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La collaborazione tra diverse società scientifiche, tra cui la Simg, ha portato alla stesura del documento “Linea guida inter-societaria per la gestione della multimorbilità e polifarmacoterapia”

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Academic year: 2022

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M A N A G E M E N T

36 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVIII numero 7 - 2021

I

l progressivo invecchiamento della popolazione ha determina- to un crescente interesse per la formulazione di linee guida e di po- litiche sanitarie in grado di migliora- re la gestione di pazienti con eleva- ta complessità clinica, sociale ed assistenziale. Su queste basi le so- cietà scientifiche in una iniziativa congiunta hanno elaborato la “Li- nea guida inter-societaria per la ge- stione della multimorbilità e polifar- macoterapia”, conservandone la centralità del paziente, ma conside- rando anche gli altri principali de- terminanti della qualità delle cure, ovvero medico curante e sistema sanitario. Di seguito una breve sin- tesi del documento.

Principi generali

RACCOMANDAZIONE 1

Nell’interazione tra operatore sani- tario e paziente, al fine di definire un approccio ottimale al paziente con multimorbilità e/o in polifarma- coterapia si raccomanda di pren- dere in considerazione i seguenti principi:

1. Identificare le traiettorie di salu- te, le necessità clinico-assistenziali e le priorità del paziente riguardo il suo piano di cura.

2. Concordare un piano di cura indi- vidualizzato considerando le intera- zioni tra malattie e trattamenti, così come le preferenze del paziente per la sua assistenza e il suo conte- sto di vita e che comprenda:

a. definizione di obiettivi terapeuti- ci realistici e piani di cura presenti e futuri (compreso advanced care planning);

b. identificazione di una figura re- sponsabile del coordinamento del- le cure;

c. condivisione del piano di cura in- dividualizzato con paziente, caregi- ver e professionisti sanitari coinvol- ti nel processo di cura;

d. follow-up regolare, con periodica revisione dei farmaci, valutando obiettivo, necessità, efficacia, sicu- rezza per decidere se iniziare nuovi trattamenti, proseguire quelli in uso e sospendere quelli non necessari;

e. regolamentazione per accesso a cure d’urgenza (PS).

3. Educare pazienti e/o caregivers all’uso dei farmaci e supportare l’autogestione della terapia, la con- sapevolezza dei benefici e rischi della polifarmacoterapia in base al- le condizioni di salute e informare sul processo di deprescrizione.

Al fine di definire un approccio otti- male si raccomanda di:

1. Contestualizzare le evidenze scientifiche.

2. Valutare il rapporto beneficio/ri- schio nell’usare linee guida specifi- che per singole patologie, alla luce delle caratteristiche cliniche e so- cio-assistenziali e delle preferenze del paziente.

3. Utilizzare farmaci di documenta- ta efficacia, alla dose minima effi- cace e con il minor numero di unità posologiche e somministrazioni giornaliere.

4. Prestare attenzione alle reazioni avverse da farmaco dovute ad inte- razioni farmacologiche (tra farmaci, farmaco-malattia, farmaco-cibo, farmaco-integratore alimentare), al- la prescrizione di farmaci inappro- priati e alla cascata prescrittiva, an- che attraverso l’applicazione di cri- teri di appropriatezza e/o l’utilizzo di strumenti di supporto informatico alla prescrizione.

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONE 2

In merito all’organizzazione di per- corsi assistenziali per pazienti con multimorbilità e/o in polifarmacote- rapia, si raccomanda di:

1. Migliorare il coordinamento e la collaborazione tra gli operatori sani- tari e sociali e tra ospedale e terri- torio e promuovere e integrare la continuità delle cure.

2. Sviluppare e utilizzare tecnologie e sistemi efficaci per la condivisio- ne delle informazioni sociosanitarie.

3. Promuovere l’educazione e la for-

La collaborazione tra diverse società scientifiche, tra cui la Simg, ha portato alla stesura del documento “Linea guida inter-societaria per la gestione della multimorbilità e polifarmacoterapia”

Multimorbilità e polifarmacoterapia

Iniziativa congiunta di Società ita- liana di Gerontologia e Geriatria (SIGG), Società Italiana di Geriatria Ospedale e Territorio (SIGOT), So- cietà Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), So- cietà Italiana di Medicina Interna (SIMI), Federazione delle Associa- zioni dei Dirigenti Ospedalieri In- ternisti (FADOI), Società Italiana di Farmacologia (SIF)

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M A N A G E M E N T

M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVIII numero 7 - 2021 37 mazione professionale ai temi della

multimorbilità e polifarmacoterapia e delle misure di prevenzione.

