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Academic year: 2021

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REGESTI

267, 1301 febbraio 2 ind. XIV (1301) Emancipatio

Meglio di Bonaccorso della cappella di S. Vitale emancipa i suoi due figli, Francesco e Lapo.

Fatto a Pistoia, a Porta Lucchese. Notaio: Petrus qd. ser Vitacchini. Vecchia numerazione: 262. Regesti: ACP, n. 304. Provenienza: S. Nicola.

268, 1301 marzo 14, ind. XIV (1301) Pocuratio

Frate Lorenzo Trombetti da Siena, vicario del convento di S. Michele di Piombino dell’ordine degli Eremiti, nomina procuratore frate Domenico da Piombino lettore e conventuale del detto convento, con l’incarico di acquisire in mutuo o in altro modo la somma di 50 lire.

Fatto a Piombino, nel chiostro della chiesa di S. Michele. Notaio: Bartolomeus qd. d. Allegri iud. de Plumbino. Vecchia numerazione: 263.

Regesti: ACP, n. 305. Provenienza: S. Nicola.

269, 1302 maggio 23, ind. XIV (1301) Receptio census

Frate Bonaccorso, procuratore del convento di S. Nicola, dichiara di aver ricevuto 10 soldi dal presbitero Giovanni, rettore della chiesa di S. Leonardo in Pratuscello, come censo da consegnare ogni anno in occasione della festa di S. Leonardo.

Fatto a Pisa, nel chiostro del convento di S. Nicola. Notaio: Simone f. Francisci.

Note dorsali: «Canone di S. leonardo pagato dal rettore a frati di S. Nicola», di mano successiva.

Vecchia numerazione: 271. Regesti: ACP, n. 306. Provenienza: S. Nicola.

270, 1302 agosto 27, ind. XIV (1301) Confessio mutui

Bartolomeo Buldrone del fu Giovanni Buldrone della cappella di S. Martino in Guadalongo confessa di aver ricevuto 100 lire da Bonagiunta Buldrone della stessa cappella, figlio del fu Simone Buldrone, e si impegna a restituirle entro 6 mesi. Fatto a Pisa, in Chinzica, nella bottega della casa degli eredi del notaio Benincasa da Arquata.

Notaio: Bartholomeus Henrici notarii de Ceppato f., dagli atti del padre. Vecchia numerazione: 272.

Regesti: ACP, n. 309.

Note dorsali: «Carta quod Bondus Buldronis recipere debebat a fratre Iohanne libras .C. aquilinorum Pisanorum et soluti fuerunt», di mano coeva.

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271, 1302 settembre 25, ind. XIV (1301). Venditio

Francesco Griffi, detto Cecco, figlio del fu Giovanni Griffi della cappella di S. Andrea Fuoriporta vende a Matteo detto Ceo del Cantone, figlio di Bonagiunta del Cantone della cappella di S. Luca, un pezzo di terra con casa solariata posto nella cappella di S. Luca, per il prezzo di 90 fiorini d'oro.

Fatto a Pisa, nel palazzo del Comune, nel luogo in cui si trova la chiesa degli Anziani del Popolo.

Notaio: Ildebrandinus Guascappa qd. Bonaccursi notarii de Pisis. Note dorsali: n° 171, A. 1302; capp e «n° 59»; «n. 129»

Vecchia numerazione: 273.

Provenienza: Provenienza: S. Antonio.

272, 1302 febbraio 27, ind. XV, stile della Natività (1302) Arbitratus

Rustichello Rocchansicchi e Iacopo da Barga, giudici designati dal collegio dei priori delle società d'armi del Popolo di Lucca per risolvere una vertenza fra il comune di S. Maria a Monte e quello di Montecalvoli riguardo i confini e la riscossione dei pedaggi, definiscono i confini tra le due comunità basandosi sulla sentenza

pronunciata in precedenza dal podestà di Lucca, Paganello, nonché su altre carte e privilegi.

