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Un’equazione del tipo

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Academic year: 2021

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(1)

Equazioni differenziali lineari

Un’equazione del tipo

y 0 (x) = f (x, y(x))

`

e un’equazione differenziale del primo ordine e pu` o es- sere risolta numericamente con una formula di ricor- renza. Il metodo pi` u semplice consiste nel sostituire la derivata con il rapporto incrementale

(y(x + h) − y(x))/h = f (x, y(x)) da cui

y(x + h) = y(x) + h · f (x, y(x))

In questo metodo (di Eulero) si sono trascurati termini

O(h 2 ) Per molte applicazioni questa precisione non ` e

sufficiente

(2)

Metodo di Heun

La soluzione data da Eulero ` e altrettanto buona quanto

y(x + h) = y(x) + h · f (x + h, y(x + h))

solo che non conosco y(x + h). Posso allora calcolare y(x + h) in approssimazione lineare con la formula di Eulero

y(x + h) = y(x) + h · f (x, y(x))

e poi sostituire dentro l’equazione precedente. Trovo y(x + h) = y(x) + h · f (x + h, y(x) + h · f (x, y(x))) Facendo ora la media tra questa equazione e quella che da’ il metodo di Eulero ottengo

y(x + h) = y(x) + 2 h · (f (x) + f (x + h, y(x) + h · f (x, y(x))))

che da’ il metodo di Heun. Espandendo in potenze di h

si vede che l’errore ` e O(h 3 ).

(3)

Metodi di Runge-Kutta

Possono avere precisioni diverse: i pi` u comuni sono esatti fino al secondo e quarto ordine. Metodo al 2 o ordine

k 1 = h · f (x, y(x))

y(x + h) = y(x) + h · f (x + h/2, y(x) + k 1 /2) Sviluppando in serie di Taylor

y n+1 − y n = h · dy n

dx + h 2 2

d 2 y n

dx 2 + O(h 3 )

= h · f n + h 2 2

 df n

dx + y n 0 df n dy



+ O(h 3 )

= h · f n + h 2 2

 df n

dx + f n df n

dy



+ O(h 3 ) h · f n (x + h

2 , y n + k 1

2 ) = h ·



f n + h 2

df n

dx + k 1

2 df n

dy



= h · f n + h 2 2

 df n

dx + f n df n dy



Si pu` o procedere con ordini superiori al secondo.

(4)

Per il quarto ordine la formula ` e k 1 = h · f (x n , y n ) k 2 = h · f (x n + h

2 , y n + k 1

2 ) k 3 = h · f (x n + h

2 , y n + k 2

2 ) k 4 = h · f (x n + h, y n + k 3 ) y n+1 = y n + k 1

6 + k 2

3 + k 3

3 + k 4

6

Mi limito a dimostrare questa formula quando f non dipende da y

k 1 = h · f (x n ) k 2 = k 3 = h · f (x n + h

2 ) k 4 = h · f (x n + h) y n+1 = y n + 1

6 · (k 1 + 4 · k 2 + k 4 ) = h

6 f n + 2 3



f n + h

2 f n 0 + h 2

8 · f n 00 + h 3

48 f n 000 + O h 4 



+ h 6 ·



f n + hf n 0 + h 2

2 · f n 00 + h 3

6 f n 000 + O h 4 



= hf n + h 2

2 f n 0 + h 3

6 f n 00 + h 4

24 f n 000 + O(h 5 )

= hy n 0 + h 2

2 y n 00 + h 3

6 y n 000 + h 4

24 y n 0000 + O(h 5 )

Questo metodo ` e un buon compromesso tra il numero

di valutazioni della funzione e l’ampiezza di h.

(5)

Equazioni di ordine superiore al primo

Esempio: circuito elettrico L¨ q + R ˙ q + q

C = A cos(ωt) definisco il vettore

~ z =

 z 1

z 2



=

 q q ˙



Derivando ~ z ottengo

 q ˙

¨ q

 =

q ˙

A

L cos(ωt) − R L q − ˙ LC 1 q

che, riscritto per le componenti di ~ z, diventa

d dt

 z 1

z 2

 =

z 2 A

L cos(ωt) − R

L z 2 − 1

LC z 1

Un’ equazione scalare di ordine N si pu` o ricondurre ad

un’equazione vettoriale del primo ordine. In questo caso

z 1 contiene la carica e z 2 la corrente

(6)

Equazioni di ordine N

Se ho un’equazione differenziale di ordine N della forma

y (N ) (x) = f



x, y(x), y (1) (x), . . . , y (N −1) (x)



si pu` o sempre trasformare in un’equazione vettoriale del primo ordine definendo un vettore

~ z =



y, y (1) , y (2) , . . . , y (N −1)



in modo tale che l’equazione differenziale diventi d~ z

dx = ~ g (x, ~ z) con

g 1 = z 2

g 2 = z 3

...

g N −1 = z N

g N = f (x, z 1 , . . . , z N )

Le regole di integrazione viste sopra si applicano com-

ponente per componente. L’integrazione viene fatta in-

tegrando, tutte le componenti per un passo, poi per il

passo successivo, e non una componente per volta per

molti passi.

