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Il mio lavoro vuole compiere un’indagine su uno specifico elemento dell’immagine cinematografica: il colore.

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Academic year: 2021

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1. Introduzione

Il mio lavoro vuole compiere un’indagine su uno specifico elemento dell’immagine cinematografica: il colore.

Molto spesso il colore è utilizzato nel cinema in maniera “passiva”, inserendolo nell’ampio contesto della composizione filmica.

Oppure è percepito passivamente dallo spettatore, come un semplice elemento di arricchimento visivo dell’immagine.

Ciò che mi propongo di fare, è analizzare il colore in quanto elemento non solo visibile del linguaggio cinematografico, ma quale elemento carico di significati narrativi e psicologici.

Il colore non è, semplicemente, un sapiente accostamento di tinte cromatiche per evitare delle stonature visive, ma piuttosto il risultato di un approccio al film nei confronti dei personaggi e dell’epoca rappresentati.

Il linguaggio cinematografico è un insieme di segni, di cui il colore ne è una parte, questi segni non esistono come fenomeni separati, ma come sistemi organizzati, che vanno interpretati impadronendosi del linguaggio del cinema.

Il manifestarsi del cinema come arte è collegato a un gran numero di invenzioni tecniche, ma non si può non tenere in considerazione le basi artistiche del film.

Il cinema delle origini, in quanto invenzione tecnica, era considerato una

fotografia animata, che esprimeva un’attendibilità documentaristica nello

spettatore.

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Per diventare un’espressione artistica, il cinema doveva liberarsi da un automatismo puramente tecnico.

Così come avvenne per il sonoro, si proposero tesi sulle combinazioni del colore, che non dovevano avvenire in modo automatico, ma dovevano essere artisticamente motivate.

Nella realizzazione di un film, lo sviluppo della tecnica ha reso possibile la rappresentazione di una vasta gamma di tonalità di colori, nonché di svariati modi per farlo.

La prima parte del mio studio sarà dedicata all’aspetto tecnico e alla storia del colore nel cinema.

Nel primo paragrafo verranno trattati alcuni aspetti basilari quali la classificazione, la percezione e la natura del colore stesso.

Il problema dell’accostamento di tinte e colori, lo studio della luce e dei suoi effetti sugli oggetti colorati, sono argomenti centrali nella creazione cinematografica.

Successivamente l’argomento si sposta su un aspetto più tecnico, la scelta della pellicola, di filtri colorati, il tipo di obbiettivo, la sensibilità della pellicola, l’esposizione, il formato del fotogramma, l’illuminazione, l’inquadratura, la profondità di campo, la correzione del colore, sono tutti fattori che vanno ad incidere su quello che sarà il risultato finale, cioè la proiezione sul grande schermo.

Alcuni brevi cenni ed esempi aiuteranno a comprendere meglio il lavoro che c’è dietro la scelta di un colore e al metodo di ripresa.

La parte successiva avrà per argomento la storia del colore nel cinema, dalle prime tecniche di colorazione a mano, fino al Technicolor, in modo da tener presenti gli sviluppi tecnologici che hanno reso possibile la rappresentazione del colore.

La seconda parte verterà sul simbolismo, il significato, l’uso del colore, presente

nell’arte cinematografica.

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Il colore, in quanto segno, fornisce informazioni e può essere rappresentato in due modi: da un lato le immagini sullo schermo rappresentano un colore realistico, o meglio si tratta della rappresentazione di un soggetto cromatico così come la percezione umana crede di vedere nella realtà; d’altro canto il colore può arricchire e sottolineare un’immagine, o un soggetto, di significati simbolici, metaforici.

Nel primo caso, troviamo quei film in cui la tendenza è quella di creare un insieme di elementi della realtà che soddisfano le aspettative del pubblico.

Nel secondo caso, invece, troviamo uno spostamento dell’uso consueto del linguaggio cromatico, che si ritrova in quei film in cui lo spettatore deve aver acquisito una certa conoscenza ed esperienza nel ricevere le informazioni che un autore vuole trasmettere attraverso la sua opera.

Ripercorrerò brevemente quelli che sono i significati simbolici attribuiti ai colori e come vengono impiegati, attraverso alcuni esempi.

Per intendere i significati attribuiti ai colori, bisogna tener conto non solo del loro valore simbolico intrinseco, ma anche delle tradizioni culturali dell’epoca rappresentata, e, soprattutto, dello stile artistico del regista.

Questi aspetti verranno trattati nell’ultima parte, attraverso alcuni brevi esempi, vedremo come alcune interazione del colore, o particolari tecniche di rappresentazione, oltre ad essere una scelta stilistica, sono parte integrante del discorso filmico.

Lo studio in questo senso farà comprendere come il colore sia diventato un segno

del linguaggio cinematografico, non solo usato espressivamente dall’artista, e in

quanto segno, deve essere compreso dal referente, cioè lo spettatore.

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