MINISTERO DI AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO.
DIREZIONE GENERALE DELLA STATISTICA.
STATISTICA
DELLE
CAUSE DELLE MORTI
AVVENUTE
IN TUTTI I COMUNI DEL REGNO
nell' anno 1888
RO:MA
TIPOGRAFIA ELZEVIRIANA
nel Ministero delle Finanze
ì,
\.\
CAUSE DELLE MORTI
avvenute in tutti i Comuni
del
Regno 11.ell'anno 1888
INTRODUZION E.
§
1.
Metodo di esecuzione della
statistica.
La statistica annuale delle cause di morte fu iniziata coll'anno
188
Ie fino a tutto
il
1886
fu eseguita pei soli comuni capoluoghi di provincia o di circondario o di
di-stretto
(I),
i quali abbracciano un quarto circa della popolazione del Regno
(2).
Col
principio del
1887
essa fu estesa a tutto
il
Regno, non esclusi
i
più piccoli comuni
rurali; ed ora per la seconda volta si rende conto della mortalità avvenuta in tutti
quanti
i
comuni per singole specie di malattie, colle cifre relative al
1888,
che possono
confrontarsi con quelle pubblicate per l'anno precedente.
(I) Nel Veneto e nel MantovanQ non essendo istituiti i circondari, per la speciale circoscrizione
amministrativa che vi fu conservata, si inclusero nelle stati3tiche dell{ cause di morte fino dal
prin-cipio i comuni capoluoghi di
dist~!tto.(2)
I
comuni capoluoghi di provincia (69), di circondario (137) e di distretto (78)' sommano
a 284. La loro popolazione alla data dell'ultimo censimento, fatto al 3
Idicembre 1831, era di 4,509,159
abitanti nei primi, 2,022,728 nei secondi e 550,276 nei terzi, e complessivamente 7,082,163 abitanti,
cioè un quarto circa della popolazione del Regno, che si era trovata di 28,459,628. La popolazione
dei singoli comuni non può essere conosciuta che mediante l'operazione del censimento. Negli
inter-"alli fra due censimenti non potrebbe essere calcolata anno per anno colla semplice aggiunta dei nati
c la sottrazione delle morti, presa per base la cifra dei presenti secondo l'ultimo censimento, perchè
g,i spostamenti che avvengono da comune a comune nell'interno del Regno ovvero per emigrazione
all'estero, da un lato, e per immigrazioni o rimpatrii dall'altro, non possono essere conosciuti con
sufficiente esattezza.
Nel I88I e 1882 mancarono le notizie per i comuni di Agordo, Fonzaso e Gerace e per la
popolazione sparsa per la ca:llpagna dei comuni di Bobbio e Tempio Pausania.
Compl~s.3ivamentela
- I V
-La statIstIca delle cause di morte si' fa raccogliendo sopra" schede individuali e
nominative dei defunti le dichiaraziòni delle malattie che causarono la morte; firmate
dai medici curanti, o in mancanza di essi, dai medici necroscopi che" rilasciano
il
per-messo di seppellimento; e pei bambini morti, poco dopo il parto le dichiarazioni si
fanno dalle levatrici.
Le schede originali si spediscono a cura del sindaco, e pel tramite delle
Pre-fetture, all'ufficio centrale di statistica, dove vengono esaminate da medici che
contra-segnano ciascuna di esse con un numero, corrispondente all'analoga voce di una
clas-sificazione presta bilita
(1).
Non mancano adunque le migliori guarentigie di autenticità nei documenti e di
competenza per parte di coloro che fanno le dichiarazioni delle cause di morte e di
coloro che ne fanno la classificazione per la statistica sanitaria; poichè gli uni e gli
altri sono medici, e le notizie le ritraggono dai documenti originali, non da ,copie.
Nè dobbiamo risparmiare i dovuti encomì al personale dei medici, che
volonta-riamente, per l'unica soddisfazione di contribuire ad un'opera scientifica e importante,
hanno concorso fino da principio a fornire le attestazioni delle cause di morte secondo
loro scienza e coscienza. Pochissime relativamente sono state le lacune per rifiuto di
denunzie. Sopra un totale di 820,43
lmorti nel 1888, le dichiarazioni si ottennero per
802,740, vale a dire in 978 casi su mille; solamente in 17,691 casi non si potè avere
la indicazione della causa di morte.
N~ll'anno
precedente, 1887, la proporzione era
stata quasi identica (974 per mille) poichè sopra 828,992 morti le dichiarazioni si erano
raccolte per 8°7,0 55 casi. Ora la legge 22 dicembre
I888 sull'ordinamento
dell'assi-stenza sanitaria (n. 5849, serie 3
a)fa obbligo tassativo ai medici di denunziare al
sindaco del comune, in ogni caso di morte, la malattia che ne fu la causa; e quindi
la
raccolta delle notizie non dipende più unicamente dalla spontanea collaborazione;
ma abbiamo fortunatamente da lavorare con un ceto nel quale il sentimento del dovere
scientifico e il sentimento del pubblico bene sono di gran lunga più efficaci di qualunque
sanzione legale.
Tutte le morti sono distribuite sotto 169 voci, secondo un elenco preparato da
una Commissione medica nel 1881, indi riveduto da altra Commissione nel IS83 (2)
cd approvato dal Consiglio superiore di sanità. Le 169 voci erano dapprima
raggrup-pate in
XVIII
classi (3); ma siccome l'aggruppamento delle malattie per classi dava luogo
(I)
La statistica delle cause di morte, come le altre statistiche relative alla igiene e sanità
pub-blica, si eseguiscono dalla Direzione generale di statistica per cura di una speciale sezione diretta dal
medico dotto Enrico Raseri.
(2)
Quella seconda Commissione era composta dei signori professori A. Corradi,
I.
Moleschott,
L
Pagìial;i, G. Sormani,
C.
