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Crpa

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SETTEMBRE 2012

cerca e sperimentazione Ri

BENESSERE ANIMALE

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elle porcilaie da svez- zamento e ingrasso, le soluzioni di stabu- lazione adottate ge- neralmente non sono in grado di soddisfare le esigenze comporta- mentali del suino e, in particolare, non permettono la manifestazio- ne del comportamento esplorativo espresso principalmente tramite il grufolamento. L’attività esplora- tiva, che l’animale effettua per la ricerca di cibo o di un luogo ido- neo per riposare e per conoscere l’ambiente, mantiene una forte motivazione anche nei suini in allevamento, portando alla com- parsa di comportamenti anoma- li, quali stereotipie e apatia, che possono dare luogo a fenomeni estremamente dannosi, come le morsicature a code e orecchie.

Per questo motivo, all’interno dei box vengono utilizzati degli

“arricchimenti ambientali”, per ridurre l’incidenza o la gravità di questi comportamenti anomali e indesiderati.

Su questo delicato argomento si sono espressi sia l’Autorità euro- pea per la sicurezza alimentare (EFSA) e le associazioni ani- maliste presso l’Organizzazione mondiale della sanità animale (OIE) attraverso una serie di

«raccomandazioni», sia l’Unione europea e l’Italia, rispettivamen- te con la Direttiva 2008/120/Ce e con la Nota del 2 marzo 2005 e il Decreto legislativo 7 luglio 2011, n. 122.

Le raccomandazioni EFSA

Il gruppo di esperti scientifici sulla salute e sul benessere degli animali dell’EFSA ha realizzato tre pareri scientifici sul benessere dei suini nelle fasi di svezzamento (2005) e ingrasso (2007) e sulla morsicatura alle code (2007), nei quali è riportata una serie di conclusioni e raccomandazioni sugli arricchimenti ambientali.

Di seguito, vengono richiamate le principali:

• ogni suino deve avere accesso a materiali manipolabili distrug- gibili, quali paglia o altri ma-

teriali fibrosi non dannosi alla salute e privi di altri possibili effetti negativi;

• oggetti non distruggibili, come catene, bastoncini in gomma masticabili, palle o pneumatici, non sono sufficienti a soddisfare le esigenze comportamentali dei suini e a ridurre il rischio di morsicature alle code; possono essere utilizzati per arricchire ulteriormente il box, ma non possono sostituire i materiali distruggibili;

• l’uso di materiali da lettiera in combinazione con il pavimento fessurato crea problemi nella ge-

ALESSANDRO GASTALDO Crpa spa, Reggio Emilia SARA BARBIERI Dipartimento di Scienze Veterinarie e Sanità Pubblica, Università di Milano

Gli “arricchimenti ambientali” del box per ridurre i comportamenti anomali che possono causare fenomeni molto dannosi, come le morsicature alle orecchie e alla coda.

I materiali manipolabili

nell’allevamento suino

Esempi di arricchimenti ambientali per i suini da svezzamento.

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stione degli effluenti zootecnici.

Tuttavia, una piccola quantità di paglia trinciata in rastrellie- ra, se sufficiente per consentire ai suini di grufolare, può essere utilizzata come arricchimento ambientale quando è presente un pavimento fessurato;

• la morsicatura della coda è con- siderata un comportamento anormale nei suini. L’assenza di paglia o di un altro substra- to che permetta all’animale di

“esplorare” è un rilevante fatto- re di rischio legato all’insorgen- za di questo comportamento.

Notevole importanza hanno la quantità di paglia (meglio una lettiera permanente che una fornitura limitata tramite ra- strelliera) e la sua forma (paglia lunga e trinciata).

Le associazioni animaliste presso l’OIE nel 2010 hanno indicato che la morsicatura della coda è dovuta a diversi fattori ma, so- prattutto, all’impossibilità di

manifestare il comportamento esplorativo e di ricerca del cibo.

Secondo queste associazioni la ricerca scientifica ha individuato, fra le principali cause di questo fenomeno, un ambiente privo di stimoli, l’assenza di paglia e l’utilizzo di pavimento fessurato, stabilendo che, per combatterlo efficacemente, bisogna fornire ai suini materiali adeguati di arric- chimento ambientale, come la paglia.

Le norme in vigore

La Direttiva 2008/120/Ce del Consiglio del 18 dicembre 2008, che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini, sotto- linea che gli animali «… devono avere accesso permanente a una quantità sufficiente di materiali che consenta loro adeguate attivi- tà di esplorazione e manipolazio- ne (paglia, fieno, legno, segatura, compost di funghi, torba o un

miscuglio di questi) senza com- prometterne la salute».

Inoltre, una disposizione specifi- ca per suinetti e suini all’ingrasso indica che «qualora si manifesti- no segni di lotta violenta, occor- re immediatamente indagare le cause e adottare idonee misure, quali fornire agli animali abbon- dante paglia, se possibile, oppure altro materiale per esplorazione».

