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Notizie intorno all'ordinamento bancario e al corso forzato negli Stati Uniti di America in Russia nell'Impero Austro-Ungarico e in Francia

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MINISTERO D'AGRICOLTURA, INDUSTRIA E COMMERCIO

(~

NOTIZIE

INTORNO ALL' ORDINAMENTO BANCARIO

E AL CORSO FORZATO

NEGLI STATI UNITI DI AMERICA IN RUSSIA

NELL' IMPERO AUSTRO-UNGARICO

E IN FRANCIA.

s

.

CUGNETTI

lE

MMTIIS

PARTE PRIMA

STATI UNITI E RUSSIA

(6)
(7)

DELL' ORDINAMENTO BANCARIO

E DEL CORSO FORZATO

NEGLI STATI UNITI D'AMERICA

I

Durante la guerra deU' indipendenza furono emessi i primi bi-glietti a corso forzato. Gli Stati del Maryland e del Massachusetts li posero in circolazione prima che fosse proclamata l'Unione; ma nel

1773 ne. fu ordinato il ritiro, perchè eran~ rifiutati.

Il Congresso ricorse alla fabbricazione di carta moneta nel 1774, privo cOrP.'era di mezzi per continuare la guerra çontro l'Inghilterra.

In

più volte, furono messi in ciecolazione 200 milioni di dollari. Si calcola che nel 1781 ve ne erano per 362 milioni. Questa soverchia emissione e la poca fiducia nell'avvenire politico dell' Unione avevano svi!ica di tanto la carta emessa, che per aver un dollaro in contante bisognava darne 500 in carta. Si· cominciò allora a studiare la fon-Ilazione di una banca, i cui biglietti avrebbero preso il luogo di quelli .ederali.

II

I primi atti del Congresso per l'istituzione di una banca rimon-tano al 21 giugno 1780, quando fu nominato un Comitato di .tre persone per conferire con i Direttori e gl' Ispettori della banca

pro-posta.

Il Comitato riferiva, nel 22 gìugno, che alcuni cittadini della Penn-sy1vania avevano fatta al Congresso l'offerta di fornire l'esercito di 3 milioni di razioni p. di 300 grosse botti di rhum, a proprio credito e con mezzi propri di trasporto, ed avevano proposto di fondare una banca al fine di raccogliere i c3.pitali necessari per tali provvigioni,

'OD la rinunzia a qualunque vantaggio pecuniario.

(8)

4

-offerta, a condizione però che gli offerenti fossero integralmente rimborsati.

Nel Congresso ~u violenta l'opposizione a questo progettQ, perché il partito democratico sosteneva non spettasse al governo fede--rale, ma alle legislature locali, di fondare un isUuto bancario. Vinse però il partito repubblicano, il guale aveva messo a capo· delle finanze federali Robert Morris, uno dei membri più influenti del Congresso. La banca fu fondata nel 1781 con un capitale di 400 mila dollari, .e fu chiamata

Bank

or

North America.

Il governo prese azioni per due terzi del capitale. I privati non accorsero a sottoscrivere se non quando essa, dopo un anno di esercizio, potè offrire un dividendo ~el 16 per 100. Il capitale fu allora 'portato a 2 milioni.

Però questa banca non incontrò il favore del commercio, e nel 1785 il Congresso le rifiutò la proroga del privilegio, sicchè fu co-stretta a liquidare.

III

A ppena istituito il Dipartimento del Tesoro, il giorno Il settembre 1789 venne ehiamato a reggerlo come Segretario, Alessandro Hamilton; il quale tenne l'ufficio sino al 21 gennaio 1795. Egli fu il primo che cercasse di provvedere efficacemente alle esauste finanze dello Stato. I suoi' discorsi al Congresso del9 gennaio 1790 e del 16 gennaio 1795 fanno bella testimonianza della elevatezza de' suoi principii sul credito pubblico. Fin dal 1780, quando aveva appena.23 anni, in una lettera diretta a Robert Morris, aveva esposto un suo piano finanziario, nel quale proponeva la fondazione eli una banca nazionale, p~r riparare allo svilimento eccessivo de' biglietti federali. Nominato Segretario del Tesoro, nel suo celebre rapporto sulle finanze dell' Unione, ripropo-neva il progetto della fondazione eli una banca federale, nello scopo di sopperire ai bisogni del commercio e a quelli delle pubbliche finanze. Secondo le idee dell'Hamilton.,> la banca avrebbe dovuto es-sere un Istituto di prestiti, di circolazione e un agente fiscale. Essa sarebbe stata rimborsata dei prestiti al governo col produtto delit tasse.

Nel febbraio del 1791 il Congr.esso approvò lo Statuto della

Banca degli

Stati

Uniti,

ch~ doveva avere la durata di 20 ann Il capitale di lO milioni di dollari, fu diviso in 25 mila azioni, IlJ

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5

-ùebiti particolari di cia 'cuno Stato, contrattati. a causa della guerra dell'indipendenza, l'Hamilton, nella legge che istituiva la Banca degli Sta ti Uniti, fece inserire una clausola, con la quale si prescriveva che tre quarti delle sottoscrizioni private al capitale della banca do-"essero farsi in obbligazioni degli Stati Uniti (United States Bonds) portanti l'interesse del 6 %. E cosi con la creazione di una banca privilegiata l'Hamilton ristorava il credito dell' Unione, giaccbè la ri-cerca delle cartelle del Debito pubblieo le portò immediatamente alla pari.

Malgrado però l'eccellente stato dei suoi affari, e malgrado i servigi che la Banca degli Stati Uniti rendeva al commercio, alle industrie ed al Tesoro, il Congresso nel 1811, allo spirare del pri-vilegio, si rifiutava di prorogarlo ed essa fu quindi costretta a li-quidare.

IV

Accanto a questa banca privilegiata erano sorte intanto altri più piccoli istituti, con facoltà ad emettere biglietti dai particolari governi con circolazione ristretta fra i confini dello Stato che li aveva autorizzati. Furono perci~ chiamate Banche- di Stato di fronte alla Banca degli Stati Uniti che era una vera Banca

na-zionale.

Al tempo in cui fu adottata la Costituzione degli Stati Uniti esistevano 4 banche di tal genere, una in ciascuno degli Stati del Ma-ryland, del iYhssachusetts, di New York e di Pennsy!vania. Il lo- _ l'O numero crebbe di anno in anno; al 1 gennaio 1811 erano 89 con un capitale di ~,61O,000 dollari; cinque anni dopo, 246 con un capitale di 89,8 2,000 dollal'i. ·Ma parecchie fra queste banche, con or-dinamento imper 'etto, con guarentigie insufficienti, con capitale spesso fittizio e con un circolazione di biglietti eccessiva, dovettero liquidare nel 1814, al sopravvenire della crisi commerciale; la quale fu pre-ceduta da quella del 1813 in Francia e seguita dall'altra del 1815 in Inghilterra. Cosi grande era fin d'allora la solidarietà degl'interessi economici fra le diverse nazioni!

V

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6

-si obbligò di pagare un milione e mezzo, in compenso del pri-vilegio ottenuto. Essa incominciò le operazioni al l gennaio ]817. A veva la sua sede in Filadelfia e 25 succursali nelle principali città della confederazione americana. Circa un quarto delle azioni era pos-seduto da capitalisti inglesi, e la sua circolaziune si aggirava intorno ai 15 milioni di dollari. La Banca degli Stati Uniti (l) erasi resa invisa ai commercianti pel modo dispotico e prepotenté col quale era governata, per la concorrenza gelosa che muoveva alle altre banche e per le pazze speculazioni nelle quali si era messa, con danno gravis-simo del paese. La guardavano poi di mal'occhio gli uomini politici del par-tito democratico, perché temevano fosse per diventare potente stru-mento d'influenza nelle mani del partito repubblicano. Per tali ragioni nacque in molti il desiderio che la Banca degli Stati Uniti cessasse di esistere, lasciando libero il campo soltanto alle Banche di Stato. Il Congresso nel 1833, chiamato a decidere sulla proroga del privi-1egi.o, l'accordò; ma il Presidente Jackson pose il veto alla delibera-zione del Congresso, e ne espose i motivi nel ilfessaggio, dal quale togliamo le seguenti parole: « L'equilibrio stabilito dalla nostra Co· stituzione sarebbe rotto quando si tollerasse più a lungo l' esistenza di corporazioni investite di privilegi esclusivi. Questi privilegi non tardano a procacciare ad esse i mezzi di esercitare una potente in-fluenza sopra la condotta politica delle masse, poichè mettono in po-tere di esse corporazioni il lavoro e i guadagni della classe più nu-merosa. Dovunque lo spirito di monopolio si è alleato al potere po· litico si è veduta nascere la til'annia. » Il veto del Presidente Jackson suscitò lamenti da parte degli amici della banca, ma egli, di

carat-tere duro e intollerante delle opposizioni, le ordinò di sgomberare da gli uffici ove aveva sede, appena scaduto il termine di sua legal( esistenza. E prima che questo fosse giunto, ordinò al Segretario del Tesoro di ritirare i 10 milioni di dollari in fondi pubblici che si tro vavano depositati nelle casse della banca, e di depositarli presso al-cune banche d i Stato. Il Segretario del Tesoro, giudicando ingiusto e dannoso 1'immediato ritiro dei lO milioni, si rifiutò ad eseguir' l'ordine di Jackson e fu licenziato. Il Presidente chiamò allora MI' Roger Brooke Tli-ney all' ufficio di Segretario del Tesoro, e questi esegui l'ordine del ritiro dei lO milioni. (l) Questo provvedimento dice il

(1) P. Rota: Stol'ia delle Banche -pago 290, Milano 1874.

