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PROVA DI ITALIANO

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Academic year: 2021

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Testo completo

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Rilevazione degli apprendimenti

Anno Scolastico 2016 – 2017

PROVA DI ITALIANO

Scuola Primaria

Classe Quinta

Fascicolo 1

Spazio per l’etichetta autoadesiva

PRO

VA

DI

ITALIAN

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Quinta

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ƐŝŐŶŝĮĐĂƚŽ

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NON GIRARE LA PAGINA

FINCHÉ NON TI SARÀ DETTO DI FARLO

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B8. Tenendo conto dell’intero paragrafo, si capisce che la planaria è

considerata un “mostro” nel senso che

A.

Ƒ

è un animale aggressivo

B.

Ƒ

è un animale pericoloso per l’uomo

C.

Ƒ

è un animale sorprendente

D.

Ƒ

è un animale molto vorace

(22)

20

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(23)

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Leggenda del Mostro di Loch Ness

(24)

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23

ITA05F1

Solo per tua curiosità di seguito Ɵ mostriamo l’intero arƟcolo, formato dai

singoli paragraĮ che hai già leƩo. Non serve rileggerlo, vai direƩamente alla

parte successiva della prova.

(TraƩo e adaƩato da: Mostri di acqua dolce, Focus Wild, n. 48, luglio 2015, pp. 12-17)

entre nelle acque del mare la maggior parte di noi si sente a proprio agio, laghi e Įumi sono da sempre guardaƟ con Ɵmore e sospeƩo: correnƟ, mulinelli, sponde viscide, acque scure e minacciose…

Non c’è perciò da stupirsi che siano sorte leggende di ogni Ɵpo, con creature miƟche e mostri spaventosi. In realtà, le acque dolci sono solo ambienƟ poco conosciuƟ: quanƟ di voi hanno provato a meƩere la maschera e andare a esplorare i fondali di un lago o di un Įume? Eppure, anche quesƟ luoghi sono pieni di sorprese e i temuƟ “mostri” sono spesso creature bizzarre e aīascinanƟ.

Quante leggende circolano intorno ai piraña (in italiano piragna) e ai loro denƟ aĸlaƟ! Ma quello che narrano le leggende è da

prendere con le pinze. QuesƟ pesci sudamericani sono certamente voraci, specialmente durante i periodi di siccità, quando il cibo scarseggia e si trovano in acque aīollate. Esistono però altre specie di pesci d’acqua dolce meno note e più grandi e aggressive, come ad esempio il pesce Ɵgre Golia (Hydrocynus goliath). Perché i piraña sono così temuƟ? Forse per un faƩo che accadde all’inizio del secolo scorso, la cui noƟzia - provenendo direƩamente dalla penna dell’allora presidente degli StaƟ UniƟ - dilagò. Nel 1913, Theodore Roosevelt andò in visita in Brasile. Durante la sua spedizione nella foresta amazzonica, venne inscenato uno speƩacolo impossibile da dimenƟcare: dei pescatori locali isolarono con le reƟ un traƩo di Įume, in cui misero tanƟssimi piraña vivi, lasciandoli senza cibo per vari giorni. Quando Roosevelt arrivò, una mucca viva venne spinta nell’acqua: i pesci, ridoƫ alla fame, la divorarono in pochi minuƟ! Il presidente, non sapendo della montatura, fu talmente impressionato che descrisse l’accaduto deƩagliatamente tra i suoi racconƟ di viaggio: da lì la leggenda dilagò. Ancora oggi i piraña godono di pessima fama, ma gli aƩacchi alle persone si concludono per lo più con qualche morso. QuesƟ pesci invece, di dimensioni piuƩosto ridoƩe (massimo 26 cm di lunghezza), hanno molƟ predatori: cormorani, caimani e perĮno delĮni (ne sono ghioƫ), oltre all’uomo. Le popolazioni locali fanno inceƩa di piraña, sia per mangiarli sia per venderli imbalsamaƟ ai turisƟ o come esemplari da acquario.

La planaria predigerisce le sue prede esternamente per poi aspirarle una volta liquefaƩe.

Questo platelminta (o verme piaƩo), che in Italia raggiunge al massimo 3 cm di lunghezza, si nutre di invertebraƟ e di organismi in decomposizione; può resistere per vari mesi senza cibo, uƟlizzando le proprie riserve e inĮne autodigerendo i propri organi interni, che riforma quando riprende ad alimentarsi. La caraƩerisƟca più stupefacente della planaria, infaƫ, è la sua capacità rigeneraƟva: se si taglia una planaria in vari pezzeƫ͕ ognuno di essi sarà in grado di riformare l’intero animale (in un arƟcolo scienƟĮco si riporta che, in alcune specie, porzioni delle dimensioni di 1/279esimo del corpo sono in grado, in alcune seƫmane, di ricreare l’intero organismo).

La leggenda del Mostro di Loch Ness (deƩo Nessie)

I Piƫ erano una popolazione che abitava la Scozia prima ancora della conquista dei Romani. Nelle loro piƩure rupestri, oltre ad animali locali facilmente riconoscibili, compare l’immagine di un “mostro” dal muso allungato, con le pinne e uno spruzzo d’acqua sulla sommità del capo; forse da qui si è originata la leggenda del Mostro di Loch Ness.