Fatto a Lucca, nel portico della canonica di S. Alessandro Maggiore.

Notaio: Iohannes ser Montelli ser Iohannis Montelli (dagli atti di ser Lazeri qd. ser Ughocconis Scalocchiati de Luca) in copia del 18 aprile 1463 indizione XI.

Vecchia numerazione: 270. Provenienza: —.

273, 1303 maggio 10, ind. XV (1302) Venditio

Bonagiunta calzolaio del fu Bonaccorso della cappella di S. Viviana, erede di Bandinuccia sua figlia e moglie del fu Giordano cuoiaio del fu Guido «Cullionis» della cappella di S. Nicola, vende a Giordano detto Danino, figlio del fu Betto cuoiaio della suddetta cappella di S. Nicola, metà di un pezzo di terra con casa solariata posta nella cappella di S. Nicola. per il prezzo di 37 lire e 10 soldi. Vanni lanaiolo del fu Meo della cappella di S. Viviana sta come garante.

Fatto a Pisa nel solario della casa del suddetto Bonagiunta, posta a Pisa nel cappella di S. Viviana.

Notaio: Orlandinus qd. Henrici notarii de Capannuli (dagli atti del padre). Vecchia numerazione: 275.

Regesti: ACP, n. 311. Provenienza: S. Nicola.

274, 1303 agosto 16, ind. XV (1302). Datio in solutum

I fratelli Nino e Andreuccio del fu Enrico da Avane della cappella di S. Biagio in Ponte vendono a Teccia vedova di Vanni di Enrico suddetto e figlia del fu Iacopo della cappella di S. Casciano due pezzi di terra con case solariate poste in S. Biagio in Ponte del valore di 162 lire e 10 soldi a pagamento della dote della suddetta Teccia. Binda vedova di Enrico da Avane e figlia del fu Ugolino «Ragonensis» della cappella di S. Biagio in Ponte promette alla suddetta Teccia di non molestarla nell’uso dei sopraindicati due pezzi di terra e di cederle due altri pezzi di terra con case del valore

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di 100 lire posti ad Avane, nel luogo detto Capo d’Avane.

Notaio: Leopardus f. qd. Olivierii de cappella S. Petri ad Gradus. Vecchia numerazione: 276.

Note dorsali: ° 252, A. 1303; «n° 34»; «n. 152». Provenienza: S. Antonio.

266, 1303 (segnata 1301) gennaio 16, pont. anno VIII (1303) Bulla Bonifatii pape VIII

Copia di una bolla di papa Bonifacio VIII con cui si concede ai frati Eremiti dell’ordine di S. Agostino di disporre liberamente delle sepolture all’interno degli edifici dell’ordine e dei proventi che ne derivano.

Fatto in Laterano.

Notaio: Lambertus olim domini Appollonii de Arimino (dall’originale). I notai Iacobus f. qd. Gerardi de santo Ylario et Rainerius f. qd. Francisci de Pisis attestano che l’exemplum è stato redatto senza aggiunte o rimozioni e lo autenticano mediante l’apposizione dei propri «signa tabellionis».

Vecchia numerazione: 261. Note dorsali: «57».

Provenienza: S. Nicola.

275,1303 gennaio 16, pont. anno VIII (1303) Litterae Matthei diaconi cardinalis

Matteo, cardinale diacono di S. Maria in Portico annuncia che la costituzione «Super Cathedram» emanata da Bonifacio VIII non si estende «ad legata et relicta fratribus minoribus et predicatoribus».

Fatto in Laterano.

Vecchia numerazione: 274

Note dorsali: «Bolla 1303 anno 8°». Provenienza: [S. Nicola].

277, 1304 giugno 12, ind. I (1303), 1305 maggio 30 ind. II (1304) Mutuum

Checca, vedova di Bernardo merciadro e figlia del fu Bonaventura di Daniele presta 47 lire e 2 soldi a Simone detto Mone Bugliafave del fu Ranuccino Bugliafave della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare, con l’obbligo di restituirli entro un anno. Il 30 maggio dell’anno successivo Checca proroga di un anno la scadenza del debito. 1) Fatto a Pisa nel solaio inferiore della torre di Enrico Sanniti posta nella cappella di S. Biagio delle Catene; 2) fatto a Pisa sulle scale della suddetta torre.