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-,{,ota, accrebbe il pal'tito favorevole alla banca e cagionò una crisi commerciale. Sia che il t'itil'O del deposito governativo l'avesse real-mente posta in istrettezze, sia per creare imbarazzi al governo, la ktnca limitò di molto le somlUe che era solita assegnare agli sconti eri alle anticipazioni; le quali somme si calcola raggiungessero i 60 ,dlioni di d\)llari prima del ritiro del deposito governativo. Le altre banche, alle quali il Segretario del Tesoro aveva affidato quel depo-do, non osarono venire in soccorso del commercio angustiato. per-chè temevano di tirarsi addosso rodio di quella che era divenuta nna potente istituzione. Non ostante i tumulti di piazza, le minaccie dei partigiani della banca e la censura inflitta dal Senato al Presi-:lente Jackson, la Banca clegli Stati U11ili cessò dall'operare nel 1836 come banca nazionale priyilegiata, e continuò come Banca eli Stato, essendosi a tempo provvista di un decreto di approvazione nello Stato

òi

Penns}'lvania. Visse sotto il nome di Banca eli Filadelfia e durante . crisi commerciale degli anni 1838 e 1839, cadde in fallimento per

na sfortunata speculazione sul cotone.

VI

Dopo il 1836 non vi fu negli Stati Uniti alcuna banca pre-ponderante sulle altre per privilegi governativi; ma rimasero soltanto le Banche di Stato. Queste nel 1820 erano giunte al numero di 308 con un capitale di oltre 137 milioni di dollari; nel 1835 am-montavano a 558 con un capitale di 23J milioni; nel 184:i, a 691con tn capitale di 224 milioni; nel 1857 se ne contavano 1416 con 370 l!'ilioni di capitale; nel 1861 erano 1601. La guerra civile ne ri-l~ .sse nel 1862 il numero a 1496, col capitale di 419 milioni di I ilari, con una circolazione di 184 milioni, con depositi per l'ammon-" 'e di 297 milioni, e con un incasso metallico di 102 milioni. Nell'anno -;; 63 si contavano poco più di 1500 banche di Stato.

Tutte queste bilnche dovevano però lottare contro ostacoli assai F4 'avi, derivanti non solo dal bisogno in cui era la popolazione di

es-. j;e educata alla pratica del credito, ma altresì dalla non buona po-lil.ca bancaria dei diversi governi. L'autorizazione della legislatura ~Inento del privilegio alla Banca degli Stc~ti Uniti. Lo abbiamo tratto dal fa~cicolo di maggio 1874 del Banker' s Mc~gazine di Neiv York, ilei quale VI ha uno scritto intitolato: T/w Trea8Ltry Policy oJ fifty years - Opinions

f

')ecretarie,. Taney a,~d WòodbLtry on tlte Currency, Public Credit, etc.

(12)

-

8--speciale dello Stato In cui la banca desiderava stabilirsI era . ogni caso richiesta. E a questo proposito due sistemI .t H~,\ ' principalmente vigore. Alcuni Stati esigevano una nuova lrgg<> , 1 ogni concessione domandata, mentre la maggioranza deb"h aveva ~dottata una legge generale applicabile a tutte le b;>T'che o, date e da fondarsi. L'iniziativa di quest'ultimo sistema app, l enè dI Stato di New Jork. Dopo la terribile crisi del 1838, in cui g 'an .-mero di banche sospesero i loro pagamenti e trascinarono nel 1',11' mento molte case commerciali, l' opinione pubblica si soll"\", COI.!,' di esse, credendole cagione unica di quei disastri, ed a l'Te' .!'ll popolo domandò fosse fatta una legge, la quale assicura~l>e l or versione dei biglietti ed accordasse un privilegio ai portatori I l 1_I,Sl' sui beni delle banche, a preferenza di tutti gli altri creditori ,I esse. Fu allora promulgata una legge, in virtLI della quaIr le h arl-che dovevano depositare presso il Tesoro dello-Stato l' eqlllval. 111 in fondi pubblici dei biglietti da emettere, con l'obbligo (li n(1l' Ol tre passare 1'ammontare di questo deposito di garentia, I higlietti

.,T)

_ vevano l'imborsarsi a vista e, quando fossero protestati, dovevano l'.'~ r trasmessi al governo, il quale avrebbe rimborsato i creditori lllf'ÙJallb' l vendita dei titoli tenllti in deposito, se entro lO giorni .lall' u, \ i dato alla banca, questa non l'avesse già. fatto, Il capitale ÙOI c' a es sere non inferiore a 100 mila dollari, e l)oteva accrescerSI )[1c1efimta -mente. La riserva doveva mantenersi uguale all'ottavo ciel t'apitul. versato. Tutte le altre operazioni bancarie erano lasciate piell<tllle/lt, libere; e perciò il sistema fu detto

or

f1'66 banking (dell'3 handip l bere). il principale scopo che questa legge aveva 'avuto ] l mit'.! (

quello d'impedire l'eccesso dell' emissione" e di assicmare Il l'ill.bors. in moneta metallica.

Ma non si riuscì all' intento, poichè molte banche nttil'and con alti interessi i depositi nelle loro casse, impiegandu COll l'v ca prudenza in investimenti a lungo termine le somme raccolte, latI ciandosi in pazze speculazioni, non potevano far fronte II loro iru pegni nei momenti di panico, quando erano assalite da (J()m~'nd·' L rimborso. Tuttavia si deve in parte alle Banche di Stato il prodlgwu SI"0\' gimento delle ricchezze dell'Unione ameri~ana. Seguendo nel o m.irabll \ moto di espansione la coloniziazione interna che va da un sflcC)l, . avanzandosi nel

Far West,

queste banche vennero in aiuto all' '1f'1 • coltura ed all'industria, I loro biglietti avevano quasi sel1l!)1'e "n", dt-colazione ristretta nei confini dello Stato, che le aveva al tùrizzate , ed avevano un valore diverso di fronte all'oro, se.condo Il (\U':1'tel delle istituzioni e delle leggi dello Stato sotto le quali ( 1..811'3 lIa11('11 >

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-~-si erano ordinate, e secondo" l'attitudine loro a cambiare pronta-mente la carta contro oro. Cos1 accadeva che, mentre i biglietti delle banche di New Jork e delle altre principali città commerciali della N~GOva Inghilten"a erano accettati alla pari con l'oro, i biglietti emessi da banche di altri Stati perdevano ilme7.zo, l'uno e l'uno e mezzo per cento. L'aggio sui biglietti emessi da banche le quali avevano la loro sede in punti molto distanti dai principali centri commerciali era anche più alto; e poco prima della guerra di se cessione molti di questi biglietti pe rde-vano da 5 a lO

0/ •.

Nei sei Stati che formano la Nuova Inghilte1"-i'a, le banche raggiunsero un numero veramente prodigioso, Fin dal

1830 se ne contavano 172, in mezzo ad una popolazione di 1,862,000 abitanti, vale a dire, in media, una banca per ogni 10,825 abitanti. Due fra quegli Stati, il }lassachusetts e il Rhode-Island, non ammet-tevano restrizione alcuna nel traffico bancario. Nel primo di essi non eravi altra condizione, fuorchè il pagamento di una specie di diritto di patente, di 1 per 100 sul capitale delle banche, e nel se-condo non esisteva neppure questa tassa. In conseguenza, il numero degli istituti di credito era in questi due Stati anche maggiore che negli altri quattro; vi "era una banca per ogni 6200 abitanti. Ed è notevole come questi due Stati siano quelli appunto che meno soffersero delle violenti commozionl alle quali il credito americano è . andato soggetto per diverse ragioni e in diffet'enti epoche. Nel solo Stato del Rhode-Island si contavano, nel 1830, 47 banche sopra una popolazione di 97,000 abitanti; cifra che dà quasi l'incredibile risul-tato di una banca su 2,064 abitanti. E il capitale di questi istituti sommava a 33 milioni di franchi.

