Il Piano Attestato di Risanamento
UNO STRUMENTO IN PIÙ
PER RISOLVERE LA CRISI
Per iniziare:
➢ Il Piano Attestato è un progetto che l’imprenditore propone ai propri creditori per risolvere la crisi di impresa.
➢ È uno strumento stragiudiziale e negoziale, attualmente già in vigore (art. 67, co. 3, lett. d) LF), disciplinato dal nuovo Codice agli artt. 56, 166 e 324.
➢ Si caratterizza per essere un istituto snello; poco costoso; non invasivo.
Il contesto di riferimento
➢ Su oltre 800 concordati pendenti nel distretto CdA Milano l’87% delle aziende ammesse era in stato di insolvenza prospettica da oltre 3 anni (Trib. Milano, Sez. Spec. Imp., 2018);
➢ Nello stesso periodo, di tutte le imprese fallite l’80% era classificato a «rischio fallimento» già 2 anni prima della dichiarazione (Paper Banca d’Italia, marzo 2018 su score Cerved dei bilanci pubblicati);
➢ Conclusione: tutte queste aziende erano da oltre 3 anni nella c.d. twilight zone: cioè una situazione dai contorni poco chiari in cui rientrano casi sia di crisi di varia natura che di insolvenza vera e propria.
Il rapporto tra fallimento e concordato
➢ Nel Primo trim. 2019 il numero delle domande di concordato preventivo è salito del + 25%
➢ Sempre nel Primo trim. 2019, sono aumentate le liquidazioni volontarie del +6,2% a fronte di una riduzione dei fallimenti del – 6,5%;
➢ Le imprese che entrano in concordato e che al termine della procedura esistono ancora sono il 4,5% del totale (e cioè il 50% di quelle che hanno depositato la sola domanda);
➢ Conclusioni:
➢ le aspettative della classe imprenditoriale sono meno ottimistiche rispetto al passato;
➢ i concordati sono l’anticamera del fallimento: il 95% delle società in concordato è dichiarato fallito.
Quali sono le percentuali di riuscita delle procedure concordatarie?
Banca d’Italia ha stimato che nel 2018:
➢ Le imprese che hanno avuto accesso al concordato preventivo sono in media 6 volte più grandi, in termini di attivo, delle imprese fallite;
➢ I crediti recuperati al termine della procedura concordataria sono stati soddisfatti con una media pari al 9 %;
➢ Conclusione: le imprese che accedono al concordato e lo portano a termine (4,5%) assistono alla perdita della totalità del proprio patrimonio che si dimostra insufficiente a soddisfare i creditori.
Cause ed effetti di questo ‘’fallimento’’
1. Le principali cause del fallimento di questo strumento sono i costi imprevedibili della procedura e i tempi di esecuzione.
2. Il principale effetto è che l’imprenditore medio, spesso sottocapitalizzato, sposta in avanti l’emersione della crisi:
1. Aggravio del dissesto (crisi → insolvenza);
2. Riduzione delle alternative di risoluzione;
3. Movimentazione patrimoniale soggetta ad azione revocatoria.
Cos’è il Piano Attestato?
➢ È un documento unitario, redatto dall’imprenditore, composto da:
1. Piano Industriale/Action Plan
2. Business Plan (della durata di 3-5 anni, con pagamenti anche successivi);
3. Documentazione art. 39 CCI (ultimi 3 bilanci; certificazione debitoria fiscale e contributiva; ecc.).
Piano Industriale – Action Plan
Il Legislatore ha specificatamente individuato il contenuto minimo che dovrà avere il Piano Industriale:
➢ Situazione economico-patrimoniale e finanziaria dell’impresa;
➢ Indicazione delle cause della crisi;
➢ Strategie di intervento e tempistiche per il riequilibrio della situazione finanziaria;
➢ Milestones (obiettivi attesi in un dato momento);
➢ Azioni strategiche da compiere in caso di scostamenti significativi nell’esecuzione del Piano;
➢ Nuova Finanza;
➢ Indicazione dei creditori e dell’ammontare dei crediti dei quali si propone la rinegoziazione.
Gli effetti del Piano
Ricevuta l’Attestazione, si potrà dare inizio all’esecuzione del Piano secondo i vari step e le scadenze che sono state previste, con alcuni benefici:
➢ Esenzione da revocatoria fallimentare (Art. 166 CCI – ex 67 LF) di tutti i pagamenti, le garanzie e gli atti compiuti in esecuzione del Piano Attestato (che abbiano prova scritta e data certa);
➢ Scudi penali (Art. 324 CCI):
➢ esenzione dal reato di bancarotta semplice;
➢ esenzione dal reato di bancarotta preferenziale (deroga par condicio creditorum).
Quando proporre un Piano Attestato
Crisi: «stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l’insolvenza del debitore e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate» (Art. 2, lett. a), CCI).
➢ Il Piano Attestato richiede, per la sua redazione e attestazione, che l’impresa versi in uno stato di crisi finanziaria reversibile. E cioè una crisi, che non è ancora diventata insolvenza, che possa essere superata garantendo la continuità aziendale.
Dunque, il Piano Attestato ha senso quando l’impresa non è ancora decotta, quando non è ancora fuori mercato e quando in realtà sta vivendo un momento di difficoltà che, se ignorato, porterà all’aggravarsi della situazione debitoria e ad un ingessamento dell’autonomia imprenditoriale.
In sintesi
1. Il Piano lo scrive l’imprenditore insieme ai suoi consulenti (autonomia);
2. Viene attestato da un professionista indipendente nominato dall’imprenditore (autonomia);
3. Non ci sono misure protettive automatiche (discrezionalità);
4. Nessun obbligo di pubblicazione del Piano (riservatezza);
5. Non si passa dal Tribunale (controllo non invasivo);
6. Non si perde l’amministrazione dell’azienda (mantenimento delle scelte aziendali);
7. Costi prevedibili e contenuti (economicità);
8. Può essere utilizzato per le più disparate esigenze imprenditoriali collaterali (flessibilità).