Notaio: Rainerius f. qd. Francisci Michaelis de Campo sancti Nicholai. Note dorsali: 34. Regesti: ACP, n. 315. Vecchia numerazione: 280. Provenienza: S. Nicola. 278, 1304 giugno 19, ind. I (1303) Venditio

Giolitta, figlia del fu Arlotto <<bancherii>> della cappella di S. Pietro in Vincoli e moglie di Ursello detto Cello del fu Ranieri della cappella di S. Nicola. vende a frate Bonaccorso, che riceve come procuratore del convento di S. Nicola, 20 carati indivisibili di 24 totali di una casa posta nella cappella di S. Nicola. su un pezzo di terra livellario del detto convento, per il prezzo di 225 lire.

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Vincoli

Notaio: Iacobus qd. Michaelis Buçecti de Bulgari. Vecchia numerazione: 281.

Regesti: ACP, n. 316, con data 20 giugno. Provenienza: S. Nicola.

279, 1304 luglio 13, ind. I (1303) Venditio

Bartolomeo, notaio della cappella di S. Vito e figlio di Ranieri Settemassi da Vecchiano vende a Giunta maestro d’ascia della cappella di S. Cristoforo da Malaventre metà del muro che corre tra le loro case, poste nella cappella di S. Vito per il prezzo di 11 libbre e 10 soldi.

Fatto a Pisa nella Curia dei Giudici.

Notaio: Prova f. Uliverii de Marti (dagli atti di Iacobo not. de Vico). Note dorsali: «n° 212, «A. 1304», «numero 273», «Toscani». Vecchia numerazione: 282.

Provenienza: S. Antonio.

281, 1303 novembre 30, anno Nativitatis, ind. II (1303) Concessio indulgentiae

Enrico, vescovo di Lucca, sollecita a i fedeli della città e diocesi a versare offerte per la chiesa di S. Maria Novella e S. Michele Arcangelo di Santa Croce, accordando 40 giorni di indulgenza a chi offrirà donazioni in occasione delle festività del Natale, dell’Assunzione, di S. Michele arcangelo e dell’Ottavo.

Fatto a San Miniato.

Note dorsali: «4», «3», «348». Vecchia numerazione: 277.

Provenienza: S. Maria Novella e S. Michele Arcangelo di S. Croce. 282, 1304 dicembre 17, ind. II (1303)

Venditio

Benetto speziario della cappella di S. Pietro a Ischia del fu Bonagiunta vende a Puccio <<Dindi>> del fu Gerardo <<Dindi>> della cappella di S. Ambrogio un pezzo di terra posto a «villa» di Rete nel luogo detto «Malatraverso» per il prezzo di 52 lire.

Fatto a Pisa nella bottega della casa del suddetto Benetto nella cappella di S. Pietro a Ischia.

Notaio: Leopardus f. Orlandi notarii de Morrona Vallis He[re]. Note dorsali: «n° 117», «A. 1304», «n. 64».

Vecchia numerazione: 285. Provenienza: S. Antonio.

283, 1304 gennaio 7, ind. II (1304) Cessio iurium

Pierina di Piero <<de Ilci>>cede a Sardo da Volterra del fu Giunta Affricante, dimorante a Pisa nella cappella di S. Sisto, tutti i diritti contro Iacomuccio del fu Enrico Tramontani da S. Miniato riguardo a

Fatto a Pisa nella casa del detto Sardo, posta nella cappella di S. Sisto. Notaio: Vinectus qd. Rainerii de Carraria Vallis Sercli.

Note dorsali: «Inpertinens ab.te»; «n° 25 »; «n° 36» ; «70». Vecchia numerazione: 278,

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Provenienza: S. Nicola.