Ma non tutte le banche di Stato avevano una buona lorganizza-zione, e molte erano fondate da tristi sper.ulatori, con l'intenzione di gabbare il pubblico. Per mancanza

eli

puhblicità- vera talvolta si cre-deva ricca e florida una banca, la quale aveva già perduto in cattive speculazioni tutto il suo capitale e parte ancora di quello ad essa affidato dai clienti. In alcuni Stati le banche avevano guadagnata una dannosa influenza politica e nelle mani dei partiti erano divenute strumento di prepotenza, di tirannia. Infine non

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dov8s-

-10..--se dare ai biglietti una buona circolazione

(a

good

cÌI'culation),

che consisteva nel portare i biglietti in una città lontana o in distretti rurali, perchè cosi si sperava non ritornerebbero al cambio se non dopo molto tempo (l). A queste banche si rifel'iscono principalmente i rimproveri e le accuse che il Mac Culloch e il Presidente Buchanan mossero contro le banche americane in generale. Il primo diceva: « Se una commissione di uomini abili fosse stata nominata per im-maginare un sistema che potesse tentare il pubblico a mettersi nelle più assurde intraprese e ad essere più agevolmente ingannato, non le sarebbe stato possibile d'immaginare alcunchè di più efficace delle banche americane. » E il Buchanan, a proposito delle crisi che hanno funestato più voI te il mercato americano, diceva nel suo

J1I[essaggio

del 1857: « Tutte le crisi precedenti hanno potuto derivare dal concorso di diverse cause; non cosI di quella che ora traver-siamo. È evidente che le nostre disgrazie provengono unicamente dal nostro sistema vizioso e stravagante di moneta cartacea e di banche, il quale spinge il popolo americano alle avventate speculazioni ed ai giuochi di borsa. Queste crisi ritorneranno periodicamente, finchè la circolazione della moneta di carta, i prestiti, gli sconti saranno affi-dati alla direzione di 1400 banche

non ?"esponsabili,

le quali per la loro natura e per la loro stessa ol'ganizzazione, consulteranno sempre l'interesse Je' propri azionisti, piuttosto che 1'interesse generale del commercio. »

VII

Prima del 1863 il Congresso non s'ingerì nelle banche di emis-sione create dai diversi Stati, eccetto che nel 1813 per imporre una piccola tassa di stampa sui biglietti bancari, a titolo di pubblica en-trata, e nel 1862 per proibire ad associazioni bancarie o a privati banchieri di emettere biglietti di taglio inferiOte al dollaro.

Nel 1836 fu votato un Atto, il quale prescriveva che le banche di Stato, che avevano sede nelle principali città, potevano essel'e sceltè come depositarie del danaro pubblico, sotto certe condizioni, una delle quali era che nessu~la banca scelta a tal -ti.ne dovesse emettere biglietti di valore nominale inferiore a 5 dollari. Essendo Presidente il Van Buren e Segretario del Tesoro .il Woodbury, fu inaugurato con gli Atti del 4 luglio 1840 e del6 agosto 1846 «

the indipendent t?'easury system,

Q in forza d~l quale le banche di Stato cessarono di essere depositarie del danaro pubblico, rimanendo questo affidato alle casse del Tesoro.

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VIU

Il 25 febbraio 1863 il Congresso votò un Atto per provvedere alla circolazione nazionale assicurata rIaI deposito eli obbligazioni degli Sta,ti Uniti, e per provvedere al cambio di essa (An Act to provide a national currency secured by a pledge of Uniteel States stocks, and to provide fOt' the circulation and redemption thereof).

Nel fine d'introdurre nella legge alcune moclificazioni, l'Atto fu rivocato nel prossimo anno, e sostituito con un altro del 3 giugno 1864 il quale porta lo stesso titolo. salvo che la parola slochs fu mutata

in quella di bonds. .

Per effetto di queste leggi e degli Atti del 13 luglio 1866 (sezione

9')

e del 26 marzo 1867 (sezione

2'

) che

imposero una tassa speciale sui biglietti in circolazione delle banche di Stato, queste si trasformarono quasi tutte in banche nazionali o cessarono di esistere. Le poche rimaste non hanno emesso più biglietti, trovando poco pro-ficua questa operazione, e si sono ordinate come semplici banche di

deposito e sconto.

IX

Innanzi di esporre le disposizIoni contenute in questi Atti e in quello del 3 marzo 1865 che costituirono il nuovo ordinamento ban-cario negli Stati Uniti, è necessario accennare alle condizioni del mercato monetario nei primi anni della guerra di secessione ed alle cause che promossero la pl'Oposta e l'adozione della legge sulle ban-che na:::ionali.

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- 1 2

-stato già sospeso dalle banche il 30 decembre 1861. La carta mo-neta governativa fu detta

gJ"eenbacks,

dal colore verde di una delle sue facce, e doveva essere rice:vuta, pel suo valore nominale, in tutti i pagamenti sia fra privati, sia fra questi 8 il Governo, eccetto che per i dazi doganali d'entrata e per gl'interessi del Debito 1mbblico che sarebbero stati pagati in oro, come per lo innanzi.

Fu altresì autorizzato il Governo ad emettere bigli~tti di piccolo taglio

(f1"Ctctional CU1'9"ency) ,

senza dar però ad essi il carattere di moneta a corso forzato; e fu prescritto che potevano esser cambiati in higlietti degli Stati Uniti per una somma non minore. di 3 dollari, e ricevuti in pagamento dal Governo per una somma non minore di 5

ùoLlari, salvo le eccezioni sopra cennate.,

I greenbacks furono emessi per tagli di l, 2, 5, lO, 20, 50,500 e 1000 dollari; i biglietti di piccolo taglio furono emessi nella misura di 50, 25, 15 e lO centesimi di dollaro. Vennero inoltre autorizzate monete di bilione da l, 2, 3 e 5 centesimi di dollaro in nickel, rame. e bronzo. Con gli Atti del 20 febbraio e Il luglio 1862 e 3 marzo 1863 fu autorizzata dal Congresso una emissione di biglietti del Tesoro per 450,000,000 di dollari; ma i 50 milioni concessi dall'Atto Il lu-glio 1862' dovevano esser riservati pel p.c1,gamento di prestiti tempo-ranei, e una volta ritirati, non potevano essere più riemessi; sicchè il limite massimo dei biglietti dello Stato da tenersi in circolazione fu fissato a 400 milioni di dollari.

Ma questi provvedimenti non sarebbero stati sufficienti, se il Se-gretario del Tesol'o M!'. Chase non avesse pensato a rialzare, con una

maggiore domanda, il corso dei sempre più numerosi titoli del De-bito pubblico. La legge del 25 .febbraio 1863 fu proposta e vo-tata per conseguire appunto siffatto scopo. Essa fu foggiata sul modello di quella che era in vigore nello Stato di New York e che era stata adottata da parecchi altri Stati dell'Unione. La legge ban-caria del 1838 non poteva certo essere accettata come atta a preve-nire i disordini del credito, poichè sotto questo aspetto essa aveva completamente fallito; ma presentava nell'obbligo di una guarentigia in fondi pubblici un prezioso espediente pel governo americano il quale, in cinque anni, aumentava il suo debito di oltre a 14 miliardi di lire; e l'emissione totale delle banche degli Stati Uniti formava nel suo ' complesso una somma tanto elevata da incoraggiare il piano finanzia-rio del Segretafinanzia-rio del Tesoro.

(17)

I

1 3

-anni dal Segl'etario del Tesoro, sotto l'autorità del Presidente e del Senato, ed è incaricato di far eseguire le legg'i e i regolamenti rela -tivi all'emissione dei biglietti delle banche nazionali, gal'entiti dal de-posito di titoli del debito pubblico

Le banche nazionali debbono comporsi almeno di 5 soci, e per esserp, costituite legalmente debbono trasmettere al Controllore un certificato che indichi la ragione sociale, la sede della banca, l'am-montal'e del capitale, il nome e il domicilio degli azionisti, il numero delle azioni da essi sottoscritte, infine il tempo in cui debbono comin -cial'e le operazioni. I possessori di queste azioni sono soggetti ad una responsabilit~l proporzionata alla loro quota; per cui, quando il capi-tale versato non è sufficiente, possono esser chiamati a contribuire JJ?'O mta a pagal'e i debiti della banca fino al doppio della loro sottoscrizione. Le banche di Stato possono convertit'si in nazionali pel solo voto degli azionisti possessori dei due terzi del capitale, pUI'-chè questo non sia inferiore al minimo fissato dalla legge per le diverse specie di banche; e se hanno un capitale di 5 milioni ed una riserva del 20 per 100, nel cambiarsi in nazionali conservano il privi-legio della responsabilita dei soci limitata al valore delle azioni.

