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Academic year: 2021

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(1)

Corso diLaureaMagistraleinIngegneria Elettroni a

tesi dilaurea

Mapping nel sistema DVB-T2:

implementazione su FPGA del modulatore

QPSK e M-QAM

Relatore: LorenzoVangelista

Laureando: Mar oBar hitta

(2)
(3)

Nelgiugnodel2008 ènatoilproto ollo DVB-T2, nuovo standarddiriferimento

a livello europeo per la diusione del digitale terrestre, in grado di assi urare

prestazionimolto miglioririspettoalsistema inusoal giornod'oggi.

Diversi paesi hanno dimostrato, negli ultimi anni, un forte interesse nello

sviluppodinuovistandard perlapiattaforma deldigitale terrestre, inlinea on

l'aermazione delle moderne te nologie in gradodi supportarlo. In parti olare,

i si riferis e alle grandi opportunità he derivano dalla diminuzione dei osti

dei mi ro ir uiti, indispensabili per la realizzazione di sistemi parti olarmente

omplessi.

L'obiettivodiquestatesièdirealizzarelapartedimapping relativaal

modu-latoredelsistemaditrasmissione,siaalivelloteori oinambitoMatlab/Simulink,

siaa livello prati o on l'implementazione su FPGA.Il presentelavoroè il

nat-uraleproseguimento diquellosvolto dalladott.ssa SaraLu eri [10℄,laqualesiè

o upatadella partedi odi a di analedel sistemaditrasmissione.

Tuttoil odi eperlesimulazioniel'implementazionesuFPGAfariferimento

aquellodellatesidiSara, he olgol'o asioneper ringraziaredeltempo hemi

(4)
(5)

Sommario III 1 Introduzione 3 2 Lo standard DVB-T2 5 2.1 Modello ar hitetturale . . . 5 2.2 Caratteristi he prin ipali . . . 7 2.3 Requisiti ommer iali. . . 8

2.4 Distribuzione delle trame aitrasmettitori. . . 10

2.5 Flussodati iningresso . . . 10

2.6 FramingdiBanda Basee protezionedell'informazione . . . 11

2.7 Te ni he diModulazione . . . 12

2.7.1 Modulazione OFDM . . . 12

2.7.2 Numero portanti . . . 13

2.7.3 Dimensionedegli intervallidiguardia. . . 14

2.7.4 Costellazioni . . . 14

2.7.5 Costellazioni ruotate . . . 15

2.7.6 Larghezza dibanda estesa . . . 16

2.8 Organizzazione strutturale . . . 16

2.8.1 Physi al LayerPipes . . . 16

2.8.2 Strutturadelle trame . . . 18

2.9 StadidiInterleaving . . . 20

2.10 Trasmissioneindiversità . . . 21

2.11 Riduzionedelrapportopi o delsegnalee potenzamedia . . . . 21

2.12 Trame perestensioni future . . . 22

2.13 Simulazione delle prestazionie onfronti onil DVB-T . . . 22

3 La modulazione OFDM 25 3.1 Introduzione. . . 25

3.2 Modulazione Multiportante . . . 26

3.3 Implementazione dellamodulazioneOFDM . . . 28

(6)

3.3.3 Il presso i li o . . . 30

3.4 Sin ronizzazione intempo e frequenza . . . 31

3.4.1 Sin ronizzazione temporale . . . 31

3.4.2 Sin ronizzazione infrequenza . . . 32

3.5 Il rapportopotenzadipi o/potenzamedia . . . 34

3.5.1 Can ellazione delpi o. . . 35

3.5.2 Signal Mapping . . . 36

3.6 Vantaggi omplessità di al olosistemaOFDM . . . 37

4 Strumenti utilizzati per l'implementazione 39 4.1 Introduzione. . . 39

4.2 SystemGenerator . . . 39

4.2.1 Xilinx Blo kset . . . 40

4.2.2 Flusso diprogettazione. . . 40

4.3 FPGA:utilizzo e potenzialità . . . 42

4.3.1 Introduzione . . . 42

4.3.2 Programmazione . . . 43

4.3.3 Appli azioni esviluppifuturi . . . 45

4.3.4 Parallelismo e essibilità . . . 46

4.3.5 Costie onsumi energeti i . . . 46

4.4 Las heda Virtex-IIPro . . . 47

5 La modulazione M-QAM, QPSK e relativa implementazione 49 5.1 Introduzione. . . 49

5.2 LamodulazioneQPSK . . . 50

5.3 LamodulazioneM-QAM . . . 52

5.4 Implementazione . . . 54

5.4.1 Introduzione . . . 54

5.4.2 Il blo oMapping_ Normal . . . 55

5.4.3 Il blo oMapping_ Rotation . . . 58

6 Con lusioni 67

Bibliograa 68

Elen o delle tabelle 71

(7)
(8)

Introduzione

IlDVB(DigitalVideo Broad asting)èun onsorzio ostituitodaoltre250

mem-bri tra aziende, operatori nel settore delle tele omuni azioni, sviluppatori di

software, enti normativi e altri, provenienti da più di 35 paesi, he opera nel

pro esso di standardizzazione di proto olli ad ho nel ampo della televisione

digitale.

Le attività prin ipalidiquesta asso iazione sonodettate daipiù importanti

entinormativieuropeiinmateriadiapparatielettroni iEBU/CENELEC/ETSI,

iquali hanno poiil ompito diapprovare, ed eventualmenterendere vin olanti,

lespe i he adottate sotto formadidirettiva europea CENELEC(sigla EN) o,

ome nellamaggioranza dei asi,ETSI(sigla ES).

Esistono trestandard perladiusioneradiotelevisivadigitale:

ˆ DVB-S perlatrasmissione viasatellite;

ˆ DVB-C perlatrasmissionevia avo;

ˆ DVB-T perildigitale terrestre.

I primi due si svilupparono all'inizio degli anni '90, mentre per il digitale

terrestre si dovette aspettare qual he anno in quanto il sistema risultava più

omplesso per i problemi dovuti alle riessioni dei ammini multipli. Grazie

all'in remento divelo ità della te nologia CMOS, si poté implementare

l'equa-lizzazione adattiva he ha il ompito di an ellare, nei limiti del possibile, le

riessioni del segnale seguendo le sue variazioni nel tempo, da iò il termine

adattiva.

Tuttavia nelle trasmissionipunto-multipunto laquestione risultaan ora più

omplessa,amaggiorragionesesihaa hefare onil analeterrestre, heessendo

moltodispersivo,a entuailritardodeglie hidelsegnaleutile,rendendo

l'equa-lizzazioneadattiva presso hé irrealizzabile. La hiave divolta ful'impiego della

modulazione OFDM, la quale sostituis e una larga banda su singola portante

(9)

la rispostain frequenzadel anale risulta prati amentepiatta. In questo modo

si elimina la ne essità di equalizzare il anale in ri ezione, poi hé la funzione

ditrasferimento del analerisulterà virtualmente non selettiva in ias unadelle

sotto-bande.

Il nuovo proto ollo per la diusione del digitale terrestre si basa quindi su

quello nato in quegli anni, infatti si parla di sistema di se onda generazione,

in sigla DVB-T2. Le prin ipali novità riguardano l'introduzione di algoritmi

di orrezione d'errore molto avanzati, ingrado direndere possibilel'impiego di

modulazioni di ordine più elevato e quindi di in rementare la totale apa ità

trasmissiva di ir a il 20-30%. Inoltre è possibile assegnare aratteristi he di

protezione ed e ienza spettrale dierenti a ias un servizio trasportato ( ome

illustratoingura1.1 ),inmododadiversi arel'impiegodellerisorsease onda

delle esigenze epoterlesfruttare almeglio.

In generale, grazie a queste e ad altre innovazioni, esistono due prin ipali

vantaggirispetto aisistemidiprima generazione:

ˆ aumento dell'e ienza spettrale;

ˆ aumento dell'e ienza energeti a.

Il primo, a parità di banda, impli a più anali TV oppure anali TV a più

alta qualità,ilse ondo è spendibileversouna maggiore opertura territorialeo,

a parità di opertura,verso unadiminuzione della potenzane essaria.

Neiprimi apitoli verrannospiegateneldettaglio leprin ipali aratteristi he

del nuovo proto ollo, su essivamente i si soermerà sugli strumenti utilizzati

per realizzare questa tesi, poi sul lavoro vero e proprio e, inne, sugli obiettivi

raggiunti.

(10)

Lo standard DVB-T2

2.1 Modello ar hitetturale

In gura 2.1 è rappresentato il diagramma a blo hi dell'intero sistema, in ui

si distinguono 3 sottosistemi dal lato trasmettitore e 2 sottosistemi dal lato

ri evitore.

Figura2.1: S hemafunzionale sistemaDVB-T2

Il lato trasmettitore omprende iseguenti sottosistemi:

ˆ SS1: Codinge Multiplexing. Questoblo o omprendelagenerazione

diTS 1

MPEG-2e/odiGSE 2

.Periservizitelevisiviilsottosistemain lude

1

Transport Stream,èilussodatiMPEG-2

(11)

la odi a audio/video più lasegnalazione asso iata PSI/SI 3

o altra

seg-nalazionedilivello2. Tipi amente la odi avideo(epossibilmentean he

quella audio) è implementata on un bitrate variabile ma, attraverso un

segnale di ontrollo, si assi ura un bitrate totale he è ostante in

us i-ta per tutti i ussi di dati presi insieme (es ludendo i pa hetti NULL).