Raccomandazione: positiva forte.

Popolazione target

RACCOMANDAZIONE 3

L’indice di fragilità (frailty index) può essere usato per identificare i pazien- ti con multimorbilità a rischio di rico- vero ospedaliero non programmato.

Raccomandazione: positiva debole.

RACCOMANDAZIONE 4

Nell’ambito dei pazienti ospedaliz- zati o dimessi dall’ospedale si rac- comanda l’uso di strumenti validati quali la scala di fragilità CFS, il frail- ty index o l’MPI, al fine di identifi- care pazienti con multimorbilità e attesa di vita limitata.

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONE 5

Nell’ambito dei pazienti che vivono al domicilio possono essere utilizzati l’Indice di comorbilità di Charlson, il frailty index e la velocità del cammi- no per identificare pazienti con mul- timorbilità e attesa di vita limitata.

Raccomandazione: positiva debole.

Approccio individuale

RACCOMANDAZIONE 6

Gli interventi per ridurre la polifar- macoterapia e ottimizzare il tratta- mento farmacologico devono es- sere basati su una valutazione mul- tidimensionale del paziente con, se possibile, un approccio multidisci- plinare, sul coinvolgimento attivo del paziente e/o del caregiver e sull’identificazione della prescrizio- ne inappropriata attraverso l’appli-

cazione di criteri di appropriatezza e/o l’utilizzo di strumenti di suppor- to informatico alla prescrizione. È importante garantire un adeguato follow-up per valutare l’aderenza all’intervento proposto, rilevare e gestire eventuali sintomi conse- guenti alla deprescrizione.

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONE 7

Si raccomanda di adottare inter- venti finalizzati a ridurre il numero di farmaci assunti e ad ottimizzare il trattamento farmacologico, al fi- ne di ridurre il rischio di caduta. Tali interventi devono essere basati su una valutazione multidimensionale del paziente con, se possibile, un approccio multidisciplinare, sull’i- dentificazione della prescrizione inappropriata anche attraverso l’ap- plicazione di criteri di appropriatez- za e/o l’utilizzo di strumenti di sup- porto informatico alla prescrizione, sul calcolo della tossicità cumulati- va da farmaci, sul rischio di caduta e sul coinvolgimento attivo del pa- ziente e/o del caregiver.

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONE 8

Si raccomanda la deprescrizione degli IPP nei pazienti che non ab- biano una chiara indicazione al loro utilizzo (note AIFA 1 e 48). Nel ca- so di pazienti che abbiano intrapre- so terapia con IPP per la comparsa di sintomi quali pirosi, dispepsia o altri sintomi imputabili a reflusso gastro-esofageo ed in cui tale tera- pia abbia portato un beneficio sin- tomatologico, gli IPP devono esse- re deprescritti (sospesi) dopo un periodo massimo di 6 settimane di terapia. Una eventuale reintrodu- zione del farmaco potrà essere considerata in caso di ricomparsa

dei sintomi (uso on demand).

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONE 9

Si raccomanda la sospensione del- la terapia con statine in prevenzio- ne primaria e secondaria in tutti i pazienti con attesa di vita <1 anno.

Per i pazienti di età >80 anni che utilizzano le statine in prevenzione primaria la deprescrizione va deci- sa in base a:

1. valutazione profilo del beneficio- rischio del trattamento (fattori di ri- schio CV, attesa di vita, fragilità e interazioni farmacologiche);

2. discussione e condivisione delle scelte terapeutiche con il paziente.

Raccomandazione: positiva forte.

RACCOMANDAZIONI 10-11

Si suggerisce di considerare il trat- tamento con vitamina D, indipen- dentemente dai valori plasmatici di 25(OH) vitamina D, in pazienti an- ziani con multimorbilità e con dia- gnosi di osteoporosi o in pazienti istituzionalizzati al fine di ridurre il rischio di caduta.

Forza della raccomandazione: po- sitiva debole.

Il trattamento con vitamina D in pa- zienti anziani con multimorbilità, in- dipendentemente dai valori di 25(OH) vitamina D, non dovrebbe essere utilizzato per la prevenzione o trattamento di altre condizioni di- verse dall’osteoporosi o dalle cadu- te (in particolare patologie infettive, CV ed oncologiche).

Raccomandazione: negativa debole.

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