II capitale deve dividersi in azioni, ci.ascuna di almeno 100 dol-lari, e può essere aumentato, se lo Statuto della banca il consenta e fino al limite da questo fissato . come può esser diminuito, purchè non òiscenda al cji sotto di un minimo voluto dalla legge. Questo minimo di capitale che cir\scuna banca de\'e possedere è di 100,000 dollari, per quelle stabilite in città di più che lO mila abitanti, di 50 mila dollari pe.r le banche le quali hanno sede in ciWI. minori. Se la città supera i 50 mila abitanti, il capitale non dovrà essere minore

eli 200,000 dollari L'autorizzazione, data col mezzo di un titolo che dichiara essersi eseguite le condizioni prescritte, dura 20 anni; però lo scioglimento della societa può essere richiesto da azionisti che posseggano i due terzi del capitale, ovvero può venir pronunziatò in seguito a violazione di legge.

II 30 per 100 del capitale dev'essere versato prima che la ban-ca incominci le sue operaziOIù; e il rimanente deve pagal'si in ver -samenti del lO per JOO, con scadenza di due mesi in due mesi.

Dopo ciò il Controllore autorizza la banca a cominciare le sue operazioni, purchè rimetta al Tesoriere degli Stati Uniti almeno il terzo del capitale vet'sato in titoli del Debito pubblico clell' Unione (United States bonds).

(18)

14

-fissato dalla legge è intaccato, le banche debbono reintegrare la garentia (pledge) col deposito di nuovi titoli, o restituire una sòmma corrispondente di biglietti, se non vogliono essere soppresse.

In cambio di questi titoli, che rimangono in deposito presso la Tesoreria di Stato, il Controllore consegna alle banche biglietti di circolazione in bianco (currency circulating notes in blank) , cioè senza le firme degli ufficiali della banca, registrati, con tipo unifor-me, e cIel taglio di 5, lO, 20, 50, 100, 500 e 1000 dollari e (fino a che dura il corso forzato dei biglietti dello Stato) anche cIi

l, 2 e 3 dollari. II valore però dei biglietti consegnati hon eguaglia quello del deposito fatto. Secondo l'Atto del 1864 si concedeva in bi-glietti il 90 per 100 del deposito, senza però èhe il loro ammonta-re potesse mai eccedere quello del capitale versato. L'Atto cZel 3 m,arzo 1865, aggravando ancora questa disposizione, stabill che tali biglietti non potevano emettersi se non nella proporzione seguente, cioè di 90 per 100 del valore del deposito, quando il capitale fosse da 50,000 a 100,000 dollari, di 80 per 100 se il capitale superasse i

100,000 dollari e non eccedesse l milione; cIi 75 per 100, pel capitale

da l a 3 milioni; ed infine di 60 per 100, quando il capitale su-perasse quest' ultima cifra.

Per assegnare poi un limite a questa emissione, che il corso for-zato dei greenbacks potrebbe rendere eccessiva, la legge determinò a 300 milioni di dollari il massimo dei biglietti che possono essere con-segnati alle banche, meta dei quali da distribuirsi fra le societa ban-carie dei diversi Stati e Terl'itori, in proporzione della loro popolazio-n8, e l'altra meta da tenersi a disposizione del Segretario del Tesoro, il quale ne dispone a favore delle banche medesime in proporzione

del-l'ammontare del loro capitale, del loro attivo e delle operazioni da esse compiute.

In fronte a questi biglietti (notes) deve essere espresso che so-no garantiti, e debbono portare il suggello del Dipartimento del Te-soro, oltre le firme del presidente e del cassiere della banca. Il Se-gl'etario del Tesoro ne determina la forma e il disegno e ne sorve-glia b stampa e la fabbricazione.

Ciascuna banca deve pagare l per 100 all' anno sui biglietti che le sono rimessi.

I biglietti delle banche nazionali sono ricevuti alla pari dalle cas-se dello Stato in pagamento di qualunque debito, eccetto che per i

(19)

È proibita ogni altra emissione di biglietti destinati a circolare come moneta. Cosi ancora è vietato alle banche iI prestito o lo scon-to sopra garentia o acquisto delle proprie azioni. Nessuna di esse de-ve trovarsi impegnata per una somma superiore al capitale versato. È pl'Oihito ancora di dare in pegno o in ipoteca i propri biglietti, trar-ne partito per accrescere i [ capitale versato, sottrarre alcuna parte del capitale sotto forma eli dividendo o altrimenti; come pure è vie-tato di mettere in circolazione biglietti di qualunque banca, che abbia-no cessato di essere rimborsabili a vista.

TI decimo dei profitti dev'essere versato nel fondo di riserva fino a che questo abbia raggiunto il 20 per 100 del capitale.

Le banche sono tenute a conservare in cassa una riserva in moneta legale diversamente determinata, secondo il luogo ove hanno sede. Quelle esistenti nei centri commerciali più importanti, quali sono le città di Bo ton, Albany, Filadelfia, Pittsburg, Baltimore, \iVashington, Ne.w Orleans, Louisville, Cincinnati, Cleveland, Chicago, Detroit, 1\1il-waukee, S.t Louis, Leavemvorth

(1)

S. Francisco e New York deb-bono mantenere una riserva eguale al 25 pel' 100 del loro passivo pagabile a vista, in biglietti e in deposi ti; mentre per tutte le altre questo minimo è fissato al 15 per 100 di tale passivo. Però a costi-tuire questa riserva concorrono, non solo i biglietti dello Stato e la moneta metallica, ma ancora i buoni del Tesoro (Lhre~ per' cento

lempomry luan cedificates) , le somme possedute presso le bariche delle Reclemption cities destinate alla conversione dei biglietti e i certificati della Clew'ing-house, che rappresentano moneta depositata pei bisogni del proprio servizio.

Ognuna delle banche esistenti nelle città anzidette è obbliga-' ta a scegliere, con l'approvazione del Controllo're della circolazione, una banca fra quelle che si trovano a New York per incaricarla di convertire alla pari i propri .biglietti in moneta legale, ed a tal uopo è fatta loro facoltà di affidarle la metà della propria riserva. Tutte le altredebbol1o scegliere, con l'approvazione del Controllore medesimo, e per lo stesso oggetto, qualcuna tra le banche esistenti nelle città nominate, le quali, unite a quella di New York, portano perciò il nome di Reclemption cities: Le banche situate in città di-verse da quelle sopra indicate debbono tenere· due quinti della loro riserva nella cassa della propria sede, e tre quinti possono tenerli presso le banche delle Reclemption Cities.

(1) .Questa città fu poi cancellata. dal numero delle Rsdemptioll citiss dall'Atto del

(20)

-

16-Ogni banca è obbligata di riceveee alla pari i biglietti di

qualun-que altra, in pagamento delle somme che le siano dovute.

I biglietti de}le banche nazionali circolano liberamente 1n tutti gli Stati dell'Unione: S'3nza che si guardi a quale delle banche

apparten-gono. Essi adempiono alle stesse funzioni economiche ed hanno lo stesso

valore dei biglietti governativi. Però l'opinione pubblica accorda a que-sti ult~i una maggiore fiducia, probabilmente. perchè ritiene che in

ogni caso essi sarebbero maggiormente protetti dal Governo. Gli

ef-fetti però di questa differenza non si manifestano che nel caso di

una grave crisi monetaria. ,

Qualsiasi banca deve, a richiesta del Segretario del Tesoro,

in-caricarsi del servizio di tesoreria, ricevendo in deposito il danaro

pubblico ed adempiendo a tutti gli uffici di agente fiscale. Debbono perciò dare le necessarie cautele e ricevere alla pari i biglietti delle

altre banche, dati al governo' in pagamento d'imposte o per

sotto-scrizione di prestiti.

Il rifiuto di una banca di pagare in moneta legale un biglietto

da essa emesso dà luogo ad un protesto innanzi a notai~ e da quel

momento il Contl'ollore della circolazione impedisce alla banca di

e-mettere biglietti, fare sconti e proseguire le operazioni bancarie, sal-vo il rimborso dei depositi e l'esazione dei crediti.