Il sottosistema SS1 si interfa ia on quello SS2 attraverso l'interfa ia A

(tipi amente unoo piùussi MPEG-2 su ASI 4

).

ˆ SS2: T2-Gateway. Questo è un blo o opzionale, infatti viene

utiliz-zato solo quando è previsto l'impiego di più PLP 5

distinti, in aso

on-trario il blo o SS3 è onnesso direttamente all'SS1. La sua funzione è

quella di ostruire la struttura di trama, produ endo all'interfa ia

d'u-s ita (interfa ia B) un usso T2S ontenente tutte le informazioni

rela-tive aparametri diFEC, tipo di ostellazione,interleaving temporale e .

Comprende an he funzionalità diMode adaption e Stream adaption.

ˆ SS3: ModulatoreDVB-T2. Ilsottosistemapuòessere onnessoamonte

se ondo due modalità:

1. ad SS1attraverso l'interfa ia A;

2. ad SS2attraverso l'interfa ia B.

Nelprimo aso,ilmodulatorein orporatuttelefunzionides rittenellivello

si odelDVB-T2,nelse ondo,al unefunzionalità sonospostatenell'SS2,

quindiaquestoblo o ompetesolamentela reazionedelsegnaleRF on

lastrutturaditramagiàdeterminatainSS2(usodelussoT2S).Ilsistema

siinterfa ia onSS4attraverso l'interfa iaC(ilsegnaleDVB-T2a RF).

Il latori ezione omprende iseguentisottosistemi :

ˆ SS4: Demodulatore DVB-T2. Il Demodulatore ri eve un segnale a

radiofrequenza (o più nel aso SFN) e produ e in us ita un solo TS. Il

sottosistema si interfa ia on il blo o SS5 attraverso l'interfa ia D e il

usso he passa attraverso di essa è uguale a quello he passa attraverso

l'interfa ia B, quandoSS2non vieneusato.

ˆ SS5: Stream De oder. Questo blo o ri eve in ingresso il transport

stream (TS)e produ e inus ital'informazioneaudioevideo de odi ata.

Rispetto al pre edente standard non ambia prati amente nulla, a parte

al uni nuovi elementi nella segnalazione L2 previstisoloper il DVB-T2.

3

Program Servi eInformation/Servi e Information

4

Asyn hronousSerialInterfa e

(12)

2.2 Caratteristi he prin ipali

Vediamooraleprin ipali aratteristi he delnuovostandard hehannopermesso

il superamento dell'attuale proto ollo e l'avvio di una nuova fase, almeno per

quanto on erne losviluppoe ladiusione dell'altadenizione (HD).

>

Te ni a di modulazione OFDM on intervallo di guardia he garantis e un sistemaditrasmissioneadabile su anali terrestri.

>

In remento delle dimensioni diFFT permigliorare leprestazioni in ongu-razione di rete singola, in remento dei possibili valori degli intervalli di

guardia in modo da orire maggiore essibilità di s elta nella

ongu-razione del sistema e garantire una più alta e ienza trasmissiva.

Inol-tresi ridu ela duratarelativadell'intervallo diguardia,permettendo una

maggiore apa itàtrasmissiva e una superioreimmunità nei onfronti del

rumore impulsivo.

>

Stesse ostellazionidel DVB-T on l'aggiunta della 256-QAM e della te ni a delle ostellazioni ruotate, he permette una maggiore adabilità della

trasmissionedelleinformazioniequestoèmolto importantevisto hesiha

a hefare on analiterrestri,notoriamenteaettidaunaelevata riti ità.

>

Possibilità di garantire dierenti gradi di protezione a se onda del tipo di serviziooerto,ditrasportarliinununi o analesi o,maindiversi anali

logi idenominati PLP.Cias unPLP adottaFEC edinterleaving

indipen-denti a se onda del tipo diservizio trasportato, permettendo diassumere

dierentimisure diprotezioneper ias uno diessi. Inquestomodo è

pos-sibile ottenere un ospi uo risparmio energeti o in quanto, adottando la

te ni adelTime sli ing,siassi ural'attivazionedelri evitore solonegli

intervalli temporaliin uiè presenteil serviziod'interesse.

>

Quattrolivellidiinterla iamento dell'informazione(Bit,Cella,TempoeF re-quenza) per ovviare al problema della degradazione del segnale, molto

presente nel anale terrestre.

>

Strutturaditramamoltoessibile,in uiidatipossonoesseredispersi sull'in-teratrama perfavorire l'immunità daeventuali errori, oppure on entrati

inburst per onsentire ilmassimorisparmio energeti o.

>

Possibilità ditrasmissione onantennemultiple, he onsentedimigliorarela ri ezione disegnalidipari livello provenienti dadue trasmettitori.

(13)

2.3 Requisiti ommer iali

Nellatabella hesegue(tabella2.1 )vieneriportatol'elen o ompletodeirequisiti

ditipo ommer iale,il uisoddisfa imento ha ostituitol'obiettivo allabasedei

lavori delgruppo te ni o he ha prodotto lo standard DVB-T2. I numeri nella

olonna disinistrasi riferis onoalla numerazione originale delle fonti[6 ℄.

Requisiti Caratteristi he ri hieste alle spe i he DVB-T2

Tipidiri ezione

(1)

Ri ezione ssa, on possibilità di ongurazione per reti on ri ezione portatileemobile.

Vin oli

frequenziali

(2)

Trasmissioneentroilivellid'interferenzaelemas herespettralidenitiin GE06Agreement,Geneva2006esenzasuperarequelledelDVB-T.

Capa ità

trasmissiva

(3,4,13)

Massimoin rementodella apa itàtrasmissivanettarispettoalDVB-T insimili ondizioni (almeno del30% per ogni anale) on migliori

aratteristi hedirobustezza.

In rementodella apa itàtrasmissivanettarispettoalDVB-Tusandogli stessisiti trasmittenti,lestesse antennedibroad astingeleattuali

strutturedomesti he(antennee avi).

Trattamentodei

ussi

(5,18,19,20)

Trasporto dell'MPEG-2TSedelGSEdenitodalDVB;

Trasporto simultaneodipiùussiinunsingolo anale;

Possibilitàdiunae ientemultiplazionestatisti a deiussid'ingresso;

(14)

Robustezza

(6,7,8,9,10)

Maggiore robustezza nei onfronti di interferenze provenienti da al-tri trasmettitori, in rementando osì la possibilità di riuso delle

frequenze;

Dierentilivelli diprotezionedaappli are uniformementea tuttiidati delTransportStreaminunsingolo anale;

Possibileappli azione didierentilivellidiprotezionea ias unservizio all'internodelTS heviaggiainunparti olare anale. Quandoviene

trasportatopiùdiunTS,sidevonopoters eglieredierentilivellidi

protezionedaappli areseparatamenteper ias unTS.

Qualità delservizio ingradodiassi urare,all'internodell'intero anale, non più di un grave disturbo (audio o video) per ora per ias un

servizioHDTVeSDTV.

Prestazioni nei onfronti delrumore impulsivosostanzialmente migliori diquelledelDVB-T.

Velo itàdi

adattamento

(11,12)

Rivelazione automati a, entro 0.5 se ondi, delle variazioni del tipo di modulazione. Sebbene ilri evitore non siaingrado digarantire le

stesseperforman e.

Nonpiùdi0.3se ondidiritardoaddizionale,peril ambiamentodi anale (zapping)elaselezionedelservizio,rispettoalDVB-T.

Riutilizzo

infrastruttura

DVB-T

(21)

Riutilizzo dei siti e dei trali i ditrasmissione, di antenne e avi delle installazionidomesti heusateperilDVB-T.

Costi

(14,17)

Riduzione,aparitàdipotenza,del ostodeitrasmettitorisiaintermini diinvestimenti hedigestione.

E onomi itànellarealizzazionedella operturadiareelo ali,regionali e nazionali nel ontesto dellenormativesull'allo azione dello spettro

radio. Per esempioottimizzando i ostidelleinfrastrutture e l'uso

dellospettroadottandote ni heSFNe/oMFN.

SFN

(15,16)

Realizzazione diretiSFNsupiùampias alarispettoalDVB-T.Inuna reteSFNlamassimadistanzafratrasmettitoriadia entideveessere

in rementatadialmeno il30%rispettoa quellaoertadal DVB-T

inmodalità8Kedilmedesimolivellodimutuainterferenza.

Sviluppo digap ller e onomi ie onformiallenormative,allo s opo diagevolarela operturaindoorperservizissi,mobilieportatili.

(15)

2.4 Distribuzione delle trame ai trasmettitori

Comesièvisto,ilmoduloSS2GatewayDVB-T2 generailussoTS2ri evendo

iningressoil lassi oTSMPEG-2. Unvantaggionell'usodelletrameT2Sèquello

dipoterledistribuire(tramite IP e/o satellite)a varitrasmettitori, ias unodei

qualièmessoingradodigenerare, sullabasedelle istruzioni ontenutenelTS2,

un ussodi trame dilivello si oDVB-T2 identi o a quellogenerato dagli altri

e ditrasmetterloinmaniera sin ronainuna SFN.

L'uso del T2S onsente l'inserzione di servizi a diusione lo ale in un

us-so distribuito a livello nazionale. L'inserzione avviene sostituendo delle trame

ttizie, predisposte pre edentemente in banda base, on le trame he vei olano

i ontenuti lo ali. Ovviamentequestapossibilità si riferis e es lusivamente alla

ontribuzione inreti MFN, 6

inquanto nel asoSFN 7

nonè possibilemodi are

il segnaledigitale diusodaidiversi siti.

