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Intervista a Gianni Silvestrini: l\'Italia vada a prendere lezioni di risparmio energetico (pdf)

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4 In primo piano Il Sole-24 Ore Venerdì 4 Gennaio 2008 - N. 3

Giulia Crivelli

«È vero, rispetto ad altri Pa- esieuropei abbiamomenoabitu- dine al risparmio energetico in- dividuale. Ma i cittadini sono più avanti rispetto alle istituzio- ni: se viene offerto un percorso virtuoso, gli italiani, fatte salve alcune resistenze psicologiche, sono pronti a sceglierlo, anche con entusiasmo». Gianni Silve- strini, direttore scientifico del Kyoto Club, è ottimista e sostie- ne che in Italia sia possibile im- parare a usare meglio l’energia, conl’impegnocongiuntodeisin- goli e degli enti locali. E a patto discalfirealmenoinpartel’attac- camento alle nostre automobili.

Partiamo dalle note dolen- ti. Perché in Italia il car sha- ring non decolla, nonostante i continui aumenti dei carbu- ranti e dei costi di gestione di un’automobile?

Siamo il Paese con il più alto numero di macchine pro capite, ci battono solo gli Stati Uniti. E ilconfronto conle grandicapita- li europee è impressionante: a Berlino e Londra ci sono 32 vet- ture per abitante, a Parigi 26, ma a Milano sono 61 e a Roma arri- viamo a 70. Siamo troppo affe- zionati alle nostre automobili e non le abbandoniamo neppure quando ci conviene economica- mente. Forse perché ci danno un’insostituibile sensazione di autonomia,indipendenza, liber- tà di movimento.

Ma il car sharing è così scomodo?

No,inrealtàinItaliaormaiesi- stono varie società che offrono questo servizio: si entra in una comunitàchemetteadisposizio- ne un’auto, che si può prenotare

quandoserveeritirareericonse- gnare con estrema facilità. In Svizzera, che ha circa 7 milioni diabitanti, cisono70mila perso- ne iscritte a società di car sha- ring. In Italia, dove siamo 58 mi- lioni,il numero è fermo a 10mila.

Eppurecontiallamanoilcarsha- ring conviene: per chi fa meno di 5mila chilometri all’anno c’è un risparmio del 40%. Ma forse gliincentivi previsti dallaFinan- ziaria aiuteranno a sbloccare la situazione.

Esiste un campo in cui sia- mo più attenti al risparmio?

Il fotovoltaico: è stato un suc- cesso europeo e un grandissimo successo italiano. Fino al 2006, in quasi vent’anni, erano statiin- stallati 3mila impianti, che nel 2007 sono diventati mille al me- se. In questo caso hanno avuto unruolo moltoimportantegli in- centivi governativi, ma anche la componente psicologica: per lo stesso individualismo che porta avolerdisporrediun’autoinmo- do esclusivo, l’idea di gestire, al- meno in parte, la produzione e il fabbisognoenergetico dellapro- pria abitazione è stato un fattore molto importante.

Cisonoaltresceltequotidia- nechedimostranounamaggio- re consapevolezza?

Un caso emblematico sono i frigoriferi di classe A e A+, che consentono grandi rispar- mi sul consumo di elettricità.

Anche in questo caso la diffu- sione è dovuta a una combina- zione di incentivi alla rottama- zione e desiderio di fare scelte responsabili. Il 75% dei frigori- feri venduti nel 2007 appartie- ne a queste classi "risparmio- se", anche se ovviamente in

media sono più cari degli altri.

Cosa si può fare per aumen- tare i comportamenti virtuosi degli italiani?

Tutto parte dalla formazione:

credo che le campagne di sensi- bilizzazione sui temi ambientali macro, come il riscaldamento globale, e su quelli micro, come lesceltedicomportamentoindi- viduale,andrebberoiniziate nel- le scuole, forse persino negli asi-

li.MaanchegliEntiLocalipossa- no avere un grande ruolo, facen- do scelte coraggiose, che all’ini- zio magari sembrano impopola- ri, come l’Ecopass a Milano o la chiusuraaltrafficodeicentristo- rici e le domeniche senz’auto. I politicieidecisoripubbliciinge- nerale sono sempre indietro ri- spetto ai cittadini, ai quali spes- sobastadareglistrumentiperfa- re scelte migliori per il proprio portafoglio e per l’ambiente.