Tommdsi-Crudeli, D. Toscani ed A. Verga.
(3) Le classi erano intitolate così:
,ii_
-
v
-- non di rado a critiche per parte dei medici appartenenti a diverse scuole, e pareva non
abbastanza conforme allo spirito di esame che anima la scienza medica, dacchè le nuove
scoperte batteriologiche fanno rimettere in discussione le antiche opinioni sull' eziologia
di molte malattie, così per consiglio della stessa Commissione medica, qual'era stata
composta nel
1883,
nuovamente consultata nel
1887,
si stimò opportuno di rinunciare
all'aggruppamento delle voci. Si è però conservato l'ordine in cui sono enumerate le voci
nell'elenco, perchè l'invertirlo o
il
raggruppare diversamente le malattie per classi avrebbe
reso difficili i confronti colle statistiche degli anni precedenti.
La st'atistica
no~
potrebbe dare la classificazione sotto 169 rubriche per
cb-scuno dei comuni separatamente, senza eccedere le giuste dimensioni in
c~i
deve
conte-nersi una _
pubblicazione annuale di questo genere. Conviene adunque conciliare le ragioni
><.iella spesa con quelle della scienza che ama entrare nei particolari. E ciò facciamo
col-l'offrire le più minute descrizioni non per singoli comuni, ma per l'insieme dei comuni
.di ciascuna provincia e per
il
complesso del Regno; mentre poi per alcune malattie,
meritevoli di speciale studio sotto l'aspetto dell' igiene, separiamo per ogni circondario
e distretto, ciascun comune capoluogo (sia di provincia, sia di circondario o distretto)
.dall' insieme degli altri comuni dello stesso circondario o distretto; e finalmente per il
.complesso dei comuni di ogni compartimento, e per
il
totale del regno, dividiamo
i
-morti per ciascuna delle 169 cause enumerate, anche secondo gruppi di ed, e i bambini
1110rti fino all'età di 5 anni li suddividiamo secondo che erano di nascita legittima od
illegittima.
In appendice alle tavole numeriche riportiamo l'elenco delle malattie secondo il
.quale si sono fatte le classificazioni ed il modello della scheda individuale adoperat:t
per raccogliere le notizie del sesso, dell'età, dello stato civile e della professione di
ciascun defunto, fornite dall'ufficiale di stato civile e la dichiarazione medica del morbo
.che ha causato la morte.
Finalmente, in appendice alla statistica medica delle cause di morte, pubblichiamo
la
statistica delle morti accidentali e dei suicidi avvenuti nel Regno durante l'anno
1888,
.confrontandola con quelle degli anni precedenti, a' cominciare dal 1865, cioè dall'anno
in cui la indagine fu iniziata.
§
II.
Popolazione.
Come abbiamo già avvertito, non si può istituire un bilancio annuale
sufficiente-mente esatto della popolazione dei singoli comuni; poichè se si conosce il numero dei
nati e quello dei morti, non si ha notizia abbastanza sicura delle immigrazioni ed
emi-grazioni da e per l'estero e nei rapporti cogli altri comuni del Regno. Si sa anzi per
esperienza che i grandi comuni si accrescono di popolazione più ancora per codesti
spostamenti che non per l'eccedenza dei nati sui morti; ma si ignora quale sia
l'au-mento causato dalle immigrazioni.
In
mancanza di notlzIe
plU
dirette e sicure, se non vogliamo correggere ,le cifre
del censimento con criteri troppo arbitrari, ci conviene partire dall' ipotesi che
l'au-mento medio annuale della popolazione dal
3 I
dicembre
188 I
al
3
Idicembre
1088
sia stato identico a quello avvenuto fra il censimento del
1871
e quello del
1881
(I).
Per i comuni capoluoghi e per i circondari nei quali fu censita a questa seconda
data una popolazione inferiore a quella del
IH7I,
abbiamo conservata inalterata per il
1888
la cifra dell' ultimo censimento, non avendosi elementi sufficienti per stabilire se il
movimento discendente abbia continuato anche negli anni susseguenti.
Il
totale della popolazione del Regno, calcolato nel modo ora indicato, è di
29,780,9°0,
cioè
di
1,321,272
in
più
del
1881.
Il totale della popolazione dei
284
comuni capoluoghi è risultato di
7,593,739,
cioè di
5II,576
in pili del
1881.
A queste cifre di popolazione vennero riferite le cifre dei morti nel
1888
per
cia-scuna malattia.
§
III.
Dichiarazioni mediche raccolte.
Nell' anno
1888
morirono nel Regno
820,43 I
individui, che confrontati colla
popo-lazione calcolata al
j
Idicembre dello stesso anno, danno per quoziente
27.55
morti
ogni
1000
abitanti. Nei
284
capoluoghi morirono
212,772
individui e il quoziente di
mortalità fu di
28.0
ogni
1000
abitanti.
Confrontando
dati dell' anno
1888
con quelli dei sette anni
1881-87
si hanno le
cifre seguenti:
REGNO
I
CAPO LUOGHI DI PROVINCIAANNI
' CIRCONDARIO E DISTRET'ro
Popol."on, 1 Morti
I
MorliI
N° d" 1 "o.o',,'on, 1 Morti1 M"ti
I
al31 dicembre (2) su 1000 abit" comuni al 31 dicembre su 1000 abit,1881 ,
28 459 628/ 784 181
27.551 281
7 001 047
199 050
28.4
1882 .28 648 381
787 326
27.48
282
7 008 977
201 228
28.7
1883 .28 837 134
794 196
27.54
284
7 073 601
205 439
29.0
1884 .29 025 887
780 361
26.88
284
7 283 077
210 705
28.9
1885 .29 214 640
787 217
26.95
284
7 348 696
207 040
28.2
1886 .29 403 393
844 603
28.72
284
7 440 287
219 715
29.5
188'7 .29 592 146
828 992
28.01
284
7 521 474
214 447
28.5
1888 . . .29 780 900
820 431
27.55
284
7 593 739
212 772
28.0
(I)
Lo stesso metodo viene seguito nelle statistiche ufficiali dell' Inghilterra, della Scozia e
del-l'Irlanda per il calcolo della popolazione a date differenti da quelle del censimento.
