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REGIONE LAZIO

DELIBERAZIONE N. DEL

PROPOSTA N. 13662 DEL 01/08/2019 GIUNTA REGIONALE

STRUTTURA PROPONENTE

ASSESSORATO PROPONENTE

DI CONCERTO

Direzione: INCLUSIONE SOCIALE

Area: FAMIGLIA, MINORI E PERSONE FRAGILI

Prot. n. ___________________ del ___________________

OGGETTO: Schema di deliberazione concernente:

(ALAGIA SERENA) (SAMMARONE TONINO) (A. MAZZAROTTO) (V. MANTINI)

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

L' ESTENSORE IL RESP. PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE RESPONSABILE IL DIRETTORE REGIONALE

POLITICHE SOCIALI E WELFARE

(Troncarelli Alessandra) ___________________________

L'ASSESSORE

___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

IL DIRETTORE

ALL'ESAME PREVENTIVO COMM.NE CONS.RE

COMMISSIONE CONSILIARE: VISTO PER COPERTURA FINANZIARIA:

Data dell' esame:

con osservazioni senza osservazioni

SEGRETERIA DELLA GIUNTA Data di ricezione: 02/08/2019 prot. 641 ISTRUTTORIA:

____________________________________ ____________________________________

IL RESPONSABILE DEL PROCEDIMENTO IL DIRIGENTE COMPETENTE

____________________________________ ____________________________________

IL SEGRETARIO DELLA GIUNTA IL PRESIDENTE

Approvazione schema di Protocollo d'intesa tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini per il rapporto di collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione di interventi volti a sostenere il progetto di convivenza protetta per genitori con figli denominato "Casa di Leda".

___________________________

IL DIRETTORE DELLA DIREZIONE REGIONALE Bilancio, Governo Societario, Demanio e Patrimonio

Pagina 1 / 1 Pagina 1 / 7 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI

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Oggetto: Approvazione schema di Protocollo d’intesa tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini per il rapporto di collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione di interventi volti a sostenere il progetto di convivenza protetta per genitori con figli denominato “Casa di Leda”.

LA GIUNTA REGIONALE

SU PROPOSTA dell’Assessore alle Politiche Sociali e Welfare

VISTI - lo Statuto della Regione Lazio;

- la legge regionale 18 febbraio 2002, n. 6 “Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative alla dirigenza e al personale regionale”;

- il regolamento regionale 6 settembre 2002, n. 1, “Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta Regionale”;

- la deliberazione della Giunta Regionale 5 giugno 2018, n. 268 con la quale è stato conferito al dott. Valentino Mantini l’incarico di Direttore della Direzione regionale per l'Inclusione Sociale;

- la direttiva del Segretario Generale, prot. n. 337598 del 6 giugno 2018, con la quale, nelle more dell’attuazione da parte dei Direttori delle neoistituite Direzioni regionali, al fine di garantire la continuità amministrativa, sono state collocate le Aree afferenti alle soppresse Direzioni regionali all’interno delle Direzioni di nuova istituzione, attraverso il criterio della competenza funzionale e sulla scorta delle declaratorie delle competenze approvate con la deliberazione della Giunta Regionale del 24 aprile 2018, n. 203;

- la determinazione del Direttore della Direzione regionale per l’Inclusione sociale n.

G07578 del 4 giugno 2019 ad oggetto “Rimodulazione delle funzioni e delle competenze delle Aree della Direzione regionale per l'Inclusione sociale (Det. n. G08636 del 09/07/2018). Recepimento della direttiva del Segretario Generale del 24 maggio 2019, prot.

n. 0398621”, con la quale è stata istituita, tra le altre, l’Area “Famiglia, Minori e Persone fragili”;

- l’atto di organizzazione n. G08658 del 25 giugno 2019, avente ad oggetto:” Assegnazione del personale non dirigenziale alle Aree della Direzione regionale per l’Inclusione sociale - DE n. G07578 del 04/06/2019”;

- - l’atto di organizzazione n. G09824 del 18/07/2019, con il quale è stato conferito l’incarico dell’Area “Famiglia, Minori e Persone fragili” al dott. Antonio Mazzarotto;

- la legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme sul procedimento amministrativo”;

- il T.U.E.L., approvato con il D.lgs 267/2000;

- la legge 8 novembre 2000, n. 328, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”;

- la legge 21 aprile 2011, n. 62, “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”;

- la legge 26 luglio 1975, n. 354, “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà”;

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- la legge regionale 8 giugno 2007, n. 7 “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”;

- la legge regionale 10 agosto 2016, n. 11, “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio”;

ATTESO che la legge 8 novembre 2000, n. 328 prevede, in particolare:

- all’art. 1, comma 5 che alla gestione ed all’offerta dei servizi del sistema integrato provvedono soggetti pubblici nonché, in qualità di soggetti attivi nella progettazione e nella realizzazione concertata degli interventi, organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione, organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati;