Nellagura2.2 vieneillustrato ilblo ofunzionaledelsottosistemaSS3 he

rappresenta ilModulatore DVB-T2.

Figura2.2: S hema ablo hi sottosistemaSS3: ModulatoreDVB-T2

2.5 Flusso dati in ingresso

Il sistema è progettato per adattarsi a qualunque formato dei ussi di dati in

ingresso, primi fra tutti i tradizionali ussi MPEG TS, singoli o multipli, ma

an he IP e ATM 8

, attraverso ussi generi i GSE singoli o multipli, a pa hetti

6

MultipleFrequen yNetwork

7

SingleFrequen yNetwork

(16)

o ontinui. Questo fa si he l'eventuale futura denizione dialtriformati possa

essere re epita senza modi he al sistema. Inoltre, l'ar hitettura del DVB-T2

non pone nessun vin olo alla possibilità he ias un PLP trasporti un usso di

tipo TSo GSE.

Figura2.3: S hema ablo hitrasmettitore DVB-T2

Pertrasportaredierentiservizi ondierentigradidiprotezioneinununi o

anale si o, il trasmettitore DVB-T2 elabora PLP multitpli in modo tale he

il ri evitore possa de odi are i singoli PLP di interesse ed eventualmente il

ommon PLP,unPLPspe iale he ilri evitorepuòsemprede odi are,Annex

D di[3℄,per trasportare una solavolta ipa hetti omuniai vari TS.

Ilblo odaTS/GSEaPLPingura2.3assi urailri ongiungimento/separazione

deipa hetti e permette lasin ronizzazionetrail ontenuto deiPLPdei servizi

edil ommonPLP.Taleme anismopurmantenendouna ompletatrasparenza

end-to-end delsistema, ne migliorasigni ativamentel'e ienza.

2.6 Framing di Banda Base e protezione

dell'infor-mazione

Lo standard DVB-T2 ha previsto me anismi molto e ienti sia per

l'elabo-razione deidati iningresso,siaperlete ni he di orrezione d'errore(FEC).

In parti olare, sitratta rispettivamente di:

(17)

even-un'operazionedis rambling hedistribuis euniformementeisimbolibinari

nel BBFRAME, evitando lapresenza disequenze riti he per la

su essi-va odi a FEC. Siri orda he una trama T2 ontiene un numero intero

di trame in banda basepiù larelativa segnalazione (tipo di ostellazione,

parametri diFEC e profondità dell'interleaving temporale).



Con atenazionetra odi iLDPC eBCH[10 ℄,te ni a hefornis eprestazioni e ellentinon solosu anali satellitarimaan he inambienteterrestre. La

trama denominata FEC frame, strutturata omeriportatoin gura2.4, è

l'unitàdati fondamentale. Lasualunghezzaè ssaedègeneralmentepari

a64800bit,tuttaviaèprevistaunalunghezzadi16200bitperappli azioni

a basso bitrate on latenza ridotta.

Figura2.4: Trama dibanda basee odi a FEC

Irapportidi odi aFECdel odi eLDPCammessisonounsottoinsiemedi

quelli delDVB-S2: 1/2, 3/5,2/3,3/4,4/5, 5/6,perlaprotezione PLP,1/4 on

frame ridottoperlaprotezione deisimboli P2 9

. Siosserva he ivaloridel tasso

di odi a riportati sono nominali, infatti, in aso di impiego di odi i orti, i

valorieettivi possono essereleggermentepiùbassi.

Perevitarepossibilierroriresidui, dopola odi aLDPC,leparoledi odi e

sono ulteriormente protette da un FEC di tipo BCH, di dimensione ridotta,

appli ato amontedella odi aLDPC.Alnediottimizzare la orrispondenza

fraibitdellaparoladi odi eeibitdelpuntodella ostellazione,èstatoinserito

un interleaving dibittra ilFEC e ilmapper.

2.7 Te ni he di Modulazione

2.7.1 Modulazione OFDM

La te ni a denita nel nuovo standard riprende quella utilizzata nel DVB-T,

ovverolamodulazioneOFDM.Ognisimbolotrasportadatisuunnumeroelevato

diportantidistinteel'intervallodiguardia(ripetizione i li adellaporzioneutile

(18)

disimbolo)eliminailproblemadell'interferenzaintersimboli a,presenteinmodo

parti olarenel analeterrestre.

Perilsoddisfa imentodeirequisitidi arattere ommer iale,iparametri he

denis ono la modulazione OFDM sono stati opportunamente estesi. Tale

ap-pro ioha onsentitounariduzionesigni ativadell'overhead rispettoalDVB-T

e iò,insieme all'in remento die ienzadella nuova te ni aFEC,ha permesso

un aumento della apa ità trasmissiva no a ir a il 45-50% ome si

può evin ereda gura2.5tratta da una seriedidatipresentiin[5 ℄.

Figura 2.5: Guadagno del DVB-T2 rispetto al DVB-T in termini di e ienza

spettralee/o rapporto segnale/rumore

2.7.2 Numero portanti

Ilnumerodelle portantiutilizzatenella modulazione(ovveroledimensionidella

FFTnelmodulatore)vienein rementatograzieall'aggiuntadeivalori16Ke32K.

Maggiore è il numero di portanti (a parità di larghezza dibanda omplessiva)

minoreèlaspaziaturatradiesseemaggioreèladuratadelperiododisimbolo. Il

primo eettorendeilsistemapiùespostoaproblemati heditipointer arrier e,

di onseguenza, menoimmune all'eetto Doppler(quindiuna modalità he mal

(19)

vadell'intervallodiguardia(g. 2.6). Il orrispondenteaumentoè ir adel20%.

Ulteriorivantaggi dioperare on FFTelevatesono:

ˆ maggiore robustezzanei onfrontidel rumore impulsivo;

ˆ inferiori livelli didensitàdipotenza fuoribanda;

ˆ opzionediinterpolareinfrequenzasolotrale ongurazionipilota(a ausa

della vi inanza delle portanti).

Figura2.6: Rappresentazionedelladuratadelsimboloedell'intervallodiguardia

(GI).

L'in rementodelperiododisimbolopuò omportaredaunlatounariduzione

dell'overhead dell'intervallodiguardiaperunadatadistanzare ipro adeisitiin

SFN,dall'altrounaumentodelladistanzadeisitiSFNperunadataper entuale

dell'intervallo diguardiarispetto allalunghezza del simbolo.

2.7.3 Dimensione degli intervalli di guardia

Le possibili frazioni he denis ono gli intervalli di guardia sono state estese,

on parti olare attenzioneverso valori piùbassiper onsentire una riduzionedi

overhead e unamaggiore essibilità. Possono assumere iseguenti valori: 1/128,

1/64, 1/32,1/16, 19/256, 1/8,19/128, 1/4.

2.7.4 Costellazioni

Perquantoriguardale ostellazionidimodulazioniutilizzabili,ilnuovostandard

aggiunge a quanto previstonella spe i a DVB-T (QPSK, 16-QAM, 64-QAM)

la te ni a 256-QAM he permette il trasferimento di 8 bit per simbolo. La

maggioree ienzadella odi aFECbasatasu odi iLDPC onsentediattuare

questotipodimapping senzalane essità dioperareun orrispondenteaumento

signi ativo del SNR 10

. Se iò non fosse, laminore distanza eu lidea trapunti

adia entinella ostellazione256-QAM, he omportaunamaggioresensibilitàal

rumore, dovrebbe essere ompensatada un ongruoaumento delSNR.

(20)

2.7.5 Costellazioni ruotate

Il odi eLDPCpermettedioperare on altitassidi odi a, 11

iòfavoris euna

più alta e ienza spettrale, a patto he il anale non sia aetto da profonde

attenuazioni selettive infrequenza.

In tal aso sarebbe ne essario aumentare la ridondanza del FEC,

ridu en-do però la apa ità trasmissiva. Per ovviare a questo problema, si è s elto di

adottarelate ni adelle ostellazioniruotate(g. 2.7 ). La ostellazionepres elta

èruotatanelpiano omplesso

(I, Q)

inmodotale henon isianopiùpunti on una oordinata uguale, questo onsente il ri onos imento delpuntodella

ostel-lazione grazie a un solo elemento inve e he due. Grazie a un ritardo i li o

dell'ordinata Q prima dell'interleaving di tempo e frequenza, è possibile far

vi-aggiare ledue oordinatesu dierenti elleOFDM.Se unodeidue riferimentiè

ompromesso,l'altro,dasolo,èingradodide odi areunivo amenteilsimbolo

trasmesso.

Figura 2.7: Costellazione 16-QAM ruotata

Ovviamente tale pro edimento onsente di utilizzare odi i di orrezione

d'errore (FEC) on tassi di odi a più elevati e quindi apa ità trasmissive

maggiori.

11

(21)

2.7.6 Larghezza di banda estesa

Sitratta diuna modalitàopzionaleperpermettere un usoottimaledella banda

del analeditrasmissionenel asodiimpiegodiFFTdiordinepiùelevato(16Ke

32K).Inquesti asi,lospettrodelsegnaleaibordi dellabandao upatade ade

molto più rapidamente rispetto ai asi on FFT di ordine più basso, ome si

vede da gura 2.8. Di onseguenza, pur mantenendo la stessa spaziatura tra

le portanti, è possibile aggiungere un erto numero di portanti addizionali ad

entrambe leestremità dello spettro,ottenendo osìun guadagno ine ienzadi

ir a il 2%.