Nelle statistiche degli Stati dell'Impero germanico, le cifre di popolazione si calcolano ogni anno
aggiungendo alla cifra di censimento l'eccedenza dei nati sui morti negli anni susseguenti e sottraendone
la cifra di emigrazione transatlantica.
Nelle statistiche austriache suole ripetersi ogni anno la cifra di popolazione ottenuta col
censi-mento decennale. Nelle statistiche della Francia, della Svizzera, del Belgio e dell'Olanda, essa si calcola
colla sola eccedenza dei nati sui morti in base a quella censita.
~iC-- V I I
-Come già fu avvertito, le cause di morte, nel 1888, furono specificate dai medici
curanti
0,
in mancanza di essi, dai medici necroscopi, per 802,74° casi, e restarono
ignote per 17,69 r, sia perchè
il
medico non volle redigere il certificato, sia perchè
il
defunto non aveva ricevuto assistenza medica, sia finalmente perchè la causa di morte
non fu designata in termini abbastanza chiari e precisi perchè si potesse classificare
in una delle 169 voci dell'elenco.
Confrontando le morti, delle quali restò ignota
la.
causa, al totale delle morti
av-venute in ciascun compartimento, si forma la tavola seguente:
-r-;;~TI-P;~{~~~~~ I~~~rA
TOTALE o non determinata
dei - - _ . - - - -
-COMPARTIMENTI morti cifro
I
pl'0pol'Lionali assolute a 1000 m o l' t i 1888 1888 1881 Piemonte.:1
78 179
4 G44
59
88
LigUl·ia.23 234
339
15
]" ..1 I,ombal'dia .99 043
576
G10
Yeneto.67
948
642
9
13
Emilia.61
093
488
8
11
'foscana59
334
665
11
14
Marche.26 360
349
13
23
Uwbl'ia.16 344
1St;
12
li>
Lazio.27 265
494
18
12
Abruzzi e Molise.44 599
1 431
32
cl0
Campania88 600
1 201
14
15
Puglie .52 930
252
5
11
Basilicata16 979
582
34
33
Calabl'ie .42 357
1 8150
44
58
Sicilia.96 903
1
958
20
22
Sardegna.19 263
2
022
105
72
Rsaso. 82043
I I769
I 22 26I
rapporti massimi delle persone morte senza assistenza medica, o delle
quali
non potè essere determinata la causa del decesso, si trovano nelle regioni montuose
del Piemonte, degli Abruzzi e delle Calabrie, come pure nella Basilicata e nell' isola di
Sardegna, dove è minima la densità della popolazione.
Nel 1887 su 828,992 morti restò ignota la causa per 21,937, cioè di 26 su
1,000.
Nei sei anni corsi dal 1881 al 1886, sopra un totale di 1,243,177 morti, ne
ri-masero ignote o non determinate Io,699, cioè soltanto 8.6 per
rOOo
morti; ma la
§
IV.
C a u s e d
i
DI
o r t e .
I prospetti
A), B)
e C) indicano in cifre assolute, in cifre proporzionali a
10,000
morti per qualunque causa (escluse quelle per cause non determinate) ed in cifre
pro-porzionali a
10,000
viventi,
la
mortalità causata da alcune malattie infettive e localizzate
e da cause violente, nei singoli compartimenti, nei due anni
1887
e
1888.
Esaminando la frequenza delle malattie nel
1888,
in ciascuno dei compartimenti
nei quali si suole dividere il Regno, si trova che il
vaiuolo
fece vittime comparativamente
più numerose in Sicilia
(20.6
morti ogni
10,000
abitanti) in Basilicata
(14.4),
nelle
Puglie
(10.9)
e in Sardegna
(8'7)'
Molto meno frequenti furono le morti per questa
causa in Piemonte
(0.9),
nel Veneto e nell'Umbria
(1.1),
nel Lazio
(1.2).
Nel Regno
si ebbero in media 6.
Imorti di vaiuolo per
10,000
abitanti.
Il
morbillo
fu grave in Calabria
(28.4
morti per
10,000
abitanti), negli Abruzzi
(17.9),
in Sicilia
(10.1)
e in Campania
(8.4);
fu molto più mite nelle Marche
(1.4),
nel Veneto
(2.2)
e in Sardegna
(2.4).
Media del Regno
7.0
morti per
10,000
abitanti.
~a
scarlattina
causò molte morti in Toscana
(5.3)
e in Calabria
(4.8);
poche
invece in Sardegna
(0.3),
in Liguria
(0.6)
e nel Veneto
(1.1).
Media del Regno
3.0.
La
difterite
ha infierito particolarmente nella Basilicata
(22.7),
nelle Puglie
(17.3)
e in Sicilia
(I
I.5). Più rari ne furono i casi nelle Marche
(2.4),
nel Veneto e in
Lom-bardia
(4.2).
Media del Regno
7.4.
L'ipertosse
causò nelle Marche
5.1
morti ogni
10,000
abitanti, nelle Calabrie
3.7,
nell'Umbria
3,4,
in Liguria soltanto
1.2,
in Toscana e Campania
1.8.
Media del
Regno
2.6.
La
febbre tifoidea
diede in Sicilia la proporzione di
15.0
morti ogni
10,000
abi-tanti, nelle Puglie di
13.0,
in Toscana di
8.7,
negli Abruzzi di
8.3.
In Liguria invece la
proporzione arrivò soltanto a 4-8, in Piemonte a
5.2,
nelle Marche e nella Sardegna
a 5.4- Media del Regno
7.9.