- all’art. 5, comma 1 che, per favorire l’attuazione del principio di sussidiarietà, gli enti locali e le regioni, nell’ambito delle risorse disponibili, promuovono azioni per il sostegno e la qualificazione dei soggetti operanti nel Terzo Settore;

- all’art. 6 che i Comuni "nell'esercizio delle loro funzioni provvedono a promuovere, nell'ambito del sistema locale dei servizi sociali a rete, risorse della collettività tramite forme innovative di collaborazione per lo sviluppo di interventi di auto-aiuto e per favorire la reciprocità tra cittadini nell'ambito della vita comunitaria";

- all’art. 19 che i Comuni provvedono a definire il piano di zona che individua, fra l'altro, le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle Amministrazioni statali, con particolare riferimento all'Amministrazione penitenziaria e della giustizia;

VISTE in particolare, le seguenti disposizioni di legge:

- la legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme sul procedimento amministrativo”, che all’

art. 15 (Accordi tra pubbliche amministrazioni), stabilisce che le amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune;

- la legge 21 aprile 2011, n. 62, “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”, che al comma 2 dell'art. 4 prevede che il Ministro della Giustizia può stipulare con gli enti locali convenzioni volte ad individuare le strutture idonee ad essere utilizzate come Case Famiglia Protette;

- la legge regionale 8 giugno 2007, n. 7 “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio”, in particolare all’art. 12, comma 1 a bis) “La Regione, nell’ambito delle proprie competenze, opera per promuovere il miglioramento della condizione carceraria, con gli obiettivi, in particolare, di […]:favorire la realizzazione di strutture destinate alla detenzione delle detenute madri con figli di età non superiore ai sei anni ai sensi della legge 21 aprile 2011, n. 62 (Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto fra detenute madri e figli minori);

- la legge regionale 10 agosto 2016, n. 11, “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali della Regione Lazio in particolare, quanto disposto dall’art. 16, Politiche in favore delle persone sottoposte a provvedimenti penali, in merito alla promozione di servizi ed interventi volti in particolare a migliorare le condizioni di vita nelle carceri, informare sulle possibilità e sulle procedure per ottenere l’esecuzione penale esterna e favorire le misure alternative alla detenzione, sostenere l’accoglienza ed il reinserimento sociale, abitativo e lavorativo delle persone soggette a misure alternative alla detenzione, sostenere i diritti delle persone detenute ai sensi della legge regionale 8 giugno 2007, n. 7 (Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio) e promuovere tutte le attività

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formative interne alla struttura detentiva, che permettono alle persone sottoposte a provvedimenti penali coercitivi, sia di aumentare il proprio livello di istruzione e sia di imparare nuove professionalità utili al loro reinserimento nella società e nel mondo del lavoro;

- la legge regionale 28 dicembre 2018, n. 13 “Legge di Stabilità Regionale 2019”, art. 4 che prevede l’istituzione nell’ambito del programma 02 “Casa circondariale e altri servizi” della missione 02 “Giustizia” di un apposito fondo di parte corrente pari ad euro 250.000,00 per ciascuna annualità 2019 e 2020, per la realizzazione di attività rivolte alla popolazione detenuta;

- il D.P.R. 230/2000, Regolamento di esecuzione dell'Ordinamento Penitenziario, che prevede: all'art. 1, comma 2, che il trattamento rieducativo "è diretto, inoltre, a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale", e all'art. 68, comma 6, che le Direzioni degli Istituti e degli UEPE "curino la partecipazione della comunità al reinserimento sociale dei condannati e le possibili forme di essa";

RICHIAMATA la deliberazione del Consiglio regionale del 24 gennaio 2019, n. 1, con la quale è stato approvato il Piano sociale regionale denominato "Prendersi cura, un bene comune" in base al quale la Regione Lazio, per il reinserimento dei detenuti e delle persone sottoposte a misure di sicurezza detentiva presso le residenze per l’esecuzione di misure di sicurezze, nell’ambito delle proprie competenze, promuove il miglioramento della condizione carceraria, con l’obiettivo di favorire il ricorso a misure alternative alla detenzione, con particolare attenzione per le detenute madri con figlie, potenziando il sistema integrato il sistema integrato di rete sociale regionale, nonché promuovendo l’individuazione e l’istituzione delle case famiglia protette di cui all’art. 4 della L. 21 aprile 2011, n. 62;

CONSIDERATO che il Comune di Roma Capitale:

- con deliberazione di Giunta Capitolina n. 145 dell'8 maggio 2015, ha manifestato l'interesse all'assegnazione in comodato d'uso gratuito dell'immobile sequestrato alla criminalità organizzata, ubicato in via Kenya 72, con ingresso anche da via Algeria 11, per adibirlo a casa famiglia per genitori provenienti dalla detenzione con figli minori;