Figura 2.8: Modalità on estensione dibanda

2.8 Organizzazione strutturale

2.8.1 Physi al Layer Pipes

Lo strato si o dello standard DVB-T2 permette una odi a personalizzata

(in termini di Modulazione/FEC/ Interleaving) per ias un servizio o gruppo

di servizi. Ciò avviene attraverso l'uso di un erto numero (max256) di PLP,

ioè ussi di livello si o distinti e trasparenti ai dati d'ingresso, ias uno on

spe i iparametri diFECe modulazione.

Cias unPLPè ostituitodasli e hesiripetono i li amenteinuna

strut-turaditrametempo-frequenza omeriportato ingura2.9 . IparametridiFEC

emodulazionetipi idiunPLPpossonoessere onvenientementedeterminati

(22)

Figura2.9: Strutturatempo-frequenza deiPLP

dipendonodalla tipologiadelterminaleri eventeedall'ambienteoperativodello

stesso(sso,trasportabile,mobile). Allesli etemporalipoi,puòessereappli ata

un'ulterioreoperazionediinterleaving (generandouna strutturadisub-sli epiù

omplessadiquellaillustrataingura2.9)alne direndere latrasmissionepiù

robusta nei onfronti delrumore impulsivo.

La struttura ditrasmissione he prevede una moltepli ità di PLP, onsente

an he una gestione e iente della potenza del ri evitore, in quanto il de oder

ne essita diessereattivo solamente durante latrasmissionedeisimboli he

on-vogliano l'informazione ri hiesta. Inoltre, i dati omuni a tutti i PLP sono

trasportati in un osiddetto  ommon PLP, he è situato all'inizio di

ias- un frame. Tali dati omuni omprendono le tabelle PSI/SI he onvogliano,

ad esempio, le informazioni per l'EPG (Ele troni Program Guide) dell'intero

multiplexstesso.

Da iòsegue heperde odi areunsingoloservizio,unri evitoredeveessere

in grado di leggere ontemporaneamente le informazioni relative ad almeno il

ommon PLPedil PLP hetrasportailserviziopres elto. Lo standardprevede

modalità operative nelle quali il sistema è in grado di trasmettere, nello stesso

tempo, sia su dierenti frequenze he su dierenti anali RF. In parti olare è

previstalatrasmissione di:

1. ununi o PLP su anali RFdierenti;

(23)

per omuni are la modalità operativa utilizzata. A tal ne, le informazioni

PSI/SI denite nel Transport Stream di MPEG-2, ne essitano di essere estese

perin ludere trenuovi elementiinformativi:

T2PLPInformation Table (T2PIT);

T2delivery systemdes riptor (T2dsd);

T2systemidentier.

La T2PIT des rive la orrispondenzatra iservizitrasportatidal sistema

DVB-T2 ai orrispondenti PLP. La prin ipale ragione per la denizione di questa

nuovatabellainve ediundes rittore,èlegataalla ir ostanza hel'informazione

relativaèditipostati oe,di onseguenza,ilrelativoperiodo on uideveessere

ripetutarisulta ridotto.

La denizionedelT2dsd segue lastessalogi adel orrispondenteDVB-T.

2.8.2 Struttura delle trame

La struttura del segnale DVB-T2, riportata in g. 2.10 , è ostituita da

super-tramesuddiviseintrameequestesonoulteriormente ompostedasimboliOFDM.

Lasuper-tramapuòan hein ludereFEF, 12

he orrispondonoadintervalli

tem-porali las iatiinutilizzati dal segnaleDVB-T2, he onsentonodi introdurre in

futuro servizinon attualmente deniti.

Figura2.10: Strutturaditrame e super-trame delDVB-T2

Ilsegnaleèprogettatoinmodotaledafa ilitarelasin ronizzazionedei

ri evi-toriintempoefrequenza. Cias unatramaèsuddivisainpreamboloepayload.

(24)

Ilpreamboloè ostituitodaunsimbolodenominatoP1edaun ertonumerodi

simboli P2,dipendentedalladimensione dellaFFTutilizzata. Segueilpayload

veroeproprio, he onsistedisimboliOFDMle uisottoportantipossonoessere

modulate dasimboli didatio dasimbolipilotapredeniti.

L'usodelpreambolo onsentediottimizzare leoperazionidisin ronizzazione

e diampliare lapossibiles elta deiparametri trasmissivi, senza he iò

inuen-zi il tempo ne essario alla sin ronizzazione. Inoltre iò non atta a la

apa- ità trasmissiva del sistema: per una durata tipi a del frame di 150

÷

200 ms, l'overhead omplessivo dovutoaisimboliP1 e P2è inferiore all'1%.

Il simbolo P1

La segnalazione P1 è ostituitada un simbolo OFDMsu 1K portantie da una

parti olarestrutturadirepli azioneneltempo, omeillustratoingura2.11. La

sezioneArappresental'interosegnale,mentreBeCrappresentanolatraslazione

infrequenza rispettivamentedei primi542 ampioni edegli ultimi 482. Questa

parti olarestruttura è stata denitaperin rementare la apa ità dirivelazione

del simbolo P1 an he in anali riti i, per esempio dove gli e hi risultano in

opposizionedifase.

La funzione prin ipale è quella di indi are la modalità di trasmissione, la

ongurazione SISO/MISOe ladimensione dell'FFT.

Figura2.11: Rappresentazione simbolo P1

I simboli P2

Isimboli P2 trasportano lasegnalazione dilivello 1 della trasmissione, L1, he,

in presenza di PLP multipli, può essere quantitativamente rilevante in quanto

ias unodi essipuò possedere parametri ditrasmissionepropri.

La segnlalazione L1 è organizzata in una parte di pre-segnalazione,

onte-nenteinformazioniditipostati o, ostantipertuttaladuratadelsuper-frameed

(25)

tipo PSI/SI relativi aiservizi trasportatinel payload. I simboli P2 ontengono

an heleportantipilotaepermettonodiiniziarelapro eduradistimadel anale.

2.9 Stadi di Interleaving

Il DVB-T2utilizza quattrostadidiinterleaving: bit, ella, tempo e

frequen-za. Lo s opo dell'interleaving è quello di distribuire uniformemente i dati nel

tempoedinfrequenzainmodo herumoriditipoimpulsivo(disturbidelsegnale

OFDMperunbreveperiodotemporale) efading selettiviinfrequenza(disturbi

su un pi olo intervallo di frequenza) non ompromettano lunghe sequenze di

dati originali ontigui.

L'interleaver dibitmes olaibitdella parola odi ata,tenendo onto he

sianel odi eLDPC henellemodulazioniQAMnontuttiibitsonoprotettiallo

stesso modo. L'interleaver di ella appli a una permutazione pseudo- asuale

alle elleall'internodiunblo oFEC,diversaperognuno. Questadeterminala

rottura dellaregolaritàdellastrutturadell'interleaverditempoedevitapossibili

interazioni on lastruttura del odi eLDPC. Inoltre permette diaumentare la

separazione tra le elle he portanola stessainformazione, nel asodiusodelle

ostellazioni ruotate.

Figura2.12: Interleaving temporale

La prin ipale innovazione introdotta dallo standard è l'interleaving

tem-porale(g. 2.12 ) hehail ompitodisepararele elleappartenentiadunblo o

di odi a FEC su più simboli OFDMe potenzialmente su più trame. Questo

permette di proteggere il segnale da disturbi di tipo impulsivo on entrati nel

tempo.

È basato su un interleaving a blo hi righe- olonne: i blo hi FEC sono

organizzatiinmatri i

N

r

x

N

c

. Nell'esempioogniFECèraggruppatoin5 olonne,

(26)

punto, ognivolta he tutti iblo hiFEC sonos rittiper olonna, vengono letti

perriga. L'interleaver viene ari ato in memoria perla durata di una trama

( ir a200ms) esi riempiepiùomenoa se ondadelbitrateistantaneodelPLP

(numero interodiblo hiFEC): ritardo ostante, indipendentedalbitrate.

Inneper ontrastareilfadingselettivoinfrequenza,an heilnuovostandard,

osì ome il DVB-T, introdu e l'interleaving di frequenza on struttura a

blo o a livello di simbolo OFDM e regola d'interla iamento di tipo

pseudo- asuale. Laregolad'interla iamentoalternatraduepermutazioni, iòpermette

diaumentareladistribuzionedeiPLPsullevarieportanti. Inoltrel'interleaverdi

frequenzames olale elleappartenentiaidiversi PLP,trattate dagliinterleaver

indipendentemente, PLP perPLP.

2.10 Trasmissione in diversità

Una delle riti itàdelsistemaSFNèrappresentata dall'esistenza all'interno del

analediprofondinot hes,dovutiallari ezionediduesegnalidilivelloelevato

provenienti da una stessa rete,mada trasmettitori distinti. Lo standard

DVB-T2 prevede la diusione di due segnali da parte didue trasmettitori adia enti,

he trasportano gli stessi dati però odi ati in maniera dierente. Si tratta

della realizzazione di un sistema MISO on odi a in spazio e frequenza per

mezzo dell'appli azione della odi adiAlamouti[1 ℄.

Questa te ni afornis eprestazioni equivalenti aduna ri ezione indiversità,

infattiinquesto asoilri evitoreoperauna ombinazioneottimaperla odi a

dei due segnali ri evutidistintamente (la osiddetta two bran h Maximal Ratio

Re eive Combining - MRRC).L'uso ditale te ni apreviene fenomeni difading

piatto inri ezione ed analisi preliminari predi ono un in remento del 30%

nel-l'areadi operturadellarete,iltuttograzieaunaminima omplessitàaggiuntiva

riguardante l'in lusione diun ridottonumerodimoltipli atori.

