LEGENDA:
Pericolosità P1
Pericolosità P2
Pericolosità P3
Progetto di un edificio sportivo polifunzionale nel nuovo campus scolastico di pontedera_Candidato: Christian Preziosi_Matricola: 455002_Relatori: Prof. Arch. Luca Lanini, Dott. Arch. Giovanni Santi Ph.D._DESTeC_Scuola di Ingegneria_a.a. 2017/2018_Tavola 5
Elementi di Storia recente della città di Pontedera
1_POSIZIONE STRATEGICA E
FERROVIA COME TRAINO
Il fattore trainante che ha permesso la tra-sformazione di Pontedera è indubbiamente la posizione strategica dell’antico nucleo. Dapprima fu influenzato dalla presenza di un fiume navigabile come l’Arno, poi dal ponte sul fiume Era da cui prende il nome, e successivamente dalla costruzione della linea ferroviaria Leopolda negli anni 40 del XIX secolo. La ferrovia rappresentava un’o-pera strategica, che permetteva un rapido collegamento merci con i principali centri della Toscana e da qui a quelli del territorio nazionale.
Sarà proprio grazie a questa capacità di tra-sporto merci della linea ferrata, oltre a quella preesistente del fiume, che gli insediamenti verranno spinti al passaggio da una econo-mia di tipo agricolo ad una di tipo commer-ciale-industriale.
2_SECONDA METÀ
DELL’OTTO-CENTO
La seconda metà dell’ottocento porterà principalmente allo sviluppo del comparto tessile, seguito da altre attività agenti nella produzione di materiali edili, nell’agroali-mentare, nell’editoria e nella meccanica. Grazie all’energia elettrica, sarà la pianura, che nel caso di Pontedera occupa per quasi due terzi del territorio comunale, a diventare il luogo preposto per lo sviluppo delle atti-vità industriali. La città, caratterizzata dalla presenza di molteplici edifici con copertura a shed (in italiano definite a “dente di sega”), diventerà il bacino di manodopera della causa capitalistica, portando al fenomeno dell’inurbamento con conseguente rapida espansione territoriale dovuta alla creazio-ne di villaggi operai, e sobborghi periferici necessari per ospitare i lavoratori.
3_LO STABILIMENTO PIAGGIO
Sarà a seguito di queste trasformazioni che avverrà nel 1923 la svolta per la città di Pontedera con il trasferimento in città dello stabilimento della Società Piaggio & C. che la guiderà verso una fase di espansione eco-nomica importante.
Lo sviluppo degli insediamenti seguirà quindi il tipico andamento lineare delle città tagliate da un grande elemento di comuni-cazione quale la ferrovia. Verranno costruiti una serie di quartieri, tra cui “l’Oltrera” e il villaggio Piaggio, che daranno il via ad una fase di espansione in ogni direzione. In questa fase non mancheranno interventi importanti dal punto di vista urbanistico. In linea con altre città europee si andranno ad aprire grandi viali, a pianificare la città non solo per quanto riguarda il costruito, ma an-che per quanto riguarda la presenza di aree verdi e parchi pubblici.
4_LA DEINDUSTRIALIZZAZIONE
Negli ultimi anni, il “normale” processo di deindustrializzazione ha portato all’abban-dono di alcuni insediamenti produttivi. Que-sto ha lasciato la pesante eredità di dover ridonare vita agli edifici dismessi prima che cadano in uno stato di degrado assoluto. Per ottemperare a questa nuova esigenza, alcuni dei servizi fondamentali per la comu-nità sono stati trasferiti negli edifici dal note-vole valore storico archeologico industriale lasciati vuoti, ma al prezzo di non distribuire in maniera capillare tutta una serie di fun-zioni, che avrebbero potuto dare un’anima ad alcuni quartieri. Riuso è diventata la paro-la chiave per tutte quelle città che hanno subito una importante espansione durante la fase del dopoguerra e che oggi si trovano a far fronte alle dimissioni dovute dalla delo-calizzazione e dalla crisi economica.
5_RINASCITA
In uno degli edifici produttivi dismessi della fabbrica Piaggio è sorta la nuova biblioteca comunale “Giovanni Gronchi” di Pontedera. Rappresenta il più evidente esempio di op-portunità che possono sorgere dalla dein-dustrializzazione.
6_VILLAGGIO SCOLASTICO
Lo sviluppo della città ci fa capire come una crescita economica improvvisa abbia fatto sì che attività principali non inerenti la vita di fabbrica fossero spinte in territori più esterni. Un palese esempio è rappresentato proprio dalle scuole secondarie di secondo grado.