276, 1304 marzo 28, ind. II (1304) Confessio solutionis

Baldo del fu Strenna, socio della società dei Gambacorta di Pisa, procuratore di Bernardino Malpigli del fu Sigerio Malpigli, confessa di aver ricevuto 60 carlini d’oro e 30 d’argento da Ranieri Rosso del fu Gaetano Malpigli, fidecommissario dei beni di Bernardo <<Casei>>.

Fatto a Napoli, nel fondaco degli eredi di Griffi di Ioffrido. Notaio: Luparellus Bonaccii f.

Regesti: ACP, n. 314, con data marzo 29. Note dorsali: «Toscani».

Vecchia numerazione: 279. Provenienza: S. Nicola.

284, 1305 aprile 10, ind. II (1304) Venditio

Lotto conte di Montescudaio del fu conte Ranieri, e Teccia, figlia del fu Francesco Caldera dei Casapieri vendono ai fratelli Puccio e Ranieri del Bagno del fu Biagio della cappella di S. Viviana la terza parte di un pezzo di terra con vigna posto a Noce nel luogo detto «al Fornello» per il prezzo di 104 lire.

Fatto a Pisa.

Notaio: Iacobus qd. Michaelis Buçecti de Bulgari dagli atti di Ugolino Bonanni. Note dorsali: «7», «n° 52».

Vecchia numerazione: 287. Provenienza: [S. Nicola.]

285, 1305 ottobre 8 e 9, ind. III (1304)

Apprehensio corporalis possessionis et relatio

Giordano detto Danino, figlio del fu Betto cuoiaio della cappella di S. Nicola. ed erede di suo zio Giordano cuoiaio del fu Guido «Cullionis» della stessa cappella, prende possesso della metà di un pezzo di terra con casa posto nella cappella di S. Nicola, secondo la facoltà concessa a Giordano del fu Guido da Berta del fu Farina da Fagiano, vedova del detto Guido, secondo una carta di mutuo fatta a Berta dal detto Giordano, contro Benenato detto Tone, figlio ed erede dei suddetti Berta e Guido. Il giorno successivo il nunzio del Comune pisano si reca a casa di Benenato detto Tone per comunicare l’avvenuta immissione in possesso.

1) Fatto a Pisa nel suddetto pezzo di terra con casa 2) Fatto a Pisa presso la Curia del Mare, nella casa di Michele di Upezzino.

Notaio: Orlandinus f. Henrici de Capannuli da un atto del padre. Regesti: ACP, n. 320.

Vecchia numerazione: 288. Provenienza: S. Nicola.

280, 1304 novembre 15, ind. III, stile dell’Inc. fior. (1304) Confessio

Drea del fu Nello del fu Saraceno, erede della madre Ghentina, alla presenza del marito Gherio e di Brando, padre di lui, confessa di aver ricevuto da Tuccio del fu Saraceno, erede del detto Nello, la terza parte di 57 lire della dote della detta

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di 40 lire dell’eredità di Nello spettanti a lei nel caso che il fratello Matteo muoia prima di aver compiuto 20 anni, un letto con corredi lasciati a Ghentina dal marito Nello.

Fatto a S. Gimignano.

Notaio: Guido ol. Bonincontri. Note dorsali: «n. XLIII» «- 5 -». Vecchia numerazione: 371.

Provenienza: S. Francesco di S. Gimignano. 286, 1305 febbraio 18, ind. III (1305).

Venditio

Lippa, Cea e Massina, sorelle tra loro e figlie del fu Davino del fu Benvenuto della cappella di S. Nicola, «causa necessitatis» vendono al convento degli agostiniani una loro casa posta nella detta cappella per il prezzo di 165 lire.

Fatto a Pisa, nella Curia dei Pupilli. Notaio: Serettus f. qd. Iustiniani de Vico. Note dorsali: 234«superficiem».