(7)

Metodo di Numerov

Si applica a equazioni del tipo

y 00 (x) + a(x)y(x) = b(x) con a(x) > 0

Scrivendo

y(x + h) = y(x) + hy 0 (x) + h 2

2 y 00 (x) + h 3

6 y 000 (x) + h 4

24 y 0000 (x) + O(h 5 ) y(x − h) = y(x) − hy 0 (x) + h 2

2 y 00 (x) − h 3

6 y 000 (x) + h 4

24 y 0000 (x) + O(h 5 )

Sommando ottengo

y(x + h) + y(x − h) = 2y(x) + h 2 y 00 (x) + 12 h

4

y 0000 (x) + O(h 6 ) y 00 (x) = y(x+h)+y(x−h)−2y(x)

h

2

12 h

2

y 0000 (x) + O(h 4 )

(8)

Chiamo y n = y(x), y n+1 = y(x + h), y n−1 = y(x − h) e l’equazione precedente diventa

y n 00 = b n − a n y n = y n+1 + y n−1 − 2y n

h 2 − h 2

12 y 0000 (x) + O(h 4 ) Derivando l’equazione differenziale due volte trovo un’altra espressione per la derivata quarta

y 0000 n = b 00 n − (a n y n ) 00 = (b n+1 + b n−1 − 2b n )

h 2

a n+1 y n+1 + a n−1 y n−1 − 2a n y n

h 2 + O(h 2 )

Raccolgo i termini che moltiplicano y n , y n+1 , y n−1 e ot- tengo

h 2 (b n+1 + b n−1 + 10b n ) =



1 + h 2

12 a n+1



y n+1 +



1 + h 2

12 a n−1



y n−1 − 2



1 − 5h 2

12 a n+1



y n

(9)

Esercizi

1. Il pendolo: soluzione esatta

L’equazione del pendolo

y 00 + sin(y) = 0 viene approssimata di solito con

y 00 + y = 0

e si dice che l’approssimazione sia corretta per le piccole oscillazioni. Un test potrebbe essere misurare il periodo delle oscillazioni per le due equazioni con condizioni ini- ziali

y(0) = y 0 y 0 (0) = 0

al variare di y 0 e vedre se il periodo effettivamente non dipende da y 0 .

2. Proiettile con attrito

In meccanica si studia la traiettoria di un proiettile lan- ciato in un campo gravitazionale con una certa velocit` a iniziale v 0 e soggetto alla sola forza di gravit` a. Se ag- giungo una forza d’attrito proporzionale alla velocit` a F = −k~ ~ v come cambiano traiettoria e gittata?

¨ x(t) = −k ˙ x(t) y(t) = −k ˙ ¨ y(t) − g

(10)

Caos

• L’energia ` e sempre conservata;

• un sistema bidimensionale ` e descritto da x, y, p x , p y o comunque da quattro coordinate canoniche;

• l’esistenza di una costante del moto limita lo spazio della fasi accessibile a D = 3;

• se considero i punti con x = 0 avr` o un insieme con D = 2 per ogni traiettoria;

• se l’energia ` e l’unica costante del moto il sistema si dice ergodico;

• se esiste una seconda costante del moto la dimen- sione di questo insieme si abbassa di uno e l’insieme stesso si riduce ad una linea: il sistema si dice in- tegrabile;

• esempi possibili: potenziali V (x, y) e mappe

T : (x n , y n ) → (x n+1 , y n+1 )

(11)

Sezioni di Poincar´ e

• Pongo certe condizioni iniziali;

• integro le equazioni del moto;

• seleziono i punti per cui la traiettoria

attraversa una certa superficie (ad esempio x = 0) e li stampo (y, p y );

• ripeto per diverse condizioni iniziali fino a riempire lo spazio delle fasi;

• le traiettorie che occupano un’area sono caotiche, quelle che stanno su una linea integrabili;

• per valori particolari (risonanze) le linee si possono

ridurre a un punto o a un numero finito di punti;

(12)

Hamiltoniana di H´ enon

H = 1

2 p 2 x + 1

2 p 2 y + 1

2 x 2 + 1

2 y 2 + x 2 y − 1 3 y 3

Le equazione di Hamilton sono p ˙ i = − ∂H

∂x i x ˙ i = ∂H

∂p i

posso usare i metodi di Eulero o Runge-Kutta.

Metodi precisi sono qui molto utili;

Energia nel range 0 − 1/6;

Visualizzo il piano x = 0 usando le coordinate (y, p y );

controllo sempre la conservazione dell’energia;

(13)

Mappa standard

I n+1 = I n + K · sin(θ n )

θ n+1 = θ n + I n+1

(14)

Calcolo della sezione di Poincar´ e per l’hamiltoniana di H´ enon

1. Scrivete l’hamiltoniana;

2. scrivete le equazioni del moto;

3. integrate con un metodo preciso le equazioni del moto per una particolare scelta delle condizioni iniziali;

4. verificate la conservazione dell’energia, anche come criterio per terminare l’integrazione;

5. scegliete un insieme ragionevole di condizioni iniziali (x, p x ): notate che il potenziale ha un punto di sella che si pu` o trovare risolvendo ∂V

∂x = 0 e ∂V

∂y = 0; l’energia deve stare sotto il corrispondente valore vicino a x = y = 0;

6. selezionate una superficie (esempio: x = 0) e un

segno dell’impulso (esempio: p x > 0) e fate il

grafico; usate punti non collegati da linee.

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