quale si è originato il rifiuto);
• analisi di laboratorio attestante l’assenza di amianto all’interno di un campione rappresentativo del rifiuto in esame;
• analisi visiva per verificare l’assenza macroscopica (lastre tipo eternit o pezzi di esse ), tramite personale formato, del carico prima che questo venga accettato dall’impianto;
• assenza di qualsiasi tipo di attività di frantumazione del rifiuto in assenza di analisi che scongiuri la presenza di amianto all’interno delle partite destinate ad essere trattate;
• a scopo cautelativo, ovvero in fase di effettuazione del test di cessione ( sul rifiuto frantumato), viene comunque ripetuto il test sulla presenza di amianto onde scongiurare pericoli per la Materia
5.8 SVERSAMENTI ACCIDENTALI
Lo sversamento accidentale può essere originato da: rottura di serbatoi contenenti liquidi pericolosi per l’ambiente (esempio gasolio) e da rottura di parti di mezzi d’opera e veicoli contenenti olio o idrocarburi.
L’azienda non gestisce rifiuti liquidi e inoltre tutti i rifiuti stoccati sono di natura non pericolosa (rifiuti inerti provenienti da demolizioni). I mezzi d’opera vengono impiegati all’interno dell’area in disponibilità alla ditta. Parte dell’area (ove sono stoccati i rifiuti) è pavimentata; tale area è dotata di canalette per la raccolta delle acque meteoriche e queste sono trattate, prima del loro scarico in fognatura, da un impianto disabbiaotore/disoleatore ( parte delle acque inoltre vengono recuperate per alimentare il sistema di bagnatura anti-polvere). in caso di sversamento accidentale in dette aree non si configura la possibilità di inquinamento del suolo e del sottosuolo in quanto la superficie di lavoro è cementata. la pavimentazione garantisce anche una maggiore facilità di intervento sul liquido sversato. In caso di sversamento accidentale in aree non pavimentate (ad esempio in prossimità della MPS) oltre a provvedere a contenere il liquido sversato, si renderà necessario procedere ad effettuare campionamenti del terreno sottostante, onde verificare l’assenza di contaminazione dello stesso; in caso tali analisi evidenziassero un supero dei livelli consentiti a causa dell’avvenuto sversamento si procederà alle comunicazione di legge e al ripristino dell’area alle condizioni iniziali. In azienda sono presenti kit ambientali anti-sversamento. Il personale è opportunamente formato sull’utilizzo degli stessi e periodicamente vengono effettuate anche esercitazioni pratiche (simulando lo sversamento con acqua).
Chiunque avvisti uno sversamento deve prontamente avvisare il personale addetto all’impianto che, quest’ultimo, dovrà operare come segue:
• Non fumare;
• Nel caso in cui lo spandimento avvenga in prossimità di una caditoia, provvedere a chiuderla con appositi chiusini e/o isolare il prodotto sversamento mediante salsicciotti o simili;
• Spargere l’area con materiale assorbente (KIT ANTISVERSAMENTO);
• Raccogliere il materiale assorbente in modo accurato, se necessario pulire l’area con acqua;
• Avvisare la direzione e/o il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale.
La prevenzione di tale rischio ambientale avviene grazie alla costante manutenzione dei mezzi e alle verifiche periodiche degli stessi. L’azienda è altresì dotata di sistema di gestione integrato qualità/ambiente e sicurezza certificato in base alle norme ISO 9001, 14001 e OHSAS 18001; tali sistemi attuano procedure per la gestione delle emergenze ambientali (tra cui lo sversamento), la formazione e l’addestramento periodico.