Il
tifo esantematico
fu causa' di morte più spesso che altrove in Sardegna
(1.3),
nell'Umbria
1.2
e in Basilicata, Calabria ed Abruzzi
(1.0).
Media del Regno
0.7.
Il
colera
asiatico non causò nel
1888
alcun caso di morte nel Regno.
Le
infezioni da malaria,
colle loro molteplici manifestazioni acute e croniche,
fu-rono gravissime in Sardegna
(28.8
morti ogni
10,000
abitanti), in Calabria
(14.5),
in
Basilicata
(12.5),
in Sicilia
(12.4),
nel Lazio
(10.2),
nelle Puglie (9.4) e negli Abruzzi
(8.
I).
Nelle provincie situate a nord del Lazio, le morti causate da tale infezione
furono relativamente rare. Media del Regno
5.4
per
10,000
abitanti.
La
dissell teria
fu dichiarata causa di morte più spesso che altrove nell'V mbria
(5.1
- I X
-I casi di morte per
sifilide,
che per lo più si riferiscono a bambini morti per lue
congenita, toccarono il massimo nel Lazio (3.3 per 10,000 abitanti). Conviene però
rammentare, quando si parla del Lazio, che esso coincide col territorio di una sola
provincia, nella quale la città capitale comprende quasi la metà della popolazione totale,
e quindi male si può confrontare con quella di un compartimento territoriale molto
più esteso, come sarebbe
il
Piemonte, in cui prevale, per numero, la popolazione rurale.
Vengono in ordine discendente la Calabria (1.1), la Campania e l'O mbria (0.8) e gli
Abruzzi, le Puglie e la Sicilia (0.7). In Piemonte e Sardegna le dichiarazioni di morte
per sifilide furono solamente nella proporzione di 0.2 per 10,000 abitanti, nelle Marche·
e nell'Emilia di 0.3, nel Veneto, in Lombardia e nella Basilicata di 0.4. Media del
Regno 0.6.
La
febbre puerperale
è rappresentata da cifre relativamente alte di mortalità in
Sar-degna (1.2 per 10,000 abitanti), in Piemonte e nel Lazio
(L I),
e nell'Emilia (1.0).
Media del Regno 0.8.
Le
altre malattie di gravidil1lza) parto e puerperio
causarono in complesso 4,430
morti
(1.
5 per 10,000 abitanti); e se si sommano con esse i casi di febbre puerperale,
si forma un totale di 6,88r morti
(2.3
per ro,ooo abitanti). In complesso le differenze
fra
i
vari compartimenti circa l.a frequenza delle morti per questo gruppo di malattie
non sono molto grandi.
Se si paragona il numero delle madri morte per malattia di gLwidallza, parto c
pllerperio ed il numero dei bambini morti per accidenti sopravvenuti durante
il
parto)
al totale delle nascite avvenute nel Regno, si hanno questi dati:
,I
NUMERO
I
NUMERO
delle donneNUMERO
SOPRA 1000 l'ARTI
dei parti morte dei bamhini MORIRONO
ANNO
per malattia morti(nati vivi di gravidanza petO accidenti !
e nati morti) parto sopravvenuti donne neonati
I
e puel'perio nel parto1
1888 . • .1 148 179
6 881
2 939
6.0
2.6
Regno . . . 1887 . . .1 181 277
6 940
3 738
5.9
3.2
I
284 Capoluoghi . . . 11881-83 . .1 540 754
8973
4 043
5.8
2.6
Nei grandi centri la mortalità delle madri e dei neonati per conseguenze del parto
TAVOLA
A.
Piemonte . . Ligm·ia • . . Lombardia. Veneto . • • Emilia . . . Toscana . . Marche . . . Umbl'ia . . . Lazio . . . A bl'U7.Z i e Molise Campania .. Puglie . • . Basilicata •. Calabria . . Sicilia . . . Sardegna . . REONO • • 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1E88 1887 1888 1887 1888 1887 1888- X -
- X I-MORTI AVVENUTE IN CIASCUN
COMPARTI~"L,n-~ \.{~;'i'a&:;(iL4rSS:Ir
CAUSE PREDOMINANTI.6 547 480 50512 469 1 401 2 131 1 551 2 320 310 1 665 770 1 999 709 1 702 L2 118 955 577 994 603 100 59 662 521 152 459 115 454 766 1 623 5 615 1 100 1 692 1 054 2 712 565 1 595 1 989 1 040 1 652 819 2 403 457 396 638 1568 325 685 323 1 2341 1 850 2 061 351 1 290 975 1 807 572 1 364 267 1 066 683 832 307 1 495 1 195 1 558 765 1 130 669 1 489 344 1 277 1 564 2 650 2 HO 259 1 098 726 1 249 1 448 135 97 64 45 33 34 418 244 410 66 721 112 224 143 79 350 719 318 95 1 892 1 471 69 732 2 535 169 185 157 100 119 258 245 2-14 367 332 870 636 825 652 615 709 585 2 036 428 2 062 784 552 515 549 88 522 209 427 131 725 220 610 567 1 635 317 1 177 249 2 795 3 559 l 882 2 588 1 058 2 499 179 1 646 2 595 986 2 264 544 1 972 115 1 857 2 395 1 740 4 260 79 1 866 948 591 2 974 4 112 819 794 416 908 1 279 1 104 343 222 1 249 746 382 1 205 582 2 438 390 2 220 228 489 103 416 153 1 204 70 591 3 811/ 640 l 433 493 934 301 3t8 2 635 1 149 3 997 1 183 5 248 230 6 656 3 246 1 195 3 706 893 4 839
CAUSE DI ltIORTE PER
61 1 137 32 1 89 185 201 94 155 179 148 221 221 92 41 19 71 20 59 4 8 3 9 lO 526 378 37 24 440 555 504 472 303 228 270 2~0 55 63 68 63 883 985 401 284 181 761 366 1 75 357 31 72 231 45 67 230 160 379 116 176 839 214 101 187 166 127 207 321 91 235 336 81 226 661 395 297 43 70 313 16 186 152 139 46 30 581 51 152 318 291 176 77
::1