Regesti: ACP, n. 319. Vecchia numerazione: 286. Provenienza: S. Nicola.

287, 1306 giugno 30, ind. III (1305) Mutuum

Giordano detto Danino figlio del fu Betto cuoiaio della cappella di S. Nicola. dà in mutuo a Tone cuoiaio figlio del fu Guido della cappella di S. Nicola. 25 lire da restituire entro un mese.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Barnaba.

Notaio: Falcone de cappella sancti Nicoli quondam Falconis filius. Regesti: ACP, n. 321.

Vecchia numerazione: 292. Provenienza: S. Nicola.

288, 1305 settembre 4, ind. IV (1305) Venditio

Amedeo detto Bucello vende a Nuccio del fu Nerio di Perone al prezzo di 25 lire un pezzo di terra, in parte lavorata ed in parte lasciata a bosco posta a Monte Picini, nel luogo detto «Tascione».

Fatto a San Gimignano.

Notaio: Iohannes Nardini de S. Gemignano dagli atti di ser Iohannes qd. d. magistri Pelli (sic).

Note dorsali: «XLIV», «- 6 -», «A fratre Agnolo Nuccii da San Gimignano aluogo de frati predicatori in San Gemignano data», «Charta de la chonpera del luogho di Tascione».

Vecchia numerazione: 306

Provenienza: S. Francesco di S. Gimignano. 289, 1306 novembre 16, ind. IV (1305)

Sententia iudicum Curiae Appellationum

I pubblici giudici della Curia dei Pupilli e dei Secondi Appelli, condannano Bona, vedova di Lotario Baglione, a pagare ai frati di S. Nicola. 40 soldi per le spese sostenute nel corso del processo per la terra con torre lasciata al convento da Bonvicino del fu Torrigiano, nel cui possesso i frati furono molestati dalla detta Bona.

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Fatto a Pisa nella Curia dei Pupilli e dei Secondi Appelli, sotto il portico del palazzo nuovo del Comune.

Notaio: Francischus f. Ugolini Clavelli not. de Malaventre. Regesti: ACP, n. 322.

Vecchia numerazione: 293. Provenienza: S. Nicola.

290, 1306 novembre 17, ind. IV (1305). Rogatio et inquisitio

Simone di Gregorio da Tabbiano, procuratore dei frati di S. Nicola, chiede al notaio Ranieri del fu Francesco di Michele dal Campo di S. Nicola. di rendere nota la proclamazione fatta dinnanzi alla casa di Francesco e Torrigiano del fu Lotario Baglione, nella quale si

comunicava che il convento di S. Nicola. era entrato in possesso nella nona parte di un unico pezzo di terra con torre lasciata in eredità da Bonvicino del fu Torrigiano, secondo la sentenza pronunciata dalla Curia dei Pupilli e dei Secondi Appelli contro Bona, vedova del detto Lotario.

Simone inquisisce inoltre i fratelli Francesco e Torrigiano, figli del detto Lotario, affinché proteggano il convento nell’uso del detto pezzo di terra, così come promisero di fare a

Bonvicino, quando gli assegnarono la terra suddetta tramite Ugo di Sabatino loro procuratore, così come appare per la carta rogata da Giovanni notaio del fu Nocco.

Il giorno stesso Simone inquisisce Daniele, cugino dei suddetti Francesco e Torrigiano, affinché li avverta della causa in corso presso la Curia dei Pupilli e dei Secondi Appelli. 1) Fatto a Pisa nella cappella di S. Nicola, dinanzi alla suddetta casa; 2) Fatto a Pisa nel chiostro della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Rainerius f. qd. Francisci Michaelis de Campo sancti Nicolai. Regesti: ACP, n. 323.

Note dorsali: «Sabatini»; «si dice che ora vi sia il granaio». Vecchia numerazione: 294.

Provenienza: S. Nicola.

