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L’idea progettuale nasce conseguentemente ad una reale committenza:
l’attuale Amministrazione Comunale di Casale Marittimo ha infatti la volontà di realizzare un museo civico, nel quale contenere i numerosi ed importanti reperti archeologici rinvenuti nel corso degli anni nel territorio, attualmente esposti in altri siti quali i Musei Archeologici di Firenze e di Cecina e il Museo Etrusco Guarnacci di Volterra. Sulla collina di Casalvecchio alcuni scavi archeologici hanno riportato alla luce i resti di un villaggio etrusco del VII sec.
a.C e gli edifici di un secondo insediamento, stabilitosi nel IV sec. a.C. Ma la scoperta più rilevante è quella della Necropoli di Casa Nocera, un complesso di sepolture di età orientalizzante, appartenute ai principi guerrieri etruschi che dominavano la zona. In quest’area sono state rinvenute le più antiche riproduzioni di grandi dimensioni a tutto tondo dell’arte etrusca, le due statue in pietra calcarea raffiguranti appunto i Principi Guerrieri. Al VI sec. a.C risale la thòlos delle Poggiarelle, eccezionale esempio di architettura funeraria, mentre l’epoca romana ha lasciato i resti di una Villa. All’Amministrazione Comunale, per la realizzazione di tale obiettivo, si è poi affiancata una Fondazione Culturale attiva nel settore della cultura e della promozione sociale, che si dedica allo sviluppo di progetti coerenti con tali attività; si è resa disponibile ad esaminare la fattibilità tecnico-economica dell’intervento nell’ipotesi di poter utilizzare un apposito spazio, destinato a mostre temporanee di arte moderna e contemporanea. Ecco che la prima idea progettuale si amplia e il museo civico diventa un più ampio Complesso Museale ed Espositivo. Il primo tentativo progettuale è stato quello di adeguare a nuova destinazione d’uso Villa Elisa, un fabbricato residenziale risalente al 1800 ed in buono stato di conservazione. Lo studio di fattibilità si è concluso con l’idea che l’intervento sarebbe sì possibile ma avrebbe due fondamentali limitazioni:
una ridotta accessibilità veicolare e l’insufficienza dello spazio, che necessiterebbe quindi un ampliamento. I secondo tentativo progettuale, oggetto della tesi, è quello di realizzare uno o più edifici ex-novo su un’area di 6896 mq, in parte però soggetta a vincolo cimiteriale di in edificabilità (1405 mq), che il Regolamento Urbanistico indica come area multifunzionale attrezzata da destinare ad attività di interesse collettivo. Si tratta di un’area semi – pianeggiante, caratterizzata da un’accessibilità particolarmente favorevole, in quanto avviene dal parcheggio pubblico di Via della Madonna, strada principale di accesso al paese: la nuova attività impone il potenziamento
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5 di quest’ultimo, affrontato in tale sede progettuale. Un forte input di progetto è dato dalla notevole bellezza paesaggistica del contesto, “valore aggiunto”
rispetto alle altre caratteristiche del sito, in modo particolare la vallata in direzione sud-ovest. Ecco il perché delle grandi vetrate che rendono l’involucro trasparente e fanno sì che il panorama sia proiettato all’interno dell’edificio.
Altra peculiarità del luogo riguarda i materiali, in particolare la pietra, che ricopre intere facciate del centro storico medioevale e che ho deciso di riproporre nei setti ciechi e nei pilastri, i quali si vanno a fondere e confondere con i muri che reggono il sottostante terrapieno o con quelli che accompagnano l’andamento altimetrico del terreno circostante. Altro punto di partenza per la progettazione riguarda la scelta di alcune particolari tecniche costruttive, finalizzate a favorire il benessere termo igrometrico della costruzione: la struttura portante prefabbricata ed interamente nascosta ha tra i suoi componenti elementi orizzontali per il solaio di copertura e pannelli di tamponamento a taglio termico che rispettano le prescrizioni della Legge 311/2006 in termini di trasmittanza. Per le ampie coperture piane, in parte praticabili ed in parte accessibili esclusivamente per la manutenzione, ho proposto porzioni di tetto verde, tecnologia costruttiva che migliora in modo significativo le prestazioni energetiche ed ambientali dell'edificio e che allo stesso tempo lo integra al contesto. Su alcune facciate trasparenti ho utilizzato i frangisole, che, filtrando e modulando la giusta quantità di luce, consentono di regolare temperatura e luminosità dell’ambiente interno e di raggiungere la condizione di benessere ottimale. Per quanto riguarda la distribuzione degli spazi, peculiarità progettuale è l’unicità del percorso, che accompagna i visitatori prima all’interno del Museo Archeologico poi nella Sala per Esposizioni Temporanee. Il primo si sviluppa su un unico livello ed è caratterizzato da 5 sale espositive consecutive e da altri spazi di interesse collettivo quali una sala proiezioni, un’aula didattica – laboratorio, una zona ristoro e un book – shop oltre ai servizi. L’edificio dedicato agli allestimenti della fondazione si sviluppa su tre livelli; si tratta di un doppio volume, che può contenere anche opere più alte rese così visibili da più punti di vista, caratterizzato da una copertura praticabile dedicata a mostre all’aperto. In entrambe le strutture si trovano magazzini, depositi e uffici, spazi ovviamente dedicati al personale addetto.