Non serve obbligarli.

www.kyotoclub.org

Latensionesulgreggio

CONSUMI DI ENERGIA

Cambiare abitudini. Nel nostro Paese boom di auto, il car sharing resta per pochi Nuovo picco. Ben 163 milioni di metri cubi

prelevati dalle riserve due giorni fa

«Serve educare fin dagli anni di scuola Segnali positivi dal boom del fotovoltaico»

DALLA PRIMA Stoccaggi sotto pressione

Federico Rendina ROMA

Una macchina veloce e vo- race, lanciata letteralmente a tuttogas. Con un serbatoioqua- si sempre in riserva, perché i di- stributori di carburante non ce lafannoadalimentarla.Èdavve- ro questo il paradigma dell’Ita- liache va a gas? Ilfreddo incom- be più di quel che si sperava. E gli analisti avvertono: i nostri consumi invernali di metano ri- schiano di decollare. Da lunedì prossimo 7 gennaio, quando le imprese riprenderanno a mar- ciare in pieno, i segni dell’emer-

genzapotrebbero affiorare.Per- ché, a ben guardare, ci sono già.

Ieri l’altro, alla "mini-ripre- sa" del 2 gennaio, il sistema de- glistoccaggi nazionalidigas,ov- veroilgrande polmone chiama- toafronteggiare il disavanzoin- vernaletra iconsumielecapaci- tà di approvvigionamento di metano, è stato salassato di ben 163 milioni di metri cubi.

Si ripropongono così i segna- li del decollo da freddo che lo scorso novembre ci hanno fat- to raddoppiare il ricorso agli stoccaggi rispetto alle normali previsioni di un inverno "stan- dard", erodendo gran parte del risparmio regalatoci nei primi mesi del 2007 da tempe- rature eccezionalmente miti.

Tant’è che il bilancio annuo po- trebbe aver pareggiato (i dati definitivi saranno diffusi nei prossimi giorni) il consumo globale del 2006: circa 85 mi- liardi di metri cubi.

Insomma: la crisi del gas, gra- vemente temuta all’inizio dell’inverno e poi decongestio- natadalle misuretampone mes- se in atto dal ministro dello Svi- luppo Pier Luigi Bersani (obbli- go di massimizzare le importa- zioni preventive, nuove regole antiabusinei prelievi dagli stoc- caggi spesso usati per specula- re sulla rivendita di materia pri- ma o per produrre elettricità ri- vendutaall’estero) si sta di nuo- vo materializzando.

Linee di importazione anco- ra strozzate, in attesa degli am- pliamenti promessi ma che en- treranno in funzione solo a par- tire dal prossimo anno. Una de- cina di progetti per i rigassifica- tori di metano liquefatto tra- sportato via nave ma con un so- lo progetto in esecuzione avan- zata (Rovigo). E soprattutto un sistema "polmone" degli stoc- caggi giudicato insufficiente, anch’essoritardatario nellepro- messe di ampliamento. «Siamo al pelo ma contiamo di farcela», ripeteva Bersani formulando gli auguri di Natale.

Masonoproprio leultime sti- meufficialidel comitato "emer- genza gas" insediato da Bersani a tracciare i numeri della crisi che potrebbe accompagnare un primo trimestre più freddo di quel che ci si augura.

Nelle stime dal comitato mi- nisteriale prima di Natale si re- gistrava una domanda di gas per un inverno con temperatu- re intermedie tra i valori nor-

mali e quelle dei picchi degli ultimi quattro decenni. Fanno 52 miliardi di metri cubi, 3 mi- liardi in più rispetto all’inver- no "normale" di due anni fa an- che a causa dell’aumento della richiesta per la produzione elettrica sempre più orientata verso il metano.

Ilproblemaèchetalefabbiso- gno può essere coperto solo per 42,6 miliardi di metri cubi con l’import (la cui capacità rimane per ora invariata) e la produzio- nenazionale (che continua aca- lare, complici i divieti a spillare i giacimenti in Adriatico). E sic- come gli stoccaggi di modula- zione (quelli chiamati a fare da normalepolmone)nonsonoad- dirittura calati da 8,8 a 8,6 mi- liardi di metri cubi perché il mi- nistero dell’Ambiente ha impe- dito i ricorso alla sovrapressio- nenelsitodiRivara, eccochebi- sognerà intaccare per almeno un miliardo di metri cubi i 5 mi- liardi di riserve strategiche. Ri- serve che rappresentano il clas- sico fondo del barile. Con la sgradita caratteristica di dimi- nuire progressivamente pres- sione e portata con il diminuire del loro livello.