40 1 96. 101 99 55 1 912 560 122 98 104 116 137 1 1531 493 206 2 250 1 8E<3 1 012 243 1 617 819 238 191 2 721 649 153 1 606 381 258 1 257 128 113 163 162 131 113 i Malatt. tutereolarl 14 388 595 113:::1
584 242 269 386 259 5001 4 926 2111 5 243 66 1 848 66. 2 142 441 7 157 418 7 386 3361 4 457 347 4 771 281 4 012 237 4 036 476 337 4 215 348, 336 4 286 74 95 1 188 75 95 1 221 61 96 746 72 139 864 158 151 1 652 144 232 1 957 223 223 667 587 611 516 215 1 253 255 1 476 485 3 457 413 3 448 286 1 835 275 2 054 215 620 129 501 85 169 52 123 466 1 734 434 1 578 428 1 016 468 864 354 304 357 292 90 64 45 52 65 74 605 667 123 931 127 1 101 203 2 324 174 2393 120 1 575 115 1 346 71 54 13 1 345 82 58 690 106 23 35 215 158 43 178 171 886 363 53 30 24P 816 48 273 2 448 117 134 130 1 9[,3 365 143 327 4 964 5 404/1 435 306 214 4 008 734 216 60 108 203 235 305 225 942 84 360 334 1 061 78 528 488 2 966 404 684 442 3 167 380 520 522 52 44 171 652 139 172 48 24 485 351 73 816 249 23 768 14 6311 24 637 1 11 939 18 110120 961 9 oSo 21 944 7:::1
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2ED ALTRE MALATTIE PREDOMINANTI
l 187 1 0681 464 451 2 491 S 320 3 270 3 297 965 868 913 848 l 137 2 055 3 677 4 687 -1 087 2 062 3 808 4 820 1 404 l 320 2 467 3 211 l 831 1 228 2 77 3 3 227 526 1 5J.0 1 92512 952 467 l 429 2 050 2 997 148 1 508 2 524 2 82'1 169 1 552 2 960 2 982 135 ~ 186 7 8 564 1 057 1 664 503 1 ~35 1 751 250 279 499 451 456 717 774 895 563 1 050 809 1 153 402 1 413 1 614 420 1 899 1 714 1 024 2 453 2 9.">2 990 3 0951 3 209 485 1 09611 643 489 1 248 1 675 101 137 483 539 422 342 299 1 034 802 822 1 431 912 ! 963 2 847 2 9fl2 2 l 004 8 364 3 018
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(2) Nella voce « tubercolosi diffusa, meningea e tisl » sono l'accolti i casi di morte l'egistrati sotto i numeri 30, 41; e 71 dell'elenco
-~3) Sotto la voce « tun. ori maligni» oltre i casi di morte per cancerosi diffusa, registrati al numero 43 dell'elenco, sono compresi di morte pel' cancro, Barcoma, ecc. dei singoli ol'gani, i quali nelle tabelle anali1iclle sono indicati sotto gli altri casi di morte per
malattia di quel dato organo
(4) Questa voce comprende le malattie dei bronchi, la congestione ed apoplessia polmonare, la pneumonite acuta e la pneumonite
(5) Sotto questa voce sono compresi i casi di morte pe,· gravidanza estrauterina, metrorl'agia dopo il parto, distocia,
(6) Avvelenamenti acuti accidentali, avvelenamenti cronici accidentali e avvelenamenti professionali.
t7) Escluse le morti accidentali per ubbriachezza e per avvelenamento aeuto.
- XII
TAVOLA.
B.
MORTI AYYENUTE IN CIASCUN COMPAKTIMENTq,,'
J~S~IFICATE
SECONDO ALCUNECA~SE PREDOMINANTI~W
-(CIFRE PROPORZIONALi'
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COMPARTIMENTI Piemonte. Liguria. Lombardia. \ 1887
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1888 18R7 1888 1887 1888 { 1887 Veneto . . • 1888 Emilia . . . 'roscana • . Marche • • . Umbria . • . Lazio . . . . Abruzzi e Molise 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 \ 1887 Campania. .t
1888CA USE
DI
MORTE PER MALATTIETBPETTIV~
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XVMORTI AVVENUTE IN CIASCUN
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1888 ~ 1887 Emilia. • • ( 1888 ~ 1887 Toscana . .t
1888 ~ 1887 Marche. • •t
1888 ~ 1887 Umbl'ia. • •t
1888 \ 1887 Lazio. . . •t
1888 Abruzzi e Molise Campania •• Puglie • • . Basilicata . . Calabl'ie • . Sicilia. . . Sardegna . . 1887 1888 1887 1888 1887 1888 1887 1888 18S7 L888 1887 1888 1887 1888 2 928081 1.5 2 947 066 1. 3 2 229 866 1. 6 2 237 612 1.1 2 252 417 1.5 2 259 675 1.1 954078 1. 4 956 514 1. O 586 163 1. O 588 514 0.7 953 070 0.8 961 336 0.4 1 345 990 0.7 1 350 786 0.5 2 995 839 0.8 3 012 383 0.6 1 702 618 0.7 1 721 544 0.5 533 973 0.1 535 551 0.1 1 2!!2 331 1 O: 8 1 298 072 0.5 3 166 282 0.9 3 206 012 0.7 711 681 0.7 716 628 0.6 REGNO • • 1887 29 59 2 146 1.,3 1888 29 780 900 I. o 4.1 9.2 2.8 4.3 2.7 4. O 5. O 2. 6 4. 2 2.2 2.1 5.2 1.1 4.1 6.1 1. 1 2.2 1.1 4.2 8.2 5.9 8.0 5.7 6.5 5.2 4.6 3.6 8.8 4.9 2.9 5.5 6.7 11.3 9.2 2.5 4.7 3.1 5.8 6.1 1.8 4.2 2.4 6.7 1.1 7.5 1.2 2.2 1.4 1.3 5.7 7.5 3.8 1.1 1.8 2.6 1.6/ 1.2 2.7 2.5 7.8 2.4 5.1 6.0 1. 4 5.4 3.4 3.9 1. 4 6.6 2.3 13.4 10.4 5.9 4.6 2.6 5.2 17.9 4.8 5.0 2.2 9.1 11. (i 6. 1 8.5 8.5 5. 3 8. 4 3. 2 7. 3 1. 8 11. O 14.2 10.3 25.2 3.4 10.9 5.5 3.517.32.3 14.9 16.6 23.4 20.2 4. 2 14. <1 6.2 4.0 1 22.7 1. 9 3.1 5.6 2.9 9. O 1.1 4.4 28.4 4.8 10.7 3.7 1. 2 8.3 3. 6 12.5 3.7 20.610.1 3.711.52.8 2.4 1.9 0.7 6.7 2.8 8.7 2.4 0.3 4.8 2.4 5· 5 6.1 8.0 7.0 o.,
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0.6 0.7 0.8 0.7 0.8 0.9 0.9 0.7 0.6 0.7 0.7 .. 0.6 0.5 0.6 0.6 1.3 1.2 2.32.1
1.1 1.0 ÌI-;
~ Cl)a
$,1 .
