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“ La Medicina Generale c’è, ma chi governa non se ne accorge

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18 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXVI numero 3 - aprile 2019

Nel quadro di un trend di di- scesa dei ricoveri ospedalieri, che nel 2017 rispetto al 2016 risultano essere stati oltre 171 mi- la in meno, gioca evidentemente un ruolo chiave il grandissimo sfor- zo prodotto dalla Medicina di Fa- miglia. Alle carenze di risorse e ad un quadro normativo obsoleto fa evidentemente da contraltare un enorme patrimonio di professio- nalità e lavoro”. Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg ha commentato così i dati relativi al nuovo rapporto sulle Schede di di- missioni ospedaliere (SDO), che vede ancora una volta un calo dei ricoveri di acuti, riabilitazione e lungodegenza. E soprattutto an- che un calo del tasso di ospedaliz- zazione e ricoveri inappropriati.

Se il rapporto sulle SDO mette in luce un aspetto virtuoso del siste- ma, ancor più importante è chie- dersi chi abbia sostenuto questi risultati sul territorio, chi, in altre parole, abbia gestito efficace- mente i pazienti dimessi dall’o- spedale dopo la fase acuta, so- prattutto quelli affetti da cronicità evitando le riacutizzazioni.

“Questi pazienti - ha fatto notare Scotti - non sono scomparsi, sono quelli presi in carico prima e dopo i ricoveri dalla Medicina territoria- le, Medicina di Famiglia in testa,

che agisce con un’appropriatezza sempre maggiore. È facile punta- re il dito contro i Mmg quando si parla di troppi accessi in Ps, ma evidentemente i dati non mento- no e forse qualcuno dovrebbe in- terrogarsi piuttosto su quanto questi dati siano la conseguenza dell’andamento demografico della popolazione che richiede un nuo- vo medico di famiglia. Nei limiti della condizione attuale della Me- dicina di Famiglia, il rapporto di- mostra che c’è una presa in carico territoriale che è sempre più effi- cace. Tutto questo nonostante i Mmg siano chiamati a ‘combatte- re’ con armi spuntate”.

þ Seguire il modello europeo Il primo, e più attuale, problema sollevato da Scotti, è la mancanza di un respiro europeo della Medi- cina Generale e a questo proposi- to la Fimmg lancerà in questo pe- riodo l’hashtag #nonsonounmedi- coeuropeo.

Per Scotti “se l’Italia seguisse l’e- sempio che arriva dall’Europa al- lora punterebbe senza indugio ad una Medicina Generale che ha ac- cesso alla prescrizione di farmaci innovativi come i NAO e quelli per il diabete e la BPCO.

Proprio per i pazienti cronici, avrem-

mo gli strumenti per curarli me- glio a domicilio che è la vera ri- chiesta che arriva dai nostri assi- stiti”. Nonostante una Medicina di Famiglia molto attiva e presen- te, per il segretario generale Fimmg, è la politica a non rispon- dere prontamente.

“Seguire un modello europeo - ha precisato - significa anche realiz- zare mezzi di decontribuzione per le assunzioni di soggetti (perso- nale di studio) che vengono im- piegati nel perseguimento di un interesse socio sanitario, qual è l’azione del Mmg sul territorio”.

Scotti fa anche notare come in Italia manchi la possibilità per i medici di famiglia di acquistare strumentazione diagnostica con agevolazioni sull’Iva, che per que- sti ambiti dovrebbe seguire (co- me avviene normalmente per l’acquisto di ausili per i soggetti portatori di handicap) un regime al 4% e non al 22%.

Anche in considerazione che i medici non sono soggetti Iva e dunque non possono scaricarla.

“Con poche ma mirate misure di

“europeizzazione” della Medicina di Famiglia riusciremmo ad avere risultati ancora maggiori di quelli che abbiamo. Ecco perché dico che la Medicina Generale c’è, ma chi governa non se ne accorge”.

Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg ha commentato così i dati relativi al nuovo rapporto sulle Schede di dimissioni ospedaliere, sottolineando che

nel quadro di un trend in discesa dei ricoveri ospedalieri gioca un ruolo chiave il grandissimo sforzo prodotto dai medici di famiglia

La Medicina Generale c’è,

ma chi governa non se ne accorge

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