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“ La leva della riforma del Ssn saranno i medici di medicina generale

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12 n M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVII numero 6 - 2020

La lungimiranza del Ministro della Salute sta creando il terreno per una vera riforma del nostro Ssn, sia sul versante ospedaliero sia su quello territoria- le. Il Governo riconosce il ruolo forte che i Mmg, insieme agli altri professionisti, possono e devono avere nel rilancio di tali cure e, più in generale, nella governance della salute individuale e collettiva. Da parte nostra, noi medici non pos- siamo che rispondere al forte ap- pello lanciato dal Ministro a tutela- re la salute pubblica in questo deli- cato momento, rinnovando la no- stra disponibilità, in ottemperanza all’articolo 9 del nostro Codice di Deontologia”. È quanto ha ribadito Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, in occasione del re- cente insediamento del Tavolo mi- nisteriale sulla Medicina Generale a cui partecipano anche i sindacati della Medicina Generale, portando le loro proposte.

“Quello che stiamo vivendo è, nel bene e nel male, un momento straordinario - ha esordito Anelli-.

Un momento straordinario, perché la salute pubblica è provata dalla pandemia di Covid-19. Ma special- mente perché il Governo sta fa- cendo di tutto per trasformare la crisi in un’opportunità. E lo sta fa- cendo investendo risorse nel Ssn,

come mai era accaduto nel passa- to. Ora, con la disponibilità del Re- covery Fund, siamo veramente a un punto di svolta: abbiamo l’occa- sione di innescare e portare avanti quel progetto di riforma che il no- stro Servizio Sanitario Nazionale attende da anni”.

þUna riforma necessaria

“L’ultima riforma risale al 1999, ed è quella voluta dall’allora Mini- stro Rosy - ha spiegato -. Una ri- forma che, a distanza di più di vent’anni, ha esaurito la sua forza propulsiva e mostra i suoi punti di debolezza”. “Oggi più che mai sembra essere necessaria una sostanziale modifica dell’organiz- zazione dell’assistenza territoria- le - ha auspicato -. Assistenza che non può più essere in capo a un singolo medico, il medico di me- dicina generale o il pediatra di li- bera scelta, ma deve essere ero- gata da un team multidisciplinare, che metta a disposizione del cit- tadino, in uno stesso luogo e in modo sinergico, le diverse e pe- culiari competenze dei professio- nisti. In altre parole, un sistema che, per rispondere in modo ap- propriato alle domande di salute dei cittadini, metta, sul territorio, i professionisti al centro, e non più le aziende”.

“Le risorse che l’Europa oggi met- te a disposizione del Governo ita- liano possono davvero fare la dif- ferenza - ha concluso - e permet- tere una modifica sostanziale dell’organizzazione e dell’erogazio- ne dell’assistenza, con modalità che già in parte si stanno speri- mentando in diverse Regioni”.

þImpiego fondi Recovery Fund

L’intervento del Ministro della Sa- lute al Tavolo sulla possibilità di impiegare parte dei fondi del Re- covery Fund per lo sviluppo della medicina convenzionata è stato accolto con soddisfazione. Per il segretario generale della Fimmg, Silvestro Scotti, l’impiego di una parte dei fondi per la MG dovrà avere come obiettivo l’ampliamen- to delle capacità di risposta e delle offerte di prossimità: da una sani- tà digitale che veda il Mmg come figura centrale, vicino al cittadino e pronto ad offrire risposte con- crete anche nelle situazioni più complesse, alla strutturazione di micro team multiprofessionali che sostengano tali offerte e distribui- scano i carichi di lavoro producen- do economia di scala sul secondo livello assistenziale così riuscendo da questo investimento anche a recuperare risorse.

A sostenere ciò il presidente della FNOMCeO, che ha commentato positivamente il recente insediamento del Tavolo permanente di confronto con la Professione sulla Medicina Generale,

istituito dal Ministro della Salute, che avrà il compito di dar voce alle proposte della professione medica per una riforma della medicina territoriale

La leva della riforma del Ssn

saranno i medici di medicina generale

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