Introduzione
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INTRODUZIONE
Per molti paesi la questione dei siti contaminati rappresenta un problema enorme, un’emergenza ambientale non indifferente. Solo in Italia sono stati individuati oltre 13.000 siti potenzialmente contaminati, di cui circa 4.400 già dichiarati tali; a questi vanno aggiunti gli oltre 1.500 siti minerari abbandonati censiti, nonché le 54 aree contaminate classificate di Interesse Nazionale.
Questo studio si è occupato di un sito potenzialmente contaminato per la presenza di una discarica di rifiuti solidi urbani (RSU) ed in particolare ha avuto quale obiettivo ultimo quello di verificare se vi fosse contaminazione dei corpi idrici superficiali e sotterranei da parte del percolato.
La discarica presa in esame è ubicata nel comune di Agliana (provincia di Pistoia) ed è dimessa dal 1978. Il suo periodo di attività è dunque antecedente alla prima normativa italiana in materia di stoccaggio di rifiuti che risale al 1982 e pertanto lo smaltimento è avvenuto in maniera incontrollata, senza alcun tipo di protezione nei confronti delle matrici ambientali. Data la potenziale possibilità di contaminazione, questo sito è stato censito nell’anagrafe dei siti da bonificare della provincia di Pistoia, con ordine di priorità “medio termine”.
L’indagine è stata condotta attraverso un’analisi delle condizioni geologiche ed idrogeologiche, nonché eseguendo due campagne piezometriche e di campionamento acque e percolato. L’analisi chimica di laboratorio ha riguardato sia i parametri fondamentali, sia i traccianti tipici del percolato (composti organici disciolti, ione ammonio, nitrati, metalli pesanti); ad essa è stata affiancata l’analisi di alcuni parametri isotopici (18O/16O, 2H/1H, 3H/H e
13C/12C nel DIC), il cui contributo nell’ambito di queste problematiche può risultare di fondamentale importanza soprattutto nel caso siano presenti contaminazioni di ridotta entità.
Introduzione
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In particolar modo nelle fasi iniziali, il lavoro è stato svolto parallelamente all’attuazione del Piano di Caratterizzazione del sito, di cui si è occupata la società P&I S.r.l. di Firenze per la quale l’Istituto di Geoscienze e Georisorse (IGG) dell’Area della Ricerca-CNR di Pisa ha svolto uno studio idrogeochimico- isotopico nell’area in esame.