.. k ' . 8 . 18(1) Le cifre di popolallione furono calcolate supponendo che l'aumento medio annuale della popolazione, avvenuto dal 81
(2) Veggansi le note a pago X.
... -
---:---;'-~--I--I-:Ò-~=-'''':'~--,-f-,g--;---....-:---;---ClS-;--,-IlI--;--o-,
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I
3~ __ 0.8 0.5 0.2 0.1 2.9 2.7 3.8 8.6 7.7 10.0 5.0 10.4 4.8 9.7 5.2 5.2 9.6 4.4 4.0 9.1 4.71 4.4 8.2 2.3 6.6 8.4 2. O 6 1 8.8 0.6 6.4 10.8 0.7 6.6 12.5 1.4 1.8 1.1 1.8 0.1 O. I O~ 1 1.2 1.2 5.6 5.0 4.1 4.5 5.2 4.6 2.9 3.0 8.3 3.2 2.9 1.8 2.5 2.2 2.4 3.0 3.1 1.6 1.7 10.6 12.2 7.4 11. 6 5.9 8.3 10.0 13.4 8. O 10.0 6.5 7.8 8.8' 9.8 7.8 10.7 8.9 10.4 10.5 12.1 10.3 10.1 9.3 9.0 12.0 12.2 44.8 43.4 53.8 52.5 41. 2 41.4 10.6 86.0 10.6 87.5 12.8 47.8 12.9 49.0 12.1I
37.9 12.6 41.4 16.7 17.4 12.6 14.5 10.9 11.9 11.4 12.1 9.6 10.4 9.7 9.8 7.7 6.2 6.0 6.8 9.2 9.4 7.7 8.9 47.6 51. 5 35.61 52.8 41.5 45.7 48.0 56.7 08A 71.1 59.8 60.2 68.1 (i3.5 51. 3 67.3 34.5 44.1 3~.0 34.9 15.0 15. (i 16.9 17.4 17.2 17.fi 13.3 13.6 13.6 18.1 15.6 16.8 14.7 14.5 13.7 16.3 14.2 14.8 11.8 13.1 15.0 16.9 12.4 11.5 11.6 12.3 7.5 9.6 7.8 7.8 5.9 5.9 3.0 2.7 2.7 1.9 2.2 1.9 1.6 1.5 1.3 1.5 0.8 0.9 1.3 1.2 1.3 1.2 0.8 1.0 2.1 1.9 1.8 1.6 1.9 1.8 2.3 2.8 2.7 2.5 3.9 3.7 2.4 1.9 2.2 2.0 1.8 1.9 2.6 2 6 1.8 2.1 1.2 1.3 1.6 1.8 1.3 1.4 1.6 1.3 1.1 1.3 1.8 1.9 1.8 2.1 2.3 2.8 2.4 2.3 2.3 2.3 2.3 2.1 2.1 2.1 3.7 3.7 24.8 23.6 27.6 25.3 30.0 27.7 18.7 17.5 23.2 21.0 23.5 2!'i.4 2,. l 27.5 20. l 20.9 2S.2 30.2 43.3 42.4 36.7 34.8 4j.5 4';.8 46.4 40.9 33.0 35.3 44.0 46.1 23.8 22.2 1.4 1.3 1.4 1.9 1.4 1.3 1.1 1.2 1.5 1.4 1.3 1.2 1.1 0.9 1.4 2.0 1. (i 1.4 1.9 2.0 1.8 1.5 1.6 1.4 2.4 1.9 1.5 :!.1 1.2 1.4 1.7 1.8 0.4 0.8 0.8 0.2 0.4 0.8 0.2 0.3 0.8 0.2 0.3 0.2 0.4 0.2 0.4 0.2 0.4 0.3 0.4 0.2 0.4 0.4 0.3 0.8 0.4 0.8 0.3 0.3 0.3 0.5 0.2 0.2 0.3 0.2 0.3 0.2 0.3 0.2 0.2 0.1 O. l 0.1 0.2 0.3 0.2 0.1 0.2 0.2 0.1 0.1 0.1 0.2 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.4 0.4 0.2 0.2 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 3.6 3.9 10.2 4.3 3.2 3.5 2.8 2.7 3.4 3.3 3.4 3.2 3.2 3.6 3. (i 5.2 4.8 5.2 3.3 I 4.2I
3.8 4.2 3.7 3.7 3.8 3.7 3.4 3.4 3.2 3.5 4.1 3.8 0.7 0.8 0.8 1.0 0.5 0.6 0.6 0.6 0.8 0.8 0.6 0.6 0.5 0.4 0.5 0.5 0.7 0.9 0.2 0.3 0.3 0.3 0.2 0.3 0.1 0.2 0.2 0.2 0.4 0.3 0.3 0.4 0·5 0·5al 31 dicembre 1888, flia stato identico a quello che si è otten~lto fra il cznsimento del 1371 e quello dcII S81.