- con apposito Protocollo d’Intesa, stipulato in data 27 ottobre 2015, con il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria e la Fondazione Poste Italiane InsiemeOnlus, è stata stabilita la realizzazione del progetto sperimentale di convivenza protetta per genitori con figli, agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare;

- che per rendere operativa la struttura, considerata la tipologia di accoglienza, l’innovatività dell’iniziativa e la delicatezza del target, ha ritenuto indispensabile l’individuazione di un organismo idoneo per tali interventi, limitando la scelta tra quelli autorizzati a svolgere attività sociali all’interno del carcere di Rebibbia, preselezionati dal DAP;

- con determinazione dirigenziale n. 433 del 4 febbraio 2016 ha avviato una procedura di selezione, rivolta ad organismi del terzo settore al fine di acquisire candidature per l’assegnazione dei locali sopra descritti, da adibire alla convivenza di genitori detenuti con figli minori ai sensi dell’art. 4 della L. n. 62/2011;

- con determinazione dirigenziale n. 2295 del 27 luglio 2016 ha provveduto ad approvare la graduatoria relativa alla procedura di assegnazione in comodato d’uso gratuito dell’immobile situato in via Algeria 11 – con accesso da via Kenya n. 70 – e ad assegnarlo, per il periodo di tre anni, all’ A.T.I. costituita con “Cecilia società Coop. Sociale Onlus” Associazione di

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Volontariato “Roma Insieme” “P.I.D.” – pronto intervento disagio coop. Sociale Onlus, Associazione di Volontariato “Ain Karim”;

CONSIDERATO inoltre che,

- la Fondazione Poste Insieme Onlus, nel primo anno e nell'ambito delle proprie finalità statutarie ha individuato, tra le sue priorità, un intervento volto a sostenere economicamente la realizzazione e il funzionamento nella città di Roma della prima casa protetta per madri detenute con bambini, impegnandosi a concorrere alla realizzazione del progetto attraverso la copertura degli oneri necessari alla sua gestione;

- si è dato inizio alle attività per il progetto sperimentale “Casa di Leda” il 19/12/2016 a seguito della stipula del contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile per il periodo di tre anni, ed è stata ufficialmente inaugurata in data 11 luglio 2017;

- stante il ritiro della disponibilità della Fondazione Poste Insieme Onlus, dopo il primo anno di gestione, con nota dell'8 gennaio 2019 il Dipartimento Politiche Sociali di Roma Capitale ha formalizzato la richiesta di collaborazione all'IPAB Opera Pia Asilo Savoia;

- con nota del 9 gennaio l'IPAB ha ribadito la propria disponibilità a sottoscrivere un accordo di collaborazione e a sostenere la continuità del progetto finanziariamente nei limiti dell'importo già reso disponibile;

- la Direzione del Dipartimento politiche sociali di Roma Capitale, con nota prot. n. QE 23534 del 29/03/2019, vista la coerenza del progetto in essere con le specifiche disposizione regionali di cui all’art. 12 della L.R. 8 giugno 2007, n.7 (Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione Lazio), al fine di dare continuità agli interventi, ha richiesto alla Direzione regionale Inclusione Sociale, di sostenere il progetto assumendone il finanziamento;

VISTO l’art. 38 comma 1 della succitata l.r. 10 agosto 2016 n.11 in base al quale “con apposita legge regionale le istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB), aventi scopo di fornire servizi socio-assistenziali e socio-sanitari, con sede legale nel territorio del Lazio, sono trasformate, anche mediante fusione tra istituzioni aventi finalità analoghe o convergenti, in aziende pubbliche di servizi alla persona, ovvero in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro nei limiti e secondo le modalità previste dal d.lgs. 207/2001 e successive modifiche”;

CONSIDERATO che, ai sensi del comma 5 del medesimo art. 38, “nelle more dell’approvazione della legge regionale di cui al comma 1, i soggetti pubblici del sistema integrato possono avvalersi delle prestazioni delle IPAB, con riguardo alle loro specifiche finalità statutarie, ricorrendo ai contratti di servizio e/o agli accordi di cui all’articolo 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) e successive modifiche:

a) per i servizi e gli interventi programmati nei piani sociali di zona;

b) per l’istituzione e la sperimentazione di servizi innovativi;

VISTA la legge regionale 22 febbraio 2019, n. 2 recante “Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP)”;

VISTA la deliberazione di Giunta regionale 2 agosto n. 2019, n. 593 concernente “Legge regionale 22 febbraio 2019, n. 2 (Riordino delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) e disciplina delle aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP). Adozione del

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Regolamento recante "Disciplina dei procedimenti di trasformazione delle Istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (IPAB) in Aziende pubbliche di servizi alla persona (ASP) ovvero in persone giuridiche di diritto privato senza scopo di lucro, nonché dei procedimenti di fusione e di estinzione delle IPAB";

CONSIDERATO che nelle more del completamento del processo di regolamentazione e trasformazione delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza si ritiene necessario avvalersi delle prestazioni delle IPAB conformemente a quanto disposto dal citato comma 5, art. 38 della l.r.