2.11 Riduzione del rapporto pi o del segnale e

poten-za media

Ènoto, heneisistemiOFDM,elevativaloridiba k-o 13

provo anounariduzione

dell'e ienza degli ampli atori dipotenza a radiofrequenza. Nello standard è

previsto, perquestoproblema, l'uso ombinato didue te ni he:

⊲⊳

ACE(A tiveConstellationExtension) heprevedeun'estensioneneldominio delle frequenzedeipuntiesterni delle ostellazioni(g. 2.13);

13

(27)

⊲⊳

TR (Tone Reservation) he prevede la an ellazione dei pi hi direttamente nel dominio temporale mediante un insieme di kernel di tipo impulsivo

ostruiti on unapi olaper entuale (1%)diportanti riservateallos opo.

Le due te ni he sono omplementari,

Figura 2.13: Te ni a ACE nel senso he la prima ore prestazioni

migliori on modulazioni di ordine

bas-so, mentre la se onda opera più

e a e-mente on ostellazioni di ordine più

ele-vato. Fortunatamente queste te ni he si

possonoappli are ontemporaneamente, osì

fa endosipuòottenereunariduzionedi

ir ail 20%delfabbisognodi

poten-za di pi o del sistema.

2.12 Trame per estensioni future

NellostandardDVB-T2èstataprevistaunasintassi herendaapertalaspe i a

a sviluppi futuri, ad esempio per la realizzazione disistemi MIMO, oppure per

una sezionedellostandard dedi ata allari ezione mobile. Talisonolegià itate

trameperestensionifuture(FEF,FutureExtensionFrame)il uiuni oattributo

è la presenza del simbolo P1 e l'indi azione temporale della trama stessa (g.

2.14 ). Con iòiri evitoridiprimagenerazionesonoingradodiignorareletrame

FEF.

Figura2.14: Coesistenza ditrame si he T2e FEF

2.13 Simulazione delle prestazioni e onfronti on il

DVB-T

Il DVB-T2 è aratterizzato da una moltepli ità di modidi funzionamento, he

onsentono di variare il bitrate su anali da 8 MHz approssimativamente da 7

Mbit/s a 50 Mbit/s e orrispondentemente il SNR da1 dB a 22 dB, a se onda

del livello dirumore edelle aratteristi he di anale.

(28)

teori-Figura2.15: PrestazioniDVB-T2 e DVB-T a onfronto

sottintendonoun anale AWGN,unademodulazioneidealeenontengono onto

dell'intervallo diguardia,delleportantipilota,nédeisimbolidisegnalazione. Si

dedu e ome il guadagno in e ienza spettrale oerta dal nuovo standard sia

ir a pari al25%e ilguadagnointermini dirapporto segnalerumore C/N vari

da 3a 4dB.

A titolo esempli ativo, viene presentata una tabella he illustra una

on-gurazionedi reteMFNtipi a adottata inItalia e ilrelativo onfronto on una

equivalente inDVB-T2 (tab. 2.2 ).

DVB-T DVB-T2

Canale RF 8 MHz 8 MHz

Modulazione 64 QAM 256 QAM

Intervallo di guardia 1/32 1/28

FEC 2/3 CC +RS 3/5 LDPC +BCH (0,3%)

%dioverheadperS attered

Pilots

8% 1%

%di overheadper

Continu-al Pilots

3% 0,53%

%di overhead per P1/P2 0% 0,7%

O upazione Banda normale estesa

SNR inri ezione 17dB 17 dB

Capa ità netta 24,1Mbit/s 36,1 Mbit/s

n°Programmi SDTV

= 5M P EG

− 2

= 16M P EG

− 4AV C

n°Programmi SDTV

= 4M P EG

− 4AV C

(29)

Con lusioni

Si elen ano una serie di onsiderazioni di arattere generale he emergono

dal-l'analisi delle spe i he DVB-T2 illustrate in pre edenza. Tali aspetti

sembra-no ostituire ipunti hiave he determineranno nel prossimo futuro il possibile

su esso dello standard.

Sitrattadiunottimostandard heri hiedeperòunosviluppo ompletamente nuovo di tutta l'elettroni a perla odi a di sorgente e di anale, quindi

sarà ne essarialasostituzione degli attualiIRD 14

domesti i.

Isitiditrasmissioneegliimpiantid'antennadomesti inondovrebberori hiedere modi he.

Si presenta ome uno standard stabile, on improbabili evoluzioni a tempi brevi,inquantol'e ienzaspettraleèprossimaallimiteteori o(Shannon).

Lostandardèmoltoessibile,siainterminidivarietàdeidatiiningresso,sia perlapossibilitàdirenderepiùrobustalatrasmissionediservizi/programmi

di parti olare interesse o destinati ad un'utenza in ondizioni riti he di

ri ezione.

L'impiego dello standard insieme a odi he video di ultima generazione (MPEG-4 AVC), onsente di ottenere un guadagno di apa ità

trasmis-sivautilizzabileperintrodurreserviziHDTVquasia ostonullointermini

dio upazionedibanda.

(30)

La modulazione OFDM

3.1 Introduzione

La modulazioneOFDM (OrthogonalFrequen y Division Multiplexing)è una

te ni a di trasmissione, aratterizzata dalla suddivisione del segnale di

infor-mazione ad alta velo ità trasmissiva in molti ussi paralleli trasmessi a bassa

velo ità. Tutto questo è reso possibile grazie all'uso di più portanti, da qui

il nome di modulazione multiportante, ortogonali fra loro e quindi non

mutua-mente interferenti, he trasportano l'informazione impiegando le note te ni he

dimodulazionedigitale.

Questo metodo è stato adottato indiversi sistemi di omuni azione ad alto

tasso di trasmissione dati, ome per esempio il Digital Video Broad asting o

il WiMAX, per la sua e ienza e essibilità nella gestione dell'interferenza di

intersimbolo (ISI) in anali adalta selettivitàinfrequenza.

L'ambiente terrestre è aratterizzato dalla osiddetta propagazione

multi- ammino,dovutaalle riessionidelsegnaledapartedegli osta olipresentitrail

trasmettitoreeilri evitore: siavrannoquindipiùrepli hedelsegnaletrasmesso,

attenuate, sfasatee ritardateinmodo diversoase onda deltragitto per orso. I

ritardi possono essere molto maggiori del periodo di simbolo, da qui una forte

presenza di ISI e quindi, nelle trasmissioni digitali, un a res imento del BER

(Bit Error Rate) noa valoriinsostenibiliperuna orretta omuni azione.

Il risultato è un pesante degradamento del segnale trasmesso, ome si può

vedere da gura 3.1, in ui è rappresentata la funzione di trasferimento di un

tipi o anale dipropagazioneinambienteurbano,nellabandaUHF,inpresenza

(31)

Figura3.1: Canalemultipath e modulazione multiportante

3.2 Modulazione Multiportante

La modulazione multiportante onsiste nel distribuire il usso dati totale tra

moltissime portanti,equispaziate infrequenzaall'internodella banda del anale

di diusione. Ciò impli a he ogni portante o upa una pi ola porzione dello

spettro, dove la risposta in frequenza è tanto più lo almente piatta e non

dis-tor ente, quanto piùè elevatoilnumero diportantiin ui èdiviso il segnaleda

trasmettere (gura3.3). Inmodoequivalente,neldominiodeltempo,sirendeil

periododi simbolomolto maggiore rispettoaldelay spread del anale,

ridu en-do in modo signi ativo l'eetto dell'ISI. Questo problema può essere risolto

in maniera denitiva grazie all'utilizzo di un presso i li o ome intervallo di

guardia traun simbolo el'altro, omesarà des ritto megliopiùavanti.

Figura3.2: Canaleselettivoinfrequenza

Un'immediata illustrazionedelsistematrasmittenteeri evente(gura 3.4e

(32)

Figura3.3: Sistemaa singolaportantee multiportantea onfronto

on tasso

R/L

. La te ni a multiportante ha un'interessanteinterpretazione sia nel tempo he in frequenza. Nel tempo, ladurata del simbolo inogni portante

aumenta no a

T = LT

s

, dove

T

s

= 1/R

,in questo modo si può avere

T ≫ τ

, dove

τ

è la durata della risposta impulsiva del anale, requisito fondamentale per un sistema privo di ISI. In frequenza, le portanti hanno una banda

B

(la banda globale a disposizione) he on alti valori di

L

può essere resa pi ola a pia ere

B/L ≪ B

ch

, osìdarenderelarispostainfrequenzaprati amentepiatta perogni sotto anale.

Figura3.4: Elementare trasmettitoremultiportante

La realizzazione prati adel sistemaappena des ritto presenta al uni

in on-venienti. Il primo problema riguarda labanda, inquanto non si può avere una

nestra perfettamente rettangolare ome impulso di modulazione e

ontempo-raneamente un segnale limitato in frequenza, poi servirebbero dei ostosissimi

ltri passa-bassoad altissimeprestazioni pergarantire l'ortogonalità delle

(33)

Figura3.5: Elementareri evitore multiportante

3.3 Implementazione della modulazione OFDM

Perrenderequestate ni arealizzabilenellaprati a,bisognasfruttarel'algoritmo

FFT 1

per il al olo della trasformata di Fourier dis reta, ovvero la DFT e la

IDF, latrasformatainversa. ConlaFFTe lasuainversa(IFFT) sièingradodi

generare una moltitudine disottoportanti ortogonali usando un singolosegnale

radio.

