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XII COMMISSIONE PERMANENTE

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XII COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari sociali)

IN SEDE REFERENTE

Mercoledı` 9 aprile 1997. — Presidenza del Presidente Marida BOLOGNESI.

La seduta comincia alle 9,10.

Proposte di legge:

SCOCA ed altri: Introduzione dell’articolo 235-bis del codice civile in materia di inseminazione arti- ficiale (414).

(Parere della I e della II Commissione).

PALUMBO ed altri: Norme in materia di riprodu- zione assistita (616).

(Parere della I, della II, della V e della XI Commissione).

JERVOLINO RUSSO ed altri: Norme in materia dl medicalmente assistita (816).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, regolamento), della V, e della XI Commissione].

JERVOLINO RUSSO ed altri: Norme a tutela dell’embrione umano (817).

[Parere della I e della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) Commissione].

BUTTIGLIONE ed altri: Norme in materia di procreazione medicalmente assistita (958).

[Parere della I e della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento in materia di san- zioni) Commissione].

POLI BORTONE ed altri: Norme per la tutela dell’embrione e della procreazione assistita (991).

(Parere della I, della II e della V Commissione).

MUSSOLINI: Norme in materia di inseminazione artificiale e di fecondazione in vitro (1109).

(Parere della I e della V Commissione).

BURANI PROCACCINI: Norme in materia di pro- creazione medicalmente assistita (1140).

(Parere della I, della II, della V e della XI Commissione).

CORDONI ed altri: Norme sull’inseminazione arti- ficiale, la fecondazione in vitro e il trasferimento di gameti ed embrioni (1304).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della V Commis- sione].

GAMBALE: Norme in materia di tutela dell’em- brione umano e di tecniche di procreazione assistita (1365).

(Parere della I, della II e della V Commissione).

SAIA ed altri: Norme sull’inseminazione artificiale, la fecondazione in vitro e il trasferimento di gameti ed embrioni (1560).

(Parere della I, della II e della V Commissione).

MELANDRI e MANCINA: Norme in materia di riproduzione assistita (1780).

(Parere della I, della II, della V e della XI Commissione).

SBARBATI: Norme in materia di congelamento di embrioni per trasferimento differito o per adozione prenatale (2787).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della V Commis- sione].

PIVETTI: Norme per il divieto della manipola- zione genetica dell’embrione umano a scopo di

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ripetizione degli organi e degli individui (dona- zione) (3323).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della V Commis- sione].

TERESIO DELFINO ed altri: Introduzione dell’ar- ticolo 582-bis del codice penale concernente il divieto della donazione umana (3333).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della V Commis- sione].

GIANCARLO GIORGETTI: Norme in materia di procreazione medicalmente assistita (3338).

[Parere della I, della II (ai sensi ex articolo 73, comma 1-bis, del regolamento) e della V Commis- sione].

(Seguito dell’esame e rinvio).

Tiziana VALPIANA (gruppo rifonda- zione comunista-progressisti) ringrazia il presidente relatore per il tipo di relazione svolta che ha indotto i deputati interve- nuti a ricercare i punti di convergenza tra le numerose proposte di legge assegnate alla Commissione e a seguire un indirizzo di collaborazione piena che valuta positi- vamente. Condivide molte delle cose gia`

dette, e che non intende richiamare, men- tre desidera svolgere alcune considera- zioni basate sul presupposto della centra- lita` della donna, senza fingere atteggia- menti di impossibile imparzialita`.

La materia in discussione apre dubbi e perplessita` e pone domande, forse brutali:

la fecondita` e` un diritto della persona o e` altro? E` un diritto manipolare il proprio corpo per raggiungere determinati risul- tati? Queste tecniche di manipolazione rappresentano un effettivo progresso?

Corrisponde ad una maggiore liberta` fem- minile voler superare i limiti del proprio corpo? E` moralmente lecito finalizzare ingenti risorse economiche per garantire la fertilita` delle donne del nord del mondo quando quelle stesse risorse po- trebbero essere utilizzate a favore delle donne del sud del mondo che ancora muoiono di parto e vedono i loro figli morire di fame?

Queste sono le domande alle quali forse bisognerebbe rispondere assumendo il punto di vista delle donne.