11/2016;

VISTA la deliberazione di Giunta regionale 26 giugno 2018, n. 335 “Legge 17 luglio 1890, n. 6972.

Approvazione del Regolamento del Raggruppamento delle Istituzioni di Pubblica Assistenza e Beneficenza (II.PP.AA.BB.) Opera Pia Asilo Savoia o Asilo Savoia per l’Infanzia Abbandonata, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini”;

CONSIDERATO che il citato Raggruppamento ha tra le proprie finalità quella di progettare e realizzare interventi a favore di minori, giovani e famiglie in situazione di svantaggio o disagio economico-sociale per assicurare loro attività di cura, canali di integrazione socio-educativa, strumenti di reinserimento attraverso l’attuazione di servizi di tipo residenziale e semi- residenziale, l’attivazione di progetti-percorso individualizzati e/o l’erogazione, ove necessario, di contributi economici finalizzati al contrasto alla povertà di concerto con i competenti servizi sociali territoriali;

RILEVATO in particolare che

la detenzione presso strutture penitenziarie di donne con figli minori, pur consentendo a madri e figli di non essere separati, impedisce che il rapporto madre/figlio si svolga in condizioni compatibili con le esigenze di una crescita equilibrata del bambino e con il diritto della donna a svolgere pienamente il proprio ruolo genitoriale;

- l’obiettivo congiunto delle amministrazioni coinvolte è quello di garantire la continuità degli interventi per la piena realizzazione del progetto sperimentale di convivenza protetta per genitori con figli, agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare, denominato “Casa di Leda”, che rappresenta attualmente l’unica struttura operante nel territorio della regione Lazio, presso un immobile già nella disponibilità del Comune di Roma, situato in Via Kenya, 72, sottratto alla criminalità organizzata;

- l’obiettivo prioritario è la tutela degli interessi e dei diritti dei minori, e tale struttura tende ad agevolare il ripristino della rete di rapporti familiari in funzione dell’equilibrato sviluppo del minore, favorendo percorsi di semi autonomia a donne, con bambini da 0 a 10 anni, nei cui confronti l’autorità Giudiziaria abbia disposto gli arresti domiciliari, sprovviste di riferimenti materiali ed abitativi, evitando in tal modo l’ingesso in strutture penitenziarie, garantendo in tal modo il potenziamento delle funzioni genitoriali e la progressiva acquisizione di strumenti indirizzati verso l’autonomia;

RITENUTO pertanto

- di stabilire un percorso mediante un accordo istituzionale tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini per l’adozione di un Protocollo d’Intesa, che abbia come obiettivo congiunto la prosecuzione del progetto e delle attività di accoglienza in favore di adulti

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detenuti con figli, ai sensi di quanto previsto dall’art. 4 L. 62/2011 – ovvero detenuti adulti con figli che possono usufruire della continuità della pena presso domicili privati, riservando tale opportunità a detenuti privi di adeguato alloggio o risorse tali da poter usufruire della prevista riserva di legge;

- di destinare la somma di Euro 90.000,00, sul capitolo R45924, esercizio finanziario 2019, che presenta la necessaria disponibilità, per la realizzazione delle attività previste dal Protocollo di Intesa di cui allo schema allegato, rimettendo alla Direzione regionale Inclusione Sociale l’adozione degli atti conseguenti;

RITENUTO pertanto di approvare lo schema di Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini per il rapporto di collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione di interventi volti a sostenere il progetto di convivenza protetta per genitori con figli denominato

”Casa di Leda” di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

DELIBERA

per i motivi espressi in premessa, che si richiamano integralmente quale parte integrante del deliberato,

1. di approvare lo schema di Protocollo d’Intesa tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia, Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni e Margherita Achillini per il rapporto di collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione di interventi volti a sostenere il progetto di convivenza protetta per genitori con figli denominato ”Casa di Leda” di cui all’Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

2. di destinare la somma di Euro 90.000,00, sul capitolo R45924, esercizio finanziario 2019, che presenta la necessaria disponibilità, per la realizzazione delle attività previste dal Protocollo di Intesa di cui allo schema allegato, rimettendo alla Direzione regionale Inclusione Sociale l’adozione degli atti conseguenti.

La presente deliberazione sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio e diffusa sui siti internet www.regione.lazio.it e www.socialelazio.it.

