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Disponibili i report di Arpa Toscana sui monitoraggi marino-costieri - SNPA - Sistema nazionale protezione ambiente

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Academic year: 2022

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Attività di monitoraggio di ARPAT nell'ambito della

Strategia per l'ambiente marino

Gioia Benedettini

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Le valutazioni previste dalla Direttiva vengono effettuate

in base a 11 descrittori definiti con la Decisione

477/2010/EU del 1 settembre 2010.

Le valutazioni previste dalla Direttiva vengono effettuate

in base a 11 descrittori definiti con la Decisione

477/2010/EU del 1 settembre 2010.

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• DM 15 febbraio 2019. Aggiornamento della determinazione del buono stato ambientale delle acque marine e definizione dei traguardi ambientali

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MED OCCIDENTALE

• Capofila ARPA Liguria

• ARPA Toscana

• ARPA Sardegna

• ARPA Lazio

• ARPA Campania

MAR ADRIATICO

• Capofila Emilia Romagna

• ARPA Friuli

• ARPA Marche

• ARPA Molise

• ARPA Puglia

MED CENRALE E IONIO

• Capofila ARPA Calabria

• ARPA Basilicata

• ARPA Sicilia

MATTM ISPRA

ARPA

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ATTIVITA’ SVOLTA DA ISPRA

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MODULO 1. Analisi della colonna d’acqua MODULO 2. Analisi delle microplastiche MODULO 3. Specie non indigene

MODULO 4. Rifiuti spiaggiati MODULO 5. Contaminazione MODULO 6. Input da nutrienti MODULO 7. Habitat coralligeno MODULO 8. Habitat fondi a Maerl

MODULO 9. Habitat fondo marino sottoposto a danno fisico L’attività di monitoraggio delle Agenzie nel triennio 2015-2017

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da:Il Report MSFD 2018: aggiornamento della valutazione ambientale (art. 8 del D.Lgs. 190/2010) Erika Magaletti, Leonardo Tunesi, ISPRA

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Descrittore 1

La biodiversità è mantenuta. La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l’abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche,

geografiche e climatiche

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Descrittore 1

La biodiversità è mantenuta. La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l’abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche,

geografiche e climatiche

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Descrittore 1

La biodiversità è mantenuta. La qualità e la presenza di habitat nonché la distribuzione e l’abbondanza delle specie sono in linea con le prevalenti condizioni fisiografiche,

geografiche e climatiche

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Descrittore 2

Le specie non indigene introdotte dalle attività umane si attestano a livelli che non hanno effetti negativi sugli ecosistemi

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Descrittore 2

Le specie non indigene introdotte dalle attività umane si attestano a livelli che non hanno effetti negativi sugli ecosistemi

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Descrittore 5

È ridotta al minimo l'eutrofizzazione di origine umana, in particolare i suoi effetti negativi come perdite di biodiversità, degrado dell'ecosistema, proliferazione dannosa di alghe e

carenza di ossigeno nelle acque di fondo

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Descrittore 5

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Descrittore 5

È ridotta al minimo l'eutrofizzazione di origine umana, in particolare i suoi effetti negativi come perdite di biodiversità, degrado dell'ecosistema, proliferazione dannosa di alghe e

carenza di ossigeno nelle acque di fondo

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Descrittore 6

L’integrità del fondo marino è ad un livello tale che la struttura e le funzioni degli ecosistemi siano salvaguardate e gli ecosistemi bentonici, in particolare, non abbiano

subito effetti negativi

da:Il Report MSFD 2018: aggiornamento della valutazione ambientale (art. 8 del D.Lgs. 190/2010) Erika Magaletti, Leonardo Tunesi, ISPRA

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Descrittore 6

L’integrità del fondo marino è ad un livello tale che la struttura e le funzioni degli ecosistemi siano salvaguardate e gli ecosistemi bentonici, in particolare, non abbiano

subito effetti negativi

da:Il Report MSFD 2018: aggiornamento della valutazione ambientale (art. 8 del D.Lgs. 190/2010) Erika Magaletti, Leonardo Tunesi, ISPRA

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Descrittore 6

L’integrità del fondo marino è ad un livello tale che la struttura e le funzioni degli ecosistemi siano salvaguardate e gli ecosistemi bentonici, in particolare, non abbiano

subito effetti negativi

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Descrittore 8

Le concentrazioni dei contaminanti presentano livelli che non danno origine a effetti inquinanti.

• Sono stati evidenziati alcuni superamenti nella

matrice acqua del valore soglia per diverse categorie

di contaminanti principalmente nella fascia di

competenza della WFD. In Adriatico , Mar Ionio e

Med Centrale sono stati registrati superamenti dei

valori soglia per organoclorurati e pesticidi, mentre in

Mar Med. occidentale i superamenti registrati si

limitano a carico dei pesticidi.

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BIOTA

Descrittore 8

Le concentrazioni dei contaminanti presentano livelli che non danno origine a effetti inquinanti.

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Descrittore 10

Le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provocano danni all’ambiente costiero e marino

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Descrittore 10

Le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provocano danni all’ambiente costiero e marino

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Descrittore 10

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Descrittore 10

Valori soglia per le diverse componenti ancora da definire a livello comunitario Dati Microplastiche nelle coste Toscane:

• 0,38 Oggetti m3

• 0,09 Oggetti m2

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Descrittore 10

Le proprietà e le quantità di rifiuti marini non provocano danni all’ambiente costiero e marino

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Descrittore 11

L’introduzione di energia, comprese le fonti sonore sottomarine, è a livelli che non hanno effetti negativi sull’ambiente marino

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Considerazioni conclusive

da:Il Report MSFD 2018: aggiornamento della valutazione ambientale (art. 8 del D.Lgs. 190/2010) Erika Magaletti, Leonardo Tunesi, ISPRA

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06-07 Giugno 2019 1st MS SeaDay Fortezza Vecchia - Livorno

Considerazioni conclusive

Il consolidamento del SNPA è elemento essenziale per attuare la piena integrazione tra attività di monitoraggio e valutazione dei risultati, per la standardizzazione , per la pubblicazione dei dati e per la comunicazione e divulgazione anche al grande pubblico dei risultati. Per colmare le lacune evidenziate saranno necessari anche approcci innovativi al monitoraggio e una sempre maggiore attenzione alla qualità del dato. Questo processo non può, comunque, prescindere da una sempre maggiore cooperazione a livello istituzionale che tecnico- scientifico, sia in ambito nazionale che europeo. I risultati raggiunti, comunque, lasciano ben sperare che l’Italia, come previsto dalla commissione europea

*,

abbia buona probabilità di raggiungere nel 2020 gli obiettivi fissati dalla direttiva.

*relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio- Bruxelles, 31.7.2018 COM(2018) 562 final

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