Definire le tecniche di procreazione medicalmente assistita una cura per la fertilita` e` fuorviante poiche´ in tal modo si omologa la posizione dei due sessi nella riproduzione. Al contrario, qualsiasi tec- nica, anche se adottata per rispondere alla sterilita` maschile, comporta pesanti ma- nipolazioni nel corpo della donna, la cui volonta` risulta spesso travalicata dalla volonta` della scienza di raggiungere co- munque un risultato, la cui realizzazione comporta comunque immensi sacrifici.

Definire le tecniche di procreazione me- dicalmente assistita come cura per la sterilita` appare altresı` fuorviante perche´

in tal modo si finisce per affrontare il tema della sterilita` esclusivamente da que- sto punto di vista, senza indagare le cause dell’incremento della sterilita`, in partico- lare quelle determinate dagli stili di vita e dal crescente divario fra l’eta` del menarca e quella in cui si procrea il primo figlio.

La sterilita` maschile, aumentata nel corso di questo secolo di circa il 50 per cento, appare invece determinata dallo stress e da alcune abitudini errate, quali il fumo, l’uso di sostanze stupefacenti, l’abuso di farmaci.

Bisogna prevedere un grande sforzo per la prevenzione della sterilita`, promuovere di- versi stili di vita e valutare cosa significa aver spostato in avanti in gran parte del mondo l’eta` della procreazione.

Le tecniche di procreazione medical- mente assistita tendono a defraudare le donne della propria capacita` procreativa, inducono una profonda scissione fra la mente e il corpo della donna, determinano la creazione di soggetti inediti, social- mente indeterminati, quali il donatore o le donne che affittano l’utero, e sconvolgono i tradizionali modelli di genitorialita`. Esse, inoltre, rendono possibile suddividere il ruolo della maternita` in varie fasi, gravi- danza, parto, allattamento, nonche´ attri- buire a donne diverse un ruolo per ciascuna di tali fasi, spezzando la mater- nita`, da sempre temuta dal potere ma- schile. Le donne si trasformano quindi in oggetto della maternita` e si tende a cancellare, con la finta neutralita` della scienza, la differenza dei sessi nella pro- creazione.

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Inoltre, mentre il movimento delle donne sta tentando da lungo tempo di demedicalizzare il parto, queste tecniche medicalizzano la riproduzione.

Dopo aver richiamato il codice deon- tologico del 1995 definito dall’ordine dei medici, con il quale la scienza si attri- buiva il diritto di definire le coppie stabili, dichiara di ritenere inaccettabile l’idea della adozione degli embrioni, con la quale si riducono le donne a meri con- tenitori per togliere alla scienza i pro- blemi che essa stessa ha creato, preve- dendo la crioconservazione degli embrioni stessi.

La donna non e` uno strumento di riproduzione, ma e` un soggetto portatore di diritti, non solo nella procreazione naturale, come sottolinea la proposta di legge n. 1560, di cui e` firmataria, che attribuisce alla donna la scelta sulle mo- dalita` di coinvolgimento del partner. Non si puo`, infatti, tramite la disciplina della procreazione medico assistita rilegittimare la coppia unita in matrimonio come unico modello di famiglia autorizzato alla ripro- duzione, quando nella societa` esistono modelli diversi comunque uniti da vincoli d’amore.

E` necessario, quindi, predisporre una normativa leggera che si preoccupi di garantire un rigoroso controllo dei centri, privilegiando la salute della donna e di- fendendo l’identita` ed i diritti del nasci- turo, mentre non bisogna regolamentare i rapporti di coppia o giudicare le scelte sessuali e relazionali delle persone. Il provvedimento che la Commissione si appresta a definire deve disciplinare le diverse pratiche, per evitare confusioni, prevedendo attivita` di informazione e di valutazione di ciascuna tecnica utilizzata, con riferimento anche al rapporto costo benefici. Bisogna, inoltre, tutelare il diritto alla identita` del nascituro, vietando la maternita` surrogata e il disconoscimento di paternita` nelle ipotesi di fecondazione eterologa, vietare la manipolazione del patrimonio genetico dell’embrione, garan- tire il diritto alla salute del nascituro, con particolare riferimento ai bambini nati da embrioni congelati, chiedere alla scienza

di risolvere il problema degli embrioni soprannumerari evitando di crearli e co- munque stabilendo limiti di conservazione e alle sperimentazioni non terapeutiche;

vietare la donazione di ovociti, in ragione della maggiore invasivita` delle tecniche, garantire il massimo controllo sanitario sui centri nei quali si effettua la dona- zione, esclusivamente pubblici, stabilire, nei casi di fecondazione eterologa, il vincolo di segretezza sul padre biologico, privilegiando, a tutela del figlio, la pater- nita` sociale, vietare quelle pratiche che determinano una scissione fra la volonta` e il corpo, richiamando la collettivita` ad un’assunzione di responsabilita` sulla co- scienza del limite.