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Il presente allegato è composto di n. 9 pagine

ALLEGATO A

SCHEMA DI PROTOCOLLO D'INTESA

Tra

REGIONE LAZIO, rappresentata da

COMUNE DI ROMA CAPITALE, rappresentata da

e

IL RAGGRUPPAMENTO “PIO ISTITUTO DELLA SANTISSIMA ANNUNZIATA, OPERA PIA LASCITO GIOVANNI & MARGHERITA ACHILLINI E OPERA PIA ASILO SAVOIA”

P e r i l rapporto di collaborazione interistituzionale finalizzato alla realizzazione di interventi volti a sostenere il progetto di convivenza protetta per genitori con figli, denominato”Casa di Leda”

premesso

che la detenzione presso strutture penitenziarie di donne con figli minori, pur consentendo a madri e figli di non essere separati, impedisce che il rapporto madre/figlio si svolga in condizioni compatibili con le esigenze di una crescita equilibrata del bambino e con il diritto della donna a svolgere pienamente il proprio ruolo genitoriale;

che l'art. 27 comma 3 della Costituzione, recita: " le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato";

che la Legge n. 62 del 21 aprile 2011 “Modifiche al codice di procedura penale e alla legge 26 luglio

1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori”, ha come

obiettivo quello di assicurare un sereno ed armonioso sviluppo a quei bambini i cui genitori hanno

compiuto reati, demandando agli Enti Locali l'istituzione di luoghi di accoglienza idonei sul territorio,

indicati come "Case Famiglia Protette";

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VISTI

la Legge 26 luglio n. 1975, n. 354, “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà 354/75, la legge 26 luglio”;

il D.P.R. 230/2000, Regolamento di esecuzione dell'Ordinamento Penitenziario, che prevede:

- all'art. 1, comma 2, che il trattamento rieducativo "è diretto, inoltre, a promuovere un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale";

- all'art. 68, comma 6, che le Direzioni degli Istituti e degli UEPE "curino la partecipazione della comunità al reinserimento sociale dei condannati e le possibili forme di essa";

la Legge 8 novembre 2000, n. 328, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, che prevede:

a)

all'art. 6, che i Comuni "nell'esercizio delle loro funzioni provvedono a promuovere, nell'ambito del sistema locale dei servizi sociali a rete, risorse della collettività tramite forme innovative di collaborazione per lo sviluppo di interventi di auto-aiuto e per favorire la reciprocità tra cittadini nell'ambito della vita comunitaria";

b)

all'art. 19, che i Comuni provvedono a definire il piano di zona che individua, fra l'altro, le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle Amministrazioni statali, con particolare riferimento all'Amministrazione penitenziaria e della giustizia";

la Legge 7 agosto 1990, n. 241 “Nuove norme sul procedimento amministrativo”, che all’ art. 15 (Accordi tra pubbliche amministrazioni), stabilisce che le amministrazioni pubbliche possono sempre concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attività di interesse comune, in modo complementare e sinergico, in maniera gratuita e nell’obiettivo comune di fornire servizi indistintamente a favore della collettività;

la L. R. 8 giugno 2007, n.7 “Interventi a sostegno dei diritti della popolazione detenuta della Regione

Lazio”, in particolare all’art. 12, comma 1 a bis) “La Regione, nell’ambito delle proprie competenze,

opera per promuovere il miglioramento della condizione carceraria, con gli obiettivi, in particolare,

di […]:favorire la realizzazione di strutture destinate alla detenzione delle detenute madri con figli di

età non superiore ai sei anni ai sensi della legge 21 aprile 2011, n. 62 (Modifiche al codice di

procedura penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, e altre disposizioni a tutela del rapporto fra

detenute madri e figli minori);

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la L.R. 10 agosto 2016, n. 11, “Sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali” della Regione Lazio, artt. 9, 16 e 33;

la deliberazione del Consiglio regionale del 24 gennaio 2019, n. 1, con la quale è stato approvato il Piano sociale regionale denominato "Prendersi cura, un bene comune", che prevede tra le Aree prioritarie di interventi, la Regione Lazio, per il reinserimento dei detenuti e delle persone sottoposte a misure di sicurezza detentiva presso le residenze per l’esecuzione di misure di sicurezze, nell’ambito delle proprie competenze, promuove il miglioramento della condizione carceraria, con l’obiettivo di favorire il ricorso a misure alternative alla detenzione, con particolare attenzione per le detenute madri con figlie, potenziando il sistema integrato il sistema integrato di rete sociale regionale, nonché promuovendo l’individuazione e l’istituzione delle case famiglia protette di cui all’art. 4 della L. 21 aprile 2011, n. 62;

 la legge regionale 28 dicembre 2018, n. 13 “Legge di Stabilità Regionale 2019”, art. 4 che prevede l’istituzione nell’ambito del programma 02 “Casa circondariale e altri servizi” della missione 02 “Giustizia” di un apposito fondo di parte corrente pari ad euro 250.000,00 per ciascuna annualità 2019 e 2020, per la realizzazione di attività rivolte alla popolazione detenuta;