Il quadro europeo si completa con la Raccomandazione relati- va ai suini, adottata il 2 dicembre 2004 dal Comitato permanente della convenzione europea per la protezione degli animali negli allevamenti, che in relazione ai materiali manipolabili indica che

«tutti i suini in ogni momento devono avere accesso a quantità adeguate di materiali per le attivi- tà di ricerca e manipolazione (tra cui il grufolamento), quali paglia, fieno, stocchi di mais, erba, torba, terra, legno e corteccia, al fine di ridurre il rischio di disturbi com-

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portamentali e lesioni. L’uso di tali materiali non deve risultare dannoso per il benessere e la sa- lute dei suini».

In Italia è vigente il recente De- creto legislativo 7 luglio 2011, n. 122, che riporta, in pratica, in- dicazioni analoghe a quelle della Direttiva 2008/120/Ce.

Infine, nella Nota 2 marzo 2005 del ministero della Salute sulle procedure per il controllo del benessere animale negli al- levamenti suini, vengono ripor- tate, fra l’altro, le interpretazioni di alcuni punti controversi della normativa, fra cui quello relativo alla tipologia di materiale idoneo alle attività di esplorazione e ma- nipolazione.

Secondo questo documento, i suini devono avere accesso per- manente a una sufficiente quan- tità di materiale per le attività di esplorazione e manipolazione, quali paglia, fieno, legno, sega- tura, composti di funghi, torba o miscugli di questi materiali.

L’uso del materiale manipolabile deve essere tale da non compro- mettere la salute e il benessere degli animali allevati. Nella scelta della natura del materiale da uti- lizzare dovrà essere presa in con- siderazione in particolare la man- canza di tossicità dei prodotti ma, nel caso di allevamenti esistenti, occorre tenere presente anche il rischio che un materiale manipo- labile, se non idoneo, possa com- promettere l’efficienza dei sistemi di evacuazione degli effluenti zo- otecnici con conseguenze negati- ve sulla salute e sul benessere dei suini. In questi casi, è consentito di ricorrere a materiali più grosso- lani o di altra natura.

Diverse soluzioni allo studio

Il Centro ricerche produzioni animali, in collaborazione con l’Università di Milano per gli aspetti sanitari e comportamen-

tali, sta ultimando uno studio sull’utilizzo di arricchimenti am- bientali in box a pavimento pieno con defecatoi esterni fessurati per suini da ingrasso. Le tesi a con- fronto sono il tronchetto di legno sospeso a catena e la paglia som- ministrata in modeste quantità mediante rastrelliera a parete.

I dati raccolti riguardano in particolare gli aspetti zootecnici (accrescimenti medi giornalieri e indici di conversione alimentare);

sanitari (numero decessi e/o scar- ti, tipo e numero di trattamenti veterinari, lesioni corporee, inte- grità della coda, altre problema- tiche sanitarie); comportamentali (riposo, attività, interazione fra soggetti, fra soggetti e arricchi- mento ambientale e fra soggetti e box, novel object test) e rilievi qua- litativi al macello.

I materiali utilizzati

La legislazione richiede per i suini l’accesso costante a una qualche forma di arricchimento ambien- tale, inteso come presenza di sub- strati manipolabili, quali la paglia, ossia materiali che permettano ai suini comportamenti tipici della specie e che, nello stesso tempo, non abbiano effetti negativi sulla salute degli animali.

La modalità di presentazione agli animali dei materiali manipolabili è molto importante: oltre alla let- tiera permanente o alle balle/bal- loni, possono essere somministrati

in modeste quantità a “terra” o in rastrelliera/dispenser e in diverse forme, quali, per esempio, la paglia sciolta (lunga o trinciata) o com- pressa in pellets. I risultati ottenuti con queste soluzioni sono general- mente inferiori rispetto alla lettiera di paglia ma notevolmente superio- ri ad altri materiali.

Questi materiali da lettiera pre- sentano - alcuni più altri meno - un’incompatibilità con la pre- senza del pavimento fessurato e di sistemi di allontanamento rapido degli effluenti zootecni- ci. In questi casi, la Nota del ministero della Salute permet- te negli allevamenti esistenti di utilizzare materiali alternativi, anche non distruggibili, che non siano comunque dannosi o tossici per i suini.

Fra i materiali più utilizzati, si ri- cordano le catene/corde sospese;

gli oggetti (tronchetti di legno, tubi di gomma morbida o anelli di gomma rigida) sospesi a cate- ne/corde; gli oggetti a terra, come palle, tronchetti di legno e og- getti vari di gomma. Nel caso si scelgano questi materiali, va con- siderato che, se l’arricchimento non è modificabile (la cosiddetta

“distruggibilità”) o se si imbratta facilmente con feci/urine, risulta sicuramente meno efficace nella sua capacità di “attrarre” il suino, con ripercussioni gravi sull’au- mento dei fenomeni di aggressi- vità e di morsicatura a code e/o orecchie.

Rastrelliera per la somministrazione di paglia nei box per suini da ingrasso.

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