3.3.1 Blo hi di trasmissione on intervalli di guardia

Iniziamo raggruppando

L

simboli in un blo o hiamato simbolo OFDM. Tale simbolo ha una durata di

T

se ondi, dove

T = LT

s

. Per rendere ogni simbolo OFDMindipendentedaglialtridopoesserepassatoattraversoun analewireless,

è ne essariointrodurre un intervallo diguardia traidiversi simboli:

Inquestomodo,dopoaverri evuto unaserie disimboliOFDM, tanto piùè

grandel'intervallodiguardia

T

g

rispettoalladuratadel anale

τ

,tanto piùogni simbolosarà noninterferente ongli altri:

(34)

3.3.2 Convoluzione ir olare e DFT

Una volta risolto ilproblema dell'interferenza intersimbolo, è ne essariotentare

dirimuoverel'interferenza intrasimbolo, ioè l'arrivo alri evitore di più opie

dello stesso simbolo, ritardate, sfasate e quindi in grado di ompromettere la

orrettarivelazionedelsimbolostesso. Quandounostream didativieneinviato

attraverso un anale lineare tempo-invariante a rispostaimpulsiva nita (FIR),

l'us ita non è altro he la onvoluzione lineare tra l'ingresso e la risposta del

anale:

y[n] = x[n] ∗ [n].

(3.1)

Immaginiamodi al olarel'us itausandola onvoluzione ir olare, onsiderando

quindi l'ingresso una versione periodi a del segnale originale di periodo

L

. In questo aso otteniamo:

y[n] = x[n] ⊛ [n] ,

L−1

X

k=0

h[n]x[n − k]

L

.

(3.2) Adesso al oliamo latrasformatadiFourier dis reta(DFT) dell'us ita

y[n]

:

DF T {y[n]} = DF T {h[n] ⊛ x[n]},

(3.3) henel dominiodella frequenzadiventa:

Y [m] = H[m]X[m].

(3.4)

Laformula3.4des riveun anale ompletamenteimmunedaISIneldominio

dellafrequenza,doveognisimbolo

X[m]

èsempli ementemoltipli atoperun va-lore omplesso

H[m]

. Così, notalarispostainfrequenzadel analealri evitore, diventa banale dareuna stimadelsimbolotrasmesso:

ˆ

X[m] =

Y [m]

H[m]

(3.5)

(35)

problema più serio a livello di interferenze in un anale a larga banda sembra

essere risolto.

3.3.3 Il presso i li o

La hiave perrealizzarelamodulazioneOFDMinmodoe ienteè l'uso

dell'al-goritmoFFT, he permettedi al olarelaDFTdivettoriaventiungrandissimo

numero di ampioni, in tempi ragionevoli. Per far iò, bisogna  amuare il

vettore d'ingresso da segnale periodi o, in modo da sfruttare le proprietà

del-la onvoluzione ir olare in frequenza e della DFT, he rappresenta proprio la

trasformata diFourier disegnalidis reti periodi i.

Figura3.6: Presso i li o segnaleOFDM

Seilritardomassimointrodottodal analeha unaduratadi

ν + 1

ampioni, aggiungendointesta alsegnale, omeintervallodiguardia,gliultimi

ν

ampioni delsimboloOFDM,sirendeognisimboloOFDMindipendenteda iò hearriva

primaedopo,inmodotale heunsolosimbolopervoltapossaessere onsiderato

inri ezione. L'us itadel analeèperdenizioney

cp

=

h

x

cp

,dovehèunvettore di

ν + 1

elementi e rappresenta la risposta impulsiva del anale, mentre y

cp

è ostituitoda

(L + ν) + (ν + 1) − 1 = L + 2ν

ampioni. Iprimi

ν

ampionidiy

cp

ontengonointerferenzedaipre edentisimboliOFDMequindisonos artati. Gli

ultimi

ν

ampioni si disperdono nella sottosequenza del simbolo OFDM per iò an he questivengonos artati. Alla nerimangono esattamente

L

ampioni per il desiderato segnale y, he è iò he è ri hiesto per re uperare gli

L

ampioni nas osti all'internodel segnalex.

Il presso i li o,sebbene sia una soluzione sempli e ed elegante, omporta

omunque delle penalizzazioni intermini di banda e dipotenza. Essendo stati

inviati

ν

simboli ridondanti, la banda ri hiesta aumenta da

B

a

(L + ν/L)B

. Similmente,talisimbolidevonoesserepresi in onsiderazionenel onteggio della

totale potenza ditrasmissione,la quale res edi

10 log

10

(L + ν/L)

dB. Quindi, l'uso del presso i li o omporta una perdita di data rate e di potenza della

stessa entità:

Rate Loss=Power Loss=

L

(36)

Come per la maggior parte dei problemi nella progettazione di sistemi,

al- uni importanti obiettivi, ome l'e ienza, devono sottostare a una sorta di

ompromesso oni ostie altrirequisiti diprogetto da soddisfare.

3.4 Sin ronizzazione in tempo e frequenza

Per demodulare un segnale OFDM, il ri evitore deve eettuare due

importan-ti ompiti di sin ronizzazione. Primo, deve determinare l'oset temporale del

simbolo e gli ottimali istanti di temporizzazione. Questo si riferis e alla

osid-dettasin ronizzazionetemporale. Se ondo,ilri evitoredeveallinearela

frequen-za della sua portante, in modo tale he sia il più vi ino possibile a quella del

trasmettitore. Ciò siriferis ealla osiddetta sin ronizzazionein frequenza.

Rispettoaisistemi asingola portante,irequisiti sullasin ronizzazione

tem-poralesonorilassati, inquanto lastrutturadeisimboliOFDMsiaggiusta in

modonaturalerispettoaunragionevolegradodierroredisin ronizzazione.

D'al-traparte,irequisitisullasin ronizzazioneinfrequenzasonomoltopiùstringenti,

per hé l'ortogonalitàdei simboli dipende dalla apa ità diessere orrettamente

distinti l'unodall'altro neldomino della frequenza.

3.4.1 Sin ronizzazione temporale

L'eetto di una non perfetta sin ronizzazione temporale non ha grandi

riper- ussioni sulfunzionamento dell'intero sistema, ntanto hé l'osettemporale,

τ

, sta all'interno dell'intervallo

[0, T

g

− T

m

]

, dove

T

g

è la durata dell'intervallo di guardia e

T

m

è il massimo ritardo temporale del anale. Per

τ < 0

si ha un ampionamento prematuro rispetto all'istante ideale, mentre per

τ > 0

si ha un ampionamento ritardato. Fin hé

0 ≤ τ ≤ T

g

− T

m

, l'oset temporale può essere in luso dallo stimatore del anale nel guadagno omplesso al olato per

ogni sotto anale, mentre l'appropriato swit hing di fase può essere eettuato

dall'equalizzatore difase(FEQ), senza apportare al uneettosulleprestazioni.

L'intervallo

[T

g

− T

m

]

si riferis ealmarginenaledeltempo diguardia relativo aogni simbolo OFDMri evuto, ome mostratoingura3.7 .

Nel aso in ui

τ

non rimanga entro tale nestra temporale, l'interferenza intersimboli a saràpresente nonostante il ambiamento di fasesia stato

oppor-tunamentepresoin onsiderazione. Per

τ > T

g

−T

m

,ilri evitoreperdeunaparte dell'energiadesiderata(inquantosolounaversioneritardatadeiprimi ampioni

x

0

, x

1

, . . .

è ri evuta) e in orpora energia indesiderata dal simbolo su essivo. Similmente, per

τ < 0

, parte dell'energia è persa mentre si ha interferenza da partedelsimbolopre edente,an orain lusonellanestratemporalediri ezione.

Perentrambigli s enari,laparte delrapportosegnale/rumore (SNR)persovale

(37)

Figura 3.7: Margine disin ronizzazionetemporale

Dall'espressione 3.7[9℄ sipossonori avareleseguentiosservazioni:



SNRde res e quadrati amente on l'osettemporale

τ

;



maggioreè

L

,maggioreèl'immunitàversol'osettemporale, ioèpiùportanti i sonoemeglio è;



essendoingenerale

τ ≪ LT

s

,glierroridisin ronizzazionetemporalenonsono osì riti i, ntanto hé il ambiamento difaseè orrettamente rivelato.

Riassumendo, per minimizzare le perdite di SNR dovute a una

sin roniz-zazione temporale imperfetta, l'errore di temporizzazione deve essere pi olo

se onfrontato all'intervallo di guardia e, a questo proposito, tenere un pi olo

margine nelpresso i li o potrebbe essered'aiuto.

3.4.2 Sin ronizzazione in frequenza

La te ni a OFDM raggiunge il più alto grado di e ienza spettrale rispetto a

qualsiasi altro sistemaa banda larga. Il prezzo da pagare per questoprimato è

he il segnalemultiportante, mostrato in gura3.8, è molto sensibileagli oset

difrequenza, spesso ausadisovrapposizionetra lediverse sottoportanti.

La forma delle sottoportanti di gura 3.8 rappresenta dei sin , ovvero la

trasformata diFourier della notanestra rettangolare (re t), deniti ome:

sin

(x) =

sin(πx)

πx

(3.8)

Lafunzionevale

1

per

x = 0

eattraversal'assedelleas isseper

x = ±1, ±2 . . .

