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p r o f e s s i o n e

16 M.D. Medicinae Doctor - Anno XXII numero 8 - novembre-dicembre 2015

T

utto tace sulla mozione presen- tata in Senato che avrebbe final- mente risolto alcune controver- sie relative alla certificazione di malat- tia. “ll disegno di legge presentato lo scorso 10 settembre per riformare il decreto legislativo 30 marzo 2001, n.

165, in materia di false attestazioni o certificazioni e controlli sulle assenze è sommerso tra le carte del Parlamento e non ci sono sviluppi interessanti sul tema”. Così commenta a M.D.

Augusto Pagani, Presidente OMCeO di Piacenza, l’indecisione da parte del governo nel risolvere una questione che si trascina da molto tempo.

La normativa vigente prevede che, in tutti i casi di assenza per malattia, la certificazione medica attestante lo stato di salute del lavoratore debba essere inviata all’ Inps per via telema- tica, a partire dal primo giorno di as- senza, dal medico, o dalla struttura sanitaria che la rilascia. La certifica- zione medica inviata deve, inoltre, attestare dati clinici direttamente constatati e oggettivamente docu- mentati. In mancanza di queste carat- teristiche, infatti, al medico si applica- no le stesse sanzioni previste nei casi di certificazione medica falsa.

“Il certificare non è un atto semplice, anche se spesso può essere sottova-

lutato, pertanto invitiamo i medici a farlo bene, usando buon senso e pru- denza” - precisa Pagani -, che di re- cente ha promosso un convegno ad hoc sul tema: “Il certificato medico: tra certezze e incertezze di un atto dovu- to” con il patrocinio della FNOMCeO e la collaborazione scientifica della Società Bio-Giuridica Piacentina.

Le cifre

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Intanto i dati relativi ai certificati di ma- lattia nel 2014, emersi da un’elabora- zione dei Consulenti del lavoro su dati Inps, sono chiari: il numero di certifica- ti sono diminuiti nel privato, ma cre- sciuti nella Pubblica Amministrazione.

Nel privato si è ammalato il 40% dei circa 10 milioni di lavoratori: si registra- no 4 milioni di malati e 8.4 milioni di casi di malattia, ma i certificati sono scesi di 450 mila unità, da 11.86 milio- ni a 11.41. Nel pubblico invece sono aumentati di 410 mila unità, da 5.47 a 5.98 milioni: si sono ammalati 1,7 mi- lioni su circa 3 milioni di lavoratori.

Altro dato chiave: nel pubblico la spe- sa per le visite appare fuori controllo.

L’aumento delle malattie brevi, da 1 a 3 giorni, costringerà l’Amministrazio- ne a disporre un maggior numero di visite fiscali. “La responsabilizzazione

del cittadino lavoratore dovrà procede- re di pari passo con un più efficace e tempestivo controllo dei casi sospetti.

Questo perché ci sono molte situazio- ni non obiettivabili dal medico e, quindi - sottolinea Pagani - non immediata- mente riconoscibili; la responsabilizza- zione del cittadino è centrale”. A tale riguardo Pagani avanza una proposta:

“Bisognerebbe abbinare questo pro- cesso ad un meccanismo premiante per i lavoratori che non presentano ri- chieste di malattia al di sotto di un certo limite”.

Nel disciplinare di questa materia, in- fatti, si sarebbe dovuto tenere conto del fatto che ogni giorno sono inviati all’Inps moltissimi certificati di malattia ma, nella maggior parte dei casi, rela- tivi ad assenze dal lavoro inferiori a 3 giorni e riguardanti sintomi riferiti dal paziente difficilmente verificabili dal medico sul piano clinico. Si tratta in questi casi di stati di malessere gene- rale, di disturbi di rado accertabili.

Nessuna novità sulla mozione presentata in Senato circa la possibilità per il lavoratore di attestare la propria condizione di malattia all’Inps e al datore di lavoro nei casi di assenza

inferiore ai 3 giorni. A darne notizia è stato Augusto Pagani, Presidente OMCeO di Piacenza a latere del Convegno: “Il certificato medico: tra certezze e incertezze di un atto dovuto”

Francesco Gombia

Autocertificazione dei primi tre giorni di malattia, tutto tace

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