5.9 SCARICO ACQUE REFLUE NON CONFORME
La natura del ciclo produttivo aziendale non prevede la necessità di scarichi di reflui di natura industriale;
gli unici scarichi idrici che avvengono sono quelli relativi alle acque meteoriche di dilavamento dei piazzali (viene scaricato il troppo pieno dell’impianto di trattamento, la restante parte viene impiegata per alimentare gli impianti di bagnatura). Attualmente gli scarichi avvengono su suolo in quanto si è attesa di essere collegati alla pubblica fognatura. in ossequio a quanto disposto dall’Autorizzazione Unica Ambientale l’azienda effettuata periodici autocontrolli della qualità degli scarichi. L’azienda non tratta rifiuti liquidi e perlopiù gestisce esclusivamente rifiuti di natura non pericolosa (rifiuti inerti da demolizione). La possibilità di scarico non conforme pertanto è estremamente bassa. Inoltre, per il mantenimento della corretta efficienza della rete di raccolta delle acque, vengono attuate le seguenti misure:
• Rispristino della pavimentazione tramite interventi di ordinaria manutenzione laddove la stessa presenti usura;
• Pulizia giornaliera del piazzale;
• Pulizia periodica delle canalette e della caditoie dedicate alla raccolta dei reflui;
• Pulizia periodica del disoleatore/disabbiatore;
• Effettuazione di analisi chimiche (autocontrolli) per verificare la conformità agli scarichi e di conseguenza la buona efficienza del sistema;
• Formazione e informazione al personale preposto
Nella remota possibilità di scarico anomalo, ovvero in presenza di analisi che testimoniano un supero deli limiti consentiti, verrà immediatamente informata l’autorità competente.
5.10 RISCHIO DISPERSIONE RIFIUTI PRESSO FONDI DI TERZI CAUSA AGENTI ATMOSFERICI
Come descritto nei paragrafi precedenti l’azienda opera nel settore del recupero inerti non pericolosi; lo stoccaggio di tali rifiuti avviene in cumuli. L’altezza dei cumuli è tale da garantire la non franabilità degli stessi; non si ritiene che possa concretizzarsi dispersioni verso i fondi dei vicini.
5.11 EMISSIONE ANOMALA DI POLVERE
Stante la natura dell’attività è possibile che si verifichi l’insorgenza di polveri, soprattutto in presenza di particolari condizioni climatiche (perdurare periodi siccitosi e ventosità anomala). Al fine di scongiurare l’insorgenza di polvere e la sua diffusione presso fondi di terzi e/o la limitrofa viabilità l’azienda, in ossequio all’autorizzazione , dispone dei seguenti impianti di abbattimento delle polveri:
• Ugelli nebulizzatori sull’impianto di frantumazione;
• Bagnatura periodica dei piazzali con sistema a postazione variabile.
Il sistema di nebulizzazione è costituito da 7 ugelli posizionati nella zona di carico e scarico dell’impianto di frantumazione. Sono presenti inoltre altri ugelli per abbattere le polveri derivanti dai cumuli e dalle aree di transito. Il sistema di nebulizzazione è alimentato dalla vasca di raccolta delle acque meteoriche trattate ed è comunque collegato, in caso di necessità, all’acquedotto. È presente inoltre un terrapieno con siepe come barriera frangivento. Sempre al fine di scongiurare l’insorgenza di polveri vengono mantenute pulite e umidificate quando necessario le aree di transito e i piazzali di servizio in modo tale da non dare accumulo e sollevamento di polveri a seguito di passaggi di veicoli o in conseguenza di eventi meterorologici sfavorevoli.