-
XVI-Fra le
688 I
donne morte per malattie di gravidanza, parto e puerperio
6,265
erano coniugate, 5
II
nubili e
105
vedove.
Nel
1888
si ebbero nel Regno
1,°7),146
nati legittimi (nati e nati morti) e
86,424
illegittimi ed esposti; cosicchè, ogni
1000
donne coniugate che partorirono in .
detto anno, ne morirono 5.8, ed ogni
1000
nubili o vedove, ne morirono
7.1
(I).
Diamo qui le cifre separate per ciascun compartimento.
' O , "
I
I
NATI VIVI ~ ~
il
S'
DONNE MORTE PER 1000 PER 1000t i . Q) ... i:I. ~ per malattie di gravidanza. nati legittImi nati llleglttimi
COMPARTIMENTI e Da morti
"8
~§ a
parto e puerpel'io morirono ed esposti::=~~ morirono
I
illegittimi ':&
~ ~
.
I .. I
donne donne nubililegittimi ed espusti
I S
al l'l.... coniUgate, nublh vedoveI
coniugate e vedovePiemonte.
111 329
3 702
3.22
747
30
8
6.7
10.3
Liguria . .31 101
1 804
5.48
225
18
4
7.2
12.2
Lombardia.145 538
4 537
3.02
825
27
lO
5. 7
8.2
Veneto • . .102 097
7 730
7.04
535
43
6
5. 2
6.3
Emilia . .72 881
14 738
16. 82
480
71
6
6. 6
0.2
Toscana.75 238
7 873
9.47
406
47
5
5.4
6.6
Marche . .32 558
4 804
12.86
144
14
2
4.4
3.3
Umbl"ia . .17 242
4 138
19.35
115
43
3
6. 7
11.1
Lazio • • • • .29 381
9 542
24.52
196
38
9
6.7
4.9
Abl'uzzl e Molise.51 392
2 393
4.45
365
23
6
7. 1
12.1
Campania112 932
4 669
3.97
587
27
8
5.2
7.5
Puglie . .76 805
2 879
3.61
343
11
6
4.5
5.9
Basilicata.20.385
1 156
5.37
135
9
6
6.6
13.0
Calabrie.48 439
4 336
8.22
343
37
11
7.1
11.1
Sicilia ••125 036
9 313
6.93
639
40
12
5.1
5.6
Sardegna.22 792
2 810
10.98
180
33
3
7. 9
12,8
REGNO . • I075 146
86 424
7·44
6
265
5
11 105
5. 8
7.
INei compartimenti dell'Italia centrale, in cui la natività illegittima è molto elevata,
come l'Emilia,
la
Toscana, le Marche ed il Lazio, la mortalità per malattie di
gravi-danza, parto e puerperio, fra le donne maritate,
è
poco diversa da quella che si osserva
fra quelle non maritate; anzi in Emilia, nelle lVIarche e nel Lazio la mortalid è più
elevata nelle prime che nelle seconde. All'opposto, nei compartimenti dell'Italia
set-(l)
Fra i nati da vedove alcuni possono essere stati legittimi; ma siccome non è indicata nella
scheda di morte la data di vedovanza, si sono sommate colle nubili tutte le vedove morte per
ma-lattia di gravidanza, parto e puerperio e si è ragguagliato
il
totale a roDo nati illegittimi.
, .
..
';~J
- XVII
-tentrionale e del napoletano, dove la natività illegittima
è
piìl bassa, la mortalità delle
madri nubili
è
molto più grande che in quelle coniugate. Notiamo ancora che nel·
l'Italia centrale sono molto più frequenti che altrove i riconoscimenti della prole
. illegittima, per parte di uno almeno dei genitori,
i
quali si occupano anche
dell'alle-vamento di essa, e che nella stessa regione la mortalità dei bambini illegittimi
è
più bassa che nel resto del Regno. Siccome nell'Italia centrale le condizioni di vita
delle famiglie non legalmente costituite non differiscono molto da quelle delle altre
famiglie, anche la mortalità delle madri non
è
ivi più grave.
Le
affezioni tubercolari
causarono nel Regno
20.2
moni ogni
10)000
abitanti, e più
particolarmente
IS.o
per tubercolosi disseminata in più organi oppure localizzata nei poI.
moni o nelle meningi,
4.2
per tabe mesenterica ed
LO
per scrofola e tubercolosi della
pelle. Le proporzioni pill alte, prese assieme le diverse forme di affezioni tubercolari,
sono date dal Lazio
(27.9
per
10,000
abitanti), dalla Liguria
(24.9),
dalla Lombardia
(23.7),
dalla Toscana
(22.6)
e dall'Emilia
(21.4);
le proporzioni più basse dalla Calabria
(12.4),
dalla Basilicata
(12.8),
dalla Sicilia
(14.1),
dalle Marche
(IS.3),
dal Piemonte
(18.0)
e dalla Sardegna
(18.6).
Le differenze sono molto piìl grandi se si considerano soltanto le morti per tisi e
per tubercolosi disseminata. La minor frequenza delle morti per tisi nelle provincie
meridionali potrebbe d,ipender.e, in parte, dal fatto che in queste ultime molte morti per
tisi siano attribuite a catarro bronchiale od a polmonite. La massima frequenza delle
morti per
bronchite
e
polmonite
si ebbe in Campania
(7 I.
lagni
10,000
abitanti), in
Calabria
(67.3),
in Basilicata
(63.S),
nelle Puglie
(60.2).