291, 1306 novembre 22, ind. IV (1305). Locatio

Giovanni, priore del convento di S. Nicola, dà in locazione a Bonuccio da S. Michele di Treggiaia1

, figlio del fu Pistorio, un pezzo di terra posto a Treggiaia nel luogo detto alla Patacca. La locazione ha una durata di 5 anni a partire dalla passata festa di S. Michele in settembre e prevede la corresponsione di una quarra d’orzo l’anno.

Fatto a Pisa, nella bottega della chiesa di S. Nicola. Notaio: Simon f. qd. Francisci sellarii.

Regesti: ACP, n. 324. Vecchia numerazione: 295.

Provenienza: S. Nicola.

292, 1306 dicembre 31, ind. IV (1305) Immissio in possessionem et relatio

Il pubblico nunzio del Comune pisano, su mandato del giudice della Curia dei Pupilli e dei Secondi Appelli immette i frati di S. Nicola. nel possesso di 2 parti intere di 9 totali di un pezzo di terra con torre nella cappella di S. Nicola, lasciato al convento da Bonvicino del fu Torrigiano, il cui possesso era stato loro contrastato da Bona ve-dova di Lotario Baglione. In quello stesso giorno il nunzio si reca a casa di Bona per comunicare l’avvenuta immissione in possesso.

Fatto a Pisa, nelle suddette parti di terra poste nella cappella di S. Nicola.

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Notaio: Falcone qd. Iohannis Falconis. Regesti: ACP, n. 325. Vecchia numerazione: 296. Provenienza: S. Nicola. 294, 1306 febbraio 28, ind. IV (1306) Solutio

Guccio, capitano e sindaco della cappella di S. Iacopo del Mercato, a nome di Van-nuccio da Carisio, bandito dal Comune di Pisa, paga 25 lire a Vanni degli Occhi, esattore delle condanne, che, dichiarandosi ben pagato, toglie il bando a Vannuccio. Fatto a Pisa nella cancelleria del Comune.

Notaio: Ceptus not. qd. Beneveni de Piassa. Note dorasli: «n.126».

Vecchia numerazione: 290. Provenienza: –––

295, 1307 giugno 27, ind. IV (1306) Confessio mutui

Coscio del fu Giovanni da San Sisto al Pino e sua moglie Bella del fu Lupo di Porco da Montione ricevono in mutuo 60 staia di grano da Simone detto Mone cuoiaio del fu Bondie della cappella di S. Leonardo in Pratuscello e, sotto l’ipoteca di 12 pezzi di terra posti in San Lorenzo alle Corti, si impegnano a rendere il grano ricevuto consegnandone 6 staia all’anno per 10 anni.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Gerardo di Fazio. Notaio: Manfredus f. Iacobi de Ripafratta.

Regesti: ACP, n. 326, con data 28 giugno. Vecchia numerazione: 297.

Provenienza: S. Nicola.

297, 1307 settembre 2 e 3, ind. IV (1306) Sententia iudicum Curiae Arbitrorum

I giudici della Curia degli Arbitri assegnano 2 staiora e 8 panori e mezzo di un pezzo di terra con casa posto nella cappella di S. Simone al Parlascio vicino a S. Caterina a Orlandinga detta Dinga, vedova di Ildebrandino detto Bindo e figlia del fu Iacopo Kalenda della cappella di S. Paolo all’Orto, contro Ciolo Malpigli del fu Guglielmo della cappella di S. Pietro in Vincoli. Il giorno successivo il nunzio del Comune pisano si reca a casa di Ciolo per comunicare l’avvenuta immissione in possesso. 1) Fatto a Pisa, nella cappella di S. Simone al Palascio; 2)Fatto a Pisa, nella cappella di S. Pietro in Vincoli.

Notaio: Bartholomeus qd. Ugolini notarii de Pontehere Regesti: ACP, n. 328.

Vecchia numerazione: 298. Provenienza: S. Nicola.