Basta poco per capire che il

"pelo" citato da Bersani vale appunto per un inverno appe- na più rigido del consueto. Se la sorte ci riserverà temperatu- re medie solo un po’ più pun- genti lo spettro della crisi agi- tato da non pochi qualificati manovratori del nostro siste- ma energetico (tra essi il presi- dente dell’Authority Sandro Ortis, e l’amministratore dele- gato dell’Enel Fulvio Conti) si materializzerà davvero. E sa- ranno dolori.

INTERVISTA GianniSilvestrini KyotoClub

Il successo è da incornicia- re, anche se i motivi sono quel- li che tutti hanno visto negli schermi delle Borse merci e nelle pagine dei quotidiani economici. Kuok Khoon Hong, 58 anni, sposato, quat- tro figli, ha fatto il balzo alla Borsa di Singapore e nel ranking di Forbes grazie forse alle proprie intuizioni e sicura- mente in virtù di una parente- la importante: lo zio Robert Kuok è infatti l’uomo più ricco del Sud Est asiatico, e dalle sue proprietà terriere e immobilia- ri è nato l’impero di cui oggi si può fregiare il nipote.

L’influenza dello zio ha per- messo infatti a Kuok Khoon di effettuare alla fine del 2006, in appena tre settimane, un’ope- razione valutata 4,3 miliardi di dollari. Trasferimenti di pro- prietà, fusioni con aziende più piccole, joint ventures con i gi- ganti dell’agribusiness: al ter- mine, nella Wilmar di Kuok Khoon sono confluite pianta- gioni di palma per oltre 573mi- la ettari, nove volte la superfi- cie di Singapore.

La produzione di olio di pal- ma èdecollata econ essa ilruo- lo della Wilmar nei tradiziona- li usi del prodotto, che è il prin- cipale olio di cucina dell’Asia e ancheunimportanteedecono- mico (per ora) additivo del cioccolato e dei cosmetici.

Ma la direzione della socie- tà, che allo scopo si è alleata con il colosso americano Ar-

cher Daniels Midland, è quello dei biofuel. L’olio di palma è consideratouno dei piùecono- mici prodoti di base per la pro- duzione di combustibili verdi, insieme a canna da zucchero e jathropa. Se ne puòricavare in- fatti un buon biodiesel.

La Wilmar ha una capacità diquestocarburantechegiàsu- perail milione ditonnellate an- nue, cifra imponente. L’idea iniziale di Kuok Khoon Hong era quella di fare della Wilmar un’azienda da sette miliardi di

dollari di capitalizzazione e da 12 miliardi di fatturato.

A Singapore il gruppo vale già più di 21 miliardi di dollari e anchelaposizionedelsuomag- gior azionista nella graduato- ria dei grandi ricchi promette di migliorare: l’ultimo aggior- namento lo vedeva con una ca- pitale personale di 960 milioni di dollari. Ma gli scenari dei mercati lo considerano ancora in rampa di lancio.

A far salire le quotazioni dell’olio di palma sono infatti diversi elementi concomitan- ti. Il clima, che non ha favorito

la produzione di molti olii ve- getali,tra cui palma e soia. Il bi- glietto verde debole, che ha spinto in alto le quotazioni espresse in dollari. Il petrolio alle stelle, che ha fatto crescere l’interesse verso i combustibili alternativi. Il miglioramento delleabitudini alimentari cine- si e indiane, che aumenta l’uso di olio di palma e di cocco.

Quest’ultimo elemento mi- naccia di essere decisivo anche nelle prossime settimane, quando le feste per il Nuovo Annolunare daranno unaspin- ta ai consumi. Ieri il record del palmoil sul mercato malese era di 3.159 ringgit (961 $) per ton- nellata.Unannoprima erainfe- riore a 2mila ringgit e il rincaro collocal’oliodi palma tralema- terie prime che nel corso del 2007 sono aumentate di più.