Alfredo MANTOVANO (gruppo al- leanza nazionale), intervenendo come fir- matario della proposta di legge n. 991, sottolinea la necessita` di un intervento legislativo nella materia in discussione, come dimostrano gli avvenimenti e i fatti clamorosi degli ultimi giorni che costitui- scono l’indice di un rapporto scienza- uomo che non e` percepito ne´ come stabile ne´ come rassicurante.

La difficolta` di individuare un quadro di valori condiviso, accentuata dal plura- lismo ideologico che caratterizza l’attuale societa`, non impedisce di rifiutare posi- zioni fondate su scientismo e tecnicismo esasperati, che tendono a considerare moralmente lecito tutto cio` che e` tecni- camente possibile, e sottolineano, invece, la necessita` di un intervento politico che non lasci alla scienza il compito di fissare il limite.

La diversita` di posizioni dipende da come si identificano i confini e si deter- minano i criteri stessi per la definizione dei confini, modalita` che possono corri- spondere a due opposte concezione del- l’uomo: quella utilitarista, nelle sue di- verse articolazioni, e quella personalistica- naturale, che rappresenta l’esito coerente di secoli di civilta` occidentale e cristiana, ma non solo, e che appare basata sulla indisponibilita` della persona umana, per altro sancita dalla Costituzione vigente

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che rappresenta una guida per definire il rapporto fra etica, diritto e medicina.

Dopo aver nuovamente sottolineato l’esigenza di ricercare un quadro etico dotato di una certa stabilita`, osserva come sebbene la legge non possa codificare ogni singolo comportamento umano, come ri- levato nella relazione introduttiva, essa certamente puo` dare indirizzi. Richiama, quindi, lo sforzo compiuto non solo nella civilta` occidentale, ma anche in quella islamica nella elaborazione di codici deon- tologici ed invita la Commissione a riflet- tere su alcune delle conclusioni del pro- cesso di Norimberga nelle quali si afferma che, in mancanza di leggi positive, e`

necessario appellarsi a principi inderoga- bili per ogni coscienza umana, anche allo scopo di contravvenire ordini militari.

Richiama, infine, la definizione di bioetica accolta nel documento di Erice che fa propria quella contenuta nella enciclope- dia di bioetica pubblicata nel 1978 nei Paesi anglosassoni.

Illustrando, quindi, la proposta di legge n. 991, fa presente che essa intende tu- telare la persona umana fin dal momento del concepimento e pone il tema, peraltro gia` sollevato nel corso della discussione, riguardante lo statuto dell’embrione, tema non certo marginale. La proposta di legge prevede limiti di ammissibilita` che discen- dono dal riconoscimento delle tecniche di procreazione assistita quali rimedio all’in- fertilita` della coppia. A tale proposito richiama gli articoli 29 e 30 della Costi- tuzione che identificano nella famiglia la collocazione naturale dei figli. E` possibile certo che di fatto si determinino colloca- zioni diverse, ma non si puo` programmare in anticipo l’assenza di uno o di entrambi i genitori. Per le stesse ragioni, la proposta di legge prevede che la coppia sia costi- tuita da esseri viventi, in eta` potenzial- mente fertile e sia legata dal matrimonio, posto che il gia` citato articolo 29 della Costituzione riconosce nella famiglia una societa` naturale fondata sul matrimonio.