Richiamati

il Protocollo Operativo tra Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria e la Conferenza Nazionale del Volontariato in ambito penitenziario, sottoscritto il 13 novembre 2014;

la legge 21 Aprile 2011 n. 62 che al comma 2 dell'art. 4 prevede che il Ministro della Giustizia può stipulare con gli enti locali convenzioni volte ad individuare le strutture idonee ad essere utilizzate come Case Famiglia Protette;

Considerato che il Comune di Roma Capitale

con deliberazione di Giunta Capitolina n. 145 dell'8 maggio 2015, ha manifestato l'interesse all'assegnazione in comodato d'uso gratuito dell'immobile sequestrato alla criminalità organizzata, ubicato in via Kenya 72, con ingresso anche da via Algeria 11, per adibirlo a casa famiglia per genitori provenienti dalla detenzione con figli minori;

con apposito Protocollo d’Intesa, stipulato in data 27 ottobre 2015, con il Dipartimento

Amministrazione Penitenziaria e la Fondazione Poste Italiane Insieme Onlus, è stata stabilita la

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realizzazione del progetto sperimentale di convivenza protetta per genitori con figli, agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare;

che per rendere operativa la struttura, considerata la tipologia di accoglienza, l’innovatività dell’iniziativa e la delicatezza del target, ha ritenuto indispensabile l’individuazione di un organismo idoneo per tali interventi, limitando la scelta tra quelli autorizzati a svolgere attività sociali all’interno del carcere di Rebibbia, preselezionati dal DAP;

con Determinazione Dirigenziale n. 433 del 4 febbraio 2016 ha avviato una procedura di selezione, rivolta ad organismi del terzo settore al fine di acquisire candidature per l’assegnazione dei locali sopra descritti, da adibire alla convivenza di genitori detenuti con figli minori ai sensi dell’art. 4 della L. n. 62/2011;

con Determinazione Dirigenziale n. 2295 del 27 luglio 2016 ha provveduto ad approvare la graduatoria relativa alla procedura di assegnazione in comodato d’uso gratuito dell’immobile situato in via Algeria 11 – con accesso da via Kenya n. 70 – e ad assegnarlo, per il periodo di tre anni, all’ A.T.I. costituita con “Cecilia società Coop. Sociale Onlus” Associazione di Volontariato “Roma Insieme” “P.I.D.” – pronto intervento disagio coop. Sociale Onlus, Associazione di Volontariato “Ain Karim”;

Considerato inoltre che

la Fondazione Poste Insieme Onlus, nel primo anno e nell'ambito delle proprie finalità statutarie ha individuato tra le sue priorità un intervento volto a sostenere economicamente la realizzazione e il funzionamento nella città di Roma della prima casa protetta per madri detenute con bambini, impegnandosi a concorrere alla realizzazione del progetto attraverso la copertura degli oneri necessari alla sua gestione, pari ad € 150.000,00 annui;

che si è dato inizio alle attività per il progetto sperimentale “Casa di Leda” il 19 dicembre 2016 a seguito della stipula del contratto di comodato d’uso gratuito dell’immobile per il periodo di tre anni, ed è stata ufficialmente inaugurata in data 11 luglio 2017;

Dato atto che

in applicazione di quanto previsto dalla L. 328/2000 e dall’art. 38 della la L.R. 10 agosto 2016, n. 11,

(12)

i soggetti pubblici possono avvalersi delle prestazioni delle IPAB, con riguardo alle loro specifiche finalità statutarie, ricorrendo ai contratti di servizio e/o agli accordi di cui all’art. 15 della legge 7 agosto 1990, n. 241 e ss.mm.ii. a) per i servizi e gli interventi programmati nei piani sociali di zona;

b) per l’istituzione e la sperimentazione di servizi innovativi;

con Deliberazione della Giunta regionale del 21 aprile 2018, n. 190 si è disposto, ai sensi dell’art. 58 della legge 17 luglio 1890, n 6972 , il Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (II.PP.A.B), Pio Istituto SS. Annunziata, Opera Pia Lascito Giovanni Margherita Achillini e Opera Pia Asilo Savoia, attesa l’affinità di scopi, individuando quale organo di amministrazione del raggruppamento l’attuale Consiglio di Amministrazione dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza Opera Pia Asilo Savoia;

con Deliberazione della Giunta regionale del 26 giugno 2018, n. 335 si è provveduto ad approvare il Regolamento del Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (II.PP.A.B), Pio Istituto SS. Annunziata, Opera Pia Lascito Giovanni Margherita Achillini e Opera Pia Asilo Savoia;

le disposizioni statutarie delle II.PP.A.B. facenti parte del Raggruppamento, prevedono tra i principali scopi: assistenza ai minori, attività in favore dell’infanzia e interventi di prevenzione, sostegno e reinserimento rivolti a donne in situazione di svantaggio o esclusione sociale, di disagio economico, marginalità sociale o vittime di violenza, prevedendo anche l’attivazione di progetti - percorsi individualizzati;

il sopramenzionato Raggruppamento di II.PP.A.B ha manifestato la volontà di contribuire a sostenere il progetto “Casa di Leda” attraverso un finanziamento per il primo quadrimestre del 2019 pari ad € 60.000,00, evitando in tal modo l’interruzione delle attività;