Si omequesteformed'ondaesistentiinognisimboloOFDMsonotron ateogni

(38)

Figura3.8: OFDM:sin ronizzazione infrequenza

Sel'osetdifrequenza,

δ

,fossezeroo omunquetras urabile, non 'èal una interferenzatralesottoportanti, inquanto ilri evitoresempli emente ampiona

y nel punto di pi o del sin , rendendo il sistema ompletamente immune

dal-l'inter arrier interferen e (ICI).Naturalmente, nellaprati a, l'osetnonè

sem-pre nullo. La ausa prin ipaleè il mismat h tragli os illatorialtrasmettitoree

alri evitore, oltre he l'eettoDoppler peri sistemimobili. Si ome os illatori

al ristallo moltopre isi sono ostosissimi, nonsempre è onveniente utilizzarli,

alloraène essarioprevedere una ertatolleranza nelprogettodisistemiOFDM

rispettoallo shifting difrequenzatraleportanti.

LostandardDVB-T2, osì omeilpre edente, prevede ladispersionein

tem-poefrequenzadiportantipilotas attered (SP)e ontinue(CP), ioèdi elledati

OFDM di pressata fasee ampiezza, trasmesse ad intervalli regolari, per

on-sentire alri evitore distimare levariazionidel analeed eettuareleopportune

ompensazioni intempoefrequenza. Le SPhanno il ompitodipermettereuna

stima adabiledel anale ditrasmissione e,diversamente dalDVB-T, il nuovo

proto ollo denis e 8 diverse ongurazioni di queste portanti pilota, on

dis-tanza tra diesse ir a uguale all'inverso della durata dell'intervallo di guardia.

Le CP inve e sono utilizzate per il re upero ne difrequenza nel ri evitore e

perlarimozione dell'erroredifase omune (CPE)sulsimboloOFDM.Comegià

peril DVB-T, laper entuale diCPdipende dalla dimensione della FFT:

(39)

◮ ∼ 0.7%

per

8k, 16k, 32k.

SialeSP he leCPsonotrasmesse apotenzamaggiorata (no a7 dB ome

massimo in remento di potenza) in funzione della densità, per ottimizzare il

rapporto C/Ndella stima del anale.

Lo standard DVB-T2 prevede opzioni nelle quali è trasmesso un numero

ridottodisimbolipilotanelpayloadelastimadi analesibasasullastimainiziale

fornita dal simbolo P2, seguitada stime basate sui dati ri evuti, demodulati e

orretti, he ri odi atie modulati agis ono ome portantipilota note. Questo

metodo, denominato CD3, onsente di eettuare la stima di anale, anzi hé

mediante le portanti pilota inserite nel simbolo OFDM, sfruttando il segnale

OFDMri evuto alsimbolopre edente. Ilprin ipio difunzionamento sibasa su

diunanello retroazionatodielaborazione deisimboliri evuti. Datalaperiodi a

inserzione diun simbolonotonella tramaOFDM,ilri evitore CD3eettuauna

stima della funzione di trasferimento del anale, ome rapporto, portante per

portante, tra il segnale ri evuto dopo trasformata FFT ed il valore noto del

segnale trasmesso.

Questometodo onsenteunatrasmissionemolto e iente,adatta

soprattut-to in ongurazioni SFN, dove gli e hi sono generalmente lunghi ed un prolo

ad alta densità in frequenza sarebbe ne essario, in alternativa, per una stima

orretta della funzioneditrasferimento del anale.

3.5 Il rapporto potenza di pi o/potenza media

La modulazioneOFDMhaunpiùaltorapportofrapotenzadipi odelsegnale

e potenza media, in sigla PAR, rispetto ai sistemi a singola portante.

All'au-mentare del numero di portanti, infatti, il segnale totale, essendo la somma di

numerosi segnalimoltolimitatineltempo,tendeadassumere una distribuzione

gaussiana, quindi onunfattoredi restaelevato. Questometteaduraprovala

linearità degli ampli atori utilizzati in trasmissione, fa endone lievitare i osti

perovviare alla perdita inevitabile die ienzadegli stessi.

Quando si opera nella regione non lineare, ovvero si manda in saturazione

l'ampli atore dipotenza dei trasmettitori, si hanno delle pesanti riper ussioni

sulle prestazionidelsistema,intermini diin linazionedelle ostellazioni e

s at-tering. Ingura3.9èriportatoil omportamentodiunampli atoredipotenza,

infunzione delsegnaled'ingresso espressointensione elettri a.

Perevitare fenomenididistorsioneinus ita,è ne essario heil segnale

d'in-gresso stia all'interno della regione di ba k-o (IBO) dell'ampli atore. Se il

segnale ha un'alta potenza di pi o, per non avere problemi in us ita, bisogna

utilizzare ampli atori on valori diba k-o elevati equesto neridu e dimolto

l'e ienza energeti a. In aggiunta, il range di opertura del segnale viene

(40)

Figura3.9: Ampli atore dipotenza: risposta inampiezza

Fondamentalmente esistono due appro i per risolvere la questione di

el-evato PAR. Il primo onsiste nel ridurre il pi o del segnale direttamente al

trasmettitore attraverso la an ellazione del pi o del segnale, o attraverso

op-portune operazioni sul mapping. Il se ondo appro io si fo alizza, inve e, sulla

ri ostruzione del segnale alri evitore, nonostantela presenza di distorsione nel

segnale trasmesso. Ci limitiamo a illustrare le due te ni he del primo metodo,

inquantoutilizzateproprio dallostandardDVB-T2egiàa ennate nel apitolo

2.

3.5.1 Can ellazione del pi o

La prima te ni a he permette una riduzione delpi o del segnale alri evitore

è la Tone Reservation (TR), he onsiste nell'utilizzare apposite portanti non

impiegate neltraspotod'informazioni,per reare delle formed'ondaingradodi

an ellareipi hidisegnalerilevati. Ilsegnaleridottopuòessereespresso ome:

˜

x[n] = x[n] + c[n] = Q

L

(X + C),

(3.9)

dove

x[n]

˜

è il segnale tron ato in ampiezza se ondo riteri di soglia stabiliti a priori,

x[n]

è il segnale originale dopo la IDFT e

c[n]

rappresenta la parte tagliata del segnale originale, he sommata a quest'ultimo, da proprio

x[n]

˜

(gura3.10 ).

Q

L

è lamatri e IDFTdidimensione

L × L

,

X

= {X

k

, k ∈ R

c

}

èun vettore

(41)

Figura3.10: Can ellazione del pi o

nali. PerridurreilPAR usandoletone-reserved esistono duesempli i algoritmi

proposti in[13℄ e [8℄,rispettivamente.

L'altra te ni a di an ellazione del pi o è la osiddetta estensione attiva

della ostellazione (ACE).Essenzialmente, ipuntipostiagliangolidiuna

ostel-lazione M-QAM possono essere spostati verso lo azioni ad ampiezza maggiore

senza perdita di SNR. Questa aratteristi a è molto vantaggiosa, an he se il

guadagnonellariduzione delPARèinversamente proporzionalealladimensione

della ostellazione. La te ni a risulta, di onseguenza, essere moltoe a e per

ostellazioni aventi unalfabeto onpo hisimboli.

3.5.2 Signal Mapping

Questete ni hehannoin omunel'aggiunta dial uneinformazioniridondantial

segnaledatrasmettere,inunamanierataledaridurreilPAR.Inquestogruppo

troviamote ni he di odi a, diselezione del mapping (SLM)e ditrasmissione

parziale disequenze (PTS).

L'idea prin ipale he staallabasedeivaris hemi di odi aèdiselezionare

unaparoladi odi aabassoPAR,basatasuidesideratisimbolidatrasmettere.

La maggiorpartediquestete ni he ri hiedono un'approfondita ri er aequindi

sono adatte solo per sistemi on un pi olo numero di sottoportanti. Inoltre,

diventa di ile mantenere un ragionevole tasso di odi a nell'OFDM quando

il numero disottoportanti diventa grande.

Nei sele ted mapping (SLM) un simbolo OFDM è usato per generare

rap-presentazioni multiple del segnale ontenente le stesse informazioni. Lo s opo

prin ipale èdi individuarequella a minor PAR. Il guadagno nella riduzione del

PARèproporzionalealnumerodirappresentazioni,ma osìan hela omplessità

diri er a.

L'ultimo aso è il partial transimt sequen e (PTS); il simbolo nel dominio

(42)

puòessere orrettaalri evitore. Ilguadagno intermini diPAR èproporzionale

alnumero disottoblo hie almetodo diripartizione. Di ontro, la omplessità

ha unadipendenza esponenziale ol numero disottoblo hi.

La SLM e la PTS sono piuttosto essibili ed e a i, ma i loro prin ipali

in onvenienti sono he ilri evitore deve essere ambiato e he intrasmissioneè

ri hiesto unoverhead perinviare lane essariainformazioneperlade odi a.

3.6 Vantaggi omplessità di al olo sistema OFDM

Unodeiprin ipalivantaggirispettoaisistemiasingolaportante on

equalizzazio-ne,è heilsistemaOFDMri hiedeuna omplessitàdi al olominoreper

omuni- azioniadaltotassoditrasmissione. Inquestasezione io uperemodivalutare

la omplessità omputazionale di un equalizzatore e di una implementazione

standard IFFT/FFTdiun sistemaOFDM.

Figura 3.11: OFDMed equalizzatore DFE a onfronto

Un'operazione di equalizzazione onsiste in una serie di moltipli azioni on

diverse versioni ritardate del segnale. Il numero di blo hi ritardatori in un

equalizzatore dipende dal tasso di simbolo del sistema e dal ritardo

introdot-to dal anale. Il numero di blo hi è proporzionale al prodotto larghezza di

banda-ritardo anale

T

m

/T

s

≈ BT

m

. Se hiamiamo

ν

questa quantità, il sis-tema equalizzatore deve eseguire

ν

moltipli azioni e addizioni omplesse

2

per

ognisimbolori evuto. Quindila omplessitàdiunequalizzatoreèdell'ordinedi:

(43)

O(ν  B) = O(B

2

T

m

).