La proposta prevede che l’infertilita` debba essere accertata, ammette esclusivamente la fecondazione omologa, a tutela del- l’unita` familiare e della identita` del figlio

ed esclude comunque le tecniche che appaiono completamente sostitutive del- l’atto procreativo. Le differenze fra le proposte di legge non sono marcate nella parte relative alla autorizzazione dei cen- tri. Si sofferma quindi sull’iter ammini- strativo del procedimento di procreazione assistita che deve essere seguito dai sog- getti richiedenti, previsto dalla proposta di legge n. 991, e che intende, da una parte, assicurare il consenso informato della coppia e, dall’altra, garantire i diritti del nascituro. La proposta di legge, infine, prevede una norma transitoria per defi- nire la sorte degli embrioni crioconservati, esseri umani a pieno titolo, per i quali si prevede l’adozione, stabilisce sanzioni am- ministrative, civili e penali, graduandole in modo diverso a seconda della gravita`

dell’illecito, e prevede una relazione an- nuale al Parlamento. La proposta di legge n. 991 rappresenta la posizione del suo gruppo su ciascuna delle questioni con- troverse, correttamente individuate nel corso della relazione e, attesa la necessita`

di comporre le differenze, invita la Com- missione ad assumere come faro di rife- rimento la cultura del limite.

Francesca IZZO (gruppo sinistra demo- cratica-l’Ulivo) osserva come il tema in discussione solleciti riflessioni di carattere generale e non solamente interventi di carattere specialistico. Pur condividendo i contenuti di alcune proposte di legge, e in particolare di quella sottoscritta dal de- putato Valpiana, ha dubbi e questioni da sollevare. Come ha gia` evidenziato l’effi- cace relazione del presidente, esiste una preoccupazione comune e diffusa che porta a considerare non piu` derogabile l’intervento legislativo in un settore nel quale vige il totale arbitrio che mette a rischio i beni che in questa sfera devono essere tutelati: la salute e l’integrita` delle donne, soggette a manipolazioni lesive della dignita` femminile, i diritti del na- scituro, la dignita` degli embrioni. Non ritiene che il tema dello statuto dell’em- brione in quanto tale costituisca oggetto della discussione in atto, ma che la Commissione debba garantire la tutela

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della dignita` dell’embrione, con partico- lare riferimento al destino degli embrioni soprannumerari.

La riflessione sulla procreazione me- dico assistita si inserisce in quella piu` in generale sullo sviluppo tecnologico, mo- tore dello sviluppo di mercato, che mo- difica il sistema naturale, e pone per la prima volta l’interrogativo sul diritto del- l’uomo a dominare la natura, e che modifica i codici alla radice stessa della umanita`. Si puo` senz’altro affermare, senza alcuna demonizzazione della scienza e valorizzandone le capacita` di alleviare le sofferenze umane, che si e`

spezzato il nesso fra il progresso scienti- fico e il progresso dell’umanita`. Il venire meno dell’ideologia progressista chiede di ricercare una nuova etica condivisa.

Condivide la proposta di legge di ini- ziativa Cordoni, che considera le tecniche di procreazione medicalmente assistita non gia` come cura per la sterilita`, ma come tecniche che inseriscono nella fe- condazione un elemento artificiale, scin- dendo la complessita` dell’atto procreativo.

La legge deve regolare questo artificio, ricreando a livello normativo le condizioni della procreazione, le condizioni cioe` nelle quali gli esseri umani vengono al mondo, ristabilendo quel codice naturale simbo- lico che stabilisce che ciascun essere umano nasce dall’incontro non gia` di due gameti, ma di due corpi, di due esseri umani. Esprime, quindi, perplessita` sulla possibilita` di consentire alle donne sole l’accesso alle tecniche di procreazione assistita, ritenendo che non possa farsi valere in questo campo il concetto di autodeterminazione al quale si ispira la 194, da non rimettere in discussione, poı`che` in questo caso si negherebbe il codice naturale simbolico della procrea- zione e si attribuirebbe all’altro una iden- tita` meramente biologica. In tal modo, secondo quanti si oppongono a tale posi- zione, si discriminerebbe la posizione delle donne sole e non sterili rispetto a quella delle donne sole e sterili, consen- tendosi unicamente alle prime di pro- creare. Le due fattispecie sono solo ap- parentemente analoghe, poiche´ nel primo

caso non si negherebbe quel codice gene- tico dell’umanita` che ha tentato di defi- nire quale codice naturale simbolico della procreazione.

Il provvedimento in esame non coin- volge la forma teorica della famiglia, ma le forme della sessualita` e della riprodu- zione umane, nelle quali deve trovare applicazione il concetto della coscienza del limite, richiamato nella relazione e che appare connaturato alla liberta` fem- minile che ha in se´ la relazione all’altro e che, pertanto, non deve rimanere confi- nata alla coscienza dei singoli, ma deve trovare la capacita` di produrre norme e definire un nuovo quadro etico.