Il momento d’oro della Wil- mar è magico anche per gli al- triproprietaridipiantagioniin- donesiane e malesi, da cui pro- viene il 90% di tutto il prodot- to mondiale. La loro forza, nel 2007, è venuta dal contenuto

"energetico" dell’olio, ma an- che, si diceva, dall’appetito ci- nese: nei primi 10 mesi Pechi- no ne ha importato per 3,67 mi- lioni di tonnellate, con un in- cremento del 6,7% rispetto al- lo stesso periodo del 2006. I prezzi però sono già proiettati verso il momento in cui Kuok Khoon Hong farà incetta per produrre ancora più diesel.

Roberto Capezzuoli

Le nuove Quattro Giorna-

te? Una sorta di “marcia dei 40mila” in nome di un Mez- zogiorno che rifiuta di esse- re sommerso dai suoi rifiuti (anche la Puglia è commissa- riata dal 1994, la Calabria dal 1997, la Sicilia dal 1999)? Do- ve è finito il famoso “Rinasci- mento napoletano”? Dove so- no in questo caso gli indu- striali che pure in Sicilia, con- tro il pizzo e la mafia, hanno cominciato ad alzare la te-

sta? Dove sono i sindacati?

Dov’è la Chiesa? Dove sono gli “intellettuali”, i professo- ri universitari e non? Dove sono i cittadini che ancora credono nello Stato?

Quanto alle istituzioni pub- bliche locali – a partire dal presidente della Regione, An- tonio Bassolino, e dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Jervoli- no - non ci chiediamo neppu- re dove siano. Perché a fronte di questa vergogna che va in

onda sulle televisioni di tutto il mondo, esse avrebbero già dovuto prendere atto, da tem- po, del loro fallimento. La- sciando le loro poltrone.

Il presidente della Repub- blica, Giorgio Napolitano, i cui appelli sono caduti nel vuoto, ha ricordato di recen- te il meridionalista irpino Guido Dorsoe le sue “sferzan- ti” parole sui limiti della clas- se dirigente del Sud e l’arre- tratezza culturale della sua

stessa società civile. Che piac- cia o no, quella di Dorso e del- la sua “Rivoluzione meridio- nale” è in buona parte una le- zione ancora attuale.

Immaginiamo che belle giornate sarebbero quelle in cui, armati di pale e sec- chioni, scendessero insie- me in piazza bidelli e im- prenditori, commercianti e impiegati, sindacalisti e par- roci per cominciare a ripuli- re la città. Di nuovo, Napoli e l’Italia finirebbero sulle tv di tutto il mondo. E sarebbe una festa civile.

Guido Gentili gentili.guido@libero.it

IMAGOECONOMICA

PER LE IMPRESE

Occhi puntati sulla ripresa delle attività industriali prevista per il 7 gennaio:

il sistema resta in equilibrio precario

IL TESORO

Kuok Khoon Hong ha intuito le potenzialità del biofuel e acquistato piantagioni superiori di nove volte alla superficie di Singapore

Direttore. Gianni Pellegrini

Il Re Mida dell’olio di palma

Il cassonetto dei fallimenti

«L’Italia vada a lezione di risparmio energetico»

Effetto inverno per il gas

Con l’abbassamento delle temperature riparte l’uso delle riserve

Nota: Mtep = milioni di tonnellate equivalenti di petrolio

Tutti i colleghi de Il Sole-24 Ore partecipano commossi al dolore di Bruno e famiglia per la prema- tura perdita del fratello

Gigi Cestari

Milano, 3 gennaio 2008

Il Consiglio d'Amministrazione, il Collegio Sindacale ed il Perso- nale tutto di Bioindustry Park del Canavese, partecipano al gra- ve lutto della Famiglia per la scomparsa del Presidente della Società,

Dr. Silvano Fumero

Soci, il Consiglio d'Amministra- zione, ed il Personale tutto di Eporgen Venture, partecipano al profondo dolore della Fami- glia per la scomparsa del Presi- dente della Società,

Dr. Silvano Fumero

Diana Bracco con amicizia parte- cipa al lutto della famiglia e del BionIndustry Park del Canavese per la repentina perdita di

Silvano Fumero e ne ricorda la creatività del ri- cercatore, l'attivo uomo di cultu- ra, l'uomo che ha saputo unire altri uomini.

Bracco Imaging s.p.a. partecipa sentitamente al dolore della fa- miglia per la prematura scom- parsa di

Silvano Fumero

Milano, 3 gennaio 2008

Partecipano al lutto Roberto Ret- tani e Fulvio Uggeri.

NECROLOGI

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