6 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE GENERALI (SICUREZZA/AMBIENTE)
La società Pizio SpA, nel rispetto della normativa (anche tramite l’ausilio di consulenti e ditte esterne) sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e in materia ambientale, nonché alle norme generali di prevenzione degli incendi, che impongo al datore di lavoro di valutare tutti i rischi connessi all’esercizio dell’impianto, provvede ad attuare le seguenti misure di prevenzione e protezione in ambito ambientale:
• Adeguata formazione del personale che opera in azienda;
• Assenza di rifiuti pericolosi e che possano essere considerati “combustibili”;
• Regolare manutenzione delle aree di lavoro e dei mezzi;
• Presenza di area dotata di una struttura ad uso ufficio per gli addetti alla gestione;
• Presenza di area dedicata alla ricezione dei rifiuti, destinata alle operazioni di identificazione del soggetto conferitore ed alle operazioni obbligatorie di pesatura/misura per verifica dei quantitativi di rifiuti effettivamente conferiti;
• Presenza di area dedicata allo stoccaggio dei rifiuti per categorie omogenee, adeguata per i quantitativi di rifiuti gestiti e dotata di superficie impermeabile o pavimentata con una pendenza tale da convogliare gli eventuali liquidi in apposite canalette e in pozzetti di raccolta e tenuta;
• Presenza di aree per il deposito delle sostanze da utilizzare per l’assorbimento dei liquidi in caso di sversamenti accidentali (KIT Antisversamento);
• Presenza di un’adeguata viabilità interna per un’agevole movimentazione, anche in caso di incidenti;
• Presenza di idonea recinzione lungo tutto il perimetro;
• Presenza di procedura per eventuali carichi non conformi;
• Le aree interessate dalla movimentazione, dallo stoccaggio e dalle soste operative dei mezzi che intervengono a qualsiasi titolo sul rifiuto sono impermeabilizzate, realizzate in modo tale da garantire la salvaguardia delle acque di falda e da facilitare la ripresa di possibili sversamenti;
• Le aree di cui al punto precedente sono sottoposte a periodico controllo e, quando necessario, a manutenzione onde garantire l’impermeabilità delle superfici;
• L’impianto di trattamento delle acque dei piazzali (disoleatore/desabbiatore) è sottoposto a
La dispersione di materiale polverulento;
L’inquinamento di aria, acqua, suolo e sottosuolo, ed ogni danno a flora e fauna;
Per quanto possibile, rumori;
Di produrre degrada ambientale e paesaggistico (anche limitando l’altezza dei cumuli);
Il mancato rispetto delle norme igienico – sanitarie;
Ogni danno o pericolo per la salute, l’incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività;
• In caso di sversamenti accidentale la pulizia delle superfici interessate è eseguita immediatamente, tramite l’impiego di dedicati kit anti-sversamento. I materiali derivanti dalle operazioni di pulizia sono smaltiti in conformità alla disciplina sui rifiuti;
• Lo stoccaggio dei rifiuti avviene in cumuli; le altezze di abbancamento sono commisurate alla tipologia di rifiuto per garantire le stabilità, sia ai fini della sicurezza, sia per evitare dispersione di tali rifiuti presso i fondi di terzi;
• I macchinari e i mezzi d’opera sono in possesso delle certificazioni di legge e oggetto di periodica manutenzione secondo le cadenze prescritte;
• La viabilità e la relativa segnaletica all’interno dell’impianto sono adeguatamente mantenuti e la circolazione è opportunatamente regolamentata.
7 GESTIONE AMMINISTRATIVA EMERGENZA AMBIENTALE
Nel caso in cui il personale addetto all’impianto, rilevi un’emergenza ambientale in grado di provocare danni per l’ambiente e la salute umana, gli stessi devono avvisare tempestivamente il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale o la direzione.
Si possono stabilire due casi specifici:
1. Azione di prevenzione 2. Ripristino ambientale
Nel primo caso, ovvero quando sussiste una minaccia imminente che si verifichi un danno ambientale, Pizio SpA provvederà a:
• Ad inviare comunicazione al Comune, alla Provincia, alla Regione, nonché al Prefetto della Provincia. Tale comunicazione deve avere ad oggetto tutti gli aspetti pertinenti della situazione, ed in particolare le generalità, le caratteristiche del sito interessato, le matrici ambientali presumibilmente coinvolte e la descrizione degli interventi da eseguire. La comunicazione, non appena pervenuta al comune, abilita immediatamente l'operatore alla realizzazione degli interventi che seguono:
• Ad adottare , entro ventiquattro ore e a proprie spese, le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza;
Nel secondo caso, ovvero quando il danno ambientale si è verificato, Pizio SpA provvede a:
• comunicare tutti gli aspetti pertinenti della situazione alle autorità di cui all'articolo 304 del d.lgs.
152/06;
• ad attuare tutte le iniziative praticabili per controllare, circoscrivere, eliminare o gestire in altro modo, con effetto immediato, qualsiasi fattore di danno, allo scopo di prevenire o limitare ulteriori pregiudizi ambientali ed effetti nocivi per la salute umana o ulteriori deterioramenti ai servizi, anche sulla base delle specifiche istruzioni formulate dalle autorità competenti relativamente alle misure di prevenzione necessarie da adottare;
• le necessarie misure di ripristino di cui all'articolo 306 del d.lgs. 152/06.