La Sardegna, il Veneto e
la
Lombardia si trovano all' estremo opposto della scala. Media del Regno
50.6.
La
rachitidè
ha causato molte morti particolarmente nell' Italia centrale (il rapporto
massimo nelle Marche, con 3.
Imorti per
10,000
abitanti; segue l'Umbril con
2.2;
il minimo si trova tanto nel Piemonte e nella Campania che hanno entrambi il
rap-porto di
0.2:
la media del Regno è
0.9).
La
pellagra
figura come causa di morte, si può dire, soltanto nelle provincie che
si trovano a nord del parallelo di Roma. Si ebbero ancora 8 dichiarazioni di morte per
questa causa nella provincia di Roma,
Iin quella di Campobasso,
1in provincia di
Bari
(I)
e
2
in quella di Catania
(2).
Invece nel Veneto le morti per pellagra furono
4.4 per
10,000
abitanti, in Lombardia
2.7,
nell' Emilia
2.0,
nell' U mbria 1.8, nelle
Marche
1.3,
in Toscana
0.7,
in Piemonte
o.S
e in Liguria
O.I.
I tumori maligni,
sia che fossero ritenuti localizzati in un solo organo, oppure
disse-minati in più organi, causarono nel Regno
12,625
morti, cioè
4.2
ogni
10,000
abitanti.
Le proporzioni più alte si trovano nell' Italia settentrionale e centrale in confronto
delle provincie napolitane ed insulari. (Toscana
6.6,
Emilia
6.
I,
Lombardia
S
.2,
Marche
5.0,
Liguria
4.8;
per contro Sardegna
1.7,
Calabria
2,4,
Basilicata
2.5,
Puglie
2.9,
Abruzzi
3.0
e Sicilia 3.
J •Se si dividono i morti per tumori maligni secondo la sede del tumore, si
ottengono questi dati:
(1)
Nel comune di . Acquaviva delle Fonti: bambino di
Ianno, secondo dichiarazione del dotto De
Napoli Stefano.
(2)
Un maschio di 69 anni nel comune di Randazzo, secondo dichiarazione del dotto Rome Pietro
ed una femmina di 3
Ianni nel comune di Gravina, secondo dichiarazione del dotto Antonino Puglise.
- XVllI
-DrCORTI PER TUMORI MALIGNI NEGLI ANNI
1887
E1888.
SEDE DEI TUMORI MALIGNI
rrumori maligni disseminati in più organi
Id. id. dell'utero e della vagina
Id. id. del torace e delle
mam-melIe
Id. id. dell'ovaia
Id. id. dei testicoli.
Id. id. dell'Ul'etra, prostata e
pene.
Id. id. della vescica .
Id. id. del rene.
Id. id. della bocca, lingua,
pa-lato.
Id. id. della parotide
Id. id. della faringe, tonsille,
e-sofago .
Id. id. dello stomaco.
Id. id. del fegato
NUMERO
dei morti
nell' anno SEDE DEI TUMORI MALIGNI
NUMERO dei morti nell' anno 1887 18S& 1887
I
1888~.~---~----~----2 055 ~.~---~----~----2 163
Tumori maligni della milza.39
27
2 327 2 337
Id. id. del pancreas .27
28
997
040
Id. id. dega intestini461
489
77
93
Id. id. del pel'itoneo (compre-so il cancroaddomi-nale) .
. .
488
459
71
67
Id. id. della tiroide
43
1
32
26
17
Id. id. della laringe.99
103
153
155
Id. id. delle ossa264
232
43
55
Id. id. delI' occhio edell'or-bita . • • . .
. I
64
65
234
259
Id. id. del cervello e midollospinale • • •
. .
144
131
30
20
Id. id. della pelle (del naso,
delle guancie e delle
640
579
294
303
orecchie) ..
.
3
013 2 905
I
---1 042 ---1 066
l
TOTALE. 12631
12 62)La
congestione
e
l'apoplessia cerebrale
furono causa nel Regno di 33,489 morti, cioè
di
II.2
per 10,000 abitanti. La mortalità per questa causa ebbe
i
suoi massimi nel·
l'Italia centrale, ed
i
minimi nell' Italia meridionale (Marche 17,4, U mbria 14. 5, Emilia
12.9,
Toscana 12.6; per contro Basilicata 6.2, Calabria 6.8, Sardegna 8.9 per 10,000
abitanti).
Le malattie del
cuore
e del
pericardio
diedero massimi di mortalità in Lombardia
(17.)
per 10)000 abitanti), Liguria (17'4), Campania (16.9), Toscana (16.8), Umbria
(16.3),
Piemonte
(15.
6) e dei minimi nelle provincie meridionali (Sardegna
5.9,
Sicilia
7.8,
Calabria 9.6 e Puglie
11.5)'
Media del Regno 14.3.
Una disposizione inversa alla precedente hanno le morti per infiammazioni
del-l'intestino o di altri organi dell'apparato digerente.
Così la mortalità per
enterite
e
diarrea
raggiunse nella media del Regno la proporzione
di 31.3 per 10,000 abitanti. In Puglia invece essa fu di 46.8, in Sicilia di 46.1, negli
Abruzzi di 42-4 ed in Basilicata di 4°.9; al contrario nel Veneto essa fu soltanto di
17.5,
nell'Umbria di 20.9, in Sardegna di 22.2, in Piemonte di 23.6 e nell'Emilia
di 24.0.
Così pure
l'epatite,
che nella media del Regno causò 2.0 morti'ogni 10,000 abitanti, in
Sardegna, probabilmente in conseguenza dell' e;:stesa infezione malarica, sali a 3.7, nelle Puglie,
Basilicata e Campania a
2,3,
in Calabria e Sicilia a
2.1.
Fu pure elevata la, mortalità per
- X I X