Trenta giorni dopo avyenuto il protesto, se essa non ha so'ddi-sfatto ai suoi impegni, il deposito di garentia in fondi pubblici rimane devoluto al Tesoro, ed i portatori d~ biglietti sono invitati a presen-tarli per ottenerne il rimborso. Se i titoli depositati lasciano luogo ad

un disavanzo, il Tesoro dovrà pagare ciò non ostante i

portato-ri dei biglietti, ma esso godr~t di un peivilegio sopra tutti i beni

del-la banca pel proprio rimborso. In ciò la legge del 1863

differi-see da quella di New York e di qualche altro Stato, che facevano

del governo un custode 'de'titoli depositati, anzichè un vero garante

del pagamento finale di tutti i biglietti per il loro ìntero valore.

Le attribuzioni spettanti al Governo rispetto alle banche

nazio-li ad alla vigilanza sul loro andamento sono esercitate per mezzo del

Controllore della circolazione. Egli provvede alla fabbricazione, alla

somministeazione, al ritiro ed a'll'abbruciamento dei biglietti quando ne

è il caso. Egli verifica ed attesta l'adempimento delle condizioni

ne-cessarie per la somministrazione dei biglietti, invigila in ogni parte

l'andamento delle banche, ne sospende 1'esercizio quando violano le leggi o le condizioni loro prescritte, e nei casi d'insolvenza o di

so-spensione provvede alla vendita dei bonds e al pagamento dei

(21)

Le banche debbono presentare al Controllore della circolazione

non meno di cinque rapporti ogni anno, nel giorno e" nella forma da lui prescritti; e questi rapporti debbono essere confermati con

giui'a-mento dal Presidente o dal Cassiere della banca, e attestati dalla fir-ma di almeno tre DirettOt'i. Ciascuno di questi rapporti indicherà mi-nutamente, sotto aCCOl).ce rubriche, l'attivo e il passivo di ogni banca. Un altro rapporto dev'essere presentato ogni anno sui dividendi che

distribuiscono e sugli utili netti da cui quei dividendi sono prelevati. Il Controllore può chieder loro, in ogni tempo, rapporti generali e speciali 'di qualunque natura. Tutti i rapporti debbono essere

tra-smessi al Controllore entro cinque giorni da quello in cui furono chiesti, sotto pena di una multa di 100 dollari per ogni giol'llo di ritardo, che vien fatta pagare senza formalità di giudizio, facendo una

rite-nuta corrispondente sugli interessi dei bonds depositati.

Il Controllore esercita in generale la sua vigilanza, esaminando e sindacando accuratamente i rapporti che gli pervengono; egli ha però l'obbligo in certi casi e sempre la facoltà di deiegare agenti ed ispettori straordinari incal'icati d'investigare tutti quei fatti e di e-sercitare tutte quelle ingerenze clle reputa necessarie o convenienti.

Alla sua volta il Controllore deve, nel decembre di ogni anno, pt'e-sentare al Congresso una relazione sullo stato di tutte le banche na-zionali.

A chiarire vie meglio le attribuzioni del ContI'oltol'e della circola-zione e il modo della vigilanza sì aggiunge un estratto delle leggi in

vigore nella parte riguardante questo argomento (l).

Il Governo aveva creduto che le uanche di Stato si sarebbero to-sto convertite in banche nazionali; ma" come la trasformazione loro non succedeva abbastanza rapida, mentre i! bisogno delle finanze

ri-chiedeva la pronta soppressione di ogni biglietto qhe nòn fosse delle banche costituit§l secondo il nuovo ordinamento, il Congresso con

l'Atto del 3 marzo 1865 impose, a cominciare dalI luglio 1866, una

tassa di lO per 100 sull'ammontare dei biglietti in circolazione delle banche di Stato: del mezzo per cento sui depositi, e di un altro mezzo per 100 sul loro capitale non investito in bonds degli Stati Uniti.

Le banche nazionali invece pagano la tassa di l per 100 all' anno sui biglietti in circolazione e pagano le altre due tasse sopra indicate in quella stessa ragione che è prescritta per le banche di Stato.

Per impedire intanto che un provvedimento analogo non fosse

(22)

1 8

-d'imporre a queste ultime alcuna tassa all' infuori di quelle stabilite per ogni altro simile istituto. Con questo mezzo, il solo che la costi-tuzione del paese permettesse di adoperare, si potè esser certi che le banche di Stato avrdbhero dovuto scemare molto di numero. L'effetto ne dimostrò l'efficacia. Al principio del 1865 le bànche nazionali era-no 681, con un capitale di 143,641,-:100 dollari e con una. circolazione di 76,309,890 dollari. Due anni dopo, esse avevano raggiunto il nu-mero di 1,647.

x

Tale é il sistema bancario in vigore presso gli Stati Uniti. Il carattere finanziario di un.a gran parte di queste disposizioni è evi-rlente. Il fissare un minimo di capitale, la condizione del deposito di un terzo del medesimo in cartelle del debito pubblico, la proporzione decrescente dei biglietti consegnati sopra tale deposito a misura della crescente importanza di una banca, sono tutte disposizioni intese ad attene t'e l'impiego in rendit,a pubblica della maggior parte del .loro capitale. L'obbligo stesso di mantenet'e una riset'va elevata mira a far loro assorbire una maggiore quantità di biglietti dello Stato, e sembra sia stato questo il motivo . per cui fu respinta la disposi-zione della 18gge di New Jork, la quale permetteva di garentire in parte i biglietti delle banche mediante deposito di titoli ipotecari. In:" fine anche le disposizioni relative alla tl'asmissione dei biglietti sono state prese nell'interesse del Tesoro, giacché la comodità maggiore da essi presentata di fronte ai biglietti delle banche di Stato, doveva farli entrare più presto in circolazione e farne assorbire una quantità più grande.

Però, con tutte le censure che possono farsi al presente ordina -mento bancario negli Stati Uniti, esso segna un progresso rispetto ai sistemi precedentemente in vigore. La libertà delle banche di emis-sione non é stata mai illimitata in America. Ad eccezione della Nuo-va Inghilterra, ove le banche erano soggette a minori vincoli rego-lamentari, nel resto dell' Unione e massime nel Sud e nell' Ovest, i monopoli e le restrizioni sorgevano ad ogni passo, tanto che nell' Il-linois, nell'Indiana, nel Missouri ed in altri Stati la legislazione proi-biva perfino la fondazione di qualunque banca, oltre l'unica privi-legiata.

(23)

Prima

che fosso

discusso nella Camera dei Deputati il

pro-getto

di Legge

sulla circolazione cartacea,

il Ministero di

Agri-coltura,

Industria

e Commercio avvisò che sarebbe stato

utile di

raccogliere

e

studiare tutti i fatti relativi

all'ordinamento

l)an-cario

ed al corso

forzato nei paesi

che

a questo regime si

trovano

sottoposti. Parve

ad esso che

non pochi

ammae-stramenti,

a pro delle

condizioni

nostre,

avrebbero

potuto

dare particolarmente quegli Stati

che

per averci preceduto nella

dolorosa esperienza del

corso obbligatorio

dei biglietti di banca,

avevano dovuto sottoporre

a

diligente analisi tutti gl'

inconve-nienti

che n'erano

derivati, e indagare i mezzi più

atti

a

rime-diarvi.

A

tal

fine,

per

mezzo del Ministero degli Affari Esteri,

furono

chiesti ai

Regi

Agenti

cliplomatici ragguag·li

e

documenti

sulle emissioni cartacee

bancarie

e

governative

all' estero.

(24)

primitivo disegno, si credette più opportuno di farne una

pub-blicazione speciale.

Il

giorno 15 marzo del 1875, i Ministri delle Finanze e

di Agricoltura e Commercio presentavano alla Camera dei

De-putati

la

Relazione

anzidetta,

allegandovi una Esposizione

sto-rica delle vicende e degli effetti del corso forzato in Italia.

Il

presente volume contiene gli studi sulle banche di

emissione e sul corso forzato negli Stati Uniti di America e in

Russia. E a questa prima parte terrà dietro, fra poco, un' altra

consacrata allo studio del corso forzato nell'Impero

Austro-Un-garico e in Francia.

Alla compilazione del lavoro

(l)

giovarono non soltanto

docu-menti

ufficiali

forniti dalla cortesia dei Governi

esteri,

ma ancora

parecchie pubblicazioni di egregi economisti stranieri, le quali

contengono ragguagli recenti su questo soggetto.

(25)

degli Stati Uniti le leggi proibivano l'apertura delle succursali, e cia-scuna banca era costretta ad operare per suo conto.