8 MEZZI DI ESTINZIONE INCENDIO
L’impianto è dotato di un numero adeguato di estintori rispetto all’attività svolta e alla superficie dei locali di lavoro. Gli estintori risultano opportunamente segnalati da cartellonistica specifica.
8.1 NORME GENERALI PER IL CORRETTO UTILIZZO DELL’ESTINTORE
N. OPERAZIONE
1 Asportare l’estintore dalla sua sede e poggiarlo verticalmente a terra
2 mettere il palmo della mano ausiliaria sotto la leva più basso dell’estintore e sollevarlo per trasportarlo verso il luogo dell’incendio
3 porsi ad una distanza dal fuoco di circa 3-4 metri (se il fuoco è all’interno di una stanza, porsi fuori da essa e poggiare l’estintore per terra in posizione verticale localizzando la spina di sicurezza
4 Porsi dalla parte dell’impugnatura della spina di sicurezza, mettere il palmo della mano ausiliaria sulla parte ogivale del serbatoio dell’estintore e impugnare la spina di sicurezza con la mano da lavoro
5 Togliere con la mano da lavoro la spina di sicurezza con uno strappo secco avendo l’accortezza di tenere fermo l’estintore con la mano ausiliaria
6 Rimettere il palmo della mano ausiliaria sotto la leva più bassa dell’estintore ed afferrare la lanca con la mano da lavoro
7 Sollevare l’estintore con la mano ausiliaria e procedere verso il fuoco fino ad una distanza non superiore a 3-4 metri
8 Direzionare la lancia verso la base delle fiamme con la mano da lavoro e stringere con la mano ausiliaria le due leve
9 Indirizzare il getto a ventaglio ed alla base delle fiamme, partendo da quelle più vicine all’operatore
Dare sempre il fronte alle fiamme e le spalle alla via di fuga, se ciò non fosse possibile non procedere all’estinzione, dare l’allarme e iniziare l’evacuazione.
Se a circa 2 metri la temperatura fosse troppo alta per lo spegnimento, dare l’allarme e procedere con l’evacuazione.
Tabella delle tipologie di fuochi e dell’agente estinguente adatto.
6.2 EFFICIENZA DEI PRESIDI ANTINCENDIO E DI SICUREZZA
Al fine di garantire la corretta funzione dei presidi antincendio, il datore di lavoro ha l’obbligo di prevedere degli interventi di manutenzione ed i controlli sui sistemi, i dispositivi, le attrezzature e le altre misure di sicurezza antincendio adottate, interventi che devono essere effettuati nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari vigenti, delle norme di buona tecnica emanate dagli organismi di normalizzazione nazionali o europei o, in assenza di dette norme di buona tecnica, delle istruzioni fornite dal fabbricante e dall’installatore. L’efficienza dei presidi, pertanto, deve essere garantita tramite:
• Sorveglianza
• Controllo
• Manutenzione Sorveglianza
La sorveglianza è una misura di prevenzione che consiste nel controllo visivo atto a verificare che le attrezzature e gli impianti antincendio siano nelle normali condizioni operative, siano facilmente accessibili e non presentino danni materiali accertabili tramite esame a vista. La sorveglianza può essere effettuata dagli addetti al servizio antincendio normalmente presenti nelle aree protette, dopo aver ricevuto adeguate istruzioni. Tale attività si effettua con una periodicità maggiore rispetto al controllo periodico e consente di individuare per tempo eventuali carenze, guasti ed anomalie. Inoltre, in tal modo l’addetto al servizio antincendio acquisisce maggiore consapevolezza dell’importanza del proprio ruolo nel sistema di prevenzione dell’azienda. È evidente che la sorveglianza raggiunge i suoi obiettivi solo se le anomalie riscontrate sono immediatamente segnalate.
Controllo
Il controllo periodico consiste invece in una misura di prevenzione atta a verificare, con frequenza di norma semestrale, la completa e corretta funzionalità delle attrezzature e degli impianti, tramite l’effettuazione dei necessari accertamenti. L’attività di controllo periodica e la manutenzione deve essere eseguita da personale competente e qualificato; le anomalie riscontrate devono essere immediatamente eliminate.