Atteso che si ritiene opportuno attivare moduli e strumenti organizzativi di collaborazione tra Regione

Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e

Beneficenza (II.PP.AA.BB), Pio Istituto SS. Annunziata e Opera Pia Lascito Giovanni Margherita

Achillini e Opera Pia Asilo Savoia, al fine di garantire la prosecuzione delle attività e il

funzionamento della Casa di Leda, consapevoli dell’utilità dell’intervento che ne assicuri la sua piena

realizzazione.

(13)

Tutto ciò premesso e considerato, si conviene e si stipula quanto segue

Art. 1- Premessa

Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente Protocollo d'Intesa e si considerano integralmente richiamate, trascritte e riportate nel presente articolo.

Art. 2 - Oggetto e finalità

Il presente Protocollo d'Intesa è volto a stabilire un accordo istituzionale tra Regione Lazio, Comune di Roma Capitale e Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza (II.PP.A.B), Pio Istituto SS. Annunziata, Opera Pia Lascito Giovanni Margherita Achillini e Opera Pia Asilo Savoia, per l'adozione di strumenti organizzativi e di collaborazione per un funzionale, efficiente ed efficace esercizio dei servizi e delle funzioni con l’obiettivo congiunto di dare prosecuzione all’ attività di accoglienza in favore di adulti detenuti con figli, ai sensi di quanto previsto ex art. 4 L. 62/2011 – ovvero: detenuti adulti con figli che possono usufruire della continuità della pena presso domicili privati, riservando tale opportunità a detenuti privi di adeguato alloggio o risorse tali da poter usufruire della prevista riserva di legge.

La finalità del presente accordo mira a garantire la continuità delle attività e del funzionamento della

“Casa di Leda”, progetto sperimentale di convivenza protetta per genitori con figli, agli arresti domiciliari o in detenzione domiciliare, la quale rappresenta attualmente l’unica struttura operante nel territorio della Regione Lazio, presso un immobile già nella disponibilità del Comune di Roma, situato in Via Kenya, 72, sottratto alla criminalità organizzata, che è stato inaugurato l’11 luglio 2017.

L’obiettivo prioritario è la tutela degli interessi e dei diritti dei minori, e tale struttura tende ad agevolare il ripristino della rete di rapporti familiari in funzione dell’equilibrato sviluppo del minore, favorendo percorsi di semi autonomia a donne, con bambini da 0 a 10 anni, nei cui confronti l’autorità Giudiziaria abbia disposto gli arresti domiciliari, sprovviste di riferimenti materiali ed abitativi, evitando in tal modo l’ingesso in strutture penitenziarie, garantendo in tal modo il potenziamento delle funzioni genitoriali e la progressiva acquisizione di strumenti indirizzati verso l’autonomia.

Le parti, si impegnano pertanto a:

 a promuovere azioni di sensibilizzazione nei confronti della comunità locale rispetto al

sostegno e al reinserimento di persone in esecuzione penale;

(14)

 a sostenere la costituzione di una rete di risorse che accolgano i soggetti ammessi alla misura alternativa della detenzione domiciliare e di persone ammesse agli arresti domiciliari;

 a prevedere la possibilità di una “gestione mista”, con la presenza all’interno della Casa sia di operatori retribuiti che di volontari;

 ad organizzare attività formative congiunte;

 a sostenere ed attivare qualsiasi iniziativa volta a supportare adulti e minori ospiti al fine di stimolarne l’acquisizione di strumenti verso l’autonomia.

Art. 3

Comune di Roma Capitale

Il Comune di Roma Capitale, attraverso il Dipartimento Politiche Sociali, Sussidiarietà e Salute, si impegna a:

 garantire la funzionalità della struttura di accoglienza, assicurando la manutenzione straordinaria, e tutti gli oneri riferiti ai costi delle utenze elettrica, idrica e gas;

 partecipare con il Dipartimento Attività Penitenziaria (di seguito DAP) alla valutazione delle segnalazioni per l'ingresso nel progetto dei soggetti ammessi alla detenzione/arresti domiciliari;, così come stabilito dal Protocollo d’Intesa, stipulato in data 27 ottobre 2015 citato nelle premesse;

 autorizzare l'ingresso nel progetto della persona ammessa agli arresti domiciliari o alla detenzione domiciliare;

 prevedere l'individuazione di un referente del progetto con compiti di verifica dell'andamento dei percorsi individuali dei destinatari del progetto;

 individuare, in accordo con il DAP, un soggetto in grado di svolgere attività di tutoring della persona inserita nel progetto;

 verificare con cadenza periodica prestabilita, e ogni qualvolta necessario, con l'Uepe e la persona interessata l'andamento della misura;

 segnalare tempestivamente eventuali inadempienze o comportamenti non idonei della persona

in misura alternativa.