RU Individuazione cartografica
delle zone omogenee
Dato il carattere comunale o talvolta sovra comunale di questa pianificazione, è intui-bile che questo rappresenti l’ultimo livello di governo del territorio. Il R.U., oltre a definire tutti gli elementi tecnici della progettazione, va a dividere lo spazio del territorio comuna-le in zone omogenee, sulla base dell’utilizzo presente o previsto.
PGRA Rischio idraulico
Il rischio idraulico invece rappresenta l’incro-cio tra la pericolosità idraulica e le sue po-tenziali conseguenze negative richiamando come elementi a rischio il numero di abitan-ti, il tipo di attività economiche, gli impianti IPPC ed aree protette, etc. Per cui due zone caratterizzate dalla stessa pericolosità po-tranno avere un rischio completamente diverso in base al numero di utenti e alla tipologia di strutture o di attività presenti.
PGRA Pericolosità idraulica
La pericolosità riporta l’associazione tra la distribuzione di frequenza di eventi di pioggia di intensità fissata (superiori a 50mm/h) e le caratteristiche di risposta di bacini di particolari dimensioni. La zona di riferimento è situata in categoria P2. Per questo tipo di classe le prescrizioni sono riportate nell’articolo 9 e 10 della disciplina di piano.
BICIPLAN PONTEDERA Rete
ciclabile strategica
L’obiettivo fondamentale del piano è quello di promuovere un modello sostenibile di mobilità, alternativo a quello fondato sull’uso esclusivo dell’auto privata. Per far questo occorre quindi realizzare non delle singole piste ciclabili, bensì una rete di percorsi ciclabili, sicuri, interconnessi con altre modalità di trasporto, e servizi e strutture dedicate. Questa tavola mostra gli obiettivi che si intende raggiungere nella sua interezza.
BICIPLAN PONTEDERA Stato di
attuazione ciclabile
Analizzando la tavola dello stato di attuazione, si può constatare la difficoltà riscontrata da parte degli enti pubblici nella realizzazione della rete. Infatti anche prendendo in esame la sola viabilità ciclabile strategica si nota che lo stato di realizzazione risulta ancora piuttosto lontano dalla sua conclusione.
RU corografia dei vincoli
Nel capo VI del titolo I invece vengono ripor-tate le specifiche per i vari tipo di vincolo che possono essere presenti. Dalla Tavola 2, che rappresenta la corografia dei vincoli, non si individuano porzioni soggette ad alcun tipo di vincolo. Tuttavia, la parte sud dell’area ri-sulta sottoposta alle tutele riportate alla lett. c.) art. 142 D.Lgs n. 42/2004 per aree limitrofe a fiumi, torrenti e corsi d’acqua e le relative sponde per una fascia di 150m.
Analisi dei principali piani urbanistici relativamente all’area di progetto
LEGENDA:
Aree destinate a verde e attrezzature pubbliche
Insediamenti recenti a carattere residen- ziale da completare
Aree a carattere privato destinate ad attività e servizi di interesse generale Comparto di particolare interesse Ambito turistico ricettivo e per il tempo libero
LEGENDA:
Vincolo di rispetto delle risorse idriche Confini comunali
Aree tutelate per legge - Fiumi, torrenti e corsi d’acqua e le relative sponde
per una fascia di 150m
Fascia di rispetto della viavilità
LEGENDA:
Ciclopiste esistenti
Ciclopiste di progetto
LEGENDA:
Classe R1 rischio molto elevato
Classe R2 rischio elevato
Classe R3 rischio medio
Classe R4 rischio basso
1882
1947
1966
1972
1987
1997
A sinistra in alto: Il ponte sul fiume Arno nel 1918 A sinistra in basso: L’antica stazione di Pontedera nel 1918
A sinistra in alto: Panorama dalla stazione ferroviaria el 1912
A sinistra in basso: Panorama di via Dante nel 1918
A sinistra in alto: Vecchie fonderie dismesse. Foto attuale.
A sinistra in basso: Zone ex produttive utilizzate a par-cheggio. Foto attuale
A sinistra in alto: L’ingresso della fabbrica Piaggio & co. A sinistra in basso: Una visione generale dello stabili-mento prima dei bombardamenti
A sinistra: Foto dell’inaugurazione della nuova biblio-teca Giovanni Gronchi ricavata da un’area produttiva dismessa nel 2014
A sinistra: L’ingresso pedonale della zona scolastica attraverso il ponte sul fiume Era. Foto attuale