Manutenzione
La manutenzione consiste in un’operazione o intervento finalizzato a mantenere in efficienza ed in buono
PRESIDIO
MANUTENZIONE CONTROLLO SORVEGLIANZA
ADDETTO
INCARICATO FREQUENZA ADDETTO
INCARICATO FREQUENZA ADDETTO
INCARICATO FREQUENZA
ESTINTORI Tecnico esterno Variabile Tecnico esterno 6 mesi Interno 3 mesi
IMPIANTI ELETTRICI Tecnico esterno Variabile Tecnico esterno 2 anni
3 anni Interno 3 mesi
SEGNALETICA DI SICUREZZA Tecnico esterno Variabile Tecnico esterno 6 mesi Interno 3 mesi
ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Tecnico esterno 4 anni Tecnico esterno 6 mesi Interno 3 mesi
USCITE DI SICUREZZA E VIE DI ESODO - Tecnico esterno 6 mesi Interno Settimanale
intervento.
INTERVENTO 1 SORVEGLIANZA ESTINTORI
Verificare che l’estintore sia presente e segnalato con apposito cartello
Verificare che l’estintore sia chiaramente visibile, immediatamente utilizzabile e l’accesso sia libero da ostacoli
Verificare che l’estintore non sia stato manomesso, in particolare non risulti manomesso o mancante il dispositivo di sicurezza per evitare azionamenti accidentali
Verificare che i contrassegni distintivi siano esposti a vista e siano ben leggibili
Verificare che l’indicatore di pressione, se presente, indichi un valore di pressione compreso all’interno del campo verde
Verificare che l’estintore non presenti anomalie quali ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni, incrinature dei tubi flessibili, ...
Verificare che l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto e alla maniglia di trasporto Verificare che il cartellino di manutenzione sia presente sull’apparecchio e sia correttamente compilato
INTERVENTO 2 SORVEGLIANZA IMPIANTI ELETTRICI (IMPIANTO E QUADRI) Verifica dell’intervento degli interruttori differenziali (tramite pressione del pulsante di test)
Verifica visiva dei collegamenti equipotenziali
INTERVENTO 3 SORVEGLIANZA SEGNALETICA DI SICUREZZA Verifica visibilità e razionale posizionamento
INTERVENTO 4 SORVEGLIANZA IMPIANTO ILLUMINAZIONE SICUREZZA Verifica Generale degli apparecchi con batterie interne o con alimentazione centralizzata:
a) verifica del grado di illuminamento dei locali, percorsi, scale di sicurezza, ostacoli, ausiliari di sicurezza,
b) verificare che la durata degli apparecchi di illuminazione di emergenza consenta l’agevole evacuazione del locale;
c) verifica l’integrità e leggibilità dei segnali di sicurezza in relazione alle distanze di visibilità d) verifica del degrado delle lampade o dei tubi fluorescenti (assenza di annerimento) e) verifica della presenza dell’eventuale led di regolare funzionamento
INTERVENTO 5 SORVEGLIANZA USCITE DI SICUREZZA E VIE DI ESODO
antincendio, mentre controllo, manutenzione, collaudo e revisione sono attività che devono essere svolte da personale esterno qualificato.
9 CHIAMATA DI EMERGENZA
Di seguito vengono indicati i numeri utili da utilizzare in caso di ogni specifica emergenza.
Si ricorda che è operativo il numero unico delle
EMERGENZE 112
: può essere chiamato 24 ore su 24 da qualsiasi telefono, fisso o cellulare, per segnalare situazioni di emergenza e richiedere il pronto intervento. Alla ricezione della telefonata l’operatore, una volta raccolti i dati utili, allerta l’organo competente.Contenuto della chiamata
COTENUTO DELLA CHIAMATA IN CASO DI EMERGENZA
Nome e cognome ________________________________________
Luogo da dove si chiama PIZIO SPA
Ubicatoin VIA BASTONE SNC– DALMINE (BG)
Descrizione dell’evento verificatosi SPIEGARE LA NATURA DELL’EMERGENZA Indicare il numero delle persone coinvolte
Regole fondamentali:
1 Mantenere la calma;
2 essere chiari nell’esposizione e concisi;
3 Rispondere alle domande che vengono poste dagli addetti degli Enti contattati;
4 A seguito di evacuazione, portare con se un telefono cellulare, dato come recapito telefonico ai soccorritori.