L'articolo 4 della legge 1829 dello Stato di Massachusetts sta-biliva: « La somma delle emissioni d'una banca non dovrà eccedere mai il 25 per 100 del capitale versato,

e nessuna

banca

potrà

{m'e

prestiti o sconti, nè emettae

biglietti

{uOI'i

della

sede

principale

delle

sue operazioni

.

»

Nel Sud dell'Unione le banche cercavano di rimediare alle conse-guenze del monopolio e del privilegio, coll' aprire succursali. Mà ciò non ostante le succursali che negli Stati Uniti e nel 1834 ammonta-vano a 184, 26 anni dopo scemavano fino a 170.

Un altro grave danno nasceva dal non essere i biglietti conver-tibili in moneta se non alla sede di emissione, il danno, cioè, dell'aggio nel cambio interno. Questo nel 1860 tra N ew York e le città del! 'Ovest era di lO per 1UO, ed assorbiva tutto il profitto del commercio. Le ban-che di queste città conservavano lungo tempo in cassa le somme do-vute a quelle dell' Est, o le soddisfacevano coll' im'io di prodotti; e l'imbarazzo che questa condizione di cose doveva cagionare è troppo evidente.

L'isolamento è stato in parte tolto dalla disposizione delle nuove leggi, per la quale ciascuna banca, oltre al rimborsare i suoi biglietti alla propria sede, è tenuta a farlo altre8l presso una di quel-le esistenti in uno de' principali centri di commercio; e queste ultime debbono alla loro volta rimborsare i propri biglietti a New York. Questo provvedimento, unito all'altro per cui ogni banca, se è incari-cata del servizio di tesoreria, ha obbligo di ricevere alla pari i bi-glietti di qualsiasi altra che le siano rimessi dal governo, viene a ri-muovere in parte l'altro inconveniente, facendoli circolare per tutto Il paese.

Fin dal 1865, il Mac Culloch, allora Segretario del Tesoro, espri-meva l'avviso che, per rendere questo sistema più perfetto, le banche dovessero rimborsare i loro biglietti in tutte le grandi piazze di com-mercio.

«È

mia opinione, egli diceva, che le banche nazionali deb-bono cambiare i propri biglietti ne'centri commerciali, e che il sistema di obbligarle al cambio (quando non lo eseguiscono volontariamente) dà uniformità di valore ai loro biglietti, e riesce profittevole cosi al pubblico come alle banche stesse. »

Mr. Hiland Hulburd, Controllore della circolazione nel 1868, proponeva in quell'anno e rinnovava la sua proposta nella relazione del 1869, che dovesse almeno stabilirsi in New York un'agenzia cen-trale per la conversione dei biglietti (a centraI redeeming agency)

(26)

- 2 0

-di tutte le banche, e per la negoziazione di tutti i loro affari. « Essa sarebbe, diceva l'Hlulburd, la Clearing-house per tutte le banche di circolazione; il serbatoio a cui questa sarebbe affiuita e dal quale si sarebbe riversata èovunque se ne manifestasse il bisogno. Tutti gl'in·· convenienti derivanti dalle valute locali sarebbero scomparsi, e il paese avrebbe avuta una circolazione veramente nazionale. Siffatta istituzione, di carattere strettamente conservativo, aVi'ebbe opposto un freno alle esagerate tendenze della speculazione, ed esercitata una benefica influenza sugl'interessi del commercio. »

XI

Oome si è eletto, l'ammontare dei biglietti da distribuirsi fra le banche nazionali fu fissato dalle leggi del 25 febbraio 1863, del ::3 giugno 1864 e del 3 marzo 1865 a 300 milioni di dollari, dei quali, 150 milioni dovevano eSSE're divisi fra le banche esistenti negli Stati, nel distretto di Colombia e nei Territori, secondo la rispettiva popolazio-ne , e gli altri 150 dovevano essere distribuiti fra le banche mede-sime , tenuto conto del capitale esistente, delle risorse e degli affari di ciascuno Stato, Distretto e Territorio.

L'Atto del 12 luglio 1870 autorizzò un' addizionale emissio.ne eli 54 milioni di dollari e dispose che questi biglietti sarebbero stati di-stribuiti fra le banche fondate o da fonelarsi negli Stati e Territori, che avevano avuto meno di ciò che sarebbe ad essi spettato secondo la proporzione stabilita dall'Atto del 3 marzo 1865, e dispose che i bonds depositati presso il Tesoro per assicurare questa circola-zione addizionale, sarebbero stati bonds degli Stati Uniti, di qualunque genere, purchè portanti interesse in oro. Fu altresl disposto che una nuova ripartizione dell' accresciuta circolazione sarebbe stata fatta il più presto possibile, in base ai renrliconti del 1870 e per l'estinzione mensile delle obbligazioni al 3 per 100 (l), l'ultima delle quali fu rimborsata durante il 1873.

La somma totale della circolazione autori zata di 354 milioni, era stata distribuita fra gli Stati e Territori, in base al numera della popolazione e all'ammontare della ricchezza, nel seguente modo, come risulta dall'ult;mo rapporto del Controllore della circolazione

(decem-bre 7, 1874);

(27)

zo: 123,052,872 doll. Agli Stati del Sud, e del Sud Ovest: 36,895,704. Agli Stati dell'Ovest: 77,174,850 dollari. Agli Stati del Pacifico ed ai Territori, dollari 1,962,708.

In uase alla popolazione ed alla ricchezza degli Stati anzidetti,

quelli dell'Est avevano una circolazione eccedente per dolI. 69,905,101;

e gli Stati di mezzo per dollari 7,861,230. Gl i Stati del Sud e del Sud

Ovest avevano invece una circolazione ieficiente di dolI. 52,467,842,

(meno il distretto di Colombia che aveva invece un'eccesso per J 14,331

doll.) Gli Stati occidentali avevano anche una circolazione deficiente per

dolI. 23,063,666 (meno il Minnesota che aveva invece una circola

-zione eccedente per dolI. 29,856); e gli Stati del Pacifico ed i

Terri-tori per dolI. 7,972,619, (meno

Color'ado

e

Montana

che avevano

una circolazione in eccesso per dolI. 385,052).

Della circolazione addizionale di 54 milioni, erano stati emessi fino al l

novembre 1871 doll. 24,773,260; fino al l novembre 1872 furono emessi

altri 16,220,210 dollari; nell'anno 1873, dolI. 7,357,479. Durante il

1874 vennero emessi altri 5,817,316, e poiché durante lo stesso éLnno

venne ritirata dalla circolazione e distrutta una somma di biglietti

per dolI. 2,241,0 19, si ebbe un aumento nella cirvolazione bancaria

di doll. 3,576,297.

L'Atto del 12 luglio 1870 dispose che, dopo emessi i 54 milioni

della circolazione addizionale, il Controllore avrebbe provveduto ad una

ridistribuzione, in guisa che le banche in quegli Stati che avevano meno

di quanto sarebbe loro spettato secondo la proporzione stabilita,

po-tessero ottenerne una parte maggiore. E per riuscire a questo intento,

il Controllore doveva cominciare daJle banche le quali avevano un

eccesso di circolazione per l milione di dollari e ritirarli; poscia

ridur-re la circolazione di quelle le quali avevano un eccesso di 300 mila

dollari, e cosi di seguito fino a che fossero stati ritirati 25 milioni, i

quali avrebbero dovuto essere distribuiti fra le banche degli Stati e

Territori che avevano meno di quanto sarebbe loro spettato.

Secondo queste disposizioni, le banche alle quali, prima che alle

altre, il Controllore avrebbe dovuto rivolgere invito di ridurre la loro

circolazione sarebbero state:

4 nella città. di New York, per

87 nella città di Boston, «

21 nello Stato di Massachusetts, «

17 nella città di Providence, «

15 nello Stato di Connecticut, «

(28)

- 2 2

-In conseguenza, la circolazione di ciascuna banca della città di New York la quale avesse una circolazione eccedente un milione di dolllari, avrebbe dovuto ridursi ne'confini di questa somma, e quella di ciascuna banca del Massachusetts e del Rhode-Islal1d a doll. 300,000.