Si riserva di intervenire nella fase successiva dell’iter su tutti gli altri aspetti del problema in esame, ma intende fin d’ora dichiararsi favorevole alla feconda- zione eterologa, nonche´ alla donazione di gameti femminili, poiche´ in alternativa vi sarebbe una pesante discriminazione verso la sterilita` femminile.

Giuseppe FIORONI (gruppo popolari e democratici-l’Ulivo) osserva come i dati e le notizie recenti riguardanti i centri che in Europa e nel mondo praticano le tecniche di fecondazione assistita danno il senso della necessita` dell’intervento legi- slativo, che deve evitare abusi e manipo- lazioni. Esistono i presupposti per un lavoro serio e si augura una soluzione ampiamente condivisa, che appare possi- bile alla luce della relazione equilibrata, approfondita e precisa del presidente nel- l’indicazione di un metodo di approfon- dimento e dei nodi centrali di riflessione.

Il tentativo di regolamentazione del rap- porto con la scienza e con la tecnica costituisce, come del resto ha rilevato lo stesso Presidente degli Stati Uniti sul tema della clonazione, non gia` un intervento di natura oscurantista, ma risponde all’ob- bligo di stabilire le regole per la societa`.

E` necessario circoscrivere il campo del- l’intervento legislativo e stabilirne le fina- lita`. La procreazione medicalmente assi- stita e` un atto terapeutico circoscritto ai casi di sterilita` non superabili in altro modo e che deve comunque consentire il

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realizzarsi di un concepimento, di un atto d’amore, come e` il dare la vita ad un figlio. Conseguentemente, le tecniche di procreazione assistita devono essere rego- late secondo modalita` rispettose della dignita` della persona e tali da garantire il nascituro nel periodo prenatale e postna- tale, collegandolo a figure parentali certe e responsabili, collocate all’interno della famiglia sancita costituzionalmente o sta- bile, evitando di limitarsi a registrare i costumi e le mentalita` prevalenti. Il pro- blema della fecondazione assistita si in- serisce pienamente nella questione riguar- dante il funzionamento dei centri di bioingegneria che aprono scenari preoc- cupanti, nei quali si nega alla vita la capacita` di autodeterminazione, si priva il soggetto in divenire delle sue potenzialita`, si permette al passato di prendere il sopravvento sul futuro. Richiama, in par- ticolare, alcune statistiche riguardanti le famiglie degli Stati Uniti che hanno di- mostrato come sia oramai prevalente la ricerca del figlio perfetto e ribadisce le sue forti preoccupazioni per il tipo di ricerca effettuata in alcuni centri, che sembra portare piu` al processo penale che al premio Nobel. La tentazione di creare organismi perfetti sarebbe irresistibile in una societa` che punisce i deboli e premia i forti e teme quindi che alla rupe tarpea dei romani si sostituisca il rifiuto degli embrioni difettosi. Cita quindi il pensiero di Hans Jonas, scomparso nel 1993, che

ha individuato, in relazione alla questione in discussione, un decalogo di desideri perversi. Per questo occorre una regola- mentazione chiara che vieti ovviamente la clonazione umana ed eviti che nel nome del dio-potere o del dio-denaro si com- mettano abusi di ogni genere contro le persone umane, favorendo un’etica re- sponsabile, che qualcuno chiama della padronanza di se´, ma che meglio sarebbe detta della signoria, nella quale va riba- dito un nuovo rapporto fra intelligenza e destino. Dopo aver nuovamente sottoli- neato la trasformazione dei rapporti e degli stili di vita determinati dalle biotec- nologie e dalla bioingegneria e la massic- cia influenza del mercato, che ha pre- miato chi per primo ha iniziato ad ope- rare in questo campo, esprime perplessita`

sulla fecondazione eterologa che difficil- mente puo` essere ritenuta l’esercizio di un diritto e che si scontra con il problema del disconoscimento di paternita` e con il rischio potenziale di rompere la serenita`

del nucleo familiare.

Marida BOLOGNESI, presidente, consi- derate le esigenze rappresentate da piu`

gruppi parlamentari, rinvia il seguito del- l’esame alla seduta di domani, nella quale, secondo le intese intercorse in ufficio di presidenza, e` prevista la conclusione del- l’esame preliminare.

La seduta termina alle 11.

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