(15)

Art. 4 Regione Lazio

A

La Regione Lazio, attraverso la Direzione per l’Inclusione sociale, si impegna a garantire la prosecuzione delle attività del progetto attraverso:

 la copertura degli oneri necessari alla sua gestione, con un finanziamento relativo al secondo periodo del 2019 pari ad euro 90.000,00 e, così come indicato dalla la legge regionale 28 dicembre 2018, n. 13 “Legge di Stabilità Regionale 2019”, art. 4 che prevede l’istituzione nell’ambito del programma 02 “Casa circondariale e altri servizi” della missione 02 “Giustizia” di un apposito fondo di parte corrente pari ad euro 250.000,00 per ciascuna annualità 2019 e 2020;

 il trasferimento dei suddetti fondi relativi alle prestazioni erogate dall’attuale ente gestore (A.T.I. costituita con “Cecilia società Coop. Sociale Onlus” Associazione di Volontariato

“Roma Insieme” “P.I.D.” – pronto intervento disagio coop. Sociale Onlus, Associazione di Volontariato “Ain Karim”) nel 2019 al Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (II.PP.A.B), Pio Istituto SS. Annunziata, Opera Pia Lascito Giovanni Margherita Achillini e Opera Pia Asilo Savoia;

 la designazione di un referente della Direzione regionale per l’Inclusione sociale, che collaborerà al monitoraggio delle attività e degli interventi, al fine di consentire la valutazione degli obiettivi raggiunti e la verifica delle prestazioni erogate, nonché alla verifica dello stato di attuazione del Protocollo di intesa.

ART. 5

Raggruppamento delle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza (II.PP.A.B)

Il Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficenza (II.PP.A.B), Pio Istituto SS. Annunziata, Opera Pia Lascito Giovanni Margherita Achillini e Opera Pia Asilo Savoia, si impegna a garantire la gestione operativa del progetto, assicurando la continuità degli interventi, ed in particolare:

 a definire i rapporti con l’attuale soggetto attuatore del progetto, disciplinando con

appositi atti le prestazioni e gli obblighi a carico dell’aggiudicatario del servizio;

(16)

 a rendicontare all’Area Famiglia, Minori e Persone fragili della Direzione regionale per l’inclusione sociale, le spese sostenute dal soggetto gestore relative alle attività e agli interventi per il secondo semestre 2019, riguardanti lo stanziamento dei fondi regionali pari a € 90.000,00.

Art. 6

Durata e Facoltà di Recesso

Il presente Protocollo avrà la durata necessaria a garantire la conclusione del progetto, la cui scadenza è prevista per il mese di dicembre 2019, come da contratto di comodato d’uso gratuito dei locali stipulato tra Comune di Roma Capitale e soggetto aggiudicatario (ATI), eventualmente prorogabile.

Tale proroga è da intendersi tacitamente rinnovata, fatta salva la facoltà, per ciascuna delle parti, di recedere in qualsiasi momento dandone comunicazione scritta, con almeno novanta giorni di preavviso.

Nei casi in cui la risoluzione anticipata avesse riflessi sostanziali sui progetti individuali in corso, sarà indispensabile, prima di procedere alla sospensione, attendere il reperimento di una soluzione alternativa presso altra struttura.

Art. 7 Proroga

Nelle more dell’approvazione della proposta progettuale che la Regione Lazio, in qualità di soggetto promotore ha intenzione di proporre a “Cassa delle Ammende” a seguito dell’invito del 12 giugno 2019 a presentare progetti di intervento cofinanziati dalla stessa “Cassa delle Ammende, (in attuazione dell’Accordo stipulato con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome il 26 luglio 2018), i sottoscrittori del presente Protocollo potranno richiedere al soggetto gestore di continuare le attività del servizio, al fine di evitare che vi sia interruzione nell’erogazione delle prestazioni, per il tempo strettamente necessario alla conclusione delle procedure di selezione del nuovo soggetto affidatario.

Art. 8 Riservatezza

Le parti si impegnano espressamente a mantenere l’obbligo di riservatezza per tutte le informazioni

di carattere tecnico o personale, verbali o scritte, reciprocamente trasmesse in base alla attivazione

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dei progetti di collaborazione previsti dal presente Protocollo e ad usarle solo per gli scopi da questo stabiliti.

Roma lì _________

Per la Regione Lazio

__________________________________

Per Comune di Roma Capitale

__________________________________

Per il Raggruppamento delle Istituzioni Pubbliche di Assistenza e Beneficienza (II.PP.B.A.)

__________________________________

Riferimenti

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