Se queste banche non avessero ottemperato all'invito nel termine di un anno, il Controllore avrebbe avuto il dovere di vendere all'incanto i bonds depositati, come garentia della circolazione, per una somma eguale a quella da ritirarsi; e col prodotto dei bonds, redimere i biglietti di queste banche a misura che essi venissero al Tesoro. E poichè i

bi-glietti medesimi S0no sparsi per tutto il paese e sarebbe impossibile alle banche di ritirarli senza una spesa non prevista dall' Atto, è neH'interesse loro di fornire al Controllore tanti biglietti dello

Stato quanti sono necessari per redimere la loro ci l'colazione, a

mi-sura che arriva al Tesoro. Ma, faceva osservare il Controllore nel suo

Rapporto per l'anno 1873, i biglietti non giungeranno al Tesoro in una somma considerevole, e quindi soltanto una piccola parte di 25 mi-lioni potrà essere disponibile per la ridistl'ibuzioile alle banche del Sud e

dell'Ovest. Il risultato sarà un gl'ande imbarazzo per le banche cui furono già assegnati biglietti in proporzione maggiore di quella dovuta,

senza alcun sollievo per le altre che hanno una circolazione

defi-ciente. Il Controllore rinnovava perciò la raccomandazione, fatta nel

suo precedente Rapporto, di abrogare la sezione 6 dell' Atto 12

lu-glio 1870 e di autorizzare il Tesoro ad emettere i 25 milioni e a

di-stribuirli fra gli Stati, secondo che era stato disposto dagli Atti dtll 1863, 1864 e 1865.

Il Controllore rinnovava altresl la raccomandazione di autoriz-zare per legge banche nazionali senza diritto ad emissione di bi-glietti, mediante deposito di 10,000 dolI. in bonds degli Stati Uniti,

invece del deposito del terzo del capitale versato, come era prescritto.

Raccomandava inoltre che le dette banche fossero autorizzate a riti-rare quella somma di bonds depositati che eccedesse i lO mila dol-lari, e che fosse permesso a quelle, le quali desiderassero ridurre la loro circolazione, di depositare biglietti del Tesoro, ritirando una

corrispondente somma di bonds.

XII

Dopo l'Atto del 28 febbraio 1863 sono state fondate 2,200 ban-che nazionali. Trentacinque di queste fallirono, 137 liquidarono

volon-tariamente per voto di due terzi degli azionisti, a tenore della sezione

(29)

nazionali con un capitale autorizzato dr 6,745,500 dolI. Tre fallirono e 20 liquidarono volontariamente; sicché al l novembre 1874 erano in esercizio 2,028 banche nazionali.

Delle 2,028, 7 sono banche di emissione in oro, Golcl Banks, ed hanno sede nello Stato di California. Due di queste si costituirono

durante l'anno 1874 con un capitale autorizzato di 700 mila dolI. Il loro capitale complessivo ammonta a doll. 3,650,000, e la circolazione a 2,150,000.

L'Atto che regola la costituzione delle Golcl Banks é quello del 12 luglio 1870 (sezione 3, 4 e 5). Esso dispone che, in seguito a de-posito, presso il Tesoriere degli Stati Uniti, di bonds portanti interessi pagabili in oro, il Controllore della circolazione é autorizzato a

con-segnare alle banche biglietti di differente taglio, non inferiore però a 5 dollari, l'ammontare dei quali non ecceda 1'80 per 100 del va-lore alla pari dei bonds depositati. Questi biglietti portano stampata

la promessa della banca di pagar li, a vista nella sua sede, in oro degli Stati Uniti. Nessuna banca, costituita secondo le disposizioni di quest'Atto, può avere una circolazione la quale ecceda un milione di dollari. Nessun limite fu posto alla somma della cirr,olazione totale come é per le altre banche nazionali, le quali, per l'Atto del 12 lu-glio 1870 sez. la, non potevano avere una circolazione complessiva su -periore a 354 milioni di dollari. .

Fu stabilito inoltre che ogni Golcl Bank dovesse sempre tenere

in cassa una riserva in oro o in argento degli Stati Uniti, non mi-nore del 25 per cento dei suoi biglietti in circolazione, e che dovesse ricevere alla pari i biglietti di tutte quelle altre banche le quali, al tempo del pagamento, cambiassero in oro degli Stati Uniti i propri biglietti. Fu da ultimo prescritto che ogni banca, costituita col fine di emettere biglietti pagabili in oro, fosse soggetta a tutte le disposi-zioni del National Ctwrency Acl, salvo la prima clausola della se-zione 22 che limita la somma complessiva della circolazione bancaria, nonché l'altra della seziono 32, la quale impone l'obbligo alle banche private nella città. di S. Francisco di cambiare i loro biglietti alla

pari nella città di ~ew York, e salvo infine l'altra clausola della stessa

(30)

- 2 4

-XIII

Secondo l'ultimo Rapporto del Controllore della circolazione, le banche nazionali avevano, al l novembre 1874, un capitale di 498,375,126 dollari, una riserva di capitale

(surplus fund)

clL 128,958,107, oltre ad una somma di utili, non per anco ripartiti, di 51,484,438. Avevano una circolazione fiduciaria di 351,927,246 dollari (compreso 3,136,094 dovuti alle banche per biglietti distrutti) rimanendo a distribuirsi dollari 2,072,754 sui 354 milioni autorizzati. Avevano 669,068,996 di depositi a conto corrente fatti da illdividui,oltl'e 175,820,057 di debito verso banche nazionali, altre banche e banchieri. Erano creditrici, per sconti e anticipazioni, di 949,870,627, e tenevano una riserva di 244,900,000, dei quali 21,240,945 in moneta metallica, 139 milioni in moneta legale e altri 83:885,127 in valorj depositati presso le agenzie delle

Redemption cities.

(l)

Dopo l'approvazione dell'Atto 20 giugno 1874, sono state fondate 46 banche nazionali, con un capitale di dolI. 4,019,000, alle quali è stata assegnata una circolazione di 1,842,650. L'ammontare del-la circolazione ancora dovuta a queste banche ed alle altre fondate precedentemente é di dolI. 3,707,000. Sono state fatte domande per la fondazione di altre 64 banche nazionali, con un capitale di doll. 5,110,000, le quali avrebbero una circolazione di 4,509,000.

Secondo il disposto nella sezione 4." dell'Atto 20 giugno 1874 sono stati depositati 7,714,550 di biglietti del Tesoro, nel fine di riti-rare dalla circolazione una eguale somma di biglietti bancari.

E poiché la somma dei biglietti delle banche che si trovavano in liquidazione al l nov. 1874 ammontava a dolI. 6,492,285, il Con-trollore poteva disporre per farne distribuzione:

1. di 2,072,754 doll., resto di biglietti bancari non ancora emessi sulla circolazione autorizzata di dolI. 354 milioni.

2. di 7,714,550, pel deposito di eguale somma di biglietti dello Stato fatto dalle nanche col fine di ritirare parte della loro circolazione. 3. di 6,492,285, ammontare dei biglietti delle banche in liquida-zione.

Aveva quindi il Controllore a sua disposizione una somma totale di elolI. 16,279,589.

È opinione dell'Attorney-General che tutti i biglietti bancari non

(31)

ritirati, in seguito all'Atto del 20 giugno 1874, possono essere ridi-stribuiti, in conformità delle disposizioni contenute negli Atti precedenti; e che il Controllore ha il dovere di obligare le banche esistenti negli Stati, i quali hanno una circolazione in eccesso, a restringerla, per accrescere la circolazione di quelle che si trovano negli altri Stati i

quali ne hanno meno di quanto avrebbero diritto.

In questa operazione, il Controllore deve cominciare dalle banche

le quali hanno una circolazione superiore a dolI. 1,000,000; e poi

passare a quelle che hanno una circolazione eccedente i 300,000 dolI. E in conformità deLle disposizioni contenute nelle sezioni 7 e 9

(leU'Atto 20 giugno 1874 le somme da ritirarsi dalle banche degli

Stati che hanno una circolazione eccedente sono le segnenti:

Dalle 4 Banche della città di New York dallo 1,388,538

Dalle 17 » di Providenza . » 2,818,100

Dalle 15 » del Connecticut » 3,034,020

Dalle 38 » di Boston » 12,853,750

Dalle 20 » del Maflsachusetts. » 2,553,225

Dalle 4 » del Maine » 668,000

Dalle 4 » del Vermont » 595,600

Dalle 12 » di Baltimora » 2,112,876

Da l » del Delaware » 99,850

Dalle 41 » di Pennsylvania » 3,967,~95

Dalle Il » nel New Jersey » 980,000

dallo 31,071,154

Se a questi si aggiungono » 16,279,589

di cui si è detto innanzi, si avrà una somma totale di dallo 47,350,743 di cui potrà disporre il Controllore per distribuirla fra gli Stati che hanno una circolazione deficiente. Il seguente prospetto indica l'ammo-tal' e della circolazione bancaria degli Stati, in ragione della rispettiva

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-

2d-in ragione della. del Clrcola.zione ba.ncaria. della

STATI popolazione ricchezza capitale

]t TERRITORI

~

I

~

1862 1874 1862 1874 1862 1874

p;;;;;:

~ Per ,enl. Per ecnl. Stati dell'Est 65,516,155 lO9,705,018 20, 90 31, 45 3, 5 2, 7 51, 7 67, 4, Stati dol Mezzo 82,372,091 123,052,872 9, 97 12, 66 I

164' 2 2,

°

I

I,

°

53, 1 Stati del Sud e

d~l Sud-Ovest 71.098,408 36,895,704 6, 171 2, 81 1, l 0, 7 66, 3 79, 5 Stati dell' Ovest 19,684-,564 77,174,850 2, 49 6, 86 0, 6 0, 9 125,4 80, 8 S te. ti del Pacifico

e Territori 1,962,708 o • • , 2,00

....