296, 1306 settembre 28, ind. V, 1307 giugno 11 ind. V (1306 e 1307) Testamentum, immissio in possessionem et locatio

Puccio del fu Gesichi detto Bertacca da Ripafratta fa testamento lasciando un pezzo di terra all’eremo di Rupecava e nominando Lupero calderaio e Simone di Giovanni da Ripafratta suoi esecutori testamentari. L’11 giugno 1307 Andrea, priore della chiesa e dell’eremo di Rupecava, viene immesso nel possesso del suddetto pezzo di terra posto a Debbio, presso Ripafratta e lo dà in locazione al suddetto Simone fino al

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primo settembre successivo, per un affitto consistente in uno staio di grano l'anno, da consegnare metà dopo il raccolto dell’anno in corso e metà dopo il raccolto dell’anno successivo.

1) Fatto a Ripafratta nella capanna dove abita il testatore; 2) fatto a Ripafratta nel suddetto pezzo di terra.

Notaio: Velter Bonaventure de Buti (dagli atti di altro notaio, […] Nicholai de Podio).

Note dorsali: «n° 12»; «Testamento». Vecchia numerazione: 291.

Note: Ampie lacerazioni.

Provenienza: S. Nicola-Rupecava. 293, 1306 gennaio 14, ind. V (1307)

Donatio

Giovanni del fu Talento, sindaco e procuratore della città di Volterra, dona ai frati Eremiti di S. Agostino di Volterra un pezzo di terra con orto appartenuta a Duccio di Azzolino e posta nella contrada di Porta a Selci, «pro hedificatione et ornamento ecclesie beati Augustini».

Fatto a Volterra davanti alla casa di Cecco Bachini e consorti. Notaio: Iacobus f. Lini Ricchardi de Vulterris

«n° 30»; «n° 5»; 130 (senso lunghezza); «3» Vecchia numerazione: 289

Provenienza: S. Agostino di Volterra. 298, 1308 aprile 7, ind. V (1307).

Procuratio

Ranieri Malpigli del fu Gaetano della cappella di S. Pietro in Vincoli nomina suo procuratore Lupo del fu Bernarduccio di Ambrogio della cappella di S. Andrea Fuoriporta.

Fatto a Pisa nella cappella di S. Pietro in Vincoli.

Notaio: Albertus f. Ugolini qd. Benevenii notarii de Cisanello. Regesti: ACP, n. 330.

Vecchia numerazione: 299. Provenienza: S. Nicola.

299, 1308 aprile 22, ind. V (1307) Venditio

Chese vedova di Nino Baiacta di casa Duodi e figlia del fu Giovanni Metolle, agendo per sé e come procuratrice di Iacopo detto Puccio, suo figlio, insieme con l’altro suo figlio Betto, con Puccio detto Sciarra di Cino di Villano, con Puccio del fu Villano e con Puccio detto Iacomino del fu Gaddo di Villano, tutti di casa Duodi, dimoranti nella cappella di S. Donato, vendono a Giordano detto Danino cuoiaio del fu Betto cuoiaio della cappella di S. Nicola, un pezzo di terra con casa solariata nella cappella di S. Nicola, nel chiasso dei Cuoiai, per il prezzo di 70 lire.

Fatto a Pisa nella casa dei suddetti venditori.

Notaio: Orlandinus f. Henrici notarii de Capannule (da un atto del padre). Regesti: ACP, n. 331.

Vecchia numerazione: 301. Provenienza: S. Nicola.

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Venditio

I fratelli Giovanni e Puccio, figli del fu Ciguerra, della cappella di S. Lorenzo comprano da Bonaccorso detto Coscio Grasso del fu Grasso della cappella di S. Maria Maggiore un casalino posto nel borgo di Pontasserchio, per il prezzo di 9 lire.

Fatto a Pisa nella casa del notaio Michele da Malaventre, posta nella cappella di S. Simone a Porta a Mare.

Notaio: Bonaiunta f. Michaelis notarii de Malaventre (dagli atti del padre). Regesti: ACP, n. 332.

Vecchia numerazione: 302. Provenienza: S. Nicola.

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