Bolognese
Località Sant'Agata Bolognese, BOLOGNA
Anno 2008
Committente Comune di Sant'Agata Bolognese
Architetti Giovanni Todesca, Matteo Zetti, Eva Parigi, Luciano Letteriello
Età studenti 6-11 anni
La scuola per rispondere al meglio agli obbiettivi di un concorso di idee, ha sviluppato sia la composizione dell'organismo architettonico che la definizione in termini più ampi dello spazio-scuola.
L'impostazione generale degli spazi si propone di sviluppare a massimo la fruizione delle esperienze comunitarie, di incentivarne lo scambio moltiplicando le occasioni di partecipazione; allo stesso modo i termini del linguaggio architettonico che dà forma a tutto il progetto utilizzano e reinterpretano riferimenti visivi derivati direttamente dalla lettura del territorio e del contesto cui il progetto stesso appartiene: la grande schermatura in lamiera della facciata principale è decorata con un disegno serigrafato le cui sfumatura richiamano i paesaggi e gli orizzonti della piana emiliana.
L'anello lungo il quale sono disposte tutte le aule e le attività comuni tende ad assumere valenza quasi urbana, una sorta di “centro” ricreato con una propria viabilità interna tale da imprimere un forte dinamismo alla scelta delle attività quotidiane, il cui costante baricentro e riferimento centrale è sempre il cortile centrale. Su questo spazio le variazioni volumetriche e cromatiche (ottenute dal diverso tipo di decorazione dei volumi che aggettano rispetto al filo del prospetto interno) hanno il preciso obbiettivo di creare scorci particolari a seconda del punto di vista, immagini destinate a rimanere impresse: lo spazio abitato e vissuto dai bambini diviene così
Fig. 6: Esterno, Divisare by Europaconcorsi
La scuola elementare si presenta come un elemento volumetrico unitario e fortemente riconoscibile, il cui rapporto visivo e funzionale con il contesto è risolto sia alla scala urbana che a quella architettonica dalla presenza di un ampio diaframma, una “pelle” semitrasparente e leggera che avvolge tutti i percorsi e gli ingressi principali al complesso.
Gli spazi interni disposti ad anello creano un sistema che rivolge tutte le azioni verso il centro, in modo da garantire permeabilità e trasparenza verso l'esterno e la massima libertà e sicurezza nei percorsi e nello svolgimento delle attività quotidiane.
Il volume è un parallelepipedo su due piani con un vuoto centrale su cui aggettano alcuni dei volumi funzionali; le aule sono disposte sulle due ali lunghe, l'atrio di ingresso occupa il lato corto e da esso si accede allo spazio della palestra, che realizza un doppio volume con spogliatoi e servizi al piano ribassato.
Sul lato corto opposto all'ingresso sono disposte la mensa e le aule di supporto: queste ultime sono disposte in sequenza e divise per mezzo di pareti scorrevoli, per favorire la massima flessibilità d'uso. La mensa è pensata per un funzionamento a due turni , con doppio accesso dai corridoi e in adiacenza a zona lavaggio stoviglie e dispensa.
Architetti Boschi+Serboli Architetti Associati, Sara Antonelli, Andrea Busi
Età studenti 3-5 anni
Questa proposta per una nuova scuola materna vuole creare un edificio in grado di stabilire relazioni con il sistema ambientale, con il contesto edificato e con gli utenti finali, i bambini.
Le connessioni con l'ambiente circostante si articolano su tre livelli:
1. Visivo_ il nuovo edificio infatti cerca il contatto con il paesaggio prealpino, un punto privilegiato, un piccolo anfiteatro, da cui poter osservare il susseguirsi delle stagioni e le trasformazioni della natura;
2. Climatico_ la nuova scuola materna è stata progettata rispondendo alle logiche dell'architettura sostenibile;
3. Fisico_ il nuovo complesso è in grado di funzionare come un “organismo vivente”, capace di adattarsi alle condizioni climatiche esterne e accogliere l'elemento naturale come momento educativo. Le sezioni sono separate da piccoli patii caratterizzati dalla presenza di un'essenza arborea che racconta il
passare del tempo e le vetrate, presenti in ogni sezione, diventano grando schermi aperti sulla natura.
Questa proposta progettuale, che è destinata a bambini molto piccoli, è stata disegnata secondo regole familiari al mondo dell'infanzia per accorciare le distanze tra fantasia e realtà. L'edifico infatti vuole riconoscersi nell'immaginario infantile utilizzando il linguaggio del gioco; l'origami, l'arte di piegare la carta creando figure di animali o di oggetti che popolano la realtà di ogni bambino, offre lo spunto per dare forma al mondo fantastico. Il foglio di carta viene piegato a coprire le sezioni e gli spazi comuni della scuola materna.
A fronte dell'articolazione volumetrica della copertura, la distribuzione interna risponde alla logica di chiarezza funzionale e riconoscimento degli spazi e delle gerarchie che regolano i flussi.
Fig. 11: Patii interni, Divisare by Europaconcorsi