(3.10)

In un sistema OFDM le prin ipali operazioni sono la IFFT e la FFT. È

noto he l'algoritmo per il al olo di queste operazioni ha una omplessità di

O(L log

2

L)

,dove

L

è ladiemnsione delblo oFFT, ioèil numerodi sottopor-tanti. Inquesto apitoloabbiamo visto heperun overhead onpresso i li o,

il numero di sottoportanti deve res ere linearmente on il prodotto

larghez-za di banda-ritardo del anale

ν = BT

m

. Allora la omplessità di al olo per ogni simbolo OFDM è dell'ordine di

O(BT

m

log

2

BT

m

)

. Ci sono

B/L

simboli OFDM trasmessi ogni se ondo. Si ome

L ∝ BT

m

, vuol dire he il numero di simboli OFDMalse ondoha un ordinedigrandezza pari a

O(1/T

m

)

,quindila omplessità di al olo intermini diCMACvale:

O(BT

m

log

2

BT

m

)O(1/T

m

) = O(B log

2

BT

m

)

(3.11)

Chiaramente la omplessità omputazionale di un equalizzatore res e on il

quadrato del bitrate, mentre nell'OFDM 'è una dipendenza leggermente più

velo e diquella lineare. Questadierenzasievidenzia inmodo drammati oper

(44)

Strumenti utilizzati per

l'implementazione

4.1 Introduzione

Inquesto apitolo,verrannointrodottiglistrumentisoftwareehardware

utilizza-tiperlarealizzazione delpresente lavoro ditesi. Primariamentesiillustreranno

glistrumentisoftware oniqualièstatopossibilesimularel'interoprogetto

par-tendo da un alto livello di astrazione e, grazie a un parti olare tool di Matlab,

di tradurlo inun linguaggio standard perla des rizione dell'hardware.

Su es-sivamente, sidaràuna breve spiegazione delfunzionamento dei ir uitia logi a

programmabile (FPGA) mettendonein lu elerelative appli azioni e

potenzial-ità. Inne,verrannoillustrate leprin ipali aratteristi he della s heda Virtex-II

della Xilinx on laquale sonostate fattelesimulazioni a livello hardware.

4.2 System Generator

System Generator è uno strumento software per la modellizzazione e

proget-tazionediFPGAattraversol'usodiMatlab/Simulink. Questosistemaèingrado

dimappareautomati amenteunmodello adaltolivello diastrazionediunDSP

inun una fedele implementazione hardware. Tutto iò senza ompromettere in

modo sostanziale né la qualità della visione astratta, né le prestazioni di una

implementazione hardware.

Simulinkfornis eunpotenteambientegra operlamodellizzazionedi

siste-miDSP,di onseguenzaèutilizzatoinmododiusoperlosviluppodialgoritmie

perlaveri a. SystemGeneratormantieneunlivellodiastrazionemoltoalto,in

linea onlalosoaSimulink,manellostessotempotradu e automati amentei

progetti inimplementazionihardware fedeli,sintetizzabili ed e ienti. Per fare

(45)

funzioni DSP.Questiblo hisonostatiopportunamenteprogettatiinmodotale

daoperareadaltavelo itàe ontemporaneamentesoddisfarerequisitidi

e ien-za nell'o upazionedi area. L'uso deiblo hiIP è automati o e trasparente da

parte diSystem Generator, a meno he l'utente non voglia espli itamente

per-sonalizzarele aratteristi hedelblo oinquestioneattraversoparametrizzazioni

parti olari.

4.2.1 Xilinx Blo kset

Un blo oXilinx fa parte

di una libreria a essibile dal

librarybrowserdiSimulink. Come

qualsiasiblo oSimulink,può

essereistanziatoall'internodi

un modello Simulink per

for-maresistemi,sottosistemie

qual-siasitipodigerar hia. Esistono

dueblo hiinparti olare,

Gate-way IN e GatewayOUT, he

servono da interfa ia tra il

mondo SimulinkBlo kset he

utilizza tipi di datoa doppia

pre isione oating point e il

mondoXilinxBlo kset he

uti-lizza tipi di dato xed point.

Tutto iò he sta all'interno

di questi due blo hi, ioè il

mondoXilinx,puòessere

tradot-toinmodoautomati odal

Sys-temGeneratorin odi eVHDL

perlaprogrammazionesuFPGA.Quindituttiesoliiblo himar hiati Xilinx

possonoesseregeneratialivelloRTF(RegisterTransferLevel)in odi eVHDL.

4.2.2 Flusso di progettazione

Simulinkore un ambiente gra operla reazione emodellizzazione disistemi

dinami i. System Generator mappa i parametri deniti in Simulink in entity,

ar hitetture, porte, segnali e attributi in modo automati o, senza bisogno di

programmaredirettamenteinlinguaggioVHDLoVerilog. Sipassadirettamente

daunarappresentazioneadaltolivellodiastrazione,sempli eeintuitiva,aduna

a basso livello dove le variabili e i parametri da tenere in onsiderazione sono

moltepli i. In questo passaggio, System Generator in lude la ompilazione, la

(46)

Figura4.1: Flussodiprogettazione System Generator

trova tra gli elementi base della libreria Xilinx Blo kset. Tra le opzioni

para-metri he di questo blo o, 'è la possibilità per l'utente di s egliere il

disposi-tivo FPGA da programmare, il periodo di lo k del sistema e altre opzioni di

implementazione.

SystemGeneratortradu eilmodello Simulinkinunarealizzazionehardware

mappando ias un elemento Xilinx in un modello della libreria IP ad alta

e- ienza,dedu endoisegnalidi ontrolloela ir uiteriadaiparametridelsistema,

inmodo da onvertire la gerar hia Simulink inuna netlist VHDL. In aggiunta,

(47)

blo -simulazione HDL, lasintesi, il te hnology mapping, ilpla ement, il routinge la

generazione del bitstream. Vengonoinoltre reati deile HDLperiltest ben h,

in lusi ivettoridi testingelaborati durantelasimulazione Simulink.

4.3 FPGA: utilizzo e potenzialità

4.3.1 Introduzione

Un FPGA (Field Programmable Gate Array) è un ir uito integrato

general-purpose heèprogrammato daunprogettistapiuttosto hedalfabbri antedel

dispositivo. DiversamentedaunASIC(Appli ation-Spe i IntegratedCir uit),

he può eseguirelestesse funzioni inunsistemaelettroni o, l'FPGApuò essere

riprogrammato, an he dopo esserestato inserito nelsistema.

Figura 4.2: FPGA: ar hitettura e onnessioni

Un FPGA è ostituito essenzialmenteda un array diblo hi logi i

ongu-rabili, he implementano le più diverse funzioni aritmeti he e logi he. Questi

in ludono blo hi DSP dedi ati, moltipli atori, memorie, lookup table (LUT),

registri, buer tristate, multiplexer elagestione del lo k digitale. Inaggiunta,

questidispositivi ontengonososti atime anismidiI/Operlagestionediuna

erta verietàdisegnali intermini dilarghezzadibanda e tensione(gura4.2 ).

Gli FPGA garantis ono ottimi risultati nel data pro essing. Diversamente

dai mi ropro essori o dai pro essori DSP, dove le prestazioni sono legate alla

(48)

4.3.2 Programmazione

GliFPGA fanno partedi quellafamiglia di omponenti semi- ustom he

sfrut-tano l'appro io a matri e (array-based), dove ioè esiste una matri e di elle

prefabbri ateinter onnessefraloro. Grazieall'esistenzadiinterruttorie

onnes-sioniprogrammabili, è possibilerealizzarequalsiasi tipodifunzione, sfruttando

imoduli dilogi a ombinatoria esequenziale presentiall'interno.

L'utentequindi,grazieallaprogrammazionesul ampo,disponediun'innità

di soluzioni in grado di soddisfare ogni esigenza. Sostanzialmente esistono tre

tipologiediprogrammazione:

ˆ RAMstati he;

ˆ EPROM eEEPROM;

ˆ a fusibili.

Ilprimo metodo(gura4.3 ) prevede ildownloading diunprogramma di

ong-urazione hiamato bitstream. La programmazione onsiste nel memorizzare un

valore logi o (0 o 1) in una ella di RAM stati a, quindi il pro edimento può

essererieseguito piùvolte,ovvero ildispositivo è riprogrammabile.

Figura4.3: Programmazione diRAM stati a

Per quanto riguarda il se ondo metodo (gura 4.4 ), an he questo

ripro-grammabile, laprogrammazione onsiste nel depositare ari a sul oating gate

(49)

Figura4.4: Programmazione diEPROM/EEPROM

Ilterzo metodoprevede duetipologie diprogrammazione he utilizzano due

pro essi, l'unol'inverso dell'altro. Nelprimo (gura4.5), lelineedeldispositivo

sonoprodotteinmododaesseretutte onnesseelaprogrammazione onsistenel

bru iare (fuse)al une onnessioni,inmododamanteneresoloquellene essarie.

Ciò avviene mediante ilpassaggio diuna orrentemolto elevata.

Figura4.5: Programmazione afusibili(Fuse)

Nel se ondo (gura 4.6 ), le linee del dispositivo sono prodotte in modo da

essere tutte dis onnesse e la programmazione onsiste nel reare (antifuse) le

onnessionine essarie. An hequi ilpro esso èattivatomedianteilpassaggiodi

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