0, 1

.

...

79, 3

- -

- -

-

- -

-TOT~LB 238,671,210 348,791,152 7, 59 1 9, 04 l, 5 1, l 58, 9 69, 9

XIV

La ~omma dei biglietti dello Stato autorizzati ammonta a 382,000,000 di doll.; quella dei biglietti bancari a 354,000,000. L'am-montare dei primi biglietti, per l'Atto del 20 giugno 1874, non può essere ridotto, ma deve rimanere continuamente in circolazione; l'ammontare invece dei biglietti fiduciari può essere ridotto a volontà delle banche.· I biglietti in corso delle banche nazionali sono garantiti da un deposito di oltre 385 milioni di bonds degli Stati Uniti, i quali godono di un aggio superiore al 12 per 100. Se i bonds degli Stati Uniti non fossero sufficienti per pagare i biglietti bancari, il capitale e la riserva del capitale delle banche che ammontano a doll. 622,000,000, come anche tutto il loro attivo, basterebbero all'uopo. Gli azionisti sono personalmente rcspon8abih per l'intero ammontare del capitale in aggiunta alle somme investite nelle azioni, e da ultirr.o gli Stati Uniti sono garanti del definitivo pagamento dei biglietti. Vi ha dunque fondi oltre a tre volte superiori all'ammontare dei biglietti bancari in circolazione, che ne assicurano il cambio, senza porre a calcolo la personale responsabilità degli azionisti e la garantia degli Stati Uniti. È certo adunque che la domanda di biglietti dello Stato in cambio di biglietti delle banche non ha per base il convincimento che i primi valgano più dei secondi.

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biglietti dello Stato, nel fine di a'Vere una moneta legale per pagare una obbligazione. Le banche nazionali possono desiderare di cambiare i biglietti delle altre banche contro biglietti dello Stato, sia perchè, in virtù della legge, questi possono tenersi come parte. della loro riserva, sia nE'l fine di avere nuovi biglietti in cambio dei biglifltti sporchi o laceri.

I privati possono prontamente ottenere biglietti dello Stato, per una somma ragionevole e senza alcuna spesa, da qualsiasi delle 2,028 banche nazionali, che hanno sede nelle città e nei villaggi dell'Unione. L'Atto del 20 giugno 1874, che provvede pel riscatto dei bi-glietti bancari mediante deposito, presso il Tesoro, di biglietti dello Stato, riduce altresi di oltre 22 milioni l'ammontare dei biglietti del Tesoro richiesti per le riserve bancarie, lo riduce cioè ad

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dell'in-tero ammontare. Esso fissa a 382 milioni la somma totale di biglietti dello Stato, la quale si trova cosi aumentata di 26 milioni di dollari, e quindi, per effetto del detto Atto, la domanda di biglietti dello Stato decresce, mentre aumenta la provvista dei biglietti stessi.

Le banche nazionali hanno tenuto nelle loro casse, durante gli ultimi cinque anni, circa un terzo dell'intero ammontare dell'emissione dei biglietti dello Stato, mentre l'intera somma dei biglietti bancari è stata sempre in circolazione. Questi biglietti si sono perciò consu-mati e lacerati in guisa che "i è resa necessaria la loro sostituzione con nuovi biglietti.

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leg--

28-ge era, secondo l'espressione del Controllore, the purificalion of thc circulation, anzichè il cambio nel vero significato di questa parola. Cambio effettivo (redemption) non può aversi finchè l'ammontare dei biglietti da cambiarsi è minore dell'ammontare de' biglietti nei quali essi debbono essere cambiati. Se il Congresso provvedesse pel ritiro di biglietti dello Stato e per l'emissione di biglietti ban.cari, a misura che se ne manifestasse il bisogno, quando l'ammontare dei primi fosse ridotto per es. a 300,000,000 dollari, allora ci sarebbè richiesta di bi-glietti dello Stato; e in ragione del loro scemare, ne aumenterebbe la richiesta, finchè da ultimo quando la somma dei biglietti ban-cari superasse di molto quella dei biglietti dello Stato in circolazione, i biglietti delle banche nazionali da sè stessi si ritirerebbero in certe epoche dell'anno, a causa della difficoltà o della spesa per ottenere la moneta legale contro la quale dovrebbero essere cam-biati. L'oro esistente all' interno riapparirebbe per soddisfare alla do-manda di una addizionale somma di moneta legale, e ne seguirebbe la ripresa de' pagamenti in valuta metallica. Redimere, nel significa-to proprio del vocabolo, implica il cambio di una promessa di paga-mento contro la cosa promessa, vale a dire l'oro o il segno che lo rappresenta e che può essere convertito in oro, a richiesta.

Siffatto cambio ha per effetto di ricondurre le banche di emis-sione nella sola via dei legittimi affari, che è quella dello sconto del-la carta commerciale. Se il pagamento dei biglietti bancari fosse fre-quentemente domandato, le banche di emissione non potrebbero sen-za pericolo investire il loro capitale in prestiti immobiliari, in azioni e bonds d'incerto valore, in titoli di favore che sono portati conti-nuamente in l'innovazione, o in prestiti di dubbia sicurtà, ma do-vrebbero avere il loro capitale sempre investito in prestiti prontamente realizzabili alla scadenza.

In

questo modo si pl'omuoverebbe lo sviluppo dei seri affari, e delle banche degne di credito; e la ridu7.ione del-l'ammontare dei biglietti dello Stàto unita all'accrescimento dei biglietti bancari, a misura che ne fosse fatta richiesta, assicurerebbe un vero ed effettivo sistema di cambio, e permetterebbe il ristabilimento gra-duale de' pagamenti in moneta metallica, senza ricorrere ad una diminuzione dell' ammontare dei biglietti circolanti.

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Da prmmplO nell' Ufficio ùal Tesoriere ebbe luogo qualche ri-tardo, a causa della difficoltà di provvedere alla fornitura dei nuovi biglietti, ma il lavoro di pUl"ificazione della circolazione, come si esprime il Controllore, procede alacremente, e dopo che è entrato in vigore l'Atto del 20 giugno 1874, sono stati consegnati dal Tesoriere al Controllore dollari 19,773,220 di biglietti laceri, affinchè fossero distrutti. Durante l'anno pr"lcedente erano stati restituiti al Tesoro, per lo stesso scopo, biglietti ammontanti al valore di dollari 36,433,171. Sono state altresi emanate circolari a tutte le banche na-zionali, imitandole a désignare i tagli dei nuovi biglietti da emettersi

in luogo di quelli distrutti; e i 'nuovi biglietti sono prontamente tra-smessi alle banche appena il Controllore riceve avviso dal Tesoriere di essere stato rimborsato per l'ammontare dei biglietti cambiati, in conformità delle prescrizioni di legge; ed è probabile che durante il 1875 circa 120 milioni di dollari in biglietti vecchi saranno portati al cambio. Il cambio dei biglietti laceri continuerà in larga proporzione, finchè i biglietti delle banche nazionali non siano resi adatti alla circo-lazione; ed allora la domanda del cambio dipenderà quasi interamente dalla domanda dei biglietti dello Stato a scopo di riserva bancaria. E questa domanda, come si è già visto, è stata grandemente ridotta dalle disposizioni del nuovo Allo.

Nel corso di circa tre anni l'intera somma dei biglietti bancari sarà rinnovata; dopo di che se l'ammontare de'biglietti dello Stato verrà ridotto, un vero sistema di cambio potrà inaugurarsi, pel quale i bi -glietti saranno raccolti e rinviati nel luogo di emissione dalle banche de'centri commerciali.

La somma di biglietti lacerati, trasmessi all'Ufficio del Controllore perchè fossero distrutti, durante i 12 anni successivi all'introduzione del sistema delle banche nazionali, ammonta a doll. ] 85,354,386, cioè a più della metà del complessivo ammontare della circolazione, e di questi sono stati clistrutti per dolI. 167,520,525 durante gli ultimi cinque anni.

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