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Ad esempio il Calendario Toscano è costituito da ben 28 volumi, Il Lunario dell’Insigne Astronomo Sesto Cajo Baccelli da venti volumi, ecc.

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Introduzione

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INTRODUZIONE

Gli studi sugli almanacchi ed i lunari ottocenteschi risultano ancora non del tutto soddisfacenti, a causa della varietà e della moltitudine di questo tipo di prodotto editoriale. A differenza di quanto è avvenuto in Francia ed in Inghilterra, in Italia non esistono studi generali, ma soltanto lavori preliminari di inventariazione di singole raccolte. Le pubblicazioni interessano per la maggior parte edizioni del Settecento, e comunque difficilmente si spingono oltre il semplice inventario, con notizie essenzialmente catalografiche. Questi lavori risultano utilissimi per quanto riguarda la segnalazione di tali opere e l’individuazione della loro collocazione, in quanto coinvolgono un’area geografica ben delimitata, come nel caso del testo di Gabriella Solari Almanacchi, Lunari e calendari toscani tra settecento e ottocento. Opere di questa portata sono fondamentali per la

conoscenza di questi, per la maggior parte, piccoli libretti che non risultano ancora del tutto rintracciabili dai cataloghi on-line. Infatti da un’attenta ricerca sugli almanacchi da me inventariati, in rete soltanto il cinquanta per cento è inserito nel catalogo nazionale.

La mia indagine vuole essere un contributo al necessario, preliminare, lavoro di inventariazione e coinvolge un ambito ben delimitato di questi particolari libretti, quelli conservati presso la Biblioteca Universitaria di Pisa pubblicati nell’ottocento che se pur diversi tra loro per dimensioni, contenuti, caratteristiche tipografiche, provenienza, ecc … possono apportare un contributo seppur limitato, utile, affiancato ad altri lavori, a dare una visione più completa di tale produzione nel panorama Toscano.

Se i titoli delle 49 testate da me inventariate e analizzate, a prima vista possono sembrare modesti per il contenuto di una tesi specialistica, tuttavia ho potuto arricchire tale inventario grazie alle numerose annate di tali testate conservate dalla biblioteca Universitaria. Ad esempio il Calendario Toscano è costituito da ben 28 volumi, Il Lunario dell’Insigne Astronomo Sesto Cajo Baccelli da venti volumi, ecc..

L’analisi svolta ha avuto l’obbiettivo di creare delle schede storiche, per quanto possibile, vista la scarsa mole di informazioni, su ogni titolo; e delle schede di carattere descrittivo con notizie d’edizione e d’esemplare su ogni singolo volume, con lo scopo di portare alla luce alcuni dei volumi che altrimenti difficilmente sarebbero stati consultati da un possibile lettore.

L’analisi particolare permetterà a qualsiasi altro studioso di poter confrontare un esemplare analizzato con un altro posto fisicamente a chilometri di distanza.

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Introduzione

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Si è voluto, inoltre, arricchire tali schede con l’aggiunta di un frontespizio fotografico, ciò è voluto essere un ulteriore spunto per gli studi sulla stampa dell’Ottocento, e per ulteriori ricercatori che interessati ai caratteri, agli stemmi o a quant’altro possono trovare riscontri nel mio lavoro di ricerca.

Naturalmente tutti gli almanacchi compresi tra il 1801 e il 1860 sono stati trattati nell’

esaustivo catalogo di Gabriella Solari, ma come ho già sottolineato in precedenza soltanto in modo catalografico e quindi spero negli otto titoli di cui mi sono occupata dopo di lei di non cadere nella ripetitività, anche se il rischio non dovrebbe esserci visto che il mio lavoro è alquanto diverso e coinvolge volumi per la maggior parte della seconda metà dell’Ottocento.

Almanacchi, calendari e lunari sono libriccini difficilmente conservati dalle biblioteche e spesso sono posseduti perché provenienti da donazioni o da successivi acquisti. Non mi è stato possibile rintracciare la provenienza di gran parte di tali opere, in quanto non ho trovato alcun riscontro nei registri d’ingresso della biblioteca; gli unici certi sono i doni evidenziati con un timbro nello stesso volume o quelli appartenenti ad un determinato fondo. I fondi storici interessati dalle mie ricerche sono stati:

 FONDO CHIESI ALINARI : Pervenuto in dono alla biblioteca nel 1905 consta di 303 volumi,361 opuscoli,18 periodici del sec. XIX relativi a letteratura e storia. Fanno parte di questo fondo 2 manoscritti di argomento religioso ed un almanacco.

 COLLEZIONE FILIPPO CORRIDI : Pervenuta alla biblioteca nel 1923 per legato testamentario della figlia Giulietta Corridi Hall, la biblioteca Corridi, di interesse scientifico, è ricca di opere matematiche e fisiche del sec. XIX. Di Filippo corridi, professore di aritmetica e Geometria a Pisa e successivamente presidente dell’ istituto tecnico toscano, sono conservate anche 387 lettere a lui indirizzate da personalità del mondo della cultura e della politica dell’ epoca.

Il fondo consta di 3134 volumi, 220 0puscoli e 29 periodici;sono presenti 40 manoscritti relativi a matematica e letteratura e sei almanacchi.

 COLLEZIONE MICHELE FERRUCCI : donata dal figlio Antonio Ferrucci a fine Ottocento - primo Novecento. Di questo fondo è importante la raccolta di lettere autografe dirette al titolare (latinista e professore di latino nell’università di Pisa nell’ottocento) e a sua moglie Caterina Franceschi (letterata e scrittrice).Sono lettere

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Introduzione

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inviate a lui e a sua moglie da letterati e politici insigni tra cui possiamo citare Giusti, Leopardi , Manzoni, Foscolo etc.

Il fondo consiste inoltre in 4882 volumi dei sec. XVIXIX, 2951 opuscoli del sec. XIX, relativi a letteratura e filologia classica e otto almanacchi.

 COLLEZIONE FRANCESCO FRANCESCHI : di contenuto storico e religioso,è stato depositato presso la biblioteca Universitaria dal comune di Pisa nel 1880.

Consta di 1579 volumi (sec. XVII-XVIII) 11820 opuscoli (sec. XIX), 3 volumi manoscritti (sec. XIX) e 35 almanacchi.

 LEGATO PIAZZINI : fondo che prende il nome da Giuseppe Piazzini, professore di astronomia e direttore della biblioteca Universitaria tra il 1820 e il 1832, si distingue fra tutti per l’elevato numero di volumi che lo costituiscono. Infatti, egli non solo acquistò a sue spese parecchi volumi, ma lasciò alla sua morte un legato di 6000 scudi fiorentini, per l’acquisto di altre opere.

Consta di 11312 volumi a stampa, tra cui nove annate dell’Almanacco del Fanfulla; e 12 manoscritti del sec. XIX, relativi a storia, filosofia, fisica e matematica.

Il presente lavoro di ricerca si articola in quattro parti e si apre con un capitolo dedicato alla storia degli almanacchi in generale e all’ inserimento in determinati modelli predefiniti, dei volumi da me inventariati (cap. I). Seguono le schede catalografiche (cap. II), quelle di carattere storico (cap. III) e le conclusioni (cap. IV), che riassumono i punti chiave del lavoro d’inventariazione. Inoltre gli indici, posti alla fine della pubblicazione, fondamentali in un lavoro di tipo inventariale sono di tipo alfabetico e cronologico e permettono una rapida e semplice consultazione del lavoro di tesi.

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