Nel 1934, poi, fu inscenato uno dei più riusciƟ scherzi della storia: un paio di amici montarono una testa di animale su un soƩomarino telecomandato per prendere in giro un conoscente, il doƩor Kenneth R. Wilson, che abboccò e fotografò il mostro, inviando anche l’immagine al giornale London Daily Mail, che la pubblicò. La noƟzia fece enorme scalpore, alimentando l’immaginazione della gente: da allora decine di persone hanno aīermato di aver visto mostri emergere dalle scure acque del lago. Ci sono varie teorie che spiegano quesƟ avvistamenƟ: forse sono state suggesƟoni create da giochi di luce o movimenƟ dell’acqua; più probabilmente si è traƩato di un animale locale: una grossa anguilla, un pesce siluro oppure una lontra o una foca. Ecco invece le moƟvazioni contro la presenza del mostro:

1

Non ci sono prove

convincenƟ dell’esistenza dell’animale. Se si traƩasse di un grande reƫle, dovrebbe riaĸorare alla superĮcie per respirare e sarebbe stato avvistato molto più frequentemente di quanto non sia in realtà accaduto.

2

Se Nessie esistesse, avremmo trovato gli scheletri fossili dei suoi antenaƟ (plesiosauro o creature simili), mai rinvenuƟ.

3

Il Loch (cioè lago)

Ness non è abbastanza grande per sostenere un animale di quelle dimensioni (anzi, un gruppo di animali: si dovrebbe traƩare perlomeno di una famiglia, dato che gli avvistamenƟ durano da cenƟnaia di anni).

4

Le acque del lago sono troppo fredde per la vita di un reƫle.

5

Fino a un’epoca abbastanza

recente (18.000 anni fa circa), il Loch Ness era coperto dai ghiacci: l’animale non può essersi evoluto qui. Per arrivare dal mare, invece, avrebbe dovuto aīrontare un dislivello in salita, contro corrente e muovendosi verso acque più fredde - anche questa possibilità è perciò esclusa.

Insomma: è scienƟĮcamente provato che il mostro non esiste.

(26)

24

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25

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C3. Individua il gruppo in cui tuƩe le forme verbali indicano, oltre al modo

e al tempo, anche la persona.

A.

Ƒ

uscirono – parƠ – cantare – ha pianto

B.

Ƒ

saliva – aveva visto – parlate – aver mangiato

C.

Ƒ

andammo – avrà visto – amavate – scrivono

D.

Ƒ

avrebbe lĞƩo – ridendo – andrai – giocano

Meƫ una croceƩĂ per ogni riga.

Ci vuole

l’apostrofo

Non ci vuole

l’apostrofo

a) un alunno impegnato

Ƒ

Ƒ

b) un amica generosa

Ƒ

Ƒ

c) un abilissimo venditore

Ƒ

Ƒ

d) un oƫma squadra

Ƒ

Ƒ

e) un anƟca leggenda

Ƒ

Ƒ

f) un eccellente risultato

Ƒ

Ƒ

C5. Nella frase “Con questo tempaccio preferisco rimanere in casa”,

tempaccio è

A.

Ƒ

una parola base

B.

Ƒ

un alterato accresciƟǀo

C.

Ƒ

un alterato peggioraƟǀo

D.

Ƒ

una parola composta

I

C4. Per ogni espressione riportata in tabella indica se dopo “un” ci vuole

l’apostrofo oppure non ci vuole.

(28)

26

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27

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C8. In ogni serie indica le due parole che hanno lo stesso signiĮcato, cioè

sono sinonime.

Meƫ due croceƩe per ogni riga.

a)

Ƒ

docente

Ƒ

bidello

Ƒ

dirigente

Ƒ

insegnante

b)

Ƒ

precisamente

Ƒ

rapidamente

Ƒ

felicemente

Ƒ

velocemente

c)

Ƒ

chiacchierare

Ƒ

bisbigliare

Ƒ

sussurrare

Ƒ

ĮƐchiĞƩare

d)

Ƒ

limpido

Ƒ

meraviglioso

Ƒ

cristallino

Ƒ

luminoso

C9. La “s-” davanƟ a un verbo può avere valore di preĮsso con il signiĮcato

privaƟvo di “togliere” (ad es. scucire

Æ

togliere la cucitura). Nella

tabella che segue indica i verbi in cui la “s-” ha questo valore e quelli in

cui non ce l’ha.

Meƫ una croceƩĂ per ogni riga.

Verbi

s- ha valore di preĮsso

privaƟvo

s- non ha valore di preĮsso

privaƟvo

a) scommĞƩĞre

Ƒ

Ƒ

b) sgonĮare

Ƒ

Ƒ

c) scoppiĞƩare

Ƒ

Ƒ

d) scongelare

Ƒ

Ƒ

e) sprecare

Ƒ

Ƒ

C10. Leggi la frase: “Simona ha raccontato alla sorella che il giorno prima

aveva incontrato al parco Caterina, la loro amica del mare.”

Ora completa la frase seguente, che trasforma il discorso indireƩo in

discorso direƩo.

Simona ha raccontato alla sorella: “Ieri ………. al parco

Caterina, la ………. amica del mare.”

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