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La scelta tra condurre le attività di ricerca e sviluppo all’esterno oppure all’interno dell’impresa non è così scontata perché ha degli effetti rilevanti sul sistema di sviluppo dell’innovazione

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Academic year: 2021

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Premessa

In un ambiente in continua evoluzione come quello attuale, un’azienda che voglia differenziarsi ed avere performance migliori delle altre, dovrà adottare strategie che abbiano come obiettivo quello di stabilire una posizione di vantaggio competitivo.

Esistono diverse strategie da poter adottare ma per creare valore occorre identificare le nuove opportunità e sviluppare, all’interno dell’impresa, tutti i processi per sfruttarle con efficienza.

La soluzione ottimale diventa quindi adottare strategie innovative che prevedano principalmente l’introduzione di nuovi processi o nuovi prodotti.

In entrambi i casi si tratta di processi complicati caratterizzati da elevata incertezza nei risultati, ma si può cercare di ridurre i rischi legati a tale incertezza attraverso attività di ricerca e sviluppo.

Sono attività fondamentali che richiedono notevoli investimenti e per questo motivo le imprese possono decidere di instaurare rapporti di collaborazione con altre aziende.

Negli ultimi anni, tra le forme collaborative si è sviluppato l’outsourcing che garantisce alle imprese vantaggi in termini di rapidità di applicazione delle innovazioni, condivisione degli investimenti e quindi frazionamento dei rischi.

La scelta tra condurre le attività di ricerca e sviluppo all’esterno oppure all’interno dell’impresa non è così scontata perché ha degli effetti rilevanti sul sistema di sviluppo dell’innovazione. Da ciò ne deriva l’importanza di una corretta progettazione e gestione del sistema innovativo.

Purtroppo non è sufficiente svolgere efficienti attività di R&S per un buon processo innovativo; occorre considerare la presenza di diverse barriere interne all’azienda che ostacolano il cambiamento tra cui troviamo il successo passato, la struttura esistente e la cultura dominante.

Per evitare di essere “schiacciati” da questi ostacoli, diventa fondamentale adottare una strategia innovativa che tenga conto della posizione di mercato occupata dall’azienda, della dimensione, delle competenze disponibili, dell’immagine posseduta e degli obiettivi di lungo periodo.

Vista in quest’ottica sembra che l’azienda debba operare tenendo conto solo delle proprie caratteristiche interne ma non è esattamente così. Ciascuna impresa, infatti, non opera da sola nel mercato ma è circondata da concorrenti pronti a intaccare il vantaggio competitivo raggiunto.

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Per questo motivo le aziende possono, e in un certo senso devono, adottare delle strategie di difesa dei propri profitti, tra le quali rivestono una certa importanza le strategie di protezione. Il brevetto è certamente lo strumento più utilizzato perché permette di avere una sorta di monopolio temporaneo di sfruttamento dell’invenzione in un territorio e per un periodo ben determinati, al fine di impedire ad altri di produrre, vendere o utilizzare la propria invenzione senza autorizzazione.

E’ proprio su questi temi che si sviluppa l’elaborato diviso in quattro capitoli. Il primo capitolo è destinato all’analisi del vantaggio competitivo e dei fattori chiave che lo determinano. Ciò che ne emerge è che il modo principale per creare e mantenere tale vantaggio è innovare.

Di innovazione si tratterà nel secondo capitolo partendo dall’analisi delle due principali tipologie cioè le innovazioni di processo e di prodotto. Risulta chiaro che in entrambi i casi sono indispensabili investimenti in attività di ricerca e sviluppo. Non sempre però le imprese riescono a provvedere a questi investimenti da sole; per questo motivo è diventato sempre più frequente instaurare delle collaborazioni con altre imprese allo scopo non solo di dividersi le spese ma anche i rischi derivanti da queste operazioni caratterizzate da risultati profondamente incerti.

Nel terzo capitolo si affronterà il tema degli ostacoli che si incontrano in un processo innovativo. Si tratta non solo di ostacoli economici – per una strategia efficace sono necessari notevoli investimenti – ma anche di ostacoli interni all’azienda quali il successo passato, la struttura esistente e la cultura dominante.

Per superare tali ostacoli la soluzione migliore è quella dell’adozione di una strategia innovativa che non si concentri solo sulle caratteristiche interne dell’azienda, ma che guardi anche all’esterno tenendo conto della concorrenza.

Sono proprio i concorrenti i principali elementi che contribuiscono a erodere il vantaggio competitivo raggiunto quindi le imprese devono mettere in atto delle strategie che permettano loro di conservare i profitti. Tra queste, le principali sono le strategie di protezione che vengono adottate con lo scopo principale di impedire l’imitazione da parte della concorrenza.

Lo strumento principale per impedire lo sfruttamento dell’invenzione è il brevetto: un titolo giuridico che conferisce il diritto di disporre dell’invenzione in maniera esclusiva, con la possibilità di trasferire ad altri tale diritto attraverso un contratto di licenza.

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Non tutte le invenzioni, però, possono essere brevettate. Devono possedere delle caratteristiche particolari stabilite dalla legge senza le quali non si può avviare il processo di brevettazione.

In sostanza il brevetto è considerato come uno strumento che aumenta la capacità di un’azienda di beneficiare delle proprie invenzioni ma di per sé non è garanzia di successo commerciale. Perché possa fornire un beneficio tangibile deve essere sfruttato efficacemente.

Proprio per verificare l’importanza o meno di possedere un brevetto, nella parte conclusiva del lavoro di Tesi è stata realizzata un’analisi sulle performance di due gruppi di aziende, che operano nello stesso settore innovativo, caratterizzati dalla presenza o meno di un valore positivo alla voce “Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzazione delle opere di ingegno” dello Stato Patrimoniale.

E’ stato considerato un campione di 150 aziende che operano in un settore innovativo come quello della fabbricazione, riparazione e manutenzione di apparecchi medicali e chirurgici ed è stato diviso in due gruppi; uno composto dalle aziende che presentano un valore del brevetto positivo e uno formato da aziende che presentano un valore pari a zero.

Tutti i dati relativi alle aziende sono stati estrapolati dalla banca dati AIDA e sono stati costruiti i bilanci di gruppo per poi determinare gli indicatori necessari allo sviluppo dell’analisi economico-finanziaria.

Tale analisi è stata divisa in tre parti per giungere alla determinazione della situazione patrimoniale-finanziaria, della situazione di liquidità e della situazione economica.

Lo scopo di questo studio è verificare se esistono e quali sono le differenze nelle performance economico-finanziarie dei